mercoledì 17 Settembre 2025

Non sempre il problema è il proprietario

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Valeria Rossi
Valeria Rossi
Savonese, annata ‘53, cinofila da sempre e innamorata di tutta la natura, ha allevato per 25 anni (prima pastori tedeschi e poi siberian husky, con l'affisso "di Ferranietta") e addestrato cani, soprattutto da utilità e difesa. Si è occupata a lungo di cani con problemi comportamentali (in particolare aggressività). E' autrice di più di cento libri cinofili, ha curato la serie televisiva "I fedeli amici dell'uomo" ed è stata conduttrice del programma TV "Ti presento il cane", che ha preso il nome proprio da quella che era la sua rivista cartacea e che oggi è diventata una rivista online. Per diversi anni non ha più lavorato con i cani, mettendo a disposizione la propria esperienza solo attraverso questo sito e, occasionalmente, nel corso di stage e seminari. Ha tenuto diverse docenze in corsi ENCI ed ha collaborato alla stesura del corso per educatori cinofili del Centro Europeo di Formazione (riconosciuto ENCI-FCI), era inoltre professionista certificato FCC. A settembre 2013, non resistendo al "richiamo della foresta" (e soprattutto avendo trovato un campo in cui si lavorava in perfetta armonia con i suoi principi e metodi) era tornata ad occuparsi di addestramento presso il gruppo cinofilo Debù (www.gruppodebu.it) di Carignano (TO). Ci ha lasciato prematuramente nel maggio del 2016, ma i suoi scritti continuano a essere un punto di riferimento per molti neofiti e appassionati di cinofilia.

accusadi VALERIA ROSSI – Non facciamo che sentir ripetere, in diverse salse, che quando un cane ha un problema comportamentale “è sempre colpa del padrone”.
La frase, così com’è,  a mio avviso non è proprio correttissima.
E’ sempre colpa degli umani” sarebbe molto più adeguata.
Cosa cambia? Cambia moltissimo: perché a commettere errori può anche non essere stato il proprietario (unico o attuale che sia), ma altre persone che hanno avuto il loro effetto deleterio sul cane in passato.
In questi casi il proprietario non ne può assolutamente nulla e non è giusto colpevolizzarlo.
Faccio questa precisazione un po’ pignoletta perché mi capita sempre più spesso di leggere vere e proprie autoflagellazioni da parte di persone incolpevoli, o al massimo “colpevoli” (ammesso che sia questo il termine giusto) di piccolissimi errori che però sono andati ad assommarsi a gravissimi errori altrui.
Eppure l’attuale padrone del cane (questo termine non mi piace, ma in questo caso lo uso per praticità)  si dispera e si strappa i capelli: “Ho sbagliato tutto, è tutta colpa mia, sono stato una bestia”… eccetera eccetera.
Tanto per capirci, solo un paio di giorni fa ho ricevuto un’email che iniziava così:  “Già la settimana scorsa avevo iniziato a scriverle un’email, ma poi ho pensato: “Ma no, ti ucciderà! Rintraccerà il tuo indirizzo IP e ti manderanno in casa folle di animalisti armati di forcone!”.
Ellamiseria! D’accordo, la lettrice non diceva “proprio” sul serio: ma per tutto il resto della storia che aveva finalmente trovato il coraggio di raccontarmi si attribuisce un mare di colpe che in realtà non ha, avendo adottato in canile una cucciola piccolissima e non socializzata.
La cosa è quantomeno strana, perché fino a pochi anni fa succedeva esattamente il contrario: da me, per esempio, arrivavano spessissimo al campo persone che mi mollavano un guinzaglio in mano dicendomi, magari pure la smorfietta schifata, “guardi un po’ se può cavarci qualcosa, ma per me questo cane è scemo”.
Ce ne sono sicuramente anche adesso, di persone così: non è che il mondo si sia rigirato sottosopra tutto d’un colpo. Però, se un tempo non trovavi un’ammissione di colpevolezza manco a pagarla, oggi le trovi anche quando non avrebbero ragione di essere.
Indubbiamente è colpa/merito (non so bene come pensarla in proposito!) della diffusione a tappeto della  zooantropologia, del cognitivismo e di tutti gli approcci moderni che finalmente presentano il cane come un essere senziente e raziocinante e non più come lo scemo del villaggio, o peggio ancora come uno strumento senza diritti e senza sentimenti.
Questa non può che essere una cosa positiva, mi pare evidentissimo: ma se le conseguenze sono questi esagerati ed  esasperati sensi di colpa, forse bisogna fare qualche piccola riflessione in più. Anche perché un proprietario convinto di essere una bestia difficilmente riuscirà a fare il bene del cane: è troppo preso ad autocommiserarsi per pensare ad andare oltre e ad affrontare i problemi con serenità.

Ricordiamo, quindi, mlto brevemente, che:

a) esistono gli errori di allevamento.
Accoppiare due cani aggressivi solo perché “so’ fighi”, per esempio, è un errore gravissimo che porterà i cuccioli ad avere un’aggressività troppo elevata. Lo stesso vale per i cani timidi, paurosi, fobici. Potrete socializzarli ed educarli finchè vorrete, ma il problema di fondo resterà e bisognerà lavorarci parecchio sopra. In questo caso “il colpevole” è l’allevatore , non voi;

b) esistono cani non propriamente geniali ed esistono cani pure un po’ stronzetti “perché sì”. Perché sono nati così.
Anche in questo caso può essere colpa dell’allevatore, ma non è detto: perché anche da accoppiamenti miratissimi e selezionati con tutti i possibili criteri scientifici possono saltar fuori delle sorprese. Succede per le malattie ereditarie (è raro, ma succede: a volte nascono cuccioli displasici da cani esenti per tre o quattro generazioni) e succede anche per il carattere.
Se sapessimo mettere tutti i geni giusti al posto giusto, creare cocktail perfetti di DNA… il mondo sarebbe pieno di cani impeccabili, strabelli, supertipici, sanissimi, equilibratissimi.
Purtroppo, invece, la genetica ci fa ancora marameo, perché per ogni scoperta che è stata fatta in questo campo restano mille fattori di cui non sappiamo un accidenti. Un bravo allevatore fa “il meglio che può”, ma la perfezione canina, proprio come quella umana, non è ancora di questo mondo. E per ottenerla ci vorrebbero bacchette magiche che nessuno, al momento, possiede.

c) esistono i problemi legati ad esperienze negative non attribuibili all’attuale proprietario
Che sono molto più diffusi, ovviamente, nei cani di canile, negli ex randagi, negli abbandonati: ma non sempre e non solo. Se il vostro vicino di casa ha un bambino carogna che si diverte a stuzzicare il vostro cane attraverso la rete, e il vostro cane a un certo punto comincia a ringhiare ai bambini, voi non ne potete proprio nulla (specie se non ve n’eravate mai accorti. Se invece ve ne siete accorti, allora un po’ colpevoli siete, perché avreste dovuto prendere il vicino per il coppino e chiedergli di educare meglio il figlio).

MA SOPRATTUTTO:
d) non esistono errori irrimediabili.

Come disse Paolo Villani all’ultimo seminario che abbiamo tenuto insieme, “con i cani, l’unica cosa a cui non si rimedia è la morte” (e non solo con i cani, forse. Ma con loro di sicuro). Anche se vi foste convinti di essere proprio voi la causa del comportamento indesiderato/indesiderabile del vostro cane, è inutile andare a urlare sulla collina come Fantozzi: si prende atto, si dice “ok, ho sbagliato, adesso ricomincio daccapo e metto a posto le cose”. Finché restate sulla collina, non si rimette a posto nulla. Ricordate che il cane vive nel presente: anche quando è stato pesantemente condizionato da esperienze traumatiche, lui è perfettamente in grado di azzerare tutto e di ripartire. Ed è in grado chiunque sia stato a sbagliare: voi, gli altri, perfino la genetica. Quindi è inutile piangere sugli errori commessi (chiunque li abbia commessi): ci si devono semplicemente rimboccare le maniche e cominciare a lavorare seriamente per superare il passato e trovare la strada giusta per cominciare ad essere un binomio sereno. Se non da soli (perché da soli è sempre difficile), con l’aiuto di un professionista preparato.

colpapadrone2E qui apro una breve parentesi per dire che molti, troppi educatori/addestratori/istruttori (e chi più ne ha più ne metta) tendono pure loro a gettare croci addosso ai proprietari, peggiorando ulteriormente questa diffusa sensazione di “oddio, è tutta colpa mia“.
Ho conosciuto poco tempo fa un signore che definirei vittima di una sorta di “sindrome di Stoccolma”: da otto anni – mi pare: comunque, da uno sproposito di tempo – questo poveraccio frequentava un campo in cui si sentiva continuamente ripetere che era un incapace, un cretino, che i problemi della sua cagna erano causati tutti da lui, che non sarebbe ma migliorato perché “non si svegliava” e non riusciva a capire ciò che l’istruttore gli spiegava.
E il pover’uomo continuava a frequentare lo stesso campo, sempre più triste e cupo, sempre più chiuso in se stesso, sempre più convinto di essere un caso senza speranza, augurandosi forse che fosse proprio l’istruttore, prima o poi, a riuscire a risolvere i problemi che lui continuava a causare alla cagna.
Quando l’abbiamo preso praticamente di peso e portato su un altro campo, c’è stata una specie di rinascita. E sapete in quante lezioni? In UNA!
La prima volta che l’umano si è sentito dire “ma no che non sei scemo, vedrai che ce la farai benissimo”, la prima ad aprirsi come un fiore è stata proprio la cagna! Che evidentemente – essendo empatica come tutti i cani, anche prima che lo scoprisse Monti… – “fotocopiava” gli stati d’animo del suo conduttore. Non appena lui si è rilassato un po’, essendosi liberato del rapporto di odio-amore con il suo istruttore-aguzzino, la cagna ha cominciato ad essere allegra, collaborativa, amichevole…e nel giro di poche settimane è nato un rapporto (anche sportivo, in questo caso) davvero splendido.
Ergo: educatoraddestratoristruttori, anche se è vero che spesso ci si trova di fronte a dei veri gnucchi incapaci di recepire l’ABC dell’etologia, della manualità, delle regole e così via… non state continuamente a ripeterglielo!
Sentirsi cretini non è di nessun aiuto, anzi, in qualche modo giustifica gli insuccessi. Perché il cliente pensa: “E’ inutile, non ci arrivo, non ce la farò mai”… ed effettivamente, in questo stato mentale, non ce la fa.
Non è bello neppure far uso di sofisticate tecniche di manipolazione mentale per far credere al cliente gnucco di essere un genio (magari solo per spillargli soldi intanto che gli insegnamo il nulla assoluto e gli facciamo credere che “vada tutto bene così” anche quando il cane è un vero disastro): ma tra le due, forse preferisco ancora la seconda alla prima.
Crocifiggere un allievo non lo aiuterà MAI ad imparare alcunché.

Concludendo: non dico che siate tutti perfetti e che sia sempre colpa di qualcun altro, eh! Mo’ non gasatevi troppo.
Però non è neppure giusto né autoflagellarsi, né colpevolizzare a sangue (da parte di terzi) solo l’attuale proprietario del cane.
Pensate di aver sbagliato?
Bene: capire i propri errori è fondamentale, ma subito dopo si volta pagina e si guarda avanti.
Qualcun altro ha sbagliato e voi avete “ereditato” il frutto di quegli errori?
Bene: si prende atto, si volta pagina e si guarda avanti.
I cani non sanno cosa sia la dietrologia: vediamo di dimenticarcene un po’ anche noi, per il bene dell’intero binomio.
Che star lì a piangere sul latte versato non fa bene a noi, ma soprattutto fa malissimo al cane.

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  • Valeria Rossi

    Savonese, annata ‘53, cinofila da sempre e innamorata di tutta la natura, ha allevato per 25 anni (prima pastori tedeschi e poi siberian husky, con l'affisso "di Ferranietta") e addestrato cani, soprattutto da utilità e difesa. Si è occupata a lungo di cani con problemi comportamentali (in particolare aggressività). E' autrice di più di cento libri cinofili, ha curato la serie televisiva "I fedeli amici dell'uomo" ed è stata conduttrice del programma TV "Ti presento il cane", che ha preso il nome proprio da quella che era la sua rivista cartacea e che oggi è diventata una rivista online. Per diversi anni non ha più lavorato con i cani, mettendo a disposizione la propria esperienza solo attraverso questo sito e, occasionalmente, nel corso di stage e seminari. Ha tenuto diverse docenze in corsi ENCI ed ha collaborato alla stesura del corso per educatori cinofili del Centro Europeo di Formazione (riconosciuto ENCI-FCI), era inoltre professionista certificato FCC. A settembre 2013, non resistendo al "richiamo della foresta" (e soprattutto avendo trovato un campo in cui si lavorava in perfetta armonia con i suoi principi e metodi) era tornata ad occuparsi di addestramento presso il gruppo cinofilo Debù (www.gruppodebu.it) di Carignano (TO). Ci ha lasciato prematuramente nel maggio del 2016, ma i suoi scritti continuano a essere un punto di riferimento per molti neofiti e appassionati di cinofilia.

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37 Commenti

  1. Ok ma è il proletariato che deve informarsi sul passato del cane a meno che non sia consapevole di esserne impossibilitato. Certo che non è colpa sua direttamente ma il cane l’ha portato a casa lui quindi ..se non si è informato e’ un suo errore in ogni caso pure essendo indiretto

  2. Grazie Valeria,
    Leggere le tue parole e la citazione di Paolo Villani mi tranquillizza un pò… Vivo con Matì, una stupenda cucciola di 13 mesi di Amstaff che da qualche tempo manifesta poca simpatia per alcuni umani. Mi sto rivolgendo ad un educatore ma sentire che le situazioni sono recuperabili se ci si crede davvero mi da la forza per affrontare questo “viaggio” più serenamente… 😉
    Grazie di Cuore

  3. Buongiorno a tutti, vorrei chiedere un consiglio. Ho adottato una cana di pastore tedesco di quasi tre anni, sempre vissuta in un recinto con due femmine di pt. Con gli umani è gentile ma con gli altri cani no, tira scalpita , abbaia, quando li incontriamo in passeggiata e anche quando li vede passare davanti il giardino, erfortuna abitiamo in una zona poco trafficata. In giardino convive bene con il mio basset di 7 anni , no con i gatti. Vorrei fare delle lezioni individuali con un educatore cinofilo, ho due alternative; UNA piu costosa quella del campo dove lei puo incontrare anche allri cani anche se sempre al guinzaglio e solo a richiesta e con la presenza di un educatore potrà giocare con un altro cane L’ALTRA sempre lezioni individuali con educatrice professionale apnec che viene a casa , meno costosa , a casa mi interesserebbe perchè vorrei mi aiutasse a gestire il rapporto con i gatti . Meglio lezioni al campo o a casa?

    • Se l’unico problema della sua cagnina sono gli altri cani, direi assolutamente “meglio i cani tutor”. In poche lezioni e senza costi esorbitanti normalmente il problema dell’aggressività intraspecifica viene risolto. Dov’è che stai? Vediamo se ci sono cani tutor accreditati nella tua zona… e solo dopo aver risolto questo problema, se vorrai farti un corso di educazione/addestramento, ben venga!

      • Fantastico “canitutor” non li avevo mai sentiti nominare, abito tra Modena e Bologna,il paese si chiama Savignano sul Panaro . L’altro problema sono i gatti e io stessa che devo imparare meglio a relazionarmi ad esempio non so cosa vuol dire giocare con un cane, a me non viene naturale rotolarmi nell’erba con un animale, un corso mi serve anche solo per rendermi conto di che tipo di padrone sono. Oltre al fatto che ho tre figli e vorrei che anche loro imparassero a relazionarsi correttamente con la cana. Grazie

  4. articolo molto bello e interessante.
    Vorrei porre una domanda molto terra terra, un cane che non e’ stato impregnato verso l’uomo che manifesta aggressivita’ verso esso , nato da una mamma diciamo molto selvaggia , molto insicura e aggressiva anche lei verso l’essere umano , quante possibilita’ ha di recuperare dopo l’anno di eta’ ? A mio avviso molte poche anche lavorandoci per molto tempo e con costanza , secondo voi?

    • Ne ha poche, anzi pochissime di diventare un cane “normale” a tutti gli effetti: è possibile, invece (perché l’ho visto succedere) che il cane diventi affettuoso e fiducioso nei confronti dei “suoi” umani, ovverodi quelli della sua famiglia. Ma verso gli estranei è davvero moooolto difficile riuscire a farlo aprire…e questo indipendentemente dall’età.

  5. Ciao Valeria,

    Da quando ho scoperto il tuo blog, lo leggo con attenzione, piacere e anche divertimento per il tuo splendido senso dell’umorismo.
    Il problema mio è che il mio cagnone adorato (incrocio di incrocio di husky, la mamma, e pastore belga il padre )è un cane pauroso e dunque reagisce con agressività a tutto quello che non conosce. Sono andata da un addestratore, scelto a caso e la fortuna (per una volta !!) mi ha assistito perchè questo ragazzo mi ha detto subito che sarebbe stato difficile ma non impossibile ! Il mio problema è che mi manca il polso; insomma non sono convincente quando mi arrabbio e bisogna farmi incavolare un bel pò per tirare fuori il peggio-meglio di me !
    Insomma questo corso ha migliorato un pò la mia situazione ma non è bastato e addiritura il mio veterinario mi consiglia di castrarlo (oggi abbiamo fatto un fatica bestia per trattenerlo durante la vaccinazione !). In pratica, Valeria spero che tu sia in grado di illuminarmi (verso la via di Damasco !!) e darmi qualche indicazioni in più per evitare almeno che peggiori la situazione. Precisazione, il mio dolce cucciolone (23 kg ) ha 14 mesi.

    • Come faccio a darti indicazioni senza conoscere il cane? 🙁
      L’unica cosa che posso dirti è che la castrazione non risolverà sicuramente i problemi di aggressività.

    • ciao Katina il mio Remy è castrato per via di contrasti con suo padre ma l’aggressività dopo il “corso” è ricomparsa quindi penso che la soluzione sia un’altra
      io dopo un’esperienza disastrosa ho incontrato un’educatrice stupenda che oltre a farmi capire meglio il mio Remy mi ha ridato fiducia nelle mie capacità di educarlo e ti dico che io lo vedo cambiato, non so se è un’illusione mia ma credo che Remy senta che ora sono più positiva e serena nei suoi riguardi e le cose stanno andando meglio….

  6. ciao Valeria e complimenti per tutto 🙂 e grazie per i preziosi consigli.
    Io ho portato il mio maremmano/setter di 5 anni da un addestratore inizialmente più per gioco e li sono incominciati i guai.
    il mio Remy ha passato la sua vita a contatto solo con sua madre maremmana e papà setter così quando l’ho portato al campo passava il tempo a sbavare e a rimanere in totale trance .l’istruttore mi ha detto che col tempo si sarebbe aperto e rilassato, il tempo è passato (2 mesi) e ora è diventato aggressivo con gli altri cani così al campo deve stare con la museruola e non si riesce a concludere nulla . Ora ho paura a portarlo in giro diventa aggressivo appena vede un cane e l’istruttore squote la testa tutte le volte che mi vede…….dice che è colpa nostra che non l’abbiamo fatto socializzare ed è vero ha ragione ma da ignorante credevo che con papà e mamma sarebbe stato sufficiente. Prima quando lo portavo in giro eravamo tranquilli quando incrociava un cane lo ignorava proprio ora è un grosso problema, adesso leggo tutto quello che riesco per cercare di riparare il danno che ho fatto in questi anni e l’istruttore mi dice di dargli strattono con il guinzaglio tutte le volte che cerca di aggredire ma non penso che sia l’unica cosa da fare ,,,,,spero di trovare un rimedio…..e non vedere più l’istruttore che squote la testa.
    grazie per lo sfogo

  7. ops, scusate la contraddizione fra “io lo farei uscire diecimila volte al giorno” e “posso uscire 3 volte al giorno massimo”

    mi spiego: sono in periodo d’esami e quindi 24 ore su 24 a casa, ho preso il cucciolo in questo periodo apposta per farlo ambientare. Ma il regime, da marzo, sarà 3 volte al giorno massimo.. 🙂

  8. Io ti do un consiglio su di una cosa…non è necessario che abbia fatto tutti i richiami dei vaccini !
    Ha già gli anticorpi dopo il primo vaccino, i richiami servono perché si “stabilizzino”…e questo l’ho imparato qui da Valeria !
    Per gli estranei…meno lo considerano e meglio è !
    Ti darà consigli migliori Valeria, ma credo che una delle prime cose da fare è non alimentare la sua ansia cercando di convincerlo a tutti i costi che non gli faranno del male con croccantini, parole dolci, ecc.
    Altro consiglio che mi sento di darti è di cercare un bravo professionista che gli dia un’occhiata…di persona si capiscono cose impossibili da spiegare scrivendole !

    • Grazie mille anche a te Luigi! leggendo l’articolo di Valeria intanto ho capito che l’indifferenza da parte degli estranei è meglio..spero di non aver fatto danni tenendolo nella stessa stanza con lui (più che altro per controllare che non mangiasse divani nelle altre stanze)..

      Per il fatto delle vaccinazioni, lo so, me lo dicono tutti di star tranquilla ma il mio vet mi ha terrorizzata con storie da brividi, di cani che hanno preso la leptospirosi perchè il padrone l’ha portata in casa con le scarpe praticamente, o di cani che se ne sono ammalati con tutta la vaccinazione fatta… :S

  9. Ciao Valeria, sono una tua nuova lettrice, ho scoperto questo sito quando ho cominciato a cercare all’impazzata annunci di cuccioli online dopo aver finalmente convinto i miei a prendermene uno, dopo circa 20 anni di attesa..e ho vent’anni. 🙂

    Ho letteralmente divorato circa l’80% dei tuoi articoli in 20 giorni credo, e oltre a quelli relativi all’educazione, inutile dirlo, mi hanno fatto impazzire e schiattare dalle risate fino alle lacrime gli standard di razza(quello del Golden Retriever è da Oscar, da Nobel, non so!)

    Quindi innanzitutto complimentissimi, ma vengo al dunque. Ti scrivo qui questo commento perchè credo di essere nel caso “non è colpa del padrone ma di qualcosa di ignoto successo prima”, e non so se dire purtroppo o per fortuna perchè se fosse stata colpa mia almeno saprei dove agire.. lo so che il commento è davvero tanto lungo ma ho davvero bisogno d’aiuto, ti ringrazio tanto se lo leggerai!!

    Ho preso al canile un cucciolotto che ora ha 4 mesi (ne aveva circa 3) sicuramente mix pastore tedesco e poi non so cosa, ma ha le zampe e il collo belli lunghetti e un’espressione che a tratti pare un alano.

    Il cucciolo è adorabile, buono, intelligentissimo (tempo due giorni e ha imparato dove fare pipì e dove non farla, sta seduto e dà pure la zampa, di notte dorme tranquillo, ecc ecc). Ormai è con noi da tre settimane e l’unico difetto che posso riscontrare è una timidezza/paura eccessiva nei confronti degli estranei, degli ospiti, dei luoghi nuovi… i primi due giorni anche con noi, ovviamente. Non si è mosso dalla cuccia e ha mangiato e bevuto a stento, trattenuto pipì e cacca per innumerevoli ore, poi la luce! Da un momento all’altro ci ha improvvisamente riconosciuti come i suoi umani e ora con noi tutto ok, ci fa le feste quando torniamo, mangia, beve, gioca, vuole le coccole ecc ecc tutto quello che fa un cane (devo dire è anche un tantino TROPPO educato, non abbaia, mordicchia solo quando gioca sfrenatamente, al primo rimprovero avuto non ha più provato a salire sui divani, non fa le feste buttandosi addosso con due zampe..acci a me piaceva questo fatto!), ma con gli altri esseri umani non è cambiato..

    ..Già quando era al canile era evidente come lui e i suoi fratellini fossero evidentemente spaventatissimi dall’uomo (scappavano proprio per non farsi toccare, senza però nè ringhiare nè essere mordaci, direi proprio facendo i “vergognosi”). Erano arrivati in canile all’età di due mesi (nota: il canile è in realtà una fondazione privata, un Signor Canile con volontarie fantastiche e non credo che il trauma sia avvenuto lì), ma non si sono sciolti neanche un pò finchè non sono arrivati ognuno nelle loro famiglie. (Nota: sono stati con la mamma fino all’età di due mesi e mezzo poichè li hanno trovati insieme, ci hanno detto che la mamma aveva un carattere fantastico, infatti è stata subito adottata).

    Ora Falco (il mio cucciolo) è felice con noi, ma quando usciamo insieme(e purtroppo usciamo ancora poco e in luoghi poco frequentati da altri cani perchè gli manca l’ultimo richiamo per il vaccino contro la leptospirosi) gli tremano proprio gli zampotti, porta la coda spiaccicata fra le gambe, le orecchie indietro, nonostante io lo rassicuri con tante carezze e le persone che incontriamo lo accarezzino amorevolmente. Dopo un pò che siamo fuori smette di tremare ma l’atteggiamento non cambia. E’ invece contentissimo a dismisura (si fa la pipì sotto!) solo quando incontra altri cani, e gli va incontro felicissimo trasformando in una frusta quel codone che si ritrova.

    In casa si sente perfettamente al sicuro (tranne il fatto che odia stare in cucina, bah, eppure ci mangia e ci beve), ma quando arriva qualcuno si rifugia nella cuccia e non si muove da lì finchè l’ospite non se ne è andato (e non mangia, non beve, non gioca, non fa pipì, neanche dorme: se ne sta lì in apprensione). Proprio per questo abbiamo fatto venire parecchia gente a casa, ovviamente non tutta insieme, in atmosfere tranquille, per farlo socializzare. Ha conosciuto dei miei coetanei, i miei nonni, amici dei miei, qualche bambino (tranquillo), ma continua ad essere diffidente. Se accarezzato non scappa ma è come se vivesse in un costante: “Oddio cos’è questa persona sconosciuta cos’è questa tortura vi prego quand’è che se ne va mi sto ca**ndo sotto di paura”.

    Io adotto anche la tecnica del fargli dare qualche croccantino dagli ospiti, e lui li prende anche (dopo una luuuunga opera di convinzione), ma non cambia atteggiamento. Se è costretto a stare nella stanza dove sono gli ospiti causa porta chiusa, ci si spiaccica contro e mi fa talmente tenerezza per quanto è teso che gliela apro e lo lascio andare nella cuccia… quando gli ospiti vanno via, tiiiiiing! scodinzola gioca corre esulta come un pazzo!

    Sono tre settimane che vive con noi e almeno 10 volte ha visto gente nuova a casa, ha passato due giorni a casa dei nonni ed è uscito circa 6 volte (causa vaccini, eh, io lo farei uscire diecimila volte al giorno), ma devo dire che non è neanche “migliorato”… una volta l’ho anche portato a casa del mio ragazzo, che ha anche lui un cucciolo di tre mesi, ma di pastore maremmano, ricordandomi com’è felice ogni volta che vede un cane e che magari vedendolo in un’altra casa con gente nuova si rassicurasse; con mia grande sorpresa (lo giuro, quando vede gli altri coni non capisce più niente), era talmente spaventato dal luogo nuovo e dalla gente nuova che il cucciolo non se l’è proprio filato, nonostante i numerosi inviti a giocare dell’altro, croccantini vari, ecc ecc. Si è buttato in un angolo e si spostava di lì a stento.

    perdonami il poema ma volevo essere precisa…! grazie per essere arrivata fin qui e grazie ancor di più se mi risponderai, ho davvero bisogno di un consiglio mi si stringe il cuore a vederlo così spaventato e in apprensione quando invece tutti gli mostrano davvero con tanta tranquillità che gli vogliono bene… e poi mi dispiace pure la gente in giro che mi guarda male perchè lo vede con la coda fra le gambe e le orecchie indietro che pensa che magari sono io che lo maltratto..e lo penserei pure io se vedessi un cane in giro così, poverino! 🙁

      • wow, grazie mille! Ho cercato tanto un articolo inerente al mio problema prima di commentare eppure non l’avevo trovato! Grazie!
        effettivamente le cose con noi si sono sistemate quando per i primi due giorni l’abbiamo lasciato in pace! Vedrò di fare uguale anche con gli ospiti 🙂 solo che se vado a casa di estranei non ho mica giorni a disposizione per dare il tempo a lui di avvicinarsi..come faccio? e poi per strada praticamente dovrei passare ore e ore ferma con lui sdraiato a terra prima che gli venga voglia di addentrarsi nella giungla umana e automobilistica (sempre che gli venga voglia…). Le ore e ore di ambientazione sono la soluzione? Se so che porterà a risultati sono disposta a farlo, oppure no?

        Comunque dall’articolo credo di aver capito che dovrò fondamentalmente avere tanta tanta tanta pazienza e mi va bene, spero solo di essere all’altezza di fargli riprendere una fiducia quasi totale nei confronti degli altri umani abbastanza velocemente 🙂

        D’altro canto, me lo sono ricordato leggendo il tuo articolo, appena l’ho visto interagire con gli altri cani mi sono convinta che quello di cui avrebbe bisogno è un cagnolone socievole al suo fianco..ma lui è già un bestione (15 kg a 4 mesi) e io vivo in appartamento..considerando che i cani di taglia piccola, diciamo, non sono i miei preferiti, potrei mai prenderne un altro..? E se sì, maschio, femmina?
        Posso uscire 3 volte al giorno al massimo, sabato e domenica full immersion e due pomeriggi a settimana al maneggio.. (monto a cavallo).. il resto è casa…
        Grazie infinite ancora!

        • Potresti prenderne un altro, purché adulto e già moooolto ben socializzato. Se prendi un cucciolo, è più facile che sia il tuo a “contagiare” il nuovo arrivato. Una cosa che potresti fare è provare con i cani tutor, sempre che ci sia qualcuno abilitato nella tua zona. Di dove sei?

          • Eh sì, un cucciolo non sarebbe il caso, lo capisco. Sono di Tivoli, vicino Roma! E il cucciolo è stato preso alla Fondazione Prelz (canile/pensione a Campagnano di Roma) 🙂

  10. Sì, penso anch’io che l’atteggiamento che si assume nei confronti dei cani (e che con i cani è corretto) a volte porti a comportarsi in modo simile anche con gli umani, che però non sono altrettanto disposti a gradirlo.

  11. Beh….io se pago un “professionista” e ci prova ad insultarmi….gli strappo le corde vocali partendo dall’ingresso più lontano !!! (Chi non l’ha capita….la spiego in privato !!!)
    Purtroppo anch’io non mi sono sentito a mio agio sotto la guida di un professionista per il quale continuo ad avere un grande rispetto….ma sicuramente non mi è piaciuto il suo modo ddi fare nei miei confronti !!!
    Per fortuna non è andato troppo oltre, ho trangugiato la rabbia del momento e sono stato moltoooo diplomatico….e tu Valeria mi puoi essere testimone….visto che eri presente !!!
    Forse…e dico forse….l’essere autoritari nei confronti dei cani per imporsi, alimenta un atteggiamento che poi si ripercuote anche nei confronti degli umani…un po’ come capita a chi fa carriera nell’esercito ed è talmente abituato a comandare, che poi lo continua a fare anche nell’ambito familiare !!!
    Almeno si avessero risultati….ma quando non si hanno neanche quelli è meglio cambiar mestiere !!!

  12. Come tutti i problemi di territorialita ed aggressivita di Luna (la meticcia di quasi 4 anni di mia moglie). La colpa dei quali e’ sicuramente di due dei miei cognati che sono un paio di deficienti attaccabrighe e superbi. Quando una amica di mia moglie (ai tempi mia fidanzata) ebbe una cucciolata in casa e le regalo’ una cucciola, mia moglie ancora viveva con tre dei suoi fratelli. E visto che mia moglie (futura moglie) lavorava la cagnolina passava tutto il giorno con due di loro. Con effetti disastrosi sul suo carattere. E putroppo mia moglie non si rendeva conti di quanto fossero stupidi, bastardi e superbi quei suoi due fratelli. Poi ci sposammo e quando Mia moglie venne a vivere con me Luna aveva gia 8 mesi (e un carattere distrutto). Ovviamente venne a vivere con noi ma io non ne sapevo abbastanza di cani da rendermi conto di tutti i problemi che la cucciola aveva. Era il mio primo cane, mentre la famiglia di mia moglie ne aveva sempre avuti, quindi lei credeva molto piu ai suoi fratelli che a me sulle questioni cinofile; con conseguente aggravamento dei problemi di Luna. Finche sono riuscito a far aprire gli occhi a mia moglie e mi sono sbarazzato di quei due deficienti ai quali ho proibito di tornare a visitarci (ed e’ almeno un anno che non li ho piu visti) e ho iniziato io a prendere il controllo del cane. Poi ho iniziato a leggere tutto quello che trovavo sulla cinofilia e ho deciso di prendere un secondo cane (questa volta mio) ed e’ arrivato Balrog. Con il quale ho iniziato a frequentare un campo appena ha compiuto i 4 mesi. E grazie all’ allontanamento dei due deficienti e ai miei miglioramenti anche Luna si e’ trasformata. La cagnolina meticcia iperaggressiva che non poteva stare in presenza di altri cani, che ha attaccato un pitbull adulto strappandogli un orecchio e che aveva morso 3-4 persone adesso si lascia avvicinare e gioca libera nelle aree cani. E Balrog e’ considerato da tutti come il cane piu’ socievole del quartiere. Inoltre ho convinto mia moglie a iniziare a frequentare il campo insieme a Luna per terminare di recuperarla. Ma non voglio nemmeno pensare cosa sarebbe successo se non avessi eliminato dalla nostra vita quei due bastardi dei fratelli di mia moglie.

  13. è un articolo bellissimo Valeria, sacrosante parole!
    Purtroppo una cosa che ho notato di molti addestratori è che ti trattano come una merdaccia dalla prima volta che ti vedono, della serie “io sono il dio della cinofilia”, magari fai una domanda e la loro risposta è “è perchè TU non capisci niente di cani” (che magari sarà anche vero, ma santiddio, ho pagato fior di quattrini per imparare, ovvio che se già sapevo non pagavo te!!!)
    Far sentire il proprietario una cacca è un ottimo sistema perchè almeno se il cane poi “sbaglia” è ovvio che la colpa non è mai loro…

    Purtroppo a fare così però si finisce anche per creare i problemi dove non ci sono, oltre che demoralizzare chi si ha davanti lo si spinge a vedere un problema patologico in ogni virgola che fa il cane, e di certo se il cane ha già dei problemi non li si risolvono con un continuo di improperi (o magari si perdono di vista dietro a tutti gli errori veri o presunti del conduttore)

    Colpe o non colpe umiliare aggratis non è mai giusto in nessun lavoro, dall’addestratore allo psicanalista, il rispeto dovrebbe essere la base di ogni mestiere!

  14. Articolo meraviglioso.
    Attraverso la fase della colpevolizzazione è passata anche la psicologia per umani, quando si attribuiva ai genitori tutta la colpa di tutti i problemi, di qualsiasi tipo, dei figli. E non è che non ci fossero responsabilità in famiglia, eh… magari c’erano, anzi c’erano sicuramente come ci sono per i cani. Però, (grandissimo però), far sentire colpevole qualcuno non lo fa sentire meglio e non lo rende migliore, né lo aiuta a correggersi. Ammesso che gli errori siano suoi.
    In realtà le colpe, se proprio di colpe si deve parlare, in ambito umano e in ambito cinofilo, ovunque ci siano di mezzo organismo complessi, sono sempre multifattoriali!
    E, giustamente, piuttosto che cercare la colpa è bene cercare una soluzione, magari imperfetta pure quella, ma pur sempre una soluzione che permetta di vedere dei miglioramenti. I miglioramenti incoraggiano umano e cane. Si innesxca un circolo virtuoso laddove i sensi di colpa incoraggiano solo circoli viziosi: se appena vedo il mio cane mi sento male perché penso di averlo dfanneggiato finirò per provare fastidio e antipatia verso di lui, se appena lo vedo penso che facendo qualcosa insieme faremo dei passi avanti, beh… lo stato d’animo è di tutt’altro genere: diventiamo amici e collaboriamo!

  15. Domanda: non c’è speranza di denunciare in qualche modo questa bestia di istruttore? magari anche solo una lettera alla società a cui si è appoggiato per aprire il campo…un pò per rendere giustizia al pover’uomo un pò per provare a mettere l’altro in “.condizione di non nuocere più”

    • Io certa gente non la capisco; mi da fastidio essere insultato gratis, e pagare per farmi insultare non lo concepisco proprio. Al limite potrei pagare uno per poterlo insultare, ma pagarlo affinche lui insulti me va oltre la mia logica.

  16. …esistono cani pure un po’ stronzetti “perché sì”. Perché sono nati così…
    Meno male, mi sento meglio perchè mi sà che una un po’ così la conosco pure io, che però da brava sciuramaria ci ho messo anche del mio 🙁
    però alla fine è la mia adorata “stronzetta” e quando decide di esserlo meno, stronzetta appunto, è deliziosa 🙂

  17. E lo dice una che le varie fasi le ha attraversate praticamente tutte…. Compreso l’istruttore (che però amava essere chiamato educatore come mi disse) che la umiliava di continuo e che, dopo un anno e mezzo ho finalmente mandato al diavolo a voce alta (perché sottovoce o quando non mi vedeva lo riempivo di tali e tante parolacce che la metà bastava…). Comprese le ciliciate che mi davo, compresi gli errori (molto più gravi dei miei va detto) fatti dai precedenti “proprietari”, compresi quelli fatti dal cagnaro (perché di certo allevatore serio non era) dove la mia meravigliosa rompipalle pastoressa fu acquistata.
    E davvero, davvero Valeria ha straragione: c’è da fare solo una cosa: asciugarsi le lacrime, rimboccarsi le maniche e lavorare, andare avanti e soprattutto avere fiducia in noi e nel nostro cane. Che se impariamo a guardare e ascoltare ci mostrerà un mucchio di cose… Alla fine non sono diventata una “proprietaria” perfetta e la mia pastoressa non è diventata una cana perfetta, ma accidenti se ne abbiamo fatta di strada! E poi i perfetti, si sa, mica sono tanto simpatici… 😉

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