sabato 2 Agosto 2025

Il cane si lecca il naso: frustrazione, insicurezza, stress… o nulla di tutto ciò?

Dello stesso autore...

Valeria Rossi
Valeria Rossi
Savonese, annata ‘53, cinofila da sempre e innamorata di tutta la natura, ha allevato per 25 anni (prima pastori tedeschi e poi siberian husky, con l'affisso "di Ferranietta") e addestrato cani, soprattutto da utilità e difesa. Si è occupata a lungo di cani con problemi comportamentali (in particolare aggressività). E' autrice di più di cento libri cinofili, ha curato la serie televisiva "I fedeli amici dell'uomo" ed è stata conduttrice del programma TV "Ti presento il cane", che ha preso il nome proprio da quella che era la sua rivista cartacea e che oggi è diventata una rivista online. Per diversi anni non ha più lavorato con i cani, mettendo a disposizione la propria esperienza solo attraverso questo sito e, occasionalmente, nel corso di stage e seminari. Ha tenuto diverse docenze in corsi ENCI ed ha collaborato alla stesura del corso per educatori cinofili del Centro Europeo di Formazione (riconosciuto ENCI-FCI), era inoltre professionista certificato FCC. A settembre 2013, non resistendo al "richiamo della foresta" (e soprattutto avendo trovato un campo in cui si lavorava in perfetta armonia con i suoi principi e metodi) era tornata ad occuparsi di addestramento presso il gruppo cinofilo Debù (www.gruppodebu.it) di Carignano (TO). Ci ha lasciato prematuramente nel maggio del 2016, ma i suoi scritti continuano a essere un punto di riferimento per molti neofiti e appassionati di cinofilia.

howy_facedi VALERIA ROSSI – Mi scrive il proprietario di un hovawart (razza rara e come tale poco conosciuta, d’accordo…) a cui diversi educatori, da mesi, stanno rifilando “diagnosi” di insicurezza, timidezza, stress, paura e perfino “bullismo” (???), perché ha un approccio molto fisico con gli altri cani e ne ha invece uno di leggera diffidenza verso gli umani.
In realtà il cane è semplicemente… un hovawart, che come tale si comporta.
Basterebbe conoscere un po’ meglio la razza per capire che non c’è niente che non va (ad eccezione, forse, dell’eccessiva eccitazione quando al guinzaglio vede un altro cane: ma basta lavorare un po’ sull’autocontrollo e tutto si risolve), perché l’hovawart è un cane riservato verso gli estranei ed è un cane che gioca in modo decisamente irruento.
Ma non è del presunto “bullismo” che vorrei parlare oggi, bensì del fatto che questo cane si lecchi spesso le labbra, sia quando si rapporta con i suoi simili che con il suo umano.
Non mi hanno parlato di segnale di calma – scrive il proprietario – ma piuttosto di cane che va in “frustrazione”. Tutte le volte che il cane si lecca è frustrato, ergo se il cane si lecca mentre si relaziona con me è in frustrazione, ergo c’è un problema di rapporto“.
Okay: allora, reduce dal mio week end a Torino, posso dire di aver visto per due giorni solo cani immensamente frustrati… ma soprattutto mi dovrei sparare perché io stessa ho una cagna frustratissima, visto che si lecca labbra e naso in continuazione.
La Bisturi, in particolare, deve avere un rapporto estremamente frustrante con lo stendino del bagno, perché le piace da morire passarci sotto e farsi “accarezzare” la schiena dai panni stesi… e ogni volta che lo fa si lecca ripetutamente le labbra con aria estasiata.
Ora… che io abbia un cane scemo è fuori discussione (dovreste vedere le facce che fa quando si autoaccarezza in questo modo…mi dispiace non avere una foto): ma frustrato, direi proprio di no. Anche perché non glielo ordina il medico – e tanto meno io – di andarsi a strusciare sotto lo stendino.
Ci va perché le piace, perché per lei ‘sta cosa è goduriosissima: ma dubito fortemente che abbia problemi di rapporto con lo stendino, così come dubito fortemente che mandi segnali di calma ai panni stesi.
La verità è che leccarsi le labbra o il naso NON è solo un segnale di calma e tantomeno di stress: bisognerebbe sempre guardare anche il resto del cane per capire il suo vero stato d’animo.

terra_goldSe osservate una sessione di educazione/addestramento che prevede il “terra libero”, ovvero la posizione di “resta”, noterete che nove cani su dieci, quando il conduttore torna verso di loro, si leccano le labbra.
Questo succede molto più spesso, e appare più evidente, quando i cani stanno ancora imparando l’esercizio: normale, perché vedendo tornare l’umano verso di loro, si chiedono: “Avrò fatto bene? Sarà contento di me?” …e tanto per mettere le zampe avanti buttano lì un segnale di calma, che potremmo tradurre più o meno così: “Umano, se proprio non ti fosse piaciuto quello che ho fatto e/o come l’ho fatto, non ti arrabbiare, perché io ce l’ho messa tutta”.
In questo caso si tratta proprio di un segnale di calma: ma il motivo per cui i cani lo emettono non è né stress, né tantomeno frustrazione.
E’ che NOI gli stiamo mandando effettivamente un segnale di minaccia, andando dritti verso di loro (come tutti dovremmo sapere, l’approccio frontale per i cani significa sfida, mentre quello laterale, o facendo un’ampia curva, è un segnale di calma).
Col tempo il cane impara a capire che quello è un esercizio “fatto così” e che può stare tranquillo, perché il nostro approccio frontale non significa nulla (se non il fatto che chi redige i regolamenti di gara se ne impippa dell’etologia): però moltissimi cani, anche dopo anni di preparazione sportiva, una leccatina di rappresentanza ce la infilano comunque.
In questo caso, la leccatina non significa un beatissimo tubo.  Il nostro avvicinamento resta minaccioso e quindi il cane reagisce con un comportamento istintivo di pacificazione… ma dal punto di vista cognitivo sa benissimo che non gli succederà nulla di male. Anzi, sa che verrà premiato.
La differenza tra un cane che sta ancora pensando “Sarà mica arrabbiato con me?” e un altro che invece sta pensando “Sono stato bravo, adesso mi fa giocare” si capisce guardando, appunto, il “resto del cane”: il primo soggetto abbasserà anche le orecchie e il collo, chiuderà la bocca e avrà uno sguardo preoccupato, mentre il secondo avrà collo alto, orecchie su (per quanto glielo permette la loro forma, ovviamente), sguardo già pieno di gioiosa aspettativa.
Eppure,  SLAP! – la leccatina potrà partire lo stesso.
E’ frustrato, quel cane? Ma neanche per idea.

doby_slapGli parte la lingua così come a noi può partire, che so, una grattatina di testa quando, a un esame, stiamo cercando le parole più adatte per esprimere un concetto: abbiamo studiato, siamo orgogliosi di come sta andando l’esame, siamo sicurissimi che lo supereremo a pieni voti… insomma, siamo sereni e soddisfatti. Eppure, nel momento in cui vorremmo dare proprio il massimo e cerchiamo il modo migliore per ottenerlo, un leggero segnale di nervosismo può partire senza che ce ne rendiamo neppure conto.
I cani (proprio come noi) hanno tutta una serie di gesti rituali che possono essere, sì, codificati come segnali di calma, segnali di stress o segnali di una qualsiasi tensione interna: ma se ci fissiamo solo su quelli e non guardiamo il resto del cane, rischiamo di sbagliare clamorosamente l’interpretazione.
O di darne una estremamente parziale.
Quando la Bisturi si slappa il naso sotto lo stendino, è l’immagine della beatitudine canina: si sta autogratificando.
E allora perché si lecca il naso?  A dire il vero non ne sono sicurissima.
Forse lo fa per pacificare me, che ogni tanto le dico “Ma levati da lì sotto e vieni qui, che la schiena te la gratto io e non mi riempi di pelo le cose appena lavate!” (ma a lei piace decisamente di più farsi grattare dai panni stesi. O dalle foglie delle piante, o dalle coperte che ricadono dal letto: il “passar sotto a qualsiasi cosa che le strusci sulla schiena” per lei è il massimo della libidine); forse, però, le slappate sono un segnale di calma interna, non rivolto a qualcuno in particolare.
O rivolto, magari, al mondo intero.
Forse vuol dire al resto del mondo: “Vi prego, state tutti buoni e non venitemi a disturbare, perché sono nel mio paradiso privato e vorrei restarci almeno finchè non ho riempito di peli tutto ciò che si trova appeso qui sopra”.
Sta di fatto che la cagna non è stressata né tantomeno frustrata: è nel Nirvana dei panni stesi, come dimostrano palesemente il suo sguardo e tutto il linguaggio del suo corpo.
Dovrei forse preoccuparmi e pensare che sia un cane problematico? Maddai.
I conduttori dovrebbero preoccuparsi ogni volta che il cane si slappa il naso – anche ripetutamente – mentre tornano da lui dopo un “resta”?
Ma anche no!

terra_liberoIl cane deve avere soltanto il tempo di convincersi che quell’esercizio è “fatto così” e che prevede che l’umano vada dritto verso di lui “perché sì”: perché è una delle mille occasioni in cui gli umani dimostrano di non saper parlare il canese, ma tocca prenderli come sono e accettare tutti i loro limiti,  perché comunque insieme ci divertiremo lo stesso.
Man mano che progredirà la conoscenza, anche quel leggero nervosismo sparirà… ma anche quando rimane (e a volte rimane proprio in quelli che si divertono di più e che ci tengono più degli altri a “far bene”), non bisogna interpretarlo come una pecca nel rapporto: un minimo di stress c’è in qualsiasi rapporto intra- o interspecifico.
Non vi sentite mai leggermente nervosi quando tornate a casa con un mazzo di fiori per vostra moglie – ammesso che siate così carini da farlo?
Non vi verrebbe voglia di leccarvi un po’ le labbra anche voi, perché ancora non sapete se la sua reazione sarà di grande gioia come vorreste, o magari un po’ più tiepidina di quanto vorreste?
E… attenzione: a volte le labbra ve le leccherete davvero (il naso no, ma solo perché non ci arrivate): perché questo è un “calming signal” anche nella nostra specie. Ma sono quasi sicura che nessuno di voi si è mai reso conto di farlo, quando si trova in uno stato di gioiosa aspettativa. Ecco, ricordatevi che spesso non se ne rende conto neanche il cane.

richiamo_boxA volte lo stesso segnale viene emesso (anche se più sporadicamente) in senso inverso: alcuni cani si leccano le labbra quando eseguono un richiamo, che in gara è richiesto più veloce possibile, più diretto possibile e con il cane che si siede proprio appiccicato alle gambe.
Di nuovo, è caninamente scortese approcciarsi così a qualcuno: quindi qualche soggetto, appena arriva e ti si ferma contro, SLAP!, ti manda una sorta di spiegazione:  “Guarda che io non lo farei in questo modo, ma sei tu che l’hai voluto: quindi adesso nun te incazza’, mi raccomando!”.
Anche in questo caso, il cane sa benissimo di aver fatto esattamente ciò che vogliamo da lui: ma siccome dal punto di vista canino non sta facendo una cosa corretta, gli viene spontaneo “scusarsi” con una slappatina pacificatrice.
Ciononostante, tutto il resto del cane esprime somma soddisfazione per aver fatto bene e gioiosa aspettativa per il premio che sta per arrivare… il che significa che il segnale di calma può essere tranquillamente ignorato.
E’ istintivo, è automatico, ma non significa affatto che lui non si senta a suo agio.
Un calming signal diventa un vero indizio di stress o di frustrazione solo quando è accompagnato da molti altri segnali che vanno nella stessa direzione: appunto orecchie indietro, tensione muscolare, appiattimento del collo o di tutto il corpo, tremori e così via. Allora sì, ci si deve preoccupare di un possibile problema.
Ma quando tutto il cane dice “sono felice, sono allegro, mi sto divertendo un sacco”… una slappatina (o qualsiasi altro singolo segnale) non significa che si debba correre dal comportamentalista.
Purtroppo certe interpretazioni sono il risultato di preparazioni troppo teoriche, che spingono noi umani a “fare il compitino”, a cercare di leggere nel cane ciò che abbiamo appena studiato e a trarre conclusioni (spesso errate) in base al singolo elemento che abbiamo identificato (tipo, appunto, la slappatina), decontestualizzandolo da tutto il resto.
Ma il cane non è fatto di Lego e non si può guardare un mattoncino alla volta: bisogna osservare l’insieme, leggerlo dalla punta del naso alla punta della coda, se vogliamo capirci davvero qualcosa.
Ed è per questo che continuo (e continuerò sempre) a ripetere che i libri vanno benissimo, che una buona base teorica è addirittura fondamentale per diventare buoni cinofili: ma poi bisogna scendere in campo e guardare tanti cani, lavorare con tanti cani, imparare appunto a guardarli nel loro insieme…e anche a capire che i cani non sono tutti uguali, che i segnali inviati da un lupoide non saranno mai uguali a quelli di un molossoide e così via.
Altrimenti si faranno appunto tanti bei compitini e magari si prenderà anche un bel voto all’esamino… però sui cani non avremo ancora imparato granché.

Autore

  • Valeria Rossi

    Savonese, annata ‘53, cinofila da sempre e innamorata di tutta la natura, ha allevato per 25 anni (prima pastori tedeschi e poi siberian husky, con l'affisso "di Ferranietta") e addestrato cani, soprattutto da utilità e difesa. Si è occupata a lungo di cani con problemi comportamentali (in particolare aggressività). E' autrice di più di cento libri cinofili, ha curato la serie televisiva "I fedeli amici dell'uomo" ed è stata conduttrice del programma TV "Ti presento il cane", che ha preso il nome proprio da quella che era la sua rivista cartacea e che oggi è diventata una rivista online. Per diversi anni non ha più lavorato con i cani, mettendo a disposizione la propria esperienza solo attraverso questo sito e, occasionalmente, nel corso di stage e seminari. Ha tenuto diverse docenze in corsi ENCI ed ha collaborato alla stesura del corso per educatori cinofili del Centro Europeo di Formazione (riconosciuto ENCI-FCI), era inoltre professionista certificato FCC. A settembre 2013, non resistendo al "richiamo della foresta" (e soprattutto avendo trovato un campo in cui si lavorava in perfetta armonia con i suoi principi e metodi) era tornata ad occuparsi di addestramento presso il gruppo cinofilo Debù (www.gruppodebu.it) di Carignano (TO). Ci ha lasciato prematuramente nel maggio del 2016, ma i suoi scritti continuano a essere un punto di riferimento per molti neofiti e appassionati di cinofilia.

    Visualizza tutti gli articoli

Nella stessa categoria...

19 Commenti

  1. Quando il cane si lecca le labbra e il naso, quasi sempre è perché si aspetta che il padrone gli dìa un bònbòn, una ricompensa, del cibo. Fatto che è ancora più coerente se si pensa a quando si insegnano al cane esercizi come “stai”, in cui il padrone gli dà l’ordine, il cane lo esegue, poi il padrone si avvicina verso il cane per ricompensarlo con del cibo. Quindi è ovvio che quando il cane, dopo aver fatto il compito richiesto, vede il proprio padrone avvicinarsi, si aspetta un bònbòn, e si lecca le labbra. Pavlov docet.

    …si, lo so che la cosa è molto meno “poetica” rispetto al significato comunicativo complesso qui attribuita alla leccatina di naso/labbra, ma per spiegare la leccatina “Pavlov” mi sembra molto più coerente, rispetto al significato comunicativo complesso che qui si vuole vedere attribuito alla leccatina.

  2. Il mio PT di 13 mesi si slappa il naso o le labbra ogni volta che vede un altro cane, e anche ogni volta che vede il nostro nuovo inquilino: un coniglio nano di appena 7 settimane e 400 gr di peso.. Lui vuole a tutti i costi morderlo o prenderlo, non so.. apre la bocca per prenderlo ogni volta che lo vede e quando lo vede in lontananza si lecca i baffi. Sembra un po’ che pensi “gnam quanto sarebbe buono papparselo..” ma penso che il significato sia un altro visto che fa questo gesto anche in altre situazioni (incontro con altri cani) e con la stessa mimica corporea..

  3. Questa apprensione di voler spiegare ogni minimo comportamento canino mi ricorda l’aneddoto di quei famigliari apprensivi che si affrettavano a raddrizzare il vecchio nonno seduto sulla sedia, che si inclinava ora su un lato ora sull’altro. Infine il vecchio lamentò:”ma allora!, mi lasciate scoreggiare in pace o no”?….Purtroppo il cane non ha parola…

  4. Questi segnali di calma sono utili, ma si sta esagerando…io li associo al nostro grattarsi il naso quando siamo un po nervosi, niente di che

  5. Leggendo l`articolo (veramente interessante!) ho notato che ben due volte spieghi come in gara si facciano cose “caninamente poco corrette”, come andare incontro al cane direttamtne o come nel caso del richiamo.
    Come mai questi “modi”, sicuramente nati quando non si sapeva che procurano disagio al cane, sono ancora impiegati? Si sta facendo qualcosa per cambiarli?
    Maro il mio shiba effettivamente si levva le labbra e il naso in maniera completamente diversa quando per esempio si avvicina qualcuno di “sospetto” o quando si rotola per terra…Yukita il naso se lo lecca primcipalmente quando cerco di mettergli su la cremina di protezione dal sole che non si spelacchi >.<"

    • Non credo che si farà mai nulla per cambiare i regolamenti, anche perché il cane, quando lavora o fa sport, deve rispettare le regole della NOSTRA società e non quelle della sua. Non c’è nulla di male in tutto questo (d’altro canto, se il cane potesse agire sempre secondo regole canine, non dovrebbe neppure mai indossare un collare e un guinzaglio!): basta capire per quale motivo, a volte, compie gesti apparentemente contradditori (come nel caso che ho citato nell’articolo).

  6. il Bibone si lecca il naso quando gli rompo le balle…. poi sbadiglia a 140 denti …. poi fa quello che gli dico: ma vorrebbe dirmi : ufffffffff che balle!

  7. Ciao Valeria innazitutto “grazie di esistere” perché con te e la tua rubrica passo delle ore interessantissime tant’è che prima o poi vorrò conoscerti di persona e presentarti la mia Kira! Concordo con CV: chissà che magari scrivi qualcosa sullo standard dell’hovawart; io ne ho una di 3 anni e mezzo, praticamente la fotocopia del cane di cui parli all’inizio; credimi è un vero mistero (mah magari sono io una vera frana?) o, come dici tu è semplicemente un hovawart (a volte però mi sembra di essermi tirata la classica zappa sui piedi).

  8. Aaaah…anche la mia Kira perciò dev’essere davvero frustrata quando le faccio i grattini sul petto,e lei comincia a slapparsi il naso con facce a dir poco buffe….ora capisco!! 😉

  9. Il mio maschio di border si lecca il naso quando sa che stiamo per giocare, ma basta vedere il resto del corpo (come dice giustamente Valeria) per capire che è al settimo cielo. La femmina (meticciona simil Golden ) invece non lo fa mai, ma lei prende il gioco con meno entusiasmo rispetto al border.

  10. Non per altro le scuole “teoriche” insegnano che quello che hai scritto e’ NORMALE! Si chiamano appunto PRAGMATICI!!!

  11. La mia Gea, boxer , slinguazza in continuazione,muove la lingua a velocità assurda e sprizza felicità da ogni pelo.. L’ha sempre fatto così come ,dice l’allevatrice, lo fa la sorella di sua mamma…. Ho un cane infelice dalla nascita …con l’infelicità scritta nel DNA ?????

  12. Molto interessante… anche se non è facile (almeno per me) riuscire a cogliere nell’insieme il linguaggio corporeo del cane in qualche frazione di secondo, visto che il cane non può “congelarsi” in una determinata posizione per farsi leggere da me e a volte certi particolari mi sfuggono.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here

Ultimi articoli

Scarica la nostra app!

E' gratuita e potrai rimanere facilmente aggiornato su tutti i nostri contenuti!

Scarica l'app per sistemi Android
Scarica l'app per sistemi Apple

Ti presento il cane
Condividi con un amico