mercoledì 17 Settembre 2025

Il medico pietoso…

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Valeria Rossi
Valeria Rossi
Savonese, annata ‘53, cinofila da sempre e innamorata di tutta la natura, ha allevato per 25 anni (prima pastori tedeschi e poi siberian husky, con l'affisso "di Ferranietta") e addestrato cani, soprattutto da utilità e difesa. Si è occupata a lungo di cani con problemi comportamentali (in particolare aggressività). E' autrice di più di cento libri cinofili, ha curato la serie televisiva "I fedeli amici dell'uomo" ed è stata conduttrice del programma TV "Ti presento il cane", che ha preso il nome proprio da quella che era la sua rivista cartacea e che oggi è diventata una rivista online. Per diversi anni non ha più lavorato con i cani, mettendo a disposizione la propria esperienza solo attraverso questo sito e, occasionalmente, nel corso di stage e seminari. Ha tenuto diverse docenze in corsi ENCI ed ha collaborato alla stesura del corso per educatori cinofili del Centro Europeo di Formazione (riconosciuto ENCI-FCI), era inoltre professionista certificato FCC. A settembre 2013, non resistendo al "richiamo della foresta" (e soprattutto avendo trovato un campo in cui si lavorava in perfetta armonia con i suoi principi e metodi) era tornata ad occuparsi di addestramento presso il gruppo cinofilo Debù (www.gruppodebu.it) di Carignano (TO). Ci ha lasciato prematuramente nel maggio del 2016, ma i suoi scritti continuano a essere un punto di riferimento per molti neofiti e appassionati di cinofilia.

cane_veterinariodi VALERIA ROSSI – “Il medico pietoso fa la piaga purulenta” è un vecchio proverbio che mi sono ritrovata ieri a dover citare in risposta a un’email in cui mi si raccontava che un bravissimo veterinario, “l’unico di cui si fida” la lettrice che mi ha scritto perché più volte, in passato, ha dato prova di grande professionalità, dovendo visitare un cane di taglia grandicella che gli mostrava i denti e non voleva saperne nè di essere messo sul tavolo, né di lasciarsi mettere la museruola, l’ha preso per la collottola e gli ha dato un’energica scrollata.
Dopodiché l’ha visitato accarezzandolo e parlandogli dolcemente, gli ha messo le gocce nelle orecchie, poi gli ha allungato un bocconcino… insomma, se l’è fatto amico: e il cane si è rilassato.
Nonostante questo, la lettrice mi ha scritto preoccupatissima, raccontando la cosa con toni molto ansiosi (“l’ha scrollato forse per pochi secondi, ma a me sono sembrati eterni!“), e alla fine sostiene di essere uscita “agitatissima” da questa piccola disavventura (mentre il cane, dice, è uscito dall’ambulatorio allegro, tranquillo e a coda alta).
La domanda che mi pone è: “D’ora in poi il cane avrà forse paura del veterinario?”
Mi sembra che la risposta sia scontata: “Lui, no di certo: ma vedi di non averla tu!”
Perché il cane ha avuto un piccolo conflitto col veterinario, da cui è uscito perdente: ma dal suo punto di vista, l’unico pensiero dev’essere stato: “Pazienza! E’ andata male, qui quello dominante è lui”.
Qualcosa che i cani sperimentano in continuazione (anche tra di loro) e che trovano normalissimo. Aveva timore del vet, ha provato a mettergliela giù dura, ha visto che non c’era trippa per gatti (anzi, per cani), si è sottomesso… e dopo aver “subito” la visita e le “terribili” gocce nelle orecchie ha scoperto che non c’era motivo di aver paura, perché il vet è stato gentile con lui e l’ha premiato.
Per il cane è stata una lezione importante, dalla quale ha capito che: a) è meglio non sfidare i signori in camice bianco; b) il diavolo non è poi brutto come se l’era dipinto lui, visto che non gli è successo niente di tragico (anzi, ha beccato coccole e bocconcini).
Quindi, a mio avviso, questo cane d’ora in poi avrà più rispetto per i vet, ma anche meno paura.

frodevet1Quella che potrebbe aver vissuto male questa storia è invece l’umana, che non ha certo assistito a un maltrattamento gratuito, bensì ad una legittima difesa (prima) e da una “spiegazione” data al cane al solo scopo di poterlo curare (dopo).
Purtroppo il buonismo imperante (che non ha nulla a che vedere con la gentilezza e con il rispetto per il cane, visto che la cosa più “gentile” e più “rispettosa” da fare, con un cane che ha un problema di salute, è proprio curarlo!) sta facendo travisare anche le più ovvie forme di autodifesa, trasformandole in piccoli drammi.
Farei notare che stiamo parlando di un cane che si è preso una scrollata… mica calci, pugni o strangolamenti! Il povero vet ha fatto davvero l’intervento più blando a cui potesse far ricorso per riuscire a sottomettere il cane per il suo bene.
Il fatto che tutto questo abbia messo in ansia l’umana è dovuto proprio a certa letteratura e a una certa visione del cane – quella delle cinofilosofie, o della cinofilia new age, se preferite – secondo la quale, parafrasando un altro detto, “il cane non si tocca neanche con un fiore”.
Ma in casi come questi, visto che il medico doveva visitarlo, che si fa?

frodevet_aperLa sola alternativa (oltre a quella di farsi mordere!) sarebbe stata quella di sedarlo: cosa che, probabilmente, non avrebbe causato nessun tipo di ansia nell’umana, che avrebbe continuato ad avere somma fiducia in quel vet.
Peccato che anche una semplice sedazione comporti rischi per la salute decisamente maggiori di una scrollatina! Si può andare dalla depressione respiratoria all’aritmia, all’ischemia o a possibili reazioni allergiche… ma tutto questo non preoccupa gli umani ansiosi (e solitamente inconsapevoli dei possibili – anche se rari – effetti collaterali dei farmaci), che ritengono “gentile” un medico che seda il cane, mentre guardano con sospetto quello che utilizza il metodo (sicuramente più “naturale”!) della “discussione” fisica.
Il rischio, ovviamente, è che le facce preoccupate – e  magari anche le reazioni verbali – degli umani più ansiosi inducano qualche medico a ricorrere sempre più spesso ai farmaci quando si trova di fronte un cane aggressivo: il che è tutt’altro che positivo, perché si sottopongono i cani a rischi inutili solo per evitare di perdere il cliente.
Ancora una volta immagino che verrò fraintesa e che qualcuno mi accuserà di appoggiare metodi brutali e violenti: a queste persone rispondo di provare a pensare che al posto del cane ci sia il proprio figlio.
Nella stessa situazione, cosa pensereste di un medico che vi dica “Eh, guardi, fa troppi capricci, quasi quasi lo addormento”?
Probabilmente scappereste via urlando da quell’ambulatorio, perché i rischi anestesiologici in umana sono molto più conosciuti di quelli (identici!) che si incontrano in medicina veterinaria.
Certo, non apprezzereste neppure che il pediatra si mettesse a scrollare il figlio per la pelle del collo: ma sono quasi certa che, in questo caso, un’energica sgridata gliela dareste VOI: perché il bambino ha bisogno di essere visitato e perché, appunto, “il medico pietoso fa la piaga purulenta” (e anche perché il bambino non morde).
Insomma, come sempre accade, è tutta questione di prospettiva: ma ritengo che questa storiella meriti un po’ di riflessione, visto che il rispetto per il cane è una cosa e il buonismo disneyano un’altra… e che esagerare in buonismo, a volte, significa commettere (anche se in buona fede) errori macroscopici.

gatto_veg_skiattNe approfitto per commentare un altro fatto di cronaca che è stato postato sulla mia bacheca di FB: il caso del gatto che ha rischiato di morire a causa dell’alimentazione vegana che gli era stata imposta.
Anche in questo caso, il troppo buonismo verso gli animali in generale ha quasi ammazzato l’animale di casa: una clamorosa contraddizione di cui vedremo, purtroppo, altri casi, visto che la tendenza ad alimentare cani e gatti seguendo la filosofia vegana è in drammatico aumento.
“Drammatico” non perché io abbia qualcosa contro vegetariani e vegani: la loro è una libera scelta rispettabilissima, anche perché l’uomo può effettivamente vivere anche di soli vegetali. Ma cani e gatti, NO!
Soprattutto per i gatti, i rischi sono elevatissimi: il gatto è un carnivoro puro e non può letteralmente sopravvivere senza carne: ma anche il cane è prevalentemente carnivoro e quindi gli effetti di un’alimentazione senza carne sulla sua salute possono essere seri.
Cerchiamo, per favore, di farcene una ragione… e se proprio non sopportiamo di dover somministrare carne ai nostri animali, scegliamoci compagni erbivori, come cavalli o conigli nani. Solo così vivremo in pace con la nostra coscienza senza mettere a rischio la salute di chi amiamo.

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  • Valeria Rossi

    Savonese, annata ‘53, cinofila da sempre e innamorata di tutta la natura, ha allevato per 25 anni (prima pastori tedeschi e poi siberian husky, con l'affisso "di Ferranietta") e addestrato cani, soprattutto da utilità e difesa. Si è occupata a lungo di cani con problemi comportamentali (in particolare aggressività). E' autrice di più di cento libri cinofili, ha curato la serie televisiva "I fedeli amici dell'uomo" ed è stata conduttrice del programma TV "Ti presento il cane", che ha preso il nome proprio da quella che era la sua rivista cartacea e che oggi è diventata una rivista online. Per diversi anni non ha più lavorato con i cani, mettendo a disposizione la propria esperienza solo attraverso questo sito e, occasionalmente, nel corso di stage e seminari. Ha tenuto diverse docenze in corsi ENCI ed ha collaborato alla stesura del corso per educatori cinofili del Centro Europeo di Formazione (riconosciuto ENCI-FCI), era inoltre professionista certificato FCC. A settembre 2013, non resistendo al "richiamo della foresta" (e soprattutto avendo trovato un campo in cui si lavorava in perfetta armonia con i suoi principi e metodi) era tornata ad occuparsi di addestramento presso il gruppo cinofilo Debù (www.gruppodebu.it) di Carignano (TO). Ci ha lasciato prematuramente nel maggio del 2016, ma i suoi scritti continuano a essere un punto di riferimento per molti neofiti e appassionati di cinofilia.

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12 Commenti

  1. premettendo che concordo pienamente con la prima parte dell’articolo,

    vorrei però far notare che la seconda parte si basa su un articolo che generalizza eccessivamente e si basa su un caso sì eclatante ma di eclatante idiozia più che di alimentazione vegana. Un gatto alimentato a patate, latte di riso e pasta, non è un gatto alimentato in modo vegano ma un gatto alimentato senza aver alcuna competenza, cognizione di causa ma neppure logica!
    Esistono alimenti commerciali vegani per cani e gatti,biologici,di qualità, bilanciati (e per i gatti addizionati di taurina), sui quali sono state condotte ricerche (seppur su un numero limitato di soggetti e per un periodo di tempo limitato) che suggeriscono siano adeguati agli animali a cui sono dedicati. Poi non sono adatti a tutti i soggetti nè a tutte le situazioni, la scelta deve essere ponderata e seguita dal veterinario, e su questo non ci piove però non generalizzarei in questo modo non è che chiunque scelga un’ alimentazione vegan per i propri animali sia un criminale senza testa che non bada alla loro salute.
    Poi sull’opportunità di forzare la fisiologia di un’animale per adattarlo a una dieta che non sarebbe quella a cui il suo organismo si è adattato con l’evoluzione, potremmo discuterne a vita.
    Io , pur avendo ormai escuso dalla mia alimentazione tutti i derivati animali, ho valutato che fosse il caso di nutrire ugualmente i miei animali carnivori con alimenti carnei perchè a questo il loro organismo è adattato e non e la sento assolutamente di forzarli a una scelta etica che è mia e non loro; però non me la sento nemmeno di attaccare a priori chiunque (con la testa e sempre controllando la salute dell’animale) faccia una scelta differente.

    Per quanto riguarda i bambini, che qualcuno tra i commenti ha citato, ormai anche organismi internazionali autorevoli che si occupano di nutrizione (quali l’ American Dietetic Association) affemano che un’alimentazione 100% vegetale, ben bilanciata e variata, sia adeguata a tutte le fasi della vita umana, compresa l’infanzia. In ogni caso non credo sia questa la sede per questa discussione.

    • E io vorrei far notare a lei che le mode degli animalisti estremisti provocano danni enormi a creature che, ci giurerei, desirererebbero non averli mai incontrati. Tralasciando l’aspetto prettamente “gustativo” (sfido qualunque vegano ad affermare che il proprio cane dimostra la stessa gioia nel ricevere un pasto a base di carne o uno completamente vegetale!e se anche lo affermate non importa perchè io non ci crederò 🙂 anche perchè le papille gustative per l’umami vengono stimolate da cibi saporiti e non certo da vegetali) c’è il discorso prettamente fisiologico che riguarda fabbisogno di enzimi e amminoacidi che una dieta vegana non può fornire. Ma si sa…le mode producono business perciò Ta-dah!! compare sul mercato il mangime vegano per cani: integrato, integratissimo, pieno zeppo di vitamine e schifezze di sintesi e sostanze chimiche che lo rendano appetibile per i malcapitati cani e gatti (per farvi dire “Ohh Guarda quanto piacciono a Fufi queste nuove crocchette a base di rape, cicoria e zucchine bollite!!”. E a voi tutto questo sembra biologico? Naturale? Rispettoso? A me (e per fortuna a molti altri) NO. Per quanto riguarda le ricerche provo a indovinare, vediamo se sono una brava veggente: saranno mica state pilot…ehm sponsorizzate proprio dalla ditta che ha prodotto le meravigliose crocchette rape, cicoria e zucchine??? come se fosse la prima volta….vi prego, siate ragionevoli; Se voi umani in grado di intendere e di volere, dotati di libero arbitrio sulla gestione del proprio organismo volete evitare di mangiare, carne, derivati animali o (cit.) niente di tutto ciò che proietta un’ombra 😉 , siete liberissimi di farlo, ma non piegate alle vostre convinzioni il cane o il gatto di turno che poveraccio non può dirvi cosa ne pensa (per vostra fortuna) ed è solo obbligato a “mandare giù” (in tutti i sensi) per mero istinto di sopravvivenza. Amare incondizionatamente significa accettare e rispettare la DIVERSITA’.

  2. Per fortuna Balrog va d’accordo con il veterinario, anzi se passiamo per caso davanti all’ ambulatorio vuole andarlo a salutare. E per gocce o iniezioni si sdraia sul pavimento dell’ ambulatorio e lascia che il veterinario faccia il suo lavoro. Anche perche con i suoi 70 chili (ed e’ ancora cucciolone avendo 17 mesi) sarebbe difficile tenerlo fermo.
    Invece Luna proprio non vuole le iniezioni e con lei ci dobbiamo portare dietro la museruola, fortuna che pesa solo 9 chili e quindi tra me e mia moglie riusciamo a tenerla ferma…

  3. Un piccolo commento personale sul secondo punto dell’articolo: non sono vegana, sono una vegetariana “semplice”, ma mai e poi mai impedirei ai miei due animali di casa (un cane e una gatta) di alimentarsi in modo completo; mi fa male al cuore maneggiare bistecche, fegati e quant’altro ma stringo i denti e lo faccio per loro.
    Un’ultima cosa, é vero che un umano puo’ cibarsi solo di verdure, ma un umano adulto!!! I bambini hanno bisogno di una dieta ricca e la carne ci vuole!

  4. Brava, bravissima, come sempre. Volevo chiederti riguardo il gatto: il mio gatto ne sente l’odore, non li può vedere, anche se non indossa il camice, comincia a soffiare e quando inspira sembra un maialino. La vet mi ha detto di lasciarlo nella gabbia per il richiamo della vaccinazione, ma per fargli il richiamo l’avrà bucato cinque-sei volte e ora ha più paura di prima…al vet nuovo, gli ho spiegato il problema e mi ha detto che il gatto, siccome sta solo in casa e in cortile, non è necessario vaccinarlo e di lasciarlo stare…ma è giusto? Non c’è un sistema per fargli la vacc, senza renderlo un colabrodo? Grazie

    • Lella, il tuo vet non ha la gabbia di contenimento? Quella che si stringe e “spiaccica” il gatto… non è bella da vedere, e per il gatto nemmeno bella da subire, ma se regolata molto stretta dovrebbe tenere fermo il micio abbastanza da permettere ad un veterinario pratico di fare una banale iniezione.
      Non ho mai sentito di gatti che si potessero abituare alle iniezioni, per la mia esperienza o hai un gatto che se le fa fare, o hai un gatto che non ne vuole sapere… Con la gatta che avevo prima la gabbia era obbligatoria se non si voleva mandare qualcuno in ospedale a farsi ricucire…

    • Lella come dice Eli la gabbia di contenimento è d’obbligo in certi casi; se la Vet se si è affidata ad un semplice trasportino per fare iniezioni ad un gatto, particolarmente diffidente e per di più con tentativi maldestri, non dovrebbe essere molto esperta…..
      I gatti più dei cani sono refrattari a certi trattamenti, li puoi fregare una volta, due al massimo ma alla successiva non si fanno più trovare. Ai cani puoi anche mettere all’occorrenza la museruola, i gatti oltre che mordere agganciano con le unghie e son dolori…..
      Anche somministrare farmaci per bocca non è uno scherzo, bisognerebbe avvolgerli stretti in un tessuto pesante, lasciargli fuori solo la testolina, aprirgli la bocca e zac infilargli dentro la pastichetta e massaggiare forte sotto la gola per farli deglutire subito altrimenti se si scioglie appena, iniziano a schiumare e la sputano.

      • @Eli e Rita, grazie! Avete confermato quello che avevo già sentito da qualche parte. La gatta che avevo prima si lasciava fare, quando il vet aveva finito lei rientrava nel suo trasportino e solo quando chiudevo si metteva a soffiare 😀
        Il gatto di adesso è un vero mostro e anche questo vet nuovo, non mi convince, non fargli i richiami delle vacc mi pare strano…Mah

  5. Ciao Valeria
    ti seguo e ti leggo sempre. Questo articolo (come tutti gli altri) è veramente molto interessanti e mi permetto di farti una domanda. Io ho un amico a quattro zampe, uno yorkshire di circa 7 chili e circa 3 anni di età (sul peso sono sicuro, sull’età no perché è un trovatello). Ha spesso problemi alle orecchie, come il cane dell’articolo, e ho necessità di utilizzare il prodotto per la pulizia delle orecchie. Come il cane dell’amica del tuo articolo anche il mio amico è molto restio a farsi toccare le orecchie. Io ho tentato con le vie un po’ più “dure” ma ai miei tentativi di immobilizzarlo lui non reagisce tentando di mordermi (ha capito che è inutile farlo perché io non ho paura della sua bocca) ma quando tento di immobilizzarlo inizia a dimenarsi come un folle e sinceramente io lo mollo perché temo che si possa fare male e perché temo che possa perdere fiducia nei miei confronti (sottolineo che lui ha tre anni circa ma è con me solo dall’aprile scorso). Cosa devo fare? mi devo calare una maschera e perseverare nell’immobilizzarlo? Ti ringrazio. Ciao

    • Antonio, il rapporto tra proprietario e cane è molto diverso da quello tra veterinario e cane! Il vet ha tutto il diritto di imporsi quando è necessario, e il cane (che già ne ha un po’ di timore) si sottomette facilmente: ma con il proprio umano la cosa è molto diversa. Se il tuo cane si ribella con tanta veemenza, evidentemente, non si fida completamente di te e fare una “lotta” con un cane di sette chili non è la soluzione migliore, perché – come giustamente dici – potrebbe farsi male lui (anche se è difficile!), ma soprattutto si incrinerebbe il vostro rapporto. In casi come questi il consiglio più corretto sarebbe di lavorare appunto sul rapporto, migliorando la fiducia… ma se servono cure ADESSO non è che si possa aspettare a oltranza, finché il cane non avrà imparato a fidarsi! Quindi il consiglio più sensato che posso darti è di ricorrere appunto a un veterinario per le medicazioni… o quantomeno a una persona estranea che tenga ferma la “belva” mentre tu le metti le gocce.

      • Grazie per il consiglio, farò come dite voi e cercherò di prestare più attenzione al nostro rapporto tentando di creare un rapporto più intimo con la “belva” :-). Ciao e grazie

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