di VALERIA ROSSI – Ricevo un’email molto interessante, che riporto quasi integralmente qui sotto:
Sono diventata boxerista fin nell’osso, ho sempre comprato cuccioli in allevamento (e sono a quota quattro nella mia breve vita da boxerista), ma è vero anche che ho sempre cambiato allevatore, forse perchè ho sentito un certo qual puzzo di ‘freghiamo il pollo che non ne capisce un cazzus‘.
Per carità, magari mi son sbagliata io, ma la sensazione è che siano ben pochi gli allevatori degni di essere chiamati così e noi, poveri deficienti che ci sciogliamo davanti ad un cucciolo (che di solito arriva immediatamente dopo una perdita), ci dimentichiamo sempre che sarebbe buona cosa andare a scegliere il nuovo baby magari in compagnia del proprio veterinario di fiducia o di un amico che davvero ne capisca qualcosa di più.
Alcuni esempi personali per spiegarmi meglio (non faccio nomi): la prima aveva sei mesi quando la portai a casa, pesava circa 15 kg, piena di vermi (lo scoprii dopo, ovvio), molto bella: unico suo difetto, un rapporto intraspecifico di merda. La pagai profumatamente e l’accordo con l’allevatore fu (dato che “è una cucciolona che ho tenuto perchè merita davvero…” etc etc….) di almeno una cucciolata, per la quale si sarebbe occupato lui di tutto.
Beh… una volta era troppo piccola, una volta aspettiamo…. per farla breve, lei è morta a 4 anni avvelenata e i cuccioli ovviamente non li abbiamo fatti.
Corro sconvolta a prendere il secondo boxer, vado dal primo allevatore che ne ha di pronti da portare a casa: figlio di tizio, cugino di caio, speciale, guardi che roba… bene, la storia di Baldo l’ho già raccontata a mezzo mondo (displasia, ocd e tutto il resto…), ma quello che mi fece male fu il totale disinteresse dell’allevatore.
Proseguo e arrivo alla terza, vista in allevamento quando aveva 60 giorni giusti: ma partivamo per le ferie, all’estero, e ovviamente non ci è stata data. Torno a prenderla dopo 15 giorni e porto a casa una cucciola sanissima (ha 8 anni suonati, solo qualche piccolo accenno di artrite e i denti che iniziano a darle il classico alito da merluzzo), ma con mille paure nei confronti degli umani e una fobia assurda del possesso, che si tratti di cibo o di giochi.
L’ultima, la quarta, è forse la migliore dal punto di vista sanitario: però l’allevatore… lasciamo perdere, che l’unica frase che gli è passato per la testa di dirmi è stata: “Se vuoi farTI una cucciolata, FATTELA”…. cioè, della serie, arrangiati, fai un po’ come ti pare.
Eh, si, son scema io, che non ne so un tubo e non sarei mai in grado di scegliere un maschio, nè di valutare se sia il caso di fare cuccioli con lei, velo pietoso steso, olè.
Io ora faccio davvero un po’ fatica a fidarmi degli allevatori, proprio perchè tante volte diventano grandi economisti (nel senso che a suon di 100/150 cuccioli all’anno muovono un sacco di soldi e magari, ogni tanto, dimenticano di salvaguardare la razza, non so… forse mi sbaglio di nuovo… ).
Per quanto riguarda il rescue di razza (una mano a loro la do) il problema secondo me sta nelle persone che decidono di comprare un boxer d’allevamento (non parlo di riscatti dalle perreras, parlo di boxer italianissimi) e poi, quando hanno 6/7 mesi, non sopportano la loro naturale vivacità (ma perchè, quando un bimbo inizia a gattonare è forse uso portarlo in collegio?) oppure perchè quando invecchia spunta un bel tumorino ed è più facile liberarsene che sacrificarsi per curarlo, se si può… o ancora perchè “non ho tempo di seguirlo” (allora non ti chiedi chi cazzo te l’ha fatto fare di prendere un boxer?), o “che caratteraccio che ha ‘sto maschio di 40kg, mi ha persin ringhiato una volta, e non ho mica voglia di impegnarmi con un educatore, meglio darlo al rescue”… o mille altri motivi veramente assurdi. Poi mettici le fattrici a fine lavoro, i gran fighi che in expo non ci vanno più e allora “voglio la Ferrari nuova e mando allo sfasciacarrozze il catorcio che non mi porta più a casa le coppe e le medaglie”…. ed è per questo che i ‘pirla’ come me decidono che un boxer così, trovato al rescue, forse non ha nessuna colpa se non quella di aver trovato un proprietario di merda, egoista e vuoto nell’anima… e ci son pure quelli che vogliono adottare un cane adulto magari senza mai averne avuto uno (di boxer, intendo…) e alla prima difficoltà (forse normale, considerati box, allontanamenti, dimenticatoi se non peggio) rispediscono il pacco al mittente.
E’ sicuramente vero: se non ci fosse l’allevatore non ci sarebbero i miei adorati Boxer… ma mi piacerebbe un giorno svegliarmi e conoscere l’allevatore che mi dice tutta la verità, solo la verità, che davvero smette di frullare banconote fra le dita e studia i suoi accoppiamenti. Mi piacerebbe anche veder spariti dalla faccia della terra tutti quelli che – per moda? – prendono un certo tipo di cane e dopo, solo dopo, scoprono le sue caratteristiche (ma l’allevatore non mi aveva detto che devo portarlo fuori 3/4 volte al giorno, io pensavo gli bastasse fare pipì e cacca al parchetto…. perchè? non va bene se lo schiaffo in giardino e gli porto la ciotola con la pappa 2 volte al giorno?)
Forse chiedo troppo?
No, non mi pare che chieda troppo: però qualche considerazione la farei anch’io, su quanto ha scritto la nostra amica. Perché almeno in due casi su quattro le responsabilità, forse, non sono state tutte dell’allevatore (un cane possessivo si rieduca, un cane non diventa fobico verso gli umani in 75 giorni: sorge il dubbio che non sia stata socializzata a dovere. Quanto alla cucciolata… assistere e consigliare il cliente non è un obbligo: anzi, il vero dovere forse sarebbe quello di sconsigliarlo).
Resta il fatto che sì, è vero, sono rimasti in pochi gli Allevatori con la A maiuscola e sono ancora meno quelli che si mettono lì a spiegarti proprio tutto, compreso il fatto che il cucciolo è un casinista e che un boxer adulto… pure: però, magari, a volte ci si aspetterebbe anche che il cliente, prima di decidere per una determinata razza, si fosse un filino informato.
I rescue esistono non solo per via di allevatori poco sinceri, ma anche per via delle migliaia di persone che continuano a sceglier cani in base a una fotografia, o per averli visti al cinema o in TV.
Certo, l’allevatore potrebbe anche rimediare a queste lacune: però non è che glielo ordini il medico.
Quando andiamo a comprare un pacco di pasta, la commessa mica ti dice “Guarda che se ne mangi troppa ingrassi, guarda che sei celiaco ti fa male”. Quando compriamo una macchina, nessun concessionario ti dice “Guarda che se vai a duecento all’ora e non sai guidare ti stampi”.
Eppure nessuno si sogna di dare del disonesto alla commessa o al concessionario: perché son cose che si presume si sappiano, così come si dovrebbe sapere quello che combina un cucciolo appena arrivato in casa.
Non è questione di paragonare il cane a un oggetto, è questione di paragonare persone che si informano ad altre che non lo fanno per niente: e se poi queste prendono la fregatura… be’, non è solo colpa di chi gliel’ha rifilata.
Poi, per carità, che in giro ci siano più cagnari che Allevatori è un dato di fatto: ma anche in questo caso, siamo sicuri che sia tutta colpa loro?
Un Allevatore serio, bravo, appassionato e competente, quando vende i suoi cuccioli a 1000-1500 euro guadagnandoci, se tutto va bene, un centinaio di euro a cucciolo (perché se solo qualcosa va storto, ci rimette), si sente dare del ladro.
Il negoziante o l’importatore che vendono i cuccioli a 7-800 euro avendoli pagati 100 dal cucciolificio dell’Est sono ritenuti persone “che vendono a prezzo onesto”.
L’ENCI, che statutariamente dovrebbe occuparsi “della tutela” del cane di razza pura, concede affissi a chiunque paghi, senza un minimo di controllo: ci sono fior di cagnari con regolare affisso che fanno cosacce indicibili (l’ultima che ho sentito è stata un’allevatrice che, dopo aver venduto un cucciolo criptorchide, prima ha detto che “nei cani da compagnia lei non ci fa neppure caso” e poi ha consigliato alla cliente un veterinario che “tira giù i testicoli e li lega: costa anche poco, lo facciamo sempre fare ai cani da expo“), ma se qualcuno denuncia questi fattacci l’ENCI fa orecchie da mercante.
Se in giro c’è tanto cagnaresimo, è anche perché tutti, ma proprio tutti – dal nostro Kennel Club ai clienti stessi – spingono in quella direzione.
Vista l’aria che tira, gli ormai rari Allevatori con la A maiuscola, seri ed onesti, che si mettono pure lì a spiegarti la rava e la fava quando compri un cucciolo, e magari ti assistono pure se decidi di fare una cucciolata (diventando, di fatto, un loro concorrente!) dovrebbero essere santificati: altro che dar loro botte di sfruttatori e schiavisti come fanno gli animalisti fanatici.
Insomma, sono pienamente d’accordo: vendere cuccioli malati, pieni di vermi e quant’altro è gravissimo.
Ma ben diverso è il pretendere che l’allevatore cominci il suo colloquio col potenziale cliente dicendogli che un cucciolo di due mesi piscerà in casa e rosicchierà i mobili: se non lo sa, è lui ad essere cretino e non l’allevatore ad essere poco sincero.
E’ giusto che dia informazioni corrette sulla razza, questo sì: ma non è che possa dirti che il cane “potrebbe” diventare possessivo o litigioso, perché questo vale per tutti i cani del mondo… e dipende in gran parte dal proprietario. A volte lo stesso cane che in mano di X veniva definito “un demone”, passato ad Y diventa un adorabile compagno. E allora?
Diciamo che è comodo rifilare sempre tutte le colpe a monte… ma a volte i problemi stanno soprattutto a valle: stanno in chi compra senza sapere cosa compra (quando magari, dovendo scegliere lo smartphone, ha visitato 112 siti internet e chiesto consiglio a tutti gli amici, parenti e conoscenti disponibili) e poi, una volta preso il cucciolo, si aspetta che si autoeduchi e magari auto-addestri (lo dimostrano le millemila email che mi chiedono: “Ma quand’è che smette di fare la pipì in casa?”. Risposta: “Quando gli insegni!”. Perché la gente si aspetta che ci siano tempi prestabiliti in cui il cane impara da solo a fare/non fare certe cose, come se scattasse una lancetta. Ma stiamo scherzando?).
Credo sappiate tutti quanto mi stanno sulle scatole i cagnari: e una maggiore serietà ed onestà dagli allevatori la vorrei tanto anch’io.
Però non pretendiamo che l’allevatore colmi anche le lacune “di base”, quelle che avremmo potuto colmare benissimo da soli gironzolando un po’ in rete o comprando uno straccio di libro: perché l’allevatore è tenuto a dare consigli e spiegazioni, non a fare da balia ai clienti.
NOTA: le foto sono prese a caso da Google e non hanno alcun riferimento diretto con l’articolo.
Riporto la frase finale dell’articolo di Valeria che condivido appieno “…… perché l’allevatore è tenuto a dare consigli e spiegazioni, non a fare da balia ai clienti” ; ma mi auspico anche di incontrare un giorno un allevatore sincero.
Esistono i cagnari perchè la gente compra da loro i cani esattamente come esistono i politici corrotti perchè qualcuno li vota.
Perchè al cittadino medio pesa il culo.
“Corro sconvolta a prendere il secondo boxer, vado dal primo allevatore che ne ha di pronti da portare a casa”
Secondo me questa frase dice tutto… Mi dispiace per le brutte esperienze dell’autrice, ma dopo la prima brutta avventura sarebbe stato meglio fare una ricerca un po’ più accurata e non fermarsi al primo allevatore con i cuccioli già pronti. Per carità, sbagliamo tutti, ma insomma… Errare è umano, ma perseverare è diabolico!
Tante volte si e parlato di come distinguere Allevatori seri dai cagnari oggetivamente e l’unico modo sembra essere quello di seguire e conoscere nel tempo l’allevatore (e non e sempre fattibile), visto che anche il riconoscimento Enci pare esseri inutile (molto grave a mio parere).
Vi sarà magari gia stato suggerito, ma perché voi della redazione non create un tripadvisor cinofilo dove gli allevatori possono pubbicizzarsi ma anche ricevere critiche o apprezzamenti. Oggigiorno si fanno recensioni su tutto e applicato a questo mondo potrebbe essere molto utile. Non vi mancano certo le capacità ed i contatti visto i numeri di questo sito.
Strada già tentata e naufragata miseramente 🙁
Sarebbe un’idea geniale e molto utile.. io stessa ho cercato un sito simile per molto tempo. “per fortuna” dovrò aspettare ancora un pò prima di prendere il mio primo cane quindi spero davvero che qualcuno crei un luogo (sito) d’incontro per mettere a confronto il maggior numero di esperienze possibili. Io lo frequenterei molto assiduamente 🙂
Io sono contraria, proprio per quanto già scritto sopra. Il primo segno di impegno e responsabilità verso l’acquisto di un cane (ma giusto per ricordarlo, il cane lo stesso impegno e responsabilità ce lo richiederà per ALMENO i prossimi 8-10 anni) è quello di SBATTERSI in prima persona a cercare, studiare e informarsi.
Se non abbiamo tempo (o meglio per quanto mi riguarda si tratta sempre e solo di VOGLIA) allora la decisione di prendere un cane di una determinata razza, con determinate caratteristiche morfologiche e caratteriali, forse non è proprio la migliore per noi!
A parte che per quanto mi riguarda anche la scelta del cagnolino ENPA non deve essere fatta velocemente e superficialmente, anche lì deve esserci quantomeno uno studio di compatibilità caratteriale.
Svegliamoci! Finchè saremo qui a volere la pappa pronta aspettando che altri facciano scelte al posto nostro, e che altri si preoccupino di assicurarci che i prossimi anni in compagnia del nostro cane saranno proprio come ci aspettiamo, riceveremo sempre e solo calci nel sedere!
Mah, gli allevatori seri ed onesti ci sono, basta cercare, mentre a me qui sembra che di ricerca non se ne si fatta, ma che si sia tirata una monetina per decidere in quale andare. Peraltro mi sembra anche che ci sia la pretesa che le cose debbano cadere dal cielo… sperando nel dono divino, non so.
Odio la gente che prima si fa fregare con tutte le scarpe e poi si lamenta di esser stata truffata… C’è poco da lamentarsi, se si è così faciloni!
Anch’io ho trovato un allevatrice coi contro C4771!!! Bouledogue Francais e Amstaff, ora oltre che un’allevatrice che mi segue in toto ho trovato anche una grande amica, purtroppo non parliamo di quanti cagnari sui boule si trovano in giro visto che adesso è inflazionato! Posso dirvi però che la maggior parte non ha la minima idea di come sia lo standard di questa razza, men che meno le sue attitudini, visto che parlando con una veterinaria ortopedica mi ha raccontato di avere in cura un bullo con grossi problemi a spina dorsale e anche perché il padrone SI FACEVA TRASCINARE SULLO SKATEBOARD DAL CANE!!! Lascio a voi i commenti…ricordo che parliamo di bulldog francesi in questo caso…
Beh insomma penso sia un po’ diverso l’oggetto che qualunque commessa o agente può vendere rispetto a un cane. Se vendi la pasta a un obeso alla fine sono cavoli suoi, se uno compra la macchina e ci va a 200 all’ora sempre cavoli suoi. Qui stiamo parlando di persone che per mestiere o per passione fanno riprodurre esseri viventi per far nascere altri esseri viventi. E pertanto ne sono responsabili. E non è loro dovere solo far nascere cani in standard, lo è far nascere cani sani e crescerli nel migliori modo possibile, per avere un domani adulti sani ed equilibrati.
Poi certo se l’acquirente rovina il cane non è colpa dell’allevatore, e anche se sarebbe dovere di quest’ultimo scegliere il cliente di certo non si può essere mai sicuri al 100% della scelta e può sempre succedere che quello che sembrava un Signor Cinofilo si riveli il peggiore dei Sciurmari. Però insomma anche se non è scritto da nessuna parte io credo che rientri nei doveri del buon allevatore consigliare il cliente fin nei dettagli, e seguire il cucciolo anche dopo l’acquisto. Che tra l’altro mi sembra sia quello che è sempre stato scritto su questo sito. Ora dire che queste cose non sono assolutamente dovere dell’allevatore mi sembra un po’ una contraddizione. Capisco che sarà palloso per l’allevatore, ma forse è meglio ripetere per la 40000esima volta che il cucciolo piscerà in casa piuttosto che poi ritrovarsi cane infelice e umano isterico o peggio cane rispedito al mittente. Anche perchè se, quando dici che il cucciolo spisciazzerà volentieri sui tappeti, l’aspirante proprietario ti guarda con gli occhi della lepre che ha visto il tir, capisci subito l’andazzo e accompagni gentilmente lo zelante acquirente alla porta. Insomma un po’ più di noiosi scrupoli prima eviterebbero parecchi problemi poi, secondo la mia umilerrima opinione.
E’ secondo me dovere dell’allevatore anche spiegare in toto il carattere, le esigenze, le attitudini della razza. Certo che bisogna informarsi prima di acquistare un peloso, certo che bisogna spulciare il web e comprarsi 800 libri sulla razza (io almeno farei così, anzi l’ho fatto pure se i miei li ho presi al canile). Ma la mamma degli scemi è sempre incinta ed è pieno di gente che vuole prendersi il cane senza sapere manco cosa sia un cane. E comunque un conto è leggere un libro e un conto è parlare con qualcuno che alleva la razza e ci vive ogni giorno con quei cani.
E in ogni caso se io allevassi cani vorrei sapere vita morte e miracoli del “miei” cuccioli anche dopo averli venduti, perchè li sentirei un po’ sempre “miei” credo…che poi è quello che ho letto svariate volte su questo sito che gli Allevatori seri fanno. Io sono assolutamente una da canile, non penso che comprerò mai un cane, ma stimo comunque le persone che allevano seriamente. Ed è proprio un allevatore (di Labrador) la persona a cui ci siamo rivolti l’anno scorso per educare i nostri pastoroni, persona che stimo tantissimo, che ci ha dato un enorme aiuto e a cui siamo molto grati. Proprio ieri mi ha chiamato per sapere come andava con Giuditta e Aragon e mi ha raccontato della cucciolata che e appena nata a una delle loro cagnone (9 cuccioli!). Mi ha spiegato che si è rivolta a loro una persona portatrice di handicap (in carrozzina) per una femminuccia; si incontreranno nei prossimi giorni, porteranno a casa di questa persona, che non può muoversi, la cucciola e la mamma, e se avverrà l’acquisto lui seguirà l’educazione di base della cucciola, che dovrà essere condotta un po’ su misura delle esigenze della cliente, senza prenderle 1 euro in più. Secondo me è così che un allevatore dovrebbe essere, anche se non è scritto da nessuna parte.
Sono piuttosto d’accordo con il commento, solo una considerazione: trovo oggettivamente quasi impossibile che un allevatore possa seguire “vita morte e miracoli” di TUTTI i propri cuccioli. L’allevatore da cui ho preso la mia boxerina (ormai mica tanto più “ina” visto che ha quattro anni), che reputo persona serissima e competente anche perché mi ha venduto (a caro prezzo ad essere onesti) un cane PERFETTO sotto tutti i punti di vista, l’avrò sentito un paio di volte in quattro anni e sempre perché l’ho chiamato io. Non credo gli sia mai passato per l’anticamera del cervello di alzare il telefono e chiamarmi per chiedermi “come va”. E questo ai miei occhi non lo rende meno serio o professionale. Ho anche visto di persona come tratta i suoi cani e l’amore e la passione per la razza ci sono senz’altro. Io immagino che un 7/8 cucciolate l’anno le faccia, che significa 50/60 cuccioli… secondo me è impossibile tenere VERI contatti con tutti. E sono convinto non sia nemmeno una responsabilità o un dovere dell’allevatore tenere i contatti con tutti. Essere disponibili, fare un bel check ai potenziali compratori (anche se a me non è che abbia fatto sto gran terzo grado, evidentemente un bravo ed esperto allevatore ha “occhio”) ma mettersi a rincorrere tutti i propri cuccioli mi sembra un po’ eccessivo e soprattutto non lo considererei una “diminutio” al valore ed alla professionalità dell’allevatore.
No vabbè, passatemi l’esagerazione, “vita morte e miracoli” ovviamente è impossibile e assurdo, però magari una telefonatina o una visitina (geografia permettendo) post acquisto, secondo me sarebbero auspicabili. Credo che farebbe piacere ai nuovi “genitori” del peloso, e se l’allevatore tenesse ai suoi cuccioli farebbe piacere anche a lui. Leggo sempre su questo sito quanto amore e passione ci sia dietro l’attività di allevamento, quanto l’allevatore serio tenga a ogni singolo cucciolo e quanto li senta sempre suoi anche dopo averli venduti, e mi sembrerebbe logico pertanto un tale interessamento. Poi magari quello della tua boxerina è uno “grosso”, ma ci sono allevamenti, magari amatoriali che fanno 1-2 cucciolate l’anno, non penso sia ‘sto grande impegno fare un giro di telefonate. Comunque scusa, non voglio certo giudicare il tuo allevatore, che non conosco, però la spiegazione che un esperto ha occhio mi sembra un po’ tirata per i capelli, sicuramente te sarai il cinofilo più esperto del mondo, ma se questo non ti ha fatto neanche due domandine mi sembra più mancanza di scrupolo che “occhio”. Anche perchè mi dici che dopo si è praticamente dimenticato di te. Ovviamente 7/8 cucciolate l’anno sono tante (troppe in my humble opinion), però ripeto che secondo me un buon allevatore dovrebbe avere a cuore il destino dei propri pelosini, e occuparsi sia del pre (scelta del cliente, spiegazioni esaustive, consigli) sia del post acquisto. Non per niente si sentono e si leggono racconti di allevatori che vanno a riprendersi un cucciolo perchè mal gestito o maltrattato. Anche perchè poi come al solito chi ci rimette è sempre il cane.
Certo, non nego che se mi avesse chiamato così per sapere come va mi avrebbe fatto piacere. Però il fatto che non l’abbia fatto (perdona il gioco di parole) non mi ha mai portato a pensare che non fosse un allevatore serio e scrupoloso, tutto qui. E di domande me ne ha fatte, però non è che abbia voluto vedere casa mia prima, verificare dopo tot giorni, ecc. Cioè, non vorrei che si portasse la gente a pensare che un allevatore che fa più di due cucciolate l’anno e che non segue passo passo, uno per uno, tutti i suoi cuccioli sia da considerare alla stregua di un cagnaro. Perché non è così. Poi so benissimo che non c’era scritto questo nel tuo commento, ho risposto al tuo commento giusto per legarmi ad un tema. Le una/due cucciolate l’anno di cui parli penso siano da considerarsi quasi “amatoriali”. Tutto qui.
“Un Allevatore serio, bravo, appassionato e competente, quando vende i suoi cuccioli a 1000-1500 euro guadagnandoci, se tutto va bene, un centinaio di euro a cucciolo (perché se solo qualcosa va storto, ci rimette), si sente dare del ladro.”
GRAZIE.
QUESTO E’ IL PUNTO.
Meglio affidarsi a cagnari (e, nel mio caso, a commercianti di gatti) e spendere 400 euro, per poi tirarne fuori altri 1500 e passa per curarlo perchè ha più patologie di un piccione (e vederlo comunque morire) che andare da uno che si smazza un culo a capanna per fare test, ecocardio, che tiene i suoi pelosi al meglio, ehhhh…noooo, meglio andare a prenderli nel retro di un autogrill tirati fuori da un furgone o da un cofano che andare a casa dell’allevatore e verificare che sia tutto come deve essere, figurarsi poi sbattersi un po’ per cercare le caratteristiche del cane/gatto prima di prenderlo, informarsi sulle patologie che potrebbe avere e che solo i test genetici e gli esami clinici annuali possono scongiurare, fare ricerche e chiedere lumi su come dovrebbe essere un allevatore degno di questo nome, come dovrebbe tenere gli animali e via discorrendo.
Onestamente, nel 2014, per me hanno tanta colpa i cagnari e gli scucciolatori di gatti quanto le capre che comprano da loro, continuando a gonfiare le tasche di sti farabutti, per poi lamentarsi pubblicamente battendosi in petto perchè sono stati taaaaanto sfortunati.
Io un allevatore con la A maiuscola ho avuto la fortuna di trovarlo, ma parliamo di west highland.. Di cagnari ce ne sono tanti anche di questa razza.. A volte basterebbe documentarsi tanto tanto e non correre subito a prendere il cane mossi dall’impulso.. Mentre valutiamo se veramente siamo in grado di sostenere l’impegno del cane abbiamo così anche modo di capire al meglio dove prenderlo.. Per carità la fortuna ci vuole ma anche un po’ di sana lettura varia non guasta 🙂
Secondo me il problema sta ancora più alla base.
Penso che la maggior parte delle persone (che non ha mai avuto un cane, almeno) sia “cresciuta” con l’idea che, in fondo, un cane lo possono avere tutti quelli che lo vogliono. Siamo tutti bombardati dai vari slogan “prendi il cane in canile, adotta il cuccioletto abbandonato, dagli una casa, dagli amore”, uniti alla retorica del cane sempre fedele che continua ad amare il padrone anche se maltrattato.
Cosa pensa la persona media? Che prendere un cane significhi dargli una casa, dargli amore, e aspettarsi devozione (e ubbidienza) eterna. Sì, ok, c’è da portare giù il cane a fare i bisogni, questo lo sappiamo tutti! Si fa mattina e sera, giusto? Poi se il cucciolo fa qualcosa che non deve (lo mettiamo in conto, dai) basta un urlaccio e una botta sul sedere, o strofinargli il naso nella pipì appena fatta (dandogli in contemporanea lo schiaffone sul sedere) e lui magicamente capirà.
Queste premesse sono considerate ampiamente sufficienti dalla stragrande delle persone. Ampiamente confermate dal parente col giardino che vede il cane solo per nutrirlo due volte al giorno, e mica ha bisogno di un educatore, e dal ricordo del vecchio volpino della bisnonna, che era tanto bravo e tranquillo (oltre ad avere almeno 15 anni).
Chi ha questo genere di conoscenze, e le considera già avanzate, non è che deve per forza volere il trovatello sfigato, può anche volere il cane di razza, che è bello e fa figo, e vuoi mettere la botta di testosterone quando esci di casa con un quasi-lupo o con uno spitbull che guarda adorante te e minaccia i tuoi “competitori” (gli altri umani maschi)
Le conseguenze sono già descritte sopra.
allevatori seri a ben cercare ci sono, anche se non e’ facile scovarli dal mucchio. i miei cani per esempio vengono da un po’ di anni da un allevamento (monorazza) dove i titolari ti seguono e si informano non solo sui risultati in lavoro ma anche sull salute dei loro ex cuccioli. Purtroppo cominciano ad essere anziani, e temo che Baskerville of Conandoyle dei tre ***** con Daimon non avranno altri fratelli. spero di sbagliarmi…..
Allevatori di Boxer S-E-R-I ancora ci sono, eccome! Forse la nostra amica dell’articolo non ha impiegato granchè tempo a cercare, studiare, selezionare, ascoltare, capire e quant’altro! Perchè scegliere un nuovo amico, quando lo si fa con senno e impegno, è una storia maledettamente seria e anche faticosa, perchè spesso comporta anche grandi spostamenti per raggiungere quell’allevatore che non è proprio dietro casa, tempo tempo tempo da dedicare alla ricerca, e soprattutto niente fretta, MAI!
Dico BASTA! Se esistono i cagnari, i privati che ci marciano e gli allevatori arraffa soldi che se ne approfittano, è soprattutto a causa della profonda ignoranza mai colmata dei futuri acquirenti!
“quando magari, dovendo scegliere lo smartphone, ha visitato 112 siti internet e chiesto consiglio a tutti gli amici, parenti e conoscenti disponibili”
Questo perché a TUTTI è chiaro che uno smartphone non vale l’altro, che ognuno ha pregi e difetti diversi, che quello che puoi fare col modello A della marca B non lo puoi pretendere se hai il modello C della marca D, ecc.
Non è chiaro invece che altrettanto vale per le razze di cani, soprattutto grazie a chi dice che ” cani sono tutti uguali”
Scusami ma non è che i cani non sono tutti uguali perché di una razza o di un’altra, mica è una marca come per gli smartphone.
I cani non sono tutti uguali perché sono esseri viventi.
Poi che una razza abbia determinate caratteristiche dovrebbe dare soltanto un’indicazione in più. I cani sono tutti uguali se affidati ad un umano che si impegni a gestire le caratteristiche del particolare cane che adotta (o compra, fa lo stesso), che può essere un boxer esuberante o un boxer fobico, per esempio. Allo stesso modo sono tutti uguali se li affidi ad un incompetente che non cerca di capire chi sia il cane che ha adottato (o comprato).
C’è anche un’altra cosa da dire. Se chi alleva e vende cani si preoccupasse ANCHE della sorte dei cuccioli che fa venire al mondo, e valutasse motivazioni e conoscenze di chi si propone come futuro proprietario, farebbe il famoso salto di qualità verso la definizione di allevatore che la nostra amica boxerista non ha avuto la fortuna di incontrare. Ti faccio l’esempio di chi mi ha venduto la mia prima cecoslovacca. Dopo aver parlato per mesi di questi cani e aver toccato con mano insieme a lei i difetti delle bestiacce, abbiamo scelto la cucciola sulla base della situazione che avrebbe trovato nella sua nuova casa (altre due cane adulte e ben due gatti). Il giorno fatidico l’allevatrice ha deciso di portarmela lei e di restare con noi per mezza giornata per vedere come veniva accolta nel suo nuovo branco… pronta a riportarsela a casa se la situazione non le fosse piaciuta! Ecco, la definirei la ciliegina sulla torta alla fine dell’impegno, la professionalità lo studio e l’amore verso i propri cani e per quelli che si fanno venire al mondo.
Condivido in toto, l’ignoranza va debellata, studiate sui libri di razza, informatevi con proprietari ed addestratori e girate per allevamenti, expo e balle varie… Se tutti quanti cominciassero a fare queste operazioni prima di prendere un cane il problema dei cagnari non si porrebbe semplicemente perchè verrebbero evitati come la peste! e gli allevatori un po’ “furbini” ritornerebbero a selezionare con criterio cercando ognuno di offrire un cane sano e tipico.
E l’onestà tornerebbe di moda
Quando ho comprato io mio cucciolo di Bovaro del Bernese mi ero informata su TUTTO della razza e di come educare un cucciolo (nei limiti del possibile per una neofita)… ma non mi ero informata abbastanza bene su come approcciarsi ad un allevatore. Risultato: Trudi l’ho pagata 1400€. Peccato che 1)abbia la coda storta di brutto perchè la madre ci ha camminato sopra da piccola, quindi non potrei mai portarla in expo 2)entrambi i genitori fossero dell’allevamento…. e nessuno dei due avesse mai partecipato ad una expo!!!
In pratica è come se avessi comprato da un privato. un cane “difettoso”, figlio di cani mai giudicati, per 1400€.
Almeno è esente da displasia.
Scusa però, leggendo il tuo commento mi viene spontaneo farti una domanda. Il cane non ti è stato consegnato certo in una scatola, quindi presumo che tu sia andata almeno a vederlo il giorno in cui l’hai portato a casa. Non hai notato la coda storta DI BRUTTO (nonostante volessi fare expo)? E poi, se volevi genitori con risultati in expo avresti dovuto chiedere di controllare i pedigree/i risultati e aspettare la cucciolata a te più congeniale. Hai speso 1400 euro (che sono taaaanti soldi in ogni caso, non per il cane in se, quanto per un normale bilancio familiare) senza controllare che il tuo cucciolo avesse le caratteristiche che a te servivano. A me, normale amatrice della razza senza interessi per le esposizioni, una coda storta non crea nessun problema, quindi, essendo un problema già presente al ritiro, non me ne sarei fatta un problema (se non economico…) però nel tuo caso è ben diverso!!
In effetti quando dovevo prendere Thor prima ho visto l’allevamento, i genitori, i fratellastri ( il babbo stando in Germania del nord era complicato, però i documenti li ho visti), vari risultati di expo e addestramento e solo alla fine ho scelto il cucciolo…Mi sa che nell’informarti proprio su tutto Silvia qualcosa ti era sfuggito. L’importante comunque è che sia sana, il resto è tutto serie B, anche perchè pure con il pedigree migliore su carta non è detto che un cucciolo che a 2 mesi sembra promettente poi lo sia davvero.