
di VALERIA ROSSI – Oggi è tornato al campo, dopo essere stato in ferie con i suoi umani e gli altri due cani del suo branco-famiglia, il microcane Semola.
E’ quello che vedete nella foto a sinistra… e dalla foto forse non si capisce, ma è incredibilmente piccolo (ha tre mesi e pesa meno di due chili). Quello che non mi aspettavo, avendolo conosciuto un mesetto fa, era che diventasse anche incredibilmente lungo: mentre le zampette sono rimaste corte come quando aveva due mesi.
Con quel faccino baffuto che si ritrova, e con la conformazione che ha adesso, abbiamo scherzato sul fatto che potesse essere uno “schnauzerotto”, incrocio tra schnauzer nano e bassotto.
Ovviamente si scherzava, appunto, e niente più: Semola arriva da un canile della Sardegna e cosa possa esserci dietro lo sa solo Dio.
Sta di fatto che è un amore, intrepido e collaborativissimo: mo’ vedremo come diventerà una volta cresciuto (si fa per dire) del tutto, ma sono certa che qualche disciplina sportiva adatta a lui riusciremo a trovarla… e sono altrettanto certa che brillerà.
Non è di Semola, però, che voglio parlarvi oggi, bensì del fatto che un’amica mi abbia scritto su Whatsapp chiedendomi se l’incrocio carlino x bassotto fosse una razza riconosciuta.
La mia risposta, ovviamente, è stata una risataccia lunga due metri: e a quel punto lei mi ha spiegato che un “fortunatissimo” ragazzo di sua conoscenza era riuscito ad ottenere – proprio per miracolo, eh! – l’ultimo esemplare della rarissima e richiestissima cucciolata prodotta da questo accoppiamento (e definita “di razza pura” dai venditori), al prezzo di assoluto favore di euro trecento!
Be’… direi che qualcosa non torna.
Come mai lo Schnauzerotto arriva gratis dal canile, mentre il Carlotto viene pagato trecento euro?

Ehhhh… ma perché il Carlotto, in America, lo vendono proprio!
Là lo chiamano “Daug”, dai nomi inglesi di bassotto (Dachshund) e carlino (Pug), ed è uno dei famigerati “designer dog” di cui ho parlato in due diversi articoli in passato: qui potete trovare il primo, mentre questo è il secondo.
Se però gli americani sono noti come degli ingenui boccaloni (e non solo quando si parla di cani…), noi italiani abbiamo la fama di furbacchioni, di gente che non si fa mai fregare da nessuno (anzi, al massimo frega il prossimo suo).
Non ci si spiega, quindi, per quale motivo tendiamo a diventare anche noi facilissime prede di queste vere e proprie “sole” cinofile.
D’accordo che di fronte a un cucciolo si perde immediatamente la testa, ma un pensierino al proprio portafogli bisognerebbe pure rivolgerlo: e pagare trecento euro per un cucciolo assolutamente non diverso dai millemila bastardini che languono nei canili di tutta Italia, e che si potrebbero avere del tutto gratuitamente, mi sembra proprio un eccesso di ingenuità.
Io lo ripeto ancora una volta (poi fate come vi pare, per carità): da due cani di razza diversa NON nasce una nuova razza.
Nascono dei meticci, dei cani fantasia, insomma dei bastardini: che, da mondo è mondo, non hanno mai avuto un valore commerciale.
Quello affettivo, certo che c’è: ed è inestimabile. Però non ha alcun senso pagarli e soprattutto è disonesto (oserei dire truffaldino) spacciarli per “cani di razza”, perché non lo sono assolutamente.
Possiamo dargli tutti i nomi simpatici ed accattivanti che vogliamo, ma il riconoscimento di una nuova razza è una cosa seria, che prevede un iter molto lungo e complesso.
Se non viene seguito questo iter, non c’è alcuna nuova razza: c’è solo l’astuzia di chi sfrutta la buona fede (o l’ingenuità) della gente per far pagare a prezzo più o meno caro un cane privo di qualsiasi valore commerciale.
A questo punto lo dico anch’io, “andate in canile e non comprate!”. O almeno, “non comprate meticci”!
Perché quello che si paga quando si compra un cane (anche questo l’ho già ripetuto mille volte, ma non nuoce ribadirlo) NON è il valore “di una vita”: è il valore di un lavoro impegnativo e complesso, fatto di studio, di passione, di accurata selezione e di oculata gestione di una cucciolata.
Insomma, si paga lo sbattimento dell’allevatore e non certo il cucciolo in quanto tale, perché è verissimo che la vita e l’amicizia non devono avere un prezzo.
Il lavoro serio, però, ce l’ha (anche perché ha lui stesso costi importanti) ed è giusto che venga correttamente retribuito.
Ma perché mai dovrei pagare il “lavoro” di un tizio che si è svegliato una mattina e ha accoppiato a casaccio due cani diversi? Quelli basta lasciarli insieme un paio di giorni… e il “lavoro” lo fanno da soli, senza alcuno sbattimento umano!
Per questo non ha senso che si dia un prezzo ai cuccioli nati in questo modo: perché a monte non c’è nessuno studio e nessun impegno, e non certo perché i meticci “valgano meno” di un cane di razza pura.
Lo dico ancora una volta, anzi lo evidenzio pure in un box:
E se è giusto pagare chi ce lo mette, non è né giusto né logico pagare i furbetti del quartierino, italiani o americani che siano.
Ah, dimenticavo! L’amica che mi ha segnalato il caso del Carlotto conosce anche una ragazza che ha pagato 500 euro un Siberian husky senza pedigree, dopodiché ha scoperto che nella sua genealogia c’era un Alaskan Malamute. E i venditori come si sono giustificati? Sostenendo che quello secondo loro era “un husky a pelo lungo”!
Non ho davvero più parole.
In rete ho beccato un tizio che sosteneva questa teoria: i “designer dog” sono più belli ed affidabili dei cani “normali”, anche perchè sono molto meno aggressivi…già, perchè questo genio è convinto che se accoppio due cani aggressivi il risultato sarà un “annullamento di questa caratteristica”. E tutti giù a ordinare incroci pastore tedesco-pitbull e robe così…povere bestie…
Come si fa a sapere di un cane senza pedegree se ha un siberiano nella genealogia?
Provo a fare un’ipotesi: almeno uno dei sue genitori del Siberian Husky “fasullo” è un Alaskan Malamute (di razza) con regolare pedigree, quindi rintracciabile nel Libro genealogico consultabile pubblicamente sul sito dell’Enci. L’altro genitore potrebbe essere un meticcio che assomiglia ad un Siberian Husky o a qualunque altro cane. qualcosa del genere potrebbe essere plausibile!
p.s. oppure uno degli ascendenti (non necessariamente uno dei due genitori del Siberian Husky che in realtà è un meticcio) è un Alaskan Malamute. Almeno uno dei suoi figli/nipoti/altro è stato, almeno una volta, accoppiato con un cane che non è un Alaskan Malamute. Da qui almeno un meticcio (se è figlio unico ve ne sono più d’uno in circolazione) spacciato per Siberina Husky!
il mio è un tipico bracco calabrese 🙂 quando mi chiedono di che razza è ho sempre la tentazione di rispondere così…ma poi son brava e rispondo boooohhh . Mi fa ridere pensare che se ti informi sulla razza è perché potresti volerne uno così…ma lui è unico e meticcissimo
Aahahahah, anche io, col mio Turbo, sto iniziando a dire che è un “segugio della bassa friulana” dopo che per non so quante volte la gente mi ferma e mi chiede “Bellooooooo, è bellissimo! Ma di che razza è? E’ troppo carino per essere un incrocio!” Risate interiori!!!!!
“Il mio è un super cane, un incrocio tra un pt e un labrador. E’ docile e obbediente per natura, così non l’ho addestrato” disse quello col guinzaglio gentle leader -.-‘
Non hai idea di quante “varianti” di pastori tedeschi e di husky – Malamute ho visto finora!! E la gente li paga anche contenta vantandosi di avere un cane “originale”!
E i minicani, yorshire, chihuahua e pinscher allora? “Tutti puri” ed intanto in giro non se ne vedono 2 uguali….
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la faccia di questa mattina !