di VALERIA ROSSI – Questa ancora ci mancava: un autista dell’ autobus che va da Casale Monferrato a Vercelli non voleva far salire una ragazza non vedente a causa delle dimensioni del suo cane guida (che è un labrador, non un tyrannosaurus rex), impedendole così di recarsi al lavoro.
Fortunatamente gli altri passeggeri sono insorti, mostrando solidarietà e senso civico, e quando uno di essi ha minacciato di chiamare la polizia l’autista cinofobo ha desistito e si è limitato a chiedere alla ragazza di “salire dalla porta posteriore, in modo che non la potesse vedere”.
La storia si può leggere su “La Stampa”di Alessandria, e tutti i commenti sono stati severissimi nei confronti dell’autista: forse solo perché si trattava di un cane guida… dato che non si vede quasi mai altrettanta severità nei confronti di altre manifestazioni cinofobe.
In ogni caso, l’episodio è gravissimo e si spera che nei confronti dell’autista vengano presi provvedimenti molto seri: i cani guida, per legge, possono entrare ovunque e accedere a qualsiasi mezzo pubblico perché, se così non fosse, verrebbe limitata la libertà personale del non vedente.
Trovo gravissimo anche che l’autista abbia rifiutato di fornire le proprie generalità: non è normale che in questo Paese si possa bellamente ignorare (o tentare di ignorare, come in questo caso) la legge senza neppure prendersi le proprie responsabilità.
Per fortuna, in questo come in altri casi, si comincia a vedere una presa di posizione ferma da parte dei cittadini. Forse c’è qualche speranza anche per gli italiani.
Cane guida “troppo grande”?

e giusto per commentare anche l’articolo posso solo dire che se la mia ignoranza – in questo caso ANCHE ma non solo nel senso di non conoscenza – può passarla liscia quando sono “in libera uscita”, quando sono sul mio posto di lavoro (in questo caso l’omino seduto alla guida del bus) non deve esistere che non conosco le regole. Speriamo che l’Azienda di trasporti in oggetto faccia adeguata formazione ed informazione al suo personale. (tyrannosaurus rex troooppo forte, per queste cose adoro Valeria Rossi!)
Di questi tempi ridefiniscono continuamente il concetto di bestie…
Buongiorno, io sono in carrozzina ed ho un cane d’assistenza addestrato, che fino ad ora non era equiparato ai cani guida, con quindi tutti i problemi del caso (problemi a salire sui mezzi pubblici, ad andare in negozi, supermercati, ecc.) . Ora, con l’approvazione delle Linee Guida in materia di interventi assistiti con gli animali (IAA), da parte della Conferenza Stato-Regioni, art.6 c.3 sono (o saranno) equiparati ai cani guida per non vedenti. Questo sembrerebbe risolvere i problemi (almeno teoricamente, visto l’articolo), ma poi, all’articolo 10 delle Linee Guida si dice: “… i cani d’assistenza di cui al presente capitolo, devono seguire un percorso educativo e di addestramento che rispetti i
requisiti previsti dall’Assistence Dogs International (ADI)”, ma in Italia non esistono “scuole per cani d’Assistenza” riconosciute dal’ADI, quelle poche che ci sono seguono i percorsi educativi stabiliti ma non hanno un riconoscimento formale. Qualcuno ha avuto modo di approfondire il tema? Il mio cane d’assistenza addestrato e certificato dalla scuola che lo ha preparato, ora è equiparato ad una cane guida?
Quando sento cose come queste, mi vergogno di essere italiana!
mi spiace, non posso esserle utile.
mi vergogno e mi scuso, da cittadina di questa italia che è allo sbaraglio completo, per storie come questa riportata sopra.
Parlando senza cognizione di causa io ti risponderei di sì perché dice espressamente “che rispetti i requisiti previsti da …” e non “che sia certificato da ADI o altro ente formalmente riconosciuto da ADI”. Detto quello che prevedono logica e sintassi l’interpretazione che ne possa dare un polit-burocrate è imprevedibile. Io cercherei di contattare un qualche ente con un minimo di “credibilità istituzionale” (il primo che mi viene in mente è l’asl di zona, competente sia per le norme igieniche – supermercati- che per l’anagrafe canina e i servizi veterinari) per farmi scrivere quest’interpretazione nero su bianco. Poi giri con i 2 fogli, norma ed interpretazione, perché già molti disattengono (o ci provano) la legge sui cani guida per non vedenti che è vecchissima, figuriamoci una nuova norma.
Grazie a tutti per le vostre risposte. Per quanto riguarda la certificazione l’associazione che addestrato il cane me l’ha già data, e per tagliare la testa al toro, sono in attesa di svolgere l’esame per la certificazione ADI internazonale in primavera in Austria, visto che non ci sono al momento centri italiani. Proverò comunque a rivolgermi all’Assessorato Lombardo, anche se ho poche speranze 🙂