Predichiamo in tanti, da secoli, di pensarci bene prima di acquistare un cucciolo: no negozi, no fiere del cucciolo, no sedicenti allevamenti multirazza (quasi sempre importatori o “produttori in serie”, leggi cagnari, nostrani).
Andate solo in un allevamento serio, titolato, specializzato in una sola razza, al massimo due; andate a conoscerlo, guardate come tiene i cani, fatevi spiegare se fa esposizioni e prove di lavoro (qualora la razza le preveda), controllate che i suoi riproduttori siano testati per le principali patologie ereditarie.
Fate tutte queste indagini e sarete sicuri di trovare un cucciolo DOC, con altissime possibilità (non “con la certezza assoluta”, perché trattandosi di esseri viventi un minimo di incognita c’è sempre) che sia tipico, sano e di buon carattere.
Io spacco i maroni a tutti quelli che conosco, da circa quarant’anni, con questa solfa: immaginate come mi posso sentire quando una persona – che tra l’altro conosco e che penso di poter definire un’amica, anche se ci vediamo una volta al secolo – segue per benino tutta la trafila consigliata e poi si prende una tranvata nei denti.
Ma non perché il cucciolo non fosse DOC come si sperava… bensì perché non arriva nessun cucciolo!
La storia è questa: la mia amica, che chiameremo Beatrice conservando solo l’iniziale giusta, non è una sprovveduta, non è una neofita. E’ una giovane signora disperata perché ha appena perso la sua cagnolina, molto amata, che si è ammalata ed è morta in un tempo troppo breve per dare ai suoi umani il tempo di abituarsi all’idea.
Sapete come succede in questi casi, vero? Lo choc è terribile, ci vuole più tempo del normale a superare il lutto…ma poi, una volta che si è riusciti ad elaborarlo, non si ha più solo il desiderio: si ha addirittura la smania di avere un altro cucciolo. Qualcuno che riempia quel vuoto pieno di angoscia, ma soprattutto qualcuno su cui riversare tutto l’amore di cui disponiamo e che è rimasto sprovvisto di destinatario.
Beatrice, dunque, ha BISOGNO di un nuovo cucciolo: e siccome ha molti amici cinofili, si consulta anche con loro perché la consiglino sulla razza più indicata, visto che la cagnolina che aveva era a pelo lungo e che l’esperienza non è stata proprio il massimo, perché lei non ha abbastanza tempo da dedicare a un cane che ti porta via mezza giornata solo per la toelettatura.
Il fatto è che Beatrice ha qualche difficoltà in più del proprietario medio, perché vive su una sedia a rotelle.
Niente che le impedisca di avere una vita piena, di lavorare, di occuparsi di ogni genere di attività, anche perché è sposata con un ragazzo normodotato che le è di grandissimo aiuto laddove lei potrebbe non arrivare: però, insomma, qualche limite logistico ce l’ha. Quindi, dopo aver assodato che il pelo lungo poteva essere un problema per lei, adesso opterebbe più per il pelo corto o raso.
Un’altra “conditio sine qua non” è che il cane dev’essere di taglia piccola: perché se lei si trovasse da sola con il cane, in caso di necessità, deve poterlo prendere in braccio senza incontrare difficoltà.
Beatrice scambia opinioni con gli amici di FB, e ovviamente ognuno dice la sua: come al solito ci sono quelli che cercano di rifilarle a tutti i costi il rescue di turno, come al solito ci sono quelli per i quali l’unica razza al mondo è quella che piace a loro…ma tra una discussione e l’altra, tra un suggerimento e l’altro, alla fine la scelta cade sul Jack Russell Terrier.
Dopodiché inizia la ricerca dell’allevamento, e sembra proprio che la mia amica sia fortunatissima: si iscrive ad un forum di appassionati della razza e le viene segnalato quello della signora Pincopallina, il cui nome non possiamo fare per evidenti motivi.
E qui lascio la parola alla stessa Beatrice, che così racconta:
“Mi dice che attende una cucciolata per fine agosto, figlia di uno dei soggetti lisci più belli in circolazione al momento, mi dice che non accetta prenotazione fino a che non è sicura che i cuccioli siano tutti sani e senza magagne strane.
Questa cosa mi fa ben sperare. I cuccioli nascono e li vado a vedere quando hanno circa 15 giorni, dei salamotti irresistibili!
Conosco entrambi i genitori, me li coccolo per bene e dimostrano di essere cani equilibratissimi, di carattere socievole anche con noi che eravamo perfetti estranei e avevamo appena finito di toccare i cuccioli.
Pincopallina ci presenta anche gli altri suoi cani, l’allevamento è a carattere familiare, tutti i cani girano sereni tra casa e giardino, niente box o cose strane, pulizia perfetta, tutti i cani in ottimo stato. Mi sembra di aver fatto 13 al Totocalcio!
Parliamo a lungo della mia situazione, dei cani precedenti avuti da me e da mio marito, del nostro stile di vita: le spiego che io ho vissuto per anni da sola con la mia cagna prima del matrimonio e che mi occupavo totalmente da sola di tutto.
Lei mi fa giustamente un sacco di domande alle quali rispondo e ci salutiamo con la promessa di sentirci in settimana per sapere della crescita dei cuccioli.
Durante le 3 settimane successive ci sentiamo spesso sia via e-mail sia al telefono: lei mi ha ripetuto più volte che era contentissima di averci conosciuti e che secondo lei avevo proprio il carattere giusto per un jack, con il quale la vita sarebbe stata bellissima perchè sono cani molto empatici con il padrone e che capiscono bene le difficoltà quando ce ne sono, come nel mio caso. Mi ha detto che sono cani facilmente adattabili e addestrabili che essendo molto atletici non avrei nemmeno dovuto abbassarmi per prenderla in braccio, sarebbe saltata lei ogni volta. Le ho chiesto ripetutamente se volesse un acconto per la prenotazione di una femmina, ma lei mi ha sempre detto di no, che i soldi sono l’ultima cosa e che a lei importava solo vedere che i suoi cani vadano a stare bene. Da noi sapeva che sarebbe stata trattata da regina e questo le bastava“.
Un vero idillio, non vi pare?
Intanto la cucciolata cresce e tra Beatrice e Pincopallina nasce quasi un’amicizia: vanno perfino ad un’expo insieme e Beatrice le guarda i cani quando Pincopallina è sul ring. Nel frattempo parlano di quello che potrebbe essere il soggetto più adatto.
Nella cucciolata c’è una femminuccia più leggerina delle altre, dal carattere molto dolce, che potrebbe essere quella ideale: Pincopallina dice comunque a Beatrice che le lascerà il diritto di prima scelta.
A quell’esposizione succede un fatto curioso: un amico di Pincopallina chiede a Beatrice se abbia già versato l’acconto. Lei risponde di no, perché l’allevatrice non ha voluto, e lui – tra il serio e il faceto – risponde: “Allora non è detto che ti darà il cane”.
Si sarebbe rilevato poi profetico… ma prima che Beatrice possa riflettere su questa frase, Pincopallina interviene dicendo che tra loro c’è un accordo e che non deve assolutamente dar peso alle parole del suo amico.
E infatti… (ripasso la parola a Beatrice):
“…esattamente una settimana dopo mi manda una e-mail, che leggo immediatamente, in cui mi scrive che i cuccioli sono diventati delle pesti incontenibili, che in casa le hanno rotto di tutto e che non ne ha nemmeno una adatta a noi.
Conclude consigliandomi di andare a cercare il mio cane nel negozio di Milano di un suo amico che vende cani di tutte le razze quindi avendo più scelta mi sarà più facile trovare il cane adatto a me.
Immediatamente ho provato a chiamarla, ma sul cellulare non mi ha risposto e sul fisso ha fatto rispondere ad un’altra persona che mi ha detto che l’allevatrice non era a casa e sarebbe tornata a notte inoltrata…ma mi aveva mandato la mail 3 minuti prima!!!
Comunque la mattina dopo mi manda un sms in cui mi dice che lei ha preso la sua decisione ed è irrevocabile, che lei deve pensare al bene del suo cane e che i terrier non sono adatti ai disabili perchè sono troppo sanguigni e che io devo comprare un cane piccolo che possa tenere sempre in borsa così non avrò mai problemi”.
A questo punto specifico che, dal punto di vista giornalistico, avevo due possibilità: raccontare i fatti nudi e crudi, con nomi e cognomi e senza fare il minimo commento, oppure tacere i nomi, potendo così commentare.
Nel primo caso io sarei stata garantita dal diritto di cronaca e l’allevatrice sarebbe stata riconoscibile da tutti i lettori, che avrebbero potuto giudicare da soli e trarre le debite conclusioni.
Nel secondo caso, ovviamente, sarei stata libera di darle dell’imbecille, ma senza poterla rendere riconoscibile perché altrimenti avrei potuto ricevere una querela per diffamazione.
Inutile dire che, giornalisticamente, la soluzione a) sarebbe stata la migliore.
Però, da amica di Beatrice, preferisco scegliere la b) e avere la libertà dire a questa signora che E’ una totale imbecille, oltre che una razzista. Voglio poterle dire che è “cagnara inside“, anche se alleva con tutti gli apparenti crismi dell’allevatore serio, perché solo un cagnaro potrebbe consigliare a una cliente di andare in NEGOZIO, che sia o meno dell’amico del cuore, a scegliere tra “cuccioli di tutte le razze”. Perché una persona che sta in cinofilia DEVE assolutamente sapere che i cuccioli “pronta consegna” dei negozi sono sempre e solo cuccioli di provenienza cagnara (italiana quando va proprio di lusso, dell’Est quando va ancora peggio).
Inoltre voglio poterle dire che è una maltrattratrice di umani (perché ovviamente Beatrice, già provata dalla morte della sua cagnina, ha pianto tutte le sue lacrime quando ha letto la mail in cui veniva “ripudiata” come cliente) e pure di cani, perché suggerire a chicchessia di tenere un cane “sempre in borsa” è indice di un’ignoranza cinofila senza fine e senza attenuanti.
Voglio dirle che ho visitato il suo sito e che ho avuto un primo impatto non troppo gradevole, perché quasi sessant’anni di vita mi hanno insegnato che laddove si mette in mostra troppa dolcezza, troppo zucchero e troppo miele (fiorellini, tulle, font svolazzanti e tutta la possibile retorica grafica del “guardate quanto vogliamo bene ai cucciolini nostri”), spesso lo si fa solo per nascondere un cuore molto meno tenero di quanto l’apparenza vorrebbe suggerire: però i cani erano davvero belli, e quindi avevo messo in secondo piano la mia avversione per i siti sconsigliati ai diabetici.
Ora, invece, ho l’ennesima conferma che certe rose nascondono spine particolarmente acute. E velenose.
In ultima analisi, voglio dirle che allevare dovrebbe significare essere innanzitutto CINOFILI, e quindi amare tutti i cani: ma se si amano tutti i cani non si può non sapere quali orripilanti realtà nasconda il commercio in negozio, così come – se si ha proprio il minimo storico di cultura cinofila – non si può non sapere che “chihuahua” si scrive così, e non “ciuaua” come ha scritto lei nella sua mail a Beatrice, suggerendogliene l’acquisto nel negozio del suo amico (le passa una percentuale, per caso?) come “cane da borsetta”.
Concludendo: lei è una cagnara, signora Pincopallina.
Inoltre è un’ insensibile maleducata, che non sa rapportarsi con le persone in modo civile e che avrebbe dimostrato ignoranza anche “scoprendo” solo dopo mesi che secondo lei i jack “non sarebbero adatti ai disabili”, visto che sapeva fin dal primo momento della condizione di Beatrice.
Cosa le è successo?
Ha avuto questa improvvisa illuminazione sulla via di Damasco per quanto riguarda la SUA RAZZA solo dopo tutto questo tempo? Quindi, lei alleva e vende cani senza sapere a chi si addicano o meno?
Oppure alleva cani Dr. Jeckill, che dalla sera alla mattina si trasformano in Mister Hyde?
Se così fosse, le consiglierei di non venderli proprio a nessuno… perché sarebbero dei pericoli pubblici, non trova? Un cucciolo dolcissimo che la mattina dopo si sveglia e le distrugge la casa, lei lo affida davvero con tanta superficialità ad un cliente, anche in grado di camminare sulle sue gambe? Fossi in lei, quei cuccioli me li terrei tutti ben stretti…a meno che, ovviamente, le sue non fossero tutte balle e non abbia trovato semplicemente qualcuno che le ha offerto una cifra più alta per quella cagnina.
Cara Pincopallina, mi dispiace davvero che la legge italiana mi impedisca di fare il suo nome e cognome, nonché quello del suo allevamento. Mi dispiace anche perché sembra comodo sparare a zero con la certezza di non essere querelabili: ma dopotutto questo fa pari e patta con la SUA possibilità di prendere per il naso una persona, illudendola e poi liquidandola con un riferimento – mi permetta – davvero meschino alla sua disabilità, senza che nessuno la punisca, perché il reato di “mancanza di sentimenti e di empatia” non è contemplato da nessun codice.
Però, un reato, dovrebbe esserlo: sicuramente più della presunta diffamazione, almeno quando ci si limita a citare fatti realmente accaduti e che non possono essere “raccontati e basta” con freddezza super partes, perché in una società civile l’indignazione ne è la logica conseguenza e dovrebbe avere la possibilità legale di venire espressa.
Non è proprio giusto che la si debba tenere per sè e che non si possa esternare solo perché la legge, anziché prendersela con chi sbaglia e si comporta di questo modo inumano (e razzista), punisce chi lo denuncia chiamandolo col suo nome.
Mi auguro che Beatrice non molli (ma non credo lo farà)…e le auguro tutta la felicità del mondo, a lei e al peloso, (che sono sicura) presto porterà a casa con se!
Silver, l’articolo che hai commentato è piuttosto “anzianotto”… e posso dirti che nel frattempo Beatrice ha trovato un peloso fantastico, da allevamento prestigioso (ma non folle) che ha capito quanto il cucciolo sarebbe stato felice. E infatti così è!
No, ma è proprio inconcepibile! Cioè ragazzi se uno il cane proprio non lo può portare fuori pagherà un dog sitter perchè la passeggiata la faccia lui! Mica la vita del cane è la passeggiata! o.O Si possono fare un sacco di attività in casa e per le passeggiate (che sia nei prati, in città o in aria cane) se non si può far diverso, anche se quello di Beatrice non è assolutamente il caso, ci si affida a terzi.
letto il bell’articolo di VR sento l’impulso di dire anche la mia opinione. La sig.ra Beatrice e’ stata fortunata: non sarebbe stata positiva la vita con un esemplare della razza che aveva scelto. Vero: troppa agitazione. Ottimo il cane da borsetta che la Pincopallina ha suggerito con plateale disprezzo. Il chihuahua e’ un gran cane, fornito di ammirevole personalita’, e’…..un piccolo gigante, splendido amico, intelligente e ardito. Il 22 aprile a Pecetto (mostra amatoriale) ne sfilera’ un centinaio e sara’ un piacere vederli e conoscere. Ma, anche per questa razza (oggi di moda), si deve stare attenti per evitare “certe sorprese”. Sono solidale con la signora Beatrice. La Pincopallina non ha fatto buona propaganda alla SUA razza. V.R. sapra’ consigliarla per il meglio. La gente come me e’ solidale con Beatrice.
Onestamente non capisco perché Ritiene il jack russel inadatto a BEatrice. Io ho un jack russel equilibratissimo e per nulla schizzato. Inoltre, come ha fatto notare Valeria Rossi, il compagno di BEatrice è perfettamente in grado di soddisfare le necessità di movimento del jack permettendogli di sfogare la sua energia. Perciò, ripeto, dove sta il problema?
Salve, voglio dire che anche a me è capitata la stessa cosa ma per un altra razza,io ovviamente sono una ragazza di 19 anni senza problemi ma che non ha mai avuto cani ma comunque mi sento una persona responsabile e sò sempre quello che faccio però appunto i due allevatori di akita dalla quale ero andata mi avevano fatto intendere che comunque l’intenzione di darmi il cucciolo c’era,ovviamente mio padre chiese se doveva dargli subito dei soldi e loro risposero per l’appunto come l’allevatrice stronza di jack russell. Ovviamente ero andata li’ a trovarli e poi comunque mi tenevo sempre in contatto fino a quando gli chiesi di tornare a trovarli per vedere i cuccioli,lei però non ebbe le palle per dirmi come stavano le cose così mi ritelefonò lui per dirmi che i loro cuccioli erano stati tutti prenotati…al che ci rimasi malissimo perchè desideravo molto avere un cucciolo di akita così mio padre gli telefonò piuttosto incazzato e il marito dell’allevatrice diede del bugiardo a mio padre che non è vero che ci aveva promesso il cucciolo. Comunque morale alla fine è stato un bene perchè ne ho trovato uno più serio che mi ha dato fiducia e tra qualche settimana dovrebbe arrivarmi. Comunque penso che la gente che fa ste cose non merita neanche di essere chiamati allevatori perchè non ne sono minimante degni. ( l’allevatore era amatoriale e si trova a novara)
non credo che fare il nome dell’allevamento in questione possa danneggiare la povera beatrice ragion per cui sarei curoiosa di sapere chi è questa disgraziata…avevo pensato talvolta di prendere un jack e mai vorrei dare un centesimo a gentaglia del genere!
davvero mi dispiace per Beatrice! aggiunge la delusione al dolore che già aveva per la perdita del suo cane precedente.
Di certo non si lascerà fermare da un piccolo ostacolo lei che di ostacoli ne supera quotidianamente.
quanto a pincopallina, non ha fatto una gran bella figura! Anche perchè avrebbe dato alla sua cucciola una madre meravigliosa!
io direi di mandare l’ allevatrice a fare un bel corso di BC2Z! altrochè!
alcune riflessioni:
1. esistono disabili in carrozzina che fanno sport a livelli che io neanche mi sogno. Non vedo perché dovrebbero aver problemi a far fare un po’ di moto ad un cane, per quanto attivo.
2. se il mio cane decide di scappare posso correre quanto mi pare sulle mie gambe funzionanti: lui sarà sempre più veloce di me.
3. se il mio cane non risponde al richiamo… che differenza fa se io sono o meno in carrozzina?
4. se l’allevatore aveva dubbi sulla compatibilità tra B. e i suoi cani, perché coinvolgerla per mesi, farle sognare una cucciolata specifica, e poi una cucciolina specifica per poi dire no?
5. come dice spesso un mio amico: “gli stronzi sono numerosi ed agguerriti e mirano all’estinzione del genere umano”
Max due giorni mi riattivano la connessione e forse ti risponderò . Sul cell specie con sta formattazione è estenuante
@Simona e @Paolo: d’accordissimo con voi, non ci sono scusanti per quell’allevatrice, mi spiace davvero un sacco che non si possa fare il nome, perchè si meriterebbe il pubblico ludibrio! Ma soprattutto quanta più pubblicità negativa si possa fare!
Io ho un amico che è rimasto su una carrozzina per colpa di un incidente in moto… a parte l’anno per riprendersi, ora è più attivo e sportivo di me. Gioca a basket, va in bici, va a sciare e ha pure una famiglia, comprensiva di cane Golden, a cui non fa mancare nulla. Certo, non sono tutte rose e fiori… ma per chi lo è?
Quindi sentire la scusa che inventato per non dare il cane a Beatrice mi fa schifo!!
Ciao a tutti. Sono cinofilo da sempre e paraplegico (cioè in sedia a rotelle) da 17 anni e mi permetto di dire che è sbagliato e abbastanza grave (a parer mio!) cercare qualsivoglia giustificazione nei confronti dell’atteggiamento dell’allevatrice. Ma stiamo scherzando? Io di passi non ne faccio neanche uno, ma questo non mi ha mai impedito di amare e gestire i miei cani. Tre meticci che vanno dai 23 ai 34 kg. Ma scusate, da quando in quà per amare e gestire un cane bisogna correre più veloce di lui? Le passeggiate nei prati sono più difficili per me che per altri? Certo. E allora? Dal momento in cui decido di aggiungere un nuovo membro alla mia famiglia, sarò io a dovermi adattare a lui. “E……ma come si fa se il cane tira?” Insegnargli a non tirare? Troppo complicato? No, non lo è. Che l’allevatore rifiuti un cane ad un disabile in quanto tale è allucinante. Ho quarant’anni e l’anno prossimo la mia compagna ed io cercheremo di avere un bambino e di certo non potrò giocarci a pallone, ma questo non significa che il ginecologo (o un giudice) potranno mai mettere in discussione la mia capacità di essere un buon genitore. In questo momento non ho un cane ma sto aspettando di avere la possibilità (economica) di diventare il fortunato bipede (in carrozzina) di un Rhodesian Ridgeback. Caro Giampi, la “buona fede” non è e non dev’essere mai essere una giustificazione per le discriminazioni. Perchè è di questo che si parla nel caso dell’allevatrice Pincopallina. Il cane non ne fa (discriminazioni). Vuole essere amato e accudito. Vuole fare delle belle passeggiate con il proprio bipede (e il fatto che quest’ultimo sia in carrozzina non glie lo impedisce. Essere sano e “abile” ma non avere il tempo per lui/lei invece si). Vuole che il proprio padrone gli stia accanto e lo ami. Vuole poter amare e proteggere il proprio bipede. Vuole potersi fidare di lui e non glie ne frega niente di sapere se questo possa o meno salire le scale. Tutto il resto sono balle.
Tutto giusto ma se guardiamo alla legge sul guinzaglio ed al benessere del cane qualcosa sfrega, così come se il cane ce l’ha un 75enne medio, o il border collie ce l’ha qualcuno che non sia un maratoneta ma anche centometrista (impossibile). Il guinzaglio di legge deve essere lungo un metro e mezzo. Senza il cane in città può starci solo nelle aree cani. Tre i casi: o sei uno tosto in carrozzina e riesci a farti dei Km e sei quindi superiore alla media, o come me evadi la legge, in tal caso bisogna avere un buon controllo del cane, o niente di tutto questo e il cane si esaurisce. È vero che tanti normodotati fanno solo tre giri pisciatina al giorno di duecento metri l’uno o addirittura tengono il cane confinato in casa ma questo non è giusto.Come la mettiamo? Vedo dalle mie parti tre persone col cane che sono in carrozzina. Uno ne tiene due liberi in un centro sportivo e tutti si lamentano perché corrono dietro a tutti abbaiando, sono anche grossi. Uno di casa vicino a un area cani ci arriva spinto dal badante ed ha il cane esaurito, come tutti i cani che pascolano solo dentro le aree. Un altra ha di quegli scooter a quattroruote col cestino con dentro due cagnolini che abbaiano sempre a tutto. Purtroppo di casi finiti bene non ne ho visti ma posso parlare di due nonnini che camminano ma poco ed hanno il JR più equilibrato e felice che abbia mai visto … evadono la legge perché lo lasciano libero in quel campo scuole che dicevo .
Non ho capito bene perchè in carrozzina non puoi portare il cane al guinzaglio..
Ci son alcuni problemi logistici nel raccogliere i suoi bisogni che van affrontati nel modo giusto, per il resto
– O sei abile ed il cane è educato e vai a passo d’uomo col cane al fianco che bilancia la tua forza su una sola ruota (visto fare, ma personalmente mi piace pocoU)
– Cambi il tipo di supporto (esempio qualcosa di elettrico)
– sfrutti quei ganci porta-guinzaglio da bici, così hai le mani per spingere
– Ti fai accompagnare da qualcuno
– Cerchi spazi dove il cane possa correre libero fuori città
Visto che è da bambino e non ho capacità neanche sufficienti, stò cercando di vedere se magari si può fare qualcosa di simile all’ADPR con cose tipo l’handbike invece che una bici convenzionale. prima o poi spero di trovare la soluzione adatta a me..
sarà che io ultimamente sono intrippatissima con il weight pulling che il cane di una mia carissima amica (pittbull) adora fare, ma ci sono pettorine apposite da tiro, che potrebbero aiutare un cane (l’ho visto fare anche a gasatissimi foxterriers) a sfogare le energie in un lavoro utile a un umano disabile, agganciando la pettorina speciale alla carrozzina (o anche a un carretto per la spesa)… ovviamente serve anche l’assistenza di un’altra persona che aiuti nel condurre il cane… però non ci sarebbe più bisogno di fare km su km, il cane in quel momento ha un’attività da svolgere che lo tiene occupato mentalmente e anche fisicamente….
In italia esistono e sono ricosciuti cani così? che io sappia no
Che cani? se intendi per ausilio disabili (a me non piace il termine, ma spesso li ho trovati chiamati così) esistono. Poi ci son anche corsi appositi se tu sei disabile e vuoi che il tuo cane si avvicini ai tuoi bisogni (aprire porte, cassetti etc)
Vorrei solo non essere a rischio multe per il fatto di averlo libero, farei quello che ci sarebbe da fare ma a quanto ne so in italia non si può
Io in linea di massima non consiglirei un JR in questi casi ma difendevo un po l’allevatrice. Se addestrati tutti i cani possono essere per disabili. Non addestrati dipende dal padrone e sono convinto che B. ci sappia fare. Magari non rispettando tutte le regole. Io da atipico in tutto quale sono, mai avuto un cane ne ho preso uno quasi a scatola chiusa dal canile convinto che sarei riuscito a portarlo senza guinzaglio, e così per fortuna è, e Buck è quanto di più lontano dall’essere un cane ombra e i primi tempi si faceva da solo un giro di un km attorno al campo di delle scuole e io lì a impazzire, ma ormai il dado era tratto e con lui al guinzaglio mi stancavo dopo dieci metri. Poi una volta io e lui migliorati e lui cresciuto si muoveva poco anche libero, così mi sono fatto la biciscooter dicendo convinto che mi avrebbe seguito senza rischi e così https://www.youtube.com/watch?v=YUDOTejDXe4&feature=youtube_gdata_player è . (se l’87%dei cani muore in strada ed il 99% è sempre al guinzaglio vuol dire che muoiono quelli sempre al guinzaglio che per sfiga si liberano ) quindi per me con volontà impegno costanza si può fare tutto.
Però secondo me l’allevatrice è stata in buona fede, può aver sbagliato ma non ha comunque tutti i torti che qualcuno ha detto… che sia razzista… beh su questo ci metto la mano sul fuoco… è un allevatrice 🙂
Ma non stiamo parlando di un cane “per” disabili: stiamo parlando di un normalissimo cane da compagnia per una coppia, in cui lei è su una sedia a rotelle e lui no.
Una coppia giovane, che esce, gira, lavora, va in vacanza, insomma una coppia assolutamente normale che fa una vita normale, ovviamente con qualche limite imposto dalla carrozzina, ma proprio “qualche”. Il cane non deve fare il cane da assistenza, perché Beatrice è del tutto autosufficiente (viveva da sola prima di sposarsi). Insomma, non devi pensare al cane che vive in funzione del disabile (semmai, conoscendo Beatrice, è il disabile che vive in funzione del cane…ma questo è un altro discorso).
Ok . Sarebbe però più facile avere un cane per disabili
giampi, l’esempio tirato in ballo dei cani per disabili era per dire che cani che necessitano di un certo moto e certe corse per prati, finiscono appunto dai disabili, quindi questi devo fargli pur fare quel moto. Chi perchè è aiutato da parenti, chi si fa carrozzine apposite, etc. Il problema di portarlo lì o là deve affrontarlo lei, ma non è per nulla insuperabile.
Poi dimentichi che il cambiamento è stato improvviso e dopo tanto tempo (se era inadatta, mettere prima il dubbio in chiaro?), non era sola e non era neofita. Lei ha chiuso dandole meno del rispetto di una bambola di pezza. Ora, se pincopallina dicesse che ha visto cose che le han fatto capire che Beatrice è in realtà una sadica torturacani (per assurdo) si potrebbe anche capire un dietrofront, ma non quella giustufucazione, non quelle parole.
Scrivo dal cell quindi male e ristretto per spezzare una lancia verso l’allevatrice che tiene agli scarrafoni suoi. Sono invalido al 100% con accompagnamento, per ora lo sono in certo senso più di B. . Quando ho letto l’inizio dell’articolo mi sono detto: ma proprio un JR? saliranno in braccio ma sono schizzati. Secondo me l’allevatrice si è resa conto forse sbagliando solo una volta che ha visto B. A “noi” quando ci vedono fanno spesso errori di valutazione. A volte ci ritengono capaci di fare cose impossibili, ma il più delle volte ci sottovalutano. Lo fanno
in buona fede. Può essere che l’allevatrice si fidi, forse sbagliando anche qui, del suo amico negoziante e come ho già scritto forse abbia valutato male la possibilità di adozione. Visto che non credo che fosse tutta una presa in giro e credo che l’allevatrice voglia bene ai suoi cuccioli.. direi che non gli si possano fare certe accuse. Firmato da me che cammino al max per cento metri con due bastoni, e per ora non posso uscire in carrozzina perché a casa ho le scale ma lo farei volentieri in quanto sarei più libero. … ok esco con bici/scooter elettrica con buck che mi segue ma non avendo posto per i bastoni non posso neanche entrare in un negozio. e non ho più la macchina
@Giampi, scusa se mi permetto, ma i Jack Russell presi da “allevatore sano di mente” non sono affatto schizzati, sono cani equilibrati come da standard. Certo che questo non esclude il fatto che sono dei terrier, quindi cani da lavoro, che hanno bisogno di incanalare le loro energie.
Se prendi un JRT ad hoc e non lo rovini tenendolo tutto il giorno sul divano, per esempio, perchè è “tantocarinooo” povero piccolino di mamma, ti assicuro che dello schizzato non hanno proprio nulla!!!!
Si ma sai che è una fatica bestia andare in carrozzina in certi prati e d’inverno è peggio? e se poi il cucciolo si mette a non rispondere al richiamo e corre lontano? Se stanno sempre al guinzaglio e fanno poco noto i JR schizzano, intendevo quello
Giampi, ti parlo col cuore. spezzo la risposta su due punti, ovvero la questione allevatrice e la questione disabili e razze “energiche” 🙂
Io amo gli amstaff. Li ho adorati ancora di più quando ho visto che i cani soffrivan di disturbi atassici (come me, quindi una sorta di “identificazione”) proprio perchè l’ho vista su una di loro ed ho trovato per la prima volta “test sull’atassia” in un loro allevamento. vedere queste due cose mi ha apertto il cuore su di una razza che già mi piaceva particolarmente. Quindi son alla ricerca di qualche bel peloso con cui vivere nella maniera più totale ed autonoma possibile. Ovviamente passerò a sentire anche per gli amstaff, ma credo che sia allevamento che canili mi rispediranno subito al mittente su questa razza dicendomi che non son adatto (almeno non potrò dire di non averci provato). e fin qui non avrei problemi. lo accetterei. ma sentirmi dire, dopo 1/2 mesi di sviolinate sul quanto staremo bene insieme, che di punto in bianco son inadatto per qualcosa che ho chiarito da subito, che sarei un problema per il cane (“non te lo do perchè primo devo pensare al loro bene” vuol dire che con me starebbe sicuramente male) e che per colpa del mio problema ci vorrebbe un bel cane in borsetta perchè oltre non so gestire (“..un cane piccolo che possa tenere sempre in borsa così non avrà mai problemi..”) mi farebbe incavolare.
Invece riguardo all’incontenibile jr vs. disabili
Come cani d’aiuto a disabili ho visto Meticci, S.Bernardo, B. Collie, Labrador, golden, etc.. che cani da divano e ciotola non sono. Arriveranno ad esser buoni e belli se ben gestiti, ma prova a tenere un labrador senza andare per prati e vediamo quanto regge la carrozzina prima che la distrugga per lo stress che non riesce a scaricare. Oppure se non risponde un golden non è meglio di un jr a scappare. la differenza è che se un jr vede una pozza d’acqua non ti ci scaraventa dentro, un retriever se fà di testa sua ti ci porta eccome. eppure ci sono questi cani che stan con disabili senza far danni, quindi le barriere non son insuperabili. oltretutto che il marito è sano e lei non è di primo pelo coi cani, quindi dovrebbero cavarsela.
Giampi, il tuo ragionamento potrebbe anche filare… solo che, da quando l’allevatrice ha visto Beatrice a quando le ha negato il cucciolo, è passato un bel po’ di tempo e diverse telefonate in cui le ripeteva che lei era proprio la persona giusta per la sua cucciola.
Ti ricordo poi che Beatrice è sposata con un cinofilo che cammina con le sue gambe e che può portare il cane a correre, giocare e lavorare (l’allevatrice sapeva anche che erano intenzionati a seguire corsi di educazione). Quindi io continuo a non spiegarmi il suo atteggiamento.
Avrà cambiato idea dopo un po e nel restante po ha finto perché non sapeva come dirglielo finché non è sbroccata, oppure cambia spesso idea su tanti compratori e in quel caso lo fa con tanti, sarebbe un “mostro” solo se la carrozzina fosse una pura e semplice scusa per il cambio di idea e la realtà sia che so, che suo cognato di colpo avesse voglia di quel cucciolo lì e gli altri fossero ormai impegnati. Sarò ingenuo ma escluderei un ipotesi come l’ultima
questi sono i casi in cui sarebbe bello poter dire: “bene, mi è successo questo; segnalerò i fatti (con tanto di testimoni) agli Enti cinofili competenti… eventuali club di razza, Enci, Fci”. Perché QUESTI Enti dovrebbero farsi carico di vigilare su come si comportano gli allevatori, anche dove la Legge non può intervenire. Perché la Fci ha anche un codice etico, che impone a chi alleva di fare il possibile per diffondere l’amore e la conoscenza della propria razza… purtroppo io non mi sento di consigliare a Beatrice questa strada, perché non credo che otterrebbe giustizia… anzi probabilmente non otterrebbe proprio niente. Tanta solidarietà dal Cile, e speriamo che il piccolo Jack, quello giusto, possa arrivare presto!
Ma che vergogna!!! Possibilità di citare la fantomatica signora allevatrice per danni morali ce ne sono? A prescinedere dal fatto che fra lei e Beatrice sia intercorso o meno del denaro resta una truffa bella e buona, per di più a spese di una persona disabile!
Addirittura danni morali…
Per così poco? Se ti guardi intorno allora che fai?
Una denuncia ogni 3 secondi netti?
“La truffa è l’ottenimento di un vantaggio a scapito di un altro soggetto tramite l’inganno. Da: Wikipedia”
Se non ci sono soldi non c’è truffa.
Non esageriamo ragazzi…
A me non pare affatto “poco”, così come è raccontata (ci sarebbe da sentire la parte di pincopallina per la certezza) sembra andare a ledere qualche diritto civile e della persona. E non esagero.
L’amica di Valeria ha investito tempo, risorse economiche ed emotive e mettendosi vulnerabile su un suo lato sensibile.
A me è venuto quasi da pensare che “Beatrice” fosse quasi una riserva per pincopallina, se non trovava a chi affidare i cuccioli bene, altrimenti l’avrebbe scaricata.
E l’ha fatto in una maniera molto razzista.
sulle prime mi sarebbe anche potuto venire in mente che pincopallina non fosse ben sicura all’inizio ed abbia visto cose che l’abbian fatta desistere, ma in quel caso non sarebbe andata ad illudere fin da subito Beatrice e non l’avrebbe scaricata così.
Cioè rendiamoci conto, la motivazione “…deve pensare al bene del suo cane e che i terrier non sono adatti ai disabili perchè sono troppo sanguigni e che io devo comprare un cane piccolo che possa tenere sempre in borsa così non avrò mai problemi..” non è solo stupida ed ignorante, ma è profondamente discriminatoria. io posso capire se mi sentissi dire “tu non sei adatto ai miei cani”, ma questo è l’equivalente di sentirmi dire “voi non potete accogliere i miei cani,senza dar loro problemi. prendetevi dei Trudy, quelli dovreste saperli gestire”. e non esiste al mondo che si dican certe cose.
Ma più che ineducazione cinofila io parlei di maleducazione punto e basta, unita almeno a dei grossi problemi caratteriali se non psicologici …
Hihihi!Sei tremenda!:-)
Ciao Valeria, ho un amico “normodotato” che cerca un jack… mi risponderesti in privato dove non mandarlo?
Mandami mail …
da noi in allevamento arrivano anche persone che ci chiedono consigli su dove andare a cercare anche cani di altre razze (dopo essersi magari resi conto che un Bernese o un Appenzeller non fanno al caso loro). Daresti anche a me in privato il nome di tale allevamento? così non ce li mandiamo… scrivi pure a gloria.cerri@gmail.com
CHE SCHIFO…mi dispiace tantissimo per la tua amica Beatrice…davvero,non ho parole…spero però che possa riprendersi e prendere un cane da un VERO allevatore…