sabato 2 Agosto 2025

Ti presento il… Flat Coated Retriever

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Valeria Rossi
Valeria Rossi
Savonese, annata ‘53, cinofila da sempre e innamorata di tutta la natura, ha allevato per 25 anni (prima pastori tedeschi e poi siberian husky, con l'affisso "di Ferranietta") e addestrato cani, soprattutto da utilità e difesa. Si è occupata a lungo di cani con problemi comportamentali (in particolare aggressività). E' autrice di più di cento libri cinofili, ha curato la serie televisiva "I fedeli amici dell'uomo" ed è stata conduttrice del programma TV "Ti presento il cane", che ha preso il nome proprio da quella che era la sua rivista cartacea e che oggi è diventata una rivista online. Per diversi anni non ha più lavorato con i cani, mettendo a disposizione la propria esperienza solo attraverso questo sito e, occasionalmente, nel corso di stage e seminari. Ha tenuto diverse docenze in corsi ENCI ed ha collaborato alla stesura del corso per educatori cinofili del Centro Europeo di Formazione (riconosciuto ENCI-FCI), era inoltre professionista certificato FCC. A settembre 2013, non resistendo al "richiamo della foresta" (e soprattutto avendo trovato un campo in cui si lavorava in perfetta armonia con i suoi principi e metodi) era tornata ad occuparsi di addestramento presso il gruppo cinofilo Debù (www.gruppodebu.it) di Carignano (TO). Ci ha lasciato prematuramente nel maggio del 2016, ma i suoi scritti continuano a essere un punto di riferimento per molti neofiti e appassionati di cinofilia.

Golden, Labrador…e basta! Per la maggior parte delle persone, la “famiglia” dei retriever si ferma qui.
Invece ce ne sono altri quattro (sì, proprio quattro!): il Chesapeake Bay Retriever, il Nova Scotia Duck Tolling, il Curly Coated Retriever e il Flat Coated Retriever, di cui ci occupiamo in questo articolo…anche perché è l’unico, purtroppo, ad avere un po’ di diffusione anche in Italia. Gli altri tre sono praticamente sconosciuti.

Un minimo di motivazione per lo scarso successo di queste razze, in realtà, si può trovare nell’estetica.
Il Nova Scotia, infatti (non me vogliano i suoi estimatori) sembra un grazioso e simpatico… cane da pagliaio; il Curly Coated è tutto a ricciolini, e i riccioli, si sa, spaventano le Sciuremarie (che forse li confondono con i ricci umani, sicuramente molto più difficili da gestire); il Cheasapeake somiglia decisamente al Labrador, solo che il Labrador ha un musotto più accattivante (e non scordiamoci che nessun Cheasapeake ha mai fatto spot con la carta igienica…).
Trattandosi di razze specializzatissime in un lavoro (il riporto in acqua) che non è particolarmente praticato in Italia, possiamo anche capire che l’estetica predomini sull’utilitarismo e che quindi queste razze non abbiano mai avuto una grande diffusione: è  strano, invece, che non sia mai “esploso” il Flat Coated, visto che esteticamente è un cane dall’eleganza strepitosa e che, caratterialmente, raggruppa molte delle doti più apprezzati nei “cugini di moda”.

Di Flat cominciano ad essercene, questo sì: ma infinitamente meno di quanto la razza meriterebbe. E il motivo, probabilmente, sta solo…nel colore nero che non raccoglie il favore delle masse a meno che non tratti di cani da guardia o da difesa (nel qual caso diventa addirittura il più apprezzato e ricercato).

Purtroppo, anche se sembra incredibile, siamo rimasti ancorati alla tradizione medioevale che abbinava gli animali colore nero alle manifestazioni demoniache (si pensi anche al gatto nero delle streghe…): il che è sommamente ridicolo quando si parla del Flat Coated, che è uno cani più solari che si possano immaginare!
Ma purtroppo noi umani del terzo millennio ce la tiriamo tanto da ipertecnologici…e poi siamo ancora lì che ci preoccupiamo se un gatto nero ci taglia la strada.
Sarà per questo che la nostra presunta civiltà ha ancora tanti lati oscuri, di cui dobbiamo vergognarci profondamente…ma torniamo a parlare di cani, che è meglio.
Per i superstiziosi, comunque, ricordiamo che il Flat esiste anche nella varietà liver, ovvero color fegato: tanto bella quanto rara, almeno nel nostro Paese.
E c’è anche il colore giallo, varietà che però non è riconosciuta dallo Standard.

ORIGINI E STORIA

Non si hanno prove certe dell’origine della razza. Qualche Autore ritiene che sia il più antico di tutti i retriever, mentre per altri questo primato spetta al Curly coated retriever. Stando a quanto afferma Nancy Laughton, grande esperta di Flat, la razza sarebbe originata da un “setter irlandese nero”. Anche Charles Eley, in un testo del 1914, parla di un “Setter da riporto” (retrieving setter) di colore nero. Questo cane, incrociato col il cane di St. John (progenitore del Labrador e del Terranova) avrebbe dato origine al cosiddetto “Wavy coated retriever”, progenitore dell’attuale Flat.
E’ probabile che alla nascita del wavy coated abbiano contribuito anche il setter gordon e forse il collie.
Fu l’inglese Bond Moore a dedicarsi per primo all’allevamento selettivo del Wavy coated, fissandone il tipo e soprattutto il colore nero (i primi soggetti erano spesso focati o brindle, tigrati).
Vero “padre della razza” fu però Mr. S.E. Shirley (1844-1904), fondatore del Kennel Club inglese nel 1873. Erano suoi Old Bounce e sua figlia Young Bounce, i cani da cui discende in pratica tutte la razza moderna.

L’allevamento “Shirley Retrievers” era basato su cani di Band Moore e di George Brewes, altro noto allevatore dell’epoca. Shirley si dedicò con particolare attenzione all’eliminazione dei mantelli ondulati e troppo frangiati, che ricordavano troppo il setter.
Il suo miglior cane, Zelatone, è considerato il capostipite della razza; bravissimo a caccia, era anche un cane di grande tipicità che diede diversi figli da esposizione. Tra i suoi discendenti ci fu il celeberrimo Ch. Moonstone, mai battuto in esposizione e nei field trials.
Ben presto il Flat Coated divenne il cane da riporto per eccellenza: nel 1905 c’erano ben 49 iscritti al Crufts, la più prestigiosa esposizione canina inglese, e nel 1920 la razza contava 440 iscritti al Kennel Club.
In seguito visse un momento difficilissimo, che la portò sull’orlo dell’estinzione nel secondo dopoguerra. Per fortuna alcuni eccellenti allevatori non si lasciarono smontare dal calo di popolarità: anzi, ebbero tutto il tempo di selezionare con maggior accuratezza, evitando la produzione di tipo “commerciale” che tanto male ha fatto ad altre razze più diffuse e puntando sulla massima espressione del dual purpose, ovvero sul cane “bello e bravo” che dovrebbe essere l’obiettivo di qualsiasi vero cinofilo.
In particolare furono selezionati solo i cani più sani, cosa che oggi regala al Flat un’invidiabile record rispetto agli altri retriever, visto che è la razza con minore incidenza di patologie genetiche (displasia dell’anca e del gomito, patologie oculari ecc.).
Grazie a questi veri appassionati, verso la metà degli anni ’50, la razza tornò a diffondersi in Inghilterra.
Il miglior allevatore del ‘900 è considerato Mr. Reginald Cooke, con l’affisso Riverside (basato su cani “Shirley Retrievers”) è considerato il miglior allevatore del ‘900.
Negli anni ’80 un grandissimo campione diede ulteriore incremento alla popolarità della razza: si trattava del Multi Ch. Shargleam Blackcap (“Brett”) dell’ allevatrice inglese Pat Chapman, che vinse 63 C.A.C., 50 BOB, 59 Green Stars, 18 Gruppi, 5 Riserve di Gruppo e 3 Best In Show, coronando questa strepitosa carriera con il Best in Show al Crufts del 1980.
Per fortuna della razza Blackcap si rivelò anche un eccellente riproduttore, che passò molti dei suoi pregi ai suoi (numerosissimi) discendenti.

VIVERE CON UN FLAT

Se pensate che il Flat viene definito il “Peter Pan” dei cani, avrete già un’idea abbastanza chiara di quello che significa scegliere un cane di questa razza.
E’ un cane perennemente allegro, che ha sempre voglia di giocare, con una coda in perenne movimento e due occhi intelligentissimi in cui brilla una luce che è insieme gioiosa e ironica.
Questo è il lato che personalmente me lo fa preferire ai più famosi “cugini” Golden e Labrador: perché loro hanno l’aria più seria.
Per carità, tutti i retriever sono cani felici, che sanno godersi la vita…ma il Flat secondo me ci mette in più quel pizzico di ironia, quell’aria un po’ scanzonata che sembra sempre dire “si, ok, lavoriamo, ci diamo da fare, ma in fondo la vera essenza della vita è il gioco e il divertimento”.
Filosofia che condivido in pieno e che quindi mi fa provare una forte affinità verso questa razza: se mai dovessi prendere un retriever, non avrei il minimo dubbio su quale scegliere.

Peter Pan, dicevamo: ovvero cane che non invecchia mai.
Ed è verissimo.
Si può capire che un Flat è anziano solo guardandogli il muso (che comunque imbianca molto più tardivamente di altre razze: anche il suo fisico sembra voler resistere strenuamente al tempo che passa), perché per il resto un cane di dodici anni avrà lo stesso spirito, la stessa voglia di giocare, la stessa vitalità di un cucciolone.
E proprio come un cucciolo, per tutta la vita, vorrà stare “vicino vicino” ai suoi umani: il Flat è un cane che ama baciare, saltare addosso, fare la lotta e perfino farsi abbracciare.
Sì, ho detto “perfino”! Perché non è affatto vero che ai cani piaccia essere abbracciati. Dal loro punto di vista è una forte dimostrazione di dominanza, quindi è un atto che, normalmente, il cane sopporta, ma non ama per niente.
Al Flat invece piace, perché è un cane dall’altissima docilità e dalla grande fiducia nei membri umani del suo branco: quindi adora il rapporto fisico con l’uomo. Tutto questo comporta, ovviamente, la necessità di tenerlo strettamente inserito nel branco. Non è un cane “da giardino”, e se viene abbandonato a se stesso mostrerà un inaspettato potenziale distruttivo che significa solo “stress”.

I cani non sono tutti uguali!
Ci sono razze che possono vivere lontane dal padrone (almeno per qualche ora al giorno) senza soffrirne: ma non è il caso del Flat.
Lui ha un bisogno vitale di stare vicino ai suoi umani, tanto che, lasciato solo in giardino, si ingegnerà in ogni modo per “evadere” da questa prigione dorata (che per lui non è dorata neanche un po’!) e tornare vicino al suo proprietario.
Ci sono razze che hanno dimostrato grandissime potenzialità nell’ingegnarsi a scappare da casa: il Flat è chiamato “I’Houdini dei cani” per la sua abilità di scappare da qualsiasi recinto per tornare dentro casa!
Tutto questo significa che non si deve neppure pensare al Flat se non si ha moltissimo tempo da dedicargli. Non è un cane da tenere come “oggetto utile”, ma un membro della famiglia a tutti gli effetti…anzi, un membro della famiglia che impegna più di altri!
La sua “invadenza” in casa è paragonabile a quella di un bambino di 4-5 ha bisogno di attenzioni continue…ma che  in cambio può offrire momenti indimenticabili. Purtroppo non si possono avere botti piene e mogli ubriache: questo cane va preso per quello che è, accettato in toto con tutto quello che può dare –e che è davvero moltissimo – ma anche con quello che richiede, ovvero la nostra presenza quasi costante. O così o pomì… non si scappa. Se non potete seguire il vostro cane scegliete un’altra razza: questa sarebbe assolutamente sprecata.
Ma se invece avete tempo e amore da offrire…allora non sceglietene nessun’altra: perché un Flat è davvero un compagno speciale!
Non vivrà semplicemente con voi, ma vivrà per voi e ve lo dimostrerà in mille occasioni.

Sarà un eccellente compagno di lavoro (chi sostiene che i Flat siano testoni e meno docili di altri retriever sta letteralmente…bestemmiando! Evidentemente non ha saputo creare il giusto rapporto con il suo cane); sarà un compagno perfetto per i bambini; sarà sicuro in qualsiasi circostanza, amichevole con persone e animali; sarà, anche, un cane estremamente naturale, che non avrà bisogno di interventi umani per accoppiarsi, riprodursi e così via.
Monte e parti sono quasi sempre spontanei e le cagne sono eccellenti madri, che hanno mantenuto un’assoluta naturalità nell’allevamento dei piccoli.
Per esempio, questa è una tra le pochissime razze ancora capaci di svezzare i cuccioli con quelli che io chiamo “omogeneizzati  nature”, ovvero cibo rigurgitato dalla mamma.
A qualcuno la cosa può far storcere il naso: io ci vado in sollucchero, perché lo facevano anche le mie husky e perché lo fanno tutte le lupe del mondo.
Il rigurgito del cibo significa infatti mantenimento di una integrità “lupina” che è andata in gran parte perduta nei cani domestici, e che rimane solo nelle razze meno pasticciate dall’uomo.
Il Flat, però (a differenza dell’husky)…è stato pasticciato eccome! Lo dimostra la sua storia, che vede implicati incroci tra diverse razze.
Se ne può dedurre, quindi, che i primi allevatori abbiano lavorato splendidamente (o abbiano avuto una gran fortuna! Ma il risultato non cambia), utilizzando cani che sapevano ancora essere “veri cani”: il che si traduce anche in una maggior resistenza alle malattie e nella capacità – anch’essa tutta “lupina” – di creare branchi collaborativi e cooperativi…cosa che si rivela preziosa quando si lavora con diversi cani insieme.

Già… “si lavora”!
Perché il Flat è innanzitutto un cane da lavoro, e non bisogna dimenticarlo. Come tutti i retriever è un cane estremamente duttile, adatto praticamente a qualsiasi disciplina, dall’agility all’obedience, dalla protezione civile al freestyle. Però è (e deve rimanere) un retriever, e la cosa che ama di più al mondo è proprio il “mestiere” per cui è nato. Il riporto.
Se poi si tratta di riporto in acqua, meglio ancora! Purtroppo molti proprietari di retriever evitano come la peste proprio il lavoro per cui queste razze sono state selezionate (un vero insulto alla loro storia!) solo perché non amano la caccia e inorridiscono all’idea che per far lavorare il cane si debbano uccidere delle creature indifese. Ma non è così!
Per i retriever sono previste anche prove assolutamente incruente, i cosiddetti PAR (prove attitudinali per retriever, in inglese “working test”), che si svolgono esclusivamente con l’ausilio dei “dummies”, ovvero dei riportelli imbottiti.
I PAR sono organizzati dal retriever club italiano e possono dare grandissime soddisfazioni a cani e padroni… senza ammazzare proprio nessuno!

La “scusa” di essere contrari alla caccia, quindi, non regge: e per quanto il Flat possa essere un compagno davvero speciale in qualsiasi avventura sportiva, sarebbe sempre corretto e rispettoso nei suoi confronti dargli almeno un minimo di addestramento al riporto: cosa che tra l’altro vi permetterà di valutare le sue attitudini e conseguentemente di decidere il suo eventuale utilizzo come riproduttore.
Perché un Flat campione di freestyle, per esempio, sarebbe sicuramente osannato da tutto il pubblico: ma se poi producesse figli che si disinteressano al riporto, si farebbe un grave danno alla razza.
La cinofilia sportiva può essere un bellissimo “gioco”, ma la riproduzione è una cosa seria; e quando si decide di mettere al mondo dei cuccioli bisogna sempre rispettare, per primissima cosa, l’essenza della razza, qualsiasi essa sia.
I retriever sono cani da caccia, e prima di farli riprodurre è doveroso accertarsi che abbiano le giuste attitudini al lavoro per cui sono stati selezionati.
Una volta assodato questo (magari con un piccolo corso ad una scuola per retriever, che vi fornirà le basi dell’obbedienza utili per qualsiasi futuro sportivo e non) potrete scegliere liberamente come impiegare il vostro Flat.
Escluso l’utilizzo come cane da divano o “nano da giardino”…tutto è lecito: ma prima di ogni altra cosa, fatelo riportare!

 

FCI Standard N° 121/28.10.2009 – FLAT COATED RETRIEVER
ORIGINE: Gran Bretagna
DATA DI PUBBLICAZIONE DELLO STANDARD ORIGINALE VIGENTE: 28.07.2009
UTILIZZAZIONE: Cane da caccia
CLASSIFICAZIONE F.C.I.: Gruppo 8 Cani da riporto – Cani da cerca Cani da acqua – Sezione 1 Cani da riporto Con prova di lavoro

ASPETTO GENERALE Cane vivace e attivo, di media taglia, dall’espressione intelligente, che mostra potenza senza essere pesante, e agilità senza essere allampanato.
COMPORTAMENTO – CARATTERE Ampiamente dotato di naturale abilità per la caccia, di ottimismo e generosità dimostrati dall’entusiastico movimento della coda; fiducioso e gentile.
TESTA lunga e ben modellata.
REGIONE DEL CRANIO Cranio piatto e moderatamente ampio Stop leggero stop fra gli occhi, assolutamente non accentuato, e che non deve comunque conferire alla faccia un profilo concavo o discendente.
REGIONE DEL MUSO Tartufo di buona misura, con narici aperte Mascelle/denti mascelle lunghe e forti, in grado di riportare una lepre o un fagiano, con regolare, perfetta e completa chiusura a forbice, cioè con gli incisivi superiori che si sovrappongono, a stretto contatto, agli incisivi inferiori e sono impiantati perpendicolarmente alle mascelle. Denti forti e robusti Occhi di media dimensione, color marrone scuro o nocciola, con espressione molto intelligente (gli occhi rotondi sporgenti sono altamente indesiderabili). Non sono posizionati obliquamente Orecchi piccoli e ben inseriti, aderenti ai lati della testa
COLLO la testa è ben unita al collo, che è ragionevolmente lungo ed esente da pelle rilasciata. Inserito armoniosamente nelle spalle, è obliquo e si fonde bene con il dorso, in modo da permettere una facile ricerca della traccia.
CORPO Rene corto e quadrato. Una zona lombare non compatta è altamente indesiderabile. Torace alto e ben ampio, con sterno ben definito. Costole anteriori relativamente piatte. Torace con buone costole che mostrano una graduale cerchiatura: ben arcuate nel centro, ma in modo più modesto verso il posteriore
CODAcorta, diritta e bene inserita, portata gaiamente, ma mai molto al di sopra del livello del dorso.
ARTI ANTERIORI diritti, con ovunque ossatura di buona qualità. Gomiti che si muovono liberamente e regolarmente sul torace Piedi anteriori: rotondi e forti con dita serrate e ben arcuate. Cuscinetti spessi e forti.
POSTERIORI muscolosi. Senza alcuna deviazione. Ginocchio moderatamente angolato Garretto moderatamente angolato e ben disceso. Garretti vaccini altamente indesiderabili Piedi posteriori rotondi e forti con dita serrate e ben arcuate. Cuscinetti spessi e forti. ANDATURA libera e fluida, con movimento diritto e in linea, sia visto dal davanti che dal dietro.
MANTELLO
PELO denso, di tessitura da media a fine, di buona qualità, il più piatto possibile Arti e coda ben frangiati. A maturità raggiunta, un ricco mantello completa l’eleganza di un buon cane.
COLORE solo nero o fegato.
TAGLIA Altezza preferita: Maschi 59 – 61,5 cm Femmine 56,5 – 59 cm
Peso preferito in condizioni difficili: Maschi 27-36 kg Femmine 25-32 kg

DIFETTI Qualsiasi deviazione dai punti di cui sopra dovrebbe essere considerata difetto, e la severità con cui questo difetto sarà penalizzato deve essere proporzionala alla sua gravità, e ai suoi effetti sulla salute e sul benessere del cane, e sulla capacità di svolgere il suo tradizionale lavoro.
DIFETTI ELIMINATORI – Cane aggressivo o eccessivamente timido – Qualsiasi cane che presenti evidenti anomalie d’ordine fisico o di comportamento, sarà squalificato.

N.B. I maschi devono avere due testicoli apparentemente normali completamente discesi nello scroto.

Autore

  • Valeria Rossi

    Savonese, annata ‘53, cinofila da sempre e innamorata di tutta la natura, ha allevato per 25 anni (prima pastori tedeschi e poi siberian husky, con l'affisso "di Ferranietta") e addestrato cani, soprattutto da utilità e difesa. Si è occupata a lungo di cani con problemi comportamentali (in particolare aggressività). E' autrice di più di cento libri cinofili, ha curato la serie televisiva "I fedeli amici dell'uomo" ed è stata conduttrice del programma TV "Ti presento il cane", che ha preso il nome proprio da quella che era la sua rivista cartacea e che oggi è diventata una rivista online. Per diversi anni non ha più lavorato con i cani, mettendo a disposizione la propria esperienza solo attraverso questo sito e, occasionalmente, nel corso di stage e seminari. Ha tenuto diverse docenze in corsi ENCI ed ha collaborato alla stesura del corso per educatori cinofili del Centro Europeo di Formazione (riconosciuto ENCI-FCI), era inoltre professionista certificato FCC. A settembre 2013, non resistendo al "richiamo della foresta" (e soprattutto avendo trovato un campo in cui si lavorava in perfetta armonia con i suoi principi e metodi) era tornata ad occuparsi di addestramento presso il gruppo cinofilo Debù (www.gruppodebu.it) di Carignano (TO). Ci ha lasciato prematuramente nel maggio del 2016, ma i suoi scritti continuano a essere un punto di riferimento per molti neofiti e appassionati di cinofilia.

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28 Commenti

  1. Buongiorno a tutti, il nostro Argo è un dolce flat di 2 anni. Premetto di essere un’amante dei cani in generale, ma dopo aver visto il quattro zampe di questa razza di una mia cliente ed essermene innamorata, l’ho proposto alla mia famiglia che premeva per il più inflazionato, seppur adorabile, golden.
    Esteticamente è meno massiccio e molto elegante, ha occhi con sguardo languido e molto espressivo, dal punto di vista caratteriale ci saranno caratteristiche comuni ma ritengo che l’imprinting dato dall’allevatore faccia la differenza. Argo va d’accordo con tutti, anche i gatti… Non abbaia se non per segnalare la presenza di qualche estraneo davanti al nostro. cancello d’ingresso. È un cane molto equilibrato, rimane da solo mentre noi siamo al lavoro e non ha mai combinato guai né in casa né in giardino. È un cane affettuoso ma non così asfissiantemente attaccato ai padroni, giocherellone e Peter pan sicuramente sì.Lo porto a passeggio 4 volte al dì, almeno un paio di volte lungo l’argine liberandolo. Come razza può essere impiegata anche in pet therapy, da profana ritengo che la predisposizione sia anche caratteriale, ma molti flat di miei conoscenti lavorano in ospedale con anziani e bambini(ho visto un esemplare proveniente dallo stesso allevamento del mio impegnato al reparto pediatrico del Mayer di Firenze) altri praticano dog agility o vengono impiegati come cani da soccorso. Per l’ acquisto mi sono rivolta ad un allevamento vicino a dove vivo:questa persona era interessata soprattutto a conoscere i nostri impegni, la nostra quotidianità, ricordo quante domande ci abbia fatto nell’intento di affidarci il cucciolo più adatto al nostro nucleo e alle nostre esigenze… è così è stato. Conclusione:we love our flat❤️e insieme viviamo d’amore e d’accordo. Buona vita a tutti,soprattutto in questo momento così particolare.
    Alessandra

  2. Salve intanto complimenti per tutte le spiegazioni esaustive sulle razze e sulle varie problematiche…a me piacerebbe prendere un Flat lo trovo un cane affine alla nostra vita familiare solo che non saprei davvero a quale allevamento serio rivolgermi… .anche per imparare a conoscerlo dal vivo e vedere tutte le sue potenzialità e discutere magari con l’allevatore per scegliere un eventuale cucciolo o cucciolone.

  3. Buonasera sig.ra, ho letto con interesse il suo articolo e volevo chiederle se posso mandarle per un suo parere un foto del mio cane,.lHo preso circa un anno fa da una perrera spagnola credendolo un meticcio, ma mi sto convincendo possa essere appunto un flat….mi piacerebbe molto un suo giudizio, le potrei inviare delle foto?
    Grazie
    Carla

  4. salve a tutti, vorrei sapere se secondo lei il Flat potrebbe essere un buon cane da pet therapy come il cugino Labrador? grazie mille e complimenti per gli articoli sempre precisi e divertenti..

    • Secondo me neppure il labrador è un cane adatto alla pet therapy… ma siccome la vox populi dice il contrario, facciamo pure conto che lo sia. Il Flat non ce lo vedo per niente 🙂

  5. Cara Valeria,
    il sito l’ho scoperto da poco e credo di essermi già letto almeno la metà degli articoli o post che dir si voglia.
    Nel ruolo di papà, ho proposto alla mia famiglia (e in particolare al mio figlio minore -10 anni- che stravede per ogni quadrupede e che da quando ha imparato a parlare chiede un cane in casa) un lungo periodo informativo sulle razze canine per capire quale sarebbe la più adatta alle nostre aspettative e al nostro stile di vita.
    Che bravi eh? Da manuale.. Ma poi le cose non sono così semplici, perché: gli standard come sai bene dicono e non dicono; i proprietari sono sempre innamorati dei propri scarrafoni oppure se ne lamentano come si lamentano dei figli, del marito, del lavoro e di tutto il magnamagna che c’è; e anche gli allevatori migliori (che sto cercando di incontrare) alla fine insomma devono comunque piazzare ‘sti cuccioli e con la crisi, magari inconsciamente.. la razza a parole te la adattano un po’..
    E poi, puoi fare una testa così a tuo figlio sulla scelta consapevole, sul carattere prima che l’aspetto etc. ma se quello decide che gli piace appunto il Flatcoated Retriever (peraltro da me proposto per deviarlo dagli altri onnipresenti retriever) e non vuole più saperne anche solo di visitare un allevamento di cani pastore come per es. l’ottimo Bergamasco o magari (ho detto magari) il Kelpie, che fai?
    Insomma tutti noi amiamo i cani (oltre ad avere gatti in casa da vent’anni) e io e mia moglie abbiamo sempre pensato che prima o poi avremmo allargato la famiglia ad un cucciolo, ma la richiesta è partita da lui e se si è innamorato del Flatty mi sembra difficile portarlo a scegliere un cucciolo di Bergamasco o altro. Pur sapendo che ogni cucciolo alla fine seduce, ma insomma non mi sembra cosa..
    Tu mi chiederai cosa ho contro il Flat? Niente ovviamente, anche perché le razze che proprio non mi piacciono sono pochissime. Il punto è che i retriever non riescono a convincermi del tutto. Non amo tanto i cani che vanno d’accordo con tutti (anche se questo è un indubbio vantaggio di gestione abitando in una grande città) e temo i cani troppo ansiosi del distacco dai propri umani e troppo bisognosi di stimoli e proposte umane per non deprimersi o sentirsi frustrati.
    Lo so, anche i cani da pastore sono cani da lavoro (ho avuto tanti anni fa un Pastore Tedesco), ma i retriever mi sembrano più dipendenti. Sbaglio?

    Un ultima considerazione: trovo difficile cercare un cane che sia adatto allo stile di vita dei padroni umani anche perché non è facile capire.. ..cosa saprà tirare fuori il cane dai suoi padroni!
    In altri termini, come ogni relazione, anche la relazione uomo/cane è una relazione che si fa in due e che porta entrambi i soggetti a dei cambiamenti.
    In fondo prima di diventare genitore non so quale “razza” di figli sarebbe stata la più adatta a me e senz’altro il rapporto con figli ha stimolato e tirato fuori delle cose da me e mi ha fatto, anche inaspettatamente, cambiare.
    Con il cane forse può scattare qualcosa di più dell’adattamento reciproco. Se si riesce a creare una buona relazione credo si possa verificare una sinergia molto feconda.
    Quella che può fare della Sciuramaria un’ottima padrona o addirittura una inaspettata allevatrice.

    Chiudo qui. Complimenti per il sito, per la tua competenza e soprattutto per la tua scrittura leggera.

    • Ciao.
      Scegliere la razza di un cane non è facile. Lo standard ti dice quali saranno le sue attitudine, il suo carattere ma non la certezza che sia esattamente così, una buona parte dipende dal rapporto che si genera con il gruppo “famiglia” in cui va a vivere.
      Sicuramente la famiglia subirà molti cambiamenti, alcuni piacevoli altri meno, ma se ben disposti tutti affrontabili.
      Ora veniamo al Flat. Come hai detto tu i proprietari non sono obiettivi, e non pretendo di esserlo io, ma sentire come si comporta una certo cane, o meglio una certa razza, ti permette di valutare se è compatibile con il vostro stile di vita.
      Io ho conosciuto i flat perchè contattato per stallare un cane (flat) affetto da forte ansia da separazione. Allora si pensava che la presenza della mia cagna gli facesse sufficiente compagnia ma non fu così. Il cane non ne voleva sapere di restare lontano da umani facendo disastri infiniti.
      A parte il caso specifico ho conosciuto questi cani veramente stupendi, e quando mi è capitata l’occasione di acquistare una “scarto di produzione” non me la sono fatta scappare ed ora sto scrivendo con un flat giallo sdraiato sui piedi (quel bel musetto colore giallo che vedi a meta pagina).
      Come detto nell’articolo e ti confermo di persona, i flat DEVONO assolutamente vivere in famiglia, devono stare a contatto con il gruppo, se non puoi dargli questo lasciate stare. Questo non significa che non può imparare a restare solo qualche ora, ma se siete in casa lui deve essere con voi.
      E’ vero che amano il contatto fisico. non è raro infatti che, se ci sono persone sul divano, Roy (il mio flat) arriva e si sdraia sui piedi.
      Sono sempre allegri, adorano lavorare, ma se ne stanno benissimo a non fare un c…..o tutto il giorno.
      Ma a parte questo lato del loro carattere sono cani e sanno comportarsi da cani. In area cani generalmente va d’accordo con tutti ma se ci sono altri maschi si comporta da maschio ed è necessario un controllo stretto. La rissa l’ho già vista e ti garantisco che in quel momento non sembrava in peluche. Per fortuna i maschi fanno più scena che danni, ma in quel momento mi sono c…..o sotto. Questo per rimarcare che i retriver sono di indole buona, sembrano sempre scanzonati (e i flat in modo particolare) ma sanno fare i cani quando serve (cosa che dovrebbero tenera a mente molti proprietari di retriver).

      Bruno

      • Grazie Bruno,
        è molto chiaro quello che dici e mi conforta. In casa siamo dei coccoloni, tanto che con gli ultimi gatti che abbiamo ogni tanto abbiamo il problema opposto: noi li vogliamo in braccio, sul letto o sul divano e quelli se ne vanno con aria distaccata e seccata..
        Comunque domani andiamo a conoscere un allevamento (cani, cuccioli e allevatori), così cominciamo a toccare con mano (in questo caso mi sembra proprio il termine giusto!).

        Complimenti, il tuo flat giallo l’avevo già ammirato, è bellissimo!

        Paolo

        • il 30-9-2013 la mia Viky ha compiuto un anno , è veramente un cane straordinario , quando dicono che il FLAT E’ DUAL-PURPOSE è proprio vero , con mè viene ovunque ed è bravissima , ma quando è ora di giocare – lavorare al riporto e scatenarsi è una potenza , non le manca nulla , e per non guastare è di una bellezza stratosferica .Grazie alla Lucia che mi ha dato un cane così

  6. Ciao!!!
    innanzi tutto complimenti per il bellissimo sito che sto “divorando” dall’inizio alla fine.;)
    L’appeal di questa razza non mi è per nulla indifferente, anzi sembrerebbe che faccia proprio al caso mio.
    Ho in proposito un paio di quesiti dei quali il primo mi lascia più che perplesso :

    1) ho visto da più parti sul web che i Flat hanno un aspettativa di vita più bassa rispetto alla media. circa 8/10 anni e che c’è un altissima percentuale che si ammala di tumore.

    2) da bravo sciurmario ho anche letto che a livello puramente estetico ci sono 2 tipi Flat scandinavo o inglese, gli scandinavi hanno il muso più schiacciato (stretto) tipo il Flat giallo che hai inserito, gli inglesi al contrario hanno il muso più largo tipo i tre flat neri della foto sotto.Per intenderci un po’ la differenza che ha il muso di un pastore belga da quello di un pastore tedesco.

    che ne pensi?:)

    • Che esistano linee di sangue diverse con caratteristiche diverse è verissimo… non so dirti quale sia quella “giusta” perché, da qualche annetto, mi interesso quasi esclusivamente al carattere dei cani e non seguo più il lato expo/bellezza. Che “tutti” i Flat abbiano un’aspettativa di vita così breve non mi risulta: probabilmente, anche in questo caso, dipende dalle linee di sangue.

  7. Valeria, che bello aver scoperto un articolo sul flat (ho controllato per caso col cerca)! Meravigliosi, dolcissimi, e con un infinito sense of humour. Uno degli aspetti più affascinanti è che siano tanto cagnacci e anche infinitamente snob: si rotolano in qualsiasi schifezza trovino, ma poi basta una scrollatina, una spazzolata e ritornano gli aristocratici di sempre (quelle schifezze… io? Ma figuriamoci!). Spero di rivederti e soprattutto di riascoltarti, a Napoli o altrove (ero al corso della voce del cane, ma senza il flat; avevo la cagnina bianca, in quell’occasione).

  8. io e il flat ci siamo incontrati 3 anni fa ed è stato INFINITO AMORE , il mio MAX sta per compiere 2 anni ed è il più delinquente, allegro, affettuoso, trovolgente, dolce essere della specie canina . Concordo con Paola , un Flat non è per tutti, se vui che sia eccezzionale deve lavorare e tu con lui.

  9. il mio flat è un tesoro con tutti, tanto che..penso di prenderne un altro!vi consiglio la razza solamente se siete delle persone sportive xro’..ciao!

  10. Ciao e complimenti per il bel sito.
    Sul falt mi permetto un piccolo appunto.
    Pur non riconosciuto esiste una variante color “giallo” figlio figli delle stesse femmine che hanno cuccioli neri
    E’ vero che tu hai redatto l’articolo tenendo come riferimento lo standard della razza ma u riferimento al color.
    http://www.wastelands.it/kennel/?page_id=270

    Ciao Bruno
    Proprietario di uno stupendo flat giallo

  11. Articolo molto bello ma solo una curiosità : dopo aver letto quello del Labrador mi aspettavo anche qui qualche commento scherzoso invece sei stata molto seria e professionale. Comunque grandi i tuoi “ti presento…”!! Buon lavoro

    • Paola, la serie “Ti presento…” è seria.
      Sono i “veri standard” ad essere scherzosi…ma quelli posso farli solo sulle razze che conosco più da vicino, e delle quali ho potuto verificare pregi, difetti…e cose buffe 🙂

  12. Bello, bello, bello!!! Color fegato poi è stupendo!

    Di carattere però li credevo più “seriosi” dei cugini Labrador e Golden…

  13. Bellissimo articolo, hai centrato in pieno l’essenza della razza. Unico appunto: ti sei dimenticata del colore liver (fegato) che seppur in netta minoranza rappresenta una variante dal fascino molto particolare e può andare incontro ai gusti di chi “teme” il nero. Avrei gradito qualche foto di soggetti fegato, ma ti ringrazio comunque per l’amore che trapela dalle tue righe. I miei fratelli Flat ti ringraziano. Sergio.

    • Hai ragionissimerrima, ma il bello di essere online è che alle dimenticanze c’è rimedio! Ho inserito la citazione del liver e anche una fotina 🙂
      Grazie!

  14. Che bell’articolo…come tutti i tuoi del resto… approfitto dello spazio… ho una cucciola di 3 mesi di Cao de Agua, di cui mi sono innamorata, ma purtroppo in giro e su internet ci sono poche informazioni essendo una razza rara…mi piacerebbe poter leggere un articolo come questo sul Flat

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