mercoledì 1 Ottobre 2025

Una casa a misura di micio (evitando che diventi una trappola per gatti)

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TESTO E DISEGNI DI ILARIA ISAIA – C’è chi dice che i gatti hanno sette (o nove, se si è di origini anglosassoni) vite.
C’è chi dice che nessuna creatura come un gatto sa scansare i pericoli.
C’è anche chi dice che nessuna creatura come un gatto è capace di scovare pericoli, anche laddove apparentemente non ce ne sono.
I soliti studiosi hanno stabilito che, in media, un gatto di casa vive pressappoco dieci anni in più rispetto a un randagio.
Gli stessi studiosi ammettono che l’intelligenza di un gatto può essere equiparata sommariamente a quella di un cucciolo d’uomo di circa due anni.
Un bimbo di due anni, quindi curioso anzichenò ma, a differenza dell’umanino, in grado di arrampicarsi e scavare ovunque per soddisfare questa sua innata curiosità.
Generalmente, quando arriva un cucciolo d’uomo, si pensa di rendere la casa sicura, a prova di bimbo.
Perché, dunque, non fare lo stesso con i nostri amici miagolanti (nel limite del possibile)?
Vivendo con un gatto ci si rende conto che la nostra casa può apparire diversa da come avevamo sempre pensato.
Di solito non ci si fa caso, perché noi abbiamo le nostre misure umane e tendiamo a vivere rimanendo “coi piedi per terra”.
Un gatto no, lui è più piccolo e più agile di noi, riesce a scovare angoli in cui infilarsi che magari noi non avevamo neppure calcolato come elementi della nostra casa.
Vediamo un po’ quali possono essere i pericoli più comuni e sottovalutati.

No, non si mangia

Se avete gatti non potete non conoscere una delle regole fondamentali: chi ha gatti e ha bisogno di prendere appunti con urgenza, difficilmente troverà una penna/matita/pennarello a portata di mano.
Quante volte mi è capitato?
“Aspetti che me lo segno…ma dov’è la penna? Mi scusi, devo cercarla…” e così dicendo finisco col lasciare i miei interlocutori in attesa mentre cerco il prezioso oggetto.
Naturalmente la penna l’hanno presa i gatti, per giocare, cacciandola chissà dove. La penna in sé non è un pericolo, ma possono esserlo parecchi altri oggetti di cancelleria.
Tipo: i tappi delle penne, le gommine dietro le matite, elastici, puntine da disegno, graffette, cordini, spaghi e altri oggetti pencolanti, perfino temperamatite.
Il gatto, proprio come il bimbo, utilizza molto la bocca per “fare conoscenza” col mondo circostante.
E con cordini, elastici e affini il pericolo di ingestione è maggiore, perché a causa della nota lingua rasposa dei gatti, i nostri amici rischiano di mandare giù questi oggetti anche involontariamente.
Ecco quindi che torna utile la vecchia massima che ci insegna a mettere in ordine tutti gli oggetti minuti in un apposito cassetto.
Preferibilmente da chiudere a chiave, perché tanti gatti riescono tranquillamente ad aprire i cassetti nonostante i nostri eventuali divieti.
Non ci credete?
Passate a trovare il mio veterinario di fiducia: su una mensola dello studio conserva con amorevole cura una ricca collezione di tappi, sorpresine (quelle che si trovano negli ovetti di cioccolato, patatine, merendine e affini), biglie, viti, bulloni, pezzetti di spago e perfino di spugnette da cucina e chi più ne ha più ne metta.
Vezzo? No.
Sono tutti oggetti estratti dalla pancia di pazienti un po’ troppo curiosi.

Dolce dormire

I gatti, si sa, riescono a scovare angolini in cui sonnecchiare praticamente ovunque.
Anche in posti che a noi umani sembrano semplicemente impraticabili e scomodi all’ennesima potenza.
Molti mici poi, specialmente con la stagione fredda, cercano angoli caldi, soffici, nascosti (ricordiamo che Micio ama sentirsi avvolto e protetto dalla propria tana).
Perciò attenzione.
Divani, coperte, letti e copriletti potrebbero nascondere trappole impreviste.
Anche se siete stanchi, appena tornati dal lavoro, e avete intenzione di lanciarvi sfiniti sul sofà, sulla poltrona, sul due piazze in camera, occhio che quella strana protuberanza (ma vista la flessibilità del nostro amico, potrebbe anche non esserci alcuna protuberanza) non nasconda un ronfante miciotto.
Sembra stupido, ma molti incidenti avvengono così. A me per fortuna non è mai successo, ma ho conosciuto persone, magari poco esperte e non abituate a pensare con la mente di chi ha un gattino ficcanaso in casa, a cui è capitato di raccattare inavvertitamente anche il micino assieme al piumone da sbattere in terrazza o fuori dalla finestra, con le tristi conseguenze che possiamo immaginare.
Quindi se per voi è la prima esperienza con un micio, fate doppia attenzione, soprattutto sei il quadrupede è piccolo.
Prima di intraprendere pulizie domestiche, arieggiare coperte, lanciare il bucato in lavatrice… controllate dov’è il gatto.

Non aprite quella porta!

No, non è da film dell’orrore, ma quasi. Una persona abituata a vivere con gatti in casa si riconosce, tra le altre cose, da come apre o chiude la porta di casa.
Con molta cautela.
Questo per evitare che un micio a caso schizzi improvvisamente fuori, ma anche per impedire che lo stesso micio resti preso nella medesima porta.
Si tratta di un comportamento che dopo un po’ viene naturale. Io per esempio sfioro il patologico, credo.
Sono sempre rapida nell’infilarmi nelle porte, anche se sono in visita da gente senza gatti.
Per non parlare di quando devo accomiatare i miei ospiti, e finisco col chiudere loro la porta alle spalle appena escono, saltando anche i convenevoli come imporrebbe l’educazione (e i miei gatti non cercano mai di scappare, ma rischiano tutte le volte di farsi travolgere da una porta blindata piuttosto pesante). Un comportamento che, nel bene e nel male, alla fine diventa istintivo.
Ma se si è un po’ novellini, e non si è abituati ad avere un gatto per casa, tante volte non ci si fa caso se non quando è troppo tardi.
Perciò… pensateci sempre bene. Un gatto è rapidissimo, quando vuole, a decidere di sfidare una porta d’ingresso.

Mobili in agguato

Comunque sia fatta la vostra casa, state certi che il gatto troverà angolini dove riposare, che voi magari neppure sapevate di avere.
Alcuni di questi angolini possono essere molto pericolosi.
Tralasciando quei gatti che riescono a infilarsi nei cassetti o a chiudersi negli armadi come il mio Gigi (e qui il pericolo è solo per i miei poveri maglioni, anche perché così come entra, Gigi sa anche uscire), esistono mobili ripieghevoli, ribaltabili, con pedane richiudibili (tipo le poltrone con i poggiapiedi) e così via.
Se il mobile sta fermo il pericolo non c’è, ma che capita se Micio è andato a infilarsi proprio in questi punti e un umano distratto decide di richiudere, ribaltare, ripiegare eccetera?
Se avete mobili così e decidete di utilizzarli, controllate prima che il gatto sia altrove.
Attenzione anche alle finestre così dette “a vastitas”, che possono trasformarsi in trappole estremamente pericolose!

Cucina, che passione

I gatti sono animali intelligenti, ci mettono poco a capire che la cucina è uno dei posti più interessanti di casa, non fosse altro che perché è qui che si nascondono tutti i sapori e gli aromi migliori.
Ma ci sono anche un bel po’ di pericoli.
Per esempio? Il frigorifero.
No, non solo perché contiene pericolosi, nonché attraenti, cibi attentatori della dieta umana e felina.
Può sembrar strano, ma molti gatti hanno avuto l’esperienza di rimanervi intrappolati dentro.
Basta un istante di distrazione, voi che frugate nel frigo, magari il telefono che squilla, voi che andate a rispondere richiudendo l’elettrodomestico senza accorgervi che un peloso ficcanaso aveva deciso anche lui di fare uno spuntino… occhio, quindi.
Stesso discorso vale per forno, lavastoviglie, lavatrice e naturalmente cesta del bucato.
Attenzione anche ai fornelli accesi (e ancor più ai cibi in fase di cottura).
I gatti hanno una soglia di sopportazione al dolore molto più alta della nostra, e sono capaci di accorgersi che una cosa scotta solo dopo essersi bruciacchiati ben bene.

Avete fatto la spesa?

Benissimo. Ma… i sacchetti?
Moltissimi gatti adorano giocare con i sacchetti della spesa, e moltissimi riescono a cacciarsi nei guai grazie a questa passione.
Personalmente, io permetto ai miei due miciastri di giocare con i sacchetti, ma solo in mia presenza, mai da soli. Non ci vuol nulla, in un momento di distrazione, per soffocarsi con una busta di plastica o strangolarsi con i manici (in questo caso basta tagliarli via).
Restiamo in cucina.
Dove tenete coltelli, forchette, forchettone e posate varie? Nell’apposito cassetto? Ottimo, perché non c’è nulla di più divertente, per un giovane gattino scalmanato, che scoprire quant’è bello giocare con quei begli oggetti metallici e rumorosi.
Salvo poi riuscire a ferirsi, e certe volte anche in modo grave, con quelli più taglienti.

Ora di toilette

Quando Jazz è arrivato da me era molto piccolo.
La signora che me l’ha affidato mi aveva messa in guardia contro una sua singolare abitudine. Per fortuna l’ho presa sul serio e ho preso precauzioni prima che potessero capitare inconvenienti.
In sostanza, Jazz aveva la passione per quelle strettissime aperture piazzate dietro i sanitari e i lavandini del bagno.
Ci si nascondeva dentro, e poi non era più capace di venirne fuori.
Tanti gatti hanno questa passione, per fortuna quelli grandi non riescono a passarci per cui il problema per loro non si pone.
Ma conosco persone che sono state obbligate a smontare wc e tubature per estrarvi micini in vena di esplorazioni.
Altri elementi del bagno da tener d’occhio sono il wc stesso (Micio potrebbe essere attratto dallo sciacquone e decidere di tuffarsi, rischiando di annegarvi se è piccolo, o comunque di avvelenarsi lappando i detergenti usati per la pulizia), eventuali detersivi, disinfettanti, detergenti (alcuni gatti hanno una passione forsennata per saponette e bagnischiuma vari), medicinali (da tenere sottochiave) e oggetti taglienti o piccoli.

Bianco Natal e non… Natal in bianco (per lo spavento che Micio può farci prendere)

Vi descrivo una scenetta tipica, che a me è capitata almeno un paio di volte.
Siamo in periodo natalizio. Non so voi, ma io adoro gli alberi di Natale decorati e illuminati Il mio albero era stato addobbato come di consueto, secondo tutte le regole che la tradizione richiede. Fili d’oro e d’argento come se piovesse, deliziose decorazioni in vetro soffiato, lucine e lucette a festa. Insomma, ne ero orgogliosa. D’un tratto sento che dal salotto giunge un tintinnio sospetto.
Ok, sono le decorazioni dell’albero. Ma perché tintinnano?
Terremoto? Corrente d’aria? Magiche creature che si aggirano tra i rami? E cosa sono quei due piccoli fanali gialli che sbucano tra le luminarie come nulla fosse?
Risposta fin troppo ovvia: è un gatto che ha deciso di tentare la scalata all’albero.
Faccio appena in tempo ad accorrere che gatto, albero, decorazioni e tutto mi precipitano tra le braccia; le decorazioni di vetro si schiantano in terra e il tutto si trasforma in un informe ammasso da districare.
Già, perché a quanto pare Natale porta un mucchio di cose interessanti per i mici più scalmanati.
Decorazioni da sgranocchiare e rompere, fili vari da tirare, oggettini con cui giocare…
Ancora ricordo Gigi, quando due anni fa decise che i pastori del presepe erano ottimi sostituti dei più classici topini giocattolo.
Alcune decorazioni possono essere pericolose.
Le luminarie, per esempio, o i festoni vari, se il nostro amato quadrupede decide di assaggiarli.
Addobbi vari possono contenere parti piccole con cui Micio può soffocarsi, e così via.
Questo non vuol dire dover rinunciare a decorare casa per le feste: semplicemente basta fare un po’ di attenzione in più. Proprio come se con noi ci fosse un bimbo curioso, scalmanato e in grado di infilarsi un po’ dappertutto.
Io non ho rinunciato né all’albero né al presepe, ma mi li mito a tenere in giro elementi “infrangibili” e non pericolosi, relegando gli altri in luoghi molto alti e inaccessibili, dove le belve non possano arrivare.
Discorso a parte merita la piantina di Natale per eccellenza, la famosa Stella di Natale, che può essere tossica.
Sembra incredibile ma è proprio così, perché le foglie e il fusto della pianta contengono il triterpene, sostanza ad azione tossica, sia per contatto che per ingestione.
Il lattice, proveniente dalla lacerazione delle foglie o dal taglio del fusto, a contatto con l’epidermide può provocare eritema, prurito, bruciore della congiuntiva e della mucosa orale e faringea; se ingerito dà luogo a nausea, vomito, diarrea e perdita di coscienza.
Gli animali domestici possono essere attratti dalla Stella di Natale e mordere sia le foglie che il fusto, con relative conseguenze.
L’Euphorbia pulcherrima ha avuto un notevole successo come pianta natalizia: il colore rosso delle foglie (esistono anche  varietà rosa o bianche) dà un tono di vivacità, di allegria e di luminosità alle nostre case, ricorda climi più caldi e vegetazioni lussureggianti (è originaria dell’America centrale), ha una combinazione di colori indovinata (rosso, verde e giallo).
Insomma in casa ci sta proprio bene: ma fuori dalla portata di Micio!

I sette incidenti più comuni

Secondo recenti sondaggi, questa è una classifica degli incidenti più diffusi tra i gatti che vivono in casa negli ultimi anni:

1. Ingestione di piccoli oggetti, soprattutto aghi da cucito e fili di cotone.
2. Reazione ad antiparassitari somministrati impropriamente (per esempio applicando ai gatti antiparassitari specifici per cani: la cosa può essere molto pericolosa).
3. Cadute da balconi e finestre.
4. Umani che inavvertitamente pestano o si siedono sopra i gatti.
5. Lotte con altri animali.
6. Ingestione di veleni, disinfettanti, sostanze tossiche e medicinali a uso umano.
7. Ingestione di piante tossiche

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7 Commenti

  1. Uhm… a casa dei miei i nuovi arrivati (Lulone due anni fa e Schizzo da poche settimana, a far compagnia a Homer e Calzino), hanno la pessima abitudine di stare tra i piedi. LETTERALMENTE. Col risultato che 1) ci fanno inciampare, 2) si pigliano dei mezzi calci poverini!!

    contando che siamo abbastanza sicuri che entrambi i gatti siano stati picchiati PRIMA di arrivare da noi, perché hanno reazioni inconsulte ai movimenti bruschi o a cose come scope (a Lulone, con noi da più tempo, è passato quasi tutto, Schizzo è più piccolo e con noi da meno tempo quindi ancora non ha capito che nessuno lo picchierà), mi stupisco solo che capiscano che QUEI calci non siano intenzionali!!

  2. Bell’articolo, complimenti!
    Voglio segnalare in particolar modo i pisolini nei cassetti.
    Anni fa la mia Sissi dormiva tranquilla in un cassetto, poi sbadatamente chiuso. E’ seguita una ricerca disperata e tragicomica per tutta la citta’, per poi sentire dopo ore e ore un miao sommesso del tipo: “mi sono svegliata, mi fate uscire”?
    Aggiungerei gli inseguimenti cane-gatto o gatto-cane a mille all’ora…

  3. …quella della porta mi giunge nuova! il mio micione 14enne non ha mai provato ad attraversare una porta di corsa… invece ha rischiato non so quante volte di venire spiaccicato mentre dormiva sotto le coperte!!!!!

  4. è che questi satanassi sono tutti diversi! il Biancone appena nato era già troppo grosso per infilarsi dietro i sanitari, ma siccome dormiva acciambellato nel bidet bisognava controllare prima di far scorrere l’acqua… la Bigna era delicata come una piuma e si accomodava nella capanna tra la Madonna e il bove senza spostare nemmeno una pecorella, ma era a costante rischio piadina perchè si infilava sotto i granfoulard. Andyno sporadicamente assaggia i cavi, ma spaghi e cordini sono la sua droga d’elezione. Inoltre quando era piccolo ho rischiato di sottoporlo al programma eco rapido un paio di volte… molto imprudenti, per essere bestiole così assennate!!!

  5. Tutto molto vero 🙂
    Per la mia esperienza aggiungerei mettere in sicurezza i cavi elettrici (prolunghe, alimentatori di pc e cellulari, cavi di lampade ed elettrodomestici etc) almeno finchè non si sia certi che il gatto non se li fila.
    Io ho sempre avuto gatti per casa, fin da che son nata, e nessuno aveva mai badato ai cavi… l’ultimo arrivato a casa dei miei ne è invece un gran sgranocchiatore.
    Il bello dei gatti è anche questo, son tutti diversi e per quanto tu sia convinto di aver una casa sicura (o almeno di sapere dove stanno i pericoli) poi arriva il nuovo micio e si inventa subito un modo totalmente nuovo per far danni o farsi male.
    Ma è anche per questo che ci piacciono 😛

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