sabato 25 Ottobre 2025

Ti presento il… Maltese

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Valeria Rossi
Valeria Rossi
Savonese, annata ‘53, cinofila da sempre e innamorata di tutta la natura, ha allevato per 25 anni (prima pastori tedeschi e poi siberian husky, con l'affisso "di Ferranietta") e addestrato cani, soprattutto da utilità e difesa. Si è occupata a lungo di cani con problemi comportamentali (in particolare aggressività). E' autrice di più di cento libri cinofili, ha curato la serie televisiva "I fedeli amici dell'uomo" ed è stata conduttrice del programma TV "Ti presento il cane", che ha preso il nome proprio da quella che era la sua rivista cartacea e che oggi è diventata una rivista online. Per diversi anni non ha più lavorato con i cani, mettendo a disposizione la propria esperienza solo attraverso questo sito e, occasionalmente, nel corso di stage e seminari. Ha tenuto diverse docenze in corsi ENCI ed ha collaborato alla stesura del corso per educatori cinofili del Centro Europeo di Formazione (riconosciuto ENCI-FCI), era inoltre professionista certificato FCC. A settembre 2013, non resistendo al "richiamo della foresta" (e soprattutto avendo trovato un campo in cui si lavorava in perfetta armonia con i suoi principi e metodi) era tornata ad occuparsi di addestramento presso il gruppo cinofilo Debù (www.gruppodebu.it) di Carignano (TO). Ci ha lasciato prematuramente nel maggio del 2016, ma i suoi scritti continuano a essere un punto di riferimento per molti neofiti e appassionati di cinofilia.

maltese1di VALERIA ROSSI – Siamo un po’ strani, noi italiani.
Abbiamo razze che tutto il mondo ci invidia, veri gioielli della cinofilia… e diamo loro nomi capaci di ingenerare equivoci sulla loro nazionalità.
Abbiamo il Cane Corso (che il neofita abbina immancabilmente alla Corsica)… e abbiamo il Maltese, che viene spontaneo credere originario dell’isola di Malta.
Invece no! Proprio come il Corso, il Maltese è un cane italiano. Italianissimo.
Un cane di cui dovremmo andare particolarmente fieri e di cui dovremmo riempire le nostre case; invece di Maltesi sono piene le case americane… e noi preferiamo acquistare Yorkshire terrier o Shih-tzu (per citare solo i cani dal mantello ugualmente lungo e altrettanto impegnativo).
Per carità, non ho nulla contro questi piccoli, adorabili cani: ma da italiana, quando in passato mi è capitato di voler acquistare un soggetto da compagnia, non ho avuto il minimo dubbio.
O meglio, l’ho avuto solo perché ero indecisa tra Maltese e Bolognese; ho scelto il primo per motivi che vi spiegherò più avanti, parlando del carattere… ma non ho mai avuto dubbi sulla nazionalità.
Non sono, a dire il vero, una persona particolarmente orgogliosa di essere italiana: non cado in ginocchio davanti a un tricolore e, come molti altri, divento nazionalista soprattutto quando grido “Forza azzurri” alle partite di calcio.
Però, se c’è una cosa di cui gli italiani possono andare davvero fieri, sono i loro cani. E invece i grandi risultati, con le razze italiane, li ottengono quasi più gli stranieri di noi.

La storia

La Ch. Italiana, Internazionale e Riproduttrice "Gemma Mirandolina", una delle prime campionesse dell'allevamento Gemma.
La Ch. Italiana, Internazionale e Riproduttrice “Gemma Mirandolina”, una delle prime campionesse dell’allevamento Gemma.

Ma facciamo un passo indietro, ed esaminiamo dall’inizio la storia della razza, cominciando col dire che “Maltese” origina dal termine “Melitensis” usato già da Aristotele, che probabilmente si riferiva alla città portuale di Melita, in Sicilia.
In realtà la radice comune dei nomi Malta, Melita, Meleda eccetera è l’adattamento greco del termine semitico “malàt”, che significa “rifugio, porto”.
Questo fa supporre che Aristotele, con “Melitensis“, intendesse indicare tutti i piccoli cani a pelo lungo che vivevano nei porti, dove svolgevano il prezioso compito di cacciatori di topi.
Trattandosi di “cani portuali”, era quasi inevitabile che essi diventassero anche cani viaggiatori: spesso, infatti, venivano imbarcati affinché potessero cacciare i topi anche sulle navi.
Fu cosi che si diffusero per tutto il bacino del Mediterraneo, divenendo ben presto cani da compagnia e dando origine a tutti i cani di tipo bichon.
La storia del Maltese in Italia è piuttosto anomala: prima dei conflitti mondiali la razza era praticamente sconosciuta nel nostro Paese, mentre era ben allevata in Inghilterra. Fu Nadya Colombo, con l’affisso “Electa”, ad importare i primi soggetti dall’Inghilterra e a promuovere una nuova diffusione del Maltese nella sua terra d’origine. All’allevamento “Electa” seguirono quelli “Dell’Adamellos, “del Bargello”, “of Silversand” e “Gemma”: quest’ultimo conobbe i maggiori successi della storia, tanto che il Prof. Solaro, forse il più grande cinologo italiano di tutti i tempi, lasciò in eredità a Bianca Tamagnone due testine di Maltese da lui scolpite, una in gesso ed una in bronzo, come riconoscimento all’allevatrice più prestigiosa di quei tempi.

Le Ch. Gemma Azzurra e Gemma Fiammetta sarebbero ancora oggi soggetti da esposizione. La foto è del 1976
Le Ch. Gemma Azzurra e Gemma Fiammetta sarebbero ancora oggi soggetti da esposizione. La foto è del 1976

Anche l’allevamento “Gemma” era nato da cani inglesi e si avvalse di grandi importazioni dallo stesso Paese (ricordiamo fra tutti i pluricampioni Invida Aegle, femmina, e Vicbrita Pimpernel, maschio), ma ben presto fu il prefisso italiano a diventare un vero e proprio sinonimo della razza Maltese. I Gemma trionfarono ovunque fino al 1981, anno in cui nacque l’ultima cucciolata “Gemma”. Nell’81 Bianca Tamagnone, per motivi familiari, fu costretta a smettere di allevare, dedicandosi solo alla carriera di giudice (nonché a quella di giornalista e scrittrice); ma la razza in Italia si era ormai stabilizzata su livelli di eccellenza e l'”eredità” della prof. Tamagnone fu raccolta egregiamente da altri allevamenti: ricordiamo fra tutti “Minuetto”, “Cinecittà”, “Sinphony of Venice”, “Melis Angels”, ‘V. Eleonor”, “Dell’Antica Storia”.
Oggi, però, non è più concepibile una “chiusura” tutta italiana, perché gli americani – che hanno allevato molto, e molto bene, anche quando l’Italia dormiva un po’ sugli allori! – non possono essere ignorati. Quindi occorre anche la necessaria umiltà e la necessaria apertura mentale per importare ciò che di meglio esiste oggi al mondo.
Essere grandi allevatori significa anche riconoscere – e usare, quando è possibile – il superbo lavoro svolto da altri (ma sempre grazie alla maestria e all’esperienza degli allevatori italiani).

Un mantello come questo...NON si mantiene in forma da solo! Ch. "Gemma Bianca Sono Io"
Un mantello come questo…NON si mantiene in forma da solo! Ch. “Gemma Bianca Sono Io”

Un Maltese per amico

La mia Maltese si chiamava Tatiana dei Contini.
Sì, lo so che ho avuto un numero assurdamente alto di cani e di razze: ma che ci posso fare? A me i cani piacciono tutti, mi innamoro di tutti quelli che vedo; e a volte proprio non riesco a resistere al desiderio di continuare a vederli per anni e anni, quindi me ne porto a casa uno.
Tatiana, però, non fui io a volerla: la “colpa” fu tutta di mia madre, per nulla preoccupata dal pensiero di dover passare ore e ore della sua vita a pettinare-spazzolareimbigodinare un cane. Io tremavo solo all’idea, con tutti gli impegni che avevo (lavoro, allevamento di husky e bipedino duenne); ma lei, in realtà, non aveva granché da fare e gli impegni da nonna-sitter non bastavano a riempirle la giornata.
“Vuoi spazzolare cani? – le dicevo io – Spazzolami gli husky, così evito di spendere mezzo stipendio dal toelettatore”.
“No, gli husky sono troppo grossi” rispondeva lei, con le pupille ormai a forma di Maltese.
Si era innamorata proprio vedendo in TV i cani di Bianca Tamagnone e non ci sarebbe stato modo di spostarla da lì.
Maltese aveva da essere, e Maltese fu.

cuccioloCosi Tatiana fece il suo ingresso trionfale in casa nostra: tre mesi di vita e il pelo cortissimo, ovviamente, perché i cuccioli sono ancora ben lontani dall’avere una mantellina lunga fino a terra. Hanno invece una pelliccetta comodissima da pettinare e spazzolare, cosa che permette a tutti gli umani del mondo di abituarli con calma e senza traumi alle sedute di toelettatura.
Tutti gli umani del mondo… tranne una, ovviamente.
Perché mia madre, la prima volta che infilò il pettine nel pelo di Tatiana, riuscì non so come – a tirarglielo, col risultato di farla urlare come un cane scannato.
“Caaaainnnnnnnnnnnnn!!!” strillava la cucciola.
“Opoveroamore piccina poverstella… ti ho fatto maleeeeeeee?!? Scusaaaa, la nonna non volevaaaa!”  si prostrava mia madre, mentre io cominciavo ad intravvedere il mio disperato futuro.
“Se fai così ti prenderà per il naso! – cercavo di spiegarle – Se ogni volta che la sfiori col pettine e lei fa CAIN tu ti scusi per mezz’ora, ti metterà le zampe in testa e diventerai la sua schiavetta!”
Come parlare al muro.
Lei continuò a trattare la cagnina come un fragile oggettino di porcellana… e tempo due mesi – cvd – Tatiana cominciava ad abbaiare e a schizzare sotto i mobili appena vedeva il pettine, metteva il massimo impegno nell'”uccisione della spazzola” e – perfettamente in linea con tutti gli altri animali di casa mia – non si filava mia madre neanche di striscio quando veniva chiamata per la seduta di toelettatura quotidiana.
La cosa finì, purtroppo, come previsto: “Pensaci tu, io non ci riesco. Io le faccio male, POVERINA!”.
E così io, che ho sempre allevato cani che al massimo andavano spazzolati una volta alla settimana; io che, pur avendo scelto mantelli semplicissimi, li ho sempre portati dal toelettatore, perché anche solo lavare un cane mi rompe le scatole; io che non sono riuscita neppure a tenere lunghi i miei capelli, perché mi scocciavo ogni volta che dovevo pettinarli… proprio io mi ritrovai alle prese con pacchetti, bigodini, balsami, oli di lino e non ricordo quali altre diavolerie.

Ch. Americano Divine's Dare to Believe
Ch. Americano Divine’s Dare to Believe

So solo che ricordo quel periodo con un misto di rimpianto e sollievo, ed è per questo che vi raccomando soprattutto due cose:
a) non prendete MAI un Maltese se siete allergici alle spazzole.
Forse qualche allevatore vi dirà che, dopotutto, l’impegno da dedicare al pelo è relativo, che bastano pochi minuti al giorno… e in fondo è anche vero. Ma non potrete MAI saltare un giorno, neanche se arrivano lo tsunami o l’uragano Pincopallino.
Se saltate un giorno, il giorno successivo non basteranno più pochi minuti, ma servirà mezz’ora per districare il mantello e liberarlo dei nodi che si saranno immancabilmente formati. Se di giorni ne passano due, il terzo lo trascorrerete tutto al tavolino da toelettatura. Sappiatelo!
b) non prendete MAI un Maltese se per voi l’idea di coccolarlo, pettinarlo, fargli i pacchetti e mettergli i fiocchetti non è l’immagine dell’inferno, bensì quella del paradiso… MA non sapete imporvi su un batuffolo bianco di tre o quattro chili che, nel preciso momento in cui voi apparite col pettine, decide di dover assolutamente dare la caccia a una lucertola, o inseguire un ricciolo di polvere sotto il divano, o giocare col gatto.
Il Maltese “sembra” un cagnolino da signore, piccolissimo, dolcissimo, tutto miele: ma non lasciatevi ingannare!
In realtà è un rottweiler compresso e poi tuffato nello zucchero filato.
Ha un carattere tosto, ma tosto che più tosto non si può.
In più è furbo come una volpe, agile come un gatto, veloce come un topo, permaloso come un lama, testardo come un asino.
Non è un cane, è uno zoo: ci trovate dentro tutte le specie animali che riuscite ad immaginare, escluso forse il pesce rosso.
L’elefante, invece, c’è: provate a fare un torto a un Maltese, ripresentatevi dopo un annetto… e poi ditemi cosa pensate della sua memoria.
Il coccodrillo? C’è! Provate a lasciare incustodito un bel paio di pantofole nuove in presenza di un cucciolo di tre-quattro mesi, e poi fatemi sapere come le ritrovate… se le ritrovate!

Ch inglese "Tutti gli Attimi" dell'Antica Storia
Ch. inglese “Tutti gli Attimi” dell’Antica Storia

Ok, ok: sto scherzando, è chiaro. Ma non proprio del tutto!
Perché il Maltese è davvero un cane dal caratterino molto spiccato, che ha bisogno di trovare un padrone capace di porre regole precise e di esigerne il rispetto.
Se trova un umano remissivo e disposto a farsi prendere in giro (come mia madre), ne farà polpette. Lo schiaccerà psicologicamente fino a ridurlo al ruolo di schiavetto.
Ma non pensiate neppure di poter sistemare le cose con un semplice “sono più grosso di te e quindi ho ragione io”: guai, letteralmente guai a chi cerca di imporsi su un Maltese con la forza.
Lui si spezza ma non si piega: anzi, coraggioso com’è, potrebbe anche reagire con un sacrosanto pan per focaccia. Tu mi urli dietro, o peggio ancora mi picchi col giornale? E io ti ringhio. Anzi, quasi quasi ti mordo. E se mi picchi davvero al punto di farmi male non te la perdonerò MAI più: passerai dieci anni della tua vita con un cane che ti tiene i musi.
Giuro.
Ci provò mio marito, a usare “la forza” con Tatiana (leggi: le diede una scrollatina per farle mollare le pantofole che si era portata sotto il letto per coccodrillarle con calma)… e ci volle un anno intero prima che lei si lasciasse nuovamente accarezzare da lui (senza peraltro fidarsi del tutto).
Morale: un cane da non prendersi assolutamente in casa? Una tremenda rottura di scatole, un piccolo tiranno bianco?
Ma neanche per idea! Il Maltese è un cane fantastico, un amico prezioso, una macchietta capace di risollevarvi il morale anche quando l’avete sotto le scarpe.

giocoCon un Maltese in casa non si conosce il significato della parola “noia”.
E’ un cane che comunica moltissimo, che partecipa ad ogni istante della vostra vita, che capisce al volo quando avete bisogno di coccole.
Non dovete prenderne uno se il vostro ideale di cane é quello che “sembra di non avere”. Perché il Maltese c’è, sempre e comunque.
Non perché sia invadente, isterico o abbaione… lui c’è perché non vi molla mai.
A volte vi osserva in silenzio; altre volte vi parla, vi consiglia, discute con voi e magari vi critica pure.
Ma soprattutto, vi ama: tenacemente e disperatamente. Vive letteralmente per voi, non può fare a meno della vostra presenza: è il tipo di cane che vi segue anche in bagno. D’altronde non è l’unico: anche boxer e mastini napoletani sono così… e dividere il bagno con un mastino è sicuramente più scomodo.
Quello che non bisognerebbe mai fare è scegliere il Maltese solo “perché è bello”: certo, lo è… anzi, è stupendo.
Uno dei cani più belli del mondo, vorrei dire con orgoglio tutto italiano.
Ma il fatto è che l’aspetto fisico passerà sempre in secondo piano rispetto alle doti caratteriali, all’intelligenza, all’intraprendenza, alla “voglia di fare” che caratterizzano questa razza.
Se per voi °bello” sottintende “statico”, come un bel soprammobile o un bel quadro… allora vi pentirete amarissimamente di aver preso un Maltese.
Funziona un po’ come per quegli uomini che sposano Miss Qualcosa con l’idea di portarsi a casa un calendario sexy in carne ed ossa, e poi ci restano malissimo quando si accorgono che Miss Qualcosa ha anche un cervello, e lo usa per far valere i suoi diritti ed esigere rispetto.
Miss Qualcosa, semplicemente, era molto più di quanto il marito meritasse: e lo stesso vale per il Maltese.

statuinaSe quello che volete è una bella statuina, dovete comprarvi una statuina, non un Maltese.
Perché esistono, forse, cani che si adattano, che si rassegnano a diventare “begli oggettini da salotto”: ma lui no. Non ci pensa nemmeno.
Lui passerà tutto il suo tempo a cercare di trasformare voi nell’umano che gli sarebbe piaciuto avere: qualcuno con cui collaborare, qualcuno di cui essere amici, colleghi, complici.
Non sempre ci riuscirà, perché trasformare un umano è impresa piuttosto difficile per un cagnino di pochi chili: ma non smetterà mai di provarci, anche a costo di stressarsi e di diventare, in qualche caso, un cane nevrotico. Ma la colpa sarà stata soltanto umana.
Dite che, un po’ scherzando e un po’ parlando sul serio, ho dipinto un quadro troppo preccupante? State pensate che, dopo aver detto che ci sono troppo pochi Maltesi in Italia, ho scritto un articolo che farà scappare la gente, anziché avvicinarla alla razza? Benissimo: se l’impressione è questa, ho ottenuto esattamente quello che volevo.
Perché il Maltese è un cane fantastico, eccezionale. Mi piace troppo.
Se non ne ho preso altri dopo Tatiana è solo perché la mia idiosincrasia per la spazzola è stata più forte di ogni altra considerazione; ma se solo avessero avuto un po’ meno pelo, penso che mi sarei letteralmente riempita di Maltesi.
Però… proprio perché mi piace tanto, voglio che abbia un futuro radioso.
E avere un bel futuro, per una razza canina, significa, sì, diffondersi sempre più: ma solo tra persone che meritano di avere un vero gioiello tra le mani. Chi scambia il Maltese per banale bigiotteria… sarà bene che si spaventi moltissimo leggendo il mio articolo e che si rivolga ad altre razze!

Lo Standard

standardFCI Standard N° 65 / 06.04.1998MALTESE
ORIGINE: Paesi Centrali del Mediterraneo – Italia
DATA DI PUBBLICAZIONE DELLO STANDARD ORIGINALE VIGENTE: 27.11.1989
UTILIZZAZIONE: Cane da compagnia
CLASSIFICAZIONE F.C.I.: Gruppo 9 – Cane da Compagnia – Sezione 1, Bichons e affini
Senza prova di lavoro

ASPETTO GENERALE DEL CANE
Di piccolo formato, con tronco allungato, ricoperto da peli molto lunghi e bianchi molto elegante e con portamento fiero della testa.
PROPORZIONI IMPORTANTI
La lunghezza del tronco è di circa il 38% più lunga dell’altezza al garrese. La lunghezza della testa è pari ai 6/11 dell’altezza al garrese.
COMPORTAMENTO E CARATTERE
Vivace, affettuoso, molto docile, ha grande capacità di intendimento.

TESTA
La sua lunghezza totale è pari ai 6/11 dell’altezza al garrese. E’ piuttosto larga, un po’ oltre la metà della lunghezza totale.
Regione cranica
E’ di lunghezza leggermente superiore a quella del muso; la larghezza bizigomatica è uguale alla sua lunghezza e di conseguenza superiore alla metà della lunghezza totale della testa. In senso sagittale è di forma pochissimo ovoidale; la parte superiore del cranio è piatta, con apofisi occipitale marcata molto poco; i seni frontali e le arcate sopracciliari molto elevati; la sutura metopica è assente ovvero pochissimo accentuate; le pareti laterali sono alquanto convesse. Stop Depressione naso-frontale molto marcata con un angolo di 90°.
Regione facciale
Tartufo – Sulla stessa linea della canna nasale, visto di profilo, la faccia anteriore si trova sulla verticale. Voluminoso, con narici aperte, è arrotondato. E’ rigorosamente pigmentato nero.
Muso – La lunghezza del muso è pari ai 4/1 1 delta lunghezza della testa ed è quindi un po’ inferiore alla sua metà. Le regioni sottorbitali sono ben cesellate. La sua altezza è inferiore un po’ più del 20% della sua lunghezza. Le facce laterali sono parallele, ma il muso visto di fronte, non deve apparire quadrato in quanto la faccia anteriore si raccorda, con delle curve, alle facce laterali stesse. La canna nasale è rettilinea con scanalature ben marcate nella parte centrale.
Labbra – Le labbra superiori, viste di fronte, alla loro congiunzione hanno la forma di un semicerchio a corda molto largo. Sono poco sviluppate in altezza, con occhiello della connessura non visibile. Le labbra superiori combaciano perfettamente con quelle inferiori, tanto che il profilo inferiore del muso è dato dalla mandibola. I margini labiali sono rigorosamente pigmentati di nero. Mascelle – Di normale sviluppo e di apparenza leggera, combaciano perfettamente. La mandibola ha branche rettilinee, in avanti non è ne prominente ne sfuggente.
Denti – Le arcate dentarie combaciano perfettamente e la chiusura degli incisivi è a forbice. I denti sono bianchi e completi per sviluppo e numero.
Occhi – Aperti, con espressione vivace e attenta, di grandezza maggiore della normale, hanno rima palpebrale che tende al rotondo. Le palpebre sono ben aderenti al bulbo, mai infossato ma piuttosto affiorante, alquanto sporgente. Gli occhi sono in posizione subfrontale. Visti di fronte non devono lasciare intravedere la sclera; sono di colore ocra carico; le rime palpebrali sono nere.
Orecchie – Di forma tendente al triangolo e larghe circa un terzo di quanto sono lunghe. Sono inserite alte al di sopra dell’arcata zigomatica, pendenti e aderenti alle pareti laterali del cranio, poco erettili.

COLLO
Nonostante sia ricoperto da pelo abbondante, la demarcazione della nuca è ben visibile. Il profilo superiore è arcuato. La lunghezza è circa la metà dell’altezza al garrese. Ha portamento eretto ed è privo di pelle lassa.

TRONCO
La lunghezza misurata dalla punta della scapola alla punta della natica è maggiore del 38% dell’altezza al garrese. Linea superiore Rettilinea sino alla inserzione della coda.
Garrese leggermente elevato sul profilo dorsale. Dorso Lungo circa il 65% dell’altezza al garrese – il torace è ampio, disceso oltre il livello dei gomiti, con coste non molto cerchiate. Il perimetro toracico è di 2/3 superiore all’altezza al garrese.
Petto – Regione sternale molto lunga.
Groppa – La groppa è in prosecuzione della linea dorso-lombare. E’ molto larga e lunga, ha un’oscillazione rispetto all’orizzontale di 10°.
Coda – E’ inserita sulla linea della groppa, grossa alla radice e fine in punta. La sua lunghezza corrisponde all’incirca al 60% dell’altezza al garrese. Forma un’unica grande curva, la cui punta ricade, fra le anche sulla groppa toccandola. Tollerata la coda ricurva su un lato del tronco.

ARTI
Arti anteriori
Visti nell’insieme ben saldati al tronco e bene in appiombo.
Spalla – E’ lunga 1/3 dell’altezza al garrese ed ha inclinazione sull’orizzontale da 60° a 65°. Rispetto al piano mediano del tronco tende ad essere verticale.
Braccio – Di lunghezza superiore alla spalla, è pari al 40/45% dell’altezza al garrese, l’inclinazione rispetto all’orizzontale è di 70°. E’ ben saldato al tronco nei due terzi superiori, la sua direzione longitudinale è quasi parallela al piano mediano del tronco. Gomiti – Paralleli al piano mediano del tronco.
Avambraccio – E’ secco con pochi muscoli, ma con ossatura piuttosto forte in rapporto alla mole della razza. E’ meno lungo del braccio, il 33% dell’altezza al garrese.
L’altezza, misurata dalla pianta dei piedi alla punta del gomito, è pari a circa il 55% dell’altezza al garrese.
Carpo – Segue la linea verticale dell’avambraccio, ben mobile, privo di nodosità, e ricoperto da pelle sottile.
Metacarpo – Ha le medesime caratteristiche del carpo e, per la sua brevità è diritto.
Piede – Rotondo, con dita unite ed arcuate, ha le suole dei cuscinetti plantari e digitali pigmentati di nero, parimenti neri o almeno di colore scuro, sono le unghie.

Arti posteriori
Visti nell’insieme di forte ossatura, sono fra di loro paralleli, e, visto da dietro, verticali dalla punta delle natiche sino a terra. Coscia – Con muscoli sodi, il suo margine posteriore è convesso. Parallela al piano mediano del tronco, la sua direzione dall’alto in basso e dall’indietro in avanti è alquanto obliqua rispetto alla verticale. E’ lunga quasi il 40% dell’altezza al garrese e la sua larghezza è un po’ inferiore alla lunghezza.
Gamba – Con scanalatura poco evidente ha un ‘inclinazione rispetto all’orizzontale, di 55°. E’ leggermente più lunga della coscia. Garretto – La distanza dalla pianta del piede alla punta dell’articolazione tibiotarsica è leggermente superiore ad 1/3 dell’altezza al garrese. L’angolo anteriore del garretto è di 140°.
Metatarso – La sua lunghezza è data dall’altezza del garretto. E’ in perfetto appiombo.
Piede – Rotondo come l’anteriore, del quale ha tutte le caratteristiche.

ANDATURA
Fluida, radente, sciolta, con corte e rapidissime battute degli arti al trotto.

PELLE
Ben aderente al corpo in ogni sua regione; pigmentata da chiazze scure, e di colore rosso vino, specie sul dorso, Il pigmento delle mucose e delle sclerose è nero.

MANTELLO
Pelo
Denso, lucido, brillante pesante, è di tessitura setacea. E’ lunghissimo su tutto il corpo nonché diritto senza alcuna deviazione nel suo asse, per tutta la sua lunghezza. Sul tronco deve oltrepassare, in lunghezza, l’altezza al garrese e ricadere pesantemente a terra, come una mantellina aderente al tronco stesso, del quale segue le forme senza divisione, ciocche e bioccoli. Le ciocche ed i bioccoli sono ammessi sugli arti anteriori, dal gomito al piede e posteriori dal ginocchio al piede.
Non esiste sottopelo – sulla testa il pelo è lunghissimo, tanto sulla canna nasale dove si confonde con quello della barba, quanto sul cranio dove discende sino a confondersi con quello delle orecchie. Sulla coda i peli ricadono su di un solo lato del tronco, e cioè su un fianco e sulla coscia ed hanno una lunghezza tale da raggiungere il garretto.
Colore
Bianco puro, è ammessa la tinta avorio pallido. Sono tollerate, ma non desiderate, e costituiscono quindi difetto, le sfumature arancio pallido, purché diano l’impressione di peli sporchi. Non ammesse le macchie decise, anche se piccolissime.

TAGLIA E PESO
Altezza al garrese: nei maschi da cm. 21 a 25; nelle femmine da cm. 20 a 23. Peso: da 3 a 4 Kg.

I maschi devono avere due testicoli di aspetto normale e ben discesi nello scroto.

DIFETTI Ogni deviazione dalla descrizione delle singole voci costituisce un difetto, che deve essere penalizzato a seconda della sua diffusione e gravità, così come lo strabismo bilaterale e la lunghezza del tronco superiore al 43% dell’altezza al garrese.

Difetti eliminatori
Canna nasale decisamente montonina; prognatismo accentuato se deturpa l’aspetto esteriore del muso. Altezza nei maschi oltre i 26 cm. e meno di 19; nelle femmine oltre i 25 e meno di 18.
Difetti da squalifica
Divergenza o convergenza accentuata degli assi cranio-facciali
Depigmentazione totale del tartufo o di colore diverso dal nero.
Enognatismo
Occhio gazzuolo
Depigmentazione totale delle palpebre
Anurismo
Brachiurismo, tanto congenito che artificiale
Criptorchidismo o monorchidismo
Sviluppo incompleto di uno o di tutte e due i testicoli
Pelo ricciuto
Qualunque colore diverso dal bianco, ad eccezione dell’avorio pallido
Macchie di diverso colore, qualunque sia la loro estensione.


Articolo apparso sulla rivista cartacea “Ti presento il cane” di novembre 2005.
Si ringrazia la Prof. Bianca Tamagnone per la collaborazione e per aver concesso la pubblicazione delle foto delle sua storiche campionesse.

Autore

  • Valeria Rossi

    Savonese, annata ‘53, cinofila da sempre e innamorata di tutta la natura, ha allevato per 25 anni (prima pastori tedeschi e poi siberian husky, con l'affisso "di Ferranietta") e addestrato cani, soprattutto da utilità e difesa. Si è occupata a lungo di cani con problemi comportamentali (in particolare aggressività).
    E' autrice di più di cento libri cinofili, ha curato la serie televisiva "I fedeli amici dell'uomo" ed è stata conduttrice del programma TV "Ti presento il cane", che ha preso il nome proprio da quella che era la sua rivista cartacea e che oggi è diventata una rivista online.
    Per diversi anni non ha più lavorato con i cani, mettendo a disposizione la propria esperienza solo attraverso questo sito e, occasionalmente, nel corso di stage e seminari. Ha tenuto diverse docenze in corsi ENCI ed ha collaborato alla stesura del corso per educatori cinofili del Centro Europeo di Formazione (riconosciuto ENCI-FCI), era inoltre professionista certificato FCC.
    A settembre 2013, non resistendo al "richiamo della foresta" (e soprattutto avendo trovato un campo in cui si lavorava in perfetta armonia con i suoi principi e metodi) era tornata ad occuparsi di addestramento presso il gruppo cinofilo Debù (www.gruppodebu.it) di Carignano (TO).
    Ci ha lasciato prematuramente nel maggio del 2016, ma i suoi scritti continuano a essere un punto di riferimento per molti neofiti e appassionati di cinofilia.

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10 Commenti

  1. Ho avuto due femmine di maltese, uno quando ero adolescente e uno che se n’è andato dieci anni fa. E avendo fatto per un 8 anni l’aiutante di un’educatrice cinofila e ne ho conosciuto tantissimi altri.
    Confermo diverse cose della descrizione di Valeria, sempre accurata!
    È un cane adatto a tutti, difficilmente diventerà aggressivo con altri cani o con gli umani, qualunque cosa gli venga fatta. È di fatto un pupazzetto. Ed è anche un cane timido, anche qualora vi gestisse lui non vi sembrerà affatto che lo faccia.
    Questa sua inclinazione a essere un pupazzetto lo rende un cane molto diffuso tra le sciuremarie.
    Tra le razze educate peggio, insieme ai chihuahua.
    Quindi gran parte dei maltesi sono viziatissimi, comandano a bacchetta i loro padroni, senza nemmeno farlo notare un chihuahua o come lo fa notare una razza dal carattere più forte. Sono fantastici, da questo punto di vista.
    Però si creano dei maltesi fortemente depressi, ansiosi e poco inclini a giocare con gli umani (vengono incitati facilmente ma dopo un minuto smettono di voler giocare). Cani che hanno sempre poche energie tra le mura di casa, dove passano spesso troppo tempo, facendo uso di traversine quotidianamente e uscendo a malapena una volta al giorno. Ma appena escono e vedono altri cani vogliono giocare e tirano fuori tutte le loro energie, sempre che il loro padrone permetta loro di giocare con gli altri cani. Ecco, sono spesso dei cani che non vengono fatti socializzare da cuccioli, oppure vengono fatti socializzare solo con cani di massimo 10 kg, cosa che considero un grave errore.
    Abbaiano poi spesso perché si sentono isolati.
    Vengono purtroppo umanizzati da queste signore e trattati come se fossero dei bambini, o peggio, delle divinità da servire e riverire a ogni loro vizio.
    Il maltese inizialmente piange perché lo lasciate da solo? La sciuramaria si farà intenerire dal faccino triste del maltese (sembra sempre un po’ triste) e lo porterà con sé ovunque, in una borsa. E non lo abituerà mai all’autonomia. Spesso si hanno cani ansiosi, che soffrono di ansia da separazione, sempre incollati al padrone.
    I maltesi delle sciuremarie mangiano da tavola, rimangono lì a chiedere del cibo. E nel frattempo hanno sempre la ciotola piena a loro disposizione, sempre con cibo diverso, perché loro si stancano facilmente (questo lo confermo anche per i maltesi ben educati), ma sarà sempre il cane a gestire le risorse.
    I maltesi delle sciuremarie dormono sempre sul letto. Spesso pure disturbandole, ma queste signore mai oseranno contestare i vizi del maltese, perché è “cattiveria”. Tutti comportamenti educativi che singolarmente spesso sono ok, se non fosse che ci sono sempre tutti e si inseriscono in un quadro problematico.
    Per i padroni di questi sfortunati maltesi non esiste il concetto di dominanza, intesa non come una violenza ma come una dimostrazione (al cane) di essere più esperti, intelligenti e di meritare quindi la stima del quadrupede.
    I loro cani infatti fanno sempre i finti tonti quando gli viene chiesto di fare qualcosa. Sembrano stupidi, ma non lo sono, stanno subdolamente gestendo tutti i membri della famiglia.
    E anche se i padroni ritengono di trattare benissimo il loro cane, in realtà stanno facendo il loro male.

  2. Bellissimo articolo. Lo leggo con grande nostalgia, e ritrovo in ogni riga la nostra piccola Molly, che purtroppo pochi mesi fa ci ha lasciato, dopo 15 anni di amore incondizionato e tanta gioia. Ogni momento di questi 15 anni è stato gioia, allegria e amore, e ci manca tantissimo. L’intelligenza e la furbizia di questa cagnolina, e la sua sensibilità, ci hanno irrimediabilmente legati a questa meravigliosa razza. Dopo 6 mesi, talvolta al nostro rientro ci aspettiamo ancora di sentirla correre per accoglierci dopo la giornata di lavoro, o vederla pigramente accoccolata in attesa di una carezza.
    Siamo molto combattuti se ricominciare l’esperienza con un altro cagnolino, ma se sarà, sicuramente avremo un altro maltese, perché sono unici, e non solo perché sono stupendi, ma proprio per il loro carattere: portano il sole in ogni famiglia.
    E’ vero, la toelettatura è impegnativa, e con l’andare degli anni possono aggiungersi anche (come è successo a noi) gli acciacchi dell’età, ma rifaremmo tutto quello che abbiamo fatto: lei ci ha ripagato 1000 volte tanto.
    Molly era discendente di Minuetto Dictator, ma navigando in rete non trovo più i riferimenti dell’allevamento dal quale proveniva, che ovviamente aveva dato il suffisso a tutti i campioni da loro allevati.

    • Ciao Donatella, ci chiamiamo anche nello stesso modo. 🙂 Ti capisco benissimo perchè io la situazione la sto vivendo adesso: venerdì è un mese dalla morte della mia cagnolina. Ancora non riesco a capacitarmene che se ne sia andata (anche perchè non è morta per vecchiaia), mi manca davvero tantissimo (pensa che ci dormivo persino insieme). Sono tutta scombussolata: non riesco più a dormire di notte e mangio poco e niente e con sregolatezza…non è solo un dolore psichico ma anche fisico.
      I miei mi avevano sempre ripetuto che lei sarebbe stata la prima e l’ultima, io non ero d’accordo…ma quando è morta ho detto che non volevo più nessun cane:
      1. perchè il dolore del lutto è fortissimo…per me è come se fosse venuta a mancare la mia sorellina
      2. per paura di non trovare più una cagnolina bella e soprattutto bravissima come lei. Il rapporto che avevamo era fortissimo
      3. perchè lei era molto gelosa e mi sembra di farle un torto
      Tutti però ci dicevano di prendere subito un altro cane e noi dicevamo di no. Il mio ragazzo ha particolarmente insistito e ho incominciato a pensarci, dicendo che al massimo l’avrei presa tra un anno (quando sareì stata meglio).
      Ma adesso mi rendo conto che più cerco e più voglio un Maltese. Sabato andrò a vedere un allevamento (e sono spiazzata perchè la mia è stata portata a casa da mio fratello senza un preavviso, presa da un amico. e adesso ho paura di avventurarmi nel mondo degli allevamenti visto che ho scoperto che anche tra loro si nascondono i cagnari)
      Secondo me, dovresti pensare di aprire il cuore a un nuovo peloso. Non riesco a pensare alla mia vita senza un cane. Con la morte della mia cagnolina si è spenta una parte del mio cuore

  3. Buon giorno, ho letto con molto piacere e divertimento questo articolo, desidero da anni un maltese, da quando ne ho sentito parlare, agli inizi degli annni ’80, da mio fratello Patrizio, il quale al tempo aveva un bellissimo levriero afgano dell’allevamento del Gran Pamir (non ricordo esattamente come si scrive); nel tempo ho auto un borzoi, sempre dello stesso allevamento, ma il desiderio del maltese riaffiora sempre; sono emozionata all’idea di leggere un commento della signora Tamagnone, che associo assolutamente alla razza maltese e al ricordo di una delizosa borsetta che Le confezionò proprio mio fratello, con la collaborazione di nostra madre; ora avrei desiderio di regalarne uno a mia figlia Emma per il suo dodicesimo compleanno (ma chissà se è proprio per lei). Le mie perplessità sono: a chi mi rivolgo? quali allevatori sono garanzia di avere un cane tipico della razza, assolutamente non un giocattolo da infiocchettare e soprattutto sano? Sarei onorata di avere un consiglio, magari anche dalla signora Tamagnone.
    grazie signora Valeria Rossi per aver scritto questo articolo, per la passione con cui svolge la sua “attività” ed anche per avermi consentito l’illusione di avere un contatto con colei, che per me, E’ il Maltese in Italia
    Fabiola

    • Bellissimo articolo davvero!! ci ritrovo tutte le mie due pesti 🙂 Fabiola se hai bisogno di consigli per gli allevamenti posso darti una mano,ovviamente senza la competenza di Bianca Tamagnone..ho due maltesi super scatenate e ormai qualcosa ho imparato 😉

  4. carissima Valeria, la sorpresa del tuo bellissimo articolo mi ha fatta felice. Rivedere alcuni dei miei pluricampioni (ne ho fatti 40) mi ha commosso. Ti ringrazio. Che dirti? Come sempre sei meravigliosa, meravigliosa come lo sono i maltesi, razza inimitabile per essere come li hai descritti tu: armoniosanente belli e caratterialmente affascinanti.
    Mi sono dedicata a questa razza unicamente per amore. Ora ho soltanto tanti ricordi, che nessuno vuol sentire. Ti ringrazio per quanto hai pubblicato. La mia e-mail ricorda uno dei miei soggetti piu’ belli, Gemma Colibri, res.BiS ad Amsterdam e l’anno seguente (sempre ad Amsterdam) B.i.S. Ricordi..per me. Grazie per aver scritto così bene del maltese, razza che ha sostituito il mio cuore. Ti abbraccio, bianca tamagnone

  5. Valeria il tuo articolo come sempre non delude le aspettative di chi legge ed io grande amante della razza Maltese condivido appieno cio’ che hai scritto. La mia piccola Dea è il nostro orgoglio, in casa ha portato una ventata di grande gioia e seppur impegnativa proprio come la descrivi tu, perchè questa razza merita di essere curata come una regina, per me non è per nulla impegnativo, mi piace spazzolarla ogni giorno e le faccio io il bagno, voglio fare io tutto cio’ che le serve, non meno impegnativa è la cura degli occhietti, con i prodotti giusti, soprattutto se lacrimano parecchio. Naturalmente Dea quando vede il pettine scappa e con il phon ancora peggio, si rifugia sotto il divano, perchè ricordiamoci che va asciugata molto bene e il pelo diviso, pettinato e tirato proprio come si fa con i nostri capelli altrimenti fa le ondine. E’ troppo bello vedere girare questo batuffolino in giro per casa che ti segue ovunque da una stanza all’altra e magari si chiede “ma non si ferma mai”? Intelligente in un modo spaventoso, capisce benissimo quali sono i giorni in cui si sta a casa e quelli in cui si va a lavoro e non accenna neppure ad avvicinarsi all’uscio e li mi fa una tenerezza infinita ma se le dico “dai andiamo”, inizia a muovere quella codina meravigliosa tutta pelosa e salta dalla felicità. Se potessi prenderei altri maltesi ma per il momento voglio godermi lei, dare a lei tutto il mio amore, proprio come si fa quando hai il primo figlio e ti chiedi se riusciresti a darne altrettanto al secondo senza fare differenze. Tu sai e conosci la mia storia, se sarà, sicuramente potro’ gioire anche dei primi mesi che un po’ mi sono stati tolti ma con il senno di poi mi dico, non potevo scegliere cucciola piu’ adorabile e non potro’ mai ringraziare abbastanza “chiunque” mi abbia condotto da lei.

    • mi fate…. tenerezza…….. mostruosa l’intelligenza di quando gli dici che uscite, la codina… il fatto che ti segua sempre… che capisca che non è un giorno di lavoro… l’intelligenza anche quando scappa davanti al phon semiquotidiano… meravigliosi

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