di VALERIA ROSSI – Poi dicono che sono polemica. Il che è anche vero, per carità: di fronte a certe ignominie, non son capace di star zitta, anche se a volte potrei e forse dovrei. Ma se oltretutto mi postano storie di cui non sarei mai venuta a conoscenza, perché stanno sulle bacheche di persone che non conosco, e se da queste storie emergono strumentalizzazioni veramente vergognose…come si fa a star zitti?
La storia, così come è stata scritta, è questa:
Stamattina, tra l’incredulità di tutti in casa, ha avuto una bruttissima crisi e si è “scaraventata” a testa bassa contro il muro che costeggia il cortile, dicono sembrasse “indemoniata”. Quando sono arrivato da loro la piccola stava a fatica respirando, non aveva sensibilità in quasi tutto il corpo. Il veterinario che l’ha vista in quelle condizioni, ha ipotizzato che siano stati i postumi della prolungata ipossia di ieri che le abbiano scatenato “un’attacco psicotico” (attendiamo i risultati degli accertamenti).
Misha, in pratica, sbattendo contro il muro si è provocata quasi certamente una forte lesione spinale che le ha provocato una paralisi quasi totale e infine la morte.
Scusate se apro la mia giornata con una notizia del genere, ma dopo che spendo il mio tempo e le mie risorse (non solo mentali) per promuovere una gestione più “civile e corretta” dei cani, non riesco a digerire il fatto che adesso Misha non ci sia più, solo perché “faceva fatica agganciarle il collare giusto o la pettorina” ed invece le è stato messo il solito collare a strozzo.
Mi dispiace che sia successo a degli amici, mi dispiace che sia successo ad un cane spettacolare, mi dispiace che . . . il frutto della generale stupidità umana e di tutti i messaggi che vengono giornalmente trasmessi anche dalla TV. O i cani li si tratta con le dovute attenzioni e cure, o andate a comprarvi un peluche che fate molto meglio!
Ora, quando vengo a sapere della morte di un cane, a me parte subito l’embolo. Mi sono informata un po’, ho trovato una persona che conosceva bene tutta la storia.
E’ emerso: a) che la cagna aveva una lesione pregressa alla colonna, risalente a un episodio della sua infanzia. Pare che l’autopsia abbia rivelato “delle microfratture saldate in una delle vertebre più alte”.
Il che dimostra, tanto per cominciare, che un cane con problemi di questo tipo non avrebbe mai dovuto indossare alcun collare, neppure fisso. Sì, poteva (anzi, doveva) indossare la pettorina: ma non avrebbe MAI dovuto lavorare, né venire impegnato in esercizi fisici di una certa importanza;
b) che i proprietari “non sapevano neppure far indossare il collare al cane: lo portavano al campo e lo davano in mano al professionista”. Complimenti al professionista, allora, visto che la primissima cosa che si fa è insegnare l’uso corretto di qualsiasi strumento venga usato a casa. E non solo: si osserva anche la qualità di collari, guinzagli, pettorine eccetera, perché ne esistono di validi ed esistono quelli “da tanto al mucchio”… non a caso con forti differenze di prezzo. E’ assolutamente corretto spiegare le differenze ai proprietari e far notare loro che una strumentazione di basso costo/livello può diventare pericolosa, cosa che evidentemente non è stata fatta, così come non si è spiegato come far indossare un collare a scorrimento (che ha due “versi”: con l’uno si può impiccare il cane anche con una strattonata, con l’altro no);
c) che la presunta “crisi psicotica” pare sia stata invece una crisi epilettica. E nessuno al mondo, probabilmente neppure l’autopsia, potrà mai stabilire se sia stata o meno legata all’episodio del giorno precedente o se si sia trattato di una coincidenza.
La persona informata dei fatti riferisce anche che la storia “è molto più complessa di quanto non si legga in queste poche righe”. Ma queste righe bastano e avanzano per capire che si è voluta fare solo la consueta demonizzazione del collare a strangolo, senza uno straccio di informazione e mirando al solito panegirico della pettorina… che sì, in questo caso andava assolutamente usata! Ma andava usata perché si trattava di un cane con una pregressa lesione alla colonna, cosa che si sono ben guardati dal dire.
Non so se i proprietari ne fossero al corrente prima dell’autopsia, ma sta di fatto che adesso si sa. Quindi la cosa giusta da dire, semmai, era di fare sempre lastre e controlastre quando un cucciolo incorre in un trauma, e di fermarlo immediatamente, ovvero di sospendere qualsiasi attività che possa causare nuovi traumi, quando ci si trova di fronte a micro o macrolesioni.
Che questa povera cagnolona sia morta è una cosa che mi addolora davvero profondamente. Ma non è affatto vero, come si legge nei commenti, che “non ci sono responsabilità dei conduttori, ma sono state tante le cose sfortunate accadute tutte insieme”.
Le responsabilità, purtroppo, ci sono eccome: probabile strumento di scarsa qualità (non ho mai usato i collari a maglie larghe perché non mi hanno mai convinto del tutto: ma non MAI sentito parlare in vita mia di collari di questo tipo che si siano “incastrati”), cattiva gestione del cane (fatto lavorare nonostante il trauma pregresso), cattivi insegnamenti da parte del professionista (di cui ignoro il nome), che avrebbe avuto il preciso dovere di passare le sue competenze ai proprietari della cagna. E nel csso i proprietari fossero ignari della lesione preesistente, superficialità (anche da parte del veterinario curante) nel portarla al campo senza fare accurate indagini sul risultato del trauma infantile.
Certo, la sfiga ci si è messa di mezzo in quantità industriali: nessuno lo nega. Però ci sono svariate responsabilità umane in quanto è successo. Non “colpe”, sicuramente: nessuno pensa che si sia agito con l’intento di danneggiare il cane.
Ma dire che è “tutta colpa del collare” è di una superficialità terrificante, anche perché fa pensare che sarebbe bastata la pettorina per evitare questa tragedia: e invece NON sarebbe bastata, perché la cagna avrebbe potuto causarsi una lesione la prima volta che faceva un salto, anche senza indossare proprio nulla.
Usare una storia come questa per avallare le solite “guerre di religione”, in modo strumentale, è – a mio avviso – il peggior modo di trattare la memoria di questa povera cucciolona innocente.
Se ho scritto queste righe è invece perché credo che il modo migliore per rendere meno inutile la sua morte sia parlare proprio di ciò che è stato taciuto: quando un cucciolo subisce un trauma importante, prima di proseguire col lavoro, bisogna accertarsi che non siano rimaste conseguenze capaci di mettere il cane a rischio.
E giusto perché non sembri una polemica solo mia… aggiungo questo commento della dottoressa Di Biagio, appena copincollato da FB:
Non è tanto il tipo di strumento, quanto il modo di utilizzo a determinare vantaggio oppure danno .
Esistono danni da maltrattamento etologico fatti a cani con pettorina che fanno impallidire il danno fisico di un collare usato maldestramente. Quello che fa male al cane è l’ignoranza, la non competenza, la non padronanza dello strumento, a prescindere dallo strumento stesso. Collare fisso, a scorrimento, , pettorina , cavezza .. sono strumenti, non soluzioni, e come tali vanno usati per ottenere un risultato ATTRAVERSO UN LAVORO, UN PERCORSO che ne contempli l’utilizzo adeguato .
E’ il lavoro che rende funzionale o non funzionale uno strumento.
Se le basi concettuali sono identiche per tutti, le peculiarità di ogni soggetto cambiano sensibilmente: quindi è un errore culturale gravissimo ritenere o affermare che uno strumento vada bene o vada male per TUTTI i cani e TUTTE le situazioni .
ok pepe volentieri sei gentile
pepe grazie posso chiederti una cosa ultimamente uso le correzioni del computer e ancora tanto difficile leggere le mie frasi. comunque io ti ringrazio tanto per il tempo che mi dedichi sei molto carina grazie
In effetti sì, Matteo, è ancora piuttosto difficile. Se vuoi, una volta che abbiamo tempo, su FB ti do qualche consiglio…. (del resto è il mio lavoro, te l’ho già detto: sono insegnante di italiano e storia)
sono d’accordissimo con te e lo faccio anche io il cane con le cattive non in pare nulla anzi e peggio perché se tu gli fai paura lui scappa perché sa che lo picchi o altro e certo che il cane voleva giocare ho tante cose si posso dire voleva scappare voleva mordere qualcuno e il padrone la agganciato e per punirlo avrà dato un paio di colpi seri e gli avrà ho rotto ho soffocato perché come dici tu un cane con una catinella non può morire se era una catinella e poi se un padrone non e in grado di insegnare con gioco e facendogli capire che di lui può avere fiducia un cane non in parerà mai lira e le botte ho il tirare forte un colare non da sicurezza ad un cane
Posso dirti una cosa, Matteo? Tu dici delle cose molto giuste e molto belle, ma temo che la gente non riesca a capirti perchè non ha il tempo o la voglia di mettersi a tradurre quello che scrivi… E ciò mi dispiace.
pepe bisogna vedere che colare a strozzo e perché cene sono di vari tipi anche quelli con dei chiodi al l’interno una volta venivano usati per l’addestramento ed sarebbero vietati ma molti lo usano ancora.come sia morto un cane solo perché tirava se il cane tira e tu usi quel tipo di collare e tu per farcela a tenerlo tiri dal lato opposto di danni minimi sono trachea o rottura del collo o può morire strozzato povero cane come sempre l uomo deve mettere il suo zampino
Forse non mi sono spiegata bene, Matteo, ma è quello che volevo dire anch’io: una semplice “catenella” non può strozzare un cane solo perchè lo porti a passeggio! Che collare hanno usato e con che forza, per uccidere la povera Misha? E poi, senti, io ho avuto cani di tutti i tipi e di tutte le taglie, ed ogni volta che potevo gli toglievo il guinzaglio: basta insegnargli ad ascoltarci (senza minacce nè violenze), e non l’ho mai trovato difficile!!!
Mi dispiace tanto per la cagna….Senza parole….Voglio solo dire che anni fa, una ” GRANDE” allevatrice di setter in Italia mi ha gridato VERGOGNA ( per la pettorina)mentre passeggiavo con il mio cucciolo di setter di 6 mesi…devo dire che il cane è venuto su che è una meraviglia e non ha nessun problema per l’ uso della pettorina!!
Mio caro/a Softlight, sono certa che il tuo setter sia cresciuto come “una meraviglia”, davvero! Del resto, cristo, secondo me non c’entra con che collare lo abitui, è importante che ti segui e che ti ascolti e che non sia mai necessaria nessuna “tironata”. Il problema della povera Misha è ben diverso, e vorrei ke a questo punto tutti noi lo avessimo capito bene. E’ questo ke mi sconvolge: com’è possibile ke i proprietari non ne fossero a conoscenza? Voglio dire, non succede tutti i giorni (grazie a dio!) che un giovane cane muoia x uno “strattone”… E allora, vi prego, fatemi capire come se “fossi una bimba di 3 anni”: com’è stato possibile uccidere un rottweiler di 2 anni solo xkè “è stato usato un collare a strozzo”?
Hai ragione!! è sempre il cane a pagare per i nostri errori!
Perfettamente d’accordo.
Con poche parole vorrei chiudere “l’incidente”. . .
non vedendo alcuni commenti al mio “sfogo personale” su FB, le risposte non potevo darle perché altrimenti sarebbero le stesse date dalla Redazione. Ritengo anche io che una mano “incapace” sarebbe in grado di far del male anche con un filo di lana.
Quanto alla “credibilità del Guru”, si aprirebbe un vagone di commenti discordanti e perciò evito di “stappare il vaso di Pandora”, ma ricordiamoci cosa accade con i video di Millan e con “certi evidentissimi cattivi comportamenti” . . . e guardiamo quanti non li voglion ammettere . . .
perciò a volte “il nome fa più male delle azioni”.
Unica considerazione da fare è quella di una consapevolezza maggiore in cosa si va a prendere (comprato o meno) o a dare (commercio, buona azione, rescue o altro che sia).
La troppa “faciloneria” da ambo le parti porterà inevitabilmente a dei problemi a breve o lungo termine.
E chi ne paga le conseguenze, al solito, sono i cani !!
Comunque c’è un problema di fondo che io ho notato nei negozi per animali. Per qualche strana legge della ILLOGICA umana nelle aziende produttrici, più il collare cresce di lunghezza e più le maglie diventano grandi. E’ questo il vero motivo per cui le maglie si incastrano e il cane rischia di farsi male. Se i produttori di collari si informassero un po’ invece di andare dietro al gregge, scoprirebbero che anche le persone con i cani grossi sono alla perenne ricerca di collari lunghi ma a maglie piccole. Io per Obelix me lo sono fatto fare su misura e ho speso un monte. Quasi quasi mi metto a produrli io… 😉
aridanghete… il solito scanno tra Cinofili e pseudo-tali.
Un cane è morto per strangolamento (“prolungata ipoossia” AAARRRRGHHHH!!! …quanti calci nel culo gli darei!!!) causata dal mentecatto di turno pure “forzuto” ma taaanto dispiciuto per la morte del suo “amato” cane che …da cucciolo aveva subito un grave trauma vertebrale.
Io no ho niente contro il collare a strozzo – chiamiamolo come ci pare: di sicurezza, a catena, oppure, strumento del demonio – se usato nel modo CORRETTO. Ma non riesco a sopportare l’imbecille di turno che entra in un qualunque pet-shop e siccome il cane tira, il genio, ha sentito da suo CUGGGINO che la soluzione universale è tale tipo di collare.
Il fatto è che, quasi nessuno, ha la più pallida idea di come funzioni e come si debba usare tale strumento.
Troppe volte l’ho visto usare su cuccioli e cuccioloni in modo CRIMINALE!!!
Signora Rossi, la invito, la prego, anzi la supplico, PERFAVORE!!! Ci/gli faccia leggere uno dei suoi fantastici articoli, possibilmente corredato da video e foto, sull’uso corretto dello strozzo.
Premetto che negli ultimi cinque-sei anni in cui ho lavorato con i cani, personalmente, non ho più usato il metodo che descrivo qui, perchè ho preferito iniziare l’addestramento dalla condotta senza guinzaglio proprio per evitare anche i minimi colpettini che potevano infastidire qualche soggetto (dopodiché, quando il cane sa stare al piede, non c’è più alcuna differenza tra collare fisso, a strangolo, a semistrangolo, pettorina o che altro…perché il cane NON TIRA, e bon!), il metodo corretto per usare il collare in condotta l’ho descritto in questo articolo:
https://www.tipresentoilcane.com/2011/04/09/al-guinzaglio-condotta-o-passeggiata/
Laddove, per chi non avesse voglia di leggerselo tutto, premetto che non si mette MAI lo strangolo a un cucciolo né a un cane di piccola taglia, e ribadisco millemila volte che il famoso “strappetto” si utilizza per attirare l’attenzione del cane, e non per impiccarlo.
Stesso discorso ribadito (ovviamente, visto che son sempre io a scrivere) in quest’altro articolo: https://www.tipresentoilcane.com/2011/09/23/collare-o-pettorina-e-quali/
Sono un’assiduo, anzi, quotidiano lettore di questo sito e gli articoli linkati li avevo già letti.
Li ho riletti ben volentieri. 🙂
Mi sono espresso male, scrivendo “dell’uso corretto”. In verità, mi riferivo alla “meccanica” di funzionamento dello strozzo – in particolare quello più diffuso “a maglie larghe” – e del perchè, se usato male, si può bloccare.
Ma è difficilissimo spiegarlo a parole! 🙁
Personalmente ho fatto una scelta molto più semplice: non l’ho mai usato e ho sempre consigliato di non usarlo ai miei clienti (e anche agli amici). E’ vero che è quello che rovina meno il pelo in assoluto, però le maglie si incastrano facilmente l’una nell’altra. Devo dire che non mi è mai successo al campo (dove qualcuno lo portava lo stesso, ovviamente…) e che è la prima volta che mi capita di sentire che faccia un danno simile: non riesco neanche a spiegarmi esattamente come ci siano riusciti. A me si incastrava in mano, ma al collo del cane…mai successo e mai sentito. Credo che ci si debba veramente mettere d’impegno 🙁
Lo so che è difficile spiegarlo a parole…
Senza l’ausilio di foto o video, per me, è impossibile.
Anche se la faccenda in se è piuttosto semplice
Ma a questo punto mi sento in dovere di farlo.
Se riuscissimo ad aprire gli occhi anche a solo un solo proprietario “strozzo-munito”,
sarebbe una buona cosa.
Posso inviarLe un paio di foto?
Certo che sì! Mi piacerebbe (e in realtà ci avevo già pensato) fare anche un articolo sugli articoli “buoni” e “cattivi” nel senso della qualità. Però è un po’ complicato farlo senza fare nomi. Non è che abbia problemi a fare quelli dei “buoni”: è che se faccio quelli dei “cattivi” rischio di beccarmi qualche querela 🙁
Scusi ma sotto la Sua ultima risposta non mi appare il tasto “rispondi”.
Mi da un’indirizzo e-mail a cui inviare le foto?
Succede…quando si forma una catena di risposte troppo lunga, wordpress la interrompe.
Le foto può mandarle a info@tipresentoilcane.com oppure a tipresentoilcane@gmail.com
Senti M.C.N., non mi pare proprio che la Redazione abbia mai fatto un’apologia sui collari a strozzo. Tu hai perfettamente ragione nel dire che non ha senso usarli su cuccioli e cuccioloni (l’unica volta che io, personalmente, l’ho utilizzato, è stato in presenza di bambini quando portavo in giro un alano che pesava più di me… Ma che quando passeggiavamo da soli lasciavo libero, certa che mi seguisse e mi ascoltasse, com’è sempre successo!) Ti ripeto: non ho mai letto da nessuna parte che Valeria R. lo giustifichi in generale, e tantomeno in casi analoghi. Troppe cose ci sarebbero da dire, ma… solo contro i “cuggini”? Eppure qui è morta una rottweiler di appena 2 anni! Sono convinta che, x mille motivi, questo dramma si potesse evitare.
LMAO!!!
Mi indicheresti, cortesemente, dove ho scritto che la Signora Valeria Rossi ha fatto, o fa, l’apologia del collare a strozzo???
Ti invito a non scambiarmi per un talebano, per cui lo strozzo è lo strumento del demonio, perchè non lo sono.
Forse non sono stato chiaro, o forse hai letto frettolosamente. Resta il fatto che la TUA interpretazione di quello che ho scritto è, comunque, errata. Indirizza i tuoi strali altrove.
Hai ragione, M.C.N., ti ho letto frettolosamente e mi scuso: avevo capito male. Ti ringrazio, anzi, che mi hai risp. e… “redarguito”. Ero solo furibonda x qualche altra idiozia letta prima… Mi spiace!
Non c’è problema 😉
Sono argomenti delicati ed è facile che “gl’ammennicoli” girino a gran velocità.
😀
Ehm… se li chiami con grazia ed educazione “ammennicoli” x i maschi, M.C.N., i miei che sono… femminili come li chiamiamo? (le piccole ovette di pasqua?… 😛 )
Grazie che mi hai perdonato!
Che storia triste! Informatevi bene prima di prendere un cane, altrimenti meglio un criceto o un pesce rosso. Speriamo che venga messo l’obbligo del patentino, almeno la gente ci pensa un attimo prima di comprare un cane da 70 chili (e poi non gli riesce nemmeno gestirlo).
Sono esterrefatta su tutto ciò che sto leggendo ma, secondo me, Lisa, non hai proprio torto!!!
Quindi, a leggere il commento del autore della nota, cui tutto è partito, qui c’è 1 esempio di Come parlar male per il gusto di farlo, strumentalizzando una storia,conosciuta solo parzialmente e per via traverse. Peccato
Le vie traverse mi sembra che abbiano dato informazioni corrette (che peraltro provenivano dall’autore della nota, come da lui stesso ammesso).
“Parlar male per il solo gusto di farlo”… dipende. Il mio “gusto” (ammesso che ci possa essere un “gusto” nella morte di un cane) era quello di richiamare l’attenzione sulle VERE cause della morte di questo cane, ovvero l’impreparazione e l’ignoranza (che non sono “colpe”, lo ribadisco, ma sono responsabilità oggettive).
Se ci sarò riuscita e se qualcuno, magari, si porrà qualche domanda in più, le critichette sarcastiche mi faranno davvero fresco.
che novità sarà mai quella che vede ‘l’autrice’ sparare a zero…questo è il suo vero mestiere! 😉
Il mio mestiere è difendere i cani. E se devo sparare a zero per farlo, sparo eccome.
Ci tengo a commentare perché:
1) le parole scritte in azzurro (la citazione) sono mie e non mi pare di avere fatto niente più che un commento ad un evento
2) cito
non ho ne demonizzato il collare a strozzo, ne tantomeno fatto l’elegia della pettorina. Tantopiù che io uso sempre (o quasi) dei collari molto alti a “martingala” o semistrozzo e dedico all’uso della pettorina la giusta attenzione quando si parla di “aiuto o correzione” (E chi mi conosce lo può testimoniare, ero con i miei tre cani all’Expò a Firenze questo fine settimana)
3)Io ho pubblicamente fatto una segnalazione, all’interno di una discussione in cui si parlava dei danni “possibili” dell’uso di metodi di contenimento inadegiuati.
Mentre tutte le altre notizie, di carattere sanitario e non, sono state poi da me date in “messaggi privati” alle persone che potevano essermi di confronto ed aiuto (vorrei sempre capire quando succede un “incidente” il perché ed il per come). Ripeto in MESSAGGI PRIVATI. Dicendo anche che l’eventuale ulteriore pubblicizzazione doveva essere (prima di ogni altro) autorizzata dalla famiglia (la prima a dispiacersi dell’accaduto) e da me (autore del commento)
Nessuno ci ha chiesto alcunché, perciò . . . . a voi le dovute considerazioni.
Detto questo,
vorrei parlare chiaramente di quelle che sono le mie valutazioni sull’accaduto:
Parlando di crisi psicotica l’ho fatto coscientemente, non potendo imputare ad una “epilessia del soggetto” ciò che è accaduto il giorno successivo lo strangolamento.
E vedere un cane che prende a testate un muro scagliandocisi contro . . . non è atteggiamento di animale “mentalmente sano”
Al cane è stato messo il collare a strozzo “per fare prima” a portarlo fuori per dei “bisogni urgenti” e la classica botta di sfiga ha voluto che passasse di li “il gatto” più odiato da Misha e che il conduttore fosse in quel momento la persona più forte, ma meno esperta, di tutta la famiglia. Per di più “sfiga su sfiga” quel collare si è “bloccato” (non chiedetemi come ne perché, ma il fatto è accaduto).
Credo poi che questi amici, quando da cucciolo avevano portato Misha all’educatore (uso volutamente la minuscola) abbiano fatto le cose che una famiglia normale fa in questi casi e, se qualche abuso sia stato fatto sul cane, loro non se ne siano nemmeno resi conto stando sulla fiducia del professionista che avevano davanti.
E se questi avesse o meno fatto fare alla cucciola “l’aereoplanino”, “l’elicottero” o quale altra “amena figura di correzione” loro no se ne siano nemmeno resi conto, vista l’affezione che avevano verso la piccola (relativa).
Direi che la cosa che mi rattrista di più sia il “rovesciare addosso critiche” a destra ed a manca, lo strumentalizzare (non solo contro i mezzi coercitivi) un racconto di cui se ne conoscono solo dei “particolari” e non tutti rilevanti e principalmente la mancanza di “professionalità” di chi sbandiera a destra ed a manca fatti personali traendoli da “conversazioni private” .
Per essere più chiaro mi cito: (dalla prima scrittura privata avuta)
Come volevasi dimostrare.
Qualora servisse . . . posso fornire tutto lo scambio messaggi con relativa relazione del veterinario e specifiche rilevazioni post autoptiche.
Questo dovevo per chiarezza dei fatti
. . . . Grazie !
Caro Gianluca, mi dispiace non avervi chiesto permessi, ma avendo trovato informazioni su quel caso da più parti (anche su una pagina di FB pubblica), ho ritenuto che le suddette informazioni fossero appunto pubbliche. Il discorso della strumentalizzazione, a dire il vero, più che dal tono del racconto è venuto dai commenti che ci stavano sotto: c’è una riga di “eccoooo!!! L’ho sempre detto io che il collare a strozzo è uno strumentaccioooo!”, e non c’è alcuna risposta o spiegazione tesa a far capire che il problema non era stato lo strumento, ma l’uso scorretto. Né si è data una risposta all’ultimo commento, quello in cui si chiedeva se sarebbe potuta succede la stessa cosa col collare fisso (la cui risposta più logica, e cioè SI!, sarebbe andata in conflitto con la demonizzazione del solo collare a strangolo).
Infine, in tutta sincerità: se un proprietario di cane non è in grado di capire i danni che si fanno con aeroplani o elicotteri su un cane non ancora formato…embe’, gli andrebbe tolto il cane di corsa. L’ignoranza, in questi casi, non PUO’ essere una scusa, neppure di fronte al nome più roboante del mondo. Gli occhi per vedere li avranno pure avuti. Un minimo di cervello presumo ce l’abbiano.
Se il Mega-addestratore galattico avesse fatto fare la giostra a un mio cane davanti a me, specie se fosse stato un cucciolo, all’ospedale a farsi vedere le vertebre ci sarebbe finito l’addestratore, non il cane. E questo non solo OGGI che qualcosa di cani ne so…ma anche quando avevo quindici anni.
Grazie comunque per il confronto, e mi scuso ancora per il fraintendimento sulla pubblicazione.
secondo me il ragionamento e’: “facciamo fare meno danni possibile al cane usando lo strumento piu’ innocuo”, anche se, come illustrate, ci possono essere benissimo dei casi di danni anche con lo strumento innocuo. Io personalmente uso la pettorina perche’ se il mio cane mi parte perche’ c’e’ un gatto sotto una macchina che non posso vedere, oppure se c’e’ la lucertola suicida che sceglie proprio il momento del mio passaggio per andare dall’aiuola al muretto, lo scatto risultante provoca un fastidio minore. Devo anche dire che secondo me al mio cane la pettorina non piace, essendo molto agile anche al guinzaglio, evidentemente le porta impaccio.
Cosa manca da certi ragionamenti? E’ un po’ il discorso che facevo per gli psicofarmaci: oltre a curare il sintomo (il tiro col collare/pettorina che puo’ far male), si dovrebbe battere molto sulla malattia (condotta al guinzaglio).
Non ci si può fidare più di nessuno eh :-/..
Somigliano a quei politici che si fanno la campagna elettorale con i morti ancora sotto le macerie.
beh… io sono stata ripresa da un tizio (che sta facendo una scuola da educatore) sconosciuto , per strada, perché uso il collare fisso (di cuoio, alto 3 dita) che secondo lui è un maltrattamento…
E il cane non stava neppure tirando.
ho sempre detto che per criticare una cosa prima bisogna conoscerla… criticare i collari a strozzo ecc ecc…va bene se si è in grado di spiegarne il perché, le pettorine non sono la soluzione a tutto e ci sono pettorine che fanno danni quanto il collare…
“Di suo”, né il collare né la pettorina possono far danni: è l’uomo che ci sta attaccato a farli, se non li sa usare.
Spesso si fa il classico distinguo: “Ma a parità di incompetenza, il collare a strangolo fa comunque danni più gravi della pettorina”. Non è vero! A parità di incompetenza si può anche ammazzare un cane con la pettorina (ho già raccontato altre volte di averne visto uno volare contro un muro, dallo strattone che gli ha dato l’umana). Visto che tanta gente ha tempo ed energie da spendere per lanciare messaggi, se lanciassero quello che ho aggiunto in fondo all’articolo (e che non è manco mio, quindi posso dire – spero – che lo trovo sacrosanto) si farebbe MOLTA più cultura.
Però, forse, si farebbe anche meno business. Stamattina su FB qualcuno ha commentato che in tutti i campi “gentilisti-buonisti” eccetera, guarda caso, si vendono pettorine. Che costano assai più di un collare, ovviamente. A pensar male si farà peccato, ma…
Ogni giorno mi domando dove sia finito il BUONSENSO….