La mastite è una infiammazione di una o più ghiandole mammarie. Il più delle volte si manifesta nelle cagne in gravidanza isterica o in fase di allattamento. Spesso è dovuta ad un ristagno di latte, o per l’eccessiva produzione o per lo scarso numero di cuccioli che non riescono ad asportarlo in quantità dovuta. In tal caso si deve allontanare il cucciolo per evitare eventuali sindromi da latte tossico.
E’ fondamentale, quindi, tenere sotto controllo le mammelle. Alla palpazione non devono presentarsi duroni e premendo il latte deve avere una colorazione pulita e non mista a sangue.
La cagna può presentare sintomi febbrili, vomito, diarrea e perdita di vitalità.
Sotto lo stretto controllo del veterinario si prenderanno le giuste precauzioni affinchè non degeneri in forme tumorali, dove è previsto l’intervento chirurgico, o addirittura nell’”esplosione” della mammella. (una reazione dell’organismo che elimina, come può, i batteri, con la formazione di un ascesso con fistole che drenano il pus all’esterno).
Si dovrà quindi seguire una cura antibiotica e antinfiammatoria e talvolta un assorbimento del latte in eccesso con farmaci idonei o eventualmente con l’aspirazione che eseguirà il medico veterinario.
Voglio riportare un mio vissuto per responsabilizzare sulla prevenzione della mastite (qualche volta talmente celere che l’imprevedibile accade….).
Mercoledì sera (puntualmente quando la clinica è chiusa) noto Chikie che si lecca una mammella. A prima vista nulla di che: solo arrossata e gonfia, ma la forma era come quella delle altre mammelle.
Era già tardino per la poppata delle sei piccole pesti e mi sono affrettata a portarla in cassa parto. Mentre spostavo i piccini per privilegiare il piccolo Caos, noto una specie di durone all’altezza del cesareo che andava fino a questa mammella. Mastite? Bah! che strana! Sarà forse un’ infezione di qualche punto del taglio?! Non so … ma intanto i dentini e le unghiette non le facevano bene e così ho sospeso la poppata. Controllo io il latte e non fuoriesce nulla. Il tessuto vicino alla mammella era sempre più sottile e mi preoccupava troppo.
Chiamo in clinica e spiego tutto… la sostituta (o chi di turno) mi dice di darle un antibiotico ed evitare che si lecchi…
“No no, qui è un emergenza… questa cosa si propaga a vista d’occhio e secondo me questa notte scoppia! La mia Chikie non riesce ad attendere fino a domattina!”
Nulla da fare… il veterinario non c’era… quindi devo fare in modo di passare la notte. Non avevo alternative!
Sfamo i piccini che ormai sono belli che svezzati, tranne Caos che non ne vuole sapere proprio, né di latte artificiale ne tanto meno di crocchine frullate.
Ricontrollo Chikie e la bendo bene bene.
L’indomani si è verificato l’aspettato disastro: scoppiata! Un lago di sangue e pus ovunque, la tetta completamente lacerata!
Per la prima volta in vita mia non ho avuto la forza di metterci le mani: si vedevano penzolare brandelli di carne che scolavano sangue …
La fascio stretta stretta per tamponare alla meno peggio.
Era l’alba e corro a risfamare i piccoli per poi scappare in clinica con Chikie (non potevo lasciarli senza cibo per così tanto tempo).
Arrivata in clinica veterinaria, mi ritrovo persino costretta a sollecitare la priorità. Mi fanno entrare ma pensavano che fossi la classica donna in ansia che esagerava nell’emergenza…
Be’, si sono ricreduti!
Chikie non si poteva ricucire poiché la pelle non avrebbe retto e la lacerazione era bruttina: quindi il veterinario ha premuto per fare uscire lo schifo e tappato le lacerazioni con i dovuti medicinali e antibiotico.
Ero lì con lei e l’ ho assistita in tutta la procedura di pulizia.
Dovevo capire … dovevo vedere!
Ora deve rimanere fasciata, sotto cura antibiotica e si deve sperare che non marcisca il capezzolo, altrimenti sarà da asportare.
Le altre mammelle sono tutte ok e lei ha tantissimo latte: sarebbe stato il caso di farlo tornare indietro, ma poi come fa il piccolo guerriero (Caos) a sopravvivere senza mangiare?
Così mi sono organizzata con fasciature, garza e una t-shirt. Infilo la maglietta a Chikie e faccio due fori x le gambe posteriori e un nodino sul dorso affinchè non le resti larga: insomma, una specie di body. In questo modo, quando i piccini più autonomi finiscono le crocchine, faccio entrare in cassa parto Chikie, libero solo le 4 mammelle buone (in fondo) e faccio poppare Caos e quelli più indietro!
Potevo fare l’ingegnere!
Per un paio di giorni Chikie è stata medicata in clinica, ma il week end il veterinario non è presente e così mi ha affidato il compito di disinfettare le ferite sapendo che non sono una persona suggestionabile.
Chikie sta reagendo benone: lei è un vero toro. Ha sopportato tutto con incessante pazienza e senza mai un minimo lamento: è una vera roccia! Anche le sue ferite sembrano rimarginarsi. Ci vorrà tempo e altrettanta pazienza, ma sono fiduciosa…
Caterina,già sai la mia esperienza simile alla tua,con Maya…Spero si risolva altrettanto bene per me…
ne sono certa Paola! se posso darti una zampa sai dove e come contattarmi!
forza che si reisolve presto! 🙂
Anch’io ho avuto un caso di mastite in allevamento, era la prima cucciolata e la mamma aveva una mammella leggermente malformata, un po’ più grande delle altre, per questo i piccoli evitavano di poppare da lì ed è capitato il peggio a causa della mia inesperienza. La cagna una sera è… ehm… ‘svenuta’, insomma, sembrava che fosse assente, aveva al febbre alta. I vet di fiducia ovviamente non c’erano, io ho tamponato la situazione dandole un antibiotico compatibile con l’allattamento e l’ho portata in un centro veterinario aperto 24 ore su 24. Il giorno dopo i vet hanno dovuto aprire e svuotare la mammella dal pus… è stato uno spavento grande, per fortuna si è risolto tutto bene… e io ho imparato a tenere sempre in casa antibiotici a largo spettro per le emergenze!!!!!
Tutto benissimo Attilio . Grazie!
Grazie al cielo le cure e le medicazioni hanno fatto il suo giusto corso ed abbiamo evitato la necrosi della mammella e quindi l’asportazione di quest’ultima.
Anche io ho assistito a tante mastiti nei miei anni di esperienza ma mai così… e sinceramente non è stato un bel vedere… ma del resto l’organismo, e la natura hanno preso le precauzioni del caso facendo fuoriuscire in questo modo i batteri che aumentavano repentinamente.
Mamma mia, un racconto da brividi…ne ho viste diverse di mastiti anche abbastanza accentuate, ma mai fino all’esplosione… l’importante è che sta andando tutto bene…