giovedì 2 Ottobre 2025

Storie di ordinaria, tristissima cinofollia

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di FRANCESCA MOBILIA – Sono tornata a casa per un paio di giorni. Io vivo a Milano ma sono di un’altra città, piccola e quasi sconosciuta… e forse sarà proprio perché è una città piccola che alcune cosa saltano agli occhi più che se si fosse in una metropoli.
Quello che ho visto è stato un elenco di  “maltrattamenti”, parola però che dovrebbe essere seguita da “coscienti”…mentre purtroppo è più probabile il contrario: queste persone non si rendono conto di quello che fanno.

n.1) Signora, professoressa – specifichiamo – di liceo, che tutti conoscono perché alcolista, a cui nessuno dà una mano nemmeno per se stessa. Una persona sola. Una persona che da quando la conosco avrà tenuto più di dieci cani, uno per volta, tutti meticci regalati, tutti morti prima di  superare i due anni a casa sua.
Appena sono tornata mia madre mi racconta: “Sai come fa per l’estate la “…” ? Lascia il suo cane in casa da solo, piange tutto il tempo, in realtà prima lo lasciava in garage, poi hanno chiamato i vigili che le hanno detto che non si poteva fare. Ora lo lascia in casa. Come? Lo sappiamo dalla signora che fa le pulizie a noi, ed anche a lei: legato col guinzaglio ad una sedia. Arriva la signorina, lo slega un po’, gli dà da mangiare e poi deve, perché le è stato detto di fare così, legarlo di nuovo. E il cane piange e si dispera in continuazione. Si dispera, si sente tutto il giorno e tutta la notte per le scale il suo guaito straziante”.
Per il resto dell’anno non va molto meglio: lo fa uscire solo la sera, i bisogni li fa sul balcone su cui poi lei butta l’acqua.  Risultato, pipì e cacca di cane sulle auto  parcheggiate di sotto.
Lo tratta come se fosse il figlio che non ha (ovviamente nel senso di “umanizzazione”, non certo di cure): gli parla urlando, lo sgrida urlando e blaterando, lo picchia anche. Questo ce l’ha da circa un anno e mezzo. Probabilmente farà una brutta fine.

n.2) Famiglia che abita al piano di sotto di quella al punto n.1): beagle di circa 2 anni. A questi ogni anno muore un gatto, lo ricomprano, il gatto muore di nuovo… il cane non esce mai. L’altro ieri incontrando la “mamma”, io con Hilde, mi fa: “Beh il suo è grande, meno male che il mio è piccolo, non abbiamo il problema di portarlo a spasso”.
Anche questo la fa in casa, abbaia tutto il giorno, il più del tempo è sul balcone, l’estate lo mandano tre mesi in pensione perché  “è insopportabile, almeno l’estate ci riposiamo”.

n.3) Villetta di fronte: simil Yorkshire, dico “simil” perché secondo me è più grande di come dovrebbe essere, sempre tenuto in giardino, alla calura, al gelo (notare che qui d’inverno si arriva a meno 15),  isterico. Abbaia sempre a tutti: cani, gatti, persone, automobili, di giorno e di notte, e mai nessuno gli dice nulla. Mai nessuno in realtà fa altro che dargli un po’ da mangiare.

n.4) 200 metri palazzo dietro casa mia, due cani, non so che razza ma di taglia grande, un po’ più della mia che è una femmina di pastore tedesco, tenuti SEMPRE (perché ogni volta che vengo qui ci passo, e sempre là sono) in un garage cui è stata tolta la serranda e messa una grata, a mò di carcere. Dovreste vederli…solo dalla lunghezza delle unghie si capisce che non sono mai mai usciti da là.
E come passi, abbaiano. Ma non è un abbaio “ringhioso”, è un lamento… tanto che io, da pazza, mi sono avvicinata per cercare di capire come stessero: loro non hanno fatto altro che odorarmi, scodinzolarmi,  quindi ho avvicinato una mano e hanno cominciato a sleccazzarrmi le mani, poi si sono buttati giù a farsi grattucchiare…

n. 5) Oggi pomeriggio: ho portato Hilde a fare una lunga passegggiata. Quando siamo scese, l’orrore: incrociamo un signore in motorino, almeno a 60 all’ora, con cane tipo labrador (molto più grande di un labrador, ma con le sue fattezze) al seguito al guinzaglio, ansimante per stargli dietro…
Qui gli insulti si sono sprecati. La risposta: “ci è abituato, si diverte”… ma può essere così?  E se non fosse per la velocità, quanto può essere pericoloso? Minimo investono il cane, investono te… massimo investi tu il tuo cane, o ti ribalti tu a causa del tuo cane, o fai ammazzare qualcuno … sempre che lo scopo non sia proprio quello di uccidere il cane.

n.6 ) mi sono portata Hilde a spasso con i miei amici, quando siamo tornate ho fatto un giro lungo e sono passata in un vicoletto. C’è un negozio d’antiquariato che mi piace da una vita. Mi avvicino alla vetrina e, toh! Che bella statua di cane!
Niente statua… era proprio un cane. Lasciato a fare la guardia al negozio, precisamente, in vetrina!
MA COME SI FA???? COME???  E lo scopo qual è? La guardia ai mobili???
Io non capisco. Sarò tarda, ma non capisco…

n. 7) Ultima storia, la peggiore: un cane di un campo, nel senso di campo con mucche e contadino al seguito. Sempre libero di andare ovunque, sempre incontrato passeggiare sulla strada statale. So che è di quel campo là perché una volta ce l’ho visto all’interno col suo “padrone”: ma il più delle volte che ci sono passata il cane era in mezzo alla strada, noncurante delle auto, pericolosissimo sia per sé che per chi passa di là (è una strada amata dai motociclisti). Oggi ci sono passata con mia madre, dovevamo fare delle commissioni. Prima che arrivassimo nei pressi del suddetto “campo” le ho detto: “Stavolta, se il cane è in mezzo alla strada, mi fermo e gliene canto quattro al contadino”.  Siamo passate, ma non c’era. Era la prima volta che non lo incontravo.
Il motivo: poco più in là, due curve di distanza, il cane sul ciglio della strada, morto.
Quanto ho pianto, quante me ne sono dette per non essermi fermata prima, per non averlo portato via con me… ancora non mi riprendo. Ho chiamato un mio amico: tra un po’ partiamo in “mission” e lo andiamo a seppellire, perché non è giusto, almeno per me non lo è, che sia lasciato là a marcire.

Certe volte mi odio pensando a quanto non facessi caso, prima di avere Hilde, a quanto possiamo essere cattivi con la natura, quanto possiamo odiarla e maltrattarla… e la cosa ancora più orrenda è che, ora che ci faccio caso, come mi giro ne vedo a bizzeffe di cose così. E mi domando in che cavolo di mondo schifoso siamo…
Più conosco gli uomini, più credo che si dovrebbe chiedere ai cani di esaminare i loro futuri padroni, per poi dire se sono idonei o no!
A parte gli scherzi:  più sto con la mia Hilde, più ripenso ai primi tempi, più mi convinco che non è e non può essere cosa per tutti avere un animale domestico. Perché non tutti hanno la cura, la voglia, l’etica e la morale adatta per farlo.
Ed anche il tempo, la cultura, la sensibilità… insomma, non è cosa da tutti. Ma oggi tutti, tutti, tutti hanno un cane (e se non un cane un gatto, un coniglio, un criceto, un pappagallo, un pesce rosso…che tra l’altro è la specie più maltrattata del mondo: che arriverebbe a 30 anni e 4 kg se fosse tenuta come si deve, e invece la maggior parte dei poveri pescetti rossi non supera i sei mesi e qualche grammo di peso….)

Ma cosa si dice a ‘sta gente? Come si può far loro capire che sbagliano? Come faccio io? Chiamo i carabinieri o la municipale 100 volte? Mi prendono per pazza… finora tutti quelli a cui ho fatto notare ‘ste cose mi hanno detto: “ma che ti frega?”, “ma che puoi fare”, “sei tu che sei fissata”….. eccetera eccetera… e alla fine ti ci senti davvero, pazza.
Per fortuna poi ci sono siti come questo, dove leggi  di quante persone comunque ci sono che amano come me “la vita”, di tutto e di tutti. Mi fa davvero stare meglio e avere ancora qualche speranza sulla possibilità di cambiare il mondo.
Perché ce la possiamo fare, io ci credo ancora… ma questi cani, e queste persone che forse non sanno, non capiscono,  non si rendono conto… cosa si può fare per aiutarli?

Le foto che illustrano questo articolo sono state prese da Google e non hanno alcun rapporto con le storie raccontate… esclusa l’ultima in basso, che è proprio Hilde!

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41 Commenti

  1. “Certe volte mi odio pensando a quanto non facessi caso, prima di avere Hilde, a quanto possiamo essere cattivi con la natura, quanto possiamo odiarla e maltrattarla… e la cosa ancora più orrenda è che, ora che ci faccio caso, come mi giro ne vedo a bizzeffe di cose così. E mi domando in che cavolo di mondo schifoso siamo…”

    Quanto è vero…quanto male siamo capaci di fare…

  2. Concordo quando si parla del senso di impotenza…non arrivano all’interlocutore certi discorsi e vieni osservato come se fossi un pazzo sbroccato… Prima di Natale ho avuto modo di vedere un povero Labrador al karaoke con i proprietari. Il locale era in un piano interrato e, per rendere l’idea del volume della musica, si vedeva vibrare il bicchiere e con gli amici facevo fatica a parlare. Inutile discutere con i proprietari del cane che, infastiditi, si sono allontanati cambiando tavolo. Osservare che il cane era a disagio, era un’offesa al bene che volevano all’animale.

  3. Anche io ne so qualcosina di maltrattamenti “ordinari”: la vicina di casa del mio ragazzo (che forse ho già nominato), incarna lo standard perfetto della sciuramaria, e ha preso (su eBay!!!!) un chihuahua per la bambina (ma ovvio!!!), e poi una gatta (che ovviamente ha fatto figliare e, ora, ingravidare di nuovo dai gatti del quartiere!). Ora, questo indiscusso genio, assieme all’ancor più brillante mente del compagno, ha pensato bene di lasciare il cane e la gatta chiusi in casa per tre (TRE!) giorni, mentre loro erano via! E i cuccioli della micia fuori!!! Ma ci vuole tutta eh! Da notare che hanno una villetta in una ona tranquilla, non un appartamento, e se proprio devi fare la carognata, almeno lasciali fuori con un riparo! Senza contare che il mio ragazzo avrebbe accettato più che volentieri di occuparsi del nanetto e dei gatti (ha cane e gatta pure lui!)!
    Ma non è finita, perchè la sciura ha anche osato lamentarsi perchè il cane aveva fatto i suoi bisogni ovunque…ma va? Un paio di settimane fa parlavano di portarlo in canile (e lì quel cosetto morirebbe, credo, nel giro di due giorni! E’ piccolo anche per essere un chihuahua!). Fate voi!

    Altro bell’esempio di come gestire un cane: border collie femmina che da sette anni vive nel giardino di casa, nella parte SENZA ERBA (non vorrete mica che sporchi tutto il prato dove ci sono le giostrine dei bimbi???), vicino al garage! Mai vista fuori in sette anni (non che mi faccia gli affaracci degli altri, ma quando Yuki è arrivata da noi, io uscendo ho conosciuto un sacco di gente cane-munita, e siccome, specie nei primi tempi, ero quasi sempre fuori, ho incontrato praticamente tutta la parte cinofila del luogo, ma mai ho visto lei!). Ora non abitiamo più li, ma quando ci passo è sempre in quel giardinetto, carica come una molla, con lo sguardo quasi spiritato (e, tra l’altro, gli occhi sempre rossi, anche se non so perchè). Quella secondo me non se le sogna solo, le pecore..ormai se le deve vedere davanti al cancello!!

    Ne avrei altre di storie simili (leggi: husky richiusa in un recintino in fondo al giardino di una villa che dà sull’argine (basterebbe letteralmente fare un metro per portare a spasso il cane in un luogo bello, sicuro e piacevole, a piedi, in bici, con l’acqua a due passi per far divertire il cane!) da sola, con due westie che invece ci scorazzano in lungo e in largo!), ma a volte divento pedante, e non vorrei fare un prolungamento dell’articolo, anche perchè probabilmente ognuno ne conosce qualcuna simile, quindi mi fermo qui. Certamente, come cita albertoB: (…)”non è e non può essere cosa per tutti avere un animale domestico. Perché non tutti hanno la cura, la voglia, l’etica e la morale adatta per farlo. Ed anche il tempo, la cultura, la sensibilità… insomma, non è cosa da tutti” (…)

  4. Ciao!Sono una guardia ecologica volontaria e fra i colleghi c’è anche chi ha preso l’ abilitazione per la sorveglianza zoofila, quindi di tutti gli animali d’ affezione.E’ vero che la legge stabilisce dei criteri precisi di maltrattamento, ma tali criteri si applicano soprattutto ai maltrammenti più evidenti e, soprattutto, chi maltratta deve essere colto sul fatto. Mi spiego meglio: se durante un servizio di sorveglianza vedo un tizio che sta picchiando il cane con un bastone intervengo e lì c’è il penale, con tutte le dovute conseguenze per il bastardo( scusate ma ci voleva), a volte veramente irrisorie( multa, tanto per intenderci). Se però noto, ad esempio, un cane in un recinto di adeguate dimensioni, con l ‘acqua, apparentemente ben nutrito, anche se lasciato da solo tutto il giorno, lì le cose si complicano. A cosa mi appello per effettuare un intervento?Il cane è stato davvero abbandonato lì oppure è lì soltanto da poche ore? Da un giorno?Come faccio a capirlo?Purtropo i cani non parlano!Sì, possono esserci degli indizi di abbandono ma nulla di certo e ” provabile” ( passatemi il termine).Io lo so benissimo che lasciare un cane da solo tutto il giorno non va bene e non deve essere fatto, ma in quel caso si può davvero configurare l’ abbandono?
    La legge ti incatena in maniera pazzesca e più veterinari, chiamati ad intervenire in cascine ed affini, per maltrattamenti davvero senza nessuna possibilità di fraintendere, mi hanno parlato di cani che, portati in canile( perchè è lì che vanno a finire i cani sequestrati), sono morti dopo poche settimane, per stress, per contagio o altro.Sono davvero situazioni delicate e chi è chiamato ad intervenire deve, a volte, camminare sulle uova…Non sono stata di sicuro esaustiva nello spiegare la babele che si nasconde dietro la legislazione o dietro gli interventi delle varie associazioni protezionistiche, però spero di aver fatto un po’ di luce. Detto ciò, da ex proprietaria di due meravigliosi cani fantasia che mi hanno riempito la vita ed impossibilitata a prenderne altri per mancanza di tempo da dedicare loro, vi saluto e mi auguro che più persone continuino a cercare di cambiare la realtà cinofila del nostro paese. cristina

    • Immagino che, in una materia così delicata le leggi siano ancora farraginose e che vi pongano una grossa serie di limiti e restrizioni ma è bello sapere che tra le file delle guardie zoofile ci sono persone con la tua sensibilità.
      🙂

  5. (…) “Più conosco gli uomini, più credo che si dovrebbe chiedere ai cani di esaminare i loro futuri padroni, per poi dire se sono idonei o no!” (…)

    (…)”non è e non può essere cosa per tutti avere un animale domestico. Perché non tutti hanno la cura, la voglia, l’etica e la morale adatta per farlo. Ed anche il tempo, la cultura, la sensibilità… insomma, non è cosa da tutti” (…)

    Poche volte in vita mia mi è capitato di leggere parole scritte da altri che rendessero con tanta chiarezza quello che penso.

    Soprattutto, come in moltissimi altri ambiti, secondo me manca la CULTURA, intesa non come la cultura nozionistica e un po’ altezzosa del mondo dell’istruzione, ma come responsabilizzazione nelle proprie azioni e nel proprio comportamento, come “sapere cosa si sta facendo” e non fare le cose come vengono.

  6. Il senso d’impotenza e rabbia verso queste situazioni drammatiche che abbiamo accanto mi fanno davvero dubitare dell’esistenza dell’umanità e della sensibilità nella nostra specie. Tanto da essere definiti “strani” o “fissati” e ci sentiamo incompresi quando quelli intorno a noi ci dicono “è solo un cane”. Certo l’ignoranza è davvero pericolosa, soprattutto quando ostacola la vita.

  7. Storie tristi effettivamente, Francesca, ma non concordo che l’ultima sia la peggiore.
    Perché il cane del campo ha fatto probabilmente una bella vita da cane, anche se è finita prematuramente.
    La morte è solo il prezzo della vita… e tutti lo dobbiamo pagare: agli animali credo che sembri meno caro perché non lo sanno prima.
    Una brutta vita, invece, quella sì che è imperdonabile…
    Se fossi un cane preferirei morire sotto una macchina a 4 anni avendoli passati felicemente, che vivere 10 anni in un terrazzo (ma anche in salotto legato alla sedia).

    • Sciuramaria, secondo me la vita dell’ ultimo cane non è stata poi così bella. Certo, meglio in un campo che in un terrazzino, ma è solo un male minore: in quel campo il cane non ci stava, chessò, per lavorare con il contadino, per collaborare con il suo umano, e quindi, oltre ad essere in una condizione di grande pericolo, era pure da solo, e dubito che nella mente di un cane possa esserci qualcosa di più brutto da immaginare, e allora, se si è da soli, che bello c’è nell’avere un campo e delle mucche, a cui magari avrebbe potuto dare un’occhiata assieme al padrone? Forse sarebbe stata una bella vita per un gatto, anche se comuque sempre contornata del pericolo della statale, ma per un cane solo dubito proprio.

  8. ciao. purtroppo anche per queste cose ogni mondo è paese. però non so se sia vero una cos che ho letto stamattina su un giornale locale. una ragazza di 26 anni è morta mentre era al campo di agility con la sua cagnolina (senza motivo apparente) e al pronto soccorso mentre tentavano di rianimare la ragazza la canina è rimasta con lei. cosi scrive il giornale. se fosse vero nella tragedia del momento un pò di umanità.
    un pensiero a quella giovane vita spezzata senza un motivo.
    Anna

  9. Devo dire che almeno per metà articolo ho avuto il dubbio che fossimo concittadini. Poi mi sono reso conto che, purtroppo, non che da me non si abbia l’esclusiva per certe cose.
    Però ogni tanto qualcosa mi fa sperare che ci sia un briciolo di vita intelligente su questo pianeta: fin dalle prime passeggiate con Afra ho incontrato una signora molto simile alla tua professoressa. Strattoni, insulti, urli, bestemmie a raffica all’indirizzo di un povero cockerino dall’indole, per altro, molto tranquilla. Non conosco la sua storia, non so come lo tratti in casa, ma quello che ho visto mi basta. Vista la concomitanza di orari, mi capita spesso di incrociarla. Per evitare stress al piccolo che, giustamente, fa il cane ed è attratto dalla mia cucciolona provocando l’ira funesta dell’umana, cambio strada il più velocemente possibile.
    Circa una settimana fa, però, mentre Afra giocava con uno dei suoi ormai innumerevoli amici in maniera per una volta abbastanza garbata, ho visto la tipa con il cocker che ci guardava dall’altro lato della strada. E sorrideva. Ho ricambiato il sorriso e l’ho salutata. Ho fatto un grattino ad Afra e siamo ripartiti. Da quel giorno, quando la incrocio, mi sorride e saluta. Ha smesso di strattonare il cane e non ho più sentito insulti o bestemmie. Può anche darsi che le abbiano semplicemente cambiato la cura, ma un briciolo di speranza non fa male…

  10. Giusto ieri ho visto dietro un cancello di una casa disabitata un cucciolo meticcio che guaiva disperato. Ne ho parlato con il gestore del bar che confinava con quella casa e mi ha spiegato che ha già chiamato chi di dovere (perché stavo per farlo io), ma gli è stato spiegato che il cane vive in una proprietà privata, quindi APPARTIENE al padrone della casa e quindi né loro né il canile comunale possono toccarlo. L’unica arma legale a disposizione del barista è il “disturbo della quiete pubblica”: insomma, se dimostra che il cucciolo che abbia rompe le palle a lui e ai suoi clienti, allora il proprietario del cane può subire un ammonimento o una multa; del fatto che un cane lasciato solo equivale a snaturarlo (dal punto di vista etologico è molto peggio che prenderlo a bastonate) non gliene frega niente a nessuno.
    D’altronde l’art. 544-ter del Codice Penale parla chiaro: chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una LESIONE ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche è punito con la reclusione da 3 mesi a 1 anno o con la multa da 3.000 a 15.000 euro.
    Tutto gira attorno al concetto di “lesione”, ovvero “danni fisici” all’animale. Ma lasciare un cane tutto il giorno solo in giardino non causa né lesioni né danni fisici, quindi non rientra nella categoria “maltrattamento”. Per i cinofili lo è eccome, per la legge no (d’altronde se lo fosse credo che andrebbero confiscati il 30% dei cani italiani).
    Non ci resta che proseguire con la strada della cultura cinofila, perché la legge sembra ispirarsi più che altro ad esigenze “animaliste” e tralascia del tutto ogni cognizione etologica e scientifica.

    • Però mollare un cane da solo in una casa disabitata rientra nel “sottoporlo a comportamenti incompatibili con le sue caratteristiche etologiche” (essendo un animale sociale, non può stare da solo a urlare come un pazzo). Quindi gli estremi per la denuncia ci sarebbero eccome. Il concetto di animale “di proprietà” del maltrattatore è stato superato da tempo, almeno dalla legge: sono quelli che dovrebbero applicarla che non ci hanno ancora capito una mazza! (a me piacerebbe sapere quanti membri delle forze dell’ordine conoscono le caratteristiche etologiche del cane)…

      • beh, le unità cinofile almeno… spero.
        È che si occupano di altro.
        Ma da come i loro cani li adorano (almeno quelli che vedo io ogni tanto) credo che ci sappiano fare.

      • Io temo che anche molti di loro hanno il loro bel cagnone (magari un cane dell’unità cinofila in pensione) in giardino a fare la guardia ai vasi di terracotta: l’ignoranza cinofila è diffusissima in ogni strato sociale, anzi forse i poliziotti, che coi cani ci lavorano, sono leggermente più preparati della gente comune (almeno un’esigua minoranza).
        Sai, spesso parlando con la gente mi rendo conto che la maggior parte di loro non lo fa nemmeno per crudeltà: sono convinti che tenendo il cane in giardino gli si fa del bene, perché “poverino mica può stare a casa: SOFFRE! Ha bisogno di spazi in cui correre”. Sapessi quante volte l’ho sentita questa frase! Il perché il loro cane invece di correre a zonzo spensierato dietro le farfalle si sta tutto il giorno col muso appiccicato al vetro della porta non se lo sono mai chiesti invece!
        Io andrei più a monte: ma le persone perché diavolo comprano i cani? Che se ne fanno? Perché occuparsi di una animale con cui non vogliono avere alcun rapporto? Se volevano un grazioso animaletto da contemplare perché non prendevano un canarino? Mistero.

        • Io credo di saperlo perché… perché te lo immagini diverso. Immagini che sarà ubbidiente, immagini che “gli mancherà solo la parola” cioè che ti capirà. Immagini tutta una serie di cose che in realtà solo poche razze possono dare e solo se adeguatamente istruite e solo dopo i 2 o 3 anni di età.
          Invece noi sciuremarie ci pare che i cani siano così di natura, senza dovergli far niente.
          Poi te lo trovi in casa ed è tutto diverso da quel che credevi…

          • Potrebbe essere una spiegazione plausibile, Sciuramaria. Ma in teoria PRIMA dovresti renderti conto che non è come te l’aspettavi (anche se in verità non occorrerebbero dieci lauree per capire che un cucciolo non te lo vendono con il richiamo, il “no” e il “seduto” incorporati), e DOPO sbatterlo in giardino. Ma un tizio che prende un cucciolo e lo sbatte in una sua abitazione in cui non risiede mai, da quali strane alchimie mentali è mosso? Per me è psicopatia pura.

          • è verissimo: all’inizio, quando finalmente è in casa, è tutto diverso da come te lo eri immaginato il cane.

            Io lo dico per me: all’inizio credevo fosse difficilissimo, le prime due settimane che anche solo farle fare la pipì di sotto fosse impossibile, che avrei avuto mani e braccia mangiate per sempre, che non mi avrebbe mai ascoltato e sarebbe finita sotto una macchina. Poi ho imparato la pazienza (che prima non avevo), ho imparato a guardare osservando. Col tempo ho cominciato a lasciere perdere tutto quello che sentivo e non capivo e ad informarmi “grazie a lei”, cioè sperimentando sia lei che me stessa e amplificando ogni piccolo piccolo risultato. Ho cercato di trovare un modo per capirci che fosse nostro, e scusatemi addestratori educatori e quello che volete, ma dopo averne viste e sentite tante, ho letto cercato riletto ricercato riletto, E ho fatto una “media” nostra come dicevo provando vedendo e solo cercando di capire se il risultato fosse quello “corretto”. Non nascondo che in certi momenti è stata anche una fatica enorme, ma in realtà più per le cavolate: alzarsi presto la mattina, andare e tornare cento volte dal lavoro per non lasciarla sempre sola, rinunciare anche a qualcosa per lei. Però, quando cominci a vedere i risultati, anche se piccolissimi, cavolo quanta soddisfazione e piano piano quanto orgoglio (permettete per tutte e due!). E ogni giorno di più. e piano piano i problemi svaniscono, e quando si è trovato “il modo” tutto sembra semplicissimo, e alla fine ogni giorno arrivano scoperte.

            Oggi però… posso dirlo con certezza che si, è vero: è diverso il cane da come lo immaginavo. é diverso perchè è molto di più. Non è chi ti riporta la ciabatta o che torna quando lo chiami.

            é “qualcuno” (e non per umanizzare, ma perchè.. non so come dirlo, ma potrebbe anche non essere un cane, ma un gatto, insomma un “essere”, e cavolo se senziente!)

            “qualcuno” che ti guarda e ti ama, che si fida di te come nessun altro. Che non è MAI E POI MAI UN PESO. Ma qualcuno di cui non puoi quasi fare a meno. C’è in tutte le maniere possibili. é solo una scoperta. e fare qualsiasi cosa insieme non è mai una rinuncia a nulla, ma solo qualcosa in più. E Dio quanto ti insegna. A me, perlomeno, la mia cana ha insegnato più di qualsiasi altra “persona” al mondo. Mi ha ridato il tempo per me che avevo perso, la voglia solo di stare in mezzo ad un prato a correre e respirare. Ed io non credo proprio, in fin dei conti, di aver insegnato proprio nulla a lei.. (chi se ne frega del seduto????? cose che poi diventano ovvie e naturali io credo, o no?) ho solo imparato io a farmi capire e a capirla.

            Si capisce che mi sono innamorata? E sinceramente amo anche un po’ più me stessa adesso.
            io lo benedico il giorno in cui con ATTO DI FORZA sulla mia famiglia (che era tra quelle del “cane lontano che ti attacca le malattie”, e per cui, ad oggi, Lei è una “figlia” come me) ho preso tata Hilde, perchè averla mi ha reso molto ma molto ma molto più felice di prima… mi capite vero?

          • Kinaki tu hai un pastore tedesco, vero?
            Anche se non lo me ricordassi si capirebbe da come ne parli 🙂
            Alcune razze o miscugli sono meno facili da amare… che per le razze è colpa tua che te la prendi (e ancora di più dell’allevatore che te lo vende) ma per i miscugli…

        • secondo me questo è un discorso diverso dario p. … la gente che mette il cane in giardino perché è convinta che sia giusto così, che sia quella la maniera per renderlo felice è tutta un altra storia: con quelli ci puoi parlare, ragionare, quando hanno capito per es. che per il cane stare da solo in giardino è innaturale perché è un animale sociale allora cambiano e lo tengono dentro… il problema è la gente che il cane lo tiene fuori “perché di sì”, “perché in casa perde pelo”, ” perché A ME va bene così”: quelli lo fanno per puro menefreghismo, pigrizia personale o egoismo, non perché sono convinti in buona fede di fare il meglio per il loro cane… e con questi è impossibile parlare, anche se capiscono che il cane è cento volte più felice e trattato secondo natura se lo tieni in casa con te lo tengono fuori comunque perché a loro cmq da fastidio il pelo in giro per casa o non vogliono semplicemente fare la fatica di cambiare un abitudine. Quelli che lo fanno in buona fede hanno bisogno solo di qualcuno che gli dia un po’ di cultura cinofila.

          • Beh, sì, esistono molte fattispecie Alice. Ma non è così semplice: guarda che è difficile far cambiare una convinzione acquisita nel tempo, che diventa davvero irremovibile.
            Ti faccio un esempio: alcuni mesi fa un mio amico mi prese letteralmente per il c…, mi spernacchiò e mi rise in faccia quando tentai di convincerlo che i cani non sono vettori di malattie, pesti bubboniche, e calamità varie e che prendersi una malattia seria da un cane è un pò come vincere al Superenalotto. Alcuni giorni fa ho approfittato della riedizione dell’articolo “Non toccarlo che ti ammali (come ti erudisco il pupo)” per sottoporlo alla sua lettura: “Magari dopo aver letto un documento dettagliato e argomentato cambierà idea” mi dissi. Dopo varie arrampicate sugli specchi alla fine se ne uscì con un “sì vabbè, ma questa giornalista è di parte! E’ una cinofila, cosa vuoi che ti dica che i cani portano malattie? E’ ovvio che ha tutto l’interesse a negarlo!”
            “Quale interesse scusa?” gli risposi.
            “Beh, alleva cani”.
            “Guarda che non alleva più…”
            “Ah sì?… Beh, ma ha dedicato tutta la vita a loro, quindi è di parte!” (???)
            Alla fine ho lasciato perdere e lui è rimasto della sua idea. Le convinzioni, anche le più assurde, non riesci a debellarle nemmeno se porti documenti a firma dell’Arcangelo Gabriele. E noi ne abbiamo avuta dimostrazione anche in questo sito nei commenti sotto alcuni articoli. D’altronde ancora oggi c’è gente fermamente convinta (e non sono pochi!) che l’Olocausto è un falso storico, nonostante le carrellate di immagini e documenti che affermano il contrario: vuoi forse riuscire a far capire alla gente che il cibo secco industriale per l’organismo del cane è decisamente migliore dei maccheroni fatti da “mammà”?
            Boh, forse sono io che sono inguaribilmente pessimista.

          • Dario, la gente la convinci pure… è il cane che non si convince che le crocche sono meglio dei maccheroni…

          • hahaaaahahha 🙂 Beh, sul fatto che il cane dopo aver assaggiato i maccheroni, poi le crocche te le sputa in faccia non c’è dubbio… ma non c’è dubbio nemmeno sul fatto che appena il cuggino di turno racconterà in giro che le crocche sono fatte con scarti di ossa di pollo, lucertole e via urbanlegendando, troverà sempre qualcuno disposto a credergli. E’ una lotta impari. 😉

          • quando io ho deciso di prendere la mia, il fattore giardino ha giocato un ruolo determinante: nons apendone niente di cani, pensavo ( e l’avevo sentito ovunque) che almeno avrebbe avuto un posto “migliore” dove stare invece che sempre dentro casa. Ma è bastato lasciarla una volta 2 minuti (e non da sola, mentre scaricavo la spesa): ha cominciato ad abbaiare, appena ho aperto il cancello ha preso le scale ed è risalita a casa. da qui, deduzione: in giardino da sola non ci vuole stare, si sente meglio a stare in casa da sola, visto che quando ci sta non abbaia, non si lamenta, quando io esco va sul suo “lettuccio” e non fa una piega. Allora io mi domando: ma come si fa a non “vederli”? a non farsi delle domande relativamente ai comportamenti che hanno, e trarne delle deduzioni.

            Sciuramaria: si è un pastore tedesco. io non l’ho scelto a caso, o meglio, mi piaceva, ma prima mi sono informata e reinformata per capire se sarebbe andato bene per me, se avrei saputo gestirlo, se si sarebbe “adattato” alla mia vita (poi alla fine sono io che mi sono adattata alla sua, e meno male per me devo dire!).

            e qui sorge un altro punto dolente: bisognerebbe anche che si facesse capire che non tutti i cani sono per tutti, che ce ne sono milioni e basta solo cercare per trovarne uno “che si adatti” a noi e alle nostre esigenze di vita. Che la scelta non deve essere estetica e di moda e di buon cuore 8vedi i cani di green hill), ma basarsi su tutta un’altra serie di cose.

  11. nel mio circondario ci sono dei cani, abbaioni, che avranno fatto una passeggiata fuori di casa si e no 2 volte nella vita..

    Un paio di Yorshire abbaioano anche per tutta la mattina fino a sgolarsi..io non sopporto di vedere queste situazioni.. ):

    Vorrei davvero che si potesse fare qualcosa…

  12. condivido e mi rattristo moltissimo quando sento questi racconti perchè per me il mio cane è un membro della famiglia a tutti gli effetti; l’unica cosa che posso dire è che tendiamo sempre a ricordare e a diffondere gli episodi negativi perchè ci colpiscono di più: ci sono altrettante famiglie che il cane lo adorano, lo apprezzano e lo vivono e queste famiglie sono tante. Le aree cani della mia città (Roma) sono piene di storie positive, di amore e di rispetto reciproco, per cui io voglio continuare a pensare che storie felici di cani e famiglie (come la mia) siano la maggior parte ma che facciano meno notizia!

    • Irene, purtroppo di casi di “normale maltrattamento” come quelli citati nell’articolo non si parla praticamente mai: si parla dei cani torturati o uccisi in modo plateale, si parla degli abbandoni, si parla di tutto ciò che è “ancora” più anomalo e che suscita raccapriccio.
      Ma questi quotidiani maltrattamenti… notizia NON fanno affatto (se non su Tpic): eppure nascondono storie di sofferenza di fronte alle quali non ci si dovrebbe girare dall’altra parte. Neanche pensando “sì, vabbe’, però ci sono anche tanti cani amati e ben tenuti”.

  13. Stamane alle 6 e 30,mentre facevo il solito giretto con la mia nanetta pensavo a quanto quei 20 minuti a passeggio avessero migliorato la qualità della mia vita.Due chiacchere con gli altri canemuniti,mentre loro giocano e fanno amicizia,un momento tuo per organizzare la giornata..il tutto con calma,tanto..dieci minuti in più o in meno..la nanetta è con noi da 2 mesi,arrivata subito dopo la dipartatita del nostro gatto 15enne,d’altronde ..quel vuoto (sigh)andava riempito.Non capisco come si fa ,non dico a maltrattarli,ma anche solo a non viverli.La mia è uno schnauzer e le tengo il ciuffo corto per vedere il suo sguardo adorante,per cogliere quella luce che brilla quando mi invita al gioco.Perfino il definirmi la sua padrona mi schifa..lei ha il suo posto nella nostra famiglia..perchè prendere un cane e non renderlo partecipe della tua vita?tutte queste storie,sono storie di amore sprecato,di viltà e frustazione.Ma, a ben guardare,alla fine,sono dei poveretti..infelici,soli,che non stanno molto meglio del loro cane legato,perchè quello, se venisse liberato e accolto con amore da un’altra famiglia, risorgerebbe,ma questi, pur non legati son senza speranza.

  14. provo tanta tristezza per i cani del tuo racconto e purtroppo mi rivedo nelle tue parole situazioni molto simili a quelle di cani che incontro tutti i giorni quando esco con il mio Argo (un fantastico Rottweiler).
    anch’io vivo in un piccolo paese, dove i cani molto spesso sono visti come “bestie” il cui unico bisogno è quello di mangiare!!! la passeggiata non la fanno o spesso se la fanno da soli, se poi non tornano c’è sempre un cagnaro pronto a sfornare nuovi cuccioli adorabili!
    tutte storie tristi, piene di ignoranza e spesso purtroppo non ci possiamo fare nulla perchè i cani sono nutriti e vaccinati quindi non si può parlare di maltrattamento… ma cos’è una vita chiusi in un box, terrazzo o piccolo giardino soli e senza mai uscire, senza carezze o coccole, senza giochi, ecc… in una parola senza AMORE!!!

    Anna

  15. Scusate, ma non è un reato penale maltrattare gli animali?
    Denuncia-intervento di polizia-la protezione degli animali si porta via il cane e stila un rapporto unitamente al veterinario designato-citazione-interrogatorio-sentenza.
    no?

    • Sì Tosca, nel mondo delle favole purtroppo… Tu prova a denunciare qualcuno perchè tiene un PT su un balcone piccolissimo, o magari perchè non porta il cane a passeggio, o perchè fa uscire il cane senza guinzaglio, vedi che risate che si fanno. Le istituzioni non intervengono manco se uno lo bastona il cane….

    • Credo che funzioni così perché è un reato penale. Il problema me lo sono posto mille volte anche io, ma la domanda a cui nn so dar risposta è “ma una volta denunciati, una volta che parte l’intervento poi questi cani che fine fanno?”
      Qualcuno sa darmi una risposta precisa? Più di qualcuno, una volta sollevato il problema, mi rispose ‘se li denunci poi i cani finiscono in canile’, ma è vero?

      • le guardie ecozoofile? Nel mio paese (provincia di Bari) funzionano bene anche contro questo tipo di maltrattamenti, i cani/gatti in caso di necessità vengono presi in custodia (anche se in sistemazioni di fortuna) o affidati a canili, ma seguiti da altre associazioni animaliste con cui hanno un contatto. Comunque viste le situazioni, anche il canile è preferibile…

    • No. Purtroppo in quasi tutta l’Italia (escluse rare zone che sono però mosche bianche), chiamare la polizia (e purtroppo anche l’ENPA) per casi come quelli descritti significa prendersi una risata nel muso 🙁

      • Anche nei casi come l'”1″ di questo articolo,in cui si sa x certo che la prof maltratta il cane e lo tiene chiuso,non si può denunciare???

  16. Carissima Francesca, è straziante vero? Il senso di impotenza è una prigione, il senso di colpa per non aver fatto prima o non fatto abbastanza ti distrugge. Capisco ogni tua parola, mi sono trovata in una situazione del genere nel paesetto dove abitavo prima, dovunque mi girassi vedevo solo maltrattamenti come quelli così ben descritti da te e mi angustiavo.
    Alla fine ho capito che non si può salvarli tutti, proprio non si può, è compito (per chi ci crede) dell’intervento divino. Per chi non ci crede è ancora più terribile da accettare.
    Però si può fare qualcosa, questo sempre. O quasi.Per i cani dei miei ex vicini sono riuscita a fare anche tanto, direi, per migliorare la loro vita e per responsabilizzare i loro proprietari. Uno di questi (vecchietto di 17 anni) me lo sono portato con me quando ho traslocato. Vedere i suoi cambiamenti, vedere che pare ringiovanito, vedere l’umorismo, l’allegria, la giocherellite che ha potuto tirare fuori mi ripaga immenssamente per tutto quello che non ho potuto/saputo fare per altri e che non potrò mai. Certo non basta ad evitare le lacrime e il dolore quando vedo o sento di cose così. Ma aiuta a non rimanere imprigionata in quelle lacrime e quel dolore e spesso, tanto spesso, nella rabbia.

    Buona e serena vita. ;D

  17. Ho un sottile senso di nausea, ma purtroppo è tutto vero, le considerazioni che fa Francesca sono tremendamente vere.
    Penso che la maggior parte di noi che ama i cani, ma anche gli altri animali, abbia provato un profondo senso di frustrazione nel discutere con questa gente. Se si è fortunati ci si sente rispondere “si è sempre fatto così” o “mio padre (mio nonno) faceva così”. In genere l’unica cosa che posso rispondere è che “vero, infatti mio nonno prendeva a randellate quelli che maltrattavano il cane”. Peccato che non venga capita!

  18. Storie di ordinaria follia… Penso che ognuno di noi, purtroppo, me compreso, potrebbe raccontarne a iosa di situazioni del genere, di cani tenuti su un balcone 3 metri per 1, fatti uscire da soli in strada che tanto “sono abituati”, lasciati soli 24h su 24 in un giardino della serie “e che lo porto a fare fuori? c’ha il giardino!!!!”. Ho avuto tante di quelle discussioni da farmi venire i crampi alla lingua, ma non c’è niente da fare, ti cadono le braccia e basta… Ormai ci si fa il cane (o il gatto, o il coniglio, o quant’altro) perchè ce l’hanno tutti, perchè fa compagnia ai bimbi, perchè è di moda e basta. Eppure basterebbe poco poco per sapere…

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