Copincollo qui sotto, ovviamente con la sua autorizzazione, la nota-sfogo di una giovane cinofila:
Uno staffy per la precisione, una femminuccia, il mio primo cane. Non avevo ancora compiuto 18 anni, un’ adolescenza trascorsa a fantasticare, desiderare, sperare. Finalmente la realizzazione.
Agli occhi di un’ adolescente si aprivano le porte di un mondo bellissimo.
Agli occhi di un’ adolescente che concretizzava il suo più grande sogno.
Un’ adolescente che aveva preso il volo, capace di raggiungere la vetta dell’ Everest con un battito d’ali. Così mi sentivo.
Durante la scalata la mia bambina collezionava titoli, arrivando a chiudere 3 campionati.
Estasiata dall’aria frizzante di quelle alture acquistai il secondo staffy, stavolta un maschio, anch’esso a 1000 euro.
Ma arrivati alla cima o si stagna credendo di dominare il mondo oppure… ci si rigira, si scende, si casca.
La monta tra la mia femmina e un noto stallone allora di proprietà del mio allevatore, pagata 800 euro, mi regalò 5 cuccioli. Purtroppo uno morì subito dopo il parto, avvenuto con cesareo.
Ancora non sapevo che la mia cagna avesse un pedigree fasullo (da parte di padre).
Riuscii addirittura a giustificare percosse e cazzotti a lei inflitti dall’ allevatore perchè, alla sua prima esperienza e su di un pavimento liscio, scivolava col posteriore accasciandosi a terra mentre lo stallone cercava di penetrarla.
Maledetto shock, maledetto il momento in cui non me la son caricata in braccio diretta alla stazione, maledetto il mio buonismo, la mia ingenuità adolescenziale, il mio continuo “dare una seconda chance”!
Dopo l’ esperienza dell’ orribile parto l’ allevatore se ne proccupò? Per quel che ricordo, no. Di quanto fossero belli i cuccioli, ovviamente, sì. Il caso volle che tra i piccoli spiccasse un maschietto. Di presenza, robusto, masculo. L’ allevatore cercò di convincermi a tenerlo.
Ancora il caso volle che il cane in questione fosse criptorchide. L’ allevatore mi consigliò cure ormonali per aiutare la discesa, le feci senza successo. A 6 mesi il cucciolo si teneva il problema, i veterinari concordavano: non avrei potuto far niente. La scelta più sensata era castrarlo o per lo meno asportare il testicolo malato per evitare deterioramenti futuri.
A causa della sua bellezza l’allevatore spinse sulla scelta di operarlo per mettergli una palla finta. Decantò pure un famoso campione dobermann che aveva vinto milioni di gare nonostante lo stesso problema, risolto con la chirurgia.
Probabilmente l’ idea che quell’ anomalia fosse ereditaria, quindi trasmissibile alla prole, e che intervenire artificialmente per correggere difetti selettivi non fosse né professionale né umano non gli passò minimamente per la testa.
Com’è che sento sempre la solita cantilena “alleviamo per PASSIONE, nell’ interesse del loro BENESSERE”?
Peccato il fatto di sentirlo e basta.
Vendetti il cucciolo poche settimane dopo come staffy da compagnia a 200 euro, con la raccomandazione che venisse castrato.
Un episodio enigmatico che dalla vetta m’ha fatto rotolar giù a rotta di collo è stata la chiusura del campionato italiano della mia staffina. Che gran soddisfazione è, vincere con uno specialista.
Mi vien da porre qualche “mah?” guardando i suoi prodotti (con la mia femmina c’incastrano ben poco), soprattutto considerando che proprio nei due raduni in cui ottenni il CAC era presente il mio allevatore. Che poi avesse acquistato solo qualche mese prima un cane dal sopracitato specialista… m’ infligge ancora più dubbi.
Ma…vabbe’. Ci siamo evoluti talmente in cinofilia che le expò potrebbero esser vendute pubblicamente all’ asta.
Questa è, a grandi linee, la mia esperienza. Se non bastasse a far accaponare la pelle posso riportare fattacci “esterni” (ma non così estranei) saltati fuori nel corso degli anni.
Molteplici sono i fattori sbalorditivi, coniati dalle più disparate personalità.
“Tornando alle origini”, come dimenticare lo scandalo dei cuccioli venduti a caro prezzo, ma mai registrati all’ anagrafe? L’ allevatore si dileguò e da quel momento non si hanno più sue notizie.
E di quei grandi stalloni importati come perle rare (di femmine non ho nota… quelle del resto servono solo come mezzo per concretizzare i celestiali pregi del maschio. Se la fattrice non va bene, non importa. Se è troppo vecchia per sostenere una gravidanza, non importa. Se ha avuto problemi, non importa. Basta che sforni bigliettoni di carne), vestiti di materna gelosia per qualche periodo, poi dati al primo che capita o peggio… spariti nel nulla?
Di questo continuo giro e rigiro di cani… una tangenziale, un mercato. Più il cane fa la trottola più acquista valore.
Di test genetici truffati per coprire difetti e malformazioni, gravi o meno gravi, insistendo ostentamente sul volere inculcare una perfezione tanto divina quanto impossibile, come l’ utilizzo illegale di steroidi o qualsiasi altra sostanza dopante per primeggiare in ring.
Decantare una fattrice prognata, che ha dimostrato dare più del 50% dei cuccioli con difetti di chiusura e monorchidismo, come una buona fattrice, vi pare professionale o logico!?
Senza parlare dell’ ignoranza che aleggia tra i paladini dell’allevamento attuale, come considerare un inbreeding stretto con soggetti più problematici che qualitativi una strategia vincente, fino ad arrivare agli abomini più recenti: una cucciolata spacciata per 4 mesi come pura e venduta come tale, ma in realtà meticcia!
Una cucciolata di cui l’ allevatore sapeva tutto dal principio, ma solo nel momento in cui i fatti hanno superato le menzogne e non c’era altra via che dichiararsi… ha deciso di farlo (ancora una volta sviando).
Eppure la maggior parte dei competenti che gli gravitano attorno giustifica il dramma: gli stessi che ancora pensano che basti risarcire in denaro per chiudere la faccenda, i grandi volponi dell’ allevamento italiano!
Delle esposizioni comprate, delle vittorie enigmatiche, delle mafie espositive. Le scorrettezze in expò, i veleni, le rabbie, i rancori, i soprusi, le invidie, le falsità, le meschinità dette.
Le minacce! Le telefonate d’ avvertimento, il tirare merda addosso a chi vuole solo giustizia e umanità per questi poveri animali dipendenti da noi, noi soltanto.
E noi, beceri egoisti, orgogliosi, tiranni e quant’ altro, non sappiamo altro che sentenziare portando avanti con prepotenza il nostro pensiero, anche se sbagliato!…
Ho voluto riportare solo una minima parte di quello in cui sono incappata ma spero sia sufficiente a far pensare. E badate bene, tutto quello che ho scritto l’ hanno vissuto i miei occhi e le mie orecchie. Non c’è invenzione, solo tanta delusione, disappunto, disgusto.
Soprattutto l’impossibilità di riuscire ad ascoltare in silenzio. Ma sono sicura che il puzzo delle fogne vada oltre ogni immaginazione… perchè, come penso sappiamo, un italiano DOC sa nascondere magistralmente ogni singolo scheletro.
Qualche volta ci mette poca cura e qualcosa salta fuori… ma le ossa più grosse, le più pesanti…eh, per quelle usa parecchio olio di gomito durante la sepoltura!
Ma è ora che si finisca con i giochi e grido rivolgendomi ai neofiti (ma anche ai veterani del settore): usiamo il cervello.
Se volete uno staffy in Italia sappiate quello in cui andate incontro… fidatevi pure della prima impressione, ma ricordate che l’abito non fa il monaco. Non scegliete alla cieca o per “dolce sentimento”, siate severi e scrupolosi, rinunciate se necessario.
Sappiate che i veri Allevatori presenti sullo stivale si contano sulle dita di una mano, il restante è costituito da canari (ormai l’ affisso non fa più la differenza sulla qualità, del resto basta avere soldi per comprarselo. E più cucciolate si sfornano durante l’anno, prima si ha la possibilità di pagarlo).
So che trovare la luce di salvezza in questo labirinto peggiore di Cnosso è alquanto arduo. Il filo d’ Arianna è sepolto sotto allo schifume e di Minotauri non ce nè uno, bensì mille.
Ma volere è potere.
Ci vuole tempo, pazienza, amore per gli animali.
E’ una situazione scomoda, ma non essendoci stato nessuno a volerla evitare prima d’ ora… c’è. Ed è inaccettabile. Non è mia intenzione pretendere che mi ascoltiate o che le mie parole siano considerate oro colato, perchè non lo sono. Di sbagli ne ho fatti parecchi, innanzitutto fidandomi, pagando e sponsorizzando persone che non si meritavano niente. Persone che non amano i cani. E dopo tante delusioni, rospi ingollati, amarezze, accuse ricevute… sono stufa. Sono stufa che i cani non possano difendersi, per quanto sia radicata la convinzione che alcuni di loro siano “pericolosi”: ma loro, se ricevono una percossa, al massimo si accucciano pancia all’ aria ai piedi del loro malmenatore, scodinzolanti, nel tentativo di calmare una furia inspiegabile sia per loro… che per chi li ama. Sono stufa che i più beceri disfattisti della razza (e della cinofilia) la passino liscia! E lo fanno con prepotenza, minacciando e accusando. Sono stufa che un popolo che potrebbe essere meraviglioso si accolli il primato di incivile, ignorante, furbo, razzista, egoista, pericoloso. Un pò di umiltà, cristo. Un pò di benevolenza, di passione, maturità e obbiettività.
No, non è mia intenzione pretendere che mi ascoltiate… ma cercate di ascoltare la vostra coscienza. Magari, una di queste sere, date uno sguardo a Pinocchio. Troppo spesso sembra che gli italiani si dimentichino la sua voce.
Ele Buratti
Non ci sarebbe molto da aggiungere: Ele ha già detto tutto quello che c’era da dire.
L’unica nota che posso permettermi è questa: gli Allevatori, quelli veri, quelli seri, quelli che amano davvero i cani, non si contano sulle dita di una mano. Pensarlo è normale quando ci si scontra con la realtà della cinofilia più becera, specie quando si è molto giovani e si crede che questo mondo sia fatto da veri appassionati, che proprio in quanto cinofili dovrebbero stare un gradino più su della media e sicuramente non rientrare nelle peggiori categorie umane.
Invece no, non è così: l’homo sapiens sapiens si rivela in tutto il suo fulgore di carogna in qualsiasi ambiente, anche quando sostiene di muoversi spinto dalla passione o dall’amore (dimenticando di aggiungere: per i soldi).
Non ci si deve illudere: viviamo in una società malata, forse perché la nostra razza è proprio nata con tare ben più gravi di quelle che potremo mai riscontrare in qualsiasi cane. Però, proprio come in una qualsiasi linea di sangue affetta da una grava patologia, qualche soggetto sano esiste. E non sono così pochi come pensa chi, avendo coltivato un sogno impossibile, si risveglia di colpo in preda alla più feroce disillusione.
E’ vero, però, che sono isolati. A loro volta schifati, nauseati dall’andazzo predominante, alcuni di essi lavorano in silenzio con i loro cani e non frequentano neppure più la cinofilia ufficiale. Altri la frequentano ma ne restano ai margini, evitando di esporsi troppo perché l’esposizione mette a rischio di tutto ciò che Ele ha scritto nella sua nota: diffamazione, sputtanamento, perfino minacce.
Succede, così, che spesso ai “posti di comando” si ritrovi proprio la gente con il maggiore pelo sullo stomaco: persone senza scrupoli, a cui interessano soldi e potere e per le quali i cani sono soltanto, come ha descritto benissimo Ele, “bigliettoni di carne”.
Personalmente credo che sia arrivato il momento di dire BASTA. Oggi ci sono i mezzi per trovarsi, per riunirsi, per sentirsi meno soli: i social network sono una di queste possibilità, visto che danno alle persone coraggiose come Ele la possibilità di farsi vedere e sentire, di denunciare, di spezzare questo circolo troppo chiuso, che dura da troppo tempo.
Io posso dire una sola cosa: imitatela.
Serve solo un po’ di coraggio… e so bene, conoscendo questo ambiente, quanto sia difficile trovarlo. Ma se non riuscite a trovarlo per voi, trovatelo almeno per i vostri cani. Le porcherie, denunciatele.
Se non vi ascolta l’ENCI, se non vi ascoltano i Club, parlatene su Facebook. Scrivetele a noi.
Alzate la testa, reagite, combattete.
Non siete più soli.
Concordo con orsetto sul fatto che la felice attività di certi signori è spesso alimentata dalla disinformazione degli acquirenti. E’ vero che le truffe vengono messe in atto da chi pratica la professione… ma la propagazione è dovuta anche al fessacchiotto che compra senza farsi venire troppi dubbi!
Le colpe in tal senso me le prendo io per prima (anche se a 18 anni non si può far grosso affidamento ad un bagaglio di esperienze responsabili) ed è proprio per questo che ho deciso di render tutto pubblico: avvertire la gente, in particolare i neofiti.
Poi è ovvio che, per chi del settore, non ho scritto nulla di nuovo. Figuratevi, sono immersa in cinofilia (soprattutto nel mondo Staffordshire) da appena 5 anni… chi è nell’ ambiente da decine di anni probabilmente le trova critiche da pivelli.
Resta che i fatti scandalosi continuano a divagare, probabilmente in aumento nel corso degli anni.
Ci si lamenta che i nuovi acquirenti contribuiscono al regredire del rispetto del benessere animale… tecnicamente è vero.
Ma come fanno i neofiti a rendersi conto del mondo che li circonda se magagni, truffe, maltrattamenti vengono prontamente soffocati da chi compie o considerati “banalità” dai veterani, dunque nuovamente non evidenziati?
Perfino DIFETTI ALLEVATORIALI banalissimi sono considerati come intoppo all’ immagine!
si cerca di seppellire (per fare un altro esempio, al momento della compera della femmina non m’è nemmeno stato accennato che la madre fosse prognata… e se permettete io, dovessi immedesimarmi allevatrice, riterrei fondamentale mettere nero su bianco TUTTO ciò che è relativo al cucciolo proposto) ma non di affrontare il problema alla luce del giorno, cercando di rimediare con la selezione (quella vera).
Poi, nel momento in cui certe “scomodità” vengono a galla (per onor d’ onestà ovviamente da parte di terzi) tutti coloro che si sentono presi in causa si rifugiano dietro affermazioni come “errare è umano”.
Eh già, se gli errori si ritenessero veramente parte integrante delle anime mortali non ci affanneremmo troppo a nasconderli.
E proprio perchè, al di là di sbagli capibili e sacrosanti, non ho fatto niente di disonesto nè disumano contro i cani ma anzi, sono stufa di dover veder ingrassare chi non lo merita tramite l’ approfitto di altri esseri viventi, ho deciso di parlare. Spero che, almeno un poco, ai neofiti sia servito per attivare il cervello sulla modalità “domanda”.
Scusa dimemticavo è l’istituzione più commissariata!
La legge non prevede una puzione per chi non si occupa della salute e benessere degli animali,pur essendo allevatore(peggio se con affisso enci)………………………..
Ma vai tranquilla che l’e.n.c.i è una istituzione privata di cui tutti ne parlano male, e tutti fanno a gara per entrare!!!!!
Ma tranquilla siamo tutti italiani !!!!!!!
Ciao a tutti! Anch’io sono una ragazza più o meno della stessa età di quella che aveva l’autrice quando le sono successe queste cose…e anch’io mi sono trovata di fronte a una illusione e conseguente delusione. Non mi va di dilungarmi,ora non mi va di raccontare,non me ne vogliate,ma il colpo duro è recente e ora non ce la faccio… ma mi incazzo perchè in Italia non è possibile denunciare (per vie legali) cose del genere. Ad es.,un allevatore che non lastra i suoi cani o non ufficializza le lastre può passarla benissimo liscia e continuare la sua attività. Non è punibile dalla legge. La legge non prevede una puzione per chi non si occupa della salute e benessere degli animali,pur essendo allevatore(peggio se con affisso enci). Qui non abbiamo davvero rispetto degli animali,perchè se ce ne fosse ci dovrebbe essere una legge che regola queste cose. Io perlomeno non l’ho ancora trovata. Se è così,fatemi un cenno.
Mah! Che dire, se sei sicuro tu di quel che scrivi!
A me non risulta assolutamente così!
Prima di tutto, moltissimi cosiddetti allevatori sono improvvisati, conoscenze pari allo zero, e moltissimi si giustificano con la passione, che se non è unita ad una buona conoscenza,diventa una falsa passione,con tutti i danni che ne derivano.
Inoltre, se uno vuole comprare un “prodotto” (lo so che suona male, ma purtroppo è così), si sceglie il suo allevatore, e credimi si dovrebbe spendere più soldi in benzina che nell’aquisto del soggetto.
Molte persone vanno a fare la spesa al supermarket, comprano un Kg. di mele da 1, 50 euro, le controllano bene, bene una per una con puntigliosità, poi vanno a spendere fior di quattrini e molto spesso non sanno neanche l’attitudine della razza del cane che stanno comprando.
Se tanti allevatori lavorano male e campano bene, io penso che un bel pò di responsabilità le hanno anche gli acquirenti che finanziano dei veri e propri cagnari.
Se io voglio acquistare un cane di razza che abbia certe attitudini, giro ben bene di cacciare dei quattrini oppure mi va benissimo prendere un soggetto da un canile, son sicuro che sarà un buon compagno di vita egualmente.
Oltretutto la maggior parte delle persone nella scelta del cane sono influenzate dal “cane del momento” visto nel telefilm. Ce ne sarebbero tante da scrivere, ma per ora ti saluto e spero di averti comunicato bene il mio pensiero.
Saluti.
Ma che vuol dire allevare con passione?
Sembra che la passione sia la pentola per tutti i coperchi!
Vedi, allevare con passione vuol dire che spesso “passione” e “spirito imprenditoriale” sono due concetti che non possono convivere. Perchè lo spirito imprenditoriale ti porta inevitabilmente alla ricerca dell’utile a tutti i costi; la passione considera la ricerca dell’utile lecita, ma da non perseguire a tutti i costi (prima viene altro).
Se poi qualcuno utilizza un concetto distorto di passione come coperchio è un altro discorso.
Grazie per avere avuto il coraggio di raccontare questa storia. In particolare c’è un aspetto che mi tormenta, e che nella nota di Ele figura solo di sfuggita: il doping. Ho riscontrato che nel cocker americano è presente una percentuale abbastanza alta di malformazioni cardiache, tanto che ho scelto di testare con eco cardiografia tutti i miei riproduttori, anche se questo tipo di problema non è considerato ‘comune’ nel cocker. Sto cercando di capire se potrebbe esserci una connessione tra queste malformazioni e l’attività espositiva dei genitori, perché una possibile causa potrebbe essere proprio qualche forma di doping, magari praticata nella femmina a ridosso della gravidanza. Ringrazio chiunque possa darmi info a riguardo!!!!
Domanda a proposito di pedigree fasulli: una volta ho letto di un border collie con il pedigree mezzo vuoto perchè la madre “era una bc, ma era stata salvata da gente che la maltrattava e quindi era senza pedigree”. Nonostante ciò, questo bc ha avuto diverse cucciolate e ottenuto anche dei titoli e risultati in agility che sono ottenibili SOLO se il cane ha il pedigree. Ma è possibile che qualcuno potesse iscrivere una cucciolata portando solo il pedigree del padre e è possibile che nessuno abbia detto niente o se ne sia accorto (perchè penso che in tutta la vita del cane qualcuno abbia almeno una volta guardato il pedigree)? O si tratta magari di tutta una “bufala” (leggi: bc provenineza cagnara con pedigree falso che il proprietario presenta come un campione cercando di fare soldi con le monte, tipo i cani dell’articolo “cani gigolò”)?
questo capita con tutti i cani appartenenti a quelle razze per le quali il LIR (oggi RSR se nn erro) è aperto ..
Il cane sarà stato iscritto nel registro RSR come capostipite (avendo ottenuto, in classe RSR in esposizione almeno Nazionale, un “Certificato di tipicità”; per le razze sottoposte a prova di lavoro è richiesto anche un “Certificato di qualità naturali” o un Molto Buono in prova) ed i suoi cuccioli (solo se accoppiata con cani ROI) saranno RSR di seconda generazione… Potrebbe poi seguire la terza generazione RSR che, a differenza di quanto accadeva fino a qualche settimana fa, genererà DIRETTAMENTE cuccioli ROI (e non più RSR di quarta generazione che, dopo aver compiuto i nove mesi di vita, sarebbero potuti passare al ROI dopo aver ottenuto un MB o il CT in esposizione).
sono anche io una staffysta, conosco alla perfezione quello di cui parla la Ele nel suo “sfogo” e conosco molto bene i ped italiani della nostra razza, che lei faccia o no una cucciolata con quella cagna il problema rimane perchè in italia si alleva (almeno nella nostra razza) su cani il più vicini possibili, su monte fatte su cani che di valido hanno solo la buona pubblicità, su cani figli di nn comprati all’estero con nomi altisonanti nel ped e mai visti in una expò e che dopo anni si scopre essere truffe pure quelli. Tutto quello che viene importato (a culo e non per scelta mirata al migliorare) viene usato da tutti indiscriminatamente su tutte le cagne a disposizione (se gli staffy fossero compatibili con le galline, pure su quelle), il problema che è nel ped della cagna della ele è nel ped della stragrande maggioranza dei cani italiani. Abbiamo pedigree fotocopie, quindi che non sia la sua di cagna ci sono le cagne di altri, che magari hanno tranquillamente urlato allo scandalo ma che già stanno preparando la prossima monta o la cassa parto. Per anni un noto allevatore ha venduto cani a cifre esorbitanti e ha portato in italia figli di noti riproduttori inglesi (maschi ovviamente) ma che avevano come madre un cane qualsiasi, questo allevatore in molti casi non si è manco disturbato a consegnare un modello A all’enci e ci sono frotte di persone infuriate con cani senza ped che continuano a rigirarsi i pollici e frotte di “camerati” che hanno pure avuto il coraggio di giustificare o di non pronunciarsi o cedere loro per “inutilizzati” a questi cagnolini che evidentemente non potevano andare sprecati. Se tutti avessimo gli occhi, è facile capire chi siano stati i suoi compagni di merende per anni, basta rileggere vecchi post dei forum di razza e fare 2+2, e se è vero il detto che chi va con lo zoppo impara a zoppicare e 2+2 fa 4 e non 3, come dice la Ele di allevatori che hanno allevato in italia ne abbiamo veramente pochi e per quantificarli basta una mano di un falegname cieco (come dice un caro amico). Ora pongo a tutti una domanda, cosa fa di un allevatore un allevatore serio? Molti di voi alleveranno e sapranno meglio di me che è già difficile trovare uno stallone utile per una fattrice, sbaglio?! giustificatemi 4-5-6 cucciolate a femmina. molti rispondono si prova, ma è giusto provare sulla pelle di una povera bestia?! Ci vogliono ped falsi e box sporchi per fare di una persona un cagnaro? Se gli occhi funzionassero e si guarda solo qualche ring estero o qualche foto di cani esteri o meglio inglesi, qualche leggerissssssima differenza tra i nostri cani e i loro si nota, possibile che loro possano ottenere certi risultati riproduttivi e noi no? Costa troppo? se è così è sempre su una cosa che si finisce, il dindino, il denaro i soldi, certo quelli servono se si vuole allevare, ma qui in italia di dinidini (visto che si fanno 5 cucciolate per cagna con il cane di casa o con quello più vicino) ne sono passati (considerando che un cucciolo di staffy meno 1000-1200 non lo paghi) allora questi soldi dove sono finiti? possiamo credere solo nelle spese di allevamento? allora gabbie d’oro e cuscini di velluto per tutti i cani italiani!!! nell’acquistare grandi cani e riproduttori? allora come si spiegano le palesi differenze tra i nostri cani e quelli di madre patria? Quanti sono i privati che improvvisano cucciolate? tantissimi e tutti sono indignati con loro perchè rubano la piazza o non controllano la salute dei cani, ma qualcuno quei cani li ha venduti a sti privati e li ha autorizzati a fare cucciolate o almeno non li ha seguiti, quindi dove si torna? sempre all’origine, e siamo quindi proprio sicuri che i canari siano solo quelli che hanno ped falsi e gabbie sporche?
Ciao a tutti, grazie Valeria per aver pubblicato su Ti presento il cane la mia nota.
Concordo sul fatto di gridare, non fermarsi, denunciare in qualsiasi maniera. Ho provato a farlo come mi riusciva.
Che sia caracollata giù in preda alla disillusione, però, non è propriamente vero. Sono qua più forte che mai, combatto proprio perchè li amo, credo nella giustizia e credo che qualcuno che vale la pena essere portato alto esista. Se davvero fossi in preda allo sconforto non avrei mai pensato di batter su tastiera un messaggio tanto vero quanto grave (e gravante).
La Dany intervento appropriato. Non ho intenzione di fondare un allevamento con i cani che ho. La mia cagna ha collezionato tre titoli ma la reputo tutto tranne che un buon prodotto. Uguale il mio maschietto. Questo ragionando in termini selettivi, ovviamente. Per il resto sono e saranno fino alla fine la mia vita.
Entro un anno la femmina andrà sterilizzata (ed ho intenzione di testare entrambi su qualsiasi patologia genetica consigliata… quello è il gradino più grosso. Essere giovani, oltre all’ ingenuità, porta altri svantaggi: il denaro molto molto limitato).
Smentite l’ affermazione “gli allevatori si contano sulle dita di una mano”, vi faccio una domanda: qual’è, per voi, il serio allevatore?
Io ne ho conosciuto indirettamente uno. Alleva pastori tedeschi qui in Sicilia. Un giorno un mio grande amico con cui condivido la passione per questa razza decise di fare un salto in questo allevamento: gli permise di bivaccare quattro giorni di fila nel suo allevamento, ben conscio che il mio amico potesse essere il classico perditempo a cui si chiede di astenersi negli annunci. Lo consigliò, lo indirizzo verso il cucciolo (alla fine fu una cucciola) più adatto alle sue esigenze. Il quarto giorno lo accompagnai io, e mi trovai di fronte una persona splendida e dei cani meravigliosi: nulla che potesse fare il botto in expo (niente angolature esasperate etc), ma dal carattere straordinario. Box puliti, cani sempre pettinati e con collari antiparassitari, mangime da 70 euro al sacco etc.
Ancora oggi, dopo due anni, questo signore telefona circa una volta al mese per vedere come sta Katia (che nome per un pt! Il mio amico è un tipo particolare 🙂 ), chiede le sue foto via email, dà consigli su cosa fare se la cagna si comporta in un modo piuttosto che in un altro etc. Ovviamente senza alcun doppio fine (fu lui a consigliare al mio amico la sterilizzazione).
Pochi mesi fa nella cagna del mio amico fu sospettata una displasia: l’allevatore stava per prendere la macchina e precipitarsi nelle mie zone (son circa 250 km). Sarebbe stato il primo caso di displasia nel suo allevamento: per fortuna le lastre confermarono che si trattava di un falso allarme. sana come un pesce.
Questo per me è l’allevatore ideale.
Alla luce di tutto ciò, come si fa a dire che “tanto sono tutti uguali”? Non è giusto! (ovviamente non mi riferisco a te, anche se tu avresti i tuoi buoni motivi per avercela con tutta la categoria, ma ti sei dimostrata così intelligente da non fare di tutta l’erba un fascio nonostante quello che hai passato).
In bocca al lupo e complimenti per il tuo staffy: è stupendo con o senza podio in expo!
Ciao Dario che saresti disposto a darne il nome di questo allevatore in pubblico oppure in privato? Mi piacerebbe visionare il suo sito,essendo un’amante della razza chissà che un giorno non lo prendi da lui. Non voglio farmelo sfuggire se davvero è un Allevatore così!
Ele, non intendevo dire che tu ti fossi “abbattuta” (mi sembri più combattiva che mai!), ma solo che tendessi a pensare che il mondo è solo, tutto marcio: lo penso un po’ anch’io, a volte, e l’ho pensato moltissime volte alla tua età. Però, invecchiando (troppo!), ho incontrato molti Allevatori con la A maiuscola e anche qualche “Allevatore Super” (alcuni di questi hanno smesso per disperazione e me ne rammarico assai, ma altri continuano).
Per quanto riguarda la tua domanda…tempo fa avevo scritto questo articolo cercando di rispondere: oggi forse aggungerei qualcosina, ma la base credo rimanga ancora valida.
Grazie per il tuo chiarimento…. date le premesse mi sento di dirti che mi aspetto che tu non ti fermi qui, ma che data l’esperienza che hai maturato tu possa un giorno provare ad allevare la razza che ami…
Già questo tuo comportamento ti darebbe la patente di “giovane promessa dell’allevamento”.
Un buon allevatore è quello che coi propri cani ci vive, quello che ne conosce pregi e difetti e e non li nasconde, che sa all’occorrenza fare un passo indietro quando capisce che quello che i suoi cani producono non è all’altezza degli eventuali titoli ottenuti…
E’ più faticoso, dispendioso e ti da l’impressione di stare sempre a lottare coi mulini a vento, ma anche più appagante.
Purtroppo capisco che non è facile riconoscere la passione vera quando specialmente si è agli inizi e non si ha la giusta esperienza.
Non sarà un caso che le uniche persone da cui oggi come oggi comprerei un cane… non allevano ancora o non allevano più 🙂
Apprezzo anche io il coraggio e mi auguro che la nostra amica non continui nell’abominio come già mi è capitato di veder fare in passato ad allevatori di Amstaff che pur sapendo che la loro cagna aveva un pedigree fasullo, e dopo aver smerdato, denunciato, citato il malfattore, alla fine hanno fondato il proprio allevamento appunto sulla cagna tarocca… a quel punto sarebbe stato meglio non fare tanto i duri e puri per poi continuare nelle scelleratezze… spero che l’indignazione che hai, ti porti a perseguire le giuste vie… Mantieniti onesta, anche se questo non ti porterà fortune e guadagni.
“Allevatori” dai piccoli e grandi affissi.
cani scelti in fotografia e scambiati allatto del pagamento, cuccioli “simil” trovati nella spazzatura e venduti per…maschi che inondano il mondo di figli a 10 anni dalla loro morte.
I tipi li si riconosce dall’abito, bello e privo di peli, dall’auto, pagata loro da afflitti proprietari, dalla casa con piscina…
ed io sostituisco un cucciolo morto di shunt portosistemico con uno possibilmente più bello, per non far disperare una famiglia.
Voglio rimanere cagnara, povera e con la coscienza pulita
Grazie per la testimonianza
Eli grazie per aver condiviso con tutti noi queste pagine amare della tua esperienza cinofila.
Grazie anche a Valeria per aver offerto, anche in quest’occasione, il suo prezioso “megafono”.
Inutile sottolineare come i tipici “rituali” dell’allevatore-cagnaro (io preferisco chiamarlo semplicemente “truffatore”) si ripetano per ogni razza e con quale frequenza il denaro abbatta senza alcuna difficoltà inibizioni e fragili principi morali.
Il peggior errore però è proprio quello di credere (e di far credere) di essere soli e di non avere strumenti e possibilità contro il malaffare.
Tenteranno di isolarvi (perchè purtroppo loro sono numericamente avvantaggiati…), di denigrarvi, di utilizzare qualsiasi mezzo degno della loro lillipuziana statura morale; poi cercheranno in maniera goffa e concordata di nascondere o di ridurre al minimo qualsiasi traccia relativa alla loro attività… Ma non mollate, la strada è quella giusta!
Già da tempo l’ENCI ha messo a disposizione i database online dei “Modelli A” e dei pedigree; sono strumenti potentissimi (e odiatissimi dai truffatori) e che, se utilizzati ed interpretati nel modo opportuno, sono in grado di fornire degli spunti decisivi per individuare le irregolarità (ad es. un maschio che non ha mai riprodotto è ben difficile che dimostri “virilità” a 12 anni; o è ben difficile che una femmina partorisca dopo 4/5 mesi dall’ultima cucciolata registrata; o è ben rischioso che chi abbia utilizzato uno stallone in maniera clandestina, dopo la quinta cucciolata registrata, depositi con serenità il campione biologico).
Inoltre tutti i laboratori accreditati ENCI, con poche decine di euro, sono in grado di produrre certificati dettagliati del DNA (o meglio di parte della mappa cromosomica utile al riconoscimento parentale) dei riproduttori; purtroppo in pochi hanno interesse a spiegare quanto sia facile verificare la parentela padre-madre-figlio semplicemente confrontando i tre documenti, anche senza chissà quali conoscenze di genetica…
Un suggerimento: non sprecate il vostro tempo ad inviare email all’ENCI… Prendete carta e penna e inviate le vostre segnalazioni via raccomandata a/r.
Inoltre, forse non tutti sanno che l’ENCI è sottoposto a vigilanza da parte del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali e che esiste un apposito ufficio dedicato; pertanto girate le vostre segnalazioni (chiare, ben articolate e con elementi di prova) anche al seguente ufficio e vedrete che otterrete risultati insperati 😉
Dr. Gregorio Nuccio
SEAM VII – Vigilanza enti – Ministero Politiche Agricole
Piano primo seminterrato – Stanza 60
Via XX Settembre, 20
00187 ROMA
Buona giornata a tutti i cinofili veri!
grazie Vittore per questo preziosissimo indirizzo !
Figurati… 😉
buongiorno chiedo un informazione, in pratica cosa devo fare per fare un test del dna alla mia cucciola? e cosa costa? mi è stato detto che si devono mandare i campioni all’estero e che servono centinaia di euro…
grazie
Analisi DNA CANE Profilo genetico a 21 marcatori microsatelliti
Deposito campione biologico con estrazione DNA € 20.00 iva inclusa
Parentela (prezzo a campione) * € 75.00 iva inclusa
Profilo genetico (prezzo a campione) * € 75.00 iva inclusa
* PREZZO comprensivo di DEPOSITO Campione
Elenco marcatori: AHTK211, CXX279, AHT137, REN169O18, REN162C04, REN54P11, FH2848, REN247M23, AHT121, INRA21, AHTH130, INU030, FH2054, INU055, AHTH171, REN105L03, AHTK253, INU005, REN64E19, REN169D01, AHTH260
In caso di necessità e/o sotto richiesta del committente, l’utilizzo di altri tre marcatori LEI004, FH2054, FH2328 comporta un
Costo aggiuntivo di € 20.00 iva inclusa
Dopo 20 profili o 20 depositi, ricevuti nell’arco dell’anno, automaticamente al 21° soggetto i prezzi saranno i seguenti:
Deposito campione biologico con estrazione DNA € 15.00 iva inclusa
Profilo o Parentela (prezzo a campione) * € 60.00 iva inclusa
Questi sono i prezzi dell’Università di Pisa nel 2009. Penso che adesso siano aumentati un po’ visto l’aumento dell’IVA…ma più o meno credo che saremo sempre lì.
Le modalità per il prelievo invece sono queste:
ISTRUZIONI PER IL PRELIEVO PER ANALISI DEL DNA NEL CANE
Scegliere una delle seguenti modalità di prelievo:
• Prelievo di Sangue: 1ml di sangue in provette contenenti EDTA. La provetta deve essere delicatamente agitata per la completa miscelazione con l’anticoagulante. Il prelievo deve essere conservato a temperatura compresa tra + 4 C°/ + 7 C° fino al momento della spedizione al Laboratorio; o alla consegna personale.
• Prelievo di Saliva: Grattare all’interno della bocca con un tampone sterile tipo cotton fioc e riporlo in una provetta di plastica sterile. Prima di raccogliere le cellule boccali attendere almeno 1 ora dopo che il cane abbia mangiato o bevuto.
• Prelievo con VetKard: tale sistema consiste in un cartoncino che racchiude un supporto di carta assorbente impregnata di una sostanza chimica che trattiene e stabilizza il Dna. Il prelievo si esegue spalmando una goccia di sangue ottenuta da un piccolo foro effettuato con l’ausilio di un ago sull’animale (per esempio labbro o orecchio) sul cerchio stampato sul cartoncino. Dopo aver lasciato asciugare a temperatura ambiente, il cartoncino deve essere riposto in una bustina e spedito in Laboratorio.
Si consiglia di effettuare il prelievo entro primi giorni della settimana (ricordiamo che siamo chiusi il sabato). Se il campione non può essere consegnato direttamente può essere spedito il giorno del prelievo se ne consiglia la conservazione in frigorifero (+ 4 / +7°C) per non più di 2 giorni. , in modo da garantirne la consegna entro il venerdì.
valeria, aggiungi anche questo, che è il link al sito enci relativamente ai depositi del campione biologico nei laboratori convenzionati con l’enci.
http://www.enci.it/news/laboratori_biologico.php
avevo postato, in risposta qui, il link al sito dell’enci con tutti i nomi dei laboratori accreditati.. si è perduto o, essendoci un link, prima di apparire viene moderato?
Presso i vari laboratori accreditati ENCI (per capirci, quelli che comunicano l’avvenuto deposito dei campioni biologici e l’esito degli accertamenti parentali all’ENCI) il prezzo è di 35/40 euro iva inclusa.
Personalmente ho avuto rapporti sia con l’ISZM di Portici-NA (struttura pubblica) sia con la Genefast di Bazzano-BO (struttura privata).
Mi sento però di sconsigliarti (ma ovviamente il mio potrebbe esser stato un caso assolutamente isolato…) l’ISZM a causa soprattutto dell’episodio che mi preme riportare: ho sempre depositato tutti i campioni biologici dei miei cani presso l’ISZM e per tutti i riproduttori in attività ho sistematicamente richiesto il documento relativo al loro “profilo genetico”; dopo aver ricevuto il “profilo genetico” di una mia giovane femmina (sulla cui paternità ovviamente non avevo e non ho alcun dubbio!), l’ho personalmente confrontato con quello di entrambi i genitori (di mia proprietà) e con immensa sorpresa ho notato che più della metà dei microsatelliti della figlia non corrispondevano nè a quelli della madre nè a quelli del padre! Comprensibilmente infastidito dall’accaduto ho inviato varie richieste di spiegazioni (sempre per iscritto) chiedendo anche di ripetere tutte le analisi sui tre campioni o di inviare gli stessi ad altro laboratorio da me indicato e, dopo alcune loro risposte (sempre per telefono), la situazione si è risolta con il ritrovo nella mia cassetta delle lettere di tre nuovi certificati (li hanno corretti tutti e tre, credo/spero dopo aver ripetuto le analisi sui campioni depositati negli anni precedenti) finalmente collimanti ma senza scuse o spiegazioni ufficiali… Non sono un tecnico di laboratorio e non ho le sufficienti conoscenze tecniche per poter giudicare la correttezza delle prestazioni, ma da comune essere pensante non posso far altro che domandarmi: confrontando i primi profili genetici emessi, come si sarebbe comportato l’ISZM di fronte ad una richiesta di verifica parentale d’ufficio inoltratagli dall’ENCI? Avrebbe negato il nulla osta all’emissione dei (più che legittimi!) pedigree?
Inoltre l’ISZM utilizza l’ISAG 2003, un protocollo di quasi 10 anni fa, diverso e non immediatamente compatibile e comparabile con gli standard di molti altri laboratori internazionali (in particolare con l’ISAG 2008).
allevo e frequento le expo da tanti anni posso solo dire che manca in gran parte il rispetto verso i nostri cani che ci danno tutto con amore e purtroppo l’ ambiente espositivo e’ sempre peggio . Amo cio’ che faccio ma sempre piu’sono stanca di tutto cio’ che mi circonda…….non servono altre parole
Applauso!Meritatissimo.
plaudo al coraggio di questa giovane fanciulla. la conosco, la stimo, e aggiungo soltanto: fossero in tanti come lei !!!!!