mercoledì 10 Settembre 2025

Caro cane, ti scrivo…

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Valeria Rossi
Valeria Rossi
Savonese, annata ‘53, cinofila da sempre e innamorata di tutta la natura, ha allevato per 25 anni (prima pastori tedeschi e poi siberian husky, con l'affisso "di Ferranietta") e addestrato cani, soprattutto da utilità e difesa. Si è occupata a lungo di cani con problemi comportamentali (in particolare aggressività). E' autrice di più di cento libri cinofili, ha curato la serie televisiva "I fedeli amici dell'uomo" ed è stata conduttrice del programma TV "Ti presento il cane", che ha preso il nome proprio da quella che era la sua rivista cartacea e che oggi è diventata una rivista online. Per diversi anni non ha più lavorato con i cani, mettendo a disposizione la propria esperienza solo attraverso questo sito e, occasionalmente, nel corso di stage e seminari. Ha tenuto diverse docenze in corsi ENCI ed ha collaborato alla stesura del corso per educatori cinofili del Centro Europeo di Formazione (riconosciuto ENCI-FCI), era inoltre professionista certificato FCC. A settembre 2013, non resistendo al "richiamo della foresta" (e soprattutto avendo trovato un campo in cui si lavorava in perfetta armonia con i suoi principi e metodi) era tornata ad occuparsi di addestramento presso il gruppo cinofilo Debù (www.gruppodebu.it) di Carignano (TO). Ci ha lasciato prematuramente nel maggio del 2016, ma i suoi scritti continuano a essere un punto di riferimento per molti neofiti e appassionati di cinofilia.

di VALERIA ROSSI – Ho letto una divertente serie di regole “da affiggere in basso, sulla porta del frigo, dove i cani possano leggerle”. Volevo scopiazzarla di sana pianta, ma mi è sembrata un po’ incompleta. Allora ne ho fatta una mia, ispirandomi in un paio di punti a quella che letto: ma non c’era granché bisogno di scopiazzare, perché i cani ti danno già da soli abbondantissimi spunti di ispirazione…

Caro cane, ti scrivo,
così mi distraggo un po’ dal pensiero che tu mi abbia masticato un altro paio di ciabatte nuove e che non ti sia neppure preso la briga di assumere un’aria minimamente colpevole. Anzi, quando ti ho colto sul fatto avevi il fumetto sulla testa che diceva: “Buone! Ce ne sono altre?”
Ora, a me pare che così non si possa mica più andare avanti. Perché io non ti voglio solo bene: di più. Però dobbiamo metterci d’accordo su alcune piccolissime regole che gradirei tu riuscissi a rispettare, almeno in parte e almeno qualche volta.
Ti faccio un  elenco scritto perché sono sicurissima che tu sappia leggere (ti ho già beccato troppissime volte con un libro in bocca, ed è inutile che fai finta di rosicchiarlo con la faccia da canescemo: tanto lo so che fino a un secondo prima lo stavi leggendo). Quindi, vedi un po’ se ti riesce di considerare che:

1 – io non sono la tua mamma. Sì, lo so che a volte ti dico “vieni dalla mamma”, ma è solo un modo tenero di chiamarti. Anche il marito a volte lo chiamo “pulcinotto”, ma vedi bene anche tu che è 120 chili, con la barba, gli occhiali e il mugugno facile: e un pulcino fatto così io non l’ho mai visto. Neanche un pulcino così rompipalle, l’ho mai visto.
Quindi, tanto per cominciare, impara questo: le cose che si dicono nei momenti di tenerezza non sono sempre realistiche.
E poi le differenze dovrebbero saltare agli occhi: la tua mamma camminava a quattro zampe e io cammino su… no, non vale! Quello succede solo quando vado cercando le tue palline sotto i mobili o sotto i letti dove le infili sempre, senza peraltro preoccuparti mai di recuperarle.
In condizioni normali cammino su due zampe e lo sai: non barare.
Poi la tua mamma era pelosa, mentre io…. no, niente… questa forse è meglio che te la scriva dopo la prossima ceretta.
Di sicuro, la tua mamma ringhiava e abbaiava, mentre io… ma no! Quando litigo col marito non vale!
Oh, insomma: la tua mamma non scriveva tutto il giorno al pc! Va bene?

2 – assodato che non sono la tua mamma, è perfettamente inutile che tu mi lecchi la faccia sperando che ti rigurgiti il cibo. Non ho nessuna intenzione di fare nulla di simile. E visto che intanto non ti rigurgito nulla, ti sarei particolarmente grata se evitassi di leccarmi in bocca subito dopo esserti leccato accuratamente pisello & culo.

3 – il gelato al cioccolato fa male ai cani, quindi non te ne dò. Scordatelo. Mettiti il cuore in pace. Non ne avrai né oggi, né mai.

4 – se io non sono la tua mamma, va da sè che il marito non è il tuo papà. Quindi, potresti gentilmente evitare di dargli la zampa in segno di sottomissione attiva, almeno quando lui è contemporaneamente seduto & distratto, quindi non riesce a pararsi in tempo i maroni?
No, perché se tu continuerai ad impedire a me di avere una normale vita sessuale, io potrei seguire i consigli della famosa educatrice televisiva e mettere molto definitivamente fine alla tua.

5 – a proposito di sesso: siamo tutti perfettamente consci del fatto che tu sia un maschio. E con “tutti” intendo proprio tutti, compresi amici, parenti e conoscenti: anche perché chiunque metta piede in questa casa, per prima cosa, sente pronunciare il tuo nome, visto che tu tenti immediatamente di piazzargli le zampe in spalla per salutarli. Poiché all’urlaccio “stai giù!” io premetto sempre un nome maschile, tutti capiscono al primo colpo a quale sesso appartieni: il che rende davvero superfluo che tu ti faccia venire una clamorosa erezione di fronte alla zia in visita, proprio mentre le sto versando il caffé. Cerca di capire che così si rischiano incidenti diplomatici.
Sì, è vero, mi sono complimentata con te il giorno in cui cercavo di disperatamente di liberarmi delle due testimoni di Geova che il marito aveva fatto imprudentemente entrare: ma non è che mo’ devi marciarci. Quella è stata l’unica volta in cui il tuo smaccato esibizionismo è stato più utile che imbarazzante.

6 – anche se condivido appieno il tuo disprezzo per alcune cose raccapriccianti che si vedono in TV, non è che il problema si risolva mangiando il telecomando. Anzi, ti informo che io non avevo nessunissima intenzione di guardare il sussurratore: sei stato tu a sederti sul telecomando e ad accendere proprio quel canale lì. Prova ad usare la cuccia a cinque stelle che ti ho comprato e che regolarmente ignori, anziché svaccarti sul divano: così magari la TV non si accenderà e tu non sarai costretto a dimostrarmi che non hai gradito il programma.

7 – ho detto che il gelato al cioccolato fa male ai cani, quindi non te ne dò.

8 – so che potrà sembrarti strano, ma ti assicuro che sono perfettamente in grado di allacciarmi le scarpe da sola.

9 – so che questo ti sembrerà ancora più strano, ma “chi non piscia in compagnia è un ladro o una spia” non è mai stato il mio proverbio preferito. E…sì, so ANCHE fare la pipì da sola. Ti dirò di più: farla con qualcuno che mi guarda dritto in faccia è un’altra cosa che mi imbarazza un po’.

10 – i lupi ululano. I cani non sono tenuti a farlo. Il fatto che tu discenda dal lupo non è una scusa valida: io discendo dalla scimmia, ma mica salto su un albero ogni volta che facciamo una passeggiata nel bosco. D’accordo che ululare significa chiamare a raccolta il branco: ma tu chi  caspita chiami, visto che siamo già tutti qua? No, i vicini di casa non ti risponderanno mai. E neppure arriveranno tutti a farci compagnia.
E’ più facile che mi guardino storto quando mi incontrano in ascensore.

11 – A proposito di ascensore: d’accordo, è piccolo, stretto e chiuso sui quattro lati. Però abitiamo al terzo piano, non al centoduesimo: e nel tempo che impieghiamo ad arrivare fino a terra non è caninamente possibile che tu soffra il caldo al punto di lasciare una pozza di saliva di due metri per due sul pavimento. Che poi, oltretutto, i vicini mi guardano di nuovo storto perché pensano che tu ci abbia pisciato.

12 – A proposito di pisciare: esci almeno cinque-sei volte al giorno, quindi non venirmi a raccontare che la tua vescica straborda e che devi assolutamente liberarti appena metti la coda fuori dal portone. Perchè, appena fuori dal portone, il vicino di sopra ci parcheggia la bicicletta. E una volta può aver piovuto, un’altra volta posso dirgli  che la sciura Gina ha steso i panni, la terza volta posso inventarmi che è passata la macchina lavastrade… ma prima o poi ci sgama. Io dico che a resistere mezzo metro di più, se ti impegni, ce la puoi fare.

13 – non-se-ne-parlaaaaa! Il gelato al cioccolato fa male ai cani!

14 – Le bottiglie piazzate fuori da negozi e bar servono, sì, per i cani: ma lo scopo sarebbe quello di non farli pisciare e non quello di regalare loro un parco giochi rosicchiabile.

15 – io non sono la tua mamma, sono il tuo capobranco. Ma siccome sono un capobranco che non ha bisogno di imporsi con le maniere forti, perché tu ed io comunichiamo benissimo (per forza: leggi tutti i miei libri…), non ti chiedo di non salire sul letto o sul divano. Però che tu li occupi entrambi integralmente, lasciando fuori me, mi pare un filino eccessivo. Vediamo di trovare un compromesso accettabile, o mi vedrò costretta a chiudere qualche porta.

16 – quando chiudo una porta, significa che non voglio che tu entri in quella stanza. Non significa “fammi vedere quanto sei bravo a fare la truppa di sfondamento”.

17 – Di marito che russa ne ho già uno: l’effetto stereo è sinceramente eccessivo. Quindi, se potessi evitare di dormire in improbabili posizioni yoga, e soprattutto col naso spiaccicato contro il cuscino del divano, forse potresti evitarmi il doppio concerto in RONF minore. Magari lo eviteremmo anche se ti degnassi di usare la tua cuccia anziché le mie.

18 – La porticina del gatto serve per il gatto ed è a misura di gatto. Fattene una ragione. Non è che se ci provi dieci volte al giorno, quella prima o poi miracolosamente si allarga. Credimi, è più tenace di te.

19 – se io poso la mia borsa sul divano e quando voglio prendere una sigaretta ci trovo un culo di cane parcheggiato dentro, se mi metto a spingere non è perché sia maleducata ed insensibile io. Non so se te l’ho mai detto, ma tu possiedi una meravigliosa cuccia che mi è costata un occhio della testa. Provare a usarla almeno una volta ogni tanto sarebbe una vera gentilezza nei miei confronti.

20 – Per “usare” intendevo dormirci dentro, non farla in quattromilaseicentoventitre pezzi.

21 – D’accordo, una leccatina al fondo del cono probabilmente non ti ammazzerebbe. Però è questione di serietà e di coerenza, perchè poi tu ci prendi gusto e continui a chiedermelo: e il gelato al cioccolato… oh, vabbe’, fanculo. Solo una leccatina e solo per questa volta, però! Sia ben chiaro!

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  • Valeria Rossi

    Savonese, annata ‘53, cinofila da sempre e innamorata di tutta la natura, ha allevato per 25 anni (prima pastori tedeschi e poi siberian husky, con l'affisso "di Ferranietta") e addestrato cani, soprattutto da utilità e difesa. Si è occupata a lungo di cani con problemi comportamentali (in particolare aggressività). E' autrice di più di cento libri cinofili, ha curato la serie televisiva "I fedeli amici dell'uomo" ed è stata conduttrice del programma TV "Ti presento il cane", che ha preso il nome proprio da quella che era la sua rivista cartacea e che oggi è diventata una rivista online. Per diversi anni non ha più lavorato con i cani, mettendo a disposizione la propria esperienza solo attraverso questo sito e, occasionalmente, nel corso di stage e seminari. Ha tenuto diverse docenze in corsi ENCI ed ha collaborato alla stesura del corso per educatori cinofili del Centro Europeo di Formazione (riconosciuto ENCI-FCI), era inoltre professionista certificato FCC. A settembre 2013, non resistendo al "richiamo della foresta" (e soprattutto avendo trovato un campo in cui si lavorava in perfetta armonia con i suoi principi e metodi) era tornata ad occuparsi di addestramento presso il gruppo cinofilo Debù (www.gruppodebu.it) di Carignano (TO). Ci ha lasciato prematuramente nel maggio del 2016, ma i suoi scritti continuano a essere un punto di riferimento per molti neofiti e appassionati di cinofilia.

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21 Commenti

  1. muahahahahah :D:D:D:D

    Manca solo una cosa forse che ho riscontrato io e un mio amico (in sedi separate eh…): il cane che viene a fissare mentre si fa sesso 😀

    e se chiudo la porta questo si mette a rasparla fino a quando non lo faccio entrare o lo metto fuori di casa…

  2. aggiungerei anche: potresti cortesemente smettere di mordicchiarmi gli alluci alle sette del mattino? provvederò al tuo nutrimento a breve, abbi pazienza.

  3. 20,5) Ti prego, TI PREGO, smettila di rotolarti sullo stesso pezzo di mattone ogni giorno, sono nove anni che ci lasci sopra il tuo odore, siamo d’accordo, quel sasso è tuo; direi che ora puoi anche cercare di attenerti a qualcosa di più consono alla tua età (e di più decoroso, possibilmente).

  4. … ho trovato sul frigo questo biglietto…

    Cara Mami, so benissimo che non sei la mia vera mamma perché, senza offesa e con tutto l’affetto, lei come cane valeva mille volte te. Non si sarebbe mai sognata di farmi il bagno, tanto per dirne una: provvedeva in modo ben più dolce e civile. E non faceva tante storie per qualche morsichino, se facevo piano.
    Ma pazienza, io ti voglio bene ugualmente perché sono un cane e mi disegnano così.
    Se ti lecco quindi non è perché conto in improbabili rigurgiti ma perché ho un momento di affetto. E, tanto per chiarire, dopo che ho mangiato le cacche dei gatti (le poche volte che ci riesco visto che me rubi sempre tutte) bevo sempre, dopo. Le cacche fanno sete.
    Quello che vorrei significarti con questa mia è che i cani non hanno nessun bisogno di essere lavati. Qualunque veterinario ti può confermare che un cane può vivere lustri in buona salute senza mai essere lavato.

  5. Dirgli anche che non è necessario che mi lecchi le gambe appena finita la doccia? E che non è carino che vada a prendere i miei slip dal cesto della biancheria, lasciandoli in giro per casa?

  6. 😀 Bellissimo!
    Stare in bagno da sola sarebbe un sogno in pausa pranzo: vorrei non sentirmi la pressione psicologica e i mugolii stile “se non ti muovi mi esplode la vescicaaaaa prestooooooo”
    Poi io non sono sicura di riuscire ancora ad allacciarmi le scarpe da sola: sono anni che ho un naso bagnato che mi tiene fermo il nodo intanto che completo il lavoro 😀

  7. proprio ieri sera – è necessaria una premessa: in casa abbiamo un robot da cucina di vecchia concezione, con il bicchiere tutto spigoli e rientranze, difficile da pulire bene – mentre stavo facendo svolgere al cane un compito importante, ho pensato vergognosa: “se mi vedesse Valeria Rossi” – ma vedo che uno strappo alla regola è accettabile. forse comunque, dopo aver preparato il pan di spagna, non è il caso di generalizzare troppo il protocollo di pulizia canino del bicchiere del robot

    • HIHIHI!! Chi sa perché anche io penso a Valeria tutte le volte che facci uno strappo alla regola 🙂 Valeria, CI METTI PAURA!! HIHIHI!!

      • Ma… chissa` perche` io credo che Valeria predichi bene,giustissimamente ma non razzoli cosi` tanto perfettamente benissimo ^o^ …sara` che ho letto di un bassotto grasso come un maiale che correva dietro alle galline? O che da` da leccare al bau il fondo del cono gelato al cioccolato…insomma quelle cose che facciamo un po` tutti e che rendono bello vivere con cani e gatti non proprio “statuine”. E pensate che balle vivere senza qualche strappino alla regola!!!

  8. Mio marito :”ma non e’ un po troppo 180 euro per una cuccia?” -“mannoooooo e’ in legno canadese, ha la veranda, vedrai come ci sta bene” – dopo un anno lo sto anocora supplicando almeno di PROVARE ad entrarci se no rpima o poi mio marito mi ci fara ormire dentro.

  9. Io ai miei cani scriverei anche: “Papa` vi compra i migliori (e piu` costosi) croccantini presenti sul mercato, se ogni tanto, ogni tanto solamente, me mangiaste qualcuno motu proprio senza costringermi a impastarli con altro cibo mi fareste veramente felice”
    e “Yukita, capiscimi, non si possono trombare tutte le cagnoline che si incontrano, non sta bene, le signore che le portano a fare la passeggiata non apprezzano!”

  10. se qualche anima buona mi aiuta a far smettere al mio cane di distruggere i telecomandi sarò grata per l’eternità … e non è un caso se ho scritto al plurale “i telecomandi” , oramai ho rinunciato a qualsivoglia “guscio” e penso, unica in Italia, tengo il telecomando in una scatola di latta ….

  11. come sempre…fantastico!!! avrei aggiunto anche…amore ti compro il cibo più buono del mondo è mai possibile che tu voglia proprio quello che sto mangiando io? ahaahahahah detto fatto…stampo questo articolo e lo metto infondo al frigo!!! mitica valeria

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