martedì 14 Ottobre 2025

Prima di demonizzare il kennel… guardiamo i crash test!

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Valeria Rossi
Valeria Rossi
Savonese, annata ‘53, cinofila da sempre e innamorata di tutta la natura, ha allevato per 25 anni (prima pastori tedeschi e poi siberian husky, con l'affisso "di Ferranietta") e addestrato cani, soprattutto da utilità e difesa. Si è occupata a lungo di cani con problemi comportamentali (in particolare aggressività). E' autrice di più di cento libri cinofili, ha curato la serie televisiva "I fedeli amici dell'uomo" ed è stata conduttrice del programma TV "Ti presento il cane", che ha preso il nome proprio da quella che era la sua rivista cartacea e che oggi è diventata una rivista online. Per diversi anni non ha più lavorato con i cani, mettendo a disposizione la propria esperienza solo attraverso questo sito e, occasionalmente, nel corso di stage e seminari. Ha tenuto diverse docenze in corsi ENCI ed ha collaborato alla stesura del corso per educatori cinofili del Centro Europeo di Formazione (riconosciuto ENCI-FCI), era inoltre professionista certificato FCC. A settembre 2013, non resistendo al "richiamo della foresta" (e soprattutto avendo trovato un campo in cui si lavorava in perfetta armonia con i suoi principi e metodi) era tornata ad occuparsi di addestramento presso il gruppo cinofilo Debù (www.gruppodebu.it) di Carignano (TO). Ci ha lasciato prematuramente nel maggio del 2016, ma i suoi scritti continuano a essere un punto di riferimento per molti neofiti e appassionati di cinofilia.

di VALERIA ROSSI – Post anticaccia (o meglio, anticacciatori) sulla pagina FB dell’associazione Unavitadacani Onlus: lo copincollo qui sotto.

antikennel
Al di là di ciò che si può pensare della caccia e dei cacciatori (chi mi segue da un po’ saprà benissimo che sono fortemente contraria), il post è correlato da una serie lunghissima di foto di cani in macchina, nei loro kennel, dei quali presumo si volesse far notare l’espressione “triste” da “povere vittime in gabbia” (a me sembrano solo blandamente interessati a ciò che sta fuori).

antikennel2
Sui contenuti del post, nonostante le mie idee anticaccia, devo dire che questa descrizione dei cani tristi e sofferenti contrasta pesantissimamente con tutto ciò che ho visto finora nella mia vita.
I cani da caccia, quando svolgono il  lavoro per cui sono nati,  sono gli animali più felici ed entusiasti del mondo. D’altronde il cane è un predatore, e quindi un cacciatore: è del tutto normale che cacciare gli piaccia. Il “raccogliere animali morti” è la sua fonte di sopravvivenza!
Se siamo contrari all’uccisione di animali innocenti per divertimento (visto che oggi la caccia non serve più né a procacciarsi il cibo, né a procurarsi le pelli con cui coprirsi), dobbiamo esserlo per motivi etici umani, ma non certo canini.
Poi, per carità, non intendo certo negare che qualche cacciatore tenga male (e anche malissimo) i propri cani: ma di persone che tengono malissimo i propri cani è pieno il mondo, purtroppo.
In ogni settore della cinofilia, che si tratti di caccia, guardia, agility, UD o pet therapy, c’è chi il cane lo ama e lo rispetta e chi lo considera solo uno strumento.
Pensare che questa sia una peculiarietà dei cacciatori è fuorviante: anche perché in ogni settore della cinofilia – che si tratti di guardia, agility, UD, pet therapy… e anche caccia! – ci sono persone che amano e rispettano i loro cani.
Non è questione di categorie, è questione di individui: c’è chi è stronzo e chi no, punto e basta. Generalizzare è razzista, e il razzismo è un’altra delle cose che mi danno molto fastidio per motivi etici.
Ma non è questo il punto su cui vorrei soffermarmi oggi: infatti quella che mi ha dato veramente fastidio è la demonizzazione del kennel, chiamato “gabbia” per darne una connotazione più negativa possibile… quando il suo vero nome sarebbe “trasportino”. Ovvero, struttura adeguata al trasporto dei cani in auto.
Adeguata soprattutto perché è la più sicura, oltre ad essere rispettosa del codice della strada che non permette di lasciare i cani liberi nell’abitacolo, quando sono più di uno.

crash-testMa anche se fosse uno solo… il kennel lo protegge molto meglio di molte cinture di sicurezza e dei semplici “divisori”, mentre il cane lasciato libero in auto rischia grosso non solo in caso di incidente, ma anche di semplice frenata brusca o brusca correzione di direzione.
I cani non hanno le mani! Quindi non hanno alcuna possibilità di tenersi forte in caso di necessità.
Il cane viaggia in sicurezza (o almeno nella maggior sicurezza possibile) solo se viene contenuto in una struttura che gli impedisca di ribaltarsi e/o sbattere il muso ad ogni piè sospinto.
Ed è davvero sciocco immaginare chissà quali torture psicologiche per gli animali che ci stanno dentro… perché in realtà i cani si sentono tranquillamente “in tana” e non fanno alcun ragionamento “umano” sull’accezione negativa della gabbia e delle sbarre: ma di questo ho già parlato ampiamente in un altro articolo, mentre oggi mi preme sottolineare soprattutto il discorso “viaggi”.
Quando ne parliamo, per favore, non cerchiamo di far passare messaggi pericolosissimi come quello del kennel “brutto e cattivo”: non cerchiamo di commuovere il pubblico con le “povere vittime tenute in gabbia” mostrando invece foto di cani tenuti in sicurezza.
Perché poi la gente legge post come questo e pensa “eccoooo!!! Lo sapevoooo! Se tengo il cane in kennel ne faccio un povero infeliceeee!”… e non utilizza il kennel né in casa (dove in alcuni momenti della giornata è un vero… salva-proprietario-dal-suicidio, specie quando si parla di cuccioli e cuccioloni!), né in auto, dove invece è un salvavita del cane stesso.
Almeno da questo punto di vista, i “ripugnanti padroni” sono sicuramente quelli che il cane lo lasciano libero nell’abitacolo, non facendo rischiare il muso soltanto a lui, ma rischiando anche di venire colpiti dal cane in caso di incidente e quindi di ferirsi essi stessi.
Ripeto: non lo dico io, ma lo dimostrano i crash test, di cui inserisco qui sotto un esempio.
Il test è tedesco, ma ci sono i sottotoli in italiano: guardatelo attentamente… e traete le vostre conclusioni.

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  • Valeria Rossi

    Savonese, annata ‘53, cinofila da sempre e innamorata di tutta la natura, ha allevato per 25 anni (prima pastori tedeschi e poi siberian husky, con l'affisso "di Ferranietta") e addestrato cani, soprattutto da utilità e difesa. Si è occupata a lungo di cani con problemi comportamentali (in particolare aggressività). E' autrice di più di cento libri cinofili, ha curato la serie televisiva "I fedeli amici dell'uomo" ed è stata conduttrice del programma TV "Ti presento il cane", che ha preso il nome proprio da quella che era la sua rivista cartacea e che oggi è diventata una rivista online. Per diversi anni non ha più lavorato con i cani, mettendo a disposizione la propria esperienza solo attraverso questo sito e, occasionalmente, nel corso di stage e seminari. Ha tenuto diverse docenze in corsi ENCI ed ha collaborato alla stesura del corso per educatori cinofili del Centro Europeo di Formazione (riconosciuto ENCI-FCI), era inoltre professionista certificato FCC. A settembre 2013, non resistendo al "richiamo della foresta" (e soprattutto avendo trovato un campo in cui si lavorava in perfetta armonia con i suoi principi e metodi) era tornata ad occuparsi di addestramento presso il gruppo cinofilo Debù (www.gruppodebu.it) di Carignano (TO). Ci ha lasciato prematuramente nel maggio del 2016, ma i suoi scritti continuano a essere un punto di riferimento per molti neofiti e appassionati di cinofilia.

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35 Commenti

  1. quanti cani di famiglia passano la loro vita alla catena buttati in un angolo del giardino? io ne ho conosciuti molti. moltip ochi i cacciatori che tengono male il loro cane, fosse anche solo perche un buon cane ti costa 800€ e un anno di addestramento se cucciolo o tra i 2 e i 3mila € se già pronto per la caccia.
    poi basta con sta storia dei cacciatori che si divertono ad ammazzare, per il cacciatore vero lo sparo e l’abbattimento sono l’ultima cosa, anche se non si prnde nulla va bene lo stesso. non siamo pazzi sadici e sanguinari. l’altro giorno un amico durante la battuta ha trovato una poiana feriata, ha smesso di cacciare e ha chiamato la forestale mandando a monte una giornata del gia misero calendario di caccia. due estati fa sono stati i cacciatori che hanno riempito i fuoristrada di taniche d’acqua per andare a dissetare i cavallini della giara che morivano, non un animalista si è visto, forse credono che per salvare gli animali basta condividere post su facebook. sono sempre icacciatori che in inverno portano foraggio nelle zone innevate per sfamare animali selvaticiche spesso non sono nemmeno cacciabili.
    e basta con sta tiritera che la caccia non serve più per sfamarsi , è una frase fatta che manifesta solo la non conoscenza della materia e la superficialità di chi condanna cose che non conosce. la caccia ha ancora un importante ruolo nel contenimento dei selvatici nocivi le cui popolazioni in alcune zone sono demograficamente esplose causando gravi danni all’agricoltura (che poi deve essere risarcita a spese delle stto, ovvero nostre) e delle altre specie. Parlo di cinghiali, caprioli, daini,cervi, purtroppo anche volpi che nel confine nordest stanno riportando la rabbia in italia, ma anche di cornaccchie. quest’anno la provincia di oristano ha formato dei cacciatori che gratuitament hanno messo in atto dei piani di abbattimnto di cornacchie sulle coltivazioni di meloni che venivano devastate, facendo risparmiare decine di migliaia di euro di risarcimenti. cornacchie che oltre a danneggiare le coltivazioni devastano i nidi di uccelli più deboli come pernici, quaglie,ecc.la caccia di selezione in zona alpi è anche un grande introito per le amministrazioni, tra corsi,tasse e quote da versare ad abbattimento avvenuto guadagnano ogni anno bei soldini, i trofei vengono utilizzati per censimenti e studi e vengono abbattuti anche capi malati limitando il diffondersi delle malattie.
    sul discorso moralità non ho parole, vi sembra orrible cheuna persona spari ad un animale? allora pensate che la bistecca, l’hamburger piovano dal cielo. tutta la carne dei amngimi dei nostri amati cani e gatti è fatta con migliaia di polli morti di morte naturale o spontanemante immolatisi alla cinofilia? è orribile sparare ad un animale nato libero, vissuto libero, che si è potuto riprodurre mettendo al mondo prole libera e che quasi la metà delle volte sfugge alla fucilata? allora che dire di quello che consumiamo tutti igiorni, carne di animali fatti nascere in cattività, cresciuti in allevamenti intensivi, con il solo scopo di ucciderli per mangiarli, è più umano? avete mai visto un allevamento di polli allevati in gabbiette, o quelli detti allevati a terra, che nella realta vuol dire non le verdi colline di Haidi, ma un capannone iper affollato dove ogni giorno decine muoiono schiacciati dagli altri, dove gli escrementi non vengonopuliti se non quando i polli, imbottiti di antibiotici per evitare epidemie batteriche, hanno ragiunto il peso stabilito e quini presi in massa e macellati. ma quello non scandalizza, perche è tutto fatto al chiuso, noi non lo vediamo, ,noi compriamo la nostra coscietta di pollo bella pulita pulita, nellasua candida vaschetta incelofanata.
    e i vegetariani e vegani nemmeno si sentano migliori, per coltivare verdure si sottrae territorio selvatico, si estirpano le piante che madre natura ha voluto per quel posto e si impiantano altre aliene e frutto della selezione umana, che è un ogm empirico, analogico se vogliamo, no perchè non crederete che in natura esistano gli ortaggi che comprate al supermrcato vero. ha si, il rispetto della vita. ma la vita non è anche quella di un vegetale, vita non è anch quella delle migliaia di batteri e microorganismi che vivono in simbiosi con le radici della pianta? pensate sia un bene per la natira arare, concima,seminare,diserbare ettari e ettari di terreno per coltivare soia e mais? due delle colture più inquinanti e dannore che possano esistere.certo il batterio e la zucchina non hanno gli occhi dolci e la pelliccetta morbida di un capriolo o il cinguettio di un tordo, quando li uccidi non sanguinno, e allora la coscienza è apposto. ma in natura ogni vita ha lo stesso valore perche tutti fondamentali per l’equilibrio di questo grande organismo che è la tera e l’universo. Se poi tutti fossimo vegani, non ci sarebbero più allevamenti di bestiame, e le coltivazioni come le cncimiamo, il solo compost vegetale non basterebbe, tutti a farla nei campi, o concimi chimici prodotti da industrie chimiche che consumano enormi quantità di energia, e inquinano uccidendo in un ora più esseri viventi di un cacciatore in un anno? niente più pellame, solo abiti sintetici stesso problema, produzione industriale, gravi danni ambientali. quindi, citando fabrizio de andrè: non crediatevi asolti, siete comunque coinvolti.

  2. Sul kennel niente da dire.
    Sui cacciatori si è già detto molto e nella mia zona purtroppo l’alta percentuale non è dalla parte dei “buoni”.
    Quello però che volevo contestare è il discorso del cane da caccia felice.
    Ok, il cane da penna, ma avete mai visto come ogni settimana arrivano i cani da cinghiale dal veterinario?
    Scusate la crudezza, ma in sala d’aspetto del mio veterinario, nei giorni di caccia, arrivano cani sventrati, trascinati al guinzaglio che lasciano scie di sangue.
    Si ricuce se va bene, e poche settimane dopo può essere che quello stesso cane lo ritrovi lì nelle stesse condizioni.
    No, la caccia al cinghiale è un mattatoio anche per i cani.

    • No.Lo diciamo perché siamo estero fili. Comunque non significa gabbia neanche in tedesco credo..ma è più carino chiamarlo trasportino.Riguardo ai cacciatori mio nonno lo era ed anche il mio ragazzo e sono andata a caccia con entrambi e ho conosciuto persone che adoravano i propri cani.Non serve ed è sbagliato demonizzare una categoria…così per partito preso.

      • Vero, prendersela con tutti i cacciatori non è giusto, ho conosciuto uno di loro che, una volta resosi conto di essere gravemente ammalato, la prima cosa alla quale ha pensato è stata sistemare la sua setter. L’ha ceduta – in lacrime – ad un ragazzo che non va a caccia ma che ha altri due cani, e li porta periodicamente in giro per i boschi. Ricordo che mi aveva chiesto se il pet-shop dal quale mi servo facesse consegne a domicilio, e si è assicurato che avesse il cibo migliore. Ribadisco che se dovessi andare a caccia io, morirei allegramente di fame (o brucherei il prato davanti casa).

  3. Io non ho difficolta’ a credere che chi scrive post di questo tipo sia in buona fede e creda a quello che scrive. Non che il caso contrario non possa esistere ma mi interessa poco.

    Quello che mi interessa, invece, e’ sottolineare come chi si occupa di questi temi in contesti di tipo Onlus abbia in realta’ assai poca dimestichezza con cio’ di cui si occupa e viva in un film tutto suo e non si sogni nemmeno di verificare se il suo film abbia una qualche attinenza con la realta’. Mi interessa perche’ questo “vizietto” non riguarda solo i cani ma e’ un po’ trasversale a tutte le organizzazioni che si collocano nel terzo settore. Lo so, vado a sbattere sempre li’: la strada dell’inferno e’ lastricata di buone intenzioni ma le buone intenzioni non rendono una persona competente.

    Riguardo kennel e cacciatori, l’utilita’ del primo e’ evidente senza tanti commenti e per i secondi i pregiudizi la fanno un po’ da padroni. Io in linea di principio sono contrario alla caccia e al massimo la ritengo ammissibile solo in casi dove diventi necessario contenere la diffusione di una specie. Non sono contrario in modo integralista ma faccio comunque fatica a capire il punto di vista di un cacciatore perche’ e’ proprio fuori dalla mia capacita’ di comprensione. Per i cacciatori che ho conosciuto – e ne ho conosciuti parecchi – il cane poteva essere tutto meno che uno strumento di caccia da maltrattare prima e abbandonare dopo. La stragrande maggioranza a un certo punto ha smesso di cacciare ma si e’ tenuta i cani e ne ha presi anche di nuovi per il solo piacere di stare con loro e alcuni di fatto usano la caccia come pretesto e il massimo del danno che fanno e’ presentarsi sullo zerbino di casa insieme al cane tutti e due completamente infangati per la gioia della moglie, Esisteranno anche quelli che corrispondo allo stereotipo del cacciatore ripugnante cosi’ come viene definito dalla ONLUS che ha pubblicato il post ma indipendentemente dal dato di realta’ quella della ONLUS rimane comunque una fantasia.

  4. grazie Valeria! questo è il genere di notizie ed informazioni che mi fa prediligere il tuo sito. Va nella categoria tanto scarsa, ahinoi, del SERVIZIO PUBBLICO, grazie.

  5. Parlando del kennel, per me non esiste che il cane sale in macchina senza entrarci: all’inizio non l’usavo e legavo il cane nel bagagliaio, lui provò a scavalcare il sedile posteriore e si incastrò a metà tra i sedili; io mi sono distratto e ho fatto un frontale con un bel muro di quelli antichi costruiti bene: macchina distrutta e da buttare. Grazie ma ho imparato la lezione! Per quanto riguarda i cacciatori, qualcuno ne ho conosciuto e mi sento di spezzare una lancia in favore del rapporto che hanno con i loro cani: ce ne sono che li trattano bene e molti che raccontano che il cane a cui si affezionano di più è proprio quello inabile a cacciare mentre vi posso assicurare che ho visto persone che non trattano benissimo i cani anche nell’agility o nel mondo delle gare di bellezza, nelle quali il cane viene visto come uno strumento per portare a casa il premio. In tutti i settori ci sono le esagerazioni e di solito nella cinofilia dove c’è esagerazione c’è un cane che ci rimette. Soffre più un cane nel trasportino o che va a caccia rispettato dal proprio padrone o un cane che sta 3 ore legato stretto a un tavolo da tolettatori perchè deve essere perfetto quando entra nel ring?

  6. Salve a tutti. Non so se può essere utile ma il sito Autotrader stila periodicamente una lista di auto che vengono testate per il trasporto dei cani, prendendo in considerazione vari parametri (dimensioni, comodità del bagagliaio per il trasportino, optional della casa per il trasporto dei cani…)

    Post scriptum sulla caccia. Premetto che sono contrario alla cosiddetta caccia sportiva. Vengo da un paesino in alta collina, interamente circondato dai boschi e i praticanti della caccia superano quasi metà della popolazione (uso questa iperbole per descrivere la situazione, perché la caccia viene tramandata anche nei giovani, che si mostrano parecchio interessati-sono coetaneo di questi giovani). Ci conosciamo tutti, conosciamo anche il modo di comportarsi degli altri a grosse linee. Ho visto box e cani da caccia. Sinceramente ho visto situazioni molto migliori di quelle che vengono descritte sui vari post o articoli che per me rientrano nella ”guerriglia mediatica”. Sicuramente ci sono casi di maltrattamento, scarsa igiene, metodi duri per l’addestramento e abbandono quando non più utili(cosa a cui faccio fatica a pensare) ed è giusto denunciarli con la massima decisione. Però usare la falce per tagliare tutto ciò che passa sotto secondo me non aiuta, anzi crea solo più astio e incomprensioni. Infatti penso che proprio per la loro utilità e per tutti i costi (come tutte le varie attività con i cani, se fatte nel modo giusto, costano) i cacciatori ci tengano. Utilizzo questa frase parecchio cinica, ma che secondo me descrive l’interesse verso il cane anche di chi non ha un interesse passionale diciamo verso la cinofilia. Conosco gente il cui cane da caccia, che viene utilizzato per la caccia, vive nelle abitazioni. Quindi anche loro possono avere questo ”morbido cuscino”. Però quando vengono portati nei prati o nei boschi sembrano che abbiano assunto degli stimolanti, perché partono a mille dalla felicità. Suppongo che anche le varie mute di cani (per esempio per la caccia al cinghiale), quando vengono liberati per accerchiare la preda, siano al settimo cielo. Preferisco pensare che si divertano nel loro ”lavoro” anche se poi vivono in un box (sono testimone di veri e propri recinti di pregevole fattura e di notevoli dimensioni dove potevano vivere in branco) che vederli vivere in casa o in un giardino ed essere guardati a malapena. A tal proposito porto l’esempio dei vari Labrador che vengono presi dalle famiglie perché fa molto ”Io & Marley” e poi vengono lasciati ad ingrassare nei giardini, torturandoli di solitudine. Non vanno a caccia, non vengono portati nei trasportini , ma sono notevolmente più tristi. Può essere il giardino più grande del mondo, può avere giochi di ogni tipo, ma non so quanto si possa divertire. È come lasciare un bambino in una stanza dei giochi da solo per tutto il giorno.Il bambino secondo me dopo qualche ora ti chiama a ti dice ”Ao, perchè non ce stai tu?” (Riportando la frase di un mio amico con cui avevamo intrapreso il discorso). Quindi non dico che non ci siano delle ”persone” che non abbiano cura dei loro cani (di solito non hanno cura neanche delle persone), ma ritengo sia esagerato considerarli tutti dei diavoli.

  7. Parlando di cacciatori che tengono 5 e più cani in gabbie anguste senza mai farli uscire se non le rare volte in cui va a caccia, bene, farei un grandissimo casino anch’io se ne avessi la possibilità, ma purtroppo non solo non ce l’ho, ma se solo ci provassi, verrei rinchiusa all’istante, perché da noi è normale! Quando ho detto a un cacciatore perché quantomeno non li lasciava in giardino, mi ha risposto che glielo avrebbero rovinato, e che comunque i suoi sono abituati e “sono fatti per stare chiusi”, sono cani da caccia, mica come il mio che è un cane costoso e da compagnia (io ho un bassethound!!).
    Parlando di kennel, ho visto delle facce un po’ strane quando ho detto che lo uso a casa. Poi le stesse facce si sono rilassate quando ho detto che il cane ci entra ed esce da solo perché ci dorme, e che “la porticina” la chiudo quando serve. Per me è un ottimo strumento, anche se in macchina purtroppo non mi ci entra e l’unico compatibile, è troppo piccolo per il cane. Quindi ho optato per il portabagagli. Però mi chiedo: e se fossero due? Il portabagagli non va bene? Considerando che comunque è abbastanza alto …

    • ma i cani da caccia sono molto costosi invece! premetto che sono contraria alla caccia e che i cacciatori mi fanno anche un po’ paura dato che girano intorno a casa mia… (anche se pure li la questione è molto + complicata ovvero: fra mangiare un animale del supermercato tirato su in batteria o mangiarne uno cacciato o da un agriturismo dove li vedi girare soddisfatti fino a mezzora prima di morire l’ideale è la seconda, comunque in genere sono contraria). vabbè per dire i cacciatori in realtà spendono molti soldi per i loro cani che sono quasi tutti molto docili e la caccia la hanno nel sangue, non vanno addestrati, + che altro vanno dati degli stimoli a cui il cane da caccia reagisce bene di natura. sono cani molto equilibrati che se si trovano davanti un viuandante lo trattano con socievolezza per poi proseguire oltre a fare quello che devono fare… e a seguire il loro padrone con cui di conseguenza hanno un buon rapporto altrimenti che ci tornerebbero a fare… purtroppo cmq fanno pena anche a me, da bambina li liberavo sempre per giocarci assieme e ci beccavamo tante di quelle sgridate dal padrone aahahah. il cane del marito di una mia amica ha la gabbia nel loro giardino quindi a contatto coi bambini e la famiglia attraverso le sbarre… e la sera corre come una pazza per quella mezzora se le va bene di + e poi basta. fa le feste a tutti corre, corre lecca e torna in gabbia. a me fa pena ma si rovinerebbe l’attitudine alla caccia dice il proprietario quindi la sua vita è questa. però devo dire non sembra un cane triste e ci spendono dietro davvero tanto di veterinario eccetera

      • Io parlo di UNA situazione penosa. Chiaro che ce ne sono di migliori e sicuramente “ideali”.
        Non ce l’ho con i cacciatori, se i cani li trattano bene, a me importa poco, ognuno fa le sue scelte. Il fatto è che ci sono casi di maltrattamento totalmente giustificati o ignorati, e gli artefici non tutti sono cacciatori. E’ proprio l’ignoranza che fa male, non so se mi spiego …

  8. Sulla questione kennel niente da dire, ci mancherebbe, sicuramente in macchina è il modo più sicuro di trasportare un cane. Purtroppo io ho lo stesso problema di spadino (due cani grossini), quindi la questione è più complicata. Il video sui crash test mi ha fatto davvero impressione.
    Sulla questione cacciatori, al di là della stupidata sui trasportini, trovo purtroppo abbastanza vero tutto il resto. Premetto che sono vegana, quindi si può immaginare cosa pensi della caccia in sè. Riguardo i cani, ok, non bisogna fare di tutta l’erba un fascio, sicuramente ci sono tanti cacciatori che amano i propri colleghi pelosi e che mettono il loro benessere al primo posto. Però dai, sono mosche bianche. La stragrande maggioranza dei cacciatori vedono il cane come uno strumento, alla stregua del fucile, per cui se non è buono per la caccia (o è ormai vecchio) si butta, quando la stagione è finita si rimette nella teca (o nel box nel caso del cane), per non parlare dei metodi di addestramento non propriamente “gentilisti” e del generale atteggiamento verso il cane.
    Ok, in tutti gli sport ci sono maltrattatori di cani, ma secondo me è il punto di partenza che cambia: solitamente chi fa sport con il cane lo fa (semplificando) perchè vuole fare qualcosa di bello con il proprio compagno. Cioè il cane (o comunque il suo benessere, il suo rapporto con noi ecc.) è il fine in questo caso. Chi pratica la caccia solitamente è qualcuno che si diverte a sparare agli animali (e qui ci si potrebbe scrivere un trattato di psicologia), a cui piace la caccia in sè, e la pratica per il proprio piacere. Poi per praticarla servono una serie di strumenti, tra cui il cane. In questo caso quindi il cane è solo un mezzo, e come tale viene trattato.

    • Boh, non so, dalle mie parti saranno tutti santi, si vede… La caccia fa ribrezzo anche a me, non mi capacito di come si possa trovare divertente sparare a un animale, però sulla questione “cani” non ho proprio notato quello che dici tu. Vivo in montagna e conosco un sacco di cacciatori, magari gente che passa l’estate in alpeggio e in autunno sfodera la doppietta, però ha cura dei propri cani, siano essi da caccia o da pastore, tutto l’anno.
      Certo, quasi nessuno di questi è un esperto cinofilo e di certo non hanno mai messo piede in un campo di addestramento, però vogliono bene ai loro cani.
      Non dico che non ci siano i somari che li considerano oggetti, ma, da quanto ho potuto osservare, da questo punto di vista sono peggio i pastori.

      • Non so che dirti, può darsi che la situazione cambi a seconda della zona. Mio suocero è cacciatore e di cacciatori ne ho conosciuti, e la tendenza che vedo è quella che ho descritto nell’altro commento. Sicuramente ci sono quelli più o meno sensibili, più o meno rispettosi del proprio cane, anche se non riesco a capire come qualcuno che prova divertimento nell’uccidere un animale possa poi voler bene a un altro, ma sicuramente sono io limitata. Poi per esempio dalle mie parti i canili sono popolati quasi esclusivamente da cani da caccia, chissà come mai. Però ti ripeto, ci sta che la mia zona sia particolarmente “sfortunata” come assortimento di cacciatori.
        Che siano peggio i pastori ci sta tutta, ma di quelli non ce ne sono molti da me o comunque io non li conosco perciò non saprei dirti.

        • io amo i miei cani ma ieri sera ho messo la trappola x i topi perchè ne ho visto sfrecciare uno in sala (se stasera non l’ho preso mi ci arrabbio), metto l’insetticida contro gli scarafaggi e secco i vespai, assumo gli antibiotici e quando fanno effetto sono felicissima. Si possono uccidere gli altri animali e volere bene ai cani

        • Ti dirò, pure io non riuscivo a capacitarmi di come chi uccide un animale ne possa amare un altro, ma il fatto è che il mondo non è in bianco e nero e che non esistono “buoni” e “cattivi”. Il cacciatore*, da quanto ho capito parlando con alcuni di loro, non va a caccia per sfogare un odio represso, o perché vuole sterminare tutto ciò che si muove in un bosco o in alpe, ma per “stare a contatto con la natura”, per “l’emozione dell’appostamento” e per il “desiderio di confrontarsi con la natura” e, in un certo senso, “esserne parte”. Ora, si può discutere se la caccia sia il modo migliore per fare tutto ciò – secondo me ASSOLUTAMENTE no, tant’è vero che, se potessi, la renderei illegale – ma il fatto è che i cacciatori non sono mostri e ogni discussione sull’argomento dovrebbe partire da questo presupposto. Se queste sono le premesse, non mi sembra tanto impossibile che chi va a caccia ami il proprio cane e lo tratti con rispetto e attenzione: se vedi le cose così, il cane non è un semplice strumento, ma un “compagno di avventure”.
          Poi ti ripeto, non so dove vivi tu, io sono sulle Alpi lombarde e questa è la situazione che vedo io, non metto in dubbio che altrove le cose possano essere ben diverse!
          * ovvio che ci sono anche i pazzi squilibrati, i sadici, quelli che sparano perché proprio si esaltano nell’ammazzare qualcosa… ma le persone pericolose e “deviate” ci sono ovunque, non sono solo tra i cacciatori, anche se, ti concedo, forse il fatto che si cacci con un fucile in mano è un incentivo per questi soggetti a diventare cacciatori.
          Ps. pensandoci bene, io conosco gente che va a caccia con al massimo 3-4 cani, effettivamente non so come si gestiscano quelli che hanno una muta più numerosa, può anche essere che li sbattano in gabbie microscopiche e li tirino fuori solo in autunno, non so…

          • No certo, io non penso che siano mostri, sicuramente la maggior parte sono persone normali, per bene. E so che quello che dicono è che i motivi per cui cacciano sono proprio questo confronto con la natura che dici (come se 40 cacciatori con altrettanti cani contro 1 cinghiale, o un pallettone contro uno scricciolo potessero essere definiti confronti….), questo “godersi la natura” (come se senza fucile non ci si potesse godere), l’emozione dell’appostamento ecc.. Ma secondo me in fondo quello che piace loro è proprio l’uccisione in sè, la vittoria contro l’animale selvatico, la sensazione di virilità e potenza. Comunque ti ripeto, mio suocero è cacciatore ed è una bravissima persona, come tanti altri che ho conosciuto. Però senti e vedi tante cose brutte, penso a un tizio che raccontava quasi fieramente di quando appena adolescente ha tirato una fucilata al suo cane che si sentiva male. Oppure penso all’abitudine che molti qui hanno di dare il solito nome a tutti i cani che hanno (nel senso di dare al nuovo cane il nome del vecchio morto). Questa è una sciocchezza certo, però mi fa un po’ capire come consideri il tuo animale. Penso a tutti i cani sventrati dai cinghiali. Io sto nella zona costiera in provincia di Livorno e qui da noi i cacciatori manco si sognano di far entrare in casa il cane o di portarlo a fare passeggiate senza scopo venatorio.Comunque mi fa piacere che da te le cose siano diverse, meglio così!

          • Sottoscrivo, anche io sono toscana e purtroppo la realtà della caccia che conosco, corrisponde alla tua.
            Ho appena scritto dei cani da cinghiale sventrati ogni settimana.
            Basta andare dal veterinario in quei giorni e vedere come arrivano.

          • Mio zio era cacciatore e tutti i suoi cani quando son diventati vecchi e non ce la facevano più (nel senso che non ce la facevano più a vivere, non a cacciare) si son beccati un pallettone in testa da lui invece che un’iniezione di tanax. Con le lacrime agli occhi. Lo racconta non vantandosi ma come fosse la cosa migliore e sicuramente per lui quella è la scelta migliore non per risparmiare i soldi del veterinario (prima di arrivare a quella decisione spende tutto il necessario in cure…) ma per il cane

          • Sul discorso del “piacere dell’uccisione” non lo so, può essere che sia una cosa che non si dice perché un po’ ce ne si vergogna, però la gente con cui ho parlato giurava e spergiurava che quando tornava a casa a mani vuote provava lo stesso grado di soddisfazione provato le rare volte in cui veniva abbattuto qualcosa. Non so se sia vero, eh, questo è il punto che più mi risulta incomprensibile e quello su cui ho chiesto di più, la risposta ricevuta è sempre stata quella… ma non so, forse, come ho detto, anche se la ragione fosse quella che dici tu non credo che la gente lo ammetterebbe così candidamente.
            Personalmente trovo che fare un giro sui tanti forum dedicati alla caccia, senza metterci becco e semplicemente leggendo, possa far capire un po’ che aria tira da quelle parti… il quadro che ne emerge è un po’ diverso da quello descritto dalle tante associazioni animaliste – anche se, ovviamente, ci sono tante affermazioni che mi farebbero voglia di prendere a padellate chi le ha scritte.
            Sulla caccia al cinghiale sono assolutamente d’accordo con te, se tante ne ho sentite quella è davvero pericolosa per i cani: fortunatamente qui da me di cinghiali ce ne sono pochissimi (qui nella mia zona sono proprio assenti), quindi di queste scene non ne ho mai viste.

    • non è affatto vero, dopo che sei andato a caccia con un cane per 8-9 anni è come un fratello non lo butti di certo via, consco tnti cacciatori che hanno pianto come bambini quando gli è morto il cane.

    • Premesso che anch’io non amo la caccia, la penso come Valeria sulla gratificazione che il cane (soprattutto se del gruppo relativo, vd.retriever o cani da ferma,segugi e compagnia loro) ne trae, e credo che non si possa generalizzare nè parlare di “mosche bianche”, anche se mi rendo conto sia difficiel da far capire dato che generalmente quando un cacciatore (inteso come nè “mosca bianca” nè “orco cattivo”, semplicemente uno che ha la passione, per quanto discutibile, dell’attività venatoria) si vede in giro col suo cane non passeggia con il fucile in spalla e la mimetica addosso, magari lo incontri a passeggio per il paese con il suo setter/pointer/labrador allegro e non ti viene manco in mente di associarlo a stermini di selvaggina… Ho conosciuto diversi cacciatori che hanno amato i loro cani vivendoli come compagni, com’è naturale che sia per chi ha un cane e lo considera membro della famiglia,prendendosene cura senza pensare solo alla performance venatoria anche quando vecchi e malati, e soffrire moltissimo alla loro morte. Questo per dire semplicemente che credo che anche per quanot riguarda i cacciatori, prima di giudicare dobbiamo forse riflettere un attimo su quanto ne sappiamo della persona prima di infilarla in un preconcetto di categoria. Non significa che non ci siano cacciatori indegni dei loro compagni vivendoli come meri strumenti, ma per quel che ho potuto vedere mi sono dovuta ricredere in più occasioni, in questo caso felicissima di essermi ricreduta.

  9. Ma io mi chiedo e dico…ma sta gente si guarda mai allo specchio? Loro hanno sempre lo sguardo allegro e felice h24? Perché io no! a volte è felice, a volte rilassato, ma altre è stanco o preoccupato… e così il mio cane. Domenica mi faceva uno sguardo simile perché dopo averlo caricato in macchina il marito è tornato un attimo in casa a prendersi la cintura, ed è lo stesso sguardo che ci fa tutte le sere dal suo cuscinone mentre aspetta che finiamo di cenare…attesa con annessa implorazione “dai sbrigati”

  10. A me sembra una serie di attacchi gratis. Prima di tutto facciamo 2 conti sui cani maltrattati e sono certa che noi sia colpa solo di cacciatori.

    Seconda cosa:ma se il cane sta dentro il trasportino che faccia volete che abbia?
    La mia si diletta in espressioni cento volte peggiori e mugolii vari quando la chiudo dentro per lavare per terra!!!

  11. questione:
    io ho due cani di taglia medio-grande: Emy, una greyhound e Rum, un Vizsla. entrambi pesano intorno ai 30 kg, ma non sono di certo tozzi, ed hanno un ingombro non da poco.
    Dal momento che sto per cambiare auto (adesso ho una fiat bravo con i sedili posteriori ribaltati) su quale tipologia di mezzo dovrei orientarmi? insomma, per senso logico io mi orientavo su una passat variant, una volvo v70, una ford s-max oppure una mondeo (usate…non sono un nababbo…) per via della capienza e soprattutto profondità del bagagliaio, per consentire ad entrambe i cani di sdraiarsi agevolmente e contemporaneamente durante i viaggi.

    ma quale tipo di auto sarebbe indicata per la loro sicurezza? non esiste mezzo abbastanza largo che mi permetta di sistemare due kennel di quelle dimensioni con il lato fronte marcia…
    qualcuno con cani come i miei ha trovato soluzioni interessanti???
    apertissimo ai consigli!

    • Esistono dei kennel fatti apposta per contenere due cani, e non hanno l’ingombro come se fossero due separati. Se ti orienti verso quelle macchine, questi kennel ci stanno benissimo! prova a guardare sui siti…vedi qual’è la dimensione, e di solito c’è anche scritto in che macchina entrano!

    • c’è una famosissima marca tedesca che fa i kennel migliori del mondo, testati per la sicurezza e su misura per ogni tipo di cane e macchina…sono ahimé anche i più costosi sul mercato, ma se uno li compra non li butta via mai più perchè sono eterni….io li punto da un pò, sto mettendo via i soldi 😉

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