sabato 2 Agosto 2025

Razze da scoprire: il Boston terrier

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Valeria Rossi
Valeria Rossi
Savonese, annata ‘53, cinofila da sempre e innamorata di tutta la natura, ha allevato per 25 anni (prima pastori tedeschi e poi siberian husky, con l'affisso "di Ferranietta") e addestrato cani, soprattutto da utilità e difesa. Si è occupata a lungo di cani con problemi comportamentali (in particolare aggressività). E' autrice di più di cento libri cinofili, ha curato la serie televisiva "I fedeli amici dell'uomo" ed è stata conduttrice del programma TV "Ti presento il cane", che ha preso il nome proprio da quella che era la sua rivista cartacea e che oggi è diventata una rivista online. Per diversi anni non ha più lavorato con i cani, mettendo a disposizione la propria esperienza solo attraverso questo sito e, occasionalmente, nel corso di stage e seminari. Ha tenuto diverse docenze in corsi ENCI ed ha collaborato alla stesura del corso per educatori cinofili del Centro Europeo di Formazione (riconosciuto ENCI-FCI), era inoltre professionista certificato FCC. A settembre 2013, non resistendo al "richiamo della foresta" (e soprattutto avendo trovato un campo in cui si lavorava in perfetta armonia con i suoi principi e metodi) era tornata ad occuparsi di addestramento presso il gruppo cinofilo Debù (www.gruppodebu.it) di Carignano (TO). Ci ha lasciato prematuramente nel maggio del 2016, ma i suoi scritti continuano a essere un punto di riferimento per molti neofiti e appassionati di cinofilia.

La razza nasce a Boston (e voi direte: non ci voleva una scienza a capirlo…ma ricordiamo, per esempio, che il Maltese e il Cane corso sono  italiani!)  nel 1865.
Il capostipite pare sia stato Judge, del signor Richard C.Hooper, figlio di un bulldog inglese e un non meglio identificato “old terrier” inglese. Judge era un cane di grande taglia, brindle scuro e con una striscia bianca sul muso.
Pare che la razza sia originata dall’accoppiamento tra Judge e Gyp, femmina bianca di Edward Brunet, un po’ più piccola di lui e con la testa molto squadrata.
Questa storia è da prendere con beneficio di inventario, anche perché nessuna razza è realmente nata da due soli cani: indubbiamente, in seguito, ci furono diversi incroci con terrier di vario tipo e sicuramente con il bouledogue francese, vista la notevole somiglianza tra le due razze. Sta d fatto che i primi allevatori di Boston volevano far riconoscere la nuova razza come “American bull terrier”, il che fa supporre che la razza inizialmente fosse stata creata per i combattimenti, come accadde per i terrier di tipo bull: per fortuna i primi estimatori, oltre ad affinare le caratteristiche estetiche della razza, ingentilirono anche la sua indole, togliendone la ferocia pur mantenendo il coraggio, qualità sempre presente nel nostro piccolo-grande cane.
In sede di (tentato) riconoscimento scoppiò una mega-diatriba con chi già allevava il bull terrier negli Stati Uniti e non voleva ovviamente rivali; alla fine lo scrittore  James Watson suggerì di creare una razza diversa,  intitolata alla città di Boston.
Così l’aspirante “American bull terrier club” divenne “Boston terrier club” e nel 1893 ottenne il riconoscimento dell’AKC.
Da allora il Boston terrier ha fatto davvero tanta strada negli Stati Uniti, tanto che nel 1979 è stato nominato  “cane ufficiale dello Stato” dal governo del Massachusset; ma in tutti gli States è uno dei più amati e diffusi cani da compagnia .
Al di fuori dei confini americani, invece, è ancora una “razza da scoprire”: particolarmente in Italia, dove comincia ad essere scoperto solo in questi ultimissimi tempi ma ancora subisce la “concorrenza” spietata di Bouledogue francese e Carlino.
E pensare che il Boston è più facile da gestire, più atletico, più eclettico, meno delicato per quanto riguarda problemi respiratori e cardiaci.
Nessuno vuole insinuare che sia “migliore” degli altri due “mini molossi”, per carità: personalmente detesto i confronti tra razze.
Ogni razza ha i suoi pregi, le sue caratteristiche, e non ha senso fare gare a chi “vale di più”.
Però non mi piace neppure che il Boston venga considerato quello che “vale di meno” (come si potrebbe arguire dai numeri di iscrizioni annue) e che faccia tanta fatica a sfondare…specie in un momento come questo in cui tutti sembrano dare la caccia al cane “più piccolo possibile”.
Dei tre molossoidi bonsai, lui è proprio il più piccino: ma non è certo per questo che vale la pena di prenderlo in considerazione, perché le sue doti sono ben altre!
Vediamole insieme e cerchiamo di “scoprire” chi è e cosa può offrirci il Boston terrier.

MORFOLOGIA
Lo Standard attuale è stato approvato il 9 gennaio del 1990 ed è entrato effettivamente in vigore il 28 febbraio dello stesso anno.
Gli aggettivi attribuiti al Boston terrier nelle varie parti dello standard sono estremamente adatti ad indicarne le principali caratteristiche: vivace, simpatico, intelligente, compatto, proporzionato, determinato, vigile, forte, attivo. Egli infatti racchiude nel suo piccolo corpo tanta energia che fa poi sprigionare in quel carattere dolce ed affettuoso che lo contraddistingue.
Tutto ciò si nota fin dal primo sguardo e chi vede un Boston anche per la prima volta, non può che restarne affascinato.
Ne consegue fin da  subito che soggetti che appaiono svogliati, distratti, abulici, timorosi non sono da considerarsi tipici.
La razza possiede degli attributi preminenti. Il primo è la caratteristica testa formata da elementi quadrati: cranio e muso quadrati con superfici il più possibile piane ed assenza di rughe.
Importantissimi gli occhi: grossi, tondi e brillanti, di colore scuro. Devono ben  esprimere “l’espressione da Boston Terrier” indicante un alto grado di intelligenza.
L’equilibrio tra le varie parti della testa e gli occhi contribuiscono a dare al cane una corretta fisionomia. Un esperto della razza statunitense, per definire l’espressione del Boston, ha coniato la definizione di “sguardo amante di Dio”.
Una caratteristica che serve a dare quadratura al muso è il prognatismo, ossia il raccorciamento della mascella rispetto alla mandibola, con la conseguente avanzata dell’arcata dentaria inferiore rispetto a quella superiore. Il prognatismo comunque non deve essere così accentuato da impedire alle labbra superiori di ricoprire perfettamente i denti quando la bocca è chiusa. Questo sarebbe un difetto grave così come, sempre a bocca chiusa, il mostrare parte della lingua.
Per quanto riguarda gli occhi non sono corretti quelli troppo piccoli o infossati o troppo prominenti, cosi come quelli di colore chiaro, di colore diverso uno dall’altro o che mostrano troppo bianco.
Sono ancora difetti il muso a forma di cuneo, la canna nasale troppo lunga o discendente, una mascella inferiore troppo corta o troppo debole.
Lo standard richiede orecchie piccole, portate erette ed attaccate il più vicino possibile agli angoli del cranio.
Devono essere leggermente a punta e non sono corrette se arrotondate (come quelle  del Bouledogue Francese).
Possono essere lasciate naturali o amputate per meglio conformarsi alla testa.
In Italia non è frequente vedere Bo-ston con orecchie ta-gliate mentre negli USA questa pratica è ancora molto diffusa, specialmente tra i soggetti da show.
Un altro importante attributo per la valutazione di un BT è la corretta combinazione di “colore e macchie bianche”.
Il colore sarà brindle (tigrato) con  di-verse gradazioni di fondo, dal sabbia al marrone scuro con striature in contrasto, oppure nero (ma non nero ebano). Oltre a questi due colori è stato riconosciuto in tempi recenti il color seal (foca), che appare nero, ma as-sume un riflesso rossastro quando viene guardato al sole o alla luce intensa.
Una precisazione: un soggetto  brindle è da preferire ad uno nero o seal solo se tutte le altre qualità sono uguali.  Ovvero, giudicando più soggetti e riscontrando in loro le stesse identiche doti, si sceglierà come migliore il soggetto brindle su quello di un altro colore.
Per quanto riguarda le pezzature bianche distinguiamo quelle “richieste” da quelle “desiderate”.
Quelle richieste (ovvero, obbligatorie in quanto indice di tipicità) sono la striscia bianca sul muso,la macchia bianca tra gli occhi ed il petto bianco.
Sono invece “desiderate”, nel senso che danno maggior pregio al soggetto,  la macchia bianca tra gli occhi e sulla testa, un collare bianco il più completo possibile, le zampe anteriori completamente o in parte bianche e le zampe posteriori bianche, ma senza superare i garretti.
Va detto comunque che la pezzatura del mantello non dovrebbe mai contare più del “tipo”…ma nelle esposizioni di bellezza i giudici spesso la tengono in grande consi-derazione, a volte addirittura eccessiva.
E’ quasi superfluo osservare che la mancanza delle corrette macchie bianche, oppure la presenza di bianco eccessivo, non influisce certo  sui pregi del Boston come cane da compagnia! Un cucciolo con una pezzatura non ideale sarà sempre un ottimo compagno, ma non potrà calcare con successo i ring delle esposizioni.
Il tronco questo deve essere piuttosto corto e ben strutturato, armonico e mai troppo largo: il torace è ampio e profondo con reni corti e muscolosi. La linea dorsale è dritta, con groppa leggermente scoscesa.
E’ da considerare difetto la dorsale inarcata (cifosi ), cosi come quella avvallata (lordosi). Non è corretto il ventre retratto.
Le zampe anteriori sono dritte e forti; quelleposteriori sono ben angolate, con cosce muscolose e forti.
Tipica è  l’andatura sicura e diritta del Bo-ston Terrier, senza rullio né con saltelli  o ondeggiamenti.
Il collo, abbastanza lungo, è leggermente arcuato, in modo che il capo stia eretto in maniera fiera per conferire al cane in movimento la caratteristica eleganza di portamento. Deve essere privo di giogaia.
Per quanto riguarda la taglia osserviamo che non è prevista dallo standard un’altezza al garrese, ma solo una suddivisione del peso in 3 classi: pesi leggeri, pesi medi e pesi pesanti.
E’sempre richiesta una giusta armonia d’insieme, vale a dire che nelle diverse categorie di peso il Boston terrier dovrà ap-parire ugualmente proporzionato e con le singole parti del corpo ben armonizzate tra di loro.
Nelle esposizioni di bellezza i Boston vengono giudicati tutti assieme, senza cioè una suddivisione per le categorie menzionate sopra, come invece avviene spesso per altre razze.

CARATTERE
Il Boston è un cane incredibilmente sveglio, attivo e vivace: ma questo non deve far pensare che sia una piccola peste, perché non è affatto così. Il suo carattere è bonario,  affettuosissimo: “appiccica” come tutti i molossoidi (e dopotutto, diciamolo: ha ben poco di terrier!).
E’ estremamente adattabile sia alla vita di città che a quella di campagna: infatti vive benissimo in appartamento, ma si esprime dove dà sfogo al misto di curiosità, allegria e prontezza che lo contraddistingue.
NON è un cane che possa vivere costantemente in  giardino: questa è una cosa che noi sconsigliamo sempre e comunque per qualsiasi cane, perché il cane è un animale sociale e deve stare con il suo “branco”: ma in questo caso c’è anche un problema fisico, perché i cani a pelo raso patiscono il freddo. Ma su questo torneremo parlando della salute.
Restando invece al carattere, citiamo il notevole pregio di essere un vigile guardiano, ma di non essere il classico “abbaione isterico”, difetto molto diffuso tra i cani di piccola taglia.
D’altronde lui non sa di essere di piccola taglia: lui si sente quantomeno un boxer (e forse anche qualcosina di più). Quindi non ha paura di nessuno, è fiero e sicuro di sè…e non trova alcun motivo di fare caciara senza motivo.
Se abbaia significa che c’è davvero qualcosa di serio…e conviene andare a vedere!
Come tutti i molossi, dicevamo già poc’anzi, è un cane francobollo: adora il padrone, vive in sua perpetua adorazione (se volete avere l’esatta percezione del famoso “sguardo amante di Dio”, osservate un Boston terrier mentre guarda il suo padrone), preferisce addirittura la sua compagnia a quella degli altri cani…con cui, comunque, va tendenzialmente d’accordo (sempre che sia stato socializzato a dovere).
Con i gatti, poi, nascono vere amicizie (e qualche bella associazione a delinquere…ma su questo sorvoliamo!).
Altro pregio da non sottovalutare, stavolta fisico e non caratteriale: è facilissimo tenerlo pulito, perde pochissimo pelo ed è praticamente… autopulente!
I suoi piedi, che già sono piccolissimi e quindi raccolgono poco sporco, sembrano “sputarlo via” come i panni antipolvere: portate il cane a correre sotto la pioggia, nel fango…e dopo pochi minuti che sarete tornati all’asciutto il cane avrà le zampe pulite.  Provare per credere!
Ma siamo andati di nuovo fuori tema, quindi rientriamo nei ranghi e parliamo ancora di carattere, stavolta facendo davvero un confronto con gli altri piccoli molossoidi.
Infatti…che potete fare se siete dinamici, sportivi e possedete un Carlino?
Niente. Al massimo andate a fare footing col cane in braccio.
E se avete un bouledogue francese?
Idem.
Ma se avete un Boston terrier…allora potrete fare di tutto!
Agility, obedience, disc dog, free style, flyball…non ci sono limiti, o quasi.
D’accordo, forse il Mondioring e l’utilità/difesa non sono propriamente adatti (ma solo perché è tappo: altrimenti vi farebbe vedere lui!): ma tutto il resto sì, si può fare…e si fa!
Qui di seguito riportiamo un brano tratto dal libro di Sergio Pella e Umberto Cuomo “Boston terrier” (unico testo in italiano sulla razza) che parla proprio del Boston in Agility:

Il Boston Terrier, essendo un cane estremamente facile da addestrare, è particolarmente adatto a questo tipo di sport; in America emerge anche in altre discipline come l’”Obedience” ed il “FlyBall”.
Il conduttore che decidesse di avvicinarsi con un Boston all’Agility dovrà essere dolce ed attento, mai duro o nervoso.
Il Boston impara con sorprendente velocità i nomi degli ostacoli e l’esecuzione degli stessi, ed è appunto questa velocità di apprendimento che potrebbe creare aspettative eccessive in un conduttore poco esperto della razza.
A volte bisogna fargli fare qualche  passo indietro e riportarlo magari a semplici esercizi di gioco atti a rafforzare gli “stimoli positivi” (giochino, bocconcino, carezze ) per crescerlo nella consapevolezza delle sue capacità.
Essendo un cane di straordinaria fisicità ed energia , spesso non ha il tempo materiale per elaborare l’apprendimento e tende i-naspettatamente a chiudersi su esercizi che già conosce e che ha eseguito molte volte.
Quindi un buon conduttore di Boston deve avere pazienza e coerenza per essere idealmente adatto a questo splendido atleta e cercare lo “stimolo” più apprezzato  dal proprio soggetto.
Alcuni gradiscono dei bocconcini, altri la pallina od un pupazzetto (con il fischio o di lapin) , altri ancora adorano complimenti e coccole!
Un attento esame al cucciolo per capire quale sia lo “stimolo” più gradito è fondamentale per iniziare a lavorare con lui in positivo ed utilizzare quindi questa ricompensa nel momento in cui eseguirà correttamente ciò che gli è stato chiesto.
Come scegliere un Boston Terrier per l’Agility?
All’interno di una cucciolata  ci sono sicuramente soggetti di vario carattere e temperamento: un cucciolo di Boston con il quale si voglia intraprende l’attività dell’Agility dovrà dimostrare già da subito interesse a qualsiasi stimolo.
Si noterà che non tutti i cuccioli avranno lo stesso comportamento davanti alla pallina o al giochino: andrà preferito il cucciolo che dimostrerà di avere una reazione incuriosita e predatoria.
Il piccolo Boston infatti dovrà iniziare ad essere stimolato fin da subito, già all’interno della cucciolata, per poi continuare questi esercizi nella nuova famiglia.
Un buon cane da Agility si prepara fin dalla più tenera età , in modo tale da  dare na-turalezza all’addestramento e rendere l’allenamento parte della sua vita quotidiana. Buona regola sarà  farlo socializzare quanto prima con altri cani e persone, quindi portarlo negli ambienti delle gare in modo da abituarlo ai tipi di luogo che dovrà frequentare una volta preparato.
Dopo un accurato periodo riservato all’obbedienza si passerà al lavoro sugli ostacoli,  che andrà fatto in maniera graduale in base all’età del cucciolo in modo da non causargli problemi alla crescita.
L’obbedienza finalizzata all’Agility richiederà alcuni comandi fondamentali come il “seduto”, il “terra”  e soprattutto il richiamo per potere avere il controllo del cane.
Il rapporto di complicità e di rispetto che si sviluppa tra cane e padrone è di fondamentale importanza e non deve mai venir meno per far si che si possa lavorare con buoni risultati.
Il Boston Terrier è un cane generoso che non saprà dire di no al proprio padrone e farà di tutto per compiacerlo.
Ricordiamo che alcuni ostacoli per essere affrontati richiedono parecchio coraggio da parte del cane.
Da ciò possiamo dedurre che ci deve necessariamente essere un legame forte di fiducia che va oltre lo sport: si parla di amore incondizionato di un piccolo, ma grande cane che saprà rubarvi il cuore e darvi emozioni che solo l’Agility Dog, questo splendido sport a “sei zampe”, può far vivere!

Niente male, non è vero? E non è solo teoria, perché ci sono diversi Boston agilisti e soprattutto c’è stato un cane nato in Italia che vive in Slovenia, “Wake me up before you go-go”, che con la sua proprietaria Barbara Cebohin ha vinto davvero di tutto a livello internazionale!
Chiudiamo questa parentesi “sportiva”, commentando la prima frase tratta dal libro: il Boston terrier è un cane “estremamente facile da addestrare”.
Per onor di cronaca precisiamo che quell’“estremamente facile” va visto in rapporto agli altri molossoidi (piccoli e grandi) e ai terrier.
Rispetto a loro è davvero un cane docile e “facile”: se invece vi aspettate che risponda come un Border collie…be’, forse ci resterete un po’ male.
Però, attenzione: dipende tutto dal rapporto che saprete creare con lui.
L’amore incondizionato di cui si parla sopra lo avrete sempre e comunque: la stima, la fiducia e il rispetto, come con qualsiasi altro cane, ve li dovrete conquistare e non cadranno certo dal cielo.
Per concludere il paragrafo sul carattere possiamo dire che il Boston terrier è davvero molto simile al boxer, di cui sembra la “versione polistil”: è allegro, giocoso, eternamente cucciolo, “sbaciucchione” e coccolone, vive per i suoi umani e non può (né deve) star loro lontano per troppo tempo, perché altrimenti si intristisce e si deprime.
Solo che il boxer:
a) quando si agita molto, o quando beve, sbava. Il Boston terrier no;
b) quando ti si scaraventa addosso per abbracciarti ed esprimerti tutto il suo amore, ti scatafascia per terra. Il Boston terrier no;
c) vorrebbe starci sempre vicinovicino, ma non sempre può seguirci, per esempio, in ufficio, o in posta, o in banca. Il Boston terrier sì. Male che vada è sempre possibile tenerlo in braccio (provateci con un boxer!) o utilizzare una comodissima borsetta portacane (provate a metterci un boxer!) con la quale potremo entrare anche nei negozi di commestibili e in altri luoghi normalmente “off limits” per i cani, perché dall’interno della borsa lui non può sporcare, annusare, toccare nulla.
Quindi ha accesso praticamente a qualsiasi locale (e solitamente affascina tutti, tanto che spesso ci chiedono di farlo uscire per poterlo accarezzare). Anche in molti posti di lavoro di solito è il benvenuto: non sporca, non disturba, non abbaia praticamente mai e non fa paura a nessuno: infatti è la mascotte ufficiale di innumerevoli uffici!
Che altro dire sul carattere del Boston?
Be’…dopo tutti i pregi che abbiamo elencato, un difetto era quasi indispensabile tirarlo fuori (d’altro canto i “troppo perfetti” finiscono per stare pure un po’ antipatici, no?).
E il Boston ce l’ha, il suo talloncino di Achille:  è un filino refrattario ad imparare a fare i bisogni fuori casa. Questo non significa certamente che non possa imparare,  ma che ci vuole un po’ più tempo della media, e soprattutto molta pazienza e coerenza.
Forse perché, sotto sotto, è ancora un po’ terrier (e quindi un po’ dominante e possessivo), lui ama marcare le cose che ritiene “sue”, compresi tappeti e divani. Stranamente lo fanno più le femmine dei maschi…ma, ripetiamo, non è nulla di tragico e tantomeno di irreparabile. Una buona educazione risolve immancabilmente il problema. L’importante è sapere che bisogna dedicarcisi un po’ più della media, e con particolare coerenza e assiduità nell’insegnamento. Ne vale la pena, perché una volta recepito il discorso il Boston diventa un cagnolino educato e pulito come qualsiasi altro.

SALUTE
Se avete in mente l’equazione “molosso di piccola taglia=problemi sanitari a non finire”…potete cancellarla subito.  Non è il caso del Boston terrier, che al contrario è un canino robusto e senza patologie specifiche. L’unica è la sordità, legata però a un numero molto esiguo di soggetti.  Il fenomeno è stato riscontrato – ed è argomento molto trattato negli USA – nei cani con macchia bianca troppo estesa sulla testa e che ricopre uno od entrambi gli occhi.
Tali soggetti non dovrebbero essere impiegati in riproduzione ed il Boston Terrier Club of America (BTCA) si impegna molto affinché questa regola venga seguita.
Un altro piccolo punto debole sono gli occhi del Boston, che sono leggermente sporgenti. Può succedere che, ad esempio durante una corsa, un’erba tagliente, una foglia o un rametto provochino  un’ulcera corneale, la cui guarigione richiede tempo e cure costanti.
“E il caldo?”, sentiamo già bisbigliare a qualcuno.
Be’, va da sè che un cane con la canna nasale così corta non possa fare chilometri di corsa a ferragosto senza subire qualche inconveniente! Però, rispetto ad altri “musi schisci”  (ovvero: brachicefali), ha una buona capacità respiratoria e riesce a raffreddare decentemente l’aria inspirata.
D’estate basta dargli sempre la possibilità di ripararsi dal sole diretto e fornirgli  acqua fresca sempre a disposizione: dopodiché sceglierà lui se trascorrere momenti più o meno lunghi a godersi il sole (cosa che adora fare!) o starsene sdraiato al fresco.
In piena estate bisogna evitare gli sforzi fisici non necessari, limitando giochi e corse  al mattino presto e alla sera…e ovviamente non bisognerà MAI lasciarlo in macchina al sole. Ma questo vale per tutti i cani e siamo certi che non ci sia neppure bisogno di ricordarlo ai nostri lettori.
L’unico vero  “problema” (se così possiamo chiamarlo) di salute del Boston terrier, peraltro comune a quasi tutti i molossoidi, sono le possibili difficoltà di parto.
In molti casi conviene ricorrere al cesareo per essere sicuri che i piccoli nascano tutti vivi ed in buona salute.
Cuccioli “capoccioni” e un’alta incidenza di inerzia uterina nelle cagne consigliano questa pratica, tanto che negli Stati Uniti nessuna “Bostonessa” partorisce naturalmente: non ci si prova neppure, il cesareo è di routine.
D’altronde è ormai un intervento talmente semplice da eseguire che i rischi sono davvero minimi (e se poi non si vogliono correre neanche quelli…basta evitare di mettere al mondo cuccioli! Ricordiamo che la femmina vive benissimo senza partorire e che vive ancora meglio – e più a lungo – se viene sterilizzata).  SE però si desidera una cucciolata, ricordiamo che è bene  avvalersi di veterinari che siano pratici di parti cesarei con Bulldog, Bouledogue e Boston, perché  è richiesto un  buon livello di conoscenza e di pratica nell’anestesia di animali a muso corto.

IL CANE ANZIANO
La vita media di un Boston Terrier si aggira sui 10-12 anni:  generalmente dopo gli 8 – 9 anni il cane inizia ad accusare i segni del tempo e va considerato “anziano”.
A volte la vista diminuisce e non è raro osservare una progressiva sordità.
Daremo a questo punto al nostro “old-friend” ancora più affetto ed attenzioni,  passando magari ad un mangime specifico per cani senior che ci aiuterà a non farlo ingrassare, garantendo al tempo stesso un apporto nutrizionale bilanciato ed appositamente studiato per questa fascia di età.
Non ci dovremo aspettare più le lunghe corse di quando era un cucciolo e gli metteremo a disposizione una cuccia calda in un luogo tranquillo per fargli trascorrere con serenità gli anni della sua meritata “pensione”!

Questo  servizio è stato realizzato presso l’allevamento “di Fosso Corno”, che ringraziamo per la collaborazione ai testi e per il materiale fotografico.

Autore

  • Valeria Rossi

    Savonese, annata ‘53, cinofila da sempre e innamorata di tutta la natura, ha allevato per 25 anni (prima pastori tedeschi e poi siberian husky, con l'affisso "di Ferranietta") e addestrato cani, soprattutto da utilità e difesa. Si è occupata a lungo di cani con problemi comportamentali (in particolare aggressività). E' autrice di più di cento libri cinofili, ha curato la serie televisiva "I fedeli amici dell'uomo" ed è stata conduttrice del programma TV "Ti presento il cane", che ha preso il nome proprio da quella che era la sua rivista cartacea e che oggi è diventata una rivista online. Per diversi anni non ha più lavorato con i cani, mettendo a disposizione la propria esperienza solo attraverso questo sito e, occasionalmente, nel corso di stage e seminari. Ha tenuto diverse docenze in corsi ENCI ed ha collaborato alla stesura del corso per educatori cinofili del Centro Europeo di Formazione (riconosciuto ENCI-FCI), era inoltre professionista certificato FCC. A settembre 2013, non resistendo al "richiamo della foresta" (e soprattutto avendo trovato un campo in cui si lavorava in perfetta armonia con i suoi principi e metodi) era tornata ad occuparsi di addestramento presso il gruppo cinofilo Debù (www.gruppodebu.it) di Carignano (TO). Ci ha lasciato prematuramente nel maggio del 2016, ma i suoi scritti continuano a essere un punto di riferimento per molti neofiti e appassionati di cinofilia.

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20 Commenti

  1. Stiamo prendendo un Boston Terrier con preminenza bianca sulla testa che prende uno (quasi tutti e due gli occhi)! Ho letto del problema di sordità … è congenita oppure sono più propensi a diventare sordi con il passare del tempo?
    Grazie

  2. Bell’articolo sul nostro amato e inseparabile gentleman! Unico appunto, la vita media citata mi sembra particolarmente punitiva, visto anche che i maggiori siti specializzati Made in USA sottolineano che in esemplari senza particolari patologie e con uno stile di vita sano è attivo L’aspettativa di vita arriva tranquillamente a 14/15 anni.

  3. A questo punto mi sorge un dubbio io ho un cucciolo ( mi è state Venduto come cucciolo di bulldog francese) ma leggendo lo standard sinceramente mi viene qualche dubbio…. Posterò una foto magari voi potete dirmi qualcosa in piu

  4. Oggi dopo 14 anni ho perso il mio Boston, si chiamava Abby, cane meraviglioso, la porterò per sempre nel mio cuore. La portai in Italia da Boston il Natale del 2000 era nata in settembre, la sua mamma era la n 1 al mondo. Cane splendido da consigliare a chi vuole veramente qualcosa di superlativo. Ciao A Abby

  5. E’ vero! Erano tutti super espansivi!
    A me piacciono tutti i “musi schisci”, dai giganti ai “nanetti”… Mii stavo interessando del Boston perché, pur nelle piccole (e quindi più gestibili) dimensioni è comunque un cane attivo e sportivo, che dovrebbe riuscire a seguirti senza problemi nella scarpinata o nel giro in bici.
    Cosa che i bulldog ed i bouledogue fanno decisamente più fatica a fare.
    ciao,
    mauro

    p.s. hai avuto anche tu l’impressione che i Boston presenti a Verona fossero un po’ “con la puzza sotto al naso”?

  6. Grazie!

    AUTORIZZO!

    … e la mail è reale.

    A questo punto la richiesta del riferimento per qualche buon allevatore non può che estendersi anche allo Staffi (e non riguarda solo la gentile Paola).
    Chi (Valeria “Redazione”) ha orecchie per intendere… 😉

    • Mai pensato invece ad un bouledogue francese? Anche io ero alla expo di Verona e ti posso garantire che tutti i bouledogue che ho incontrato lì mi hanno fatto le super feste che mi fa il mio a casa.. 🙂
      Esteticamente per me il french è anche più “bello” ma so di esser di parte.. eheh
      ciaao

  7. Grazie Paola,
    quando ho dato l’ “INVIA” al commento la tua risposta non mi era ancora apparsa…
    Il tuo commento rientra nella categoria: “confortante”!

    Non sono molto pratico e non so se è possibile qualche forma di comunicazione “in privato” in questo spazio riservato ai commenti, ma qualche riferimento di allevatore serio mi farebbe proprio comodo!

    Grazie!

    ciao,
    mauro

    • No, purtroppo questo non è un forum e quindi non prevede risposte private…ma il modo si trova sempre! E se proprio non volete rendere pubblica la vostra email (mezzo più veloce e più comodo), potete autorizzare me a fare lo “scambio” (io gli indirizzi email con cui vi siete iscritti li vedo: dovete solo dirmi se solo reali, perché se sono inventati non vi posso mettere in comunicazione! :-))

      • anche il mio indirizzo è reale, puoi darlo tranquillamente. io tifo boston nella scelta del tuo cane,sono sicura che non ti deluderà!

  8. Beh, in parte è consolante ed in parte piuttosto avvilente.
    Consolante perché il Boston descritto nell’articolo era proprio il ritratto del “mio” potenziale cane (e quindi forse c’è ancora la possibilità di trovarlo!) avvilente perché (non è educato ed elegante fare nomi e cognomi) questi Boston “con la puzza sotto il naso” (compatite la descrizione mooolto poco cinotecnica) hanno avuto eccellenti valutazioni dal giudice del caso.
    Ed avendo frequentato qualche altra expo internazionale (con gli stessi partecipanti -non ricordo se ci fosse lo stesso giudice-) non si è nemmeno trattato di un’eccezione.
    Purtroppo niente di nuovo sotto il sole: un Eccellente BOB in expo purtroppo non sempre (vogliamo essere generosi ?!) rappresenta anche un eccellente rappresentante delle caratteristiche psicofisiche della razza. E questo è un guaio per tutti…

    p.s. l’altra razza in lizza con il Boston per un futuro ingresso in famiglia sarebbe lo Staffordshire bull terrier; in poche significative parole, quali sono le principali differenze caratteriali tra questi due piccoli molossoidi?

    Grazie per la risposta e… complimentissimi!

    • Be’…con gli staffy non rischi di trovare soggetti con “la puzza sotto al naso”: sono tutti meravigliosamente tamarri!
      Però non vale, non puoi chiedere a ME di parlare degli staffy, perché ne farei il panegirico.
      Sono ER MEJO, sono “i più tutto”, sono il top dei cani entro i quindici chili: non c’è storia. Quando ne “provi” uno, sei fregato per sempre.
      Se vuoi un consiglio NON di parte (per quanto possa faticare a dartelo, perché io SONO spudoratamente di parte…e la Bisturi, qui sulla sedia al mio fianco, sta dicendo “Ettecredo!”), vai a visitare un buon allevamento di entrambe le razze e poi decidi.

      P.S.: purtroppo in esposizione ormai si bada SOLO alla morfologia. E’ sbagliatissimo, perché un cane con lacune caratteriali dovrebbe essere penalizzato anche severamente… ma purtroppo ormai è così e non si può che prenderne atto 🙁

      • Proprio per questo motivo in Svizzera i cani con lacune caratteriali non ricevono l’autorizzazione per la riproduzione da parte della commissione di esperti ai quali l’allevatore deve far valutare i propri cani ogni anno (presentando un lunghissimo quanto recente elenco di certificati, lastre, analisi ecc.)
        Ai discendenti di cani senza questa autorizzazione non viene rilasciato il pedigree.

        Tra l’altro anche l’allevamento viene controllato, senza preavviso, da parte di una commissione di controllo che stabilisce se le condizioni riscontrate sono idonee ai bisogni di cuccioli e fattrice.

        Questo, e molto altro, è ciò che è contenuto nel prezzo del cucciolo d’allevamento, e non dirò mai che è troppo.

  9. sto cercando di informarmi su questa razza poco diffusa che, per aspetto, mi piace molto. Vengo da una doppia esperienza boxer e cercavo una razza che ne ricordasse aspetto e carattere, in piccolo, per essere più gestibile in casa.
    Ho parlato con alcuni allevatori e quando chiedevo del carattere (senza nessuna imbeccata da parte mia), in almeno un paio di casi mi hanno parlato testualmente di un boxer in miniatura.
    Gongolante per questa possibilità ieri sono stato in expo a Verona dove ho avuto la possibilità di vedere, ed approcciare, finalmente dal vivo, qualche Boston.
    Delusione somma delusione!
    Ero figlie munito e vedendo la reazione dei Boston ai timidi (e devo dire, con una punta d’orgoglio, educati) tentativi di approccio delle due piccole mi risulta improponibile ogni possibile paragone con un boxer!
    Chiunque abbia frequentato boxer immagina quale possa essere la reazione di fronte ad un piccolo umano che si abbassa e fa capire di voler giocare… Non serve neanche che ve la stia a raccontare!
    Boston?! Indifferenti o tremebondi tra le gambe del padrone. Non uno slancio di eccitazione (se non altro almeno di interesse), non un tentativo di approccio…
    Mi devo essere perso qualcosa! Si tratta di un piccolo boxer (appiccicoso, entusiasta, giocherellone, esuberante, invadente, buffone, affettuosissimo, amante dei bambini,…) oppure di un afgano camuffato (“io non ti conosco non prenderti confidenze con me fatti gli affari tuoi…)?

    Insomma, non ho visto niente di tutto questo:
    ““appiccica” come tutti i molossoidi ”
    “misto di curiosità, allegria e prontezza che lo contraddistingue”
    “non ha paura di nessuno, è fiero e sicuro di sè…”
    “sul carattere possiamo dire che il Boston terrier è davvero molto simile al boxer, di cui sembra la “versione polistil”: è allegro, giocoso, eternamente cucciolo, “sbaciucchione” e coccolone”

    • Mauro, non posso che confermare quanto ho scritto nell’articolo… almeno per i Boston terrier che ho conosciuto io. Mi dispiace che tu ne abbia conosciuti di diversi…ma: a) appartenere ad una razza X non sempre (ahimé) significa averne le caratteristiche psicofisiche. Basta allevare male per ottenere cani che con la razza X c’entrano come i cavoli a merenda :-(; b) ogni cane è frutto sia della genetica che dell’ambiente: quindi ANCHE un cane geneticamente perfetto, se finisce in mano un un incapace, può diventare aggressivo, fifone, fobico eccetera eccetera.
      Quindi…sì, ti sei perso qualcosa: ti sei perso l’incontro con dei Baston terrier ben allevati e ben gestiti 🙂

    • ciao Mauro,vorrei risponderti io perchè in casa ho una boston di 12 anni, una bolognese di 1 anno e due figli: 6 e 8 anni.
      I boston che tu hai visto sono sicuramente da esposizioni e come tali poco socializzati, ma il boston di casa è un altra cosa,scatenata, giocherellona, coccolona testarda e freddolosa. Gioca tantissimo con i miei figli,nonostante la sua età. Ha il temperamento di un molossoide ma è affettuossissima. Insomma è meravigliosa , quindi non ti fermare ad una sola esposizione. E se vuoi conosco anche degli allevatori seri e con cani ben socializzati!!!!!! Ciao

  10. ho perso il mio Boston da poco,un dolore enorme per me e i miei figli.Abbiamo fatto Agility, ed era bravissima, ci adorava e noi adoravamo lei.Ma non ha mai fatto i bisogni in casa se non quando stava male. E’ una razza stupenda

  11. Il boston è più piccino del carlino? O_O nemmeno quello di “peso leggere” a quanto mi risulta è più piccolo del carlino 🙂

  12. Pensa che alla fine dello standard mi sono commossa 🙁 pensare che poi pelosi non staranno con noi per sempre è davvero triste…

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