di VALERIA ROSSI – Il titolo, ve lo dico già, è un filino fuorviante… perché in realtà non è “a me” che capitano tutti i casi di cui vi parlerò tra poco: stanno capitando, in rapidissima sequenza, a una neo-diplomata addestratrice ENCI che, avendo un locale pubblico ben avviato, dispone anche di un notevole quantitativo di clienti, molti dei quali hanno un cane.
La logica conseguenza è stata che, ottenuta la sua nuova qualifica e distribuiti i suoi bei bigliettini da visita, questa addestratrice sia stata contattata da alcuni di questi clienti per risolvere i problemi dei propri cani; e siccome lei è ben conscia di non avere ancora la necessaria esperienza per affrontare da sola i casi meno semplici, così come le abbiamo raccomandato di fare al corso, ne parla con i suoi istruttori e si consulta con loro.
Bene, anzi malissimo: almeno nel settanta per cento dei casi, sentendomi raccontare questi “casi”, a me è sorto proprio dal cuore l’accorato grido: “Qualcuno levi il cane a questi sciaguratiiiiiiiiiiiii!!!”
Non sto ad entrare in particolari, perché non vorrei mai che qualcuno si riconoscesse. Dico solo che il “meno peggio”, tra questi casi, è rappresentato da una famiglia che parte da casa alle sei del mattino e torna alle otto di sera, mentre il cane aspetta relegato in garage.
E questo è appunto il meno peggio: perché mi sono trovata di fronte ad una sorta di compilation della “malacinofilia” che mi ha indotto a chiedere a questa amica: “Ma li trovi tutti tu? Capitano proprio tutti a te?!?”
Dopodiché ho riflettuto sul fatto che queste persone, alla fin fine, avevano pure chiesto aiuto a una professionista, rivelandosi quindi disposte ad investire un po’ di denaro nella speranza di migliorare il loro rapporto col cane, o il suo benessere: quindi potrebbe trattarsi addirittura di una “elite” che già si trova su un piano più alto della presumibile massa di gente che tiene i cani in modo altrettanto allucinante, ma che neppure si sogna di rivolgersi a un educatore/addestratore.
E non parlo, sia chiaro, di persone che fanno del male ai loro cani: parlo di umani convintissimi che “vada bene così”.
Persone a cui davvero andrebbe tolto il cane in tempo zero… solo che nessuno glielo toglierà mai, perché nessuna forza dell’ordine considererebbe mai quei cani come “maltrattati”.
Hanno da mangiare e da bere, che altro vogliamo?
Se chiediamo di più, se cerchiamo di spiegare che un essere senziente e sensibile non può vivere come un vegetale che viene annaffiato una volta al giorno e poi ignorato, allora siamo sicuramente animalisti fanatici.
La verità è che noi siamo abituati a cantarcela e suonarcela da soli.
Personalmente gestisco questo blog con l’intento di fare un po’ di cultura cinofila, ma sono abbastanza convinta che chi lo segue sia già gente parecchio acculturata.
Quelli di cui sopra, quelli che temo costituiscano davvero una massa, probabilmente Tpic non sanno neppure che esista. Magari non sanno neppure che esistono i centri cinofili, gli educatori e gli addestratori: o se lo sanno ritengono di non averne alcun bisogno, perché i loro cani a loro avviso “stanno bene così”.
E se gli fai notare che non stanno bene per niente ti guardano pure storto: ma come ti permetti?
Ma è già difficile che arriviamo a farglielo notare… perchè noi appassionati, noi che consideriamo il cane come un membro della famiglia a tutti gli effetti, tendiamo a rapportarci e confrontarci soltanto con i nostri simili. E ignoriamo, a nostra volta, tutto il “sottobosco cinofilo” da cui siamo circondati.
La mia “sciuramaria” – ovvero il prototipo del neofita che si avvicina al cane senza troppe conoscenze in merito – è già una persona che il cane, comunque, lo vive: lo porta al parchetto, non gli lesina le coccole, si sforza di alimentarlo in modo adeguato… anche se poi magari sostiene – e questa l’ho sentita solo un paio di giorni fa – di volergli far provare “la dieta wafer” (credo intendesse la BARF, ma non ho osato approfondire).
Casi come quelli che si sta ritrovando ad affrontare l’amica neo-addestratrice fanno pensare che ci sia tutto un mondo che va ben oltre le sciuremarie.
Persone che proprio non hanno idea di cosa sia un cane, di come vada tenuto, di come possa sentirsi se viene tenuto e gestito come una sorta di prigioniero di guerra.
Non è che con questo articolo io pensi di salvare il mondo (e neppure i cani che vivono in quel mondo): l’unica cosa che posso fare è invitare tutti i miei lettori a guardare oltre i propri confini e a non dare per scontato che chiunque sostenga di “avere un cane” lo consideri e lo tratti come facciamo noi.
A volte può bastare solo qualche parola per scoprire queste realtà nascoste sotto i nostri occhi: e se ne scopriamo una, come sta succedendo alla mia amica, magari si può cercare di far capire al proprietario del cane che potrebbe/dovrebbe fare di più per lui. Non è il caso di mangiargli la faccia (come purtroppo tendo a fare io, a volte…): gli si può anche “buttar lì” semplicemente qualche preziosa informazione sulla quale, chissà, potrebbe ritrovarsi a meditare. Magari anche no… ma tentar non nuoce.
Io penso che sarebbe il caso di spendere qualche energia in più per scovare ed affrontare questi casi, anziché starci tanto a scannare su diatribe cretine come quelle su collare o pettorina.
I problemi veri sono altri: e se i più gravi in assoluto sono sicuramente maltrattamenti e abbandoni (contro i quali, però, possiamo fare ben poco, oltre a denunciare i – rari – casi noti), non credo sia da sottovalutare neppure quello dei cani semplicemente “mal tenuti” da persone del tutto ignare dei propri errori.
Perché lì sì, qualcosa possiamo fare tutti. E credo che valga almeno la pena di provarci.
ok non ho alcun titolo per dirlo, ma lavoro con i cani. Solo per citarne una, e’ piu facile che nelle scuole ci insegnino la riproduzione delle balene, che tra l’altro probabilmente mai ne vedremo una, piuttosto che i fondamentali della cinofilia (sounds like K.Lorenz).
sono un open source man e a volte il lavoro va a farsi benedire e dispenso consigli gratis laddove invece ci sarebbe un gran bel da fare!
spesso sento parlare dai miei clienti di concetti come aggressivita’, territorio, ed altro come se fossero veri esperti. la realta’, pero’ e’ ben diversa, si sentono forti delle loro esperienze cinofile, e a volte non si rendono conto che di fronte hanno un appassionato che probabilmente ha lavorato con piu’ cani di quanti una persona media possa viverne nell’arco di una vita intera.
Purtroppo, questa’ e’ la nostra realta’ secondo il mio modesto parere, ma non sono del tutto negativo su questo. Se penso che non piu’ di trent’anni fa i nostri cani erano relegati ad un angolo del giardino attaccati al chiodo con una catena di 2metri, vivevano degli avanzi delle nostre cucine e raramente o mai uscivano nei ‘territori di caccia’ per una passeggiata… oggi le cose sono ben diverse e mi sento pawsitivo su questo!
Things are gonna changing!
Inoltre ho raggiunto la consapevolezza! ognuno di noi ama i propri cani ad un livello differente: ci sono gli esempi dei clochard che condividono con i loro cani qualunque cosa e sono molto piu attenti a loro che a se stessi, e ci sono i benestanti e benpensanti che invece prendono un cane per i motivi piu’ assurdi, non gli fanno mancare niente, ma in realta’ non sanno che farsene e ce li hanno solo per portarli a pisciare, ed aggiungerei, se mi passate il francesismo, si cacano il cazzo a farlo… ho imparato che nel mezzo ci sono diverse formalizzazioni di amore verso i propri pet.
tutto questo per dire che penso a nessuno piaccia sentirsi dire di aver sbagliato tutto con il proprio cane, che per molti e’ un dato di fatto, ma il nostro compito e’ proprio quello di far crescere questa cultura e di dargli il giusto spazio nella nostro societa’.
peace&love ‘n be pawsitive
A me è capitato che mi abbia contattato il padrone di un cane perchè questo faceva i bisogni in casa, nonostante fosse già più che adulto, cinque anni. Ci tengo a precisare che questa persona non era tanto preoccupata di risolvere il problema del cane, ma il suo, cioè, lo disturbava rientrare in casa e trovare le sorprese. Alla domanda:”quante volte al giorno esce il cane?” mi ha guardato stupito, come se avesse davanti a se una marziana e mi ha risposto che era assurdo pensare che il cane uscisse tutti i giorni, al massimo usciva una volta ogni due settimane. Inizialmente con pazienza, nascondendo la mia rabbia per come trattava il cane, ho cercato di spiegargli che un cane HA BISOGNO di uscire tutti i giorni, più volte al giorno e non solo per per le necessità fisiologiche, ma anche perchè DEVE fare movimento e rapportarsi con altri cani. Non c’è stato modo di farglielo entrare nella testa, lui lavorava e non aveva tempo da perdere, in più mi ha detto che le rarissime volte che lo portava fuori, era ingestibile, non sapeva come fare per controllarlo, perchè il cagnone (un incrocio tra un pitbull e un dogo argentino) appena metteva piede in strada diventava aggressivo. Ma va? Ecco la conseguenza della reclusione ed ecco il vero problema! Ma per il padrone l’aggressività del cane era solo un dettaglio trascurabile (intanto stava in casa). Quella è stata l’unica volta nella qulale mi sono veramente adirata con il proprietario di un cane (di solito fanno tanti errori ma sono sempre disposti ad ascoltare e correggerli e questo è l’importante) e il nostro incontro si è concluso con un vero e proprio litigio. Ma è possibile che si sia così tanto idioti?
I miei 2 meticci, dormono sul divano, la mattina si svegliano con me alle 6.30, tempo della mia colazione li porto nei campi (pur avendo il giardino) per un pò più di mezz’oretta, li riporto a casa, io esco alle 7.50. Mio marito torna a casa a pranzo e sta con loro un’ora, mio nipote il pomeriggio li porta fuori per un’altra mezz’ora e la sera dopo la nostra e loro cena, in base al tempo andiamo o sul fiume oppure nei campi. E io mi sento in colpa perché penso stiano a casa troppo da soli….
la mia esperienza: mi sono imbattuta in tpic perchè cercavo notizie sul bernese e mi sono letta il “vero”standard..dopo una sana risata, ho preso l’abitudine, via via sempre più “impellente”, di curiosare sul sito per vedere che si scrive qua. Ho cani da 22 anni, quindi credevo di saperne qualcosa; oggi a distanza di un anno di frequentazione e lettura so per certo che sono una perfetta ignorante e che buona parte della docilità delle mie cagne dipendeva e dipende dalla loro indole, non dalla mia capacità educativa. E quindi la volta prossima si partirà da zero, cioè dalla puppy class. Ma questa mia consapevolezza deriva dall’opportunità che in questo periodo ho avuto di confrontarmi con le esperienze di altri, lette, condivise e commentate e di rifletterci sopra. Prima non ne sentivo l’esigenza. Per questo sono così entusiasta di questo sito, perchè fa cultura. Ho già scritto in un commento che bisognerebbe trovare il modo di far diventare i webinar un possibile regalo da fare a un parente o amico. La cultura è una strana malattia, si diffonde velocemente tra quelli che ne sono già affetti, lascia completamente indenni chi da lei si difende, ma è in grado di insinuarsi nelle piccole fessure di interesse che una persona manifesta e di contagiarla di punto in bianco. Dovremmo cercare un po’ tutti noi di essere “portatori sani” e di pensare che su cinque persone che si comportano in maniera errata con il proprio cane, uno è crudele, due sono sensibili come un pezzo di marmo, ma altri due possono venir aiutati ad essere più consapevoli di cosa è il cane e di migliorare le conoscenze che ha di lui. Facile a dirsi…sob..
Ho letto l’articolo e un po’ di commenti…..e sono un tantino perplessa. Capisco e condivido quanto espresso un po’ da tutti però….Ma come fate a vivere, mantenere I figli, far fronte alle spese senza lavorare? E se lavorate come fate a non lasciare il cane a casa in giardino o meno? No perchè io ho un cane, due figli, un marito, un gatto e anche un lavoro (e vista la situazione degli ultimi anni aggiungo per fortuna). E’ ovvio che il cane trascorra diverse ore durante il giorno a casa da solo dal lunedì al venerdì. E’ ovvio che si cerca fra tutti di organizzarci la meglio in modo che stia sola il meno possibile ma comunque sta sola in giardino diverse ore. E’ altrettanto ovvio che chi prima arriva (da scuola o da lavoro) si preoccupa di farla giocare o di portarla a correre o fare un giro nei boschi ma ciò non toglie che nel weekend il cane sia sicuramente più felice. Ma come si fa altrimenti? Noi meglio di così non siamo proprio in grado di fare. Poi sicuramente ci sarà chi dirà “avevi solo da non prenderti un cane se non puoi dedicarti ad esso 24 ore su 24”, e boh forse ha ragione però…
ma sono assolutamente certa che non era questo tipo di situazione ad essere messo “sotto processo”, ognuno di noi ha situazioni simili alla tua, almeno nella maggior parte dei casi. Nell’articolo si parlava di altro..
Si certo nell’articolo sì. La mia riflessione era riferita ai commenti più che all’articolo. Spesso ho la sensazione che manchi il buon senso sia tra chi ritiene normale mollare il cane in giardino notte e giorno limitandosi a dargli da mangiare e da bere che tra chi vive solo in misura del cane. Credo che si possa rendere un cane felice anche non vivendo solo ed esclusivamente in sua funzione ecco. Chiaro che implica buona volontà, impegno, pazienza e anche un po’ di sacrificio.
Beh, ma qui non si critica chi lascia il cane in giardino qualche ora, ma chi non lo fa mai uscire di lì.
Ovvio che si fa il meglio che si può, io per prima lavoro a tempo pieno e ho due gatti (marito e figli no invece :P)… al mattino mi alzo presto per fargli fare in giro luuungo, appena rientro a pausa pranzo penso a portarlo a correre, idem la sera… il resto del tempo sta in casa tranquillo, non fa danni, non piange (di solito).
E’ vero che è più felice il fine settimana (e io anche) e che sarebbe più felice se fossi a casa tutto il giorno (… e se potessi permettermelo, anche io), ma alla fine esce, corre e si diverte tutti i giorni…
Ben diverso è chi lascia il cane perennemente solo (in giardino o in casa), 10 ore dietro fila, e poi quando è in casa “è stanco” “piove” “fa freddo” “deve andare in palestra” “deve andare al cinema” e, insomma, tanto “il cane sta bene così!”
Beh, il mio cane è ibero di girare in una intera proprietà agricola in parte coltivata, in parte a bosco. Più annessi e connessi tipici da fattoria.
Normalmente NON viene portato fuori a passeggio. Salvo le passeggiate in campagna al seguito dei cavalli. O sta a “casa” o viene in giro con me sempre guinzagliato.
Quando sono a casa normalmente mi sta vicino ed è molto affettuoso e coccolone, ma capita, soprattutto verso sera, che se ne vada a fare lunghi giri per conto suo. E anche la notte quasi sempre dopo essersi accoccolato vicino per il TV time, preferisce uscire e ripresentarsi al mattino.
Ci sono giorni in cui io non ci sono quasi per nulla, ma l’ambiente in cui vive è comunque abitato da persone, animali domestici e selvatici, odori, ecc ecc. ed è vasto a sufficienza da non indurlo alla disperazione a causa della mia assenza.
Ho appositamente scelto un cane abbastanza lupino da amare anche un po’ di vita autonoma. Certo che se pensi di ficcare il cane in un giardinetto e mollarlo lì ad abbaiare ai passanti…..
Ma ovvio che non sto parlando di te, o dei casi simili al tuo (che però sono pochini, non molta gente ha a disposizione una proprietà agricola :P)
Io con giardino intendo giardino, dove se il cane riesce a raggiungere la velocità massima correndo è grasso che cola e il massimo dell’interazione è abbaiare ai passanti, con la povera creatura che viene ritenuta felice e appagata perchè “ha il giardino, fa movimento lì!” quindi a che serve portarla fuori?
Il tuo direi che fa una vita da signore!
secondo me, esistono anche “zone” messe peggio rispetto ad altre (e non sto parlando della lotta campale nord-sud, vivo nella sfavillante pianura padana in una zona in cui la mala-cinofilia è talmente presente che ho paura a guardarmi intorno e difinire impelagata in discussioni infinite e senza alcun appoggio da nessuno);
ci sono zone in cui sono ancora considerate “normali ed accettabili” dall’opinione pubblica situazioni aberranti, non solo che il cane viva perennemente in giardino (anzi il cane-nano-da-giardino viene considerato “fortunatisimo” perchè “lui ha il giardino e si può muovere, mica come quelli che vivono in appartamento), venga alimentato a mangimazzi economici(se non a scarti e ossa), venga lasciato circolare da solo per il paese “tanto torna”, venga rifiutata a sterilizzazione, venga compratoesclusivamente da cagnaro “senza pedigree, tanto è un pezzo di carta” ecc.
Ma sono “normali” i serragli coi cani rinchiusi perennemente (se il cane scappa saltando la rete o distrugge il giardino, il serraglio è la soluzione perfetta, per no parlare dei cani dei cacciatori); è “accettabile” che il cane malato venga portato nel bosco col fucile in spalla anzichè dal veterinario per una diagnosi, una cura o magari l’eutanasia; è “normale” sentire racconti di cani uccisi perchè hanno morso, o picchiati a sangue per una sacrosanta e giustificatissima ringhiata, o gatti del vicino ammazati a fucilate perchè pisciavano sulle auto altrui, e da gente convintissima di amare gli animali e soprattutto i cani ma quella era proprio una situazione inaccettabile e non c’era altro da fare; il tutto raccontato con una naturalezza disarmante, in pubblico, mentre il soggetto coccola il tuo di cane. A provare a far ragionare la sciuramaria col cane solo in giardino 12 ore al giorno, si passa inevitabilmente per pazzi invasati, perchè quello è un cane tenuto divinamente, e si finisce per litigare con uno dei soggetti di cui sopra.
Quando ci si trova immersi in una mancanza di cultura cinofila ma soprattutto di rispetto per il cane, a un certo punto si perdono anche le energie per “provarci”e (per la propria sanità mentale) si tende a isolarsi a parlar di cani solo con quelle 3 persone di numero che un filo di cultura cinofilo la hanno.
Infatti è quello che faccio io che vivo al sud in una zona piena zeppa degli esempi di malacinofilia elencati nell’articolo, e mi faccio i chilometri per stare insieme a chi la pensa come me e ai loro cani. Lo so che la mancanza di cultura cinofila è ovunque, però ti dico che su al nord c’è una percentuale maggiore quantomeno di conoscenza e accettazione. Non credo proprio che a Padova o a Bolzano la sera rischi di essere attaccato da un branco di randagi intenti a rovistare nella spazzatura, e che quando vai in giro col cane grosso la gente ti guarda come se stessi portando uno scarafaggio gigante al guinzaglio! Io vivo vicino a una scuola e ho un bassethound di 32 kg. Evito di passarci la mattina perché qualche volta rischio di litigare con qualcuno per i continui sguardi ed espressioni di profonda rabbia verso di me e verso di lui, tra l’altro affettuosissimo e tranquillo. Qualcuno mi ha anche chiesto se è un cane!
Io ci provo con i bambini, quando vado in giro con la mia cana, che essendo bianca, amichevole e puffolosa, ma comunque cagnona, da punto di vista di un bambino, e i bambini le si affollano intorno, cerco sempre di dare qualche indicazione, e quando mi chiedono dove l’ho presa… “mamma ne voglio anch’io uno così” cerco, nel mio piccolo, che pure a me ogni tanto la Sciuramaria vien fuori di dare indicazioni di come sarebbe poi la vita con un cane. E quando mi sento dire che per avere il cane ci vuole il giardino (che per carità fa comodo averlo), hai voglia a dire che comunque il cane non va mollato in giardino da solo tutto il giorno…… vedo degli sguardi, sembra che sia io quella che non ne capisce una mazza……
Beh, guarda, quando qualcuno rapito dalla bellezza del mio cane mi chiede se ci vuole un giardino per averlo, sinceramente rispondo di si! E pure grande!
Anzi, cerco di scoraggiare proprio!! Soprattutto i cani grandi sono animali costosi ed impegnativi.
E’ bene che sia chiaro che un cane grande, indipendente, che ama anche farsi i casi suoi in giro all’aperto, NON TE LO PUOI TENERE IN APPARTAMENTO a meno forse che tu non abbia tutto il tuo tempo e la tua vita da dedicargli senza altri impegni.
E poi e poi…
Cioè… alla fine porello il cane ci sta pure, ma se vivi in un appartamento, santiddio… non puoi fare una scelta più opportuna che un cane super dinamico, alto quasi un metro e che perde pure strabilianti matasse di pelo?
E che si, ti adora, ma non vive solo per starti appiccicato?
Faccio lo stesso col chihuahua…che “puo’ vivere senza uscire mai, tanto è piccolo”, “che se lo porto fuori in inverno muore” e che “oh, ma è un giocattolino!” No, signora, è un cane. Piccino-piccio’, ma inequivocabilmente cane…
Si, poverini i cani piccoli, i cani da compagnia, sono ancora più a rischio di essere presi da veri maltrattanti armati magari di buone intenzioni.
E’ che proprio le persone non ce la fanno a capire che il cane non è esattamente un essere pensato solo per il nostro trastullo.
Ci saranno pure millenni di selezione, ma un cane che proprio sia felice di essere un non-cane, ancora non l’hanno inventato. Perfortuna!
“se lo porti fuori in inverno muore” è troppo bella 😀
L’avevo anche letta in uno dei commenti ad un vecchio articolo, evidentemente è un pensiero comune!
Ci provo quando capita… non so con che effetti. Ma mi è successo giusto ieri di arrivare al centro cinofilo ( non al parchetto ) col cagnone al guinzaglio ( e non è esattamente un peluche) e di incrociare sul cancello una tipa mai vista con annesso canetto rigorosamente in braccio,che ha pensato bene di prendere a smacciate in testa il mio. Che essendo molto più interessato a snacchiare in giro che a lei per fortuna ha continuato a farsi i cani suoi. E la tipa usciva da un centro cinofilo. Ma forse ci viene solo per far due chiacchiere con gli altri propietari, perché quando le ho gentilmente fatto notare che dare manate in testa ad un grosso cane sconosciuto è un buon modo per giocarsi la manina. .. mi ha pure guardato male. A dirle che un cane in braccio ci sta male, non ci ho neppure provato.
Io ne ho parlato più volte, in questo sito e altrove, della situazione che io stessa vivo al sud, ma ahimé sono stata spesso fraintesa e attaccata (non qui, devo dire). Il mio discorso non è razzista, visto che sono siciliana anch’io e non ho nessuna intenzione di denigrare la mia terra o la gente che ci vive, ma parlando di cani, PURTROPPO, bene bene non ne posso parlare, visto che quello che tu descrivi inorridita, qui è la normalità, e nessuno si scandalizza più di tanto, a parte quei pochi appassionati che spendono tempo e soldi per i propri cani e per quelli abbandonati dagli stessi deficienti che li deridono! Il fatto che questa gente si sia rivolta a un professionista è positivo, perché ha intravisto un problema e quantomeno cerca una soluzione in alternativa all’abbandono o al “viaggio” verso il canile. E se si riuscisse a fare un buon lavoro con loro già sarebbe un buon inizio per un cambiamento di cultura. Perché se tu dai un consiglio da amica/parente o ti prendono in giro, o si arrabbiano perché non ti puoi permettere di dire loro come tenere i loro cani! Mentre se uno capisce da solo che qualcosa non va e chiede aiuto a un professionista (che alla fine dirà le stesse cose dell’amico/parente), non solo verrà preso in considerazione, ma verrà anche consigliato ad altri. Voglio sperare che ciò sia possibile … 🙂
Quello di cui mi stupisco è di quanto sono buoni i cani!!!
Quando faccio le mie periodiche puntate in città (Milano soprattutto) mi capita di vedere in zona Sant’Ambrogio (più centro di cosi!!) non più le solite frotte di labrador e golden MA schiere e dico SCHIERE Weimaraner, Setter irlandesi, lupi cecoslovacchi (!!!) E pure -orrore!!- Pastori del caucaso o similari.
Spesso sono visibilmente portati fuori da dog sitter o personale di servizio e mi permetto di dubitare che siano cani trattati in modo idoneo alla loro razza da padroni che evidentemente non hanno nè tempo nè luoghi per loro.
Il fatto che mi sembrano tutte bestie passabilmente sopravviventi e non totalmente skizzate, mi fa pensare che i cani siano davvero moooooooolto, trooooooppo adattabili e pazienti.
Per non parlare poi dei cani che NON vedi semplicemente perchè NON ESCONO MAI. Da quando hanno inventato le traversine ed i cani abituati alla “traversina” (vedere pubblicità di alcuni allevamenti!) , c’è tutta una schiera di “scomparsi”, murati a vita dentro casa.
Ne conosco personalmente almeno 3. Cani da compagnia, cani amati, alimentati correttamente, curati e tutto ma santiddio!!! E’ vero che stanno con il padrone ma NON ES-CO-NO MAI!! O escono solo se non piove non c’e’ fango, non è scomodo ecc ecc.
Per non parlare della maltesina di una mia cliente che non solo sta sempre in casa, ma viene toelettata e lavata e profumata una volta a settimana, perchè sai, gioca con i bambini.
Alla fine i cani che fan casino sono SEMPRE TROPPI POCHI rispetto a quel che gli tocca sobbarcarsi.
A me fa male al cuore il pitbull che vive di fronte al mio ufficio chiuso da solo in un appartamento al buio, con un solo spiraglio da un balcone semichiuso dal quale ogni tanto guarda l’esterno con una tristezza infinita. Poi lo vedi, pochissime volte al mese, uscire felice scodinzolante (con il ritaglio di coda che gli hanno lasciato, è chiaro) col padrone che si vanta con tutti del “mostro” che tiene a casa. E lì anche io come te penso:”Ma quanto sono buoni i cani?”
hai proprio ragione, noi ridendo e scherzando (per non piangere…) diciamo che i cani vengono congelati in autunno per tirarli fuori in primavera perché a parità di passeggiate ne incontriamo un terzo e quando piove praticamente nessuno. Cioè per noi va benissimo, ma se penso ai cani… Ci siamo sempre chiesti che fine facciano i cani in inverno, sono un po’ come i cinesi anziani che spariscono 🙂 Confermo inoltre di sentire tantissime persone raccontare che non portano MAI fuori il cane perché è difficile da gestire…
Ho lavorato come baby-sitter in una famiglia con due bimbi: cucciolo mix da caccia, preso “per i bambini” ed ignorato tipo due settimane dopo. Il marito un giorno mi ha fatto un discorso agghiacciante…mi ha chiesto se, secondo il mio modesto parere, era una buona idea lasciare il cane in casa otto-dieci ore, con la museruola e legato ad un sostegno, che lui avrebbe provveduto a fissare al muro, col guinzaglio corto, naturalmente, così non avrebbe fatto danni. Al limite, pulivano i bisognini al loro rientro. Credo che la mia espressione facciale sia stata abbastanza esauriente…anche perchè so che ora hanno una dog-sitter praticamente a tempo pieno!
cioè casa-da-solo-10-ore + museruola + guinzaglio… che “splendida” idea… ma mi viene solo da dire “perché???”.
A me invece fanno sorridere quelli che in-pausa-pranzo-non-mi-devo-sporcare. Non voglio giudicare il cane perché magari per il resto della giornata farà cose fanta-scientifiche, però fa sorridere il proprietario che parcheggia di fronte all’area cani, non arriva al cancelletto perché c’è l’erba, fa scendere il “giec rassel”, lo alza di peso e lo immette nel recinto. Il cane pascola mentre lui torna in macchina a controllare l’iphone 🙂 🙂 🙂
No questa del cane legato con la museruola è agghiacciante!!
Aggiungi le fascette per i cavi elettrici per legare le zampe e hai un sequestro in piena regola!!