venerdì 8 Agosto 2025

Lo sapevate che i cani hanno i denti?

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Valeria Rossi
Valeria Rossi
Savonese, annata ‘53, cinofila da sempre e innamorata di tutta la natura, ha allevato per 25 anni (prima pastori tedeschi e poi siberian husky, con l'affisso "di Ferranietta") e addestrato cani, soprattutto da utilità e difesa. Si è occupata a lungo di cani con problemi comportamentali (in particolare aggressività). E' autrice di più di cento libri cinofili, ha curato la serie televisiva "I fedeli amici dell'uomo" ed è stata conduttrice del programma TV "Ti presento il cane", che ha preso il nome proprio da quella che era la sua rivista cartacea e che oggi è diventata una rivista online. Per diversi anni non ha più lavorato con i cani, mettendo a disposizione la propria esperienza solo attraverso questo sito e, occasionalmente, nel corso di stage e seminari. Ha tenuto diverse docenze in corsi ENCI ed ha collaborato alla stesura del corso per educatori cinofili del Centro Europeo di Formazione (riconosciuto ENCI-FCI), era inoltre professionista certificato FCC. A settembre 2013, non resistendo al "richiamo della foresta" (e soprattutto avendo trovato un campo in cui si lavorava in perfetta armonia con i suoi principi e metodi) era tornata ad occuparsi di addestramento presso il gruppo cinofilo Debù (www.gruppodebu.it) di Carignano (TO). Ci ha lasciato prematuramente nel maggio del 2016, ma i suoi scritti continuano a essere un punto di riferimento per molti neofiti e appassionati di cinofilia.

denti3di VALERIA ROSSI – Un amico e collega, ieri, mi ha linkato un video francese in cui si spiega “come proteggersi dai cani pericolosi”: purtroppo io non spiccico una parola di francese e il video non ha sottotitoli, ma le immagini erano assolutamente esplicative.
Dai cani pericolosi ci si protegge educandoli, addestrandoli, controllandoli… ma soprattutto insegnando ai bambini, fin dalla primissima infanzia, ad approcciare un cane in modo corretto e a comportarsi educatamente con lui.
Ci sono immagini molto interessanti sui programmi che loro fanno nelle scuole, con le educatrici che indossano quattro “zampone” di peluche e le orecchie da cane e avanzano carponi verso il bambino, per insegnargli come si deve comportare: solo dopo che i piccoli hanno imparato le mosse giuste da questo gioco – nel quale ovviamente si divertono un sacco – viene presentato loro un cane vero e gli viene permesso di accarezzarlo.
Nel video si mostrano anche i risultati di comportamenti umani sbagliati e ad altissimo rischio: per esempio c’è il papà che sta spazzolando il cane, ma poi risponde al telefono e va in un’altra stanza, lasciando il cane da solo con la bambina. Questa prende la spazzola e comincia ad imitare papà: solo che usa la spazzola in modo ben poco urbano, tira le orecchie al cane… e si becca un morso (simulato, ovviamente).
Il messaggio, insomma, è molto chiaro: non servono le “black list”, servono cultura cinofila, educazione dei più piccini (ma anche degli adulti) e addestramento (ma anche abituazione: all’inizio del video si vede come i cani vengono abituati ad essere scavalcati, o a vedere movimenti improvvisi davanti a loro).

denti2Il collega che mi ha inviato il video, come unico commento, scrive: “Dovresti spiegare ai vari gentilisti che i cani hanno i denti”.
Commento sacrosanto, direi, visto che troppo spesso il cane viene presentato – e visto – come “il nuovo bambino in famiglia”, “un angioletto”, “il patatone di casa”… almeno finché non morde qualcuno, dopodiché diventa un dannato killer o un cane “improvvisamente impazzito” (frase che piace soprattutto ai giornalisti) e lo si comincia a guardare con  paura e addirittura con astio.
Ma è sempre lo stesso cane di prima!
Solo che non è mai stato un angioletto né un bambino peloso: ed è stato patatone finché nessuno gli ha rotto le scatole, dopodiché si è rivelato per quello che è. Un cane.
Un animale sociale che, finché può, cerca di evitare i conflitti e di seguire le regole del quieto vivere… ma quando “non può più” (perché qualcuno l’ha spaventato o gli ha fatto male, o perché ha capito che usare i denti è un ottimo metodo per ottenere ciò che desidera), utilizza l’unica arma che ha. E quest’arma sono 42 denti da carnivoro predatore, quindi con quattro zanne (canini) capaci di bucare con efficacia, e con altri denti capaci di stringere e triturare.

denti4La parte meno efficace della dentatura (gli incisivi) è quella che il cane solitamente utilizza quando non intende davvero fare male, ma soltanto avvisare, chiedere di smetterla o minacciare: per fortunissima degli esseri umani, la stragrande maggioranza dei cosiddetti “morsi” è in realtà solo una pinzata data proprio con gli incisivi. Qualcosa che, sulla pelle di un altro cane, non lascia neppure il segno… ma che sulla pelle umana, specie se è quella di un bambino, può avere effetti devastanti (anche su quella di un adulto, comunque,  bene non fa: io ho preso due o tre pinzate sulle gambe e una su una chiappa, sempre in occasione di risse fra i miei cani nelle quali mi sono messa in mezzo – dopodiché ho imparato a non farlo più! – e ho portato i lividi per una settimana. In occasione della pinzata-su-chiappa non mi sono potuta neppure sedere per una settimana).
I cani hanno i denti, i cani usano i denti, i cani fanno benissimo a usare i denti, perché non hanno alternative: noi, però, dovremmo ricordarcene sempre, lasciando un po’ da parte l’immagine degli angioletti pelosi e tenendo presente quella del carnivoro predatore.
Certo, è un carnivoro predatore domestico, che in realtà non ha più bisogno di predare nessuno perché la pappa gli arriva pronta in ciotola: però è ancora perfettamente attrezzato per farlo. Tutti i cani sono perfettamente attrezzati per andare dalla pinzata di avvertimento/minaccia al vero morso inferto per ferire/uccidere: tutti, dal chihuahua all’alano. E non si deve credere che il chihuahua sia “meno pericoloso” perché è piccolo: se becca un bambino in faccia, anche lui può sfigurarlo.
Per questo sono assolutamente ridicole le black list (che solitamente “vanno a peso”) e per questo è importante ricordare due piccoli punti che adesso andrò ad elencare… non solo per i gentilisti, come suggerito dal collega, ma per tutti.
Perché a tutti, prima o poi, succede di essere superficiali, o di fare cose decisamente stupide che forse non si farebbero se si pensasse che:

denti11) qualsiasi cane, in qualsiasi momento, può avere un motivo valido per mordere.
Ieri non mi è arrivato solo il video, su FB: mi è arrivata anche questa notizia, che riassumo qui in breve: un pastore tedesco, durante una festa in giardino, è stato tranquillo per tutto il tempo, ma poi ha morso un ospite che gli aveva pestato una zampa. Il proprietario è stato condannato a pagare i danni (il che mi sta benissimo), ma con una motivazione decisamente assurda: secondo il giudice il cane, essendo di grande taglia e quindi “tendenzialmente pericoloso” (ma perché? Forse un elefante è più pericoloso di una vipera? Se mi dicono che un cane grande può fare danni maggiori di uno piccolo, mi sta bene: è ovvio. Ma perché dev’essere definito “tendenzialmente pericoloso” solo per il suo peso?), avrebbe dovuto “indossare la museruola, oppure essere custodito in luogo non accessibile”.
Come no.
Allora, da oggi in poi tutti gli umani più alti di un metro e ottanta e pesanti più di novanta chili (quindi “tendenzialmente pericolosi”) li mettiamo in galera con la maschera di Hannibal Lecter, perché se vengono provocati potrebbero tirare un cazzotto a qualcuno.
Ma siamo fuori? Non è meglio evitare di provocare gli omaccioni, e magari guardare dove si mettono i piedi in presenza di un cane? Perché ai cani non viene riconosciuta la legittima difesa?
E’ stato l’umano a sbagliare. Ricordate il grande Eduardo nel “Sindaco del rione sanità”? Ho trovato la scena su youtube, quindi ve la rammento inserendo qui il video:

Questa commedia è del 1964: sono passati cinquant’anni, non cinque secoli… eppure è cambiato tutto. Certo, i cani non stanno più in cortile “a difendere la casa, la famiglia… e le galline”: stanno in casa con noi, viziati e coccolati, trattati come figli. Però, quando mordono, nessuno fa più loro un loro corretto “processo” e nessuno li assolve se avevano ragione. Vengono condannati senza appello, e non solo: viene addirittura proposta la galera preventiva, come nel caso del pastore tedesco.
Tutto questo è insensato, e purtroppo è frutto di questa concezione del cane che deve fare per forza di cose l'”angelo peloso”: se non lo fa, diventa automaticamente un mostro. Non lo si vede più come un normale animale che ha reagito a una provocazione (e nel caso in esame, anche a un dolore), bensì come qualcuno che ha tradito profondamente i nostri sentimenti in un modo che non ci saremmo mai aspettati.
Insomma, non lo vediamo più come un bambino che ha dato un pugno a un altro bambino perché è stato insultato da lui (reazione riprovevole, ma che viene considerata con una certa benevolenza): lo guardiamo come se fosse  – che so – un’educatrice che infierisce sui bambini dell’asilo nido.
Una cosa anomala, raccapricciante, inumana: un tradimento infame che arriva da qualcuno in cui avevamo riposto la massima fiducia.
Il che non ha senso, perché il cane è un cane: esattamente come il bambino, lui non ha una cultura, un’etica, una morale che lo trattengano dall’agire in modo impulsivo. E’ vero che noi possiamo insegnargli a non reagire mordendo… ma è anche vero che una pestata di zampa fa male, e che di fronte al dolore reagiamo spesso anche noi – noi umani, adulti, con il senso morale e tutto quanto – in modo impulsivo. Figuriamoci il cane.
Solo che noi magari reagiamo con uno spintone, e il cane reagisce usando la bocca, perché altro non ha. Ma dovremmo saperlo, che altro non ha. Dovremmo ricordarci, appunto, che il cane ha i denti.

denti6b) educazione e addestramento sono la nostra  arma migliore per evitare i morsi.
Ma non deve trattarsi solo di “seduto, terra, resta”, toh, bocconcino, fine.
Non basta che il  cane sappia fare  “il compitino”, per averlo davvero sotto controllo: perché se non c’è rapporto, se non c’è un vero legame tra lui e noi…allora lui potrà fare “seduto, terra, resta, bocconcino, ciao, adesso vado a mordere qualcuno”, senza sentirsi minimamente in colpa.
Perché quello che manca, qui, è il concetto di leadership.
Quello che fa pensare al cane: “Ho fatto seduto, terra, resta: adesso cosa devo fare? Niente? Sono libero? Allora, senti, a me piacerebbe andare a mordere quel signore là: posso?”
Se siamo davvero il “capobranco” (parolaccia), il “leader” (già meglio), la “figura-guida” (questa è quella che preferisco, perché credo che sia quella che rende meglio l’idea) del nostro cane, lui non prenderà iniziative in proprio, ma chiederà sempre il nostro permesso. Cercherà la nostra approvazione.
Per i cani questo è assolutamente normale, perché in un branco nessuno si sogna di prendere iniziative senza il consenso di un superiore gerarchico: possibile che noi, intelligenti e “superiori” come siamo, non riusciamo ad interpretare questa figura in modo corretto, ottenendo così che il cane ci riconosca una precedenza sociale?
In fondo è molto facile riuscirci (e senza bisogno di capottare nessun cane, né di prenderlo a botte… perché così si costruisce un cane terrorizzato che ci vede come ottusi despoti con i quali rimane solo perché non sa dove andare: altro che figura guida illuminante a cui affidarsi con totale fiducia!): ma a volte trascuriamo il nostro impegno di leader.
Un po’ perché sottovalutiamo la sua importanza ma un po’ perché, ancora una volta, ci lasciamo fuorviare dall’immagine degli “angeli pelosi”.

denti7E non solo: tendiamo anche a pensare che il cane ci “debba” qualcosa in automatico: o perché l’abbiamo pagato (come se il cane lo sapesse!), o – peggio ancora, nel senso che la sensazione in questi casi è ancora più forte – perché l’abbiamo “salvato” (dal canile, dalla strada, da qualcuno che lo trattava male). O solo perché ci occupiamo di lui, gli diamo da mangiare, lo portiamo dal veterinario, gli abbiamo comprato la cuccia o il collare con gli Svarowsky.
Chi non ha mai provato almeno l’impulso di dire al cane: “Brutto stronzo, io faccio tutto questo per te e tu mi ripaghi così?!?”, alzi la manina.
A volte ci succede di provare questo impulso solo perché il cane ha fatto una marachella: se per caso morde qualcuno, il problema si moltiplica per mille.
Ma vogliamo metterci in testa che il cane non ha la minima idea di “quanto ci sacrifichiamo per lui”?
Che poi questa è la tipica frase della madre incazzata che si rivolge al figlio… e già la capisce poco lui. Figuriamoci il cane.
Il cane non sa quanto l’abbiamo pagato; non sa che l’abbiamo “salvato” (lui sa solo di essere passato da un ambiente all’altro: e questo è sicuramente meglio del primo, ma non ha idea del fatto che sia stata una nostra scelta. Secondo lui “è successo”, punto e basta). Non sa neppure quanto costi il collare con gli Svarowsky.
Il cane vuole qualcuno che gli spieghi cosa deve fare e come deve comportarsi affinché il branco viva serenamente e funzionalmente: non di qualcuno che gli rinfacci i propri meriti.
Non ne ha bisogno neanche il figlio, in realtà: ma almeno il figlio è in grado di capirlo, questo discorso. Il cane no.
Quindi, se smettessimo di pensare a figli pelosi o ad angeli con la  coda e cominciassimo a capire che ci siamo messi in casa un animale sociale e gerarchico, nonché un carnivoro predatore munito di 42 denti di tutto rispetto… forse ci comporteremmo in modo più corretto fin dall’inizio, anziché sentirci “traditi” (nonché presi totalmente alla sprovvista) se, a un certo punto della sua vita, il cane questi denti li usa.

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  • Valeria Rossi

    Savonese, annata ‘53, cinofila da sempre e innamorata di tutta la natura, ha allevato per 25 anni (prima pastori tedeschi e poi siberian husky, con l'affisso "di Ferranietta") e addestrato cani, soprattutto da utilità e difesa. Si è occupata a lungo di cani con problemi comportamentali (in particolare aggressività). E' autrice di più di cento libri cinofili, ha curato la serie televisiva "I fedeli amici dell'uomo" ed è stata conduttrice del programma TV "Ti presento il cane", che ha preso il nome proprio da quella che era la sua rivista cartacea e che oggi è diventata una rivista online. Per diversi anni non ha più lavorato con i cani, mettendo a disposizione la propria esperienza solo attraverso questo sito e, occasionalmente, nel corso di stage e seminari. Ha tenuto diverse docenze in corsi ENCI ed ha collaborato alla stesura del corso per educatori cinofili del Centro Europeo di Formazione (riconosciuto ENCI-FCI), era inoltre professionista certificato FCC. A settembre 2013, non resistendo al "richiamo della foresta" (e soprattutto avendo trovato un campo in cui si lavorava in perfetta armonia con i suoi principi e metodi) era tornata ad occuparsi di addestramento presso il gruppo cinofilo Debù (www.gruppodebu.it) di Carignano (TO). Ci ha lasciato prematuramente nel maggio del 2016, ma i suoi scritti continuano a essere un punto di riferimento per molti neofiti e appassionati di cinofilia.

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83 Commenti

  1. Ti posso dire come ha funzionato col mio cane, ma è una esperienza personale, non so se funziona con tutti: se mordeva me era sufficiente, che gli facessi…”Caì…caì…”che lui smettesse subito e mi riempisse di bacini, se lo faceva con altre persone, un secco NO, e dopo un paio di volte non l’ha più fatto!

    • Questo si fa se il cane – tipicamente i cuccioli di pochi mesi – giocano mordendo, cioe’ giocano afferrando con la bocca mani o abiti, in modo continuato. Io mi riferisco a cani piu’ grandicelli, con ormai un buon controllo del morso, che a volte, generalmente in uno stato di forte eccitazione, improvvisamente e inaspettatamente, rafforzano la richiesta di attenzione o di coinvolgimento con una pinzatina rapida e secca, ma spesso dolorosa viste le dimensioni che puo’ aver raggiunto il cane.

  2. “E’ vero che noi possiamo insegnargli a non reagire mordendo”: come si fa? Intendo nello specifico, nella situazione contingente… Se il cane da’ la pinzata per richiamare l’attenzione in un momento di stress, o in un momento di feste o gioco concitati, come correggerlo, nell’immediatezza? Come fargli capire “tutto ma il morso no”?

  3. Ciao tutti se parliamo di cani da ricerca la faccenda mi appassiona(ci lavoro con i miei cani), i cani da ricerca di solito si dividono in due categorie, quelli da pista da sangue(segugi da caccia)con un alto istinto predatorio,ed è una cosa che hanno nel DNA il piu delle volte non devi insegnarlo cercano gia da soli fin da cuccioli,certo poi che con il tempo un ulteriore addestramento migliora i soggetti , poi ci sono quelli da ricerca persone e da salvataggio, e li meno istinto predatorio hanno e meglio è, e naturalmente occorre un addestramento specifico che dura parecchio tempo e nel qual caso vanno bene molte razze sia da pastore che qualche molosso,il migliore dovrebbe essere il segugio di S.Umberto ,ma quelli di una volta perche degli attuali solo 1 su 10 fa qualche cosa di egregio il resto si addormenta sulla pista ciao a tutti Aquila della notte

  4. Mi creino un pastore oggi a partire da meticci, più ne riparliamo. I cani da ricerca lo sono tutti.. O ci sono allevamenti dove nascono già addestrati?

  5. eppure io di cani che servono veramente ne vedo parecchi….se non sei convinto vanne a parlare con il maremmano di cui sopra 🙂
    ma mica solo con quello eh? la protezione civile, il salvataggio in acqua, i cani anti-droga/esplosivi ecc… tutti da buttare via? maddai, fammi il favore..

  6. se si pensa a come allevavano le razze prima di ..per stare larghi 200 anni fa, allora si, effettivamente è la stessa cosa, cioè non si guarda all’aspetto (a meno che non serva nell’ambiente) ma solo alla specifica utilità, e non si fa una sega al cane per farglielo indurire e poi si tiene ferma la femmina per poi violentarla, … si si, è uguale… a 200 o 5000 anni fa, per utilità: per cani che servono. Allora facevano quello che gli allevatori di oggi si sognano, quello che non saprebbero neanche da dove cominciare, dimmi tu oggi riuscirebbero a creare un cane con un bagagli di caratteristiche diverse/ma simili a un border… non ne hanno la minima idea. Non sanno cambiare di una virgola caratteri e attitudini. nON è vero che selezionano caratteri. NOn è neanche vero che selezionano colori o qualsiasi altra cosa se è per questo, perchè al massimo eliminano tutto il resto finchè non rimane unicamente quello che vogliono, comunque non sanno non capiscono non sono in grado non hanno tempo possibilità capacità di selezionare cani che oggi servoano veramente.

  7. ok Giampaolo, ti è partito il delirio…mannaggia, non faccio in tempo a farti un complimento che me lo devo rimangiare….domanda:la tua ipotetica selezione di cani di classe A non è la stessa identica selezione fatta dagli allevatori per ottenere cani con determinate caratteristiche? e tu che schifi tanto le razze e la selezione, non dovresti trovare qualche pecca nel tuo discorso?

  8. Mi sono definitivamente persa nell’inserimento delle risposte. Non ci capisco più niente.
    L’allevamento è tutto sbagliato, concordo. Io non sento più, ultimamente, di soppressione di cani con difetti morfologici. Ho sentito invece di un’affermata allevatrice che ha fatto l’inverosimile per salvare un cucciolo nato con la palatoschisi. E’ l’eccesso all’incontrario.
    Non ho la più pallida idea di cosa sia l’epigenetica. Comunque sul discorso dell’intelligenza genetica e acquisita, boh. Per me è tutto da dimostrare. Da quanto scritto da gente con molta esperienza, ogni cane nasce con la propria intelligenza e sensibilità. Sta poi a chi lo segue capirlo e stimolare le sue capacità innate.
    Cosa vuol dire “lingua innata, innata ma che da soli hanno imparato e si sono trasmessi”? Se un cane nasce “figlio unico” e magari viene staccato dalla madre troppo presto, sono sicura che ha difficoltà di capire i propri simili. Non capendo nemmeno fino in fondo gli umani che non sono suoi simili, è molto verosimile che diventi un cane insicuro e “debole”. Magari geneticamente prometteva benissimo, ma le circostanze lo hanno fregato…
    Non vuoi capire che ci sono troppe variabili per stabilire una regola?
    Quanto alle doti, uno può avere delle doti nascoste, e quindi si possono sviluppare, ma non è che puoi “creare” delle doti in chi non le ha.
    Tutti i cani hanno i denti (chi più chi meno, in genere sono 42). Secondo te si può FACILMENTE sviluppare la dote della difesa del suo umano in un Labrador? (Se mi dici del suo cibo, ancora ci credo, e allora mi potresti propinare un addestramento dove l’umano si copre di crocchette ecc., ma non è che svilupperesti qualcosa nel cane, lo fregheresti con un’intelligenza superiore).
    L’intelligenza secondo me è innata. E uno può svilupparla si, ma nei limiti. Intelligenza me l’ha dimostrata la mia Rottweilerina ieri nel piazzale di casa dove c’erano 5 bambini tra i 7 e i 12 anni. Pur avendo un buon predatorio, lei non si è sognata nemmeno mezza volta di aprire la bocca mentre correva dietro ai ragazzini che continuavano a chiamarla di qua e di là. Tante volte mi sono domandata che razza di impregnazione, imprinting e socializzazione le abbiano fatto nell’allevamento o se è proprio lei così di suo.
    Insomma, uno può avere tutte le convinzioni che vuole, ma per convincere gli altri, deve dimostrare. Uno non fa testo. Io sono stata la miglior addestratrice per 10 anni. (Il primo è stato di sfide…)
    Riauguri. E per ora mi ritiro.

    • Adriana, sono completamente d’accordo con te!
      premesso che “lingua innata, innata ma che da soli hanno imparato e si sono trasmessi” è già un controsenso, o è innata o se la sono trasmessi!
      l’intelligenza è innata, sapere di dover rotolare fino alla tetta della mamma e farsi spazio fra i fratelli è innato… e poi ci sono tutte quelle cose che hanno imparato! e sono due cose completamente diverse!
      le cose che uno ha appreso non può passarle geneticamente al figlio! potrà insegnargliele certo, ma non è detto che nei 60 giorni prima dell’allontanamento dalla madre il cucciolo riesca ad apprendere tutto… poi io non sono un’esperta, ma a rigor di logica credo sia così…
      per cui credo proprio che un cane calmo darà spesso cuccioli calmi, ma un cane addestrato perfettamente me lo spieghino come fa a dare cuccioli addestrati… certo se la madre è facilmente addestrabile ci sono più probabilità che anche il figlio lo sia, ma la Natura tutto è fuorché una scienza esatta!

    • Parto col riassumerti brevemente il mio “sogno” che ho già ripetuto parecchie volte in altri frangenti e credo di aver rotto le balle con chi mi ha letto, e spero che non mi legga adesso, Valeria e una ventina di persone, ma vedo calma piatta, quindi forse la passo franca 🙂 :
      Il mio sogno è quello di migliorare i cani, e per farlo li classificherei in 5 o 6 categorie, da A a F, Le prime due o tre categorie non vengono sterilizzate perchè qualcosa dimostrano, hanno un bagaglio genetico e un esperienza che probabilmente possono trasmettere. Le altre categorie tranne l’ultima vengono sterilizzate. Le categorie non tengono conto delle razze, ma delle capacità, e perlomeno la classe A può girare senza guinzaglio. Quando una persona vuole un cane deve, prima di averlo superare un esame dove si capisce che ha imparato qualcosa (diritti e doveri dei cani/dei proprietari, e varie), una volta passato l’esamino e preso un cane questo viene seguito da comportamentisti (che perlomeno questi si moltiplicherebbero), aiutano e poi “bollano” provissoriamente il cane in una classe, poi dopo altro tempo verificano se spostarlo da lì, e al limite se farlo sterilizzare. Più si scende di classe e più ci sono beghe, tipo museruola in certi ambienti. Più si sale e più c’è libertà.
      QUelli di classe A e forse (o forse provvisoriamente finchè il mondo non si popola di classi A) quelli di B si possono riprodurre. Integrerei questo sogno con un altro, visto poi che mi dispiace ma credo che la maggioranza degli allevatori scomparirebbe, cioè i cani nascerebbero più che altro da cani che chiamavo “di quartiere” prima che assumesse un altro significato. I cani di quartiere sono cani bravi di privati, che si vedono senza guinzaglio, che non fanno niente di male, educati. Piacciono alla gente che ne vorrebbe uno così.
      Per esperienza poi ho visto che i cani si scelgono tra loro, si corteggiano, si “infatuano” anche fuori dal calore (si aprirebbe un altro discorso sul fatto che se ti piace uno del sesso opposto ci sono motivi riconducibili alle leggi della natura che vuole progenia forte et migliore, sono meccanismi che rimangono nel subconscio ma gli scienziati sono arrivati a capirlo), certo solo certi cani, mica quelli col pallino del sesso (che non saranno MAI classe A perchè di scarse competenze), sto aprendo 10.000 parentesi, aiuto, ma tutto secondo me funzionerebbe, tra l’altro senza mamme campionesse che sfornano figli a ripetizione, macchè, un privato fa fare una cucciolata o due, e visto che ha il cane di classe A se ne intende, ed ha i cuccioli nella famiglia, il padre quasi sempre vicino viene a trovare i cuccioli perchè poi li vuole, etc etc, troppo casino stringere troppo quello che voglio dire ma l’ho pensato e ripensato.

      Detto questo, e su questo magari qualcuno vuole commentare ma terrò la bocca chiusa perchè mi ero ripromesso di non parlarne più qui perchè frammentando non posso essere capito, dovrei scrivere qualcosa simile a un libro, appunto di questo non ne parlerò più. Spero di non cadere in tentazione.
      E ti rispondo.

      L’epigenetica è una branca della scienza ancora da verificare che dice in soldoni che i geni (o i fenotipi ma secondo me alla lunga è uguale) si possono modificare in base all’esperienza di chi li trasmette, esempio se avevi la nonna alcolizzata potresti essere un depresso cronico, oppure dico io, Valeria R. in un articolo dice che gli husky che allevava , pur non avendo mai visto neve ne slitte, messi di fronte a una slitta si infervoravano e ci si piazzavano davanti come fossero pronti ad essere legati ad essa per poi tirarla…. o una cosa del genere, ma il senso l’ho capito, almeno dal mio punto di vista: è epigenetica.
      Così come “il linguaggio innato” che forse si è una contraddizione nel termine, comunque voglio intendere che il loro linguaggio non è acquisito o perlomeno non tutto, ce l’hanno da prima di nascere, nei geni, fattostà che 2 cani provenienti da due parti del mondo opposte si capiscono, oppure un cane che non dimopstra averli ne dimostra alcuna capacità comunicativa, REimpara in fretta questo linguaggio, oppure ancora il mio cane che è stato trovato nell’immondizia quando aveva un giorno, si con i suoi fratelli ignoranti come lui, ora (da quando aveva un annetto) è un regolatore, che vuol dire che conosce benissimo il linguaggio, e, se un cane è abbandonato alla nascita e per i mesi successivi non vede cani, non ho prove, ma credo che con un po di esercizi mirati RIapprende la lingua, che in fin dei conti non è facilissima, però vale l’esempio che ho fatto del bambino chiuso fino a 20 anni senza nessuna comunicazione, che non diventa di certo da un mese all’altro un laureato e magari non lo diventa mai, e se a 20 anni trova un povero sfigato rimane selvaggio proprio.

      Ogni cane nasce con la propria intelligenza e sensibilità. Rimango dell’idea che il 99,99% di chi ha un cane non faccia quasi nulla per migliorare le sue capacità, segue percorsi di addestramento prestabiliti, etc, ma , pur legandolo sempre, lo lascia al suo destino, pur avendolo sott’occhio 20 ore al giorno, non lo capisce del tutto. Qui verrebbero in soccorso l’epigenetica, la selezione di cani classe A, la bravura di chi ha cani di quella classe, e la coscienza collettiva del fatto che i cani possono essere molto di più di quello che sono adesso.

      Certi cani sono … diciamo stupidi, ma diciamolo e individuiamoli.. sono certe razze.. altri non sembrano esserlo, ma diciamolo, sono così fissati sul riporto o sull’annusare… ma diciamolo che sono le tipicità di certe razze, diciamolo che non hanno il cervello libero e da riempire perchè hanno dei programmi in background che occupano parte del sistema…
      Da qualche parte V.R. (tanto non mi legge 🙂 ) parlava di cani meticci buoni un po a tutto (ci leggo: cani che non valgono un cazzo, senza nessuna specializzazione) , mica per niente incvece tantissimni dicono che sono i migliori… perchè gli incroci degli incroci riequilibrano gli errori fatti, e i loro cervelli non avendo programmi preimpostati sono liberi di adattarsi all’ambiente, senza contare che con gli incrodi (di incroci) la natura corre ai ripari (degli sbagli fatti sulle razze, che si faranno sempre più sentire).

      “Non vuoi capire che ci sono troppe variabili per stabilire una regola?”
      eliminiamo un po di variabili cambiando le regole?

      “L’intelligenza secondo me è innata. E uno può svilupparla si, ma nei limiti”
      Recentemente alcuni scienziati pensano che fosse più intelligente l’homo sapiens di noi, o quelli di prima come si chiamano. Per me possono aver ragione. Forse dovevano usare il cervello molto di più, naturalmente in modi diversi da come lo usiamo ora, che se per caso perdiamo l’onda ci spatacchiamo di faccia contro la pietra. Comunque in fondo i nostri bis-allapotenza ci hanno portato a oggi. Che siamo meno o più intelligenti dei nostri stranonni, oggi abbiamo un istruzione tale che ci permette di essere dei DEI, se avessimo la macchina del tempo e tornassimo a trovarli con un accendino e uno specchio. Però un uomo di cromagnon se la cavava nella furesta. Noi ci moriremmo dopo due giorni, o mezzora.
      Differenti modi di usare il cervello, e molta, molta istruzione ai giorni nostri.

  9. …”Oggi invece si vuole il molossone bello, grande che sia amico degli amici di casa che al parco faccia la cacca nel sacchetto,che giochi con tutti i maschi del vicinato, ma che non morda gli amichetti dei figli anche se non li conosce(perche se no che amico dei bambini sarebbe?) ma se viene un ladro deve diventare Rambo.”

    Hi, hi, hi…mi fai morireeee!!! 🙂 Sacrosante parole, ma come le metti giù, sei troppo forte! Rambo…ha,ha,ha

  10. Quando io ero piccolo(e ora ne ho 60 porca miseria!)quando andavo da dei miei parenti( un mio zio da parte di madre) in campagna,avevano un cagnone tipo lupo ma forse incrociato con un orso perche al sottoscritto sembrava enorme, che era lo spauracchio di titti i vicini perche insuperabile nella guardia e se si ritrovava solo nella masseria non faceva entrare nessuno,e mordeva ferocemente gli estranei, ma bastava che intervenisse mio cugino piu piccolo de me di un anno(e io a quei tempi avevo 15 anni) lo prendeva per la collotta e lo mandava a cuccia e il cagnone ubbidiva come una molla,giustamente mio zio ne era fiero e spesso decantandolo: diceva non è mica un mangiapane a tradimento,il suo lavoro lo fa alla grande,e era considerato normale che un cane da guardia mordesse gli estranei,e se uno entrava quando il cane era da solo alla guardia veniva considerato un deficiente che se la era andata a cercare,oggi invece si vuole il molossone bello, grande che sia amico degli amici di casa che al parco faccia la cacca nel sacchetto,che giochi con tutti i maschi del vicinato, ma che non morda gli amichetti dei figli anche se non li conosce(perche se no che amico dei bambini sarebbe?) ma se viene un ladro deve diventare Rambo.be…..cari i miei cinofili moderni c’è qualche cosa che dal punto di vista cinofilo non funziona in questo modo di ragionare,mio zio non aveva mai fatto nessun corso do ubbidienza e di adestramento, ma bastava che alzasse la voce sottovoce(perche lui al cane gli urlava sempre sottovoce) un attimo che il lupone feroce si infilava nella cuccia e ci rimaneva fino a quando lo richiamava,ma quelli erano altri tempi dove se un cane faceva il cane era capito e giustificato e sapeva di avere un ruolo che lui capiva nella famiglia cao a tutti saluti dal Rapace notturno

    • sono daccordo. anche nella mia infanzia (ne ho 32 ahimè) in campagna, quando andavo in giro con i miei cugini, non ci saremmo mai sognati di rompere le palle ad un cane da guardia, o ad un cane con gregge (e ce n’erano tanti). siamo sempre passati di fronte a graggi con maremmani al seguito, ma passavamo larghi. il cane ci guardava, controllava i nostri movimenti, ma non si sognava minimamente di attaccarci. ribadisco: se ti butti in mezzo ad un gregge di pecore sei un cretino tu, non il cane che giustamente ti morde. se entri a casa di un cane da guardia, ha ragione lui ad attaccarti.

    • Sacrosanto!!
      Viviamo in una società schizoide.
      Cani reattivi e potentissimi devono trasformarsi in peluche a comando e fare anche vita salottiera; come si producono macchine che hanno una velocità di crociera di 240 orari per autostrade il cui limite è 130.

    • Il cane avrà visto il ciclista come un intruso e reagito di conseguenza.
      C’è scarsa conoscenza cinofila, nulla di nuovo sotto il sole, purtroppo.

      Per dire a Villa Borghese spesso passano di ronda anche carabineri o poliziotti a cavallo.
      Chi si trova vicino con bici, skate, pattini, risciò o qualsivoglia altro mezzo di locomozione si ferma e lascia che passino prima loro oppure fa il giro molto largo.
      Per quanto siano cavalli addestrati sono cavalli, appunto. Se gli parte una scalciata addio.

    • ma al ciclista glielo diamo un nobel? ma sei deficiente? ti butti in mezzo al gregge e speri che i cani ti facciano le feste? sempre più senza parole.

  11. Sempre in tema di cani che mordono — sembra che qui in Toscana il sindaco di Rosignano (che dovrebbe avere ben altro da fare! è dove Solvay la “ILVA Toscana” sta avvelenando le spiagge e la gente)ha condannato a morte due Maremmani come morsicatori, complice un veterinario dell’ASL; il maschio è stato ucciso, la femmina, Tuta, “sparita” poi rintracciata a lavorare con le sue gregge come al solito. Adesso amazzano anche lei.
    I maremmani da lavoro non sono cani facili, ma non ho letto nessuna denuncia precisa che loro abbiano morso qualcuno, e ci sono foto dei cani mentre giocano tranquilli con bimbi all’agriturismo. Non ho capito se questo è stato una sorta di vendetta, o se qualche scemo ha sfidato i cani dei pastori, ma — visto che il sindaco rifiuta di rescindere l’ordine, e adesso la LAV fa causa, http://www.lanazione.it/livorno/cronaca/2013/06/03/898695-cani_condannati_morte.shtml io vorrei capire se in Italia tutto questo è lecito. Se non puoi amazzare un cane a picconate, basta fare una denuncia falsa?

  12. Però c’è da puntualizzare una cosa..Noi stessi,se reagiamo a una provocazione con la violenza,non è che veniamo giustificati: ci sono delle regole da rispettare nella nostra società. La violenza non è mai giustificata. Semplicemente,si analizza il tipo di provocazione e il tipo di risposta,e in base a quello,se la risposta è stata troppo smisurata alla provocazione,ci saranno delle conseguenze negative anche se sei stato tu a subire la provocazione. Concordo però che anche così dovrebbe essere per un cane.

    • La legge degli “umani” prevede la legittima difesa e lo stato di necessità quali cause scriminanti del reato; è persino prevista l’attenuante della “provocazione” (l’aver agito in uno stato d’ira determinato da un fatto ingiusto altrui), che può portare alla diminuzione della pena fino ad un terzo.

      • Questo forse se ti difendi da un ladro che ti entra in casa o qualcuno con brutte intenzioni..Però,nella società,se ad es. uno ti sta prendendo in giro o ti impreca contro,non credo sia ammesso rispondere con dei cazzotti. Certo poi come dici e come avevo già scritto io sarà prevista l’attenuante per la data situazione e la provocazione ricevuta,ma non è cmq permessa la violenza..

  13. Bellissimo articolo come sempre..
    I cani che decidono autonomamente, in qualsiasi circostanza (anche in quella di pericolo) a me fanno paura.
    Non tanto il cane in sè in quanto so benissimo che se l’avessi in casa mia non gli sarebbe permesso di decidere ad capocchiam così come non è concesso a nessuno, altrimenti col cavolo che agosto scorso sarei riuscita a tenere 16 cani maschi e femmine (e due femmine in calore che però sono rimaste solo qualche girono) tutti assieme pacificamente!
    Un cane che decide autonomamente è una pistola carica ed è pericoloso sempre senza distinzioni di taglia.. oggi è il cinghiale, domani è il tizio che mi minacciava nel vicolo, dopodomani che magari ho l’influenza e non ho la prontezza di bloccare, è il bambino amico di quello del vicino, che quindi il cane non conosce, che mi “minaccia” con la pistola ad acqua. Non lo trovo accettabile.. Posso capire attitudini di razza, ma PRETENDO controllo dal pinscher al pastore dell’Asia.. Perchè, appunto, i cani hanno i denti.. (la scoperta dell’acqua calda xD)

  14. Premesso che detesto l’immagine del cane angelo e del cane bambino, che so benissimo che i cani hanno i denti, mi permetto però di dissentire sul fatto che “in presenza di un cane ci si deve comportare con attenzione particolare perché i cani hanno i denti”. Se una persona mi invita a casa sua deve anche tener conto della mia sicurezza. Mettendo la museruola al cane? Limitandolo in una parte del girdino o della casa da cui non può avere contatto con gli ospiti? Non lo so e non mi interessa. Il proprietario si presume conosca bene il suo cane, io, come ospite non sono tenuta a conoscerlo e a sapere come può reagire a sittuazioni impreviste.
    Pesto la zampa al cane ed è colpa mia? Dal punto di vista del cane, certamente sì. Ma da punto di vista mio, mi dispiace, no. Se non sono un maltrattatore intenzionale o un masochista che cerca di farsi mordere non vado a pestare la zampa ad un cane volontariamente! Se mi capita è un incidente, un caso. E posso andare a trovare un amico, anzi, ad una festa, una situazione in cui dovrei divertirmi (!) vivendo nella paura che se per sbaglio non mi accorgo che il cane è vicino al mio piede, o che magari sono vicina alla sua adorata pallina, che forse neppure si vede tra l’erba, mi prenderò un morso? Allora persino io che amo i cani divento cinofoba. Non si può stare ad una festa tenedo un’alta soglia di attenzione, come se si stesse lavorando sopra un’impalcatura perché c’è un cane. Che razza di festa è? No, mi dispiace, ma la gente PUò commettere atti non intenzionali che danneggiano un cane (non è che lo debba fare, ma capita, e la gente non ne ha colpa, non è maleducata perché si è distratta un attimo). Sta al proprietario regolarsi. Addestra alla prefezione il cane? Perfetto (concordo su tutta la questione della leadership, non ho la minima obiezione). E’ sicuro che il suo cane non morda? (Perché esistono, mi spiace dirlo, ma esistono anche cani santi, che di fronte ad una “provocazione” si allontanano dalla persona sgradita o comunque non reagiscono subito mordendo). Altrettanto bene, se la previsione è azzeccata, in caso contrario (la possibile pinzatina) il proprietario si prenderà la responsabilità dell’accaduto. Altrimenti? Altrimenti si isola il cane (che non vuol dire metterlo in una gabbia da recluso), semplicemente si evita che entri in contatto con gli ospiti. Mi pare la scelta più saggia in una festa con, presumo, parecchi invitati, dove non è possibile prevedere se qualcuno pesterà inavvertitamente una zampa. Il mondo può essere cinofilo, deve diffondersi la cultura cinofila. Ma non si può pretendere che il mondo sia cinocentrico.

    • Ciao Cristina! 🙂 Quello che dici è giustissimo, io ho un cane, e per quanto bravo, tranquillo e coccolone sia, quando c’è qualche d’uno, sto sempre attenta (ritengo sia doveroso verso gli ospiti), non è che sto col cardiopalma, ma un minimo di attenzione ci vuole, soprattutto se girano degli operai, o lo porto a fare un giro o faccio in modo che non sia di impiccio a loro che stanno lavorando e che non possono di certo pensare a un cane, in fin dei conti si fa anche quando si hanno dei bambini no? L’unica cosa che, sempre a parer mio, mi infastidisce, è il denunciare perchè (in quel contesto), sono stata morsicata! Sarà il padrone del cane a provvedere e a fare il giusto, io come amica e ospite, non farei mai una denuncia ad una mia amica. Non so se sono stata chiara, mi scuso se così non fosse.
      E’ comunque vero quello che dici riguardo al comportamento del cane, solitamente infatti, un cane tranquillo, tende sempre ad allontanarsi da chi involontariamente può creargli fastidio o gli schiaccia una zampa, magari bofonchia, ringhia, ma non morde! Buona giornata

  15. Eh, i cani hanno i denti sì.
    Stando al mio veterinario, il mio cane ha i denti più lunghi del normale.
    Quando io e lui -il cane- afferriamo per disgrazia, una pallina da terra nello stesso momento, sono dolori.

    (Per non menzionare la volta in cui, da cucciolo -con denti da latte ancora da cambiare- il mio cane pensa bene di corrermi incontro -mentre sono chinata in giardino. Di spalle.-, di afferrarmi un lembo della manica della tuta che indossavo e saltarmi come un’ostacolo. Quel giorno lì l’ho visto correre via con una parte di manica che gli ciondolava dalla bocca..Sto fetente. )

  16. Tutto verissimo, non concordo su una cosa: se un mio amico mi denuncia perchè il mio cane lo ha morso per avergli schiacciato una zampa, e tra l’altro si trova a casa MIA, per carità, se devo pagare i danni non mi tiro indietro, ma che l’amico in questione che mi fa causa sia un sacrosanto diritto…si, sarà un suo diritto,ma sarà pure stronzo questo?! Quindi, è sacrosanto che con lui l’amicizia si chiude qui! Non dico che sia giusto come la vedo, ma per me è così. Cioè dai, stronzo lo è, se io sono a casa di un mio amico e per errore o distrazione mia il suo cane mi morde, non mi sognerei mai di fargli causa accidenti! Proseguendo, quando hai fatto il paragone dei cani grossi con gli omoni con la museruola come hannibal, sono scoppiata a ridere come una matta: ho visto mio marito…con tanto di barba con la museruola, uhhh, ci vorrebbe una foto!
    Concludo, e mi scuso per qualche parolaccia, ma quando cè vò, cè vò, bisogna, tutti quanti, tutti insieme, insistere scrivendo e parlandone anche fino alla nausea, sensibilizzando chiunque su come NON si deve toccare un cane che non si conosce, soprattutto sensibilizzare i genitori, a volte vedo bambini far cose verso cani mai visti che mi fanno accapponare la pelle e i genitori son lì presenti!

  17. Uffa, perché non si può continuare a rispondere? Almeno io non ci riesco.

    Osservo ancora a GIAMPAOLO:
    altra chiave sta nell’affermare che la comportamentista tanto stimata dice che è un CANE RARISSIMO. Sono pienamente d’accordo. Alcuni cani hanno un’intelligenza superiore. Secondo me è un misto di natura e apprendimento/rapporto. Dipende anche da quello che diamo noi al cane, oltre che alle capacità del cane stesso. Non so di che cane si stia parlando (razza), non so che età abbia e non so che tipo di educazione abbia ricevuto e soprattutto non stento a credere che sia così fantastico. La mia domanda è: il prossimo cane, lo sarà altrettanto?

    • Sono certo che il mio prossimo cane lo sarà altrettanto se non di più, perchè essendo stato il mio primo cane ho commesso degli errori e inoltre in teoria il mio bastardino sarebbe un cane difficilissimo, sono convinto che in mano a uno sciuromedio sarebbe stato classificato come cane problematico.
      Recentemente ho avuto per tre giorni e mezzo un cane con tanti problemi, l’ho migliorato in tutto tutto, sotto ogni aspetto. E’ stata una cagata rispetto all’insegnare qualcosa al mio, tirava al guinzaglio, pisciava ogni metro e dopo ogni pisciata raspava per mezzora spargendo erba e terra nel raggio di 6 metri, abbaiava ringhioso alla metà dei cani maschi, mangiava solo da tavola, non guardava nessuno, non interagiva con altri cani se non ringhiandogli o provandoci.
      In tre giorni e mezzo è passato ai croccantini, conosce seduto fermo e vieni, mi guardava sempre in faccia, cominciava a interagire con i cani, rimaneva impassibile davanti a cani che gli abbaiavano e che il giorno prima si sarebbe voluto mangiare, al guinzaglio era diventato perfetto, se provava a raspare gli facevo “eh” ma non raspava ne pisciava più tanto..
      Santo il mio Buck perchè l’altro non badava alle gerarchie, cose che il mio ci guarda eccome, ma portava pazienza, sempre.
      Anche per questo ne sono sicuro, il mio prossimo cane, mi basta prenderlo che non abbia atteggiamenti troppo tipici (eccessivi) di una razza, che lo faccio diventare eccezionale, viva la modestia

      • Ci diamo del tu, okay.
        Ti auguro di cuore che il prossimo sia all’altezza. Se un giorno ci incontreremo, avrò piacere di raccontare la mia esperienza. La mia fantastica prima cagna mi ha perdonato un sacco di errori (grossi, eh!) e siamo arrivate ad avere un rapporto meraviglioso. Capiva l’inverosimile e mi ascoltava con un’attenzione che nemmeno mia madre. Ma aveva un’intelligenza superiore alla media. Come probabilmente il tuo Buck. Tutti gli altri cani sono stati e sono bravissimi, ma nessuno, finora, ha avuto l’autonomia decisionale che aveva lei. Gli Einstein si contano sulle dita anche tra la razza umana. Pochi si distinguono.
        Di nuovo, auguri.

        • Per me l’intelligenza si sviluppa come altre cose, in fondo non chiediamo poi tanto a un cane, rientra tutto nelle loro possibilità. Poi ovvio che alcuni ne sono più dotati alla nascita, ma con l’esercizio, gli stimoli giusti…Sicura sicura che non ti sia smazzata con la prima più che con i cani che hai avuto dopo? E’ normale che ci sia più entusiasmo nelle novità, più partecipazione. Io per cercare di ovviare un po a questo prenderò il secondo quando il primo (grat) sarà vecchio, tutti mi dicono di non farlo ma credo sia la cosa migliore. Tanto Buck vive per me, lo digerirà, gli insegnerà tante cose e si faranno compagnia. Non posso e non voglio credere che il secondo cane non verrà su ben educato. la chiave per me sarà prenderlo piccolo e affezionarmici. Non levarmi sta convinzione per favore 🙂
          Comunque grazie

          • Rieccomi.
            Qui bisognerebbe definire bene “intelligenza”. Per come è partito il discorso, sembra si intenda la capacità del cane di prendere decisioni. Quindi ci vuole un carattere tosto. Se uno nasce debole, debole rimane. Può imparare l’educazione, acquisire una certa sicurezza e evitare tensioni, ma da li ad aspettarsi che prenda decisioni …
            Sul fatto che un secondo cane venga su bene educato non ci sono dubbi. Ancor più se è un primo cane a dare l’esempio. Ma se non sarà un cane tosto, ma semplicemente un cane nella media (o addirittura sotto) non avrà mai le capacità di Buck.
            Io, dalla prima, ho tenuto una figlia con la speranza di andare avanti con una linea di geni (inteso anche come intelligenza). A parte il fatto che non ha mai fatto cuccioli, mai visto un cane più inutile. Era bravissima, ubbidientissima, educatissima e i miei ancora oggi mi criticano perché la denigro. Per me era scema come pochi. E era figlia di sua madre! L’avevo vista nascere! Io dicevo che l’avevo trovata sotto un cavolo…
            Insomma, ho imparato anche da lei, ma non era certo fantastica. Non era nemmeno “si dai”. Era e basta. L’unica cosa che la entusiasmava era il cibo. Insomma, un cane robot. Quando è morta sua madre le ho dovuto prendere una “dama di compagnia” per riportarla alla serenità. Altra razza, bravissima cagnetta. Fantastica per la sua razza (Labrador).
            Un paio d’anni fa è morta a quasi 13 anni anche la Rott robot. L’anno scorso, complice anche (ma non solo, ovviamente) il vero standard di Valeria, ho deciso di prendere un’altra Rottweiler. Sono andata a cercare di recuperare quanto potevo delle linee del mio primo grande amore (è uno dei vantaggi dei cani di razza) e adesso ho questa cucciolona che è ancora diversa da tutti gli altri. Mia sorella mi prende in giro e dice che le sta venendo la coda da lontra (sta crescendo con la labrador ed è particolarmente buona e ubbidiente per la sua età). Ma in alcune occasioni ho visto la grinta in lei. Sono convinta che diventerà presto una grande nuova compagna di vita per me, ma dubito che possa arrivare ai livelli della prima.
            Se è vero che il primo viene educato in un modo (complice l’entusiasmo, l’ignoranza, l’inesperienza ecc), è vero anche che ogni cane è un mondo a se’, con un carattere suo (come i figli di stessi genitori, né più né meno) e l’educazione si può insegnare a tutti, ma non credo che il prossimo andrà a recuperare l’amico nella folla…
            Mi dispiace darti questa delusione, ma tant’é, almeno per quella che è la mia esperienza.

          • uffa uffa uffa Adriana, mi scocci perchè so che puoi aver ragione 🙂
            Per essere un po più sicuro prenderò un cane “che va per gli affari suoi”, che va per la sua testa, che vuole fare le sue esperienze.. con le orecchie che stanno su e una coda che sia coda. Sempre che non prenderò un cane giudicato irrecuperabile..
            Quello che hai scritto mi ricorda una ragazza che aveva una cagnolina vecchia, poi (alla ragazza) gli è nata una figlia e subito dopo gli è morta la cagna, l’ho incontrata senza cana e con la bimba, mi ha raccontato quanto tenesse alla cana, e, anche se stento a crederci, ricordo che praticamente mi paragonava la cana alla figlia a sfavore di quest’ultima, gli chiedevo conferme a questo e lei confermava… mah 🙂
            Spero che la nuova tua rott si dimostri all’altezza e ti faccia allontanare dai ricordi della tua prima..

            Cambiando discorso sto caricando un video, tra 152 minuti appare qui http://youtu.be/sFj6W60IXH4 spero. Ho fatto un giro oggi con Buck, nel primo spezzone lo spingo ad attraversare di corsa la strada (mentre di solito si fermerebbe nell’ultimo albero) per poi stopparlo. Se prima non guarda perchè si fida di me, dopo autonomamente riparte, tanto poi sa che lo avrei fermato in caso di pericolo. Nel secondo cambio strada e mi affronto una rotonda, tanto per fare.
            Quando sono uscito mi sono accorto che l’autonomia della videocamera era solo di 7 minuti, così ho cercato di riprendere gli attraversamenti, ci sono scappati gli incontri con due cani dove casualmente si è comportato allo stesso modo, cioè tira dritto e quando il cane passa ne nasa la scia, ma si comporta anche in altri modi, dipende dal cane ed anche molto dal padrone, che osserva e cataloga.
            Col mio cariolino…
            Comunque tutti i miei prossimi cani saranno speciali, forse non all’altezza di Buck (regolatore tra le altre cose) , che poi lui sarebbe Buck 2 il mio secondo cane, Valeria lo sa il mio segreto, ma è il mio primo e comunque vale per due se non per tre, quindi a posto, hehehe

          • Ho conosciuto un solo vero altro regolatore su 3000 cani, ed era una Rott, un regolatore di tipo diverso, ce ne sono di tre tipi, come il mio che mantiene l’ordine sgridando con coraggio, come la Rott che spronava i cani timidi, e di un altro tipo che non ricordo.

            Quanto al fatto che abbiamo o meno avuto fortuna ad avere come primo cane uno intelligente, dico che si dovrebbero dar da fare gli allevatori, lasciar perdere il cane più bello (ma bello per chi? per degli standard che cambiano col tempo) o il cane che salta più in alto a favore di una selezione cittadina, ergo che serve veramente. Che poi non gli allevatori… che già è difficile per loro la cosa che tra le due è più facile, cioè selezionare la bellezza (mantenendo la salute ovviamente, ma anche no) , loro si attengono a degli standard… sono gli standard che devono essere cambiati

          • Il video del link non sono riuscito a vederlo, diceva che nn era disponibile..
            Però ho visto “My Buck” e oltre a farti i complimenti per il cane che sembra simpaticissimo te li faccio anche per foto, montaggio e scelta della colonna sonora. Per la prima volta riesco a guardare un video di sole foto senza annoiarmi, pur non avendo mai incontrato Buck mi sembra di cogliere la sua essenza. Complimenti per tutto

          • La prima è morta da 10 anni… Non la scorderò mai. Per mesi la vedevo ancora, anche se non c’era più.
            Quanto alla selezione, Giampa’, non è che pretendi troppo? Se già non si riescono a selezionare cani belli e sani (cose verificabili quasi a occhio nudo), come vuoi che si selezionino per l’intelligenza?!? Ti dico io che l’ho provato sulla mia pelle che ho tenuto una figlia della mia che secondo me sapeva pure leggere e di un maschio che scemo non era e lei aveva l’intelligenza di un girasole.
            Non è una cosa selezionabile l’intelligenza (sempre intesa come la stiamo intendendo in questo contesto e cioè come cane sicuro, autonomo, con capacità decisionali) perché si andrebbe contro natura. Ci devono essere i “deboli” (di carattere) che hanno bisogno di essere guidati per sentirsi sicuri. Se fossero tutti ugualmente forti e capaci il branco non avrebbe più senso. E’ così anche nella società umana. Non abbiamo mica tutti le stesse capacità (fisiche e mentali). Sono pochi quelli che si distinguono, non credi?
            Quanto al video, lo guarderò appena riesco a disinchiodare il mio computer che a periodi fa i capricci e non carica i video. Sono proprio curiosa.
            Quanto alla tua amica, mah… Quando è morta la mia Rott, che adoravo e che ho pianto per mesi (ancora oggi mi vengono le lacrime quando ne parlo), una mia conoscente mi ha detto (forse per far sentire che mi era vicina) che era come se per lei fosse morta sua figlia. Davanti alla stessa! Io mi sono sentita male per la ragazza. Per quanto adorassi quell’animale fantastico, non vedo la cosa paragonabile alla perdita di un figlio. Non ho la fortuna di averne, ma preferisco guardare le cose nella giusta prospettiva.

          • @Accio
            Grazie, il video ha quella canzone perchè non mi riusciva di mettere “I love my dog” di Cat Stevens per via del copyrigt, dopo un po di tempo ce l’ho fatta e se cerchi c’è lo stesso video con la canzone di Stevens. Ora si dovrebbe vedere anche quello che ho messo ieri.

            @Adriana
            non concordo sul fatto che ci debbano essere i deboli, infatti nel branco figliano solo i leader, che hanno le miglior capacità. E nel corso delle generazioni non diventano cani sapiens ma perlomeno mantengono le doti che hanno i migliori.
            Invece con la selezione che abbiamo noi negli ultimi 100 anni, di fatto stiamo selezionando la stupidità, perchè i migliori in questo campo sono trattati allo stesso modo dei più stupidi: se sono belli ok, altrimenti non li riproducono.
            Ma è un argomento di cui ho già straparlato qui e credo anche di aver sfrangiato gli zebedei a tutti quelli che mi hanno letto, ma le soluzioni le avrei, ma non piacciono manco per niente agli allevatori

          • La soluzione quale sarebbe? La soppressione? In base a cosa? A che età? Quali test si farebbero ai cani per giudicarne l’intelligenza? Ma ti sembra così facile? Anche nel branco di lupi, da quanto leggo, dove si riproducono si i più forti (per doti intellettive e caratteriali oltre che fisiche), i cuccioli non nascono mica tutti uguali. Già nella cucciolata si distingue una gerarchia.
            La genetica non è matematica. Se fosse così facile, non credi che almeno qualche allevatore produrrebbe solo super cani?
            Se la parola che ha creato disturbo è stata “debole”, cambiala con meno forte/intelligente, ma non esiste che siano tutti allo stesso livello.
            Il concetto di essere “tutti uguali” è molto cristiano / comunista. La realtà è ben diversa.

          • “La soluzione quale sarebbe? La soppressione? In base a cosa? A che età? ”
            Adriana, gli allevatori di oggi che si basano sulla bellezza non sopprimono i cani brutti (non in percentuali che vengono alla luce), è la stessa cosa. Sennò se si cambiasse come tu pensi che io dica, di colpo si dovrebbero sopprimere il 99% dei cani

            “Quali test si farebbero ai cani per giudicarne l’intelligenza?”
            pratici

            “Ma ti sembra così facile?”
            in un certo senso si

            “Anche nel branco di lupi, da quanto leggo, dove si riproducono si i più forti (per doti intellettive e caratteriali oltre che fisiche), i cuccioli non nascono mica tutti uguali. Già nella cucciolata si distingue una gerarchia.
            La genetica non è matematica. Se fosse così facile, non credi che almeno qualche allevatore produrrebbe solo super cani?”

            se nel branco di lupi dove si riproducono i migliori non vengono fuori tutti uguali ai genitori, allora pensa un po se si riproducono i più deboli. Con i migliori a volte su cinque o sei cuccioli non ne nasce neanche uno che ha doti da leader (leader= intelligente, che se la cava, forte) , con i più deboli nella prima generazione ne può nascere uno, ma non tenendo conto delle sue doti bensì della bellezza (magari è brutto), nel giro di poco si va verso la stupidità, come sta avvenendo.

            “Il concetto di essere “tutti uguali” è molto cristiano / comunista. La realtà è ben diversa”
            ma infatti la natura è di destra 😀 c’è una possibilità per tutti, ma bisogna sfruttarla, meritarsela, cavarsela

          • aggiungo specialmente riferito alla fine del mio sproloquio, che , in base all’idea che mi sono fatto dell’epigenetica, ci sono due marce per salire su con le doti caratteriali e di intelligenza, una genetica, e una sviluppando l’intelligenza del singolo che poi trasmetterà i geni ai figli o ai nipoti, ci credo fermamente, non può che essere così. Ad esempio i cani hanno una lingua innata, innata ma che da soli hanno imparato e si sono trasmessi

      • “Sono certo che il mio prossimo cane lo sarà altrettanto se non di più
        beato lei che è queste certezze!
        quasi tutti nella propria vita hanno avuto il cane PERFETTO, noi avevamo un cane che a raccontare cosa faceva la gente non ci crede! da piccolo era scivolato nella vasca e noi che ai tempi eravamo bambini non potevamo starci senza di lui perché percepiva il pericolo, oppure una volta mi sporsi troppo dal balcone, mi beccai la sgridata della mamma e da lì se uno di noi bambini era sul balcone il cane era con noi, non ci lasciava mai solo e potrei continuare per ore!
        bene, quella meraviglia di cane muore e di tutti i suoi successori (così come di quelli che abbiamo avuto prima) neanche uno si avvicinava a lui!
        noi siamo sempre gli stessi, l’educazione data ai cani non è cambiata, e allora?
        ogni cane è a se, esattamente come ogni essere umano, come ogni essere vivente, come ogni pianta!
        fossi in lei non avrei la “presunzione” di pensare che anche col prossimo sarà cosi!

        • più che altro ho la presunzione di pensare che coi prossimi ci metterò lo stesso entusiasmo e lo stesso tempo, e mi impongo già da ora di considerare Buck il primo di tanti, credo poi di affrontare bene i decessi, credo che un cane lo faccia per metà il proprietario se non lo sceglie, altrimenti ci avviciniamo al 100%, credo che cose speciali per qualcuno siano la normalità per il mio punto di vista, penso che in un cervello ci possano stare tante cose, non è che uno si sviluppa e l’altro no perchè è vuoto, non è che un cane incazzoso deve rimanere tale, si può invece sostituire un difetto con il suo opposto, un pregio, perchè’ dove c’è ammore non ci può essere odio, l’amidgala non può contenere due sentimenti contrastanti. E con un ottima guida.. prendi un neonato lo tieni rinchiuso fino ai 20 anni, non gli dici mai niente gli dai solamente da mangiare, confrontalo con uno che hanno mandato a studiare o lavorare, o del cabaret.. sono gli stimoli a fare tutto. Einstein ed altri, probabilmente per fortuna hanno avuto una scintilla in un particolare momento, forse questa scintilla è partita da una persona stupida che gli ha detto una cosa stupida, e loro per sforzarsi a capire hanno cominciato a usare il cervello e non l’hanno più spento, e lo hanno allenato.. ma si fa prima e si ottengono risultati migliori fornendo migliaia di stimoli adatti al soggetto. La vera mia presunzione è che sono in grado di sviluppare al meglio un cervello di un cane, ho pensato e ripensato a quanto mi ha detto adriana, ma ho sto dono 🙂
          Volete migliorare un cane? son qui

          • sicuramente lei ha un dono, e sicuramente un bambino (cosi come un cane) più stimoli ha più diventa intelligente…
            ma è altrettanto vero che a parità di stimoli, di educazione e di tutto quello che si vuole, ci saranno sempre differenze!
            e grazie al cielo aggiungo, non siamo tutti uguali noi, non lo sono neanche i nostri cani!

          • infatti il mio Buck, lo dico sempre, sarebbe diventato un abbaione incazzoso incompreso agitato senza di me, quindi i prossimi cani saranno migliori

          • sicuramente non hai il dono della modestia! scherzi a parte, lo sai che sono sempre in disaccordo con te…ma il video di buck mi è piaciuto assai! non so se avrai la fortuna di incontrare un altro cane così (spero sinceramente di sì) ma non credere che sia tutta farina del tuo sacco…ci sono cani più intelligenti di altri, e lo stesso vale per gli umani…gli stimoli ambientali contano eccome, ma se non c’è un substrato su cui possano agire non si conclude molto!
            complimenti comunque per il tuo Buck, che è un cane bellissimo e sveglio!
            (ovviamente il disaccordo resta, ma di fronte ad un tatolo così passa in secondo piano 😉 )

          • grazie.. più o meno 🙂
            Per dire però se lo avessi avuto io sto PT non avrebbe mai morso.. ha morso perchè non si rende conto, perchè non ha esperienze, non ha autocontrollo. Un cane per me normale non morde in quelle circostanze, perchè ha la frazione di secondo di pensare , di analizzare e capire che c’è stato un errore, una svista involontaria. Si dice che ogni cane reagisce a suo modo e che quindi è stato lecito per lui mordere, lecito per lui con la sua consapevolezza si, che reagisca ognuno a suo modo ni, se gli insegni a 360 gradi delle cose quel cane lì non avrebbe mai morso, ci metto la mano sul fuoco, e non basta molto, gli calmi l’agitazione, gli fai un po di autocontrollo, e lo fai ragionare un po di più, sull’ambiente e sulle persone. Lo ascolti e lo integri seguendolo e poi via via lasciandolo libero prima di sbagliare e poi di imparare, ma nel giro di poco deve già capire da solo che si è preso un pestotto per sbaglio, senza contare che deve imparare a moderare molto bene i denti, è così facile insegnarglielo.. ma se ci stupiamo che il nostro cane riconosce nostra figlia che ha visto ieri, o che si avvia verso la fontana quando gli diciamo di andare a bere l’acqua, allora siamo messi male noi, non il cane

          • Mi metto poche volte a confrontarmi al computer perché mi dà noia non sapere con chi sto parlando e non poter esprimere tutto quello che si vorrebbe, rischiando sempre di essere fraintesi, o di tralasciare qualcosa o chissà cos’altro.
            Verrebbe più facile far battute secche, specialmente quando “provocati” da cotanta modestia…
            Mi trattengo perché ci sono passata anch’io. Per l’entusiasmo dico.
            Rispondo anche a Chiara (credo) dicendo che sono perfettamente d’accordo che bene o male tutti quelli che hanno avuto più cani, ne hanno uno Speciale nel cuore. Non sono d’accordo invece sul fatto che si è sempre le “stesse persone” e che l’educazione sia sempre la stessa. Noi cambiamo. Continuamente.
            Quando muore il primo cane, che ha dato tante soddisfazioni, si presume sia passata una decina d’anni. Se uno pensa di essere la stessa persona dopo 10 anni, è un illuso. La vita cambia. Anche l’influenza del troppo “indottrinamento” cambia il modo di creare il rapporto (io preferivo quando ero più istintiva). Persino i mangimi sono diversi (e anche quelli influiscono!).
            Insomma, magari avrai un cane persino migliore di Buck. Ma senz’altro diverso. Con capacità diverse. Che risponderà agli stimoli (magari gli stessi che sono stati proposti a Buck) in modo diverso perché al nuovo cane interesseranno cose diverse.
            L’ubbidienza di base la si può insegnare a tutti (alla grande maggioranza, almeno). La capacità di ragionare no.

          • a Chiara:

            SCUSAMI!!!!!!! Volevo cliccare concordo, ma si vede che sono stanca e ho sbagliato!!! Sono pienamente d’accordo che ogni cane è un cane a sè.

            Ancora scusa!

          • Adriana capisco perfettamente cosa vuoi dire e in un certo senso ti dò piena ragione, ma non ho lasciato nulla al caso con Buck, ho sviluppato le sue doti ed ho sviluppato quello che non aveva, con un altro cane lo analizzo, in tante cose riuscirò a spingermi molto più in là, per tante altre gli svilupperò lo stesso delle doti… non è che se uno non sa disegnare non possa imparare. O se è stonato non possa diventare intonato e con una bella voce. Buck era un vero asino, veramente destinato, anzi lo era già problematico, in più non capivo niente di cani

  18. Non necessariamente il pastore tedesco in questione era in una condizione di stress. Poteva essere totalmente sereno fino a quando è successo il fattaccio.
    Ogni cane reagisce a suo modo… magari fosse stato un terrier di tipo bull, avrebbe sentito meno il dolore e reagito diversamente. Ma siamo nel campo delle ipotesi. Dall’altra parte anch’io ( e qui non vedo grandi differenze tra uomo e cane ), potrei essere tranquillissimo per poi incazzarmi di brutto se qualcuno mi pialla un piede…
    Dico questo perchè non necessariamente l’accaduto sottolinea una carenza di leadership da parte del proprietario quanto una reale pericolosità del cane.

    • Infatti la mia era un’ipotesi per un’ulteriore possibile spiegazione dato che non ero lì e non ho visto. Comunque se si tratta di “una reale pericolosità del cane”, dal mio punto di vista la responsabilità è sempre del proprietario che gli ha permesso/costretto di stare dove poteva far danni (se lo aveva preso già grande) o addirittura non lo aveva abituato gradualmente alla situazione (se lo aveva preso da cucciolo). Insomma, può essere stato solo una casualità (il cane era abituato a questo tipo di riunioni in giardino e il proprietario era talmente sicuro che non si preoccupava di osservare il cane ma era distratto da altre cose e quel giorno lì il cane era di cattivo umore per i fatti suoi e ha cacciato il morso al primo che gli ha pestato una zampa). Tutto è possibile. Non lo so. Non c’ero. La mia era un’ipotesi.

  19. Buongiorno,

    mi permetto di fare una domanda riguardo alla situazione del pastore tedesco nella festa in giardino: non è possibile che il padrone (se fosse come sto per supporre, difficile chiamarlo “figura-guida”) non si sia accorto di quanto si fosse stressato il cane prima di arrivare alla classica goccia? Magari lo avevano accarezzato/fatto giocare bambini, aveva sentito chiasso di voci estranee per ore, o musica, o visto altri mangiare continuamente, o chissà cos’altro, o magari qualcuno gli aveva dato un osso e lui se lo stava gustando quando gli è stata pestata la zampa e lui ha semplicemente difeso il suo osso?
    Dico questo perché ricordo quando ho portato la mia prima Rottweiler fantastica (non mi stancherò mai di dirlo), che mi insegnato il 95% di quello che oggi so sui cani, alla fiera di Santa Lucia (grande evento in città). Lei aveva 8 mesi ed era già perfettamente socializzata e amava la gente, però dopo una ventina di minuti di camminata tra la ressa, vedendo solo gambe e pochi visi, ricevendo qualche carezza al volo e parecchie sfiorate di gambe varie ha cominciato a ringhiare. Io non mi sono sognata nemmeno di sgridarla. Mi sono semplicemente messa nei suoi panni (alla sua altezza fisica) e ho considerato che aveva pienamente ragione. Quando è troppo è troppo. Era in overdose di socializzazione. E ci siamo ritirate dalle bancarelle. A quei tempi era ancora giovane e successivamente abbiamo avuto ancora più di 10 anni per andare in mezzo a tanta gente e non ho mai avuto problemi. Ma l’ho sempre tenuta d’occhio, osservando le sue espressioni. E lei “mi diceva” il suo stato d’animo. Io ero fiera di lei e del nostro rapporto.
    Nel caso dell’osso, ovviamente la ragione era quella e basta (o forse e basta no, nel senso che se fosse stato meno stressato probabilmente avrebbe solo addentato l’osso per non farselo “rubare”).
    Insomma, non vedo nessuna colpa nel cane, ma nel padrone per poca sensibilità.

  20. Un cane perfettamente inserito non deve aspettare sempre l ordine della sua figura guida. La figura guida ha fiducia in lui. Come in un branco vero ogniuno ha i suoi compiti, tanto che si mette in dubbio il fatto che ci sia un solo vero leader. Quando il mio cane parte per fare qualcosa di cui non ho idea, quando per un attimo mi guarda con un espressione che dice “tranquillo, lasciami fare”.. Lo lascio fare perché poi nei fatti mi conferma che aveva ragione, che stava facendo una bella cosa. Tipo sparire nella folla per tornare con un amico che non vedevamo da un anno

    • Ma benedetto!, la chiave di tutto sta proprio nel “quando per un attimo mi guarda”. E’ tanto difficile da capire? Non ha cercato l’ordine, ma ha aspettato il tacito assenso della sua figura di riferimento (o capo branco).

      • ….infatti! aggiungo che quel “quando per un attimo mi guarda”, sta tutto li. Osservare e leggere le espressioni del proprio cane. Capire come si suol dire la “lingua canina”, dopodicchè si ha automaticamente fiducia. Questo è quello che bisogna istaurare col proprio compagno: guardarsi. Il mio modo di esprimere quello che sento a volte non rende, ma posso dire che quando sono con loro diventiamo tutt’uno, non si può spiegare. 😉

      • Non lo trova sempre sto tacito assenso. Se gli chiedo dove sta andando, In altre condizioni si ferma ma se fa quella faccia là, continua. E so di potermi fidare.
        Non è Disneyland.. Se non avete un cane così non siete stati bravi, non ve lo meritate e non potete capire :p ma dovrebbero essere tutti così

        • Ma insomma, chiedergli dove sta andando non vuol dire fermati. Anch’io avevo piena fiducia nella mia cagna una volta stabiliti i limiti. Ma se si vede che il cane sta per attraversare un autostrada non penso gli si chieda dove stia andando perché si ha fiducia che non si farà investire…

          • Ma infatti se gli chiedo dove va non gli voglio dire di fermarsi, si ferma lui se sa che non gradirei, a meno che non sappia che sta facendo bene.
            In strada è un altra cosa, vuoi che ti faccio un filmato dove mi faccio seguire a busso verso un incrocio, e faccio finta di attraversarlo di corsa ma poi all’ultimo momento fermo il mio cane e lui si ferma come glielo dico senza metri di inerzia, fulmineo fulmineo? Ok oggi o nei prossimi giorni lo faccio

        • “Tipo sparire nella folla per tornare con un amico che non vedevamo da un anno”

          Questo per me è disneyland e potenzialemente pericoloso perchè nella folla c’è il tipo che gli pesta una zampa, il cane aggressivo al guinzaglio, la nonna instabile che può far cadere, ecc ecc

          Saper leggere almeno il proprio cane è basilare, ci riesce anche un cretino purchè ci sti un minimo di ore al dì. Il mio commento precedente non era certo riferito a questo.

          • Tutto è potenzialmente pericoloso, ma fidatevi una buona volta, cazzo, lo volete venire a vedere sto cane meraviglioso? nella folla non è che ci stiamo sempre, comunque lui sta attento, se lo pestano mugola e si aspetta delle scuse da chicchessia, è abituato così, la nonna rincoglionita cade anche col cane al guinzaglio, i cani rabbiosi al guinzaglio non li caga, ma non perchè ne ha paura ma perchè li rispetta, forse al massimo si fida un po troppo della tenuta del guinzaglio del conduttore, ma non provoca i cani e qualora si liberasse un cagnaccio rabbioso sa lui cosa fare, non ha mai preso un morso, cazzo, avremo incontrato 3000 cani, cazzo, qualcuno me lo venga a vedere.
            Una importante e stimata da me comportamentista mi dice che ho un cane rarissimo, ha preso lei da poco una cagna e vuole che stia con lui.. per dire

          • Imparare a leggere no è?

            Prima infatti ti ho scritto

            “Sono contento per te, ma non tutti i cani hanno il famoso vom hause disneyland nella propria genealogia”

            Che il tuo cagnetto si comporti così non ne dubito, ma è appunto disneyano estendere tutto questo ad altri tipi di cani, nonostate abbiano un eccelente rapporto ed intesa con il conduttore.

          • Ok non ti avevo capito, e non si possono estendere certe fiducie a certi cani, ma bisogna sapere che si può arrivare a questo e oltre, per gradi ma praticamente con tutti i cani. Bisogna saperlo, certi smettono pian piano di trattare il mio come un cagnaccio qualsiasi solo quando lo conoscono perchè prima non sanno a quale livello possono arrivare. Neanche la maggior parte di possessori di cani.
            Se lo sanno tutti da un lato aspirando a quel di più potenzialmente ci arrivano, dall’altro lato si formano dei confronti… tu hai il cagnaccio che non fa questo e quello, o che purtroppo lo fa? non sei stato bravo…
            E da un altro lato ancora, si portano veramente i diritti dei cani nella società. Basterebbero degli esami, dei test. Non mi stanco mai di ripeterlo, ma il cane, che principalmente è dentro la società, dovrebbe migliorare, vanno bene le gare sportive per i cani (e un po meno bene i concorsi di bellezza), ma manca un istruzione fondamentale, quella alla città, e dei test. Solo così possiamo inorridirci di fronte a maltrattamenti, solo così possiamo prendere le distanze da cani che combinano guai, solo così il cane potrà crescere

          • grazie 🙂 brava, nel senso che intuisco che sai avere un vero rapporto con loro

        • Ho riletto bene questa affermazione: “Se non avete un cane così non siete stati bravi, non ve lo meritate e non potete capire, ma dovrebbero essere tutti così”
          Sono perfettamente d’accordo che MAGARI fossero tutti così.
          Una curiosità: QUANTI CANI COSì HA AVUTO LEI, SIGNOR GIAMPAOLO URSO?

          • Ne ho avuto UNO solo, lui. Ma guarda caso…. ti rispondo meglio sotto, a Adriana

  21. Sante parole! i cani sono carnivori e per questo sono armati di tanti piccoli coltelli. La mia cana che è super buona con tutti, animali, persone e bambini anche molto maleducati, testata anche su malati psichiatrici, quando viene pestata forte morde (pinzata) ci si è trovato mio marito che l’ha pestata con gli scarponi… e si è anche molto incazzato…lei poverina era molto mortificata, ma ormai la pinzata le era “scappata”
    Trovo che la reazione sia perfettamente comprensibile, come giustamente ci dice Valeria, ma forse c’è bisogno di spiegarlo a chi vive nel mondo delle favole! 🙂

    • anche a noi è capitato!
      ovviamente se io cucino e tu mi stai fra i piedi perché ‘si sa mai che caschi qualcosa’, la prima cosa che può succedere è che io ti pesti la coda! e le è partita la “pinzata” al polpaccio… è evidente che non voleva fare male, è un boxer, poteva staccarmi mezza gamba, mentre invece mi sono trovata solo due buchini leggeri, però lei è stata comunque sgridata! ma che fatica farlo…
      appena si è resa conto di quello che aveva fatto è stappata mettendosi da sola in punizione con una faccina da anima in pena, poi dopo un po’ si avvicinava e mi leccava il polpaccio!

  22. Articolo molto condivisibile e assolutamente ragionevole. Però, ogni volta che leggo articoli così mi pongo alcune domande, che di solito evito di fare perchè mi vergogno.
    Continuo a leggere che educare il cane vuol dire principalmente fargli accettare e comprendere la nostra leadership. Bene…ma cosa vuol dire davvero? Io sono il “capo” del cane di casa, perchè sa che io scelgo i tempi e i modi delle nostre interazioni, io decido quali sono le risorse a cui può accedere (il divano, il letto, il cibo mio – che non si tocca- e il premietto suo – che invece può prendere) però questo mi rende la dispensatrice di cibo/coccole/attenzioni/passeggiata. Io SO che non mi considera il capo, che non mi trova interessante (esempio banale, in passeggiata io sono solo la persona da cui non allontanarsi, mai quella con cui interagire, giocare…). Questo mio limite presumo si ricolleghi a un’altro argomento di cui Valeria parla molto spesso, cioè il fatto che il cane, per essere felice, deve essere soddisfatto e certo di cosa noi ci aspettiamo da lui. Ma cosa ci si può aspettare ragionevolmente da un cane? io mi aspetto che rispetti i 4 comandi che gli ho insegnato, che non strilli in casa (cosa che non sempre fa), che non sia aggressivo con cani e persone…a volte mi aspetto “amore”, ma il mio cane mi sta insegnando che possiamo amarci anche a una debita distanza, senza bisogno di eccessive coccole (si, mi sta addestrando…).
    Quindi, fondamentalmente, non ho mai capito come essere un “genitore” severo ma amorevole, una figura a cui guardare…

    • lascio ad altri piu’ competenti rispondere a questa interessante e legittima domanda. io dal canto mio non mi pongo il problema in passeggiata riguardo la stretta interazione. avendo un cane da caccia, non posso pretendere di stare al passo nella caccia stessa, al massimo se sono vicino collaboro indicando la preda (che, se sono vicino, non puo’ essere altro che una lucertola).

      • Giusto per chiarezza, anche il mio è un segugio, mquindi teoricamente da caccia. In realtà l’unico istinto che sembra possedere è quello a seguire la pista, ma in maniera sregolata, e infatti non ho mai assistito a scene in cui diventa completamente sordo ai richiami. Annusa, ma sempre consapevole della mia posizione.

        • hai un cane “da caccia”, ma non hai “…mai assistito a scene in cui diventa completamente sordo ai richiami”?
          beh… in base alla mia limitatissima esperienza di cani “da caccia”… direi che invece al tuo cagnotto gli interessi un bel po’!

          • dici? ho sempre pensato che non avesse semplicemente l’istinto, la spinta naturale a farlo. O forse sono io che lo sottovaluto.

          • allora sei piu’ avanti di me, visto che la mia quando parte si fa gli affaracci suoi e torna dopo aver seguito mille piste. Pero’ se le indico una preda allora corre subito a verificare!

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