di FABIANA BUONCUORE e VALERIA ROSSI
Dice il Volpino, sì fiero e impettito:
“Che non vi inganni il mio candido manto,
perché non sono uno stinco di santo;
questa faccenda me la lego al dito.
Abil guardiano con cuor di leone,
anche se sono un Volpino perfetto,
pochi mi accolgono sotto il lor tetto:
lo Spitz tedesco la fa da padrone.”
“Vogliam parlare del mio vil mantello?”
Giunge abbacchiato il bel Bergamasco
“Con le persone ha fatto un gran fiasco
ché per la gente non è affatto bello.
Ah, se sapessero che sotto il pelo
si cela un cane di grande valore!”
Così dicendo, il robusto pastore
torna al suo gregge col tipico zelo.
“Non voglio fare la vittima, adesso,
ma pure a me la faccenda sta stretta”
la Levrerina aggiunge, furbetta,
“meriterei di ottener più successo.
Cercano tutti il minuscolo cane
da tener stretto da mattina a sera;
ma invece di una stupenda levriera
scelgon soltanto pinscherine nane.”
Ecco dall’Etna arrivare il Cirneco:
certo vorrà dir la sua a tutti quanti.
Giunge al galoppo, ci inchioda davanti;
la sua opinione risuona con l’eco.
Guarda i dintorni con serio cipiglio
poi ci rivolge uno sguardo severo
e profferisce col suo tono altero:
“Avete visto passare un coniglio?”
Bracco e Segugi lo guardan dall’alto
“Se anche un coniglio qui fosse passato
senza alcun dubbio lo avremmo fiutato”
… e detto ciò parton tutti all’assalto:
“Torna il padrone, ha comprato i gelati!”
Certo, lo sanno che non son per loro
ma con la scusa del duro lavoro
tentan lo stesso: “Qui siamo affamati!”
“Stiamo perdendo di vista il concetto”,
dichiara subito un vecchio Spinone,
che si avvicina con fare sornione
e dopo aggiunge con tono assai schietto:
“Le razze italiche sono in discesa
solo a pensarci mi viene la rogna
ché gli italiani non hanno vergogna:
trovar miei pari è ormai quasi un’impresa.”
Con passo lesto, da due fronti opposti
giungono in seguito un bianco Maltese
e il suo collega, quel tal Bolognese.
Son stati forse finora nascosti?
Eccoli qui fieramente seduti
e dal problema non sembran sconvolti:
“Di ammiratori non ne abbiamo molti?
Pochi ma buoni… e tanti saluti.”
“Tutti a parlare di scarso successo,
ma sono io quello che è messo peggio!
Giorno per giorno sto qui e mi amareggio
per il mio ambiente, che ormai è compromesso.”
I verdi pascoli del Maremmano
stanno oramai tutti per scomparire
non lascian più l’erba per costruire
come diceva il buon Celentano.
“I vostri guai saran presto finiti!”
dicono in coro due voci tonanti.
Napoletano e Corso, trionfanti,
son così belli che sembran scolpiti.
“Siamo gli eroi e da questo complotto
vi salveremo con grande ardimento;
combatteremo anche due contro cento,
chiediamo in cambio soltanto un biscotto.”
E così, mentre si accende la folla,
c’è chi commenta, chi ascolta o riflette
chi nel frastuono emette puzzette
e chi, annoiato, distratto si scrolla.
Guarda la scena il Lagotto, perplesso:
“Unici e soli, a ridarci gli allori,
dovrebbero essere i nostri creatori;
solo che il medio italiano è un po’ fesso.”
Anche questa poesia è davvero bella, divertente, istruttiva e semplice ma completa dal punto di vista metrico: complimenti ancora. Tra l’altro concordo sul fatto che poesie del genere andrebbero fatte leggere ai bambini delle scuole elementari.
Forse, così, la cultura cinofilia media migliorerebbe almeno un pochino… 😉
Bella poesia! Però con la storia di nominare Il bianco cane solo come maremmano, si fa l’ennesimo torto alla terra d’Abruzzi che tanto ha dato e continua a dare a questa razza…Forti e gentili si, ma a volte forse anche un pò permalosi!
No, via, è adorabile! *___*
ah, se l’italiano un poco sapesse
di quali pertette, stupende bellezze
per ogni dove è pieno il suo fato
viver potrebbe per sempre beato.
Ma soffre invece di grande affanno
perchè altrove si volge a suo danno
pensando ancora che meglio sia
all’amor per la patria l’esterofilia.
Purtroppo ciò vale per ogni cosa
che sia un libro, un cane od una rosa.
Speriamo quindi che prima di presto
si torni ad amare ciò che è bello e nostro.
PS: complimenti Valeria e Fabiana!
E lo dice una che ha un ….ahem….. un dobermann ( ma di cani di difesa nostrani… non credo ce ne siano… – e me la sono cavata per un peletto ma etto etto….- )
Bellissimo pezzo, quasi “di completamento” alla fighissima poesia delle razze italiane.
Carme scritto a quattro mani, ma chissà da quali due viene il verso che cita le puzzette… un’esegesi che richiede profonda conoscenza dei topoi letterari della poetica dell’autrice, considerando una forma “pussèèètte” originaria poi modificata per ragioni metriche ;-P
Ehm ehm!
Pps: Scopro ora di compiere gli anni in contemporanea con la Sciurallevatrice.
Una volta adulta mi prenderò, se supero l’ennesimo grado, un suo morbidino. Nome: Cerbero ( fan di Percy Jackson)
xò sappi che i morbidini non sono tra le razze italiane, quindi o per l’indecisione (per quanto dichiari nel commento sotto) tagli al testa al toro e viri sul forestiero, oppure aspetti che la Sciurallevatrice dia il buon esempio sciurallevando una razza nostrana (ma al momento presumo tra rott e Destiny abbia altri progetti)
Sciurallevatrice presente! È vero, i morbidini non sono di razza italiana. Però Destiny non è entrata in casa a fini allevatoriali, per cui se riuscirò ad introdurre un giorno la seconda razza… probabilmente sarà una delle italiane! 😉
Troppo simpatico. Io sono indecisa tra il lagotto, il pastore bergamasco e il volpino italiano fulvo.
Saluti da me e da mio fratello, inventore della varietà alternativa Alaskan Wisky.
PS: E io che mi aspettavo un articolo nostalgico….
Fate i titoli in tema please
“La poesia delle razze italiane” che cos’ha di fuori tema…?
Che figataaa! Regalandone una piacevolissima lettura denunciate si’ la crisi delle razze nostrane ma anche contribuite a portarle alla ribalta! Infatti adesso ho tanta voglia di approfondire su questa e quella razza che neanche ricordavo piu’ ! E quindi brave brave brave per la generosa diffusione di conoscenza che fate ogni giorno. Diversamente si sa.. Noi italiani siamo sempre esterofili in tutto.. E questo non aiuta certo la crescita.. Ma la qualita’ dovrebbe essere intesa sempre come la vera differenza alla quale mai e poi mai accettare di rinunciare!! Grazie!
propongo petizione popolare per far studiare alle elementari le vostre opere…:-)
Ottima idea Daniela! Qualcuno sul sito gia’ parlava di iniziative nelle scuole. Introdurre filstrocche per i bambini potrebbe essere di grande impatto!