venerdì 5 Settembre 2025

Shunt porto sistemico nel Jack Russell: gli allevatori “non lo conoscono”, i veterinari dicono di vederne a pacchi…

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Valeria Rossi
Valeria Rossi
Savonese, annata ‘53, cinofila da sempre e innamorata di tutta la natura, ha allevato per 25 anni (prima pastori tedeschi e poi siberian husky, con l'affisso "di Ferranietta") e addestrato cani, soprattutto da utilità e difesa. Si è occupata a lungo di cani con problemi comportamentali (in particolare aggressività). E' autrice di più di cento libri cinofili, ha curato la serie televisiva "I fedeli amici dell'uomo" ed è stata conduttrice del programma TV "Ti presento il cane", che ha preso il nome proprio da quella che era la sua rivista cartacea e che oggi è diventata una rivista online. Per diversi anni non ha più lavorato con i cani, mettendo a disposizione la propria esperienza solo attraverso questo sito e, occasionalmente, nel corso di stage e seminari. Ha tenuto diverse docenze in corsi ENCI ed ha collaborato alla stesura del corso per educatori cinofili del Centro Europeo di Formazione (riconosciuto ENCI-FCI), era inoltre professionista certificato FCC. A settembre 2013, non resistendo al "richiamo della foresta" (e soprattutto avendo trovato un campo in cui si lavorava in perfetta armonia con i suoi principi e metodi) era tornata ad occuparsi di addestramento presso il gruppo cinofilo Debù (www.gruppodebu.it) di Carignano (TO). Ci ha lasciato prematuramente nel maggio del 2016, ma i suoi scritti continuano a essere un punto di riferimento per molti neofiti e appassionati di cinofilia.

di VALERIA ROSSI – Solita storia, solito problema: quando emerge una preoccupante incidenza sanitaria in una razza, la prima reazione degli allevatori è quella di negarla. “A me non è mai successo” è la risposta-tipo, e in moltissimi casi è anche la verità: ma se io sono stato bravo/mi è andata bene/ho scelto la linea di sangue giusta e così via, non è che possa infischiarmene se invece ad altri cani sta succedendo.
SE amo davvero la razza, dovrei balzare in prima linea e chiedere controlli, approfondimenti, test.
Invece no.
Si ha il Sacro Terrore – ahimé, comprensibilissimo, ma non per questo giustificabile – di diventare “quello che ha quel problema lì in allevamento” (visto che il pensiero più comune è: “Se non ce l’avesse, perché mai se ne dovrebbe preoccupare? ).
Il fatto che ci si dovrebbe preoccupare sempre prima, anziché dover correre ai ripari dopo, è recepito in media da un allevatore su dieci. O meglio, è sicuramente recepito da molti di più, ma sono in pochi ad avere il coraggio di mettersi in gioco: perché è vero che l’arte dello sputtanamento in cinofilia ha raggiunto vette di vera eccellenza, ed è stravero che dichiarare di avere un cane malato significa infilare la testa in una gogna.
Però è anche vero che se la testa, invece che nella gogna, la infiliamo sotto la sabbia, a rimetterci sono i cani.
Ed è per questo che io mi vergogno a sangue quando scrivo che l’Allevatore Serio (quello maiuscolo) è colui che innanzitutto bada alla salute, che fa il possibile per eliminare (almeno) le malattie genetiche, che accoppia con rigore selettivo e che cerca di mettere al mondo solo cuccioli sani… e poi leggo lettere come quella che mi ha mandato Benedetta, allevatrice di Jack Russell che mi ha autorizzato (e già merita una standig ovation solo per questo) a pubblicare tutto integralmente, con tanto di nomi e foto dei suoi cani, perché lei “lo struzzo non vuole farlo”.
Ecco ciò che mi ha raccontato: a voi le conclusioni (e agli allevatori, ovviamente, ampio diritto di replica, come sempre).

Zeta

Sono una allevatrice amatoriale di Jack Russell – due o tre cucciolate all’anno – che improvvisamente si è vista a dover fronteggiare un problema del quale non conoscevo neanche l’esistenza (heartbreaks of dog breeding li chiama una mia amica veterinaria in Tennessee): lo shunt porto sistemico (PSS per gli amici) una malformazione congenita del sistema vascolare del fegato… ma non sto a spiegarglielo visto che sicuramente ne avrà sentito parlare, e mi auguro non debba mai venirne a contatto!
Il 13 dicembre scorso nasce una cucciolata di tre Jack dalla mia fattrice Zeta (figlia di un cane di linea Myrmidon) e dal mio stallone Nixon (linea Lantaka, ergo Myrmidon anche lui), accoppiamento già fatto in anni passati che hanno prodotto cuccioli molto belli ma soprattutto MOLTO equilibrati!
Il 99,9% dei miei cuccioli vanno a famiglie che non hanno velleità di mostre, expo o allevamento, per cui per me il buon carattere è fondamentale!

Nixon

Il 13 febbraio consegno la femmina della cucciolata (Camilla) a una famiglia che era venuta a vederla a tre giorni di vita e di cui seguivano lo sviluppo tramite fotografie messe su Facebook…
Dopo un paio di giorni, come è mia abitudine, faccio una telefonata per sapere se va tutto bene. Mi dicono che la piccola è stupenda, meravigliosa, sporca quasi esclusivamente sulla traversa, è simpatica, vivace, ecc, ecc  – insomma un cucciolo comme il faut, la qual cosa mi riempie di gioia (e di orgoglio, perché no?).
Arriviamo alla fine di febbraio, ricevo una telefonata dei signori che mi dicono che Camilla ha avuto una  “crisi epilettica” tre giorni dopo la somministrazione del vaccino e dell’antiparassitario (!) e che l’hanno portata in una certa clinica veterinaria, dalla quale chiedo venga portata via immediatamente e portata invece all’ Istituto Veterinario della Clinica Universitaria.
Dopo svariati test, eco, prelievi non concludenti, viene però ipotizzato uno shunt…

La piccola Camilla, affetta da shunt portosistemico

Mi offro di riprendermi la cucciola per potermene occupare personalmente (omissis).
Ora è passato quasi un mese e Camilla non ha più avuto crisi… Le ho fatto fare una TAC che in effetti ha confermato lo shunt “tra l’operabile e il non-operabile” (ad un costo talmente spropositato che non vale neanche la pena di correre il rischio): mi è stata data una serie di cure da farle (antibiotici, Vit K, epato protettori, fermenti lattici, lattulosio). Di mia iniziativa l’ho sottoposta inoltre a una dieta (praticamente vegan!) da me trovata sul sito dell’Università del Tennessee e sto  facendole una cura omeopatica nella speranza di “ingannare” il suo organismo affinché   il sistema vascolare epatico (esistente) si metta finalmente a funzionare.
Ma arrivo al dunque: ovviamente, appena sentito la parola ‘shunt’, prima ho telefonato al veterinario che mi segue da anni, che mi ha spiegato tutto per filo e per segno, poi a due diverse allevatrici che allevano Jack in modo professionale, con una e anche due cucciolate al mese; entrambe hanno detto di non sapere di cosa stessi parlando e che a loro  non era mai capitato nulla di simile.
Allora mi chiedo: sono il la sola sfigata che abbia avuto questo problema, o sono l’unica scema che ne parla?
Intanto, sia alla Clinica dell’Orologio a Sasso Marconi dove ho portato Camilla a fare la TAC, sia all’Università di Milano, dove la seguono, mi dicono che più dell’80% dei loro pazienti sono Jack Russell…
Come può essere che ben due allevatrici professioniste di lunga data non ne avessero mai neanche sentito parlare?
In America sia il Club dello Yorkshire Terrier, sia quello del Maltese (due razze soggette a questa patologia) fanno degli screening mirati; in Olanda, dove la metà delle linee di sangue di Irish Wolfhound erano soggette allo shunt, ora con uno screening mirato sono quasi riusciti a liberarsene del tutto.
Perché noi non siamo mai abbastanza onesti da ammettere l’esistenza di un problema?  E in tutto questo l’ENCI dov’è? Pensa solo a far soldi con le denunce di monta e di cucciolata, senza curarsi di tutelare i cani in quanto tali?
Sfido che all’estero abbiamo una pessima nomea come allevatori… neanche i normali controlli di lussazione della patella, retinite pigmentosa o  lussazioni delle anche sono obbligatori!
In America nessun allevatore serio si azzarderebbe a far accoppiare cani che non sono CLEAR su tutti i fronti!
Certo, i fulmini possono sempre colpire a ciel sereno: ma se uno ha la coscienza a posto in quanto a controlli che dovrebbero essere di routine, i fulmini può anche accettarli ogni tanto.
Sono veramente amareggiata… amo questa razza di piccoli-grandi cani, li allevo con amore e dedizione seguendoli passo a passo,  educandoli, socializzandoli, creando dei rapporti con i loro futuri proprietari, faccio i controlli di rito sui cani adulti… poi arriva una situazione come questa e mi sento sola come un cane!
Di mia iniziativa ho fatto fare dei prelievi di sangue e urina alle mie fattrici e al mio stallone: sicuramente Zeta e Nixon non verranno più accoppiati tra di loro, ma penso che l’ENCI dovrebbe divulgare queste notizie, se non altro perché, se capitasse a qualcun altro, saprebbe riconoscere subito i sintomi di questa malformazione congenita. 

Che cos’è lo Shunt portosistemico (PSS, dall’inglese portosystemic shunt)

Shunt intraepatico

E’ una patologia grave che colpisce sia il cane che il gatto: può essere congenita o acquisita.
Il sangue dovrebbe seguire un percorso che interessa il tratto digerente per arrivare al fegato attraverso la vena porta, per terminare poi il suo viaggio nella vena cava, il grande vaso sanguigno che trasporta il sangue indietro al cuore. In presenza di uno shunt portosistemico il flusso sanguigno non arriva al fegato, ma va a finire direttamente al sistema di circolazione venosa, attraverso la vena cava.
Il mancato passaggio nel fegato provoca conseguenze gravi, poiché non vengono eliminate le tossine dal sangue, molte delle quali sono sottoprodotti delle proteine impiegate per la digestione. Venendo a mancare tale “pulizia” del sangue, queste tossine circolano liberamente nel corpo, provocando sintomi clinici, molti dei quali sono neurologici.

Shunt extraepatico

Il complesso delle malattie neurologiche e segni comportamentali generati da questa malattia epatica è chiamato encefalopatia epatica.
Gli shunt congeniti vengono suddivisi in due categorie principali: intraepatici ed extraepatici. I primi si verificano all’interno del fegato e si incontrano solitamente in cani di taglia grande (Irish Wolfhound, Bobtail, Labrador e Golden Retriever, Pastore tedesco, Setter e Samoiedo sembrano essere le razze maggiormente a rischio); i secondi avvengono invece al di fuori del fegato e sono più comuni nelle razze di piccola taglia (tra le quali spiccano Schnauzer Nano, Yorkshire  Terrier, Cairn terrier, Maltese e appunto Jack Russell, la cui casistica comincia ad apparire solo negli ultimi tempi anche perché la razza è stata riconosciuta solo pochi anni fa).
Tra i gatti sono colpiti soprattutto Europeo, Himalayano e Persiano.
I soggetti maschi interessati da tale patologia (sia cani che gatti) sono frequentemente affetti anche da criptorchidismo.
Gli shunt acquisiti sono secondari ad epatopatie occlusive, cirrosi ed epatiti croniche; come conseguenza dell’ipertensione portale si rendono attive connessioni vascolari residuali porto-sistemiche: sono più rari nel gatto rispetto al cane e si manifestano in età più avanzati rispetto a quelli congeniti, che danno sintomi già nel cucciolo.

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  • Valeria Rossi

    Savonese, annata ‘53, cinofila da sempre e innamorata di tutta la natura, ha allevato per 25 anni (prima pastori tedeschi e poi siberian husky, con l'affisso "di Ferranietta") e addestrato cani, soprattutto da utilità e difesa. Si è occupata a lungo di cani con problemi comportamentali (in particolare aggressività). E' autrice di più di cento libri cinofili, ha curato la serie televisiva "I fedeli amici dell'uomo" ed è stata conduttrice del programma TV "Ti presento il cane", che ha preso il nome proprio da quella che era la sua rivista cartacea e che oggi è diventata una rivista online. Per diversi anni non ha più lavorato con i cani, mettendo a disposizione la propria esperienza solo attraverso questo sito e, occasionalmente, nel corso di stage e seminari. Ha tenuto diverse docenze in corsi ENCI ed ha collaborato alla stesura del corso per educatori cinofili del Centro Europeo di Formazione (riconosciuto ENCI-FCI), era inoltre professionista certificato FCC. A settembre 2013, non resistendo al "richiamo della foresta" (e soprattutto avendo trovato un campo in cui si lavorava in perfetta armonia con i suoi principi e metodi) era tornata ad occuparsi di addestramento presso il gruppo cinofilo Debù (www.gruppodebu.it) di Carignano (TO). Ci ha lasciato prematuramente nel maggio del 2016, ma i suoi scritti continuano a essere un punto di riferimento per molti neofiti e appassionati di cinofilia.

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43 Commenti

  1. Ciao, anche io ho un cane con PSS…. È una meticcia! Frutto di un accoppiamento assolutamente casuale, i primi sintomi si sono avuti a circa undici mesi, con un rapido susseguirsi fin quasi alla morte.
    In seguito ad una laparotomia esplorativa la diagnosi esatta è stata quella di shunt multipli extraepatici, che sono la conseguenza di una pressione portale eccessiva.
    Ad oggi questa cagnetta ha otto anni, con medicinali e dieta corretta sta non bene, di più. Mi interesserebbe conoscere la dieta vegan 🙂
    Ovviamente la mia cagna è sterile. Purtroppo mi vien da dire, non so se esista una razza con un carattere così spettacolare, certamente comunque non sarei stata io a farla riprodurre, fosse stata anche sana.

    • Cara Enrica, la dieta che do a Camilla la puoi trovare qui: http://www.vet.utk.edu/clinical/sacs/shunt/pdf/GenericLiverShuntDiet.pdf

      e in pratica è:370 gr riso, 240 gr cottage cheese jocca o ricotta), 113 gr pollo (carne scura) senza pelle ne ossa, 4 chucchiai da minestra di olio d’oliva, 60 gr verdure (quelle da minestrone vanno benissimo!) più io ci aggiungo un paio di zucchine che a lei piacciono molto!

      Metto il riso e le verdure in un pentolone e faccio cuocere per 20/25 minuti circa. Intanto cuocio il pollo arrosto sulla padella, senza olio, e quando è ben cotto, aggiungo un po’ d’acqua per staccare il sugo dal fondo della padella. Taglio il pollo a pezzettini piccoli e lo mescolo al riso. Quando il tutto si è intiepidito aggiungo il formaggio e l’olio d’oliva… Faccio dei sacchettini con la dose giornaliera e li metto in freezer. Queste quantità mi bastano per circa una settimana, tenendo presente che Camilla pesa poco più di 4 chili.

      Io di mia iniziativa poi una volta alla settimana aggiungo un bianco d’uovo, oppure un po’ di omogenizzato di pesce o anche parmigiano grattuggiato…

      La tua piccola prende anche delle medicine?

      • Ciao Benedetta!
        La dieta che fai tu è molto simile a quella che sei anni fa avevo iniziato per la Nike. Dopo qualche mese però aveva iniziato ad avere dei brutti episodi di gastroenterite emorragica (conseguenza degli shunt), e i miei ottimi veterinari dell’epoca mi avevano consigliato di ridurre l’apporto proteico.
        Così ho aumentato la dose di riso (lavato, stracotto e rilavato), arrivando ad una proporzione di 8:1 con la carne, che può essere del trito di manzo un po’ grasso, pollo, pesce tipo merluzzo. Ho eliminato i latticini freschi perché le fanno venire forfora. Nella mia dieta era presente anche una dose di carbonato di calcio in polvere: con il tempo ho tolto anche quello perché le faceva venire sabbia nelle urine
        Aggiungo al riso con carne una zucchina e una carota grattugiate a crudo, talvolta aggiungo dell’olio d’oliva o di girasole a crudo. E’ ottimo anche quello di lino, o di salmone. Le faccio ogni tanto un ciclo di vitamine, mezza compressa di multivitaminico al giorno.
        Ogni tanto, senza scadenze, un uovo intero (meglio crudo).
        Capita che mangi delle crocchette della sorella, o dei frolic, ma non hanno effetti collaterali.
        La Nike, che pesa circa 16 kg, mangia tre pasti al giorno da 180 gr ciascuno.

        Per circa sei anni ha preso mezza compressa al giorno di flagyl (metronidazolo), poi è stato tolto dal commercio. Ci sono farmaci che possono sostituirlo ma hanno altri principi attivi dentro, così con il veterinario abbiamo deciso di sospenderla. Da un anno non la prende più ma non ho notato cambiamenti nello stato di salute. Quello che prende sempre è il lattulosio, 6 ml al giorno.

        Quello che mi sento di dire è che, se seguiti correttamente con la dieta e i medicinali (senza esagerare), i casi meno gravi vivono a lungo, ho sentito anche di cani di undici o dodici anni (per la Nike ne auspico di più 😀 ovviamente!!). Tu devi diventare una specie di scanner del tuo cane, controllare i minimi cambiamenti, e di conseguenza regolare la dieta che può non essere rigida (come è stato nel mio caso, che ho dovuto fare degli aggiustamenti).

        Ora quanto ha Camilla?

  2. Benedetta, infatti, per fortuna che esistono anche persone che allevano con passione e con amore per gli animali.
    Io il mio Orazio non l’avrei MAI dato via, anzi, quando abbiamo avuto la diagnosi ci stavamo informando per l’intervento che tu citi e avevamo preso i dovuti appuntamenti per le prime visite, solo che purtroppo il gattino ebbe l’ictus.
    Comunque, pensa che noi all’allevatrice non avevamo neanche richiesto nè altro cucciolo, nè i soldi, volevamo solo informarla che il cucciolo aveva una malattia genetica che, ci disse la veterinaria, è piuttosto caratterizzante i gatti con gene himalayano come appunto il birmano, si che togliesse i genitori del nostro micio dalla riproduzione o, quantomeno, informasse gli altri acquirenti dei cuccioli dell’eventualità che i loro animali fossero affetti da questa sindrome, o comunque portatori.
    Per fortuna, dico io, che gli allevatori non sono tutti uguali!!!
    Una carezza alla piccola camilla!

    • Quello che consigliavi di fare all’allevatrice, l’ho fatto io avvisando tutti i proprietari dei 15 cuccioli che Zeta e Nixon hanno avuto in 5 anni… Il test degli acidi biliari pre e post-prandiali è un test che si fa facilmente, non è invasivo e almeno ha messo il cuore in pace a tutti!!
      Camilla ringrazia della carezza 🙂

  3. Ho avuto un gatto Sacro di Birmania con lo shunt porto-sistemico.
    Purtroppo il mio è stato molto più sfortunato della jack Camilla, in quanto ha avuto un ictus a soli 7 mesi ed è morto pochi giorni dopo, a seguito di un’agonia straziante.
    Ho toccato con mano il problema degli allevatori disonesti, quella del mio gattino si rifiutò di ascoltarci, sbattendoci il telefono in faccia (!!!) e accusandoci di aver inventato tutto.
    Dopo averle fatto leggere l’autopsia della Asl veterinaria, reagì dicendo che sicuramente c’era qualche errore, in quanto ovviamente i suoi gatti sono sani sanissimi e niente di tutto ciò si era mai verificato nè nel suo allevamento, nè nell’intera razza birmana.

    • Cara Giulia,
      grazie al cielo non tutti gli allevatori sono uguali! Come vedi io Camilla me la sono andata a riprendere (gliela avrei lasciata volentieri, ma avevo capito che per loro sarebbe stato un problema) e la sto curando. Qui da me fa una vita normale assieme al resto del branco e mi sembra moto felice!
      Parò come hai potuto ‘toccare con mano’ ci sono allevatori che preferiscono mettere la testa nella sabbia anziché affrontare un problema… Ed è qui che io mi arrabbio!

  4. appena ho letto della crisi epilettica avvenuta dopo il vaccino e l’antiparassitario ho subito pensato alla mutazione del gene MDR1 che colpisce i colli, il pastore australiano…., per l’appunto io ho un pastore australiano e anche se il mio cane non sembra soffrire di tale mutazione, finche non faccio il test al dna non posso escluderlo. secondo me l’allevatore ad un certo punto perde il contatto diretto con ogni singolo cucciolo/cane, io non sono un allevatore, ho solo 2 golden e un australiano, e anche se posso essere considerato a volte “eccessivo” nei controlli,n li osservo sempre quando camminano, guardo gli occhi, l’alito, le feci, tutto senza stressarli. alla fine anche da genitori sani puo capitare un cucciolo con problemi, ma questo secondo me è dovuto alla ricerca spasmodica di migliorare la razza, perdendo si le “anomalie” genetiche come la displasia e tante altre, ma rafforzandone altre, perche la natura da qualche parte deve pure intrommettersi… ma chi ci perde siamo solo noi e soprattutto i nostri amati amici

    • ho letto pastore australiano e mi è gelato il sangue, io ho perso un cucciolo di pastore australiano a causa di uno shunt porto-sistemico, aveva la forma più grave (intra-epatico) e la malformazione era anche grande, non c’era alcuna speranza per lui… uno sofferenza atroce che non si può neanche descrivere. Nessuno mi ha dato una vera e propria spiegazione sul come mai, a parte il caso o forse la sfortuna; c’è l’aveva da quando è nato solo che inizialmente i sintomi non erano visibili, questa “cosa” è poi cresciuta con lui e ha iniziato a dare i primi sintomi gravi. Cercando in giro su internet non ho mai sentito parlare di un pastore australiano con questo problema. Inizialmente mi hanno detto che era una malformazione molto rara… poi parlando con alcuni veterinari e portando il cane a sasso marconi per la tac ho capito che forse non era poi così.. raro (comunque mai successo nell’asutraliano da quello che mi risulta). Ovviamente ne ho parlato con l’allevatore, ma nessuno ha saputo dirmi / dirci se si tratta di genetica, quasi tutti lo escludavano però. I genitori sono risultati sani a tutti i test per le malattie tipiche di razza. Ancora adesso non sò cosa pensare. Avete sentito altri casi di Pastore Australiano con questo problema?

  5. Buona sera a tutti, vedo che il “Sacro Terrore” è un fenomeno tristemente noto anche in altre razze…

    Ad esempio, per i Beagle da circa due anni è stato commercializzato (prima solo negli USA, ora anche in Italia) un test genetico che permette di rilevare la presenza o meno del gene responsabile di una sindrome denominata M.L.S. (Musladin-Lueke Syndrome o “sindrome del Beagle cinese” per via delle malformazioni che si riscontrano nei soggetti “affetti” i quali possono nascere da genitori entrambi “portatori sani”).

    Il relativo test genetico è economico (con il ricavato della vendita di un solo cucciolo si potrebbero testare almeno 20 riproduttori) e non richiede l’intervento di un veterinario (basta passare degli spazzolini citologici sulla gengiva del cane e spedirli con una normale busta da lettera); eppure soltanto pochi allevatori italiani (all’estero invece si è affrontato il problema in maniera massiccia e repentina) hanno scelto di pubblicare i propri risultati nell’unico database pubblico internazionale esistente (http://www.beaglehealth.info/search.php).

    Forse c’è ancora l’allevatore che in totale buona fede non conosce affatto il problema e che magari se ne renderà conto soltanto quando vedrà nascere dei cuccioli deformi (ma potrebbe anche non rendersene conto e consegnarli ad un immeritato destino…); c’è sicuramente l’allevatore che, pur conoscendo il problema, preferisce non “rischiare” di vedersi certificare un dato “commercialmente sconveniente”; c’è poi l’allevatore che testa i propri cani ma omette di dichiararne il risultato perchè crede che avere un cane portatore sano di una qualche patologia genetica sia una macchia insopportabile e così via…

    Il mio suggerimento, a prescindere dalla razza e dalla patologia, è di testare i cani e non vergognarsi di pubblicare i risultati! Avvisate i vostri clienti dei rischi legati alla riproduzione dei cani venduti in passato (in buona fede) e nel giro di un paio di generazioni il problema verrà arginato e, in prospettiva, risolto.

    Temporeggiare ed omettere serve solo a camuffare il presente ed il futuro, ma il passato è ancora “in circolazione” ed è da irresponsabili fregarsene!

    Ma poi dico, possibile che non venga nemmeno la curiosità (basterebbe rinunciare all’iscrizione di un cane in expo per coprire il costo di un test) di sapere se i propri riproduttori siano o meno portatori di un problema trasmissibile?!

    E’ solo con l’onestà e la trasparenza che possono superarsi questi problemi genetici, anche perchè il DNA, presto o tardi, presenta sempre il conto 😉

    • Faccio eco alla signora della Redazione! Concordo in pieno!!!

      Quando avevo i Chesapeake Bay Retriever e il Retrievers Club Italiano organizzava giornate con veterinari che venivano – all’epoca, anni 80/90 – dall’estero per fare i test agli occhi e alle anche, io mi scammellavo i chilometri sugli Appennini per portarli a testare!! Se oggi ci sono delle comode bustine che mi evitano il viaggio, sono felice!
      Ma poi la banca dati chi la tiene? L’ENCI, Ente Nazionale Conti e Incassi?? O i club di razza?
      Fossimo in Olanda o USA ancora ancora, ma qui in Italia? Eppoi, appunto, c’è sempre il furbetto che omette la dichiarazione e siamo punto da capo! 🙁

      • In Inghilterra (a conferma della serietà del problema) tutti gli allevatori che vogliano continuare a partecipare al programma di “allevatori selezionati” sono obbligati a sottoporre al test MLS (ovviamente pubblicandone i risultati) su tutti i riproduttori entro il mese di maggio.

        Negli USA idem, per ottenere il “CHIC number” sono obbligatori i test per la displasia dell’anca, per la MLS e degli occhi.

        I Club di razza dovrebbero chiedere all’ENCI di rendere obbligatorio un determinato test per il riconoscimento dei “riproduttori selezionati”, ma ho paura che a volte i Club siano più propensi a tutelare i soci che la razza.

        Di sicuro qui in Italia si vedono molto più facilmente giudici stranieri che veterinari in trasferta… 🙂

        Attualmente il database MLS è tenuto da veterinari ed esperti del Kennel Club inglese e americano. Speriamo che i veterinari che gravitano attorno all’ENCI si mostrino più sensibili alle nuove problematiche (e alle nuove soluzioni diagnostiche).

        • Caro Vittore, ahimé ai Club di razza e all’ENCI (Ente Nazionale Conti e Incassi) interessano sicuramente di più i soldi che entrano in cassa che non il benessere dei singoli animali…
          Ma se pensi che quando fanno i “controlli di cucciolata” neanche controllano il microchip della fattrice! E quelli che lo fanno, o peggio ancora, denunciano maltrattamenti, vengono poi redarguiti dai Gruppi Cinofili (leggi delegazioni ENCI) perché “il socio si è lamentato”… Meglio che mi fermi qui!

  6. Io credo che “auto selezionarsi” allo stato brado voglia anche dire selezione naturale…i cuccioli malati non arrivavano allo stadio adulto, quindi non si riproducevano…fine del problema. Quando invece si tratta di selezione “forzata”, gli accoppiamenti vengono decisi a tavolino. Ora, non metto in dubbio che in alcuni casi i laboraori ci possano marciare, ma chi alleva, e quindi si prende la grandissima responsabilità di far venire al mondo in modo non naturalmente selettivo delle creature, come minimo a mio avviso dovrebbe, nel limite delle possibilità concesse dalla scienza, usare tutte le precauzioni possibili per garantire un futuro sereno a chi fa nascere ed alle persone che accoglieranno in casa questi cuccioli. Certe patologie sono state “fissate”, proprio come si fissa il colore, l’inclinazione della spalla e il carattere, dagli accoppiamenti decisi da noi. Se con un semplice test possiamo venire a conoscenza di un problema, facciamolo…ed evitiamo di reiterarlo nelle generazioni future…

  7. Cara allevatrice di jack,io allevo boule e, sinceramente devo dirti che 8 anni fà ho avuto questo tipo di problema in una cucciola comprata da un noto allevatore.Quando ha avuto la prima crisi epilettica ho informato l’allevatore, il quale ha negato problemi di epilessia, esami più approfonditi han evidenziato uno shunt portosistemico, e, anche qui negazione, ora tu dici che l’80% son jack a me era stato detto da una nota clinica che l’8o% son boule, comunque la cucciola si è ripresa dopo un’operazione costata quasi i 2000 euro di oggi, mai fatta partorire e x fortuna io non ho casi del genere, in allevamento, ma….mai avrei riportato indietro il cane!Mi aspettavo, casomai che l’allevatore potesse in qualche modo venirmi incontro, ho pensato…”tra noi allevatori, forse ci si aiuta!” Ma questo non è accaduto! questo cane tra l’acquisto e le spese mediche ha raggiunto la cifra dei 4500 euro! che dire? Non c’è molta serietà, tutto qui!Io faccio 3000 screening eco cardio,controllo colonne( che nel boule si sà son punto debole!) palati, esofago etc… gli altri? Escon dalla serie del film: ” ECCHISSENEFREGA! “….In bocca al lupo per la cucciolotta!

    • Anna, io come allevatrice mi sono sentita subito responsabile per il suo benessere! Se la famiglia che l’aveva presa non se la sentiva di accudirla, non sta a me giudicare! Io i soldi glieli ho ridati ma loro la cucciola hanno preferito non tenerla, per cui la sto accudendo io nella speranza di trovare qualche anima che la prenda in adozione, conscia della responsabilità e dell’impegno che ci vogliono per occuparsi di un cane con questa patologia. L’avrei fatta operare se mi avessero dato almeno un 90% di riuscita, ma davanti al 50/50 non me la sento di rischiare; Camilla è stabile con la dieta e i farmaci che prende, fa una vita normale assieme agli altri miei 6 Jack e due mix che ho in casa. A me sembra felice!

  8. “At present we recommend that all Cairn puppies undergo paired bile acid tests before they are adopted into homes (15 weeks or so). ”

    Come dice il documento a cui fa riferimento Sylvie, “Al momento si consiglia di testare tutti i cuccioli di Cairn per gli acidi PRE e POST prandiali (a digiuno e due ore dopo aver mangiato) prima che questi vadano nelle loro nuove case (a circa 15 settimane).

    L’Istituto di Veterinaria dell’Università di Milano esegue questi test in loco per una modesta cifra economica. Ora che lo so…

  9. Sono fuori dai giochi da anni, quando allevavo io si testavano i cani di razze a rischio cardiologico e osteoarticolare (displasie et similia), adesso sto notando che da un po’ di anni a sta parte ogni razza sembra aver sviluppato una sua personalissima patologia genetica: Atassia nell’Amstaff, Emofilia nel Malin etc etc… Mi vien da pensare… non è che tutte ste tare genetiche sevono a far arricchire gli istituti che fanno i test? Dai, è troppo strana sta cosa… Poi di solito, stringi stringi non si riesce mai a sapere i cani malati chi ce li ha, dove sono, chi li ha curati…. Ora, non dico che sia una fantasia totale, se si fanno studi su una qualche base si faranno, ma un’esagerazione magari, non è che si spinge volutamente il terrorismo genetico per poter giustificare poi centinaia e centinaia di test a pagamento?? Cioè, quando una clinica afferma che tra i propri pazienti affetti da questo “shunt” l’80% sono Jack Russel, di che numeri parliamo? Quanti sono il totale dei cani esaminati?
    Lo so, sembro una di quelle ossessionate dai complotti, ma era semplicemente un pensiero che m’era venuto giorni fa leggendo sul forum dei Terrier Brasileiros, che pure loro adesso hanno la loro brava tara genetica, se consideriamo che è una razza che fino a una 15ina di anni fa praticamente si “auto selezionava” allo stato brado… vuol dire che in pochi anni di selezione si è riusciti ad ucciderla praticamente.

    • Non credo che gli istituti che fanno i test inventino patologie solo a scopi di lucro…

      Secondo me quello che sta succedendo è che certe razze si sono sviluppate indiscriminatamente usando spesso soggetti non idonei, ma solo ai fini di ‘afre su due lire’…

      Per rispondere alla sua domanda sull’80%, è indifferente il totale dei cani esaminati – sia a Sasso Marconi (BO) che a Milano per cui deduco che i cani non siano gli stessi che vanno da una clinica all’altra! Già uno solo è troppo! Specie se in paesi più avanzati di noi, in quanto a sensibilità e correttezza – Olanda, USA, UK – avendo individuato il problema si sono rimboccati le maniche e stanno eliminando certe linee di sangue dall’allevamento.

      Ergo, è solo una questione di sensibilizzazione al problema in generale.

    • Io credo che sia merito (o colpa, dipende dai punti di vista) del progresso scientifico. Ritengo che un allevatore abbia l’obbligo morale di fare del suo meglio per produrre cani sani…certo, non è sempre facile: può capitare di investire tanto in un cane, sia in termini economici che di lavoro, e quando arriva il momento di raccogliere i frutti, conclusi i vari test sanitari del caso…beh, c’è un problemino! A chi non verrebbe la tentazione di dire “ma che può succedere, non sarà la fine del mondo…ci tengo tanto a questa cucciolata…”. Sono convinta che in questi frangenti un allevatore possa dimostrare la propria serietà e amore per la razza non utilizzando in riproduzione cani che non siano più che sani, ma credo siano veramente pochi quelli che conoscono il concetto di rischio imprenditoriale e accettino di “rimetterci” uno stallone o una fattrice.

      Purtroppo al giorno d’oggi fare le cose a modo non è facile: l’ENCI e le Società di Razza non si curano di questi problemi. Mi chiedo perchè non sia possibile ufficializzare un esame ecocardiografico o qualsiasi test genetico per ogni razza: perchè posso mettere sul pedigree l’esito degli RX per la displasia, ma non l’esito del test dell’atassia o dell’esame ecocardiografico?

      • Francesca, leggi il mio commento sotto… Per lo shunt esiste un esame del sangue che si fa a digiuno e due ore dopo il pasto, che misura gli acidi biliari del sangue; già solo quello, fato a 15 settimane di vita, sarebbe bastato per riconoscere il problema di Camilla… L’avessi saputo prima!!

        In quanto a far riprodurre cani nonostante si SAPPIA che sono portatori di un problema, beh! quello lo lascio alla coscienza del singolo soggetto, io non lo farei! E sono 100% d’accordo sull’uficializzazione dei possibili problemi genetici sui pedigree – Come allevatrice do molto più valore ad un cane geneticamente sano che non ad un pluri campione!

        Ma torniamo al quibus della mia lettera a Valeria… E’ più facile fare come gli struzzi che affrontare certi argomenti! 🙁

    • Mah…a me non sembra che sia proprio così. Magari la selezione ha messo in evidenza una tara che esisteva nella razza, ma di cui nessuno si era accorto proprio perché allo stato brado i cani malati crepano e ciao. In questo senso la selezione naturale è probabilmente più efficace di quella umana (e costa pure meno): però a me non sembra giusto che tanti cani debbano soffrire e morire solo perché “”così si fa prima” ad eliminare le tare.
      “Cose che succedono”…certo, lo sono tutte: come la sindrome di Down in umana. Capitava, te la tenevi, amen. Ora però è possibile scoprirla prima della nascita e a me sembra un grandioso passo avanti. Quanto al fatto che si inventino patologie per arricchire i veterinari, scusami ma mi pare proprio poco probabile: con i numeri che si fanno in questi casi, è ben difficile che qualcuno ci si faccia lo yacht. Ma manco un materassino…vista la ritrosia degli allevatori a testare! Anzi, forse potrebbe funzionare al contrario: se fossero in tanti a testare, si potrebbe magari ottenere che i test costassero un po’ meno.

      • non concordo su un punto fondamentale, sulla tara che esiste nella razza nascosta dalla selezione cattivona naturale. Le tare esisteranno sempre e salteranno sempre più fuori. Chi sa rispondere a questo: Perchè le nostre religioni (motivate dalla realtà) dicono che è peccato accoppiarci tra fratelli?

        • Proprio perché l’accoppiamento in consanguineità fa emergere le tare, quando ci sono. Sai che novità. L’emofilia era chiamata “la malattia dei re” perché nelle famiglie reali il matrimonio tra consanguinei (cugini, di solito) era quasi la norma e quindi il problema si diffondeva a macchia d’olio.
          Se però due cugini (o fratelli) sono sani, non succede un beatissimo tubo: esattamente come nei cani.
          L’accoppiamento in consanguineità serve (anche) ad evidenziare eventuali tare nascoste e a bloccare la malattia sul nascere, togliendo i cani portatori dalla riproduzione o accoppiandoli con cani non portatori, cosicché la malattia non si manifesti (e quindi, di fatto, non esista). Tutto questo ovviamente non avviene con gli accoppiamenti “liberi”, laddove un cane malato può appestarne diecimila. Poi arriva la selezione naturale e questi cuccioli crepano (magari dopo una vita fatta di sofferenza e dolore) senza diffondere ulteriormente la malattia, perché non arrivano all’età adulta e quindi non si accoppiano a loro volta. Sinceramente, io preferisco fare due test prima ed evitare questa selezione drastica (e crudele).

          • non concordo con l’inizio, ed il resto di conseguenza.
            Perchè da nessuna parte è approvato l’accoppiamento tra parenti stretti? tutti malati? e perchè se sono tutti malati siamo ancora qui?
            Se qualche coglione invece che mettere giudizio negativo sapesse rispondere…

          • Che tu concordi o meno, questa è la storia! ‘a Giampi…e pazienza che tu voglia cambiare la cinofilia… ma anche la storia umana, mi pare un po’ eccessivo! L’accoppiamento tra consanguinei umani è stato proibito da culture e religioni (a un certo punto della storia umana, perché prima era ritenuto normalissimo) SOLO perchè metteva in evidenza le tare ereditarie. E’ un fatto storico, non un’ipotesi.
            Ma poi perché “tutti malati”, o “perché siamo ancora qui”? Ma che domande sono?
            Secondo te si fa l’amniocentesi per capire in anticipo se c’è la sindrome di Down perchè “siamo tutti down”? Ma non ti basta che si cerchi di evitare la sofferenza anche di POCHI individui? Poi, per favore:qui non ci sono “giudizi positivi o negativi”. Ho scelto apposta questa formula di “pollici verdi e rossi” perché c’è scritto – chiaramente, mi pare – “concordo”/”Non concordo”. E non “Tu sei furbo”/”Tu sei un coglione”.
            Purtroppo il widget prevede anche che dopo un tot di “pollici versi” il commento venga nascosto (ma basta cliccarci e si legge lo stesso) e che dopo un po’ di pollici verdi diventi giallo: potevano fare due colori invece di nasconderli, non mi piace ‘sta cosa di nascondere…ma limitiamoci al significato originario: CONCORDO/NON CONCORDO.
            Se chi non concorda con te è “un coglione”, allora ti prego di farti un bagnetto di umiltà e di usare un pochino di educazione in più.
            Mi sta bene che si dica “hai sparato una cazzata” (l’ho detto pure io un sacco di volte: anche a te, se non erro… perché secondo me ne spari parecchie), ma non che si trancino giudizi sulla “persona”, visto che tra l’altro qui neppure ci conosciamo l’un l’altro, con rare eccezioni… quindi rischi di dare del “coglione” a Einstein. E viceversa 🙂

          • cara reda (Vale), se l’accoppiamento tra consanguinei umani è stato proibito perchè si sono accorti delle tare ereditarie, non ti sembra che puoi fare un accostamento con questo e con i cani, cani che, da un grande patrimonio genetico (si parla del triplo circa di geni necessari), si sono ridotti a 1/400 di un lupo, e da questi, si leva, si leva, c’è ancora sempre una malattia? da cogl..bravi allevatori leviamo il malato e facciamo partire lo sperma dalla francia, dal belgio, dall’australia… c’è una malattia anche là? … leviamo, leviamo… scheletriamo… poi figliamo i figli con i figli con la madre, tanto sono sani…. cazzate, perchè l’errore genetico non solo c’è sempre, ma salta proprio fuori anche se non c’è nei colli di bottiglia, per favorire il movimento. Cioè, la natura ha previsto che nel caso di gruppi per forza di cose isolati (glaciazioni, etc) , nel per forza incrocio tra consanguinei, saltino fuori eccezioni, per la maggior parte errori, perchè a caso, ma uno su tanti si rivela vincente per vincere il collo di bottiglia, la glaciazione, l’isolamento causato da qualsiasi cosa, la quale costringa per un periodo il non sviluppo, la chiusura… questo è uguale alle razze e le premiazioni per le razze, però non si segue la natura che premia le differenze casuali che si rivelano vincenti… gli allevatori le mantengono tutte uguali, o cercano di cambiare particolari piccolissimi (che tralaltro, i geni dell’aspetto cambiano anche il comportamento, ma al giorno d’oggi lo cancellano e basta), e mantenendole non fanno altro che disperare la natura, che cerca sempre di più di cambiare, perchè è giusto così, perchè si è sempre rivelata una mossa vincente la sua, però noi la blocchiamo… quindi ci saranno cani di razza sempre più
            deboli, sempre più malati, e non importa aspettare cento anni, perchè lo possiamo già vedere ora… solo che nessuno sta facendo niente…
            bisogna cambiare sto cavolo di sistema che premia l’aspetto, e favorire sempre di più il comportamento prima che sia troppo tardi, prima che tutti i cani perdano i segnali di calma, il galateo canino… nel tuo punto D di un aòltro articolo, poi hai detto che … mimomà… beh nel punto D avresti eliminato quei cani che sanno fare i cani, che insegnano agli altri cani ed ai padroni che cazzo è un cane, e si sta perdendo, il cazzo di cane vero.
            Comunque, figlia con fratelli, vengono problemi, elimina i problemi non facendo figliare i fratelli con problemi, fai venire daL kansan city lo sperma del maschio….. elimina tra venti anni anche quello perchè avrà problemi… rimarranno due fratelli… si estinguerà la razza… secondo me è geneticamente matematico, mi sembro un genmio in mezzo a degli scemi, forse perchè ci sono interessi anche qui, o forse perchè ci sono interessi a non far sapere che incularsi tra fratelli non solo è peccato… ma … sei intelligente!
            Nel tuo secondo punto… farei un allevamento di meticci guardando solo alla salute ed all’intelligenza… in tre generazioni o più frarei cani che vivono 20 anni, che non abbaiano per niente, che non hanno paura dei tuoni, che non hanno malattie strane, che non mordono, che attraversano la strada, che si fanno accarezzare maldestramente dai bambini… e che sono pure BELLI!
            invece il mondo sta producendo cani poco longevi se non malati che danno grattacapi coi loro problemi mungono solo il veterinario, abbaiano, sono stressati, hanno paura, rincorrono qualsiasi cosa, rompono i coglioni agli altri cani, mordono, …. però hanno lo stop giusto, il giusto rapporto… ma andate a cagare, coglioni

          • Scusate l’intromissione… Pero’ Giampi se selezioni cani che non abbaiano, non mordono, non temono i rumori e non reagiscono agli approcci sbagliati dei bambini, stai proprio facendo quello che condanni… Cioe’ allontanarti moltissimo dalle capacita’ del lupo, diminuire enormemente il pool genico (perche’ sarebbe una selezione strettissima), produrre appunto cani scemi, come li definisci tu (perche’ un cane apatico che non reagisce a nulla ne’ abbaiando ne’ scostandosi ne’ mordendo, e’ scemo o autistico…) e fare tutto questo per tuo piacere, non per il bene della specie (che sta da dio anche azzannando bambini maleducati), proprio come gli allevatori che insulti

          • Alice, io ho un cane che delle due insegna ai bambini, insegna agli altri cani, però teme i botti. Non è apatico, insegna ai bambini perchè ha avuto con loro brutte esperienze e ci sta attento, si fa accarezzare sulla testa anche se segna di non gradire (magari lo filmerò) ma fa sentire i denti solo sentirli se un bimbo gli si avvicina di corsa e gli dà una pacca sulla testa o lo abbraccia per dargli un bacio chinandosi su di lui dopo essersi avvicinato sempre di corsa (ho il bimbo che rompe i coglioni ai cani… lega il cane) , è un regolatore con gli altri cani, e ultimamente sopporta molte maleducazioni degli altri cani, poi sgrida , poi cerca di fargli fare altro, di fargli fare il cane, in strada è un gioiello… l.’unica cosa è a parte l’ansia da abbandono che è lunga da spiegare ma ancora ce l’ha, è la paura dei botti, ma in casa, perchè fuori se li sente non scappa. Questa paura è genetica o trasmessa dalla madre (ma è stato trovato a un giorno o due di vita nel cassonetto) , comunque la si potrebbe evitare selezionando cani e cagne che non hanno paura. Se questa cosa è genetica, l’attraversare strade, l’essere regolatore, il saperci fare con gli umani goffi, non è proprio genetico, non si nasce così, ma c’è chi dimostra di saperlo fare, di non aver ancora perso il galateo ed il linguaggio canino, di avere una certa intelligenza, di saper rapportarsi agli umani, il mio libero guarda non solo il cane al guinzaglio, ma anche il padrone che lo tiene, se tutto è ok si avvicina, sae il apdsrone è titubante (non sa che fare) ma il cane è amichevole si avvicina, se no, etc.
            L’ho fatto castrare ma avrei dovuto dare il via ad una categoria e non razza… le razze sono anacronistiche… bisogna premiare i cani per categorie. Per premiare intendo far figliare. Visto che non si riesce a premiare sia l’aspetto che il comportamento, fanculo l’aspetto o perlomeno, fanculo i requisiti così stretti che tra l’altro portano inevitabilmente voi ancora non l’avete capito) a malattie. A favore del cane cittadino.
            Prepatentino per chi vuole un cane (che magari capisce che è un impegno troppo gravoso per lui e rinuncia). Patentino e successivi due o tre controlli durante la crescita di comportamentisti. Classificazione del cane, troppo lunga da spiegare, e se no poi che metto di mai scritto nel mio libro che prob mai uscirà… Premiazione nel difficilissimo raggiungimento del grado A (senza guinzaglio, parentesi: il guinzaglio è una grossa causa di tutti i mali). Sterilizzazione dal grado C in giù tranne l’F (inetti, storia lunga da spiegare..) Semisparizione delle razze di conseguenza a favore di categorie che piano piano diventano razze consoni alla città, agli stili di vita d’oggi, nessun “il vero standard del”..
            etc

          • avendo un cane regolatore ho imparato in fretta i segni, Valeria dice che non si può vedere un cane in un secondo, forse no per quanto riguarda l’aspetto generale, ma in un attimo ormai vedo come si comporterà tal cane, come è tal cane, in casa non so cosa fa, ma so come si comporta con gli altri ed il grado di agitazione, tanto che anticipo ormai di molto cosa farà il mio buck se tal cane gli sta attorno, e un mese fa ho visto due cani, uno giovane voleva giocare, l’altro giocava si, ma giocava a inseguire la preda, così tanto che mi sono avvicinato al padrone del cucciolotto per dirgli che il suo cane non si stava divertendo e non stava imparando bene e che forse , facendo così,l in futuro avrà paura dei cani grandi o molesti (per tutti giocavano), e così purtroppo ora è, l’ancora cucciolone adesso ha paura, mentre la prima volta voleva giocare (col cane non appropriato) ora si allontana ogni volta che c’è dell’azione.
            Non so a xchi è indirizzato sto scritto, ma ormai lo posto.
            Ah, sto rivalutando Zisar millantatore.. lui fa in qualche ora quello che … il cane che mordeva per gioco… presentato a puntate… cazzo, una volta che gli si fa capire che la vita non è quella, così come si dovrebbe fare ai meno pericolosi cani da riporto o da pecore fissati con le palline, ma in fondo con lo stesso identico problema… braVI

          • Non dubitavo che, con le tue idee, saresti arrivato a osannare Millan. Certamente lui avrebbe affrontato Bruto “in poche ore” (ma no, dai! Anche meno! Quanto dura una puntata?), l’avrebbe un po’ schienato, un po’ impiccato…et voilà, cane a posto! Almeno finché non avrebbe ammazzato il primo che faceva il gesto sbagliato: ma questo sarebbe successo lontano dalle telecamere e quindi non sarebbe esistito, no?
            Come sta succedendo regolarmente in America con diversi cani che, post-Millan, mordono peggio di prima. Ma la TV non c’è, quindi chi ne sa nulla?
            Si viene a scoprire solo vagando per i blog di quelli che disperatamente cercano di far sapere quello che succede. Quattro gatti che scrivono, altr quattro che leggono. E milioni di ingenuotti che continuano a bersi le bravate del sussurratore in TV. BRAVI VOI.

          • ho cambiato 4 volte idea su millan, 4 proprio, dal suo primo libro che ho9 letto senza aver visto nessun filmato, al filmato che col collare elettrico terrorizza un PT, poi su, poi giù, poi su più o meno… ora, a parte che rompe le balle sull’essere dominante, a parte che le puntate durane 20 minuti ma a volte passano ore se non giorni, dico, lo hai maI visto ultimamente? (io no…solo qualche mese fa ^_^). Secondo me è migliorato moltissimo, ha capito tante cose, indubbiamente ci sa fare, e prende anche tanti rischi, e riesco a capire dai padroncini quanto tempo è passato: poco!
            Non lo osanno ma non lo affondo, dico che, certi cani rifiutati dai santoni avrebbero enormi giovamenti, ed in un battibaleno, perchè come dice lui, i cani possono cambiare in un attimo… secondo me sei arrivata tardi con la moda di affossarlo, ti vorrei vedere al confronto. Mesi fa fanculavo chi la pensava come sto scrivendo, ma è così e3 basta, altrimenti, volendo, ti potrei trovare 1000 cazzate sul vostro articolo a puntate, bugie. Ripeto non lo osanno, ma meglio uno di lui e 50 buonisti tutti uguali che però non sanno risolvere tutto, che 1000 buonisti santoni tutti uguali. Se dovessi salvare dalla torre 10 espertoni, di certo lui sarebbe uno di quelli, alla faccia della tua diversità nelle razze tutte uguali.
            Che poi, proprio per via della velocità nei quali cambia i cani e poi sparisce, o per emulazione, nascano problemi, è un altro discorso… anche io ho visto un paio di occasioni di emuli di Millan con cani del cazzo, che gli davano calci nei reni etc, ma rimanevano cani del cazzo anzi peggio…
            Però Bruto era un caso facile, dai…

          • Bruto è un caso facile? Allora, proprio papale papale: non hai capito un cazzo.
            Quanto all’accusa di aver scritto “mille bugie”, adesso me le elenchi una per una e me le motivi una per una. Tutte e mille.
            Altrimenti ti caccio definitivamente fuori da questo sito. E a calcioni nel culo, come piace al tuo neo-idolo Millan.
            E sia ben chiaro che NON sto scherzando.

          • Giampi, tu hai scritto <>

            e io da allevatrice ti chiedo: e quelli che non sono sani ed intelligenti dove li metti? Li butti nel fosso? La selezione, come dice la parola, serve proprio a selezionare gli individui atti alla riproduzione, da quelli che non lo sono che per cui andrebbero sterilizzati per non trasmettere qualsivoglia difetto alle generazioni future… Ma bisogna che gli allevatori facciano delle selezioni VERE, con tanto di test di tutti i tipi, altrimenti parliamo di aria fritta…

          • reda, per i calci in culo fuori dal sito fai quello che vuoi, ti ho risposto nell’altro articolo, mi hai travisato come sempre, forse per questo che mi dai del razzista etc, perchè poi invece, sto leggendo il tuo libro “comunicare con il cane”, sono a metà, e mi trovo d’accordissimo.. mi sembra strano 🙂
            Benedetta, e i cani dallo stop troppo o meno marcato per gli standard, dove li metti oggi? e se questi che butti sono intelligenti?

          • Io ti avrò anche travisato, ma tu stai perdendo la trebisonda. Non so neppure come tu possa essere d’accordo con il mio libro, visto che lì non si parla mai di “cani del cazzo”.

  10. Sta succedendo questa cosa nei Beagles con la sindrome MLS…tutti qui in Italia negano il problema, pochissimi allevatori (si contano sulle dita di una mano) hanno testato i cani…all’estero stanno testando in massa, in UK il test è stato reso obbligatorio per i riproduttori selezionati…e da noi gli allevatori scrivono sui loro sito che il problema in Italia NON ESISTE! Dalle statistiche forniteci da un laboratorio americano la percentuale dei cani testati e risultati “Carrier” e “affected” si attesta sul 16%! E sono quasi tutti riproduttori…

  11. Biagio, nato da Cocacola due anni fa e fatto sopprimere perchè ne’ i vets che lo avevano visto, ne’ la famiglia a cui lo avevo venduto sapeva nulla di shunt.Successivamente seppi che era operabile ad un costo astronomico per la famiglia, che aveva aspettato questo cucciolo per mesi. Ho dato una femmina in cambio, gratuitamente e so che vive felice e sana con la famiglia.
    Nessun vet mi ha detto che la malattia è ereditaria, ma nel frattempo ho deciso che le femmine che stanno per partorire saranno successivamente sterilizzate ed avrò chiuso con una razza ormai troppo divesa da quella che amavo. Preciso che la cagnetta è di derivazione australiana, mi fu venduta perchè non andava d’accordo con le altre(in effetti è ferocissima), ma che in 7 anni di carriera di fattrice non aveva mai dato cuccioli difettosi.
    Sono nin contatto con tutti i proprietari dei miei cuccioli e se fosse capitato, lo avrei saputo. Non è che semplicemente è una di quelle cose che capitano? la selezione è da una parte deleteria, soprattutto in razze da poco riconosciute, se non si conosce tutta l’ascendenza( come succede in un cane di I gen, per esempio)e si rischia una inbreeding eccessivo. Ma come evitarlo? è davvero genetica?

    • Laura, da quello che ho letto (TANTISSIMO!!) si sa che lo shunt è sicuramente congenito ma non è ancora stato provato che sia genetico.
      La Dott.ssa Tobias dell’Università del Tennesse con la quale sono in contatto, ha fatto accoppiare due Yorkie affetti da shunt e nessuno dei cuccioli è nato con lo shunt!
      Se si hanno avuto shunt in allevamento i consigli sono:
      a) sterilizzare i genitori del cucciolo affetto da shunt, e comunque
      b) non accoppiare i genitori dal cane affetto da shunt – per maggior sicurezza fare controlli sia delle urine che degli acidi pre e post-prandiali.

      La tua cagna in questione l’hai presa direttamente in Australia? Sono anche in contatto con allevamenti australiani e anche loro – tutto il mondo è paese, ahimé – negano di aver avuto problemi…

      Detto questo io sono dell’idea che se le cose si sanno è meglio che non nascondere la testa nella sabbia! I Jack Russell affetti da shunt che sono in cura sia alla Clinica di Sasso sia all’Istituto di Veterinaria dell’Università di Milano da qualche parte saranno ben venuti no? Chi li ha allevati?

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