di TATIANA CHIRONI – Mi chiamo Tatiana, ho venticinque anni e condivido la mia vita con tre fantastici mascalzoni di razza schnauzer:
Eduardo: umano di razza schnauzer, capelli ispidi neri, un bel baffo, capoccia dura e un’immancabile dolcezza, l’uomo della mia vita.
Godot: “gattaccio” nero di razza schnauzer, trovato nella spazzatura a pochi giorni di vita, cresciuto con tanto amore e tanto buon cibo fino a diventare un gattone di sei chili capace di proteggere me (soprattutto dal nemico numero uno, ovvero l’acqua.
Fare la doccia è una corsa contro il tempo: al quindicesimo minuto scardina il box doccia, ci entra e mi miagola contro disperato “esci di li, ti pregoooo è pericolosissimooo!”) e di far scappare un ladro entrato in casa.
Iperione: riesenschnauzer vero, tre mesi e mezzo, bello come il sole (ogni scarrafone é bello a mamma soja), intelligenza sopra la media, pagliaccio come pochi.
Il nostro incontro credo sia stato voluto dall’universo.
Amo gli schnauzer da quando ancora non ero in grado di pronunciarne il nome, e sono stata capace di far innamorare anche Eduardo nonostante da bambino fosse stato attaccato da uno zwerg.
Mio padre era un vero appassionato, ne abbiamo avuti tanti e persi tanti a causa della leishmania (che qui nel Salento regna da tempo immemore) e a causa dei soliti bastardi che di buttare polpette avvelenate ne fanno un hobby.
Quello che realmente mi ha cresciuto e stato Ciro, un riesenschnauzer fuori taglia così come la durezza del suo capoccione, dotato di un intelligenza fuori dalla norma e con un’indole protettiva nei confronti della famiglia e della casa da manuale.
Era stato addestrato a non mangiare nulla che non gli fosse stato dato da noi e questo l’ha salvato da innumerevoli tentativi di avvelenamento, oltre a portargli una notevole collezione di scarpe e pezzi di pantaloni.
Ciro non abbaiava, non era una sentinella, nessuno poteva immaginare che al di la del muro di cinta ci fossero quasi 60 kg di schnauzer ad attenderli.
La sua dolcezza e delicatezza nei confronti dei più piccoli era commovente: io ero una bambina di poco più di 4 anni che portava a casa cuccioli di ogni specie raccattati per strada.
Torniamo al presente: viviamo appena fuori Lecce, in una piccola casetta immersa in otto ettari di lecci, querce e pini. Il nostro paradiso, siamo soliti dire, che se intorno a noi avessimo il mare sarebbe perfetto (il mare comunque è a quindici km).
Ero alla ricerca di un riesen da più di anno, ho pedinato e stalkerato i proprietari di schnauzer della zona arrivando a conoscerli tutti per nome (i cani, ovviamente), ho preso contatti con i migliori allevamenti, anche se non era quello che volevo.
E’ una mia modestissima opinione ma gli allevamenti di schnauzer, nonostante siano veramente pochi, sono troppo orientati all’estetica tralasciando un po’ quella che è l’indole pura del cane.
Quando ormai ero rassegnata a dover prendere un mese di ferie e trasferirmi alle porte dell’allevamento del mio schnauzer per poter sceglier la mia anima gemella, trovo un annuncio nella mia zona.
Emozione incontenibile e farfalle nello stomaco. Chiamo subito. Gli schnauzer della zona li conoscevo tutti, o quasi.
Mi presento e faccio subito la prima domanda: “Ma lei è il proprietario di Book?”
“No, io ho la femmina, Book è il papà”
Gioisco… Book era un esemplare bellissimo che faceva pet therapy, ho passato un intera giornata con lui e i suoi proprietari e ne ero follemente innamorata.
Inizia una bella chiacchierata con il sig Emanuele, il proprietario dei cuccioli, e inizio a raccontare della mia esperienza con gli schnauzer e del mio Ciro.
Non appena nomino Ciro un urlo di gioia di Emanuele: quando 22 anni fa prese la sua prima schnauzer la fece accoppiare con il mio Ciro, e dalla cucciolata tenne per se una femmina.
In sostanza nei cuccioli scorreva il sangue del mio adorato schnauzer!
Emanuele mi invita a prendere un the da lui e a conoscerci di persona. Tanta emozione, io avevo portato con me delle foto e il the è durato fino all’ora di cena.
Una persona splendida che vive con la sua famiglia in una bella casa in campagna con le oche, i cavalli e gli schnauzer.
Il mio paradiso, visto che sono anche appassionata d’equitazione. Da allora ci siamo visti quasi ogni giorno, io volevo scegliere il mio cucciolo basandomi solo sulla scintilla che si sarebbe creata tra noi…e così è stato.
Al settantesimo giorno di vita dei cuccioli vado a prendere il mio Iperione.
Da subito c’è stata una bella energia tra noi, quei suoi occhietti vispi mi dicevano che eravamo già una famiglia.
Viviamo insieme da più di un mese e non smette di stupirmi, ha una capacità d’apprendimento e un’intelligenza sopra la media, con lui tutto è una passeggiata: il guinzaglio, i limiti spaziali (nonostante non ci sia una porta, lui non oltrepassa l’arco che porta verso le camere da letto), i bisogni fuori casa, il seduto, l’aspettare il comando prima di mangiare, il rispetto del gatto e delle sue cose.
Fin da subito l’ho fatto socializzare con gli altri cani e con tutte quelle situazioni a cui non è abituato: il risultato è che non ha paura di nulla, fuochi d’artificio e affini, e se incontriamo un cane, che sia un pinscher o un bovaro, lui sa come ci si comporta.
È incredibile… o forse lo è solo per noi, ma siamo orgogliosi di lui.
Ciao Viviana, leggo solo ora il tuo commento. Ho avuto schnauzer di tutte le taglie e mi congratulo con la tua scelta. Il nano è meraviglioso, ma ha bisogno di giocare tanto anche da vecchietto, pensa che il mio maschietto adorato è morto a 17 anni, e mi portava ancora la pallina…. Se ritieni di avere poco tempo da dedicare al tuo cane, non prendere uno schnauzer ( in generale qualsiasi cane…) ma questa è una razza molto fisica e temeraria. Comunque per la per terapy non avrai problemi, sono cani molto pazienti e se sai socializzarli bene accettano volentieri compagnia canina e umana. Auguroni x il tuo schnauzerino
Ciao io sono al secondo schnauzer. Il primo comprato per caso in un negozio….si avete capito bene proprio un negozio, roba da incoscenti….comunque era uno schnauzer nano che doveva resistere poco visto la brutta fame del posto. Beh è vissuto 16 anni, era un amore, di un’ intelligenza mostruosa, un grande atleta e con un grande equilibrio, gli potevo fare di tutto (intendo visitarlo in lungo e largo) e non ho mai visto i suoi denti (non ha mai ringhiato). Si faceva rispettare da tutti gli altri cani mettendosi in attenti e gonfiando il suo petto piccino ma convincente. Un draghetto furbo e obbediente. In casa era una sentinella d’acciaio sempre pronto. Mi manca un casino. Ora è arrivata lei, la mia media nera….sculettatrice di professione di una dolcezza immensa. Vero schnauzer di razza nella testina che gira gira gira sempre, vuole capire tutto quello che succede…e pensa pensa in continuazione guardandoti dritto negli occhi. La porti dove vuoi, la metti dove vuoi, con chi vuoi, lei sculetta a tutti. Ma con il buio ecco lo schnauzer che timbra il cartellino, si fa la guardia ma senza esagerare con abbai a vuoto, se c’è qualcuno ti chiamo con uno o due bau, se no dormi tranquillo che qui ci sono io. E la mattina appena mi vede riparte il retro del corpo che sculetta alla grande come se non mi vedesse da una vita. Ringrazio quel giorno che entrando in quel negozio ho potuto “rischiando” conoscere questa meravigliosa razza.
Io invece vorrei prendere uno Schnauzer nano per iniziare un percorso di per therapy con lui/lei. Qualcuno ha dei consigli da darmi in proposito? Esperienze a riguardo?
Grazie infinite
😊
Ciao Tatiana, ho incrociato il tuo articolo casualmente mentre ero alla ricerca di notizie nel sito su questa razza. Quando ho letto che sei di Lecce ho pensato fosse un segno :-). Non conosco nessuno zona Lecce per poter parlare un pò della convivenza con questa meraviglia di cane. Mi farebbe piacere, qualora non fosse un problema, avere qualche consiglio da chi non è un allevatore. anche se è passato del tempo dalla pubblicazione del racconto, ci provo e ti lascio la mia email perchè non saprei come rintracciarti… giusiliber@gmail.com Ciao. Giusi.
Che fortuna (e che invidia!) aver ritrovato un po’ di sangue del grande amore…
Io purtroppo non ci sono riuscita.
Buona fortuna e felice convivenza!
Grazie di cuore…sicuramente vi terrò aggiornati anche perché questi tre mi danno un bel po’ da fare..ma sempre con un enorme sorriso stampato sulla faccia!
come sempre un bellissimo ed emozionante articolo. grazie
Grazie, Tatiana è stato bello leggerti e mi hai comunicato tutta la tua positività. Ora però non sparire e dato che Iperione è un ragazzino, ne avrai di cose da raccontarci per un sacco di tempo, ovvio col contorno degli altri due shnauzer tuoi compagni di vita!
https://www.facebook.com/pages/Allevamento-schnauzer-Tarros/221676727845284?fref=ts
Mi fa piacere comunque vederr che chi ha schnauzer solitamente ha anche un cavallo!!condividere la propria vita con un baffo è spettacolare!!!
Quando ho preso lo schnauzer, gigante ovviamente, non ne sapevo niente ma sapevo che mi piaceva da morire il suo aspetto. Mi sono innamorata di questa razza quando ne ho visto uno fare il bagno nella toletta dove portavo il mio dalmata. Non capivo però perchè tutti gli schnauzeristi dicevano che una volta avuto uno di loro tutti gli altri cani passano in secondo piano. Ci ho impiegato circa 7 anni per capirlo…. il mio, come già detto, è un cane difficile ma le peculiarità della razza le ha tutte… un po’ esasperate ma le ha tutte. Certo alla mia età e con altri due cani è un po’ impegnativo….. ma va bene così.