venerdì 10 Ottobre 2025

Il cane giusto nella famiglia giusta… nasce dalla sincerità

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Valeria Rossi
Valeria Rossi
Savonese, annata ‘53, cinofila da sempre e innamorata di tutta la natura, ha allevato per 25 anni (prima pastori tedeschi e poi siberian husky, con l'affisso "di Ferranietta") e addestrato cani, soprattutto da utilità e difesa. Si è occupata a lungo di cani con problemi comportamentali (in particolare aggressività). E' autrice di più di cento libri cinofili, ha curato la serie televisiva "I fedeli amici dell'uomo" ed è stata conduttrice del programma TV "Ti presento il cane", che ha preso il nome proprio da quella che era la sua rivista cartacea e che oggi è diventata una rivista online. Per diversi anni non ha più lavorato con i cani, mettendo a disposizione la propria esperienza solo attraverso questo sito e, occasionalmente, nel corso di stage e seminari. Ha tenuto diverse docenze in corsi ENCI ed ha collaborato alla stesura del corso per educatori cinofili del Centro Europeo di Formazione (riconosciuto ENCI-FCI), era inoltre professionista certificato FCC. A settembre 2013, non resistendo al "richiamo della foresta" (e soprattutto avendo trovato un campo in cui si lavorava in perfetta armonia con i suoi principi e metodi) era tornata ad occuparsi di addestramento presso il gruppo cinofilo Debù (www.gruppodebu.it) di Carignano (TO). Ci ha lasciato prematuramente nel maggio del 2016, ma i suoi scritti continuano a essere un punto di riferimento per molti neofiti e appassionati di cinofilia.

di VALERIA ROSSI – Sempre più spesso mi accorgo di aver fatto, probabilmente, un po’ “troppo” terrorismo su certe razze canine, tra i “veri standard” e gli articoli un po’ più seri… perché sempre più spesso mi contattano persone preoccupatissime, chiedendomi se saranno in grado di gestire il cane X o Y.
Di solito io cado dalle nubi, per dirla alla Checco Zalone: non solo perché non sono assolutamente in grado di rispondere senza conoscere le persone in oggetto (dirmi “faccio tante passeggiate” o “passo molto tempo in casa” è un po’ pochino… e quelli che cercano di raccontarmi davvero tuttissimo della loro vita mi scrivono dei papiri che non sempre riesco a leggere fino in fondo!), ma soprattutto perché mi sembra che alcune razze ormai siano considerate alla stregua di piranhas o tigri del Bengala.
Oh, ma diamoci una calmata: stiamo parlando sempre e solo di CANI!
Avete presente? I migliori amici dell’uomo… i fedelissimi compagni… quelli che darebbero la vita per il loro umano…
Guardate che sempre quelli, sono. Non è che la selezione, sportiva o utilitaristica che sia stata, abbia creato dei Frankenstein dog: i cani sono ancora CANI. Tutti.
Le tigri del Bengala stanno, appunto, nel Bengala (ammesso che ce ne sia rimasta ancora qualcuna).

malin_voloPoi si sa che alcune linee di sangue, in alcune razze, sono state “spinte” parecchio: ma non tutta la razza!
Se si vuole un grigione facile da gestire (che non significa “un mammalucco”, ma un cane “normale”), o un malinois disposto a passare un po’ di tempo sul divano, o un border collie capace di starsene qualche ora in casa da solo senza arrampicarsi sui muri… lo si trova.
Bisogna solo individuare un allevatore serio, spiegargli con la massima onestà non tanto “quello che vogliamo”, ma “quello che siamo disposti a dare”, e con ogni probabilità riceveremo il cane giusto per noi.
Certamente non ha senso chiedere un malin o un border che possano stare fermi e tranquilli, magari pure da soli, per dodici ore al giorno: questo è bieco egoismo, non cinofilia.
Ma se si ha un’idea abbastanza realistica delle doti caratteriali di una razza, e se si è disposti a dare al cane la possibilità di esprimerle, allora non dovrebbero esserci grossi problemi.
L’importante è che il neofita, o il non-troppo-attivo, o quello che ha poco tempo, non vadano proprio a cercarsi le linee da lavoro più spinte: cosa che invece, purtroppo, vedo succedere abbastanza spesso.
La Sciuramaria va a vedere la gara di Mondioring, si innamora del malinois che ha vinto e prenota un suo cucciolo: mappecché, se sai già che il massimo movimento che gli farai fare sarà il giro dell’isolato per la pisciatina di rito?

malin_tappetoE’ chiaro che un cane così poi dà di testa, se non lo fai lavorare seriamente… ma in questi casi sparerei anche all’allevatore che un cane così lo dà alla Sciuramaria.
Lo stesso vale, ovviamente, per tutti i cani lupi cecoslovacchi che vedo in mano alle ragazzine, per i pastori del Caucaso al guinzaglio del vecchietto col bastone o per i cani corsi portati a spasso (chi porta chi?) dal bambino di dieci anni. Ma vale anche per i meticci del canile: perché portarsi a casa proprio quello che fa il giro della morte sulla rete dei box, se cerchiamo un compagno per una vita prevalentemente sedentaria?
Abbinare il cane giusto alla famiglia giusta non è difficile: ci vuole soltanto un po’ di onestà intellettuale da ambo le parti.
Chi vende (o fa adottare) deve avere il coraggio di dire, quando è il caso, “Questo non è il cane giusto per voi”.
Chi compra (o adotta) deve essere sincero quando si presenta: sincero anche con se stesso, perché troppo spesso persone adulte si comportano esattamente come il bambino di dieci anni che vuole un cane e promette che ci penserà lui, che farà tutto lui, che gli darà da mangiare, lo porterà fuori, lo farà giocare… dopodiché mantiene la promessa per una settimana circa.

pinocchio_grillIl bambino, quando dice quelle cose, ci crede: ne è convintissimo. Ma a dieci anni è normale mentire senza sapere di mentire: a quaranta o a sessanta, un po’ meno. Eppure troviamo stuoli di Sciuremarie e Sciurmari che fino a quel momento hanno fatto il massimo di attività fisica arrivando fino al parcheggio a venti metri da casa… e che di colpo si autoconvincono (e quindi raccontano) che frequenteranno un campo, che si alzeranno alle cinque del mattino per andare a fare piste o che svolazzeranno come farfalle tra gli ostacoli di agility.
Chiaro che se poi uno ci crede e gli affida il cane iperattivo o supertosto, non è colpa sua.
Chiaro che se questa convinzione dura tanto quando quella del bambino di dieci anni, e il cane viene regalato a fare il nano da giardino o il copridivano a quattro zampe, il poveraccio sclera.
Onestà e sincerità, quindi, prima di tutto allo specchio e poi di fronte all’allevatore (o ai volontari): anche perché guardate che non c’è nulla di cui vergognarsi, se non ci sentiamo all’altezza di un cane “tosto” o “spinto”.
Saremo semplicemente più felici – e meno in difficoltà per i prossimi quindici anni circa – con un soggetto più tranquillo.

 

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  • Valeria Rossi

    Savonese, annata ‘53, cinofila da sempre e innamorata di tutta la natura, ha allevato per 25 anni (prima pastori tedeschi e poi siberian husky, con l'affisso "di Ferranietta") e addestrato cani, soprattutto da utilità e difesa. Si è occupata a lungo di cani con problemi comportamentali (in particolare aggressività). E' autrice di più di cento libri cinofili, ha curato la serie televisiva "I fedeli amici dell'uomo" ed è stata conduttrice del programma TV "Ti presento il cane", che ha preso il nome proprio da quella che era la sua rivista cartacea e che oggi è diventata una rivista online. Per diversi anni non ha più lavorato con i cani, mettendo a disposizione la propria esperienza solo attraverso questo sito e, occasionalmente, nel corso di stage e seminari. Ha tenuto diverse docenze in corsi ENCI ed ha collaborato alla stesura del corso per educatori cinofili del Centro Europeo di Formazione (riconosciuto ENCI-FCI), era inoltre professionista certificato FCC. A settembre 2013, non resistendo al "richiamo della foresta" (e soprattutto avendo trovato un campo in cui si lavorava in perfetta armonia con i suoi principi e metodi) era tornata ad occuparsi di addestramento presso il gruppo cinofilo Debù (www.gruppodebu.it) di Carignano (TO). Ci ha lasciato prematuramente nel maggio del 2016, ma i suoi scritti continuano a essere un punto di riferimento per molti neofiti e appassionati di cinofilia.

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16 Commenti

  1. A me, su Youtube, parlando di cani ho dette “bisogna dire che un Clc non è un Pastore tedesco, un Akita non è un Husky, un Dogo ed un Corso non è un bull terrier” EVVAI CON LE OFFESE!

    No, siete seri?

    Ovviamente, senza togliere nulla all’educazione…ma una madre con cinque figli con un Clc? -.-”

  2. Quando si è trattato di riprendere un cane, ho cercato fra allevamenti vari. Poi ho scelto quello di Caos specificando bene quale sarebbe stata la sua vita. Me lo sarei spupazzato io per tutto il discorso attività ma sarebbe stato a lungo, molto a lungo, me lavora, anche con mi ma’, ‘na vecchietta che pesa più o meno come il doby che le dorme in braccio ( la prima volta lo ha chiamato lei che aveva freddo, adesso con me si ritiene fortunato se può starmi accanto sul divano, con lei proprio le dorme sopra. Lamenti di mi ma’ per il peso? Nessuno) e che terrorrizzerebbe Valeria se li vedesse insieme. Ho specificato che non mi interessava il canetto più promettente della cucciolata. .. volevo il più tranquillo. O per lo meno quello che pareva tale. Sono stata chiara. Ed ho avuto quello che volevo, con molto di più. Caos è tranquillo con mia madre, come può esserlo un cucciolone de dobermann, piuttosto belloccio, e voglioso di lavorare quando è con me…mi ritengo soddisfatta e pure fortunata. Ma a) sono stata molto sincera su quello che volevo e b) mi son fatta e mi faccio un bel mazzo per consolidare quello che volevo. Un cane equilibrato e sereno. A meno di febbre a 40 o fortunale, il cane il suo giretto di un’ora al campo o allo sgambamento lo fa tutti i giorni Natale e Capodanno compreso. Il minimo sindacale, eh.Ed anche a casa, gioco e lavoro. Perché puoi essere fortunata quanto vuoi, ma un po’di impegno lo devi mettere lo stesso.

    • Un problema in più è trovare l’allevatore che allevi con coscienza riguardo i problemi di salute che può avere la razza!

  3. …Ed in tutto questo, io non posso fare a meno di guardare la prima foto dell’articolo (non il cane-tigre. Quello che sta per mordere la manica..) chiedendomi se quel cane stia
    A) Volando. B) Se sia appeso a dei fili trasparenti. C) Se atterrerà spanciando, come fanno i bmbini in piscina.

    • lola mi permetto di rispondere……
      probabilmente si darà una ulteriore spinta ripoggiando a terra i 4 arti …e poi entrerà sul costume sentendosi cosi’ il cane più figo e forte della terra, ed anche un pochino del cielo.
      a me piace però pensare al finale…..al suono del fischietto della sua bipede( scusate …deviazione personale…)che lui recepirà a coda alta ed a galoppo serrato tornerà da lei felice……sperando, altra deviazione….., che decida di non saltarle in braccio accoppandola a terra come il miglior mammut.

      • Lol. Non c’è problema.
        (Ovviamente scherzavo btw..XD E’ solo che quella posa lì sembra tanto quella scena di…Cos’era? Mission Impossible? Dove il protagonista si cala con delle corde in un tunnel e si ferma poco prima di toccare una teca di vetro con dei laser, mi pare..Non posso non vederlo in quel modo lì, ora. XD)
        Ad ogni modo si sentirà un grande eroe, una volta raggiunta la manica.

  4. da parte dell’acquirente può esserci anche ignoranza in materia,cosa che non dovrebbe esserci dalla parte del venditore sia esso un privato che allevatore.Detto ciò vorrei fare una domanda:Avete mai visto un allevatore che rifiuta un cucciolo ad un
    cliente?Io in 30 anni di frequentazione del mondo cinofilo non ho mai conosciuto una persona con tale esperienza!!Basterebbero le poche domande che si sono poste nell’articolo per avere un idea di massima!Ma se poi esce che il cliente è un sedentario ed a lui sarebbe più adatto un bulldog ed invece io vendo malin?Allora meglio star zitti ed incartaglielo x bene……Quindi il problema direi è ripartito al 90% all’allevatore ed il restante 10% al cliente.

    • Saranno pochi, ma conosco due casi in cui l’allevatore ha rifiutato di fare un cucciolo a un potenziale cliente.
      Il primo, l’allevatore dal quale ho preso il mio golden, che ha rifiutato di dare il cane a una coppia perchè questa ha ammesso candidamente che il cane sarebbe stato da solo in giardino tutto il giorno, che non sarebbe mai potuto entrare in casa e che non si sarebbe potuto avvicinare alla figlia. Una bimba di 7-8 anni mi pare.

      Il secondo, capitato a noi anni e anni fa. Dal pediatra c’era questo enorme poster con tutti i cani, io lo vedo e mi innamoro della foto dell’Akita. Dato che i miei volevano prendere un cane e che al tempo non c’era internet a cui chiedere informazioni, mio padre recupera il numero di telefono di un allevatore di Akita e comincia a chiedere informazioni. Dopo aver saputo che sarebbe stato il primo cane e che in casa c’erano due bimbe piccole, ci ha fortemente sconsigliato quella razza, perdendo così un cliente.

      • Hai ragionissima…a me è stata concesso un bassotto come primo cane (con qualche perplessità…motivo in più per essermi data da fare e frequentare un campo cinofilo)….
        Qui mi faccio però un’altra domanda: quanti allevatori seri si trovano in giro? io sono sempre più convinta che esista un “mercato” parallelo di cuccioli di razza (esclusi quelli dell’Est Europa, venduti principalmente nei negozi…) o similrazza (con o senza Pedigree…come se fosse una garanzia)…il privatuncolo senza esperienza che ti accoppia il suo cane con Pedigree con un altro della stessa razza (con Pedigree) alla cavolo te li piazza in un attimo a basso costo…
        Quanti ne ho sentiti:”Tanto ha il Pedigree….”…molta gente ragiona con il “io, qui e ora”…non pensa alle conseguenze a lungo termine delle proprie azioni….e se un incompetente qualsiasi riesce a vendere un’intera cucciolata…perchè non riprovarci?
        per privato intendo una persona qualsiasi, senza competenza ed esperienza, che ficca due cani nello stesso posto al momento opportuno e al peggio svezza alla meglio i cuccioli appena nascono…
        figurati se poi selezionano l’acquirente…

  5. Il figlio di mia cugina (al tempo ancora all’asilo) voleva un cane…la madre (che ha già avuto cani, tempo prima) gli ha detto che mantenere un cane costa (veterinario compreso…)….lui è andato a prendere il suo salvadanaio pensando che i suoi risparmi bastassero….la risposta è stata no, non lo prendiamo…

  6. Si ma se una persona è onesta con se stessa un po’ gli occhi li apre. Io sono amante dei cani da difesa. Mi piacciono tanto e avendo avuto brutte esperienze in passato mi sentirei sicura a girare la sera con un bel dobermann. Ho letto il tuo vero standard e mi sono pure commossa, è uno dei più belli. Poi penso però che sono socievole da far schifo e abbraccio tutti, la mia casa è un porto di mare, ho una piccola utilitaria ed il cane mi piace portarlo ovunque. Inoltre tendo ad essere leggermente pigra. Quindi il dobermann, per quanto meraviglioso non lo prenderò a favore di un cagnolino più piccolo e socievole con tutti. Magari sarò io che dovrò difendere lui ma non rischio che interpreti male un amico che mi fa uno scherzo zompandomi alle spalle o cose così.
    Inoltre sono sempre in forse se trasferirmi o no quindi finché non sono sicura al 200% della vita che potrò offrirgli non ne prenderò nessuno. Quindi con la massima onestà possibile ora niente cane, più avanti no dobermann per quanto stupendo sia

  7. ho un arduo compito per il 2016: far capire alla mia più cara amica – che vuole prendere un cane alla figlia per la sua comunione – che nella sua di lei testa deve sostituire il concetto di “regalo” con quello di “essere vivente”. Intanto le farò leggere tuuuutti i veri standard più tuuuuuti i ti presento il.. e poi, solo alla fine se la vedrò ben spaventata, ai primi di maggio le farò leggere questo articolo ;-). Cara Valeria, continuerò a finanziare in moneta sonante le tue “azioni terroristiche” (ben conscia che ora per questa locuzione verrò intercettata e controllata dai servizi segreti di mezzo mondo, eh eh)..meglio un’adozione consapevole in più che una paranoia in meno!

    • Scusa….m’intrometto un attimo solo per farvi i complimenti e per una piccola aggiunta al tuo commento, peraltro giustissimo…..”meglio……….che una paranoia in meno”…..e io aggiungo: “…e un abbandono in più…..Ciao.

    • Povera io, ho aspettato i 19 anni…ora, visto che lo volevo da ANNI sono pure brava!
      Rispondile, ‘dopo sarà il SUO cane e non quello della figlia’!

  8. parliamone, quando senti “ciao, sono al quarto mese e stavo pensando di prendere l’amstaff di una coppia di amici che ha meno di un anno” ti viene l’affanno.

  9. Ciao! Sono una nuova utente del sito.
    quest’articolo capita a pennello, devo ammettere che io sono una delle prime a impressionarmi quando leggo i “Veri standard” ahahahah 🙂
    Sinceramente penso che questo discorso sia impossibile farlo ai “nazi-fan” delle adozioni al canile, perché puntualmente se ne escono con “é l’ammmmore che ci ha fatto incontrare” “é il cane che DEVE scegliere te11!!!11!!”
    Per fortuna vi sono anche gli adottanti moderati, con cui un discorso lo si riesce a fare, senza che cadano nei soliti stereotipi.

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