di VALERIA ROSSI – Potrebbe sembrare una domanda sciocca o addirittura retorica, dalla risposta scontata: i cani in canile abbaiano perché sono disperati, sono infelici e ci stanno chiedendo di tirarli fuori da lì!
Ma non è sempre e solo questa, la risposta (anzi, non lo è proprio mai).
L’idea di affrontare questo argomento me l’ha data una volontaria armata di tanto amore e passione, ma ancora piuttosto digiuna di nozioni cinofile, che a volte ha un po’ di timore quando si avvicina alle gabbie per portare a passeggiare gli ospiti del canile, visto che alcuni dei cani le abbaiano contro in tono non propriamente amichevole. Mi parla, in particolare, di una cagna che sta buona e tranquilla finché la porta a spasso, ma che abbaia furiosamente quando la rimette nel box: e mi chiede/si chiede se questi abbai siano davvero sempre una richiesta di aiuto, o se in alcuni casi non possano essere manifestazioni di territorialità.
La mia opinione è che sì, alcuni cani possano abbaiare proprio perché si sentono in dovere di “fare la guardia” al loro box, che considerano il proprio territorio, o forse la propria tana, date le dimensioni solitamente esigue delle gabbie: di sicuro è “casa loro” e in qualche modo sentono l’esigenza di difenderla dalle “invasioni”. Infatti l’abbaio che rivolgono ai volontari (quando e se abbaiano anche a loro) è diverso da quello riservato ai visitatori. Il primo è un abbaio di eccitazione, perché sanno benissimo che i volontari sono lì per portare cibo, o coccole, o per farli uscire a sgambare; il secondo talvolta è un abbaio più aggressivo, che significa “non osare metter piede in casa mia senza il mio permesso”.
Fortunatamente è molto difficile che i visitatori capiscano la differenza, quindi qualsiasi abbaio viene visto come il classico (e molto retorico) “grido di aiuto” che suscita commozione e desiderio di “portarseli tutti a casa”. Aggiungiamo anche che quasi sempre il visitatore è accompagnato da un volontario e che quindi la maggior parte dei cani “si rivolge” soprattutto a quest’ultimo con i suoi vocalizzi: quindi abbaia, uggiola, mugola, intensificando l’impressione del povero recluso che chiede di essere portato via da quell’infame galera… quando in realtà il cane sta dicendo: “Be’, ma si mangia o no? Si va a spasso o cosa? Che fai fermo lì fuori con questi umani mai visti e conosciuti? Fai qualcosa per me, invece!”
Perché la “vera verità” è che i cani, normalmente, non sanno affatto di “essere reclusi in canile”. Quello è il mondo che conoscono e che per loro, in quel momento, è “il” solo mondo esistente.
Anche il cane abbandonato, che fino a qualche mese prima viveva magari su cuscini e divani, per quanto possa ricordare della sua vita precedente non è in grado di “fare paragoni” e forse neppure, genericamente, di rimpiangerla: il cane si adatta a quello che ha a disposizione in quel momento.
La verità è che i cani in canile pensano di essere “a casa”, sono abituati a quell’ambiente (tanto che qualcuno fugge dall nuova famiglia e cerca di tornarci, perché per il cane ogni cambiamento è inizialmente malvisto, anche quando si tratta di un clamoroso salto di qualità in positivo) e quindi può anche accadere che proteggano quell’ambiente da chi non conoscono.
Chi fa volontariato da poco, quindi, deve tener presente che fino al momento in cui verrà considerato “di casa” (nonché apportatore di cibo, coccole & affini) potrebbe anche essere visto come uno sgradito intruso.
Ovviamente il fatto di dover passare gran parte della loro giornata in gabbia fa sì che i cani non vedano l’ora di uscirne: per questo basta l’apparire di un guinzaglio per far sì che l’abbaio “difensivo” diventi in pochi attimi un abbaio di aspettativa. E per questo i volontari rischino, tutto sommato, assai raramente di essere aggrediti, anche dai cani che inizialmente hanno abbaiato per territorialità.
Come al solito, poi, conta molto la razza di appartenenza (o di “discendenza”, nel caso dei meticci che hanno comunque una tipologia abbastanza riconoscibile): quelli selezionati per essere molto territoriali, e quindi per fare proprio i “cani da guardia”, dovranno essere approcciati con qualche precauzione in più.
Una cosa è certa, alla faccia della retorica: nessun cane, in canile, abbaia per mandare messaggi come “portatemi via da qui, datemi una famiglia, voglio una vera casa” eccetera eccetera.
Il cane non può avere alcuna cognizione delle alternative, neppure se le ha già conosciute. Può vivere un disagio per la situazione che gli è toccata, può stare male e anche malissimo nella situazione che gli è toccata… ma non può farsi l’immagine mentale astratta di una nuova famiglia che lo porti in una bella casa col giardino, gli prepari due pasti al giorno e gli faccia tante coccole.
Il cane può desiderare di uscire dalla gabbia e di andare a sgambare nel campetto appena fuori dal canile; o magari può desiderare di uscire dalla gabbia per andare a litigare col cane a cui l’ha giurata il giorno prima (avete mai visto un cane che, appena gli si apre, invece di “cercare la libertà” va a cercare la rissa davanti a una gabbia altrui?). Il cane, insomma, può desiderare ciò che fa parte della sua routine quotidiana: ma non è in grado di “farsi un film” nella testa e di sognarne la realizzazione pratica.
I cani in canile, dunque, possono abbaiare perché sono eccitati, perché sono annoiati (e sfogano così lo stress), perché difendono il proprio territorio, perché chiedono genericamente “di uscire” (ma senza sapere dove vogliono andare). Possono anche abbaiare per imitazione, sentendo abbaiare i “colleghi”. L’unica cosa che proprio NON fanno è abbaiare per chiedere di “essere portati a casa” dal visitatore di turno: che andare in una nuova famiglia sia una cosa bellissima è una cosa che dovremo fargli scoprire noi, non aspettandosi che il cane già “se lo aspetti”.
E soprattutto, come ho già detto altre volte (ma ribadirlo non fa mai male), non possiamo e non dobbiamo aspettarci NOI che il cane ci “sia riconoscente” perché l’abbiamo “salvato” dal canile: tutto questo, per lui, non ha alcun senso. Il cane vive nel presente e si adatta (di solito molto rapidamente) ad ogni nuova situazione, ma non potrà mai “esserci riconoscente” per qualcosa che NON SA che abbiamo fatto: il concetto di “essere stato salvato” non è alla sua portata.
Quello di trovarsi in un ambiente molto più favorevole del precedente e di avere molte più attenzioni e cure di prima, ovviamente sì. Lo capisce, lo apprezza e se lo gode.
Ma se potesse parlare, e se qualcuno gli chiedesse: “Di chi è stato il merito di questo cambiamento?”, risponderebbe: “BOH?”.
https://www.facebook.com/events/268489249994586/
Signora Rossi è invitata a partecipare all’evento
Sarà il 30 Marzo
saluti
http://youtu.be/dBfPEwSjNNw
Lia Campriani su Rai tre
Persona carinissima… però i cani abbaiano eccome 🙂 !
Scusate ma qui non dobbiamo fare a chi ha ragione …..
è evidente che qualche cane abbaia cercate di capire per favore
ma non abbaiano in continuazione come nei canili
è chiaro che qualche cane abbaia
lei non parla ?
è evidente che nei canili non ci siete mai stati
il rumore è assordante
Dalla Lia io ci sono stata anche a pranzo e garantisco che del rumore dei canili neanche l’ombra ma le pare che ci andrebbe la gente in vacanza ?
allora se volete avere ragione per forza è un’altra storia
Ma neppure nei canili i cani abbaiano in continuazione! Abbaiano quando passa qualcuno davanti alle gabbie, altrimenti si sente un “bau” sporadico ogni tanto.
Senta se vogliamo fare a chi a ragione è un’altra storia
è evidente che qualche cane abbaia ma del rumore assordante dei canili neanche l’ombra
io ci sono stata dalla Lia anche a pranzo e so che di rumore non ce ne è per niente le pare che ci andrebbero in vacanza se ci fosse il rumore assordante dei canili ?
Qualche cane abbia è logico lei non parla per caso ?
Niente a che vedere però con i canili
evidentemente non avete idea di cosa sia un canile vero
“Senta se vogliamo fare a chi a ragione è un’altra storia”
Scusa, non è quello che stai facendo TU dal primo tuo commento, dando per assunto di essere l’unica a capire qualcosa di cani e che gli altri non capiscano niente e/o “non abbiano idea di cosa sia un canile vero?”
Mah 😀
Chiara complimenti alla tua amica Lia che riesce a gestire nella più totale serenità 80 cani. Io non ne sarei assolutamente capace. Certamente anche tu sai o sapresti fare altrettanto seguendo i suoi consigli.
Un esempio per tutti
Un signora di nome Lia Campriani vive in campagna vicino casa mia ,con un ottantina di cani ,naturalmente tutti in libertà e tutti in perfetto accordo, nel silenzio o perlomeno nessun rumore assordante di canile ,tanto che questo è un agriturismo anche molto bello dove si può soggiornare .
Naturalmente i cani sono tutti adottati dai canili !
Signora Valeria perché in casa o in un giardino privato i cani non abbaiano continuamente come in canile ?
Anche quello è il loro territorio
Mi domando come fanno i cinofili ad essere così sicuri delle loro affermazioni .Su che vi basate sull’esperienza ?
Ci sono opinioni discordanti fra i cinofili, tutte basate sull’esperienza .
Non solo ma è un fatto che quello che veniva dichiarato e dato per certo anni fa, in ambito di cinofilia è stato completamente rivisto e smentito .Vuole un nome
Aldo La Spina
Infatti i cani in giardino (e a volte anche in casa) normalmente non abbaiano quando passa qualcuno davanti al loro cancello o al loro territorio, vero ?
ripeto quello che ho scritto :
Perché in casa o in un giardino privato i cani “non abbaiano continuamente” come in canile ?
“i cani non abbaiano continuamente ”
in giardino i cani non abbaiano continuamente ,a meno che non siano disturbati intendo caratterialmente o addestrati con metodi violenti
In canile è insopportabile resistere certe volte ,non certo in un canile così bello come quello della vostra foto !
La gran parte dei canili sono molto più brutti di quello.
Veramente i cani in giardino privato spesso abbaiano come ossessi: lo dimostra il fatto che uno degli articoli “cinofili” che tira di più sia il dannatissimo collare antiabbaio (che ritengo dannatissimo SEMPRE, si tratti di collari elettrici, a spruzzo d’acqua, o citronella o a quel che l’è). Il cane abbaia quando è a disagio, e purtroppo devo dire che personalmente (in 40 anni che allevo, addestro, vivo con i cani) ho visto più cani “padronali” a disagio che cani sereni.
Non so se lei viva in un mondo fatato nel quale i cani in giardino privato stanno tutti zitti: in questo caso, complimenti vivissimi ai loro umani.
P.S. Aldo La Spina che c’entra?
Signora Valeria non m i risulta proprio che un cane in giardino abbai continuamente ,mi dispiace smentirla.Ne ho visti un ‘infinità di cani nei giardini .Oltre tutto a causa del mio lavoro sono stata in moltissime case private molte fuori città con giardino e non ho mai avuto problemi con i cani .
Vabbe’: io vedo i cani abbaioni e lei vede i cani silenziosi. Uno a uno e palla al centro? Mi sta bene.
A me arrivano anche millemila email di proprietari disperati perché non sanno come far tacere il loro cane: ignoriamole. Però mi deve ancora spiegare il successone di vendita dei collari antiabbaio…
Purtroppo a meno che non sia un problema genetico ,dopo una vita che vivo con gli animali ,non solo cani ,ho capito che la gran parte dei proprietari non capisce niente o molto poco del proprio pet .Io attribuisco la colpa ai padroni all’80%del comportamento dei cani .
Un altro esempio :
un cane lupo meticcio che vive sempre in un recinto abbastanza grande all’interno di un grosso parco condominiale .Sempre li dentro sempre da solo,abbaia continuamente soprattutto quando passa la gente e disturba .Smette di abbaiare ,quando i padroni decidono di farlo uscire sempre nel parco condominiale di notte !
Indovini chi glielo aveva detto di farlo uscire ?La sottoscritta
Ah beh allora, se non risulta te a posto, ci fidiamo tutti, tranquilla, a posto così e discorso chiuso, vai 😀
sai ho qualche dubbio…la mia prima trovatella,Pericolo,trovata perchè investita da un camioncino quindi portata dal veterinario operata e subito dopo convalescenza in casa mia al momento della guarigione fingeva di zoppicare ancora se la guardavamo mentre correva di qua e di la se non eravamo presenti noi….confarmato tutto dalla web….
infatti quando lo fatto presente alla veterinaria lei mi ha detto che è probabile che associa che ha trovato una famiglia(branco)grazie al fatto che era malata ed aveva solo il timore di essere rispedita in strada al momento che avremmo visto che stava bene
per me sanno bene la differenza di una casa calda su un cuscinone o di stare fuori al freddo,caldo pioggia o vento…
Attribuire al cane un ragionamento astratto così complesso è un po’ lontanuccio da qualsiasi cognizione scientifica.
Probabilmente la cagnina, semplicemente, “ci marciava” perché alla zoppia associava attenzioni e coccole che ovviamente le facevano assai piacere… e pensava che, per ottenerle, bastasse zoppicare. E’ una cosa molto comune tra i cani e anche tra i cavalli 🙂
I miei attuali cani non sono degli abbaioni ma il momento in cui all’unisono si accordano nei vocalizzi è quando rientro a casa dal lavoro. Nei pochi minuti necessari per aprire il cancello ed entrare con l’auto li sento “dare da matti”. L’eccitazione è talmente alta che tra loro si manifestano tensioni reciproche come rivalità che stanno per consumarsi ….. . Poi tutto si accheta. Forse perché sanno che avranno il pasto, forse perché sono ritornata; lo interpreto come se individualmente non volessero permettere all’altro di esprimersi in tale contesto. Mah!!!
Tutto giusto sulla spiegazione dell’abbaiare, ma condivido i dubbi e le perplessità di altri, che non stanno negando le spiegazioni sul fattore abbaiare, ma secondo me, o almeno questo è il mio dubbio, se salvi un cane da una situazione molto, molto critica il cane sì, ne sarà riconoscente e lo si evince da certi atteggiamenti che poi assume con il tempo. So che vive nel presente, ma sono convinta che sa bene cosa sia la gratitudine, in versione canina, ma lo sa!!!!!
No, non lo sa: ma sa cosa siano l’affetto, l’amore, le emozioni condivise. E più gli sono mancate prima, più le apprezzerà dopo. Non c’è bisogno di attribuire al cane sentimenti umani (che non ha), per apprezzare quelli che invece ha! 🙂
Ma l’articolo non dice che i cani in canile non soffrano, dice semplicemente che non lo dimostrano abbaiando! Mi sembra assurdo che stiano nascendo tutti questi dubbi e disaccordi!
Mah, mi sembra un po come quando Cartesio postulava che gli animali non sentissero dolore e che i loro lamenti fossero dovuti solo a riflessi nervosi
Non direi: nell’articolo non si dice che i cani non abbiano sentimenti o sensazioni, ma che sono animali di grande adattabilità.
Adattamento non significa felicità ne soddisfazione ne appagamento. Significa che l’animale, sottoposto continuamente a uno stimolo, smette di reagire con stress allo stesso e comincia a ignorarlo.
È un processo che permette così la sopravvivenza anche nelle situazioni più difficili, evitando lo spreco di energie del reagire ogni volta con stress a uno stimolo che non scompare
bravo..Cartesio eh? quando ci sono le lezioni giri i siti dei quotidiani a citare Agostino immagino.mi sembra un po’ il commento di chi vuol essere il primo della classe. Basta saper leggere: mica dice che se la spassano al canile, dice che non conoscono o che non si rendono conto al momento delle alternative possibili. Quindi uno straniero per loro non può significare immediatamente: cibo migliore, casa migliore e vita migliore.
Ecco, questo ha risposto a una domanda/dubbio che avevo da un po’ ti tempo: prima di avere il mio cane Nch’io credevo che i cani del canile abbaiassero per disperazione ma poi ho guardato con occhio critico le dinamiche intorno a casa mia e mi è sorto il dubbio. Mi spiego meglio: abito in una strada senza uscita, quindi poco trafficata, e in cui quasi ogni giardino ha il suo cane, o più di uno, quindi la struttura è simile (solo simile) a quella del rifugio per cani in cui uno o più cani hanno il loro recinto, e quando si mettono ad abbaiare è un disastro. Però è vero che abbaiano in modo diverso in base a quello che vedono: il postino lo odiano tutti, la signora in fondo alla strada che ha paura scatena salti e ringhi, la ragazza di fronte che invece li coccola li fa abbaiare in modo più festoso… Può essere paragonato o sono proprio fuori strada?
oddio, quanto esposto non fa una piega ….. ma non mi trovo d’accordo sul fatto che i cani al canile si sentano a casa, soprattutto per quelli che fino al giorno prima stavano su un divano al caldo….però io non li ho ancora studiati a fondo, e la mia è una conclusione puramente indicativa. A questo punto ho alcune domande da neofita.. alcuni cani li vedi in un angolo, tristi…è un fattore riconducibile alla mancata socializzazione o ad un qualche tipo di sofferenza? è vero che i cani vivono alla giornata, ma quindi come fanno a “ricordarsi” di alcune persone che si sono prese cura di lui al canile? Ah, un’ultima cosa per la sig. Cavallaro: non sarei così categorica…ci sono canili lager o realtà molto tristi, ma vi sono anche luoghi dove i cani sono trattati (nonostante la condizione di disagio) in maniera positiva, seguiti, curati, accuditi (esperienza personale riguardo ai canili che ho visitato).
Barbara, vivere alla giornata non significa non ricordarsi cosa ci è successo prima! Significa evitare che quel “prima” influenzi il nostro ora, impedendoci di vivere con serenità il presente.
esempio: domani mi lascio col fidanzato, perché scopro che mi ha tradita.
Vivere il presente non significa che, se il giorno dopo lo incontro di nuovo, gli perdono tutto e siamo di nuovo fidanzati: significa invece che se il giorno dopo che ho rotto con il fidanzato le mie amiche mi invitano a cena, mi diverto con loro anziché piangere tutta la sera. Ma ugualmente ricordo ciò che è successo e non mi fido più della persona che mi ha tradita.
Penso che hanno sete e fame e non li curano
Concordo con la disamina fatta.
Volontaria da 14 anni in un canile-rifugio a 5 stelle… articolo indubbiamente interessante, ma… bho… qualche dubbio mi rimane….
Non lo so, sicuramente sarà tutto vero, ma qualche dubbio mi resta, preferirei vederli al calduccio su di un divano che in una gabbia
Buongiorno Valeria,
Nel precedente articolo riguardante i traslochi, si specificava che i cani restano quasi indifferenti ai cambiamenti e invece in questo articolo viene detto che per il cane ogni cambiamento è inizialmente malvisto.
Ora mi è sorto un dubbio. Ho interpretato male il precedente articolo? 🙂
Nell’articolo sui traslochi però si parlava di cambiare casa con il proprio umano… Credo che questo sia il nocciolo della questione, no?
No! 🙂 I cani restano sostanzialmente indifferenti ai cambiamenti quando sono con il loro branco: perchè questa è la cosa principale, per loro. Quindi cambiare casa non sarà mai un “trauma”, anche se per qualche cane è, inizialmente, un leggero disagio (per altri no: non ci pensano proprio). Pensa che ci sono cani che la prendono molto di traverso anche se in casa si sposta un divano!
Insomma: il cane è abitudinario, e sulle prime gli fa abbastanza schifo qualsiasi modifica alla sua routine. Però da qui a parlare di “traumi”, “choc” e affini… ce ne passa!
Ok grazie della risposta, ora è tutto chiaro 🙂
Questo ci voleva…sono tra quelli che tendono ad umanizzarli e ogni tanto uno scossone mi riporta alla realtà!! 😉
interessante,molto interessante!
i miei cani di canile, cioe’ quelli della struttura presso cui faccio volontariato, spesso riescono a stupirmi con momenti di silenzio perfetto. capita infatti che io vada molto presto, quando non c’e’ nessuno, e dopo il saluto festoso tornano alla loro tranquillita’, che dura poco o molto, a secondo delle macchine che passano o di chi si fa vivo.