di VALERIA ROSSI – Se Teo leggerà il titolo di questa presentazione (e probabilmente la leggerà, visto che ogni tanto commenta pure su Tpic) forse per la prima volta in vita sua morderà qualcuno: me.
Perché lui è convinto di essere serissimo, quando racconta le sue storie.
E’ proprio lui, in prima persona, a raccontarsi (con la fattiva collaborazione della sua ghostwriter ufficiale Paola Mussetti e con lo zampino cinofilo della sottoscritta Valeria)… ma questo è un libro molto, ma mooooolto diverso da tutti quelli che ho letto finora in cui si fingeva che fosse il cane a scrivere: infatti tutti quelli che ho letto raccontavano storie commoventi, capaci di far consumare decine di kleenex. Bellissime, magari, ma immancabilmente strappalacrime.
Invece Teo non fa piangere: fa ridere.
Il fatto è che fa ridere anche quando vorrebbe commuoverci (per esempio quando ci spiega come la sua umana lo affami con quantitativi indecorosamente limitati di crocchette, o come lo costringa ad indossare cappottini che sviliscono la sua dignità maschile e lo fanno somigliare a Lilli)… ma lui lo fa inconsapevolmente, perché quello che fa, in realtà, è solo raccontarci la sua vita in un branco umano (che secondo lui l’ha rapito) dal suo punto di vista di Cavalier King Charles Spaniel. Punto di vista, appunto, serissimo per lui… ed esilarante per noi.
Anche il modo di raccontare è decisamente originale: infatti Teostory è nato su Facebook, dove si è subito conquistato uno stuolo di ammiratori (più “ammiratrici”, a dire il vero… è il tragico destino dei cani da compagnia): e adesso che finalmente è diventato un libro si è cercato, nei limiti del possibile, di mantenere la stessa impostazione.
Molto spesso, quindi, c’è una foto (sempre buffa, perché questo cane NON riesce a non essere buffo) con allegata la corrispondente Teo-ria. O il corrispondente Teo-rema.
C’è una cosa da dire: questo libro, pur avendoci messo appunto lo “zampino” con qualche disquisizioncella cinofila semiseria (molto “semi”), non riesco a spiegarvelo. E’ talmente diverso da tutti gli altri libri cinofili che non riesco a descrivere di cosa si tratti in realtà!
Posso dirvi, di sicuro, cosa non è:
– Non è il classico “libro sui cani” (ma proprio per niente, eh!);
– Non è una monografia sul Cavalier King Charles Spaniel;
– Non è un libro strappalacrime, anche se inizia con una storia triste (ma poi si ride, o almeno si sorride, per tutto il resto del tempo. E ogni tanto, qua e là, ci scappa anche di riflettere un po’);
– Non è un libro per ragazzi: anzi, direi che è proprio per adulti. Però può piacere un sacco anche ai bambini.
Ancora non si capisce, vero?
Vabbe’, allora facciamo così: vi pubblico qualche pagina. Così magari vi fate un’idea.
Poi ci sono anche le pagine scritte, ovviamente: è un libro!
Ma quelle sono normali (vabbe’, quasi normali: tenete presente che le ha scritte sempre Teo, a parte qualche mia intrusione cinofila…), quindi è inutile che ve ne dia un assaggio.
Quello che posso ancora aggiungere è che tutti i bellissimi libri strappalacrime di cui parlavo sopra, finora, non mi hanno mai dato l’impressione di essere stati davvero scritti da un cane. Questo sì.
Per questo ho accettato entusiasticamente di collaborare (anche se le parti scritte da me sono decisamente le meno divertenti), per questo sono felice di presentarvelo e anche di annunciarvi che Teo, qualora abbia il successo che merita (e non ho dubbi, perché è di una simpatia travolgente!), non si fermerà qui ma avrà in serbo nuove sorprese per voi.
Intanto… leggetevi “Teostory”!
E’ assolutamente da non perdere non solo per chi ha un cane da compagnia, ma per chiunque ami i cani di qualsiasi razza e taglia.
Teostory è illustrato da Marco Barone
Disponibile sul nostro negozio online
L’autrice
Paola Mussetti (Lei, per Teo) è un rarissimo esemplare di femmina umana: una Sciuramaria (per sua stessa ammissione) che ha deciso che il suo cane doveva fare il cane e non il surrogato di marito (ne ha già uno), figlio (ne ha già due) o giocattolino da coccolare (ha già i peluches smessi dai figli, ormai grandi).
Teo, quindi, vive la sua vita da cane piccolo in un mondo molto grande, che osserva però dall’alto dell’immensa autostima che lo contraddistingue, mentre Paola fa il possibile per fargli capire che, pur vivendo una vita molto libera (poco in braccio, mai nelle borsette o nei passeggini), certe esagerazioni non se le dovrebbe proprio permettere. Il risultato è un binomio che a volte va un po’ in corto circuito, ma che riesce ad essere l’espressione di un vero Amore senza peraltro scadere in quell'”Ammmore” retorico che tanto malsopportiamo.
…scusate…i commenti alla sciuramaria, sono di Valeria Rossi e non c’è niente da ridere! Teo!
Il cane che ho avuto per secoli, Bilbo, era un incrocio bassotto-segugio grasso come un maiale …embhe` io in certe occasioni ero contenta che fosse un ciccione, al ristorante specialmente, quando mendicava con la faccia da cane che sta per morire, con quegli occhi la`…se non fosse stato cosi` chiattone mi avrebbero arrestato per presunti maltrattamenti, avrebbero pensato che lo affamavo. La sua ciccia era il mio mio migliore alibi.
Ciao tutti sono Paola, Teo su FB lo trovate come Theodore Teo….adesso è di là, ha da fare, sta mendicando sono le otto e venti e c’è ancora qualcuno attorno al tavolo! Io so che uncanebeneeducato non mendica! Ma allevo accattoni, iniziate già a perdonarmi! Grazie e tanti baci!!!!!
In attesa del libro che comprero` perche` assicuri che non fa piangere…come faccio a farmi amico Theo su Fb?
Scusa l`ho trovato… non lo trovavo perche` lo scrivevo con la H
😀