di DAVIDE BELTRAME – Tempo di elezioni (e di ballottaggi, al momento), e casualmente anche la politica si ricorda degli animali.
L’ultimo caso è stato quello di Giorgia Meloni, che per la campagna elettorale del suo partito Fratelli d’Italia alle comunali di Roma aveva puntato (anche) sull’animalismo, prima visitando il canile di Muratella e poi proponendo l’idea di dare 100 euro al mese per il primo anno a chiunque adotti un cane in canile. Operazioni e idee che non sono bastate a farla arrivare al ballottaggio, dato che è stata la terza candidata come numero di voti, ma dimostrano comunque come per l’ennesima volta quando si tratta di cani e di adozioni, i politici finiscano sempre per farne una questione di denaro e non badino quasi mai ad altre opportunità.
L’idea della Meloni infatti non è stata così originale: diversi comuni hanno istituito il cosidetto “bonus cane“, che prevede uno sconto sulle tasse (l’entità di tale sconto e la sua applicazione variano a seconda del comune, comunque di solito viene applicata una detrazione sulla TARI) in caso di adozione effettuata presso il canile municipale.
Entrambe le iniziative però mi fanno sorgere un dubbio: possibile che non vengano considerate alternative per incentivare le adozioni che non siano inerenti il denaro?
Perchè il rischio, palesato anche in diversi commenti inerenti queste iniziative, è che ci sia sì una corsa all’adozione, ma dettata più da bieco opportunismo che dalla reale volontà di aiutare un amico a quattro zampe. Se già con le “normali” adozioni ci sono casi in cui un cane finisce nella famiglia sbagliata, viene riportato in canile o peggio nuovamente abbandonato, un numero più elevato di richieste renderebbe sicuramente più complessi i controlli pre e post affido, specialmente se parliamo di grosse città come nel caso di Roma dove la mole di aspiranti adottanti interessati però più al “bonus” di 100 euro mensili che ad altro potrebbe essere molto elevata.
Certo, il concetto di base – spiegato dalla stessa Meloni a proposito della sua idea, ma valido in generale anche per il bonus cane – è che al comune costi meno lo sconto sulla tassa (o elargire una certa somma) al cittadino rispetto al mantenimento del cane in canile. Nello specifico la rappresentante di Fratelli d’Italia ha dichiarato che il comune spende 400 euro al mese per ogni cane di canile, questa cifra personalmente mi sembra decisamente “gonfiata” e messa li per fare scena, però sicuramente considerando che molti cani purtroppo permangono in canile anche per diversi anni, dare 1200 euro per un anno a chi ha adottato consente sicuramente un risparmio sul lungo termine.
Il problema però, è proprio questo: per il politico di turno, il concetto sembra essere solo matematico e si guarda più al risultato “immediato” che al lungo termine.
Non sarebbe molto più sensato, ad esempio, offrire a chiunque adotti il cane un corso per la gestione e la convivenza con il proprio amico a quattro zampe?
Specialmente nel caso di cani che arrivano dai canili (e di cui quindi spesso non si conosce il passato e, essendo in molti casi incroci di diverse generazioni, è anche più difficile poterne ipotizzare le attitudini) penso che sarebbe fondamentale per il neo-proprietario apprendere fin da subito quali siano i passaggi corretti da eseguire per non avere problemi, e sono convinto che si ridurrebbero di molto i casi di cane “restituito” al canile, che purtroppo sono tutt’altro che rari e spesso sono dovuti al fatto che il cane una volta arrivato a casa non corrisponda all’idea che si era fatto l’adottante.
Certo, in molti casi è un problema evitabile con i dovuti controlli e dialoghi pre e post affido, ma credo che anche le associazioni più serie e scrupolose abbiano avuto qualche caso di adozione non andata a buon fine, pur con tutta la buona volontà del caso.
Invece dando solo la somma X al cittadino, cosa si ottiene? Che attratto dal “soldo facile” va a fare la sua adozione, ma poi magari bada con superficialità al cane, perchè tanto ormai il suo scopo lo ha ottenuto. Inoltre non penso che il comune di Roma avrebbe sufficienti risorse per poter effettuare controlli periodici su tutti gli adottanti, e se anche le avesse probabilmente andrebbe a equiparare la spesa che aveva per mantenere il cane nel canile.
Anche perchè poi i controlli continuerebbero anche dopo il primo anno, o visto che a quel punto il comune non darebbe più denaro se ne lavrebbe le mani?
Istituire invece dei percorsi “post-adozione”, oltre ad avere probabilmente un costo ancora minore per i comuni, sarebbe un aiuto in più a chi vuole adottare davvero un cane (e non solo per ottenere dei “bonus”), consentirebbe di seguire più facilmente gli adottanti affiancandoli nei primi mesi di convivenza – che sono solitamente i più difficili – con il nuovo membro della famiglia ed essendo un “impegno in più” da prendere, scoraggerebbe chi si avvicina all’idea dell’adozione con l’idea del tanto se non va bene lo riporto indietro (e purtroppo ce ne sono…) o come mero mezzo per ottenere un vantaggio economico.
Vorrei chiedere un’altra cosa alla politica, poter girare liberamente con i nostri amici. Portarli in spiaggia con noi, al ristorante. Chiaramente rispettando tutte le regole della convivenza: pulire dove si sporca, non disturbare i vicini “alzando la voce” in abbai……Come fa qualsiasi umano nei luoghi pubblici che non butta niente in terra e che non schiamazza
In un mondo ideale la tua proposta sarebbe appunto, ideale. Ma nel mondo reale il corso regalato invece di un incentivo diventa “pure quello mi tocca fare per prendere un cane? Ma non scherziamo! Se mi fate tante menate ci rinuncio e vado a prendere il cucciolo al gardenville, magari visto che è lì da un po’ mi fanno lo sconto…”
Detto che anche per me dar soldi (o sconti in tasse) è sbagliato, resterebbero i servizi…tipo dare il cane con “dote” di crocche, guinzaglio e collare con medaglietta, fornire per tutta la vita la vaccinazione gratuita…piccole cose rivolte esclusivamente al benessere del cane, ma necessarie, tangibili, quantificabili e non impegnative per l’adottante, anzi cose che gli risolvano problemi.
In realtà il pensiero di cui parli (la prima parte, ovviamente :D) è proprio l’effetto che vorrei ottenere: in questo modo si proporrebbe per l’adozione solo chi è interessato e già è disposto a prendersi un impegno in più.
Sinceramente penso che chi andrebbe a cercare l’adozione solo per avere il ritorno economico non arriverebbe alla seconda parte del pensiero che ipotizzi, perché a quel punto il cane diventerebbe una spesa e “lui” invece ci vuole guadagnare sopra.
Sicuramente ci sarebbe chi potrebbe pensare “va beh vado al negozietto sotto casa che almeno non mi chiedono nulla”, ma quello mi sa che a volte già lo pensano quando scoprono che ci sono solitamente i controlli pre e post affido e non funziona che vai, scegli il cane che vuoi e te lo impacchettano da portare a casa.
Sono d’accordo con il discorso della “dote”, però questo non eliminerebbe il problema “cultura”: se io oltre al cane ti do anche il guinzaglio, le crocche e i vaccini gratis ma tu non capisci una fava di cani, continuerai a non capire una fava di cani. E anzi, magari non mi riporti il cane perché “ti ho regalato qualcosa” ma continuerai a tenerlo e trattarlo in modo errato.
Senza contare che le due cose si potrebbero abbinare: chi dimostra i maggiori progressi durante il corso si porta a casa anche “la dote”.
Poi va beh parlando più in generale un corso in realtà secondo me dovrebbe essere proprio obbligatorio o quasi, ma li si torna sul discorso “patentino”, e non solo per chi adotta (non per niente alcuni allevatori seri fanno effettivamente una sorta di mini-corso al neo proprietario e/o gli consegnano almeno un “libretto di istruzioni”, oltre a essere disponibili per dubbi e aiuti vari).
Insomma, concordo perfettamente sul fatto che molti il corso vedrebbero come “una scocciatura in più”, ma quelli non dovrebbero proprio avere un cane, non va cercata la “soluzione intermedia” che potrebbe andar bene anche a loro…
Dividiamo le cose: quelli che vogliono lucrarci e quelli che vogliono un cane e possono esser incentivati a prenderlo in canile.
I primi sono una brutta razza che va estinta, mentre il bonus cane dato in denaro o agevolazione tasse può solo incrementarli. Quindi quella è un’agevolazione sbagliata.
I secondi possono avere 5 diversi canali per “avere un cane”: allevamento, negozio, cucciolata casalinga, associazioni varie e canile.
Ora tu, comune, se vuoi incentivare l’adozione in canile (anche per il mero ritorno economico di riduzione delle spese…) non ci riuscirai sicuramente regalando un corso, meno che mai rendendolo obbligatorio: conosco moltissime persone che (come dici tu) già fargli digerire il preaffido è difficile perchè “…chi sei per giudicarmi?”, figuriamoci seguire un corso! Eppure son persone che garantirebbero una vita dignitosa ad un cane, magari una vita non perfetta, ma sicuramente migliore di quella cui son costretti in canile. Perchè non dimentichiamoci che lo scopo è migliorare la qualità della vita e fra il canile e la perfezione ci sono parecchi step in mezzo.
Per farti un esempio: mio padre, settantenne solo, senza esperienza, probabilmente non avrebbe mai passato nessun preaffido tranne (forse) per un cane con già tre zampe nella fossa e se gli avessi detto che doveva fare anche un corso rinunciava in partenza…invece è arrivata Betty (grazie alla mia “raccomandazione” all’associazione da cui ho preso il mio che gli ha fatto saltare il preaffido) e poco dopo il suo arrivo ha voluto fare un corso per “capirla meglio” (va beh anche questo era caldamente “raccomandato” da me…) e adesso hanno uno splendido rapporto e sono entrambi felici.
Ho scritto un romanzo e alla fine mi son quasi persa…il sunto è che secondo me per incentivare l’adozione in canile servono premi “positivi” per superare tutte le diffidenze (pre e post affido e vissuto del cane) che le persone hanno rispetto ad altri canali di “acquisto”, mentre la cultura cinofila va fatta in altre sedi e momenti.
Già vedo la carogna di turno che con 1200 euro l’anno tiene il cane alla fame e si fa la vacanza con quei soldi…..magari abbandonando pure il cane dopo dopo che non è più una fonte di soldi…..io metterei un’esenzione sulle spese veterinarie…..infondo sono obbligatorie, inevitabili e in caso di adozioni si sa che la salute è ancora più un’incognita…..mi sembra un buon modo per arginare la furbizia comune….
caro Davide, ci sono mestieri che, richiedendo onestà e sacrificio, andrebbero fatti solo per passione ( medico, veterinario !! – ne ho incontrato uno che aveva paura del mi cane…- e politico…) ma che attualmente vengono svolti spesso per passione sì, ma quella del denaro. Ora, essendo i politici in prima fila sotto questo aspetto, pensare che sappiano valutare cose oltre il ritorno pecuniario… mi pare improbabile. Sono cattiva? forse, ma di quel che dico purtroppo son convinta.
Nella mia regione esiste il Parco canile (con educatori ed istruttori qualificati, che si occupano degli ospiti con le dovute competenze tecniche).Prima di adottare un cane della struttura si partecipa ad alcuni incontri obbligatori all’interno del canile stesso….che gli enti locali investano in questo tipo di canile…..Inoltre si cedono i cani agli adottanti dopo un eventuale percorso di recupero od educativo….
Bravissimo!!!
secondo me la politica non dovrebbe preoccuparsi di incentivare le adozioni. Non sono gli incentivi che svuotano i canili. Dovrebbe invece preoccuparsi che non vengano riempiti, pianificando sterilizzazioni su larga scala, e osteggiando le cucciolate di casa.
Parole sante, ma mi sa che con i porelli che finiscono in canile certa gentaglia ci campa proprio… Altro che incentivare le sterilizzazioni, questi sperano che arrivino sempre più cuccioli da spremere per bene…sigh.
eh il sentore c’è…
ma ci sono anche tanti tanti incoscienti che non vedono come un aspetto grave lasciare che nascano cucciolate di meticci, anzi quasi naturale!
Sapessi quante…proposte indecenti abbiamo avuto per il chihuahua…che non avendo pedigree è un allegro meticcio XD
Assolutamente vero, però visto che i canili sono *già* pieni, anche aiutare a svuotarli è utile. Soprattutto evitare che cani già adottati tornino in canile perché riportati o nuovamente abbandonati.
Poi, sicuramente, sarebbe molto importante come dici anche far sì che si riducano i “nuovi arrivi”, ma direi che una cosa non esclude l’altra 🙂
sicuramente 🙂 se si trovasse una formula efficace per favorire le adozioni, ridurremo l’affollamento su due fronti 🙂
però trovare la formula efficace in un paese come il nostro, è molto molto complesso 🙂 gli incentivi sono difficili da calibrare 🙂
“Non sarebbe molto più sensato, ad esempio, offrire a chiunque adotti il cane un corso per la gestione e la convivenza con il proprio amico a quattro zampe?” a chi? all’italiano medio che tutto sa e nulla ha da imparare? vuoi che non sappiano tenere un cane, in fondo anche “mio nonno ha sempre avuto cani, mai fatto un corso!”? purtroppo uscirne è dura, tanto dura.
Effettivamente la proposta di Davide è ragionevolissima e dal punto di vista prettamente cinofilo nonchè civico è quasi ovvia conseguenza di un minimo di buonsenso; purtroppo però quel che fai notare tu è realistico e siamo in un vicolo cieco. Per tanti il cane nasce “imparato” e cresce riconoscente per l’ammmmmmmore che l’ha salvato, non serve niente di speciale per “prenderne”uno, fa niente se lavori tutto il giorno e il tempo libero c’hai da fare in giro, il cane lo gestisci benissimo, saran mica tutti degli esperti quelli che ce l’hanno, guarda quanti sono… e se non è così, allora è il cane a essere problematico, la colpa è sicuramente solo del suo oscuro passato e dei volontari che l’hanno rifilato a un povero innocente che voleva solo fare del bene (possibilmente a costo zero, perchè l’ammmore non si compra; ma se ci sono gli incentivi, è remunerativo, ben venga quindi); ho estremizzato, lo so, ma di questi pressapochismi è pieno e alla fine scontenti tutti, e poveri cani.
esatto. La proposta di Davide è oro puro per chi ha già idea di prendere un cane e si è informato a riguardo, ma un corso base aiuta parecchio, e se fosse un costo in meno per l’adottante sarebbe sicuramente positivo. Non penso faccia aumentare però le adozioni, migliorerebbe la vita di quelli già convinti!
Sicuro: però se dei corsi e della loro importanza si iniziasse a parlare spesso, anche chi ha il nonno che “ha sempre avuto cani” potrebbe iniziare a farsi due domande e magari avere l’epifania per cui il nonno ha sempre avuto cani ma non li ha mai trattati bene 😀
Invece buttandola solo sul “prendi il cane e ti scontiamo le tasse”, non si combatte affatto l’ignoranza, anzi tutti i nipoti del nonno di cui sopra andrebbero a tentare l’adozione convinti che “tanto che ci vuole a tenere il cane e intanto mi intasco due soldi extra”.
Non è sicuramente un cambiamento che può avvenire in breve tempo, del resto finché i media più grandi si occupano dei cani solo per buttare in prima pagina il “cane killer” le cose sono ancora più difficili…però da qualche parte bisognerebbe pur iniziare, altrimenti le cose rimarranno come sono anche tra 50 anni.
sicuramente la formazione è importantissima, in tutti i campi, non la sottovaluto certo io… ma facendo formazione per lavoro, la vedo sottovalutata anche per aspetti vitali 🙁 sicuramente chi decide di adottare va premiato (non che chi va in allevamento non vada comunque premiato, è il cagnaro il nemico) e un corso è un bel premio 🙂