domenica 5 Ottobre 2025

Lavare la pipì: l’ordinanza di Piacenza fa discutere, ma…

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Valeria Rossi
Valeria Rossi
Savonese, annata ‘53, cinofila da sempre e innamorata di tutta la natura, ha allevato per 25 anni (prima pastori tedeschi e poi siberian husky, con l'affisso "di Ferranietta") e addestrato cani, soprattutto da utilità e difesa. Si è occupata a lungo di cani con problemi comportamentali (in particolare aggressività). E' autrice di più di cento libri cinofili, ha curato la serie televisiva "I fedeli amici dell'uomo" ed è stata conduttrice del programma TV "Ti presento il cane", che ha preso il nome proprio da quella che era la sua rivista cartacea e che oggi è diventata una rivista online. Per diversi anni non ha più lavorato con i cani, mettendo a disposizione la propria esperienza solo attraverso questo sito e, occasionalmente, nel corso di stage e seminari. Ha tenuto diverse docenze in corsi ENCI ed ha collaborato alla stesura del corso per educatori cinofili del Centro Europeo di Formazione (riconosciuto ENCI-FCI), era inoltre professionista certificato FCC. A settembre 2013, non resistendo al "richiamo della foresta" (e soprattutto avendo trovato un campo in cui si lavorava in perfetta armonia con i suoi principi e metodi) era tornata ad occuparsi di addestramento presso il gruppo cinofilo Debù (www.gruppodebu.it) di Carignano (TO). Ci ha lasciato prematuramente nel maggio del 2016, ma i suoi scritti continuano a essere un punto di riferimento per molti neofiti e appassionati di cinofilia.

di VALERIA ROSSI – Grandi discussioni e grandi polemiche su Facebook (come ha scritto un lettore qualche giorno fa, le cavolate  “si prestano particolarmente bene allo scontro dei commenti sul web, perche l’investimento è minimo e ci si puo’ scannare allegramente senza impegno”) a proposito dell’ordinanza del sindaco di Piacenza che ha imposto ai proprietari di cani di portarsi dietro una bottiglietta d’acqua per lavare anche le pipì, oltre a raccogliere le pupù.
“Perché non hai scritto niente su questa storia?”, mi chiede qualcuno.
“Dicci il tuo parere!” mi ingiunge qualcun altro.
D’accordo. Il mio parere è che si tratti, appunto, di una cavolata.
Una sparata fatta giusto per accontentare qualche cittadino rompipalle (non mancano mai) e destinata a finire in una bolla di sapone, tanto che lo stesso sindaco Dosi, a “La Stampa”, ha dichiarato che “l’ordinanza è soprattutto dissuasiva, anche perché con le carenze di organico dei vigili non sarà facile farla rispettare“.
E allora, di cosa discutiamo? Del solito nulla.
D’altronde nello stesso articolo vengono citati altri tipici esempi di “ordinanze estive” che vanno dal divieto di far volare droni (maddài!) a quello di esibire oggetti volgari agli addii al celibato o a quello di ballare in spiaggia.
Ma per favore: chi mai potrebbe far rispettare ordinanze del genere? Ve li vedete i vigili di Cervia (perché è qui che è stata promulgata l’ordinanza) che si presentano a tutti gli addii al celibato e perquisiscono tutti i presenti in cerca di “oggetti volgari”?
E poi chi stabilisce il quoziente di volgarità? No, perché il dildo da mezzo metro magari lascia poco spazio all’interpretazione… ma la sega con relativo ceppo da tagliare (l’hanno tirata fuori pure al mio matrimonio) è un normale attrezzo da lavoro, o la connotazione maliziosa la rende multabile?

pipruotaIo credo che a Piacenza nessuna pipì canina verrà mai sanzionata, a meno che il proprietario non decida di farla fare al suo cane proprio sotto il naso del vigile (sempre che ne trovi uno), o magari direttamente sulle sue gambe. Allora sì, che magari si beccherà la multa.
In ogni altro caso credo che non succederà assolutamente nulla, e che quella della pipì resterà una semplice questione di educazione: non ci vuole poi molto ad impedire al proprio amico a quattro zampe di annaffiare portoni, motorini e – perlappunto – gambe umane.
L’ordinanza, forse (ma molto forse) aiuterà qualcuno a capire che si può anche gestire in modo civile la questione “deiezioni”: e se serve la spada di Damocle della multa in agguato, significa solo che fino ad oggi troppi proprietari se ne sono bellamente infischiati del rispetto per gli altri.
Per questo, in fondo, non la trovo neppure una scelta scellerata, anche se trovo abbastanza comica l’idea che i proprietari maschi debbano munirsi di borsetta per portarsi dietro la bottiglietta d’acqua… con la quale spargere meglio la pipì su una zona più ampia, ovviamente, perché per “lavarla” davvero occorrerebbero litri d’acqua e magari anche un detergente (oddio, magari la pipì dello yorkie la neutralizzi pure con la bottiglietta… ma quella dell’alano?).
In sostanza, credo che questa ordinanza verrà ignorata dai più, o magari rispettata da qualcuno per una quindicina di giorni e poi dimenticata per sempre, come spesso accade alle ordinanze inapplicabili.
Per questo non mi sembrava neppure il caso di parlarne.
L’unico argomento di discussione “seria” potrebbe essere il tempo perso da questa e da altre amministrazioni comunali, pagate con soldi pubblici, per discutere, votare, approvare, trascrivere tutte queste “ordinanze estive” che sortiscono l’unico effetto di far perdere tempo anche ai giornalisti (ma ben vengano, se serve a distoglierli dall’allarmismo sui “cani killer”!) e ai lettori.
Ma questo, appunto, sarebbe un argomento di un certo spessore: quindi non ne parla nessuno.

 

 

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  • Valeria Rossi

    Savonese, annata ‘53, cinofila da sempre e innamorata di tutta la natura, ha allevato per 25 anni (prima pastori tedeschi e poi siberian husky, con l'affisso "di Ferranietta") e addestrato cani, soprattutto da utilità e difesa. Si è occupata a lungo di cani con problemi comportamentali (in particolare aggressività). E' autrice di più di cento libri cinofili, ha curato la serie televisiva "I fedeli amici dell'uomo" ed è stata conduttrice del programma TV "Ti presento il cane", che ha preso il nome proprio da quella che era la sua rivista cartacea e che oggi è diventata una rivista online. Per diversi anni non ha più lavorato con i cani, mettendo a disposizione la propria esperienza solo attraverso questo sito e, occasionalmente, nel corso di stage e seminari. Ha tenuto diverse docenze in corsi ENCI ed ha collaborato alla stesura del corso per educatori cinofili del Centro Europeo di Formazione (riconosciuto ENCI-FCI), era inoltre professionista certificato FCC. A settembre 2013, non resistendo al "richiamo della foresta" (e soprattutto avendo trovato un campo in cui si lavorava in perfetta armonia con i suoi principi e metodi) era tornata ad occuparsi di addestramento presso il gruppo cinofilo Debù (www.gruppodebu.it) di Carignano (TO). Ci ha lasciato prematuramente nel maggio del 2016, ma i suoi scritti continuano a essere un punto di riferimento per molti neofiti e appassionati di cinofilia.

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19 Commenti

  1. Io credo, soprattutto nei piccoli paesi, con parecchi nuclei famigliari provvisti di almeno un cane, queste ordinanze, se non fatte rispettare una volta emanate, siano pericolose….chi è favore dell’immediata pulizia della pipì, se trova il proprio muro di casa imbrattato ripetutamente dopo che l’ordinanza dovrebbe essere fatta rispettare (ma di vigili pronti a sanzionare nemmeno l’ombra per settimane), comincia ad imbestialirsi ancora di più. di solito sono persone incivili e rabbiose per altri motivi, che non si limitano a far valere i propri diritti nel modo corretto (e legale). i proprietari di cani rischiano di diventare il capro espiatorio e ci rimettono anche (anzi, direi principalmente, i poveretti che raccolgono sempre le cacche e fanno attenzione a dove piscia il proprio cane. giusto ieri sono stata aggredita e minacciata da un signore che ha accostato la macchina dicendo che il cane che portavo a passeggio (non era nemmeno il mio…) aveva pisciato sul muro di casa sua (impossibile, perchè aveva sì pisciato, ma per strada con una poccia ben definita…e soprattutto era femmina)….tra le urla una frase mi ha colpito molto “io ho comprato la casa col mutuo….”. come minimo procederò con una segnalazione ed una diffida da parte di un avvocato (il grullo non ha coperto il numero di targa). senza entrare in questioni personali, queste ordinanza sono la goccia che fa traboccare il vaso…se non sono insulti possono essere percosse, bocconi avvelenati, ingiurie dal contenuto pesante….
    non fomentiamo sti personaggi, che già non stanno bene di loro…

  2. Effettivamente, l’ordinanza in sé non ha molto senso, soprattutto considerando -come giustamente sottolineato da Valeria Rossi- l’organo di controllo (polizia locale) non dispone di unità in quantità sufficiente da dedicare all’attività di sorveglianza.
    Ciò premesso, io (parlo da proprietario di un cagnolino) lo ritengo un gesto si rispetto nei confronti di tutti i cittadini.
    Da qualche settimana, sto uscendo con il mio quadrupede munito si uno spruzzino contenente una soluzione di acqua e lisoform che utilizzo dove lui lascia i propri depositi fisiologici e, sotto lo sguardo sbigottito della gente che mi osserva (soprattutto quello dei cinofobi!), quasi mi diverto nel lasciare il luogo leggermente profumato anziché maleodorante!
    È vero che tutto va calato nel contesto… per esempio il cane piccolo è maggiormente gestibile da questo punto di vista. Per non parlare poi di come è gestita la pulizia periodica delle strade da parte del comune. Per esempio, dove abito io, un piccolo quartiere di periferia dove il comune non si sogna nemmeno si istituire un servizio di lavaggio delle strade, potrebbe sembrare un po’ ridicolo, ma io sono dell’avviso che ognuno di noi debba dare il buon esempio indipendentemente da quello che fanno gli altri… istituzioni comprese!

  3. Non commento sull’esigenza che ha portato ad emettere l’ordinanza, ma, da che ho memoria, di ordinanze estive o balneari ce ne sono state a iosa. La definizione di estivo o balneare non e’ di certo mia ma al contrario si perde nei miei ricordi di bambino fatti di viaggi della speranza con improbabili partenze intelligenti dove ci si ritrovava tutti in coda al casello alle tre del mattino, alle cinque del pomeriggio si stava gia’ scavando la buca di fianco al lettino del vicino di ombrellone, un uomo passava urlando “cocco fresco, cocco bello, bimbi piangete che la mamma lo compra” e il papa’ commentava la notizia dell’ennesima ordinanza letta nella pagina degli articoletti di costume del giornaletto locale.

    Articoletti di costume, mica nellle prime pagine delle notizie locali, quelle piu’ serie. La percezione che ne avevano e ne hanno tutti e’ un po’ quella che si trattasse di casi insolazione. La conclusione, dopo attenta valutazione, di solito veniva dalla mamma che era impegnata a respingere le avances interessate del venditore di cocco e sognava la fuga col bagnino Armando: “Anto’, e’ estate, con i primi caldi e la luna piena la gente da’ fuori di matto”.

  4. riallacciandomi al commento della signora Daniela, purtroppo devo confermare che a Muggia si è passato dalle parole (ordinanze) ai fatti (multe).

  5. Poi quest’inverno uscirà ordinanza che vieta di versare acqua agli angoli delle strade perché si forma ghiaccio…o, meglio ancora, che da novembre a marzo (come per le gomme da neve) tale acqua deve essere addittivata di sale marino nella percentuale di … per evitare la formazione del ghiaccio, salvo che poi il sale lascia alone quasi peggio della pipì e allora uscirà nuova ordinanza che…

  6. Non la conosco, ma posso immaginare un nuvolo di seguaci che invochino a gran voce un suo intervento sull’argomento, e osservo che nello specifico, la preparazione sull’argomento lascia un poco a desiderare. Intanto queste ordinanze “estive” come le chiama lei, sono quasi sempre diretta conseguenza di Leggi Regionali complesse che tra i vari aspetti riguardanti la gestione degli animali da affezione, toccano anche argomenti di questo tipo. In merito all’efficacia dell’ ordinanza poi, mi preme specificare che in un paese come il nostro dove il pensiero comune è “E’ lecito tutto ciò che non è espressamente vietato”, ben venga una norma che avvisi che il comportamento scorretto E’ una infrazione. Quanto all’applicabilità delle pene accessorie al provvedimento, il Sindaco Tosi nello specifico è bravo a “tirare l’acqua al proprio mulino”; non ci si aspetta certo che vengano organizzate pattuglie di poliziotti municipali che vigilino sul rispetto della norma, piuttosto la norma stessa vale come deterrente allo scopo di evitare questo tipo di comportamenti, e magari, in presenza di vigili diligenti, veder comminare anche sanzioni amministrative non guasterebbe. Per ultimo riguardo al suo ironico commento sulle deiezioni….le ricordo che i cani nello specifico hanno l’abitudine di marcare il territorio tramite piccole “pipì” che possono essere facilmente lavate con poca acqua, sta all’educazione del proprietario evitare che il proprio alano come dice lei espleti interamente il suo bisogno (e qui sta proprio l’aspetto deterrente della norma), senza considerare che purtroppo l ‘acidità dei “bisognini” corrode gli intonaci e i coloranti normalmente usati nelle nostre città. Personalmente ho partecipato ad una azione dimostrativa e di sensibilizzazione con il PLI in questo senso…spesso basta un minimo di senso civico e di rispetto della cosa comune. La saluto.

    • Con tutto il rispetto, io possiedo un cane maschio di grande taglia, educatissimo quanto me, che marca il territorio come tutti i maschi (lo fanno anche alcune femmine). Gli permetto di marcare solo su alberi e pali e null’altro, anche se a volte è difficilissimo trovarne e sono costretto ad andare contro i miei principi e chiudo un occhio se si tratta dell’angolo di una casa piuttosto che del copertone di un’automobile (a meno che il palo non me lo porti da casa). Sa cosa vorrebbe dire portarsi acqua a sufficienza, e magari detergente e spazzolone, per pulire come si deve, e non diluire, tutta la pipì che il mio cane produce? Sicuramente no, altrimenti non scriverebbe simili assurdità. Comunque la soluzione c’è, basta dotare i cani di pannolone, così senso civico, rispetto della cosa comune e politically correct sono salvi.
      Distinti saluti.

      • «…sta all’educazione del proprietario evitare che il proprio alano come dice lei espleti interamente il suo bisogno…». Questa, poi, si commenta da sé.

        • Sono proprietario di cani di grossa taglia da sempre…terranova, bovaro del bernese….ma pure chow chow, alaskan malamute, e ho sempre evitato che il mio amico alzasse la gambetta in prossimità di un negozio, casa o una colonna, e sono pure commerciante per cui la cosa mi coinvolge eccome. E’ una semplice questione di rispetto….si vedono molti bearsi di passeggiare con il proprio amico scodinzolante, ricevere i complimenti dei passanti, e poi allegramente fregarsene se vengono lasciati ricordi e ricordini ovunque. In questo senso parlavo di evitare che il proprio “alano” espleti…..se lo comprende direi che ha piena coscienza civica e di cosa voglio dire (fuor di dubbio spero si sia capito che non intendessi evitare che espleti OVUNQUE). Si infine, so cosa vuol dire portarsi una bottiglietta dietro, con sacchettino d’emergenza e quant’altro. Avendo un cane di grossa taglia, ma pure con uno di piccola taglia si accorgerà che sta per fare no?

          • Da figlia di ex commerciante capisco benissimo, quando porto il cane in città cerco sempre di parcheggiare accanto ad un parco o su un viale alberato così che le “prime” e più copiose pipì siano contro degli alberi, quando usciamo di casa invece sono destinate al palo della luce di fronte e all’idrante 10 mt più in là…certo non tutti hanno questa fortuna, ma con un po’ di accortezza si può non farsi odiare da tutto il vicinato e commercianti della zona

  7. Le amministrazioni pubbliche di ogni regione dovrebbero incentivare le lotte contro il randagismo, quella sarebbe una bella ordinanza estiva che se rispettata porterebbe enormi benefici alla comunità. Cosa che non fa una bottiglietta d’acqua svuotata su un portone :/.

  8. purtroppo a Muggia, in provincia di Trieste, sono già passati ai fatti: vedi articolo sul quotidiano il Piccolo del 14 luglio scorso. Ma almeno qua da noi multano pure i bipedi pizzicati a far plin plin in strada, chiamiamole pari opportunità…

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