Ci sono moltissimi metodi per insegnare il “terra”: bisogna ricordare, però, che questa posizione mette il cane in condizione di estrema vulnerabilità, e che i metodi tradizionali costringono praticamente il conduttore ad assumere una posizione fortemente dominante.
Questo non piace mai ai cani adulti dal carattere forte (specie quelli che a loro volta sono dominanti) e non è mai producente col cucciolo, che potrebbe essere “schiacciato” da una coercizione troppo forte.
Quindi, pur trattandosi di un esercizio relativamente semplice, il “terra” va affrontato consapevolmente, perché un approccio sbagliato potrebbe danneggiare il nostro rapporto con il cane.
L’ordine in italiano è “terra”, quello in tedesco “platz” (pronunciato “plaz”). Qui di seguito vi indicherò tre diversi metodi per l’esecuzione, cercando di abbinare ad ognuno un tipo di cane.
Si parte SEMPRE dal cane seduto, quindi il cane deve già conoscere l’esercizio.
METODO A – questo è il metodo che personalmente preferisco e che ho sempre utilizzato con i miei cani.
Va bene per cuccioli e adulti, compresi i cani che entrano facilmente in conflitto con il conduttore.
Mettiamo il cane seduto e mostriamogli, tenendolo in una mano, un rinforzo molto appetibile (gioco o bocconcino, a seconda di ciò che il cane ama di più): diamo l’ordine “terra” ed abbassiamo molto rapidamente la mano verso il suolo, con un movimento a “elle”.
Prima in giù e poi leggermente in avanti.
Il cane, per seguire il movimento della mano, abbasserà il treno anteriore e si troverà automaticamente in posizione di “terra”… almeno sulla carta, perché molti cani tendono ad alzare il posteriore intanto che abbassano la testa.
Il segreto sta nel muovere la mano correttamente: verso il basso, sì, ma anche alla giusta distanza dal corpo del cane. Infatti, se la tenete troppo vicina al corpo, il cane tenderà ad arretrare la testa per vedere meglio (e quindi a restare seduto): se la tenete troppo lontana dal corpo, il cane verrà in avanti (e quindi alzerà il posteriore).
La cosa migliore è provare finché non capite qual è la distanza corretta: per aiutarvi, qualora il cane si alzasse in piedi, potete tenere l’altra mano ferma a circa un centimetro sopra la sua groppa. Se lui alza il posteriore incontra l’ostacolo della mano (non dovete MAI essere voi a premere)
Il cane cercherà di alzare il posteriore per poter abbassare la testa fino al rinforzo: ma incontrando la resistenza della nostra mano dovrà abbassare il treno anteriore, mettendosi quindi a terra.
Appena il cane si è messo in posizione la mano si apre “magicamente” e il cane potrà avere il premio.
Molto presto (di solito bastano un paio di lezioni) non ci sarà più bisogno di tenere la mano sul posteriore, perché ormai il cane avrà capito come funziona il gioco e andrà a terra spontaneamente.
METODO B – Facciamo sedere il cane, poi diamo l’ordine “PLATZ”.
Il cane, naturalmente. non avrà ancora capito cosa vogliamo da lui e ci guarderà perplesso. Afferriamo allora (con dolcezza) le sue zampe anteriori (la mano sinistra afferra la zampa sinistra, la destra può passare sopra il collo del cane per prendere la zampa destra (consigliabile solo per le razze che sopportano bene i segni di dominanza) oppure passare davanti al collo (se il cane è abbastanza grande).
Sollevare le zampe del cane e tirarle delicatamente in avanti e verso il basso, finché il cane non sarà in posizione.
Se il cane è di taglia medio-piccola, per effettuare comodamente questo movimento ci si dovrà mettere a cavalcioni del cane, il che va bene solo con un adulto molto docile.
Controindicazioni: questo metodo, anche se non si fa alcuna “violenza” sul cane, gli impone di subire una manipolazione e una posizione molto dominante da parte del conduttore. E non tutti apprezzano.
E’ assolutamente sconsigliato con i cuccioli, che potrebbero divincolarsi (specie se non sono ancora abituati ad essere manipolati e soprattutto a farsi toccare le zampe) e farsi male.
Per chi va bene, dunque? Per cuccioloni e adulti che non sanno giocare (purtroppo ce ne sono moltissimi…) e che non sono interessati al cibo. Devono essere comunque cani di almeno sei-sette mesi, già abituati a farsi manipolare (specialmente a farsi toccare le zampe, cosa che non entusiasma nessun cane) e che non entrano in conflitto quando l’uomo assume posture molto dominanti.
NOTA: se stiamo parlando del “nostro” cane, il fatto che lui non giochi e non sia interessato al cibo, più che ad utilizzare questo metodo, dovrebbe spingerci a rivedere completamente il nostro rapporto.
METODO C (creato da Giulio Landolfi) – buono per i cuccioli (di taglia medio-grande: con quelli molto piccoli è quasi impossibile usarlo) e ottimo per gli adulti che non giocano, non sono golosi, non amano farsi toccare e mal sopportano la dominanza fisica.
Va bene anche per i cani troppo sottomessi, che vanno a terra con le orecchie basse e l’aria colpevole (bruttissima da vedere e penalizzata in gara). Sconsigliato con cani iperattivi e superdinamici.
Partendo sempre dal cane seduto, coprirgli gli occhi con una mano lasciando solo uno spiraglio di visibilità in basso.
Per riuscire a vederci il cane abbasserà sempre più la testa, ma noi continueremo a seguire la discesa lasciando sempre e solo il piccolo spiraglio di luce in basso.
Il cane, alla fine, dovrà abbassare tutto il treno anteriore e si ritroverà nella posizione che gli richiedevamo. A questo punto verrà premiato.
Bisogna fare un po’ la mano al modo giusto di coprire gli occhi, perché le prime volte di solito si pasticcia e non si ottiene alcun risultato: ma una volta imparato il meccanismo, il gioco diventa facilissimo.
Questo metodo non va bene, solitamente, con i cani iperattivi, perché loro tendono a spostare violentemente la testa a destra e a sinistra, anziché abbassarla.
Qualsiasi metodo si sia usato, non appena il cane sarà arrivato in posizione dovremo premiare, preferibilmente con la voce e/o il bocconcino (le carezze spingono quasi tutti i cani ad alzarsi).
Questo esercizio va SEMPRE insegnato in condizioni di totale tranquillità, senza la presenza di altri cani, persone, automobili ecc.: la posizione di “terra” è una posizione in cui il cane si sentevulnerabile, quindi tende ad abbandonarla ogni volta che qualcosa lo mette in allarme.
Al termine dell’esercizio facciamo rimettere il cane seduto prima di lodarlo e farlo giocare: è meglio ripassare sempre dalla posizione seduta, perché in caso contrario il cane tenderebbe a “schizzare in piedi” troppo facilmente, anche prima del nostro ordine.
Nel giro di due-tre lezioni il cane avrà associato il termine “Terra” (o Platz) alla posizione: ritardando il premio otterremo anche che la mantenga sempre più a lungo (andando ovviamente per gradi).
Infine dobbiamo badare alla velocità e alla correttezza dell’esecuzione, ovvero a che il cane assuma una buona posizione “a sfinge” e non si metta a terra con i posteriori di lato.
Per ottenere una buona posizione io consiglio di far sempre sentire un po’ di tensione al cane, in modo che resti attento e che non si “sdrai” a riposare, con i posteriori buttati di lato:
a) “ritardando” un po’ il premio e la lode, in modo che il cane resti sempre in vigile attesa;
b) “premendo” psicologicamente sul cane – in modo leggero ma palpabile – con la posizione del nostro corpo e soprattutto col nostro sguardo.
Ad un cane del carattere forte far sentire la nostra personalità, mentre a quello più sottomesso dovremo far pensare che siamo sempre sul punto di “ripartire” (per un altro esercizio o per un gioco).
Non è facile spiegare a parole questo sottile gioco psicologico, ma sarà l’esperienza ad aiutarvi.
Se non riusciste ad ottenere un buon risultato agendo sulla psiche del cane, ci sono due alternative:
a) agire sul suo corpo: se assume posizioni scorrette, correggetele con le mani e lodatelo solo quando si è messo “a sfinge”;
b) utilizzare il clicker (che ovviamente il cane deve già conoscere), clicckando solo la posizione corretta e non quelle “allegramente svaccate”. Questo è uno dei casi il cui il clicker permette il perfezionamento di un esercizio nel modo più rapido e semplice.
La velocità di esecuzione si ottiene, in pratica, usando ogni tanto il bocconcino (anche dopo che il cane ha imparato perfettamente l’ordine) e lasciando che, appena arrivato a terra, fruisca del rinforzo (cibo o gioco) immediatamente.
Questo dev’essere un esercizio “in più”, da eseguire all’incirca una volta ogni due giorni.
A questo punto non si dovrà più passare attraverso la posizione seduta, ma durante la condotta si potrà dare un PLATZ allegro, mentre ci si abbasserà e si poggerà a terra il rinforzo tenuto nella mano chiusa.
Il cane non potrà averlo, ovviamente, se non si mette a terra: e nel giro di poche lezioni solitamente impara a “buttarsi” letteralmente giù quando sente l’ordine, perché spera di trovare qualcosa di interessante.
Il “qualcosa” ci sarà abbastanza spesso da mantenere l’aspettativa, ma non così spesso da indurre il cane ad eseguire solo per ricevere il premio.
Questo è un metodo che migliora soltanto la velocità di esecuzione, ma non è un metodo di insegnamento (anche se somiglia un po’ al metodo A). Infatti il segreto di questo “gioco” è tutto nella velocità, che in fase di insegnamento servirebbe solo a sconcertare il cane.
Un altro metodo molto usato per velocizzare il platz è quello di “spalmare” il cane a terra con le mani: funzionare funziona, ma spaventa i cani giovani e quelli sottomessi, e spesso provoca i “terra” a orecchie basse di cui parlavo sopra.
Con i cani di grande carattere, invece, può andare bene, ma solo se glielo presentiamo come un gioco e non come una forzatura: quindi tono di voce e atteggiamento del conduttore dovranno essere molto allegri.
Strillare PLAAAAATZZZZZZZZZZZ e spiaccicare il cane per terra è un’esibizione a cui assisto sempre poco volentieri, anche perché non dà risultati particolarmente eclatanti (se non quello di mandare il cane in eccessiva sottomissione).
Mi rendo conto che probabilmente questa non è la sede migliore per questa domanda, ma la pongo qui perché ho esattamente il problema descritto nel metodo B. Ho un cane (preso in canile da poco) che non mostra alcun entusiasmo per il cibo né per il gioco. Aldilà del “terra”, dove posso trovare suggerimenti per impostare un rapporto più caldo, e dare alla cagnina un po’ di entusiasmo per qualcosa? (Io ci metto l’AMMMORE ma dice che non basta 🙂 )
In pratica tu vuoi insegnare ad un cane che non ha mai giocato a giocare con oggetti e con il proprietario.
è una situazione frequente anche in cani non di canile, e spesso i proprietari perdono la speranza non sapendo come fare (poi molti di sti cani sanno giocare con altri cani, ma non sanno giocare con gli umani e/o con gli oggetti).
Se ilo cane ama rosicchiare oggetti il compito è facilitato di molto (ma non è impossibile anche nell’altro caso), e è ok anche se rosicchia solo alcuni tipi di oggetti (se al cane non piace rosicchiare nemmeno bastoni, prova con un osso di ossobuco di manzo dato la prima volta con ancora un po’ di carne attorno e lasciandoglielo a disposizione anche quando ormai è perfettamente pulito: se prendi un ossobuco spesso il cane lo rosicchia x mesi o anni senza pericolo e con gusto e dopo la prima ora in cui rosicchia la carne l’ossobuco non lascia nemmeno + sporco in casa e solo cani molto grossi possono cercare di ingoiarlo intero).
Se il cane rosicchia e trova interesse almeno x l’ossobuco il lavoro è facilitato, ma se non è così si può fargli provare interesse anche ad es x un tronchetto con corteccia lungo circa 30cm che facilita il lavoro successivo(la lunghezza è pensata x un cane di taglia media/medio-piccola e x facilitare gli esercizi, lo spessore deve essere proporzionale alle mascelle del cane in modo che l’animale non spezzi il bastoncino e che sia abbastanza spesso da essere rosicchiato con gusto ma non troppo in modo che non sia troppo pesante e possa essere preso in bocca bene e non sia pericoloso x il cane se lanciato; solitamente i tronchetti con corteccia piacciono di + perchè + gustosi da rosicchiare ma fanno molto + sporco in casa; il legno NON deve lasciare schegge sennò è pericoloso).
X rendere il tronchetto interessante al cane lo si può strofinare con del fegato bollito o immergerlo nell’acqua del fegato bollito x la notte e poi lasciarlo asciugare e/o spalmarlo con del burro (se il cane non ha problemi con i latticini) o con altro di appetibile x il cane (di FORTEMENTE appetibile, e quindi qualcosa che il cane adora e che NON mangia abitualmente: meno la cosa è appetibile + faticheremo ad ottenere i risultati e potremo anche fallire miseramente semplicemente perchè non abbiamo reso il tronchetto interessante x il cane).
Una volta che abbiamo un tronchetto puzzolente e appetibile x il cane proviamo a darglielo e vediamo se comincia a leccarlo/rosicchiarlo con aria interessata: se lo fa ok, sennò vuol dire che non abbiamo trovato qualcosa di veramente appetibile x il cane e dobbiamo ritentare prima di procedere (il cane deve mostrarsi MOLTO interessato al tronchetto e cominciare a leccarlo e/o rosicchiarlo lungamente, e in tal caso diciamogli BRRAAAVOOO con molta enfasi x fargli capire che apprezziamo molto la cosa e lasciamolo divertire x un po’, ma non x + di 10 minuti, e x recuperarlo magari offriamo un pezzo di fegato bollito al cane in cambio o altro di MOLTO appetibile, in modo da fargli capire che quel meraviglioso snack-gioco non è SEMPRE disponibile ma lo è SOLO quando noi lo decidiamo: ciò serve a fargli pensare di impegnarsi di + x ottenerlo quando è disponibile ed è la base x arrivare al risultato: se gli lasciamo tutto il giorno il tronchetto o tronchetti simili difficilmente otterremo dei risultati).
Siamo arrivati ad un cane che rosicchia un tronchetto “farcito”£ con l’odore/gusto di qualcosa di appetibile: ora quando gli presentiamo il tronchetto proveremo a farlo passare danavnti a lui strinscviandolo sul terreno a dstra e a sinostra prima lento e poi facendo degli scatti sino a che il cane non lo segue con lo sguardo (se il cane lo segue con la testa o ancora meglio cerca di prenderlo con la bocca ancora meglio: stiamo risvegliando il suo istinto di gioco e il predatorio) e a quel punto diciamo BRAAVOO e gli lasciamo il tronchetto x qualche minuto da rosicchiare/leccare (sempre ben farcito, solo molto + avanti potremo utilizzare un tronchetto non farcito e poi anche altri giocattoli) e poi sempre offrendo in cambio un bocconcino riprenderemo il tronchetto (che non deve MAI essere a disposizione del cane se non in queste sessioni guidate: sennò il lavoro diverrà interminabile).
I passi successivi saranno avere un cane che sempre strisciandogli davanti al muso (ad altezza suolo) il tronchetto farcito non lo segue solo con gli occhi, ma prima con il muso e pian piano con scatti del corpo e poi cerca di prenderlo con la bocca magari facendo dei versi (ogni sessione va conclusa con un successo e bisogna procedere molto x gradi lodando ad ogni minimo risultato e terminando ad ogni risultato positivo senza stressare il cane: gli stiamo insegnando a giocare, non dobbiamo assillarlo!).
Quando saremo arrivati ad un cane che strisciando il tronchetto a zig zag davanti a lui cerca di prenderlo con la bocca(cosa cjhe gli lasceremo fare dandogli l’idea di aver acchiappato la preda-tronchetto) ogni volta che lo facciamo, e lo fa con entusiasmo cominciando a stringere il tronchetto in bocca potremo accennare un po’ di lieve tira e molla con il tronchetto facendo vincere il cane (x dargli + fiducia in se: l’insegnamento del lascia ben fatto andrà rimandato ad u secondo momento) e poi si potrà anche cominciare dopo un po’ di zig zag con il trobchetto, a provare a farlo rotolare x mezzo metro davanti al cane quando è eccitato e lo segue in modo che lo insegua e lo prenda in bocca cominciando a rosicchiarlo. Pian piano il rotolamento potrà esere fatto x non + 50cm ma un metro o +, sempre mantenendo il cane molto motovato be premiandolo a voce cn dei gran BRAVOO quando fa ciò che vogliamo (cioè giocare con il tronnchetto e interessarsi ad esso).
éPian piano avremo un cane che ama rosicciare il troncheto, lo segue se lo muoviamo a zig zag davanti a lui e cerca di prenderlo, se lo prende fa un po’ di tira e molla con noi, se lo facciamo ritolare davanti a lui lo segue. lo porta in bocca x quanche mertro x portarlo dove vuole rosicchiarlo con calma..
In pratica avremo un cane che gioca con un oggetto (e pian piano potremo cominciare a non farcire + il tronchetto poichè il cane comincerà a provar piacere nell’inseguirlo morderlo e rosicchiarlo in se anche se non aromatizzato al fegato o cosparso di burro..
Dopo aver ottenuto questo insegnargli ad es il riporto sarà molto + semplice (e ad un cane giocoso insegnare i comandi in generale è + facile, soprattutto se non abbiamo un cane molto goloso; poi avere un cane che sa giocare rende anche facile farlo correre mantenendolo sotto il nostro controllo in ambienti aperti senza diventare maratoneti o centometristi), come sarà + semplice insegnargli a giocare con altri giocattoli (ma x l’insegnamento e gli esrcizi usate sempre un gioco non a disposizione continua del cane e molto gradito al cane x insegnargli nuove cose in modo da essere facilitati).
Certo questa spiegazione è stringata e cose simili spiegate senza immagini possono essere un po’ostiche (soprattutto perchè a seconda del cane possono dover essere un po’ modificate x renderle + adatte al soggetto che può avere altre preferenze o non reagire “da manuale”), ma spero di aver reso l’idea dando qualche spunto.
(se altri + ferrati di me trovassero degli errori che lo facciano presente; io ho solo esposto il metodo da me usato su alcuni cani che non giocavano, metodo che deriva in buona parte da ciò che ho letto su vari libri e che non dovrebbe fare danni anche se uno fa qualche errore, anche se chiaramente + errori si fanno meno risultati si ottengono…però l’ideale è SEMPRE farsi aiutare da qualcuno di esperto che possa seguire direttamente cane e proprietario personalizzando i metodi).
Faccio il volontario in canile e sono appassionato di rottweiler.
Quasi sempre ho a che fare con cani adulti e non sempre propensi all’ubbidienza e al “maneggiamento” da parte di chi conoscono poco, per non dire anche un po’ aggressivi e per usare un termine lievente inflazionato (e a volte usato a sproposito) dominanti.
Le prime lezioni saranno sul “vieni” poi “seduto”, ma quando si arriva al “terra” ed il metodo A non dovesse funzionare (con cautela il C, pericoloso il B) bisogna seguire altre strade.
Dato che certi individui (pochi per fortuna) non accettano nessuna manipolazione, a volte nemmeno una carezza altrimenti parte il ringhio quando non è lo sguardo fisso e il dentino in vista, mi sono inventato il Metodo D.
Prima dote la pazienza (il “conduttore” può pure sedersi se vuole) poi si fa eseguire il “seduto” e poi si aspetta, si aspetta, si aspetta… se fa caldo o se si già camminato per un po’ e non c’è nulla in giro di interessante il cane si stufa e si metterà a terra da solo (prima o purtroppo, poi).
L’abilità sta nel dare l’ordine “terra” mentre il cane si è quasi già accucciato del tutto ed partire velocissimi con il bocconcino, tanta enfasi nel dirgli “bravo” e dimostrarsi esageratamente soddisfatti.
Spesso le prime volte il cane ti guarda stupito quasi a domandarsi “che ho fatto per meritarmi il boccone???” (i più “bastardi” si rialzano addirittura), ma già al secondo “terra” si abbassano guardandoti per vedere se hanno capito bene.
Al terzo/quarto ordine va giù come un piombo.
C’è da dire che nei canili gli vengono forniti croccantini e quasi mai in porzioni molto abbondanti.
Un pezzetto di wurstel è una libidine inusitata, un lusso.
La fortuna è che i rott sono uno STOMACO con annesso cane e che per qualcosa da mangiare son capaci di fare l’uomo ragno sul soffitto… o forse perchè, essendo tedeschi, il wurstel è un piatto nazionale.
P.S.: di solito le prime volte il cane non esegue il terra, ma si stravacca al suolo… accontentatevi all’inizio e poi con calma il wurstel arriverà solo ad esercizio perfetto (o quasi).