Ci arriva una testimonianza diretta, “vissuta”, su una cagnina la cui proprietaria ha deciso di farle fare la donatrice di sangue: una decisione sicuramente umanitaria (e su questo crediamo che nessuno possa dissentire) che però non viene presa dal cane e che, per questo, fa sorgere a qualcuno dei dubbi etici.
Riteniamo che il racconto che segue possa chiarire alcuni di questi dubbi, quindi lo pubblichiamo più che volentieri e ringraziamo di cuore l’amica che ce l’ha inviata.
“I nostri due cani sono iscritti alla lista di donatori di sangue, tramite la clinica di cui eravamo clienti prima di trasferirci a 100 e passa km di distanza.
Penso che sia una bellissima cosa, forse non abbastanza pubblicizzata, perciò mi pare giusto riferire la nostra personale esperienza.
Non so come funziona da altre parti, e non credo che tutti i vet svolgano questo servizio; ma nella clinica di cui parlo (provincia di Firenze) funziona così: nel momento in cui si decide di far entrare il proprio cane nella lista (noi abbiamo visto i manifesti in sala d’aspetto e abbiamo chiesto informazioni), il vet effettua una serie di esami per verificare l’idoneità dell’animale.
Per diventare donatore il cane deve avere tra i 2 e gli 8 anni di età, avere un peso superiore a 25 kg, essere ovviamente in buona salute, avere tutta la profilassi in regola ed essere tranquillo nei confronti del vet. Viene effettuato anche un prelievo per verificare il gruppo sanguigno e i paramenti del sangue. Se tutto va bene il cane viene iscritto nella lista.
Chiaramente per i quattrozampe non c’è una vera e propria “banca del sangue”, perciò nel momento in cui si verifica la necessità di una donazione i vet provvedono a contattare i proprietari della lista per verificarne la disponibilità a portare il proprio cane in clinica.
In due anni circa che siamo in lista siamo stati contattati due volte e la prima donazione l’abbiamo effettuata ieri (la prima volta che ci hanno chiamato eravamo fuori città e quindi impossibilitati a portare il cane).
Così ora posso dire come funziona anche l’operazione in sè: è stata un’esperienza intensa eh, ma siamo contenti di averla fatta!
Abbiamo deciso di sottoporre Giuditta al prelievo, perchè dal vet è molto tranquilla (al contrario di Aragon, che è un fifone): una volta le hanno messo il catetere, da sveglissima, il dottore non ci credeva quasi!
Dopo averle fatto una visitina generale e un prelievo per controllare sul momento lo stato del sangue, hanno dato l’ok a procedere.
Ci hanno spiegato che solitamente preferiscono somministrare un leggero sedativo, ma dal momento che Giuditta aveva fatto colazione, questo non era possibile perchè la somministrazione del farmaco a stomaco pieno (o meglio, con l’ultimo pasto a meno di 8 ore di distanza) avrebbe comportato dei rischi e la prima cosa da salvaguardare è la salute del donatore.
Il sangue deve essere prelevato dalla giugulare, perciò è stata rasata una finestrina sul pelosissimo collo della pestifera. E’ fondamentale, durante il prelievo, che il cane stia immobile, per cui nella stanza eravamo in quattro: il mio compagno e una dottoressa tenevano il cane, l’altra dottoressa effettuava il prelievo e io mi occupavo della sacca che andava pesata e basculata (e di tranquillizzare la Giudi, visto che ero l’unica che vedeva).
In più c’era Aragon che aveva l’importante ruolo di controllare l’operazione (principalmente ha consumato tutta l’aria ansimando, ma la sua presenza tranquillizzava la Giudi).
Purtroppo abbiamo dovuto buttare la prima sacca con qualche cc di sangue perchè la Giudi si è mossa, l’ago è uscito, l’aria è entrata nella sacca e il sangue si sarebbe coagulato.
Il secondo tentativo è andato bene (sarebbe stato comunque l’ultimo: se fosse andato male avremmo interrotto lì, perché la vet ci ha spiegato che questa è la prassi): le abbiamo prelevato 41 cc di sangue, che sono stati dati a Luna, una cagnolina la cui anemia si era aggravata e che quindi necessitava di una trasfusione.
Finito il prelievo, tante coccole, un dental stick, che la Giudi si è ingurgitata quando era ancora sopra il tavolo di acciaio (giusto per capire quanto era traumatizzata!), una bella ciotola di pappa (una ciotolina e un dental stick anche per Aragon) e un buono per una prestazione gratuita.
Per il post prelievo non ci sono indicazioni particolari, l’unica è tenere ovviamente il cane tranquillo per non affaticarlo. Durante il prelievo la paziente-molto-paziente scodinzolava mentre le parlavo e una volta finito ha fatto un sacco di feste anche alle veterinarie: la cosa che più le ha dato fastidio è stato il rumore del rasoio elettrico.
Certo, per il cane non sarà una cosa simpaticissima, anche perchè certamente non capisce quello che succede: però trovo che sia una cosa molto bella, che permette di aiutare e in molti casi salvare la vita ad altri cani”.
Anch’io vorrei fare di Caos un donatore ( visto che quando Yuma è stata male un altro cagnone l’ha aiutata… così come l’ho fatto io e vorrei tornare a farlo, dato che ho un gruppo piuttosto raro ) ma visto che in zona ci sono parecchi vet… lo porterò presso lo studio che supererà il MIO esame . Visto che non voglio trovarmi ad spettare fuori il cane che magari piiiigooolaa spaventato, iscrivererò il cane solo presso quel o quei vet che mi assicureranno sul benessere del mio cane.
Perchè un cane spaventato che poi ha terrore del vet anche quando serve a lui, non mi pare una cosa giusta, visto che appunto basta spostarsi di qualche chilometro per trovare medici e non macellai.
Un pò come con gli umani,insomma. Se cerchi bene, il professionista “giusto” poi lo trovi.
nel Veneto è stata creata una vera e propria banca del sangue. si dona ogni 6 mesi-1 anno in base alla necessità del gruppo drl cane. ogni volta screening ematico completo gratuito
Anche le mie bimbe hanno fatto le donatrici (1a volta per il cane di un’amica che doveva affrontare una brutta operazione, la seconda per una canina uscita da casa mia con un’anemia gravissima da zecche) la prima volta a Brezza è stata prelevata una sacca dalla giugolare senza anestesia…perchè non trovavano la vena! (si parla di un Cane Corso di 55kg!) Sinceramente lei è stata bravissima….ma non lo rifarei! ne la sottoporrei ad anestesia. La seconda donazione (presso i miei vet.) sia di Brezza che di sua figlia Pandora (a distanza di 3 giorni) si è svolta con i cani perfettamente svegli e tranquilli con l’agocanula nell’avambraccio!! (entrambe le vene sono state trovate al primo colpo). Non ho problemi a portare le mi cagne a donare, o segnalare loro figli ai vet, ma fare prelievi in giugolare mi sembra troppo rischioso/fastidioso per il donatore.
Anche la mia Niky è iscritta alla lista dei donatori. Per il momento è troppo giovane e non ha il peso minimo previsto, ma nel caso io non esiterei.
il mio stesso cane a 6 mesi è stato salvato dall’avvelenamento proprio grazie alla trasfusione da parte del cagnolone di un conoscente… ancora 26 anni fa… 🙂
Io ho portato una volta la mia cagna husky a donare il sangue in una grossa clinica di Roma, ad un jack russel di alcuni amici ma non è stata una bella esperienza: innanzitutto l’hanno presa senza che io potessi entrare con lei. Prima le hanno fatto un prelievo per vedere il gruppo sanguigno ma solo per questa operazione ci è voluta più di mezz’ora. Una volta appurata la compatibilità mi hanno comunicato (ma solo perchè gliel’ho chiesto) che l’avrebbero sedata ma nel frattempo la sentivo piangere da dentro. Poi mi hanno detto che l’avrebbero rasata sotto al collo e che ci sarebbe voluta un’altra ora di operazioni. A quel punto ho detto no, inventando che doveva fare un esposizione e non poteva essere rasata, passando per una stronza, lo so, ma non mi è importato. In più la mia cagna aveva un anno e pesava meno di 25 kg. Visto che il cane bisognoso aveva il gruppo sanguigno negativo e sembra che negli husky capiti spesso che abbiano il gruppo negativo, hanno chiamato un signore con vari cani donatori tra cui un husky. La questione è tutt’altro che facile da valutare: sacrificio del donatore, beneficio del ricevente. Non so, a me il sacrificio del mio cane mi fa desistere ma mi chiedo anche: e se un giorno fosse lei ad averne bisogno?
Io sono viva perchè 51 anni fa un ragazzo di Bergamo (forse) si è presentato all’ospedale Fatebenefratelli di Mi dopo aver ascoltato un appello in radio dove chiedevano sangue per una bimba di 3 mesi. Ti auguro che il tuo bau non abbia mai bisogno di nulla, ma nel caso spero che tu incontri persone i cui cani non debbano fare esposizioni. Ovviamente anche i miei 2 pelosi sono iscritti alla lista donatori del nostro vet. Per ora ancora nessuna chiamata.
perfettamente d’accordo con te, ma se sentissi il mio cane piangere nell’altra stanza forse mi inventerei anch’io l’esposizione (e il mio è un meticcio…) per portarmelo via. Nel caso di Ale hanno sbagliato il modo i vet…Confrontando i 2 racconti (quello dell’articolo e quello di Ale) ci passa un mondo nel modo di trattare il cane senza traumi. Io credo che da proprietari il nostro primo dovere sia proteggerli dai traumi “inutili”
Sono l’autrice del racconto (la donatrice Giuditta è la canina bianca e nera della mia foto, l’assistente Aragon è quello bianco :)), e sinceramente non posso che dare ragione a SilviaR.
E’ verissimo quello che dice Katia, però lei sta parlando di umani, che quindi decidono spontaneamente di donare. E se possiamo non essere d’accordo sul dire a prescindere “no, io al mio cane non farò mai donare il sangue” (anche se poi bisogna rispettare le scelte di tutti) bisogna anche riconoscere che la decisione di ale di scappare dalla clinica è più che motivata.
Sinceramente se mi fossi trovata nella sua situazione forse avrei fatto lo stesso.
Io fortunatamente ho trovato veterinari capaci e disponibili, che mi hanno spiegato ogni singola cosa, e hanno messo al primissimo posto la tranquillità della mia cagna, oltre ovviamente alla sua salute. Poi forse saremo rimasti in tutto 1 ora in clinica, ma parecchio tempo è passato tra attesa, preparazione, visita, pappa, l’operazione in sè è durata pochi minuti. E comunque Giuditta è veramente molto tranquilla in queste situazioni, e lo è stata per tutto il tempo, certo magari preferiva starsene fuori a correre, ma la cosa di sicuro non l’ha sconvolta. Ad Aragon per esempio non so se lo farei fare, lui è abbastanza terrorizzato dal vet, e sarebbe proprio una cattiveria.
Però come dice ale, è da valutare il bilancio tra sacrificio del donatore e beneficio del ricevente: se il mio cane non ne uscirà traumatizzato, magari solo un po’ intimorito o infastidito lì per lì, e posso fare tanto bene a un altro cane, perchè no? A me è bastata la proprietaria di Luna che piangeva e coccolava una Giuditta scodinzolante per sapere di aver fatto la cosa giusta.
credevo che i protagonisti fossero i due doby della copertina, ma i tuoi sono ancora più belli, quella del tuo profilo è una foto tenerissima!
Ahah! No a noi non l’hanno data la bandana del donatore, mannaggia! Grazie a nome dei due teppisti per i complimenti! 🙂
Anche i miei cani hanno provato a donare…
Il più grande ha un pò di anemia e ha già raggiunto l’età massima…
La femmina piccola ha una fifa blu: le si nascondono le vene hihihi
Il piccolo, ha 7 mesi, ed è troppo piccolo… l’unica è Menta: lei ha già donato 3 volte 🙂 ci sembrava un bel gesto e, visto che lo fanno loro, abbiamo deciso di iscriverci all’Avis anche noi!
Prendiamo ogni giorno decine di decisioni per i nostri cani senza che loro possano esprimere assenso o dissenso, dall’ora dei pasti alla durata della passeggiata o del gioco, questa è sicuramente la decisione eticamente migliore! Adesso Attila è troppo piccolo, ma se migliora il suo rapporto con il vet (temo di no 🙁 è e resterà un fifone) vorrei iscriverlo anch’io