di VALERIA ROSSI – Ho letto nei giorni scorsi, su FB, la nota di un’educatrice che si intitolava “Puppy class? No, grazie”. Un filino drastica, direi, specie nel discutibilissimo incipit (“ai cuccioli non fa affatto bene stare assieme ad altri cuccioli“), anche se devo dire che le dò pienamente ragione quando sostiene che “mettere insieme cuccioli di taglie ed età diverse è una forzatura“.
Ma… basta non farlo!
E infatti ieri si è tenuta la prima delle tre lezioni che costituiscono la “puppy class” organizzata da Debù, nella quale abbiamo inserito nove cuccioli tutti della stessa età o quasi (dai tre ai cinque mesi) e di taglie compatibili, con la supervisione di due femmine adulte perfettamente socializzate e buone educatrici: Yuma, giovane, dinamica e amica del mondo intero, e Lilla, che invece è un’adulta più matura, ex fobica e ancora un po’ timorosa nei confronti dell’uomo (per fortuna sta in mano a una valida educatrice, che sta ottenendo da lei grandi miglioramenti), ma spettacolarmente brava con i cuccioli, a cui sa passare insegnamenti e competenze.
Poiché tutti i cuccioli presenti erano già ottimamente socializzati verso l’uomo e quindi non c’era alcun pericolo che Lilla “trasmettesse” timori di sorta, entrambe le adulte hanno svolto la loro funzione regolatrice con grande “professionalità” e sicuramente con abilità educative che nessun umano potrà mai avere.
Come si è svolto questo primo incontro?
Innanzitutto con un’umana (che stavolta era la sottoscritta) che spiegava agli altri umani un po’ di etologia (periodi sensibili, comunicazione intraspecifica eccetera…), mentre i cuccioli – che avevano già avuto modo di conoscersi poco prima con reciproche annusatine e primi contatti – se ne stavano tranquilli al guinzaglio.
Poi abbiamo “mollato tutti”, avendo assodato che erano realmente tutti compatibili non soltanto per taglie, pesi ed età, ma anche caratterialmente: c’erano, ovviamente, differenze individuali anche sostanziali, ma nessun cucciolo era pauroso né aggressivo.
La cosa non era affatto scontata, visto che la maggior parte dei cuccioli proveniva dal canile di Avola tramite le adozioni organizzate dai Canisciolti Onlus: quindi c’erano cani tutt’altro che “ben allevati”, nati per la maggior parte in situazioni di randagismo e salvati solo dall’impegno dei volontari siciliani. Evidentemente tutte le famiglie adottive hanno fatto un buon lavoro (e ad un’associazione queste puppy class possono servire anche come controlli post-affido).
Come sempre accade, inizialmente i cuccioli hanno giocato-giocato-giocato, “tutti insieme appassionatamente”: dopo qualche minuto, però, quelli già in età di “ordinamento gerarchico” (fase che inizia a quattro mesi circa) hanno cominciato a tentare i primi approcci di dominanza/sottomissione e si sono chiarite subito le rispettive posizioni, più facilmente tra i cuccioli estranei e un po’ meno tra fratelli.
Questo è un punto interessante, perché i fratellini (ne avevamo cinque: un gruppo di tre e una coppia di femminucce), che vivono ormai separati da diverse settimane, essendo entrato ognuno nella sua nuova famiglia, pensano tutti di essere “saliti di grado” rispetto alla loro convivenza precedente e ci tengono molto a farlo sapere agli altri.
La convinzione di essere “messi meglio” gerarchicamente deriva dal fatto di aver ricevuto dagli umani attenzioni ed “onori” che prima non avevano mai avuto modo di ricevere: e siccome li hanno ricevuti tutti, essendo stati curati e coccolati dalle loro famiglie, tutti speravano di essere diventati “più fighi” degli altri.
Si sono quindi sprecati i gesti di monta, le code altissime e in generale tutti gli atteggiamenti “da bulletto” tipici dei cuccioli che vogliono dominare altri cuccioli. Trattandosi di lupoidi (abbiamo anche selezionato una classe “neotenicamente compatibile”), non c’è mai stato alcun tentativo di rissa, ma solo tanta, tanta mimica e tante ritualizzazioni (che nei cuccioli sono particolarmente tenere e divertenti da osservare).
Da rimarcare comunque il fatto che nessuno si è sentito così strafigo da voler “dominare il mondo”, rischio che si corre quando cure, attenzioni, coccole e “riconoscimenti gerarchici” da parte degli umani diventano eccessivi. Ricordiamo sempre che se il cane riceve riconoscimenti “gratuiti”, senza aver fatto niente per meritarseli, si convince che gli siano dovuti: questo può portarlo a diventare un vero bullo che tenta di imporsi con la forza non perché sia “fatto così”, ma perché ce l’abbiamo fatto diventare noi.
Altro “classico” delle puppy class: dopo aver stabilito per benino tutti i ruoli, alcuni dei cuccioli hanno creato dei “minibranchi” che, in alcuni casi, si sono già organizzati per andare in predatorio su altri cuccioli che facevano le “prede” (divertendosi un sacco, proprio perché taglie e pesi non erano tali da permettere che qualcuno si facesse male).
Quando qualcuno esagerava sono intervenuti prontamente gli adulti regolatori e, in un paio di casi, anche gli umani, semplicemente allontanando per qualche attimo il cucciolo “troppo preso di mezzo” dal marasma generale e portandolo a passeggiare fuori dall’area recintata in cui si teneva la puppy class. Avendo la fortuna di trovarci all’Arenile, un posto bellissimo con uno splendido laghetto e tantissimo spazio verde, le passeggiate “esterne” sono state divertenti quanto i momenti di “scuola”.
La puppy class è durata circa quattro ore, tra momenti di gioco, momenti di “calma obbligata” (durante i quali i cuccioli venivano praticamente costretti a riposare al guinzaglio intanto che io rispondevo alle domande degli umani: se non li avessimo obbligati, loro avrebbero continuato a giocare fino allo sfinimento!), qualche passeggiata rilassante e anche qualche mini-esercizio di obbedienza.
Abbiamo mostrato come si eseguono il richiamo e il seduto, facendo capire agli umani l’importanza fondamentale del movimento per rendersi più interessanti gli occhi del cane: muovendosi e correndo in modo gioioso gli umani sono riusciti tutti a richiamare i loro cuccioli anche mentre erano impegnati a fare i matti con i loro simili.
Durante le chiacchierate nei momenti di pausa (e anche durante l’ottimo pranzo, all’aperto per la prima volta quest’anno: che bello sentire la primavera che arriva!) sono emerse domande interessanti, ma anche racconti da pelle d’oca. Un umano ci ha confessato candidamente che la commessa (o addirittura titolare, non so) di un pet shop appartenente ad una famosissima catena italiana gli aveva consigliato caldamente di piantare il muso del cucciolo nella pipì, qualora lui avesse sporcato in casa! Per fortuna l'”illuminato” consiglio non è stato seguito, ma vengono davvero le bolle al pensiero che in un grande pet shop si possano sentire ancora cugginate di questo livello!
Purtroppo siamo sempre allo stesso punto: la cultura cinofila, in Italia, è ancora molto, ma molto indietro. Corsi di educazione e puppy class sono anche un modo per aiutarne la diffusione, e tutto sommato mi fa molto piacere – anche se da un lato mi dispiace! – che abbiamo dovuto rifiutare diverse iscrizioni, perché i cuccioli erano già in numero più che sufficiente. Le numerose richieste significano che la gente comincia a capire l’utilità di queste iniziative, che tra l’altro (almeno da noi) hanno un prezzo iper-popolare: 15 euro che comprendono tutti e tre gli incontri.
Quindi… puppy class sì, grazie! Se sono fatte bene, ovviamente, e se sono anche un momento di incontro tra persone più esperte e neofiti, durante i quali è possibile chiarirsi dubbi, chiedere consigli e imparare qualcosa di più sui cani.
Infilo qui una parentesi che spero farà piacere ai nostri lettori più affezionati: la puppy class ha avuto una “guest star”, una vecchia amica che è venuta a trovarci e che vedete nella foto qui a sinistra.
La riconoscete?
Questa meraviglia di lupacchiotta, tutta lucida, allegra e capace di farsi bellissime corse, è Fischietta: la cagnolina randagia rimasta paralizzata dopo essere stata investita, che è stata operata lo scorso ottobre anche grazie al contributo degli amici di “Ti presento il cane”.
Vederla oggi – perfettamente sana e soprattutto felice – è una vera gioia per me e spero davvero che lo sia anche per tutti coloro che hanno seguito la sua storia.
Concludendo: ai cuccioli fa benissimo stare insieme ad altri cuccioli: l’importante è che le puppy class siano fatte con criteri precisi, che non si corrano rischi (e ricordo che non sto parlando solo di possibili risse: è pericoloso anche far giocare cuccioli di taglia troppo diversa perché i più grandi, nel tentativo di rincorrere i più piccoli e agili, rischiano di farsi saltare qualche legamento!) e che siano possibilmente accompagnate da informazioni utili ai neofiti (noi avevamo parecchi umani al loro primo cane).
Soprattutto, però, le puppy class devono divertire cani e umani: che alla fine, forse, saranno tutti un po'”cotti” (come dimostra l’ultima foto in basso), ma che avranno acquisito qualche nozione in più, sicuramente utile per una futura convivenza più serena tra questi nostri – bellissimi, diciamolo! – branchi multispecifici.

Esperienza di grande significato per tutti, cuccioli e umani.
Io ho imparato molto e Fannie di più. Questo ha avuto un effetto sorprendente nel nostro rapporto con risultati pratici che non pensavo potessero essere così immediati.
Apprezzo tantissimo la competenza, la dedizione e l’entusiasmo del vostro gruppo.
Grazie davvero.
A domenica.
Valeria cosa intendi con “neotenicamente compatibili” appartenenti tutti alla stessa scala neotenica o anche mescolando ma in modo che a soggetti appartenenti a razze più vicine al lupo adulto avete affiancato razze che si sottomettono più volentieri? Che so…quarto stadio mescolato al secondo…
E per socializzare un cucciolo con cani di taglia diversa? Probabilmente nei prossimi mesi mi arriverà a casa un cucciolo di pastore tedesco, per la prima volta di linea da lavoro. Al campo potrò socializzarlo tranquillamente con cuccioli pari taglia e pastori tedeschi adulti, il mio campo, però, e’ frequentato appunto per lo più da pastori tedeschi. Come posso abituarlo a cani di piccola taglia, in modo che, una volta adulto, se nelle nostre uscite incontrassimo cani di piccola taglia, si comporti comunque in modo tranquillo e controllato? So che, una volta cresciuto, e’ altamente improbabile che vada d’accordo con altri cani, mi basta abituarlo in modo che sia sempre sotto controllo, considerata la forza e l’irruenza di cui sono capaci. Conosco un jack russell tranquillo (nei limiti di un jr) ed equilibrato, abituato ai cani grandi, ma ha solo due anni ed è, appunto, un jack russell, quindi tremo all’idea di vedere il mio cucciolo, che le articolazioni ancora delicate e in formazione, cercare di rincorrere questo proiettile che schizza alla velocità della luce.
Ciao, fossi in te mi porrei il problema inverso, cioè il rapporto con i cani di taglia uguale o superiore.
Il mio, incrocio di pastori di taglia media, snobba completamente quelli piccoli, mentre sia lui che i pastori tedeschi che incrocio per strada, scattano subito se un cane di taglia simile li guarda o si pone frontale. Anche se c’è da dire che il guinzaglio può influire..
Se ora vuoi fargli amicizia con un JR che schizza come un missile e sei preoccupata, beh, cerca il cane di un’altra persona 🙂
In realtà non mi pongo il problema dei paritaglia perché quello è risolto in partenza. Frequento un campo di UD, quindi di pastori tedeschi ne vedrà a bizzeffe, e anche esponenti di altre razze di taglia simile. Essendo cresciuto in questo modo il pt con cui sto lavorando ora, che è di mia sorella, in uscita si dimostra indifferente ai cani pari taglia, mentre manifesta un odio sfrenato per i piccoletti. Cosa da imputare anche al fatto che, portandolo spesso a passeggiare in campagna, quando passiamo davanti a certe casa veniamo attaccati da mini branchi di cani padronali liberi, tutti di piccola taglia. Senza mai avere subito o causato danni, capisci bene però che per lui, trovarsi circondato da 3 microcani che cercano di mordergli coda, orecchie e zampe contemporaneamente, ed essere trascinato via da me che gli impedisco di difendersi come vorrebbe, e’ una bella forma di stress, che lo ha portato a sviluppare una forte antipatia per i cani piccoli.
Quello è il paradiso dei cuccioli! Purtroppo non in tutte le zone ci sono così tanti cuccioli aderenti all’iniziativa e non sempre si riescono a comporre classi equilibrate per taglia ed età. E alla fine a rimetterci può essere proprio il cucciolo. Quindi, in certi casi, piuttosto che rischiare la salute (fisica e mentale) del cucciolo a pagamento in un corso di puppy class organizzato male, capisco anche chi preferisce socializzarsi il cucciolo da sè, magari limitandosi ad incontrare altri cuccioli al parchetto.
che tesori………………….
Qualcuno le ritiene inutili, ovvero: basta portare fuori il cane. Per me è invece, appunto, molto utile quando fatto con senno. È palese che far giocare levrieri con molossoidi non è geniale magari.
Però non mi era mai capitato di sentire di usare anche cani adulti.. Ancor meglio!!
avevo letto quell’articolo e sinceramente ero rimasta basita…..io ho partecipato una volta a una puppy class ed e’ stata un esperienza bellissima per me e la mia Yuki !!!!
Bellissima giornata ieri!!!!!! Vedere tanti cuccioli correre felici riempie il cuore di gioia!!!!!
Poi Valeria ha davvero “una marcia in più”!!!!! Non mi stanco mai di sentirla parlare!!!!!
Poi arrivare a casa e vedere Vito che mi guarda e scodinzola tutto soddisfatto e felice!!!! Bhè…. avevo quasi le lacrime agli occhi!!!!!
A domenica prossima cucciolotti!!!!!
svegliati è primaveraaa!
Bellissima iniziativa!!! Poi quando si fa CULTURA(scritto tutto i maiuscolo) si mettono le basi per un mondo migliore!!!
Vedere fischietta felice, correre insieme ai cuccioli…bhè un miracolo!