venerdì 12 Settembre 2025

Qua la zampa, è Natale: racconto N.3 – Insegnamenti

Dello stesso autore...

concorsonatale_racconto3Il canile è freddo ed umido, i cani sono tanti, li vedo, li sento come si può sentire una sofferenza tangibile che ti entra dentro più pungente di questo freddo. Ti ho notata subito nonostante la pesante gabbia di ferro che ci divideva.
Eri bella, la più bella di tutte. Quello che mi ha colpito sono stati i tuoi occhi. I tuoi occhi impauriti, emozionati.
Quegli occhi mi sono entrati dentro ed ho subito pensato “è lei, io devo salvare lei”.
Anche tu mi hai guardata subito, l’ho visto, me ne sono accorta, ma era chiara la tua paura. Paura di qualcosa che ancora non conoscevi, la paura dell’ignoto.
Ti posso capire sai? Anche io ho spesso paura. Pensa, ci conoscevamo da poco e già avevamo qualcosa in comune.
E’ successo poi che quella porta si è aperta: quella stessa porta che aveva significato isolamento e paura, da quel momento, è stata il simbolo della nostra vita insieme. Ti avevo adottata.
Il compito era arduo, avrei avuto una grande responsabilità ma non sapevo che sarebbe stata un’avventura così bella. Il primo viaggio in macchina è stato strano per entrambe. Tu mi guardavi con uno sguardo spaesato ed io ti rispondevo con lo stesso imbarazzo.
Non è stato semplice all’inizio: non ci conoscevamo, ho dovuto imparare a capire le tue espressioni, i tuoi segnali, ho dovuto imparare a relazionarmi con te nella maniera corretta. Ma, giorno dopo giorno, questo rapporto è diventato sempre più indissolubile, io ti sto insegnando a vivere. Ti sto insegnando la bellezza delle passeggiate all’aria aperta, fuori da quattro mura di cemento. Ti sto insegnando l’educazione tramite il gioco. Ti sto insegnando a capire tanto del mio mondo. Ma, soprattutto, ti sto insegnando il rispetto, ti sto insegnando un amore diverso che non conoscevi, ti sto insegnando il significato di fiducia e di coraggio. Ed ora siamo qui, a casa nostra, i miei occhi nei tuoi e queste lucine intermittenti che brillano.
Il canile era umido, i cani erano tanti, ma io, quel giorno, uscendo dalla gabbia con la mia coda tra le zampe, ho adottato un essere umano per sempre.

Buon Natale,
La tua Margot.
 
Elena Marinelli

 

 

Autore

Nella stessa categoria...

1 commento

  1. Ci ho sperato fin dall’inizio del racconto che il punto di vista fosse quello del cane… anche se fino all’ultimo ho avuto dei dubbi: chi salvava chi? Chi adottava chi? Chi aveva una grande responsabilità? Mi è piaciuto molto, complimenti! Sintetico, con pochi fronzoli, parole chiare, nette… bello!

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here

Ultimi articoli

Scarica la nostra app!

E' gratuita e potrai rimanere facilmente aggiornato su tutti i nostri contenuti!

Scarica l'app per sistemi Android
Scarica l'app per sistemi Apple

Ti presento il cane
Condividi con un amico