di VALERIA ROSSI – Molto, molto tempo fa scrissi un articolo dal titolo “Chi ha paura del boxer bianco?” (l’ho ripubblicato l’anno scorso su questo sito, ma in realtà è molto più vecchio). Adesso mi tocca scrivere l’esatto opposto, pur partendo dalla stessa base: quando un colore non è accettato (o semplicemente non è apprezzato) dallo Standard, scoppia la guerra mondiale se un allevatore confessa di aver prodotto un cucciolo di quel colore. Peggio ancora, si vuol far passare quell’allevatore per cagnaro (mentre quelli che i cuccioli con i colori “sbagliati” li sopprimono sono brave personcine che hanno tanto a cuore la cinofilia).
Cos’è successo, esattamente?
Questo: ad una notissima allevatrice italiana, che avendo vinto di tutto e di più è anche invidiatissima (succede a quelli bravi, c’è poco da fare…) sono nati dei cuccioli bianchi e neri.
Questo colore è “indesiderato” per lo Standard (non da squalifica, notare bene, ma semplicemente indesiderato!), ma lei ha tranquillamente pubblicato le loro foto della cucciolata sul suo sito.
Apriti cielo! E’ successo il finimondo ed immediatamente ha cominciato a girare su Facebook il volantino – americano – che vedete in apertura, che in realtà dice iniziamente una cosa sensata (e cioé, con traduzione approssimativa ma concettualmente corretta: “non fatevi fregare da chi tenta di vendervi come “rarità”, magari a prezzo maggiorato, cani dai colori insoliti che non sono né rari, nè preziosi, ma solo fuori Standard”), ma poi aggiunge cose assolutamente inesatte: per esempio, il problema dell’alopecia potrebbe interessare esclusivamente i cani blu (ma diversi allevatori di bulldog sostengono di non averne mai visto uno in vita loro, tanto da pensare che le rare foto che si vedono in giro siano opera di photoshop!), mentre non esiste alcuna patologia conosciuta riferibile ai cani bianchi e neri o tricolori. I problemi di pelle, neurologici, di vista citati dal volontino non hanno alcun riscontro scientifico: anzi, in questa razza le problematiche dermatologiche sono molto più frequenti nei cani chiari che non negli scuri. I bianchi, in particolare, sono molto più delicati dei tigrati non solo dal punto di vista dermatologico, ma anche per altre patologie (per esempio l’incidenza di prolasso della ghiandola di Harder – quella della terza palpebra – è maggiore che negli altri colori).
Ma il problema non è tanto questo, quanto il fatto che si faccia ancora dello stupido e inutile “razzismo” verso i cani con i “colori sbagliati”: è successo ai boxer bianchi, agli alani merle e adesso succede ai bulli neri. Pubblicare le foto dei cuccioli sul sito di un allevamento prestigioso è stato visto come una una sorta di “affronto”.
E’ il caso, allora, di fare un minimo di chiarezza.
Il colore nero, ogni tanto, salta fuori: succede raramente, pare nell’1% dei casi, ma prima o poi succede.
Sono state fatte diverse ipotesi, tra cui quella che “torni fuori” ogni tanto un gene di certi terrier utilizzati secoli fa per insanguare il bulldog: di preciso nessuno sa ancora il vero motivo per cui nascano ogni tanto dei neri, ma sta di fatto che nascono.
Allora, che si fa?
Le possibili scelte sono tre:
b) cedere i cuccioli senza pedigree (cosa che moltissimi allevatori fanno, raccomandando ai clienti di non dire MAI, per nessun motivo al mondo e neanche sotto tortura, che il cane proviene dal loro allevamento);
c) infischiarsene dei “rumors” , ben sapendo che il colore sbagliato NON è una tara genetica e non comporta alcun problema per la salute dei cane, e cedere il cucciolo a prezzo notevomente inferiore, ma facendogli il suo regolare pedigree e dichiarando il colore, avvertendo ovviamente il cliente che se dovesse andare in esposizione il cane sarebbe penalizzato. Ovviamente l’ENCI, trattandosi di colore “indesiderato” ma non da squalifica, è tenuto a rilasciare il pedigree senza alcun problema.
Quest’ultima è stata la scelta della nostra allevatrice, che è poi Luana Martinini, titolare dell’allevamento “Buckandson”: è anche una nostra inserzionista, ma di certo non la difendiamo per questo. La difendiamo perché questa è la posizione più corretta e più etica che si possa tenere nei confronti di cuccioli SANI e NORMALISSIMI: non meticci, non simil-bulldog, ma bulldog a tutti gli effetti, spesso di genealogia importantissima e prestigiosissima.
Per ovvi motivi, visto che lo Standard va rispettato il più possibile, i bulli neri si dovrebbero sempre escludere dalla riproduzione: ma a parte questo, i cani possono condurre una vita normale e felice.
“Allevando questa razza da più di vent’anni – ci ha spiegato Luana – ho cresciuto diverse centinaia di bulldog e mi sono resa conto che nessuna linea di sangue è esente dal “problema” (ammesso che così lo si voglia considerare) del nero.
Ad un congresso a cui ho partecipato, i cui relatori erano allevatori di vecchia data e di grandissima esperienza, alla mia domanda “cosa fate con i cuccioli neri?” e’ stato riposto, con risolini evidenti e molto plateali, che i cuccioli neri NON NASCONO! Purtroppo per molti, però, l’era di Internet ha fatto venire a galla i tanti “rospetti”, ceduti nel silenzio e nella vergogna, nonchè il nome degli allevatori a cui erano nati (potrei dire che è successo alla totalita degli allevatori, ma proprio per essere super-prudente dico “a quasi tutti”). Ora, appurato che è una cosa che può succedere anche facendo una mirata selezione, perché ci si dovrebbe vergognare di dirlo?
Eppure c’è moltissima omertà nel mondo del bulldog, dettata dall’ignoranza e, diciamo, da una “consuetudine” perpetrata negli anni. Ai giovani allevatori viene insegnato “che è una cosa da nascondere” e loro crescono con questa idea.
In realtà, se vogliamo discutere sulla base dello standard, una coda incarnita è considerata allo stesso modo, cioè indesiderabile: eppure nessuno nega che gli siano nati cuccioli con questo difetto. Anzi, i cani con problemi alla coda partecipano molto frequentemente alle expo!
Per di più, i cani con la coda incarnita (difetto – ripeto – paritario al colore nero per lo Standard) vengono ceduti sempre ad un prezzo pieno, mentre questi cuccioli io li cedo a metà del prezzo degli altri: eppure mi hanno detto che “allevo per soldi” e che sto speculando su questi cani!
Non ti nascondo che quando mi è nato il primo cucciolo nero, tanti anni fa, mi è preso un colpo e mi sono subito chiesta cosa avessi sbagliato: anche io, allora giovane allevatrice, mi sono fatta convincere a tenere la cosa segreta, a vergognarmene.
Con gli anni e l’acquisizione di un po’ più di consapevolezza, e soprattutto di “esperienza sul campo”, ho capito però che era una consuetudine da sradicare, un preconcetto che andava combattuto. Cosi… ho OSATO! Ho messo sul mio sito questi due “brutti anatroccoli”: ed è successo, come previsto, il finimondo”.
Nulla di nuovo sotto il sole, lo ripetiamo: le stesse “sceneggiate” sono già accadute con altre razze quando gli allevatori veramente cinofili, che amavano i loro cuccioli anche se avevano qualche difettuccio (perfettamente compatibile con la vita e la buona salute), hanno avuto il coraggio di “fare outing” e di difendere la dignità questi cani.
Ora è la volta del bulldog nero, e non possiamo che plaudire al coraggio di Luana che ha sollevato per prima il velo dell’omertà, anche a costo di tirarsi addosso gli strali dei colleghi.
Ricordiamo che anche sul boxer bianco si sono dette le peggio cose: che era albino, che aveva problemi di vista e neurologici… tutte balle smentite dalla scienza già da moltissimi anni, ma “tramandate” da generazioni di allevatori che prendevano le dicerie per buone (senza sforzarsi di leggersi due testi di genetica: troppa fatica)… finché qualcuno non ha detto “basta”.
Oggi i boxer bianchi, che come unico problema reale possono avere la sordità (problema peraltro comune ad altre razze a mantello bianco o pezzato che nessuno si è ma sognato di “eliminare”, vedi per esempio il dalmata), possono avere il loro pedigree: non possono riprodursi nè andare in expo – perché il bianco non è ammesso dallo Standard – ma hanno la loro “dignità” di cani con regolari documenti, a testimonianza del lavoro di selezione che sta alle loro spalle.
Il bulldog nero non ha neppure bisogno dello stesso tipo di battaglie, perché il pedigree può già averlo (non essendo il colore escluso dallo Standard, ma considerato solo come difetto): e non ha nessunissimo problema di salute.
Basterebbe quindi che gli allevatori smettessero di restare ancorati a dicerie e vere e proprie superstizioni e facessero a loro volta un passo avanti ammettendo una semplice verità: i neri, ogni tanto, nascono! Non sono “errori di selezione” nè di allevamento, quindi non è una “colpa” se vengono al mondo.
E se non saranno cani da expo…pazienza: perché comunque possono essere meravigliosi compagni di vita. E di sicuro hanno pieno diritto alla vita.




regalatemene uno di bulldog inglese nero
Queste situazioni, sul filo del rasoio del confine dello standard di una razza, sono sempre delicate, perché obbligano a riflettere sul significato di “fare selezione” e affrontare la realtà, dal punto di vista cinotecnico ma anche etico, visto che nella realtà prima o poi succede che qualcosa di più o meno importante vada più o meno storto anche quando si fa tutto “by the book”.
Personalmente credo, come tutti, che fare selezione voglia dire allevare cani in salute e il più possibile vicini allo standard, per caratteristiche morfologiche, funzionali, caratteriali. Fin qui è palese che i brutti anatroccoli siano un “errore” dal punto di vista cinotecnico, magari fisiologico ed inevitabile ma pur sempre un sempre un errore, cioè, etimologicamente, un prendere un’altra strada, un allontanamento dallo standard.
Sdoganare un colore indesiderabile alla leggera (cioè usarlo in riproduzione) è una cosa che fa a pugni con il concetto stesso di selezione e che nessun allevatore degno di questo nome farebbe.
Dal punto di vista etico invece, credo che non sia possibile non considerare raccapricciante la consuetudine di “cestinare” i cuccioli di colori indesiderati, soprattutto quando non c’è alcun motivo di salute che impedisca al cane di vivere una vita lunga e piena.
Questo secondo me deve far riflettere sul significato di selezione: selezionare vuol dire scegliere con cura, attenzione, competenza ciò che si utilizza, non significa nascondere sotto il tappeto ciò che va più o meno storto. Non c’è ragione di nascondere un piccolo incidente di percorso quando il percorso stesso è chiaro e documentabile e quando la competenza e la serietà di ogni passo fatto non sono in discussione.
Concludo, però, con una riflessione: se non mi fa paura un bulldog nero in mano a Luana o a chi, come lei, ha a cuore tanto il benessere dei cani quanto la tutela della razza, non mi sento di dire lo stesso per chiunque. Sentiamo ogni giorno di “improvvisatori” che fanno accoppiare cani al limite o fuori dallo standard, con o senza pedigree, per leggerezza, egoismo, ignoranza, lucro. Visto che alla Sciuramaria media il bulldog nero piace, se i colori indesiderati dovessero diffondersi, vedo già il cagnaro di turno rastrellare dal “sommerso” a buon prezzo bulldog neri (perché, ricordiamolo, sono bulldog a tutti gli effetti, magari di ottima genealogia) e metterli in riproduzione, con conseguenze facilmente immaginabili. In questo senso il “non nascondere” può contribuire a permettere di ricavare statistiche e informazioni utili a contrastare questo tipo di attività, visto che tutto ciò che è sommerso è più difficile da rintracciare e controllare.
Ben venga quindi, secondo me, il non nascondere e dare a questi brutti(?) anatroccoli la dignità che meritano, a patto che si faccia contestualmente corretta informazione sullo standard e sulla necessità di rispettarlo: una cosa è “non nascondere”, come non si nasconderebbe un’orecchia inserita alta o una coda incarnita, un’altra è “promuovere”.
D’accordo con tutto e a proposito dell’ultima parte aggiungo, da ignorante della razza, che proprio qualche tempo fa mi sono imbattuta nel sito di un allevamento americano che possiede e riproduce solo bulldog con colori indesiderati e la mia sorpresa è stata che l’allevatore pubblicava di ognuno dei cani la genealogia e la provenienza (Inghilterra) ma poi non scriveva niente del pedigree dei cuccioli ,insospettita della cosa ho letto lo standard e ho capito perchè provenissero tutti dallo stesso paese da cui, evidentemente, volendo tutelare lo standard questi cani vengono allontanati e venduti molto lontano; Vorrei aggiungere una cosa per capire meglio: nella cucciolata ad esempio i 2 bianchi e neri non sono adatti alla riproduzione mentre la loro sorella si perchè il mantello è ammesso dallo standard; ma se si vogliono eliminare dalla razza questi colori non dovrebbe essere tota dalla riproduzione tutta la cucciolata e i genitori?? mi sembra ovvio che se questi cuccioli sono di questi colori lo devono ai genitori; o mi sbaglio? ovviamente se invece di uccidere i cuccioli questo si faceva già da 10 anni ormai nessuno doveva aver paura di questi colori.
la sorella con mantello regolare potrebbe anche non essere portatrice di nero (…focato. presumo che in realtà sia nero focato) come quello del primo bulldog della foto. Tra due portatori di un carattere recessivo infatti, cosi’ come nasce il 25% di cani dal colore diverso da quello dei genitori, nasce anche un 25% di cani che non sono portatori.
Ma il punto è un altro: in una razza come questa, attanagliata da mille problemi, con tantissime patologie da tenere sottocontrollo…. ha senso privarsi di un soggetto solo per un colore….Cioè magari ha problemi di salute pure lui…. ma… sterilizzare a priori solo per un colore…. magari potrebbe essere proprio quello il soggetto che a livello di salute, ti porta un miglioramento nella razza.
io lo voglio il bullo nero è bellissimo se ne nasce qualcuno e il proprietario nn lo vuole può benissimo regalarmelo 🙂 grz a presto aspetto impaziente
B, pagati come gli altri e 3 andrebbero riprodotti battendosi perche` vengano riconosciuti nello standard
propongo un minisondaggio, visto che sono mesi che non se ne fanno.
D’accordo abbiamo visto che sono cani belli, piacciono e ricevono consensi… A lievello di prezzo, secondo voi questi cani sarebbero da:
a) pagare di piu’ perché sono rari
b) pagare come gli altri perché le spese per allevarli e l’impegno per crescerli correttamente è lo stesso e non dipende dal colore
c) pagati, ma con un bello scontone (tipo il 50%) perché comunque è un colore indesiderato
d) solo regalati, perché i cani fuori standard non si pagano mai per nessun motivo per non incentivare gli imbroglioni che allevano spacciano colori sbagliati per perle rare
sondaggio numero B: a livello di riproduzione questi cani andrebbero:
1) ceduti con obbligo di sterilizzazione perché non è un colore sgradito e non va incentivato
2) ceduti senza obbligo di sterizzazione perché magari potrebbero avere altri pregi e con un partner giusto potrebbero generare cani in standard… Magari potrebbe trattarsi “proprio” dell’esemplare che al di là del colore potrebbe essere geneticamente valido per la lotta a qualche malattia o qualche imperfezione che minaccia la razza.
3) andrebbero riprodotti perché è un peccato perdere un colore cosi’ bello e magari nel frattempo battersi perché al colore venga data “pari dignità” anche a livello di standard
Primo sondaggio b), perchè secondo me il cane non si paga (o non si dovrebbe pagare) in base alla regola della domanda-offerta, o alla rarità del “prodotto”, o alle possibilità che ha come cane da show/lavoro, ma si paga il lavoro che ha fatto l’allevatore, e i soldi che ha speso, per far nascere cuccioli sani, tipici, crescerli bene ecc. Quindi secondo me il prezzo dovrebbe cambiare in base a cose come quanti controlli sono stati fatti sui riproduttori e fino a che grado di parentela/generazione, in base a che parametri si è scelto un certo accoppiamento, quanto e come sono stati socializzati e stimolati i cuccioli, ecc., ma non in base a un difetto che l’allevatore non può evitare nemmeno con un accurata selezione, e che in ogni caso non crea problemi/disagi al cane o alla sua famiglia: perchè l’impegno e i soldi spesi dall’allevatore sono stati gli stessi, le garanzie su salute e carattere idem, e io non trovo giusto che un allevtore si costretto a non rientrare nemmeno nelle spese per un difetto solo estetico! Per quanto riguarda il secondo sondaggio non mi pronuncio perchè non ho davvero idea di cosa sia meglio…
Secondo me il primo sondaggio manca una opzione che considero preferibile, ovvero:
e) venduti a qualsiasi prezzo trovato in accordo tra venditore e acquirente consapevole dei limiti espositivi del cane.
Sul secondo sondaggio
direi 2 visto che comunque si tratta di un colore non penalizzato con la squalifica ma semplicemente non desiderato (cosa che io trovo ridicola)
Buongiorno a tutti. Preferirei non lasciare il discorso avviato dalla bravissima Valeria Rossi con questo articolo a difesa della sig.ra Martinini – prima ancora che non di quella del bulldog nero o di altri colori non previsti dallo standard – sul gradimento o meno di queste strane colorazioni o sui problemi di salute eventualmente ad essi connessi. Sono esperto giudice della razza, e pur confermando che i difetti indicati negli standard come “altamente indesiderati” non danno luogo a squalifica, ritengo che si sappia che in esposizione questi soggetti non potrebbero conseguire qualifiche superiori a quella minima prevista dai regolamenti. Per quanto riguarda il valore di mercato, invece, questo dovrebbe essere nullo, senz’altro non superiore alle spese affrontate dall’allevatore fino alla sua vendita. Queste mie affermazioni possono essere confermate da qualunque altro esperto e potrebbero essere formulate anche sotto forma di perizia in eventuali vertenze legali che potrebbero sorgere tra venditori ed acquirenti. Certo è da chiarire anche che chiunque desiderasse possedere un tale soggetto resta libero di offrire qualunque cifra per l’acquisto, così come deontologicamente qualunque allevatore professionista dovrebbe informare adeguatamente l’acquirente e non accettare somme superiori al rimborso delle spese sostenute. Per quanto riguarda poi il “volantino informativo” pubblicato in apertura di questo articolo, occorre dire che è stato pubblicato per alcuni giorni anche nella pagina facebook di uno dei più importanti club dell’Inghilterra, The Junior Bulldog Club, che recentemente ha festeggiato il centenario dalla fondazione. Inoltre, come componente del direttivo del club che tutela la razza in Italia, devo dire che purtroppo non sono state predisposte statistiche sulla ricorrenza dei colori né delle pigmentazioni (p.e. mucose marroni) altamente indesiderati, ritengo a causa della mancata disponibilità degli allevatori a fornire elementi utili a tali approfondimenti. Tutto quanto è stato detto fino ad ora ha un senso solo se lo si riferisce all’attualità, ovvero non avrebbe più senso qualora in futuro questi colori venissero ammessi alla pari degli altri. Questo è già accaduto in varie razze, come ad esempio al cugino francese del nostro, per il quale fino a qualche anno fa non era ammesso il colore fawn. Personalmente sono favorevole al rilascio dei pedigree, con la dicitura “non idoneo alla riproduzione”, con lo scopo di scongiurare, nei limiti del possibile, il reiterarsi di queste eventualità. Proprio come oggi avviene per il boxer bianco.
Ma potrebbe spiegarmi per favore perche` il nero e` penalizzato?
Pur non condividendo affatto una discriminazione puramente su base estetica e non funzionale (il colore in alcune razze es: maremmano ha una funzione) posso accettare che per una questione di gusti un colore non venga accettato o non desiderato. Ma la questione Economica è un fatto che riguarda esclusivamente l’allevatore e l’acquirente. Se un allevatore con le carte in regola dal punto di vista sanitario e con cani di valore se vuole può vendere o tentare di vendere i suoi cuccioli al prezzo che vuole anche mille mila euro se trova l’acquirente. E’ una legge di mercato che non deve subire l’inferenza di un club di razza o dell’ENCI.
Ma solo a me i bulli neri piacciono più di quelli “classici”?
Io mi congratulo con Valeria Rossi per il suo articolo sul bulldog inglese nero, ma anche per tutti gli altri che nel corso degli anni, ho letto ed apprezzato.
Voglio dirle che ha tutta la mia stima per aver parlato ancora una volta di quei cani DI RAZZA che solo per il colore del loro mantello dovrebbero essere considerati come scarti da un “bravo allevatore”.
Oltre ai già citati alani merle e boxer albini, vorrei personalmente aggiungere anche il bouledogue francese fulvo,un tempo non ammesso dallo standard e che quindi, casualmente, non nasceva tra le cucciolate di bringé e caille. Da poco tempo, il colore fulvo per i frenchies é ammesso dallo standard e quindi, sempre casualmente, hanno iniziato a nascere cuccioli di questo colore.
Io mi auguro che questo possa avvenire anche per i bulldog neri.
Spero che, prima o poi, gli standard canini emessi dagli organi ufficiali, risentano meno del “gusto umano per i colori”, anche perché la genetica se ne fa spesso un baffo.
Rispetto lo standard, ma mi chiedo perchè tanto accanimento contro un colore, mentre per la salute non c’è la stessa attenzione? Nel caso dei dobermann, per es. c’è stata una “moria” di cani tra i 2 e i 4 anni per problemi cardiologici, ma non mi risulta che qualche allevatore sia stato radiato o penalizzato in qualche modo. Per poter partecipare ad una esposizione ed ambire alla qualifica di campione si dovrebbe poter dimostrare la perfetta salute degli antenati del cane in questione !
No,e penso che ty stia in buona compagnia!
Smentitemi, se scrivo una sciocchezza, perchè non sono nè un allevatore, nè una persona che lavora coi cani, ma solo un’appassionata… non è più giusto non fornire il pedigree dei cani con “difetti”, anche se questi non intaccano la salute, per evitare che il privato faccia figliare il cane?
Probabilmente è off topic, ma posso scrivere una cosa? Io non conosco i bulldog, ma ho un pastore australiano, quindi mi sono interessata molto a questa razza… ecco, con questi cani non si devono fare accoppiamenti merle+merle, perchè possono davvero nascere cuccioli con problemi di salute!
Per il resto… i bulldog della foto in alto, “fuori standard” sono davvero bellissimi!
@Filla (marta):
appunto con i merle possono esserci gravi problemi di salute, da qui il prevenire certi accoppiamenti; ma il bullo nero non ha alcun problema, anzi può essere perfino + sano di un bullo in standard fulvo chiaro..quindi la consuetudine di penalizzarlo o ammazzarlo è una cavolata che ci si trascina da quando di genetica non si sapeva nulla..
..anzi, data la bassissima percentuale con cui il nero si presenta geneticamente essendo rarissimi dovrebbero essere ricercatissimi!!! Io lo vorrei!
Ottimo, e dire che a me il bullo nero piace molto di più degli altri colori (bullo nero di nome cerbero)! stima per la signora Luana che non si “vergogna” di dirlo! che poi se il cane non presenta problemi di salute non capisco il motivo di vietare certi colori, mah
Mi scuso ma non ho capito bene perche` il nero non e` fra i colori desiderati dallos tandard…il bianco per i boxer bianchi perche` possono avere problemi di udito ma i buldog neri? Tra l`altro sono molto belli!!!
Anche io vorrei sapere perché il nero è indesiderato.. secondo me è un bel colore, ed i cuccioli mi paiono molto belli (sono curiosa di sapere come saranno quando cresceranno! 😀 ) anche se ovviamente è un parere soggettivo.
Mi aggiungo anche io nel chiedere, perchè il nero non è desiderabile?
Da profana qual poco che ho capito è che nello standard è considerato difetto ciò che pregiudica una buona espressione delle doti della razza o un porta un problema di salute; quindi con un vero e proprio valore cinotecnico.
E’ paragonabile a quello che succede ai barboni multicolor? (anche se qui la storia è ‘geneticamente diversa’ perchè se non sbaglio da colori solidi non può venire fuori ‘per sbaglio’, quindi è possibile fare una selezione accurata un questo senso)
E’ giusto penalizzare un colore, la cui comparsa non prevedibile, solo per fini estetici?
…e poi per il bullo il nero é il colore perfetto,perché il nero sfina!!
Super ovazione a Luana per la coerenza il coraggio e il VERO amore per i suoi cani, questo è quello che intendo per allevamento con la A maiuscola quando discuto con amici e conoscenti…e un plauso a Valeria per averla difesa e aver detto chiaramente le cose come stanno….e poi si sa il nero nn passa mai di moda! 😉
gusto personale? trovo il bianco/nero ed, ancor di più, il tricolore STREPITOSI!!! se già son permessi vari colori perchè non ammetterli tutti? rivedere lo standard no??? 😉
Concordo, il tricolore è molto bello, forse il più bello tra i colori del Bull che ho visto fin’ora
@suri:
concordo!
decenni fa i lab gialli venivano ammazzati alla nascita perchè non in standard…poi le cose cambiarono e ora sono i lab + frequenti… poi i chocolate venivano ammazzati ma dopo un po’ pure loro divennero accettabili e poi accettati (e io li trovo molto + belli degli altri2)…
quindi perchèp un bulldog nero o tricolor visto che NON ha patologie non può essere considerato non emeno ma AL PARI di un fulvo o un tigrato?
almeno nel boxer bianco c’è un maggior rischio di sordità ma il bullo nero non ha problemi anzi ne può avere meno di un fulvo chiaro…
Spero che ci siano sempre + allevatori di bulli che pubblicizzino senza vergogna i bulli neri e che prima o poi uno abbia il coraggio di portarne uno in expo, nero ma bellissimo x lo standard, costringendo i giudici a rivedere le posizioni e magari poi si cambierà lo standard eliminando una discriminazione stupida…
può aver senso con le conoscenze di genetica odierne considerare penalizzati cani di una razza dai colori che appaiono ma che portano qualche tara, ma non cani con un colore associato addirittura a men o problemi dei loro cospecifici fulvo chiaro!
Non siamo + nell’ 800 quando di genetica non si sapeva quasi nulla, ora ne sappiamo di + quindi certe cose DEVONO cambiare!
Se in una razza un certo colore ricorre anche se raramente ma non è associato ad alcun problema DEVE essere considerato come gli altri colori in standard! è una questione di logica!
ovazione!!! quando, da perfetta sciuramaria quale sono, mi sentivo dire dagli allevatori che i boxer bianchi “non nascono” o leggevo – sempre allevatori – che nei forum boxerari prospettavano all’eventuale cucciolo bianco (che comunque “non nasce”) una vita di stenti tra cardiopatie, certa sordità, tumori ed ogni sorta di tare congenita, mi si gelava il sangue… signora dei bulli, i suoi adorabili porcellini non saranno in linea con lo standard, ma di nuovo, la perfetta sciuramaria le dice: stilosissimi! chi ha bisogno di portarsi il cane in expo, quando sa di avere a fianco la meraviglia più glam della città? 😉