di VALERIA ROSSI – Il 12 luglio scorso ho pubblicato un brevissimo articolo sul canile di Lecco, gestito dalla LEIDAA, associazione che fa capo alla signora Michela Vittoria Brambilla.
Su trattava in realtà di una semplice news con un breve commento, che si rifaceva a quanto pubblicato su “Repubblica” online, precisamente a questo articolo. Per chiarire meglio il quadro generale citavo anche “Il Fatto quotidiano”, linkando questo articolo.
Oltre ai suddetti link, in pratica non parlavo quasi dell’ex ministro, se non per definirla “sempre in primo piano quando si tratta di battaglie dalla grande visibilità mediatica (come quella di Green Hill) e decisamente molto più defilata quando si tratta di verificare le condizioni di cani “normali”, per di più affidati alla custodia della sua associazione“, opinione che rimane inalterata e che credo sia anche lecita in un Paese in cui c’è ancora libertà di pensiero e di espressione.
La cosa curiosa è che, dalla pubblicazione dell’articolo ad oggi, nessuno si è mai minimamente preoccupato dei suoi contenuti. Qualche giorno fa, invece (chissà come mai, dopo sei mesi? C’entrerà mica per puro caso la campagna elettorale?), ricevo una email dall’ufficio stampa della signora Brambilla, nella quale mi si chiede (testualmente) “l’immediata rimozione, in quanto si basa su informazioni non veritiere e ampiamente rettificate dagli organi di stampa che per primi ne hanno dato diffusione“.
Capperi!
Non mi sono accorta di aver linkato articoli poi rettificati, senza vedere le rettifiche?
Mi precipito a controllare… e di rettifiche non trovo l’ombra, né sul Fatto, né su Repubblica.
Rispondo allora alla signora dell’Ufficio Stampa con questa email:
Grazie per l’attenzione e cordiali saluti
Valeria Rossi
A questo punto la signora, molto gentile, mi telefona e mi informa che verso Repubblica e verso Il Fatto Quotidiano sono in corso procedimenti legali perché entrambi sono stati fatti oggetto di querela (il messaggio mi sembra chiaro…).
Io chiedo comunque di fornirmi cortesemente le prove della non-veridicità di quanto riportato: e mi viene risposto che le prove stanno sul sito del Comune di Lecco.
La signora aggiunge che la cosa parte comunque da un presupposto falso in assoluto, perché la signora Brambilla “non ha nessun canile”.
Ringrazio, saluto, vado a controllare il sito del comune di Lecco: si evince, in realtà, che il canile (che stando a Repubblica si sarebbe dovuto chiudere entro lo scorso novembre a causa della fatiscenza della struttura) è invece aperto e funzionante grazie a una deroga dell’ASL.
Ciò che pubblica il Comune lo si può leggere cliccando qui: da quanto si può intuire, non avendo ancora trovato una soluzione alternativa (dopo quattro anni che la cercavano, visto che si dice che le condizioni “sono note dal 2008″… ma adesso è passato un altro anno, quindi stiamo a cinque), i cani dovevano restare dov’erano perché non si sapeva dove metterli. E se le condizioni erano di grave disagio… amen. Non ci sono i soldi, non si può far nulla.
Il Comune precisa che “l’associazione che gestice il canile” (e cioè la LEIDAA) “non ha responsabilità sulla struttura“.
Be’, certo: se io gestisco un locale e il locale cade a pezzi, non è responsabilità mia.
Se però ci tengo a quel locale, e se quel locale ospita degli esseri viventi che proclamo di amare e di voler difendere ad ogni costo… allora, magari, ci metto – se posso – qualcosa di mio per cercare di aiutarli. E se non sono esattamente una persona indigente, magari una mano riesco anche a dargliela.
Comunque non è certo un obbligo di legge. Per carità.
Ma passiamo all’affermazione successiva della signora dell’Ufficio Stampa: la signora Brambilla “non ha alcun canile“.
Che non ce l’abbia nel senso della proprietà, è indubbio e l’abbiamo appena assodato. Ma nel senso della gestione?
No, non ce l’ha neppure in quel senso lì… perché, come si legge su Wikpedia:
Nel 2008 la presidenza della LEIDA passa al compagno di Michela Brambilla, Eros Maggioni.
Dunque è vero: la signora Brambilla non ha un canile e non ha neppure un’associazione (così come io non ho una macchina: quella di famiglia – l’unica, sigh – è intestata al marito. Però, quando mi serve, la prendo e la guido… e se vado a sbattere contro qualcuno, ne rispondo).
C’è un ultimo piccolo problema: la signora Brambilla non ha un canile perché non ha più un’associazione… ma forse non lo sa! Infatti, sul sito della LEIDAA, si legge: “La Lega Italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente (Le.I.D.A.A.) è stata fondata dal suo presidente Michela Vittoria Brambilla”.
Sta proprio in home page:
C’è scritto “il suo presidente Michela Vittoria Brambilla”.
Forse devono aggiornare il sito?
Eppure no… la news che si vede in home page, sulla sinistra, si riferisce a un episodio di cronaca di pochi giorni fa (era su tutti i giornali il 4 gennaio 2013).
Dunque, la Brambilla ha ceduto la presidenza della LEIDAA a sua insaputa?
In ogni caso, mi si chiede di rimuovere un articolo ed io lo rimuovo per un motivo molto semplice (che ho comunicato all’Ufficio Stampa): non ho né tempo, né voglia, né soldi da buttare in battaglie legali per difendere un pezzo di dieci righe che più che altro risportava notizie altrui (e che sono ancora leggibilissime da chiunque).
D’accordo che sulle questioni di principio io sono piuttosto talebana, ma non fino al punto di difendere a spada tratta dieci righe, di cui quattro riferite ad articoli altrui che si leggono ancora online.
Ho quindi informato l’Ufficio Stampa della signora Brambilla che avrei rimosso l’articolo, ma che avrei informato i miei lettori sulle motivazioni: ed è ciò che ho appena fatto.
Quanto ai cani del canile di Lecco… loro stanno ancora là. “In deroga”.
Chissà se arriverà mai una campagna elettorale capace di far cambiare qualcosa anche per loro?
adesso nella pagina “chi siamo” (http://www.leida.info/index.php?option=com_content&view=article&id=6&Itemid=13) del sito LEIDAA viene riportato per ben 2 volte (!!!) che VMB è la presidente: “E’ stata fondata dal suo attuale presidente Michela Vittoria Brambilla.” e “Michela Vittoria Brambilla è fondatrice e presidente della Lega Italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente”
Gradirei riportare l’attenzione sul tema iniziale di questo articolo nonchè dibattito e cioè la BASSEZZA, FALSO BUONISMO e IPOCRISIA dell’On. Vittoria Michela Brambilla. Invito tutti, associazioni e persone singole, a prendere coscienza di quanta ipocrisia (per non dire di più),ci sia in esseri di questo calibro e a prenderne le dovute distanze. E, soprattutto, a far aprire gli occhi alla stragrande maggioranza della gente ancora cieca! A te, Valeria Rossi, la nostra solidarietà!
A dire il vero nell’ultimo premio nobel sulla medicina son stati condotti test sulle rane
http://www.lescienze.it/news/2012/10/08/news/nobel_medicina_fisiologia_2012-1297951/
Marco A ti spiacerebbe per favore indicare le fonti delle informazioni che riporti?
un grande affare per chi fa cibo per i pet o per gli animali da allevamento perchè con la vivisezione arrivano a fare un cibo al limite della merda e spacciarlo per buono! un grande affare per l’industria dell’estetica che invece di usare le erbe(alpine)che il mondo ci invidia per quantità e qualità usiamo petrolio e derivati… testare erbe su conigli – cavie – topolini sarebbe meno invasivo e magari non gli si brucia la pelle come si fa usando i derivati sopra descritti… poi le erbe sono già tutte testate! Tolto questo (dicevo che ultimamente non ci sono premi Nobel con scoperte avute tramite la vivisezione, ho ricontrollato e da una veloce lettura mi sembra così) della vivisezione non rimane che una piccolissima parte(una parte sana) che accetterei se fatta rispettando per il possibile l’animale!
vedo troppo integralismo…anche verso gli animalisti, fatto sta che se sacrificando tra mille dolori 1.000.000.000 di maiali si potesse salvare un solo bambino malato di tumore o ridargli la vista direi a morte i maiali!!!! Ma… la vivisezione se è fatta da **** (non metto il nome per non incorrere in cause) su 50 beagle a cui è stato tolto un rene per vedere fino a che punto si può arrivare con le ceneri nelle crocchette; ovviamente per vedere fino a che punto può diventare merdoso il cibo che diamo ai nostri cani, o quando la vivisezione la fa una nota farm di bellezza francese sui conigli per vedere quanto petrolio(si petrolio non vi scandalizzate) si può mettere dentro la cremina che rivitalizza gli occhi… come dire sono contrarissimo!!!!!! Spero come tutti quelli che scrivono qui!!! La vivisezione il 90% delle volte è fatta con questi scopi! Tutte le ultime grandi scoperte sono state fatte con simulazioni in laboratorio se si parla di medicina o osservando cellule vive al microscopio. Testimoniano ciò gli ultimi Nobel….
Detto ciò giusto per non essere integralista come molti che scrivono qui, c’è una parte di studi sulle staminali in modo particolare sulla ricostituzione dei tessuti molli che avviene sui maiali (mi sembra potrei sbagliare animale) che è importantissima! Certo che va fatta da persone serie e gli animali vanno nel frattempo sedati perchè non soffrano inutilmente sono esseri che sentono dolore e che hanno sentimenti!
Detto ciò la vivisezione è praticamente solo un grande affare e non serve un emerita cippa…tranne rari casi!
Tornando indietro all’articolo di Valeria la bella Rusin opss la bella Brambilla è solo una furbona ed ha svariati scheletri nell’armadio, GreenHill non l’ha chiuso lei, il canile di cui si parla almeno per vie traverse è suo e non poteva non sapere!!!!
Marco, stranamente sono d’accordo con te su quasi tutto TRANNE: 1) sul valore inferiore di un miliardo di maiali tra atroci dolori rispetto a un bambino malato. Io non sono COSì convinta che l’essere umano sia il re del creato. E’ la mia specie, quindi sono in qualche modo dalla sua parte, in ogni caso spero di non dovermi trovare a scegliere, perchè non so cosa sceglierei. 2) che la vivisezione sia un grande affare: ma perchè? e soprattutto per chi??? 3) che non serva ad un’emerita cippa, tranne in rari casi: hai citato grandi scoperte scientifiche su colture cellulari, che hanno portato a Nobel ecc. Giusto. Poi c’è la routine, i test di tossicologia che portano un farmaco all’approvazione per l’uso nell’uomo (=registrazione) con un processo che si chiama sviluppo. Questo, rispetto alla ricerca di base, rappresenta la manovalanza, niente di scientificamente sublime, non porterà mai al Nobel, non si può fare su cellule perchè bisogna vedere come reagiscono gli organismi (non le cellule); senza superare queste prove non si può procedere con i test di efficacia nell’uomo. Quindi, come vedi, la sperimentazione animale serve (ohimè), e non è sostituibile, e non si tratta di rari casi: TUTTI i farmaci che arrivano a registrazione sono passati attraverso prove di tossicologia animale. In più, MOLTISSIMI altri medicinali promettenti (molti di più) si sono fermati lì e non sono mai arrivati alla sperimentazione sull’uomo perchè si sono rivelati tossici nell’animale.
Per il resto, test sui cosmetici, sulle crocchette, e naturalmente su MVB: sono ovviamente e assolutamente d’accordo con te.
scusate l’OT. Ma quando leggo queste str@@@@@e non reggo. Io amo gli animali, e non avrei MAI potuto fare ricerca in laboratorio, nonostante nei test si cerchi di ridurre la sofferenza e l’angoscia al massimo (se non altro perchè le reazioni fisiologiche a queste possono inficiare i risultati). Però mi curo con le medicine, e sono consapevole che tutta la storia della medicina poggi sul sacrificio di milioni, miliardi di animali che sono stati uccisi e hanno sofferto. Pavlov stesso ha fatto delle cose atroci. Sentire questi ignoranti di animalisti è un oltraggio al LORO sacrificio, oltre che all’intelligenza. La causa animalista avrebbe bisogno di sostenitori lucidi, informati, consapevoli, che siano in grado di sedersi ad un tavolo con una controparte altrettanto lucida e consapevole, per formulare insieme delle proposte ed arrivare FORSE a ridurre il numero delle sperimentazioni, degli animali, delle prove richieste dalle autorità regolatorie…
Tra gli animalisti è già difficile trovarne uno lucido, figurati uno informato…
Fino a quando ci sarà gente che riterrà attendibili le informazioni spacciate da associazioni come la lav non arriveremo da nessuna parte.
Il meccanismo è lo stesso identico di quello che fa funzionare il gentilismo e affini. Con la differenza che il gentilismo al limite imbottisce qualche cane di bocconcini e psicofarmaci nei casi peggiori, mentre ca@@ate come quelle sbandierate dalla lav (e personaggi come la rossa di cui si parla nell’articolo qui sopra) mettono i paletti tra le ruote della ricerca scientifica e in particolar modo medica.
Fino a quando avremo personcine così intelligenti da ripetere a pappagallo quello che trova sui volantini dei gazebo animalisti, ambientalisti etc senza semplicemente chiedersi “ma sarà vero? quali sono le fonti? sono attendibili?” non andremo da nessuna parte.
Marco, condivido in pieno la tua opinione sulla lav. Una volta, una ventina di anni fa, sono stata intercettata da un’attivista in un gazebo in Corso Vittorio Emanuele, a Milano, che ha tentato di convincermi che quello dei trapianti d’organo era un business e mirava a far dichiarare morte persone che avrebbero potuto riprendersi, pur di rubare gli organi. Tutto questo con un’aggressività che mi ha lasciato senza fiato (ad un certo punto ricordo che mi ha perfino detto “forza, ribatta, cosa fa, sta zitta?”). Ora, io sono medico, quindi l’ho mandata a stendere, ma immagino l’effetto che certi discorsi possono avere su gente poco informata. Anzi, lo vedo dai numeri dei trapianti in Italia.
Prima cosa: GreenHill NON E’ stato chiuso dalla Brambilla ma dopo le dimissiono del governo Berlusconi ed e’ stato chiuso da un giudice dopo innumerevoli pressioni da parte della popolazione e dei mass media ma soprattutto perché la legge dava ragione a questa causa!
Seconda cosa: la vivisezione viene fatta al 90% per i cosmetici e per testare cibo sempre più scadente per i nostri pet! La vivisezione a livello test sui medicinali e’ stato dimostrato che e’ assolutamente inutile non per altro le varie case farmaceutiche usano volontari umani(lautamente pagati) per fare i loro test! La vivisezione come dimostrato rimane un grande affare e basta! Chi la difende o ignora la scienza o e’ interessato!
PS grazie Valeria per gli innumerevoli spunti che ci dai!
Perchè, perchè, PERCHE’ non vi informate un MINIMO prima di sparacchiare a caso queste stupidaggini??? Marco (ben diverso dal Marco di prima) sei la chiara dimostrazione di quello che ho scritto nel post precedente: IGNORANTE e orgoglioso di esserlo.
Intanto smettiamola di chiamarla vivisezione che non significa niente, chiamiamola sperimentazione animale, poi: 1) la s.a. non è inutile, è indispensabile, altrimenti i farmaci non possono venire approvati; 2) DOPO CHE SUGLI ANIMALI si è dimostrato che il farmaco non è tossico si passa alla sperimentazione sull’uomo, e si può anche testare sul volontario sano, pagato; non però farmaci di per sè tossici come gli antitumorali che verranno utilizzati sempre sui malati che non hanno altre possibilità terapeutiche. Tutti i partecipanti (o i loro tutori) devono firmare un lungo e minuzioso consenso informato alla sperimentazione prima di fare anche solo un prelievo di sangue; 3) vivisezione = grande affare per chi? le aziende farmaceutiche ci rinuncerebbero DOMANI. Costa uno sproposito, che business è?
Perchè parlate per slogan??? perchè senza nemici veri o inventati non avreste motivo di esistere? Troppo ignoranti e stupidi per essere CONTRO la sperimentazione animale per motivi VERI, rispettabilissimi, lo siete per motivi FALSI. Finchè le sorti degli animali da laboratorio saranno in mano agli animalisti, purtroppo, le cose continueranno così.
Mc, la sperimentazione animale “indispensabile” non pare che sia più: ma anche ammesso che lo sia almeno in alcuni settori, il punto è che chi si dichiara animalista non può avallarla. Così come non dovrebbe mangiare carne (e magari neanche venderla).
Qui siamo finiti a parlare di vivisezione, ma il discorso verteva su un altro argomento, e cioè sull’ipocrisia. Uno può pensarla come gli pare, ma almeno (specie se è un personaggio pubblico, come la Brambilla e Veronesi) dovrebbe essere coerente.
Valeria, la sperimentazione animale è, purtroppo, ancora indispensabile per motivi scientifici, come ben sa chi si informa. Per quanto mi riguarda, nel mio mondo ideale, NESSUN animale dovrebbe morire o soffrire se non per cause “naturali”, ma il mondo ideale non esiste, quindi continuerò a curarmi con i farmaci e gli interventi chirurgici (perchè non voglio morire), ma NON a mangiare carne (visto che la loro sofferenza non vale la mia golosità).
Per quanto riguarda gli animalisti, giusto che non avvallino la sperimentazione animale, quello che chiedo è che lo facciano per i motivi CORRETTI, che possono essere anche etici (la vita degli esseri umani non vale la sofferenza animale, per esempio, concetto personale che io rispetterei), NON per queste stronzate tipo “la vivisezione è un business”, “gli sperimentatori sono dei sadici”, “le sperimentazioni animali possono essere sostituite da sperimentazioni su cellule”, perchè queste sono CAZZATE. Oltre a ciò, nessuno degli animalisti SA nemmeno come si svolge la sperimentazione animale, o conosce la legislazione che la regolamenta, quindi come fa a contestarla?
Mc, dipende da quali sono le fonti da cui ti informi :-). Ormai si trova tutto e il contrario di tutto (ovviamente entrambe le posizioni avallate da fior di scienziati titolatissimi). Per questo io non prendo posizione dal punto di vista scientifico (non sono sufficientemente informata, se non appunto per avere letto tutto e il contrario di tutto), ma ho le mie idee dal punto di vista etico, che sono un po’ le stesse che ho nel campo dell’alimentazione umana: d’accordo con il fatto che si possano sacrificare degli animali, ma fortissimamente contraria agli allevamenti intensivi, alle macellazioni cruente, ai viaggi inumani eccetera eccetera. Per quano riguarda la sperimentazione, se davvero è ancora indispensabile in qualche campo (e comincerei ad eliminare del tutto la cosmesi, dove evidentemente NON lo è, visto che esistono moltissime ditte “cruelty free”), allora esigo controlli severissimi che mi garantiscano un trattamento più umano possibile e l’assenza di sofferenze inutili.
Però io NON sono animalista, né mi definisco tale. E ripeto: chi ci si definisce non può pensarla come me. Se animalista vuol dire antispecista (come continuano a ribadire ad ogni pie’ sospinto), allora l’animalista non deve accettare né chi mangi carne, né che si faccia sperimentazione animale di alcun tipo. E tantomeno deve produrre e vendere carne animale da alimentazione umana!
Altrimenti è un incoerente, o più semplicemente uno che sfrutta gli animali per farsi propaganda politica, ma non crede neppure lui a quello che racconta.
Spesso mi sembra Mc che “trasali” come direbbero miei amici siciliani, chi crede di avere sempre ragione spesso sbaglia e non sa accorgersene, chi attacca in modo personale con giudizi spesso non ascolta!
CMQ Green Hill non è stato chiuso dalla Brambilla!!!!!!!
La sperimentazione animale è praticamente, solo, per motivi poco etici (cibo per animali e cosmetici) il resto va bene ma è poco in percentuale!!!
Bisogna tutelare gli animali vivisezionati!
Poi vivisezione perchè gli animali sono vivisezionati e se la tua coscenza preferisce chiamarla sperimentazione animale per una giusta causa fatta dalla scienza dell’uomo per il bene del uomo e della nazione con bolla papale vabbè chiamala come vuoi tu!!!!
Su su Mc sii più serena e meno incavolata nei tuoi commenti e pensa che anche gli altri (che vuoi salvare grazie alla vivisezione) sono persone ed hanno diritto di scrivere e pensare e magari, forse, potrebbero avere ragione anche se tu la pensi diversamente 🙂 su su dai sorridi 🙂
scusate qui non si tratta di opinioni ma di conoscere le cose. Allora visto che sembrate tutti informatissimi, in particolare Marco A, allora vi chiedo: nel dossier registrativo richiesto dalle autorità regolatorie per rilasciare l’AIC di un farmaco o cosmetico quanti studi sperimentali sono richiesti? come fate ad affermare certe cose, lavorate nel settore? Lo chiedo davvero perchè io ho visto un paio di dossier per la richiesta di registrazione di un farmaco, si tratta di un fascicolo molto grosso, ma non potrei mai affermare che è poco in percentuale rispetto ai cosmetici o ai mangimi semplicemente perchè non lo so e non posso fare paragoni. Ma se una cosa non la conosco non la affermo a caso.
Comunque, ad occhio, considerando le centinaia di farmaci in commercio non credo proprio che sia poca cosa rispetto alla cosmetica o ai mangimi
non è la mia coscienza che non vuole chiamarla vivisezione, è la storia della medicina. Vivisezione era quella che si faceva quando, nel ‘700-‘800, si studiavano il sistema nervoso e circolatorio, insomma l’anatomia e la fisiologia, e si “vivisezionavano”, cioè si sezionavano gli animali vivi. Oggi ovviamente non è più così, ma agli animalisti piace conservare questo nome perchè fa più effetto sulla gente. Il nome corretto è sperimentazione sull’animale, e a me piace usare i nomi corretti, poi ognuno è libero di usare quello che gli pare. Quanto ai giudizi, in realtà i miei non sono sulle persone, ma sui comportamenti, in questo caso quelli espressi scrivendo cose scorrette su di un argomento (per me) importante. Gli atteggiamenti approssimativi e superficiali mi danno fastidio, perchè c’è in ballo l’etica, e per rispetto dell’etica bisognerebbe informarsi BENE. Vorrei poter parlare con interlocutori INFORMATI.
Ovviamente parlo della medicina, non certo dei cosmetici, quelle sono cose voluttuarie e la sperimentazione lì dovrebbe SPARIRE completamente, come gli allevamenti intensivi e le pellicce ecc.
Allora siamo d’accordo. Ti faccio una domanda visto che sei più esperta di me: dato che la stragrande maggioranza della sperimentazione su animali è fatta per ricerca di base (correggimi se sbaglio, è quella senza uno scopo preciso che per legge può anche non avvalersi della sperimentazione su animali) non ci sarebbe un’altro modo (tipo utilizzare direttamente colture di cellule e di tessuti umani, come cerca di fare la società I-Care all’estero), piuttosto che utilizzare i tessuti di animali almeno in alcuni casi??? Sei sicura che venga a costare di più la sperimentazione su animali e non su cellule umane (non parliamo di cavie, ma di tessuti)?
scusa Luna ma non posso rispondere a te, manca il tasto “Rispondi”, allora rispondo al mio post che è immediatamente sopra. Cerco di chiarire i vari punti:
1) non è vero che la stragrande maggioranza della S.A. è fatta per la ricerca di base. Non ho questo dato, ma a spanne direi di no, mi pare che la maggioranza sia la routine, come dicevo prima l’insieme delle prove di tossicologia per testare farmaci e cose simili. (non parlo di cosmetici, non ne so niente)
2) la ricerca di base NON è senza uno scopo preciso, ci mancherebbe altro! in ricerca NON si “pesca a strascico”: in base ai dati disponibili si formulano delle ipotesi precise, precisissime, che si testano con gli esperimenti. ALcuni di questi test si possono fare su colture cellulari (umane o animali) –> test in vitro, altri su animali –> test in vivo. Per ogni test esiste un “modello” adatto.
Questo perchè se per esempio una sostanza agisce su un organo o sistema, per esempio sulla pressione, o sul sistema nervoso, o sul ritmo cardiaco, non è possibile vederlo su una coltura cellulare. In ogni caso, la ricerca di base al giorno d’oggi studia cose molto piccole, recettori, DNA, roba così, quindi per lo più NON utilizza animali, o comunque ne utilizza meno di un tempo (un po’ grossolana, come valutazione, ma a spanne è così). Ecco perchè si dice che ultimamente le grandi scoperte si sono avute SENZA il contributo della sperimentazione animale.
3) la ricerca di base costa, certamente. Ma tenere gli stabulari costa tantissimo, i risultati sono lenti (e il tempo costa ulteriormente), in più ogni organismo ha un certo grado di variabilità, quindi comunque poter sostituire la sperimentazione animale con quella, assai più precisa e prevedibile, su colture cellulari, sarebbe un grande affare per chiunque dovesse pagare queste ricerche.
4)Per quanto riguarda la tossicologia, che, come a questo punto spero che tutti abbiano capito, rappresenta il grosso dell’impiego degli animali in laboratorio, purtroppo le Autorità regolatorie (cioè quelle che decidono se un farmaco può o no essere messo in commercio in Europa o in America o in Giappone) vogliono ancora le prove di tossicologia sugli animali, quindi il dossier registrativo deve riportare tutti i risultati di queste prove. E le società farmaceutiche sono obbligate a farle. Quindi, più che con le società farmaceutiche, gli animalisti caso mai dovrebbero prendersela con l’FDA e l’Agenzia del FArmaco Europea – EMA -)
Allego un interessante link ad un articolo (in inglese) su come sta -lentamente- cambiando la tossicologia. Ma ci vorrà del tempo. Intanto l’Europa è più avanti, rispetto all’America (come sempre, quando si tratta di benessere animale). Ah, e ci sono anche i dati che citava Marco A. La sperimentazione animale per testare i cosmetici è lo 0.2% del totale…a proposito di informazione corretta. Parliamo di Science, non esattamente della Gazzetta della Lomellina.
http://www.sciencemag.org/site/products/lst_20120302.xhtml
io ho trovato i dati solo relativi al biennio 2007-2009 sulla gazzetta ufficiale per cui:
1.275.433 animali, il 49% del totale, sono stati usati per la ricerca di base, con un aumento del 4% rispetto al triennio precedente (ricordando che il triennio prima aveva avuto un aumento del 22% e quello ancora prima del 40%).
618.746 animali nella ricerca e sviluppo di farmaci, il 24% del totale, con un decremento del 17% rispetto al triennio 2001-2003
320.410 animali usati nei test obbligatori per legge specifici per i farmaci, il 12% del totale, con un decremento rispetto al triennio precedente, del 10%.
197.595 animali per i test tossicità, il 7,6% del totale, con un decremento del 12% rispetto al triennio precedente.
75.640 animali sono stati usati per la diagnosi di malattie, il 3% del totale, in diminuzione del 16% rispetto al triennio precedente.
63.478 animali usati nei test obbligatori per legge per la produzione di farmaci a uso veterinario, il 2,4% del totale, con un incremento del 20% rispetto al passato.
49.546 animali sono stati usati per “altro”, un 1% del totale, con un aumento del 40% rispetto agli anni precedenti.
1.925 animali usati per la didattica, lo 0,1% del totale, -32% rispetto al triennio precedente.
Per “non a scopo preciso” non intendevo che non serve a nulla ma che “Viene definita ricerca di base quella iniziata senza particolari fini pratici, ma, in un certo senso, guidata soprattutto dalla curiosità del ricercatore che vuole conoscere, per esempio, il meccanismo molecolare che sta alla base di un particolare fenomeno biologico” (odio citare wikipedia, quindi cito l’airc). Non sto dicendo che non sia importante, sia chiaro, ma la percentuale mi lascia pensare che ci sia ben altro dietro… Ultima domanda: come fanno a ricercare certe associazioni che si impegnano nella ricerca SENZA la sperimentazione sugli animali?
sorry, intendevo triennio
rispondo all’ultima domanda: semplice. Fanno SOLO quelle sperimentazioni che si possono fare in vitro e non fanno le altre. Così non tengono stabulari, non hanno le procedure di richiesta ai comitati etici, non hanno gli obiettori di coscienza ecc. Non possono fare tutto, ovviamente.
Per il resto: sono numeri strani. Immagino che si parli dell’Italia. In tal caso si riferiscono a 1) chi fa ricerca di base in Italia (istituti Universitari, alcuni istituti come il M. negri e pochi altri); 2) quelle aziende, chimiche o farmaceutiche, che decidono di sviluppare i loro prodotti in Italia. Non conosco le chimiche, nè che esami tossicologici si facciano sui prodotti chimici (ma si fa ancora la ricerca chimica in Italia?), ma le farmaceutiche si contano sulle dita di mezza mano. Quindi, rispetto al numero dei farmaci registrati in un anno, parliamo di 1/100, forse anche di 1/500.
si, sono dati Italiani della gazzetta ufficiale.
Luna, far crescere delle cellule è facile, farle andare in sofferenza in modo replicabile con la certezza che lo siano andate solo perché sono venute a contatto con la sostanza voluta un po’meno
Avendo appurato che non lo gestisce più lei a quanto è scritto, diciamo che l’ha fondato come la LEIDAA e poi ha lasciato ad altri la gestione, non vedo perchè bisogna darle addosso ancora. Che sia simpatica oppure no, che abbia una faccia enigmatica o invece espressiva, per me contano di più i risultati che ottiene e questi sono visibili e certificati. Se non ci fosse lei, su chi altri noi animalisti potremmo contare? C’è qualcun altro che porta avanti queste battaglie? Certo che ci sono delle volontarie a Lecco e si danno anche da fare, ma non ne conoscono personalmente.Alex cosa ne sai di quali prodotti usa per truccarsi e per tingersi i capelli? Chi è in questi gruppi conosce molte ditte di prodotti non testati su animali e sa perfettamente che ci sono molti metodi alternativi alla vivisezione non necessariamente solo su pc. (vedi i manichini per testare l’impatto d’urto in auto quando fino alla fine del secolo scorso 1900! usavano i cani. Chi è al di fuori dell’ambiente non conosce che superficialmente i moltissimi casi in cui per la ricerca usano animali VIVI!!!quando si potrebbe farne a meno, anzi di DEVE fare senza gli animali. Ma che male hanno fatto questi benedetti nostri CUGINI perchè debbano essere torturati e seviziati e uccisi in vari modi bestiali?
Grazie Valeria, sei stata chiara, civile e gentile, come ci sarebbe tanto bisogno che ci sforzassimo di essere un po’ tutti per migliorare le cose in questo paese. E aggiungo determinata, il che è indispensabile per non lasciar correre e cercare di arginare l’agire di chi si abitua a gestire il potere e poi pensa – magari – di non dover più rendere conto a nessuno.
E che risultati avrebbe ottenuto, di grazia? La chiusura di Green Hill? Voi animalisti e la Brambilla avete evidentemente questo in comune: adorate queste cause ipervisibili, poi il fatto che ci sia un canile lager di cui nessuno sa niente evidentemente sia per voi sia per lei è un peccatuccio veniale. Quanto al fatto di essere dell’ambiente della ricerca, vorrei sapere dove hai imparato, letto, saputo che si usano animali vivi quando si potrebbe farne a meno. Quello che rimprovero ai cosiddetti animalisti, con cui condivido ovviamente l’amore per gli animali, è la SPAVENTOSA IGNORANZA. Informatevi bene, prima, poi fate delle proposte ragionevoli. Ma per farle dovete conoscere, e questo costa fatica, e materia grigia, cose assai più rare e faticose degli slogan. E vedrete che troverete terreno fertile. Nessuno si diverte a sperimentare sugli esseri viventi, non siete i detentori dell’amore per gli animali. E, per inciso, le aziende farmaceutiche farebbero carte false per non avere più gli stabulari, che tra le altre cose costano uno sproposito.
chiedo scusa , ma non mi sembra un peccatuccio veniale se tu ti “”sbatti”” per gli animali ti metti in mostra fai libri ect ect ect e poi un canile che gestisci tu fa pena….e no non mi sembra veniale …
claudia
mi garba questo articolo mi garba assai, una domanda ma qualche volontaria di lecco la abbiamo per andare a vedere di persona l effetto che fa un canile sotto l egida della brambilla? ciao buon lavoro
claudia
Una cosa però mi rende felice: almeno qui devo ancora leggere un solo commento di qualche sciuramaria animalista radical chic protettrice dei pelosetti puccettosi.
(con tutto il rispetto per chi scrive con il nome “sciuramaria” eh )
E’ la primissima volta che in un gruppo di persone non trovo nessuno a sposare quelle teorie assurde (almeno per ora) su sperimentazioni alternative fatte solo al computer (io non prenderei manco un’aspirina se è testata solo su pc).
Io sposo le soluzioni alternative perchè è dimostrato che la risposta ad un farmaco è diversa a seconda della specie utilizzata. Se un medicinale è dannoso per un cane (o altro animale) non è detto che non lo sia per un uomo e viceversa, quindi la sperimentazione sugli umani va fatta comunque. A parte il fatto che gran parte della sperimentazione animale viene fatta per testare dei cosmetici e non dei farmaci salvavita…
Mi rendo conto solo ora di aver deviato dall’argomento principale, quindi ora risponderò, ma se la redazione (Valeria) deciderà che è questo discorso non s’ha da fare mollerò subito.
Luna: prima cosa le soluzioni alternative oggi come oggi sono usate, ma non abbastanza affidabili per passare direttamente dalla simulazione alla sperimentazione sull’uomo. Seconda cosa la questione dei cosmetici pare sia (sempre a detta di chi quel lavoro lo fa) una bufala, nel senso che si testano tutti i singoli componenti. Per esempio la plastica, o meglio le sostanze usate per produrre i tasti della tastiera su cui scriviamo sono testati singolarmente. Poi che finiscano in cosmetici o in farmaci o in prodotti industriali quella è un’altra cosa. E’ già dal 2004 che i cosmetici finiti non si sperimentano sugli animali da quel che ricordo. Per maggiori (e sicuramente migliori) informazioni vi rimando a questo sito http://www.molecularlab.it/omgscience/?p=2194 (Spero che Valeria non me ne voglia, non sto dirottando, è solo che mi piacerebbe ci fosse più chiarezza su queste faccende, ne va della salute di tutti noi)
Scusa Luna, è dimostrato…da chi?
basta una piccola ricerca e si trovano un sacco di ricerche in merito, basta approfondire, se hai voglia puoi farlo come ho fatto io.
Circa i cosmetici posso assicurare che è praticamente difficilissimo trovare una marca che non testi su animali o che non usi ingredienti testati da altri.
L’unico modo per non favorire questo “sistema” è comprare prodotti che contengano solo ingredienti della “positive List”, ossia già testati(fino al 1976) (quelli che citi tu, insomma). Quello che non si fa sapere è che i nuovi ingredienti continuano ad essere testati (e non sono affatto pochi) anche se il loro fine è UNICAMENTE relativo ad i cosmetici. So questo perchè ho cercato lungamente una linea cosmetica “cruelty free” per mio padre che ha una farmacia. Ne è risultato che potevo scegliere solo tra le “meno peggio”. Per me questo è inaccettabile. Posso capire una sperimentazione per farmaci salva-vita (anche se nessuna di queste può dare certezze circa l’effetto che avrà sugli esseri umani) ma non per diminuire la cellulite o fare una crema contro le rughe o un rossetto.
scusa Luna, non voglio sembrare presuntuosa, ma io approfondire argomenti scientifici lo faccio di lavoro, e non su Internet (magari TRAMITE Internet, ma su articoli scientifici). Ho molta voglia di approfondire, ma rispetto a te cerco di farlo in modo serio. Per questo ti ho chiesto da chi è dimostrato che la risposta ad un farmaco è diversa a seconda della specie utilizzata: in realtà è vero il contrario, le risposte si assomigliano molto.
ecco, adesso ci sono anche i commenti assurdi, Marco. Mai parlare troppo presto… comunque anch’io ero piacevolmente sorpresa del fatto che non ci fossero “animalisti”, poi…sono arrivati
non sono un'”animalista con i paraocchi”, mi sono semplicemente informata in merito per motivi “imprenditoriali” e mi sono fatta una mia opinione in merito.
Non è bello etichettare qualcuno solo perchè ha delle idee diverse dalle proprie.
p.s. mi piacciono le costolette di maiale, i cani di razza e l’ud… Come la mettiamo??? 😛
anche a me
si, se ha delle idee e non delle credenze popolari…
non sono una ricercatrice, non sono una animalista e probabilmente potrebbe interessarmi leggere anche un tuo intervento pro-vivisezione se non avessi quest’aria insopportabilmente spocchiosa.
Prima si eseguivano i test su i prodotti finiti, adesso, grazie al cielo, sono pochissime le ditte che ancora li fanno (anche se ancora ci sono).
E se c’è stato un miglioramento negli ultimi trent’anni a questa parte mi porta a pensare che quelli che sostenevano trent’anni fa che non fosse possibile cambiare lo “status quo”, evidentemente si sbagliavano. Se ci si pone “di culo” nei confronti di soluzioni alternative è ovvio che queste soluzioni non si potranno trovare mai.
io non sono per niente pro-vivisezione. A parte che il termine mi fa venire l’orticaria. Considero la sperimentazione animale un male necessario, e così la consideri anche tu, se nell’ultimo mese hai preso un’aspirina, un antibiotico, o se ti hanno fatto una laparoscopia, o se un tuo caro ha fatto la chemio per un tumore e ti sei rallegrata perchè è guarito.
Tutte queste cose, prima di essere sperimentate, e poi approvate, nell’uomo, hanno dovuto essere testate negli animali. Forse voi pensate che la sperimentazione animale riguardi la ricerca di base, e le grandi scoperte che portano al Nobel, per questo dite che ormai si può farle con altri mezzi. Invece la maggior parte riguarda i test di tossicità dei farmaci che si trovano negli armadietti dei medicinali di tutte le case. Liberissimi di scegliere l’obiezione di coscienza e non curarvi se non con omeopatia e simili (quella credo non debba sottostare alle prove di tossicologia, anche se non sono sicura).
Quanto al fatto che per la mia spocchia rinunci ad un eventuale mio intervento pro sperimentazione animale (che non ho mai avuto in mente di fare, peraltro): pazienza, me ne farò una ragione…non si può avere tutto, dalla vita 😀
Già ho parlato troppo presto.
Mi stupisco sempre di più di quel che leggo. Sopratutto sulla questione cosmetici, è da anni ormai che non si utilizzano gli animali per testare il prodotto finito.
Ah cerco di lanciare una mella moda quella di citare una fonte (autorevole però… non la controparte della lav) http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:L:2003:066:0026:0035:it:PDF
La cosa ironica/grottesca è che a vedere la tv a lamentarsi della questione (inesistente) delle cavie da cosmetici sono esattamente le sciuremarie che i cosmetici li usano! Come tutte quelle signore di mezz’età che negli anni ’80 giravano tutte impellicciate, ora fanno le animaliste antipelliccia. Quando si dice ipocrisia eh…
il prodotto finito non lo è più (a parte che qualcuno ancora lo testa), ma ogni nuovo componente viene testato, anche se finalizzato unicamente alla cosmesi.
ok Luna, mostrami da dove hai appreso queste notizie.
Non si può fare un discorso serio usando notizie non sicure o peggio ancora per sentito dire, e prima ce lo mettiamo tutti in testa e prima si potrà cominciare ad arrivare a conclusioni apprezzabili.
Quali sono questi ingredienti “solo per cosmesi” da sperimentare? Perchè dubito fortemente che gli scienziati si mettano a testare componenti da spalmare sul corpo umano che già sulla carta risultano dannosi, poi se vogliamo insinuare che i ricercatori sono delle specie di scienziati pazzi meglio che chiudiamo qui il discorso.
dalle norme dell’unione europea. L’ultima legge in merito ai test sugli animali per i cosmetici entrerà in vigore (finalmente) tra un mesetto. Adesso sono ancora permessi test di tossicità da uso ripetuto, tossicità riproduttiva e di tossicocinetica sugli ingredienti. Non credo ci sarebbe stata bisogno di una legge se i test sugli animali in campo cosmetico fossero “inesistenti” come ritieni d’essere.
Oltretutto, il fatto che si siano trovati dei metodi alternativi di test per i prodotti cosmetici mi fa chiedere “Perchè non è stato fatto prima???”
Io credo che il problema sia nell’oltranzismo: se mi dici che la ricerca con gli animali è indispensabile in certi campi io non sono nessuno e non ho le competenze per negarlo. Allo stesso modo è indiscutibile il fatto che per anni questa ricerca sia stata svolta “alla leggera” senza preoccuparsi troppo delle vite animali “donate alla scienza”: basti pensare agli animali uccisi “a scopo didattico”.
Se la percentuale di animali uccisi ed esperimenti è in diminuzione vuol dire che fino ad adesso ci sono state morti NON NECESSARIE. E se questi dati cambiano è merito di quelle associazioni animaliste che hanno rotto le oo per anni, non di chi sosteneva che non ci fosse un’altro modo d’agire (questo anche per quel che concerne la cosmetica). Quindi scendete dal piedistallo e rendetevi conto che il mondo è fatto di tonalità di grigio.
Luna, la realtà è fatta di tonalità di grigio, sono d’accordo. Ma chi sembra non rendersene conto sono proprio gli oltranzisti animalisti… i talebani che dicono che la sperimentazione animale è superata ed è solo un business e che Big Pharma è il male assoluto. Big Pharma è una realtà complessa, molto più normata ed osservata di altre (giustamente), che come altre ha e ha avuto aree oscure (caso Vioxx in primis, avvenuto perchè le regole sono state VIOLATE), ma che come ogni altra azienda persegue il profitto, e più di ogni altra azienda è (giustissimamente) normata e osservata.
Quanto al fatto che la sia cresciuta la consapevolezza che gli animali soffrono e che sia doveroso evitare sofferenze inutili, mi spiace deluderti (almeno in parte): gli animalisti hanno avuto un ruolo minimo, in questo. Forse negli ultimi tempi. Ma già negli anni ’40 (parlo degli esperimenti medici, perchè di quello so, ma le conoscenze mediche/fisiologiche sono trainanti in tal senso) si effettuavano esperimenti con animali ANESTETIZZATI, perchè i medici non sono sadici, perchè gli animalisti non hanno il monopolio dell’amore per gli animali, e perchè, se proprio uno se ne frega, le reazioni dell’organismo allo stress “sporcano” i risultati.
Gli animalisti a mio avviso, per lo meno quelli “nostrani”, non informati e inutili, fanno più danno che altro. Non parlo di quei fighi di Green Peace che pitturano di rosso i cuccioli di foca per rovinarne le pellicce (così non possono essere cacciati): quelli sono in prima linea e ci mettono la faccia e la pelle. Parlo di quelli che non fanno neanche lo sforzo di CAPIRE cosa stanno contestando.
Tu credi che i movimenti animalisti non c’entrino con il miglioramento? Può darsi di si come no. Questi son punti di vista, non dati di fatto. A me non piace il “partito preso” e questa chiusura nei confronti di certi movimenti lede la capacità di discernere cosa c’è di buono e cosa andrebbe buttato al cesso e, personalmente, non apprezzo questo modo di approcciarsi alle diverse realtà perchè si finisce per assumere gli stessi atteggiamenti ottusi di chi si critica.
Ho letto anch’io tempo fa l’articolo sul canile di Lecco e la precisazione del Comune che appartiene al compagno dell’On. Vittoria Brambilla. Certo, sono rimasta un poco sconcertata dal fatto che lei, ex presidente e fondatrice della LEIDAA non sia intervenuta per migliorare la struttura. Sono un’animalista perchè amo gli animali, sono contro la vivisezione che aborro, contro l’abbandono degli stessi che reputo una vigliaccata, ma vi chiedo:” Quali altri politici, all’infuori dell’On. Vittoria Brambilla, ha il coraggio oggi di prendere una decisione e di intervenire apertamente, sia pure a livello mediatico, con forza a favore degli animali più maltrattati e abbandonati?Chi si è dato da fare per Green Hill ed ha ottenuto l’evacuazione dei cani e la chiusura? Chi si sta battendo per vietare l’importazione dei primati per la sperimentazione , vedi Harlan? Chi ha condotto una seria campagna per permettere ai proprietari dei cani di usufruire di alcune strutture durante le vacanze? Eccetera, eccetera. A questo punto, sinceramente, preferisco perdonare qualche peccatuccio veniale se i risultati in altre campagne sono ottimi.
Disgustoso il comportamento dell’On. Brambilla. Ancora piu’ inquietante e’ il numero di persone che ancora la seguono. La sua e’ ipocrisia, falso buonismo, cagnolini in tv per suscitare simpatia, ignoranza sugli argomenti che tratta, disperazione di attenzioni e pessime maniere nell’interagire. Non a caso molte associazioni animaliste si dissociano dalle sue azioni e campagne. Vorrei inoltre ricordare che oltre al fatiscente canile di Lecco (che al confronto Green Hill e’ un 5 stelle di lusso), l’On. Brambilla ha anche macellerie in famiglia e non ha problemi a truccarsi e tingersi i capelli con prodotti testati su animali. E’ meglio che gli animalisti, quelli veri, prendano distanze da un’opportunista del genere.
si possono amare “sinceramente ” gli esseri umani e pensare allo stesso tempo che trovare una cura per una malattia sia talmente importante da giustificare il sacrificio di qualche uomo. magari scelto a sorte .
Purtroppo non credo sia il caso di Veronesi, vista la sua dichiarazione riguardo gli inceneritori, che secondo lui avrebbero ZERO emissioni dannose (ha fatto anche il segno “zero” con la manina), quando anche i bambini sanno che la mortalità negli immediati dintorni aumenta in modo esponenziale.
Veronesi ama una cosa sola: che non sono né gli animali, né gli esseri umani, ma sono i fondi che arrivano (anche da chi gli inceneritori li costruisce, guarda un po’ che combinazione…) alla sua fondazione.
Infatti si sperimenta da secoli anche sull’uomo.
Per esempio Louis Pasteur dopo aver scoperto il vaccino contro la rabbia sperimentando sui cani, lo utilizzò direttamente su un bambino morso da cani rabbiosi. In quel caso l’esperimento sull’uomo ebbe esiti positivi, e salvò la vita al bambino, ma poteva anche fallire, e chissà quanti esperimenti simili, di cui magari non abbiamo neanche notizia, hanno avuto esiti negativi!
Stranamente degli esperimenti sugli esseri umani, a differenza di quelli sugli animali, non si scandalizza quasi nessuno!
Quindi io pur adorando i miei gatti, ed amando cani e gatti in generale, non sono contrario per preconcetto alle sperimentazioni, tranne nei casi in cui si tratti di esperimenti inutili, o sostituibili con altre tecniche. Certo ovviamente non donerei mai i miei gatti alla scienza(perché per me hanno un valore affettivo), però non posso vietare totalmente qualsiasi esperimento sui gatti(anche perché alcuni esperimenti veterinari, potrebbero essere utili per debellare alcune malattie feline oggi incurabili)
andrea c:
nessuno si scandalizza x gli esperimenti sugli umani perchè in genere vengono fatti su umano VOLONTARI E CONSENZIENTI PASGATI X QUESTO (a parte quelli su umani NON CONSENZIENTI ad es nella Germania Nazista o in USA e Canada durante l’MKultra, ovvero ufficialmente dagli anni 50 ai 70 ma forse sono continuati anche oltre e vertevano sulla sperimentazione di droghe sostanze radioattive ecc su soggetti inconsapevoli appartenenti alle fasce deboli della popolazione o a soldati, o anche in Israele sempre riguardo alle raziazioni e usandpo come cavia soggetti delle fasce etniche + povere mi pare negli anni 70 e alcuni esperimenti x testare la vulnerabilità ad armi biologiche fatti sulla popolazione USA e UK durante la guerra fredda irrorando alcuine aree di batteri o zanzare infette e infettando pure una sezione della metropolitana, tutto ciò x vedere come si sarebbe manifestata e diffusa l’infezione sulla popolazione ignara ecc: sono tutti FATTI DOCUMENTATI e storicamente accertati anche se sui libri di storia di medie e superiori non ne parlano, fate una ricerca se non ne avete mai sentito parlare, soprattutto c’è materiale in inglese fra cui le copie scaricabili dei doc dell’MKultra o almeno dei pochissimi rimasti dopo che il capo della CIA dio allora decise di farli incenerire x evitare lo scandalo cosa che costrinse Clinton a scusarsi x tali avvenimenti).
Io sostengo il primato della libera scelta di ogni indivbiduo umano, quindi a me non causa alcun problema nemmeno se una persona consenziente e cconsapevole decidesse di partecipare ad un o sdtudio riguardo alla dose letale di un farmaco (quindi con il 50% e passa di possibilità di morire) perchè magari è pagato bene e quei soldi servono alla sua famiglia…altro discorso è un animale che nonj decide doi partecipare ad una sperimentazione ma è comprarto da un laboratorio x essere usato come cavia facendolo vivere perennemente in una gabbietta spterile senza alcun contatto con l’esterno con gli umanoi non sperimentatori o custodi e con altri cani…in questo caso trovo la cosa etica SOLo se fosse assolutamente l’unico modo x avere dati attendibili riguardo ad un farmaco o a uno studio veramente importante., non se lo stesso studio si può fate avendo risultati + predittivi conusando tessutu umani in provetta o se tale studio è inutile come un test sui cosmetici in cui si testano sostanze magari già testate altrove in un mix quasi identico.
Dai non puoi paragonareu umano chedecide di sperimentare un farmaco x soldi a un cane o una scimmia o un ratto allevati x questo in condizioni assolutamente innaturali e poi abbattuti!
Anche nell’uomo il confine tra libera scelta, e “costrizione” dovuta alla necessità, è molto meno netto di quanto sembra. Ad esempio, un uomo economicamente alla canna del gas, senza un soldo, senza casa, e con tanti debiti, che decide di fare da cavia per soldi, compie una libera scelta? o è una libertà condizionata dalla situazione?
Idem per un uomo malato, che decide di provare una nuova cura sperimentale. Compie una libera scelta? o vista la situazione in cui si trova, accetta il rischio nella speranza di stare meglio? in entrambi i casi si tratta di scelte parzialmente libere
Per quanto riguarda gli animali, nemmeno il maiale decide di diventare un prosciutto, e di vivere la sua vita in un allevamento. E quindi se lo stesso maiale, fosse utile per studiare una nuova tecnica chirurgica o un nuovo farmaco, dov’è la differenza, rispetto ad allevarlo per l’alimentazione?
Il dovere di chi sperimenta dovrebbe essere sempre quello di limitare al minimo le sofferenze, e ricorrere agli animali solo quando non ci siano davvero alternative, con un’occhio di riguardo per quegli animali più intelligenti e sensibili(cani, primati, delfini, elefanti ecc..) che dovrebbero essere più tutelati degli altri.
Comunque credo che gli unici antivivisezionisti coerenti al 100% siano i vegani, chi trova giusto usare gli animali per carne e latticini, ma non per la ricerca scientifica, è un po’ ipocrita!
per quanto riguarda la sperimentazione su i cosmetici il paragone sarebbe più azzeccatto con chi si compra una pelliccia, non con chi mangia carne (magari biologica).
Io sono per la ricerca e lo sviluppo di metodi alternativi e per il divieto di sperimentazione animale se non per farmaci “salvavita” umani o la ricerca neurologica (non per testare vernici, rossetti, spray per liberare il naso, creme o mangimi…Se permettete c’è differenza). Mangio carne non d’allevamento intensivo e uova biologiche. Non mi sembra d’essere incoerente.
Una sola precisazione importante per evitare che circolino informazioni sbagliate. In Italia- all’estero è diverso- i pazienti che si sottopongono a trattamenti sperimentali NON VENGONO PAGATI. è Vietato dalla legge, al massimo possono avere dei rimborsi spese per i viaggi effettuati per recarsi ai controlli negli ospedali; nel caso di sperimentazioni di fase 1 che peraltro in Italia sono pochissime (volontari sani) dato che è richiesto il ricovero nel centro sperimentale possono ricevere un indennizzo, tutto qui.
Quindi non divulghiamo informazioni errate
i volontari sani si, Irene. Infatti in genere sono studenti 🙂
per MC: finalmente ci si confronta con una persona che SA le cose e che non parla per slogan.
Io lavoro nell’ambito delle sperimentazioni sull’uomo quindi anche io un po’ di cosette le so e so anche che piano piano la legislazione sulla sperimentazione con animali va cambiando: per esempio avevo letto che per gli animali da compagnia (cani e gatti) è necessario chiedere autorizzazione speciale all’autorità competente, USL di zona, ti risulta? in questo modo sperimentare sui cani sarà un po’ piu difficile anche burocraticamente, il che è già qualcosa.
Confermo che per le farmaceutiche mantenere gli stabulari è un costo elevatissimo che risparmierebbero volentieri ma ad oggi metodi scientificamente validati non ce ne sono, e le autorità regolatorie (ministeri e agenzie presso cui si fa la richiesta di immissione in commercio dei farmaci) le richiedono quindi-purtroppo- sono ancora obbligatorie.
C’è solo da augurarsi che piano piano le cose cambieranno come in effetti sta accadendo, ma non sono cose che cambieranno dall’oggi al domani
Irene, io so (qualcosa più della media 🙂 ) sullo sviluppo del farmaco, che comprende anche obbligatoriamente la sperimentazione animale, come giustamente hai detto tu. Sicuramente la sperimentazione sugli animali (basta chiamarla vivisezione, per favore: non ha senso) va cambiando. Non sono esperta in merito, comunque la sperimentazione animale va approvata dal Comitato Etico, bisogna dimostrare che 1) è irrinunciabile 2) non è sostituibile da altri tipo di sperimentazione 3) non si infliggeranno sofferenze o angosce inutili 4) gli animali saranno sottoposti a trattamenti antidolorifici/anestetici/ecc
Qui c’è un link con la legislazione (spero) attuale.
http://www.unipi.it/ricerca/animali/Normativa/index.htm
Non so niente delle ASL di zona, invece.
scusate ma perché le mettete il pollice verso? Perché ha spiegato com’è regolamentata la sperimentazione? Preferivate che fosse tutto più inutile e cruento?
eh, sciuramaria, se a certe persone togli i nemici levi ogni ragione di esistere. Se a certi “animalisti” levi le ragioni per essere incazzati non resta niente. Niente sostanza, niente cultura, niente di niente.
Grazie per aver pubblicato queste precisazioni. L’onorevole M. Brambilla sta dedicando la vita agli animali ed è giusto che tutti conoscano il suo impegno.
Essere presente ad ogni corteo animalista di rilievo, giusto in tempo per rilasciare un’intervista e prendersi il merito degli eventi e tentare dirottare il pubblico dal tema proposto alla propria persona; fondare associazioni su associazioni che si occupano di tutela degli animali e che, sono sicura, in futuro si distingueranno per le loro azioni concrete; partecipare ad estenuanti session di fotografie con cagnolini, coniglietti e gattini carini carini teneri teneri; battersi per garantire l’accesso ai cani su costosissimi treni ultraveloci (era proprio il problema che assillava il pendolare medio, lavoratore o studente fuori sede, che si sposta magari il weekend con peloso al seguito); non dimentichiamoci infine della meritevole campagna mediatica, proposta come ministro del turismo, sul portare Fido con noi in vacanza, culminata con la pubblicazione di un sito web che mostra le 3 strutture in Italia che accettano animali.
Con tutti questi impegni come potreste pensare che la cara On. Michela Brambilla possa trovare il tempo di parlare col marito o passare dal canile gestito dalla sua società?! Malelingue irriconoscenti siete! 😉
…e non dimentichiamo da chi viene affiancata nella fondazione di tutte queste associazioni! Per esempio dal pregiatissimo prof. Umberto Veronesi, che in un’intervista a Oggi ha pronunciato queste illuminate parole a proposito di vivisezione:
«Il progresso scientifico è legato alle sperimentazioni: infatti, perché un’“ipotesi” possa trasformarsi in “teoria” dev’essere sottoposta a una prova sperimentale. Per la ricerca medica è necessaria la sperimentazione sugli esseri viventi: innanzitutto uomini, ma anche animali. È così che sono stati tagliati i grandi traguardi della medicina, che hanno cambiato il destino dell’umanità e, allo stato attuale delle conoscenze, ritengo improbabile poter trovare uno strumento alternativo per il progresso della scienza medica».
(Poco più sotto afferma che comunque i farmaci devono essere sperimentati sull’uomo, altrimenti non si può sapere se funzionano…)
ecco queste cose proprio non le capisco e mi fan girare le balle! Come può Veronesi dopo aver dato giustamente prestato la voce a chi la ricerca la fa di mestiere, appoggiare sta tizia delirante che non è certo ne un medico ne tanto meno una ricercatrice e che ha fatto di tutto per rendere la ricerca in Italia ancora più difficile?!
La posizione di Umberto Veronesi è condivisa da tutti i maggiori scienziati mondiale, e credo tra la protezione e la difesa dei diritti di animali selvatici e domestici, e l’opinione favorevole alla sperimentazione animale, non ci sia contraddizioni.
E’ una questione di priorità e valori etici, si possono amare sinceramente cani e altri animali , ma allo stesso tempo pensare che cercare una cura a determinate malattie, sia talmente importante, da giustificare il sacrificio di qualche animale. Del resto anche la scienza veterinaria, senza sperimentazione sugli animali, non sarebbe mai progredita ai livelli attuali!
Certo, senza dubbio Veronesi è a dir poco incoerente nell’essere favorevole alla sperimentazione animale, e allo stesso tempo dare appoggio ad associazioni animaliste che sono assolutamente contrarie all’uso degli animali nei laboratori scientifici!
@andrea c:
il problema della sperimentazione animale non è solo etico (sofferenza degli animali da sperimmentazione, e inutilità di molte sperimentazioni):
– spessissimo i risultati che si ottengono sperimentando sul’animale NON SONO paragonalbili a quelli che si ottengtono sperimentando il medesimo farmaco sull’uomo, e in + basta cambiare animale (anche solo da tropo a ratto, 2 animali simili ma che hanno risdposte spesso diverse ai farmaci) x orttenere risultati diversi, quindi a una casa farmaceutica che vuole mandare in prodiuzione il farmaco X basta sperimentare su un buon numero di spoecie x trovare un animale im cui il farmaco semcro funzionare (gli stuidi falliti verranno occultati e i protocolli di sperimentazione si sa che vengono manipolato x ottenere i risultati voluti: casi come il VIOXX o il vecchio Talliomide insegnano, ma ce ne sono ytantoi altri fra cui farmaci antirigetto che sui cani funzionavano ma NON sull’uomo..).
– spesso x sperimentare un farmaco vengono provocate (anche xcon mezzi traumatici o tossici) agli animali da laboratorio patologie che dovrebbero mimare quelle da curare, ma trattandosi di specie diverse molte volte la patologia creata NON è sovrapponibile quella umana e quindi i risultati sono falsati (ad es x simulare lo STRESS negli animali essi vengono inseriti in un cilindro rotante che gli provoca ripetuti traumi da conrtusionbe, cosa che chiaramente aumenta lo stress dell’animale ma non mi sembra aragonabile allo stress di una persona che lavora troppo..).
– le sperimentazioni animali sui cosmetici sono una cosa aberrante e spesso del tutto inutile;
– gran parte degli animali usati x le sperimentazioni non sono fisiologicamente paragonabili all’uomo normale nemmeno a livello cellulare poichè vivendo in condizioni sterili sono proivi di un normale sistema immunitario (quindi le loro reazioni a batteri virus vaccini e qualsiasi farmaco che incida sul sistema immunitario sono falsate), e spesso si tratta di animali ALBINI che hanno anche a livello cellulare grosse differenze enzimatoiche rispetto ad un animale normale.
Comqune il pericolo + grande è che le case farmaceutoiche x far risultare un farmaco efficace lo testino su tot animali x trovare la specie “giusta” in modo da passare alla succesiva fase di sperimentazione, e ciò è una truffa NON SCIENZA!
In alcuni limitati casi l’uso della’nimale vivo (non albino e tenuto in ciodizioni il + possiile naturali e senza permettere a chi speerimenta di vcambiare animale e protoicoillo sperimentale x avere i risultati voluti) può essere necessario, ma in moltissimi casi non solo non è necessario ma è controproducvente mentre sperimentare su tessuti umani in vistro potrebbe essere assai + indoicativo del reale egffetto di un farmaco sull’uomo (oltre che molto + etico), e troverei anche + etico aumentare le sperimentazioni umane si volontari bemn pagati che però possano liberamente scegliere sapendo bene quasìli sono i reali rischi (ad es aprire le sperimentazioni + precocemente ai volontari informandoli dell’alto rischio epagandoli di +…ma appunto una persona la devoi pagare e se la ammazzai è un casino mentre un ratto o un cane devi solo comprarlo e nutrirlo..e solo si di loro puoi fare gli esperimenti sulla dose letale, non contando però che quella che è la dose letale media x un topo può essere assaoi doversa a quella proporzionalmente ugiale data ad un ratto a un gatto a un cane ecc, quindi anche gli esperimenti sulla dose letale media non sono realmente trasportabili allìuomo se non in modo assai vago…)..
Da questo si capisce che SE ci fosse la volontà politica (e se si potesse argoinare il potere economico delle multinazionali farmaceutiche a cui CONVIENE non solo economicamente sperimentare siu animali e non sui tessuiti umani e umani interi visto che con gli animali puoi rimaneggiare meglio i risultati facendo uscire SOlo quelli che ti piacciono, e qursto è stato provato MOLTE VPLTE) si potrebbero magari non eliminare le sperimentazioni animali ma certamente ridurle dell’80% (sostituendole con esperimenti su tessuti umani in vitro e cavie umane consenzienti e pagate), e ciò garantirebbe molto di + di evitare l’uscita di farmaci rivelatisi poi pericolosi come il VIOXX…
Io non me ne intendo precisamente di sperimentazione animale, mi baso solo su quello che dicono la maggior parte degli scienziati; cioè che si può limitare, ma in alcuni campi di ricerca, è ancora molto utile, e non se ne può fare totalmente a meno.
Vero? falso? non lo so, per farsi un’opinione netta bisognerebbe studiare bene il problema, non ci si può fidare solo di quello che dice la LAV, o al contrario Garattini. Solo che è un’argomento estremamente complesso, e se uno non ha solide basi di cultura scientifica, fa fatica a comprendere l’argomento in maniera precisa e approfondita
“- spessissimo i risultati che si ottengono sperimentando sul’animale NON SONO paragonalbili a quelli che si ottengtono sperimentando il medesimo farmaco sull’uomo, e in + basta cambiare animale (anche solo da tropo a ratto, 2 animali simili ma che hanno risdposte spesso diverse ai farmaci) x orttenere risultati diversi, quindi a una casa farmaceutica che vuole mandare in prodiuzione il farmaco X basta sperimentare su un buon numero di spoecie x trovare un animale im cui il farmaco semcro funzionare (gli stuidi falliti verranno occultati e i protocolli di sperimentazione si sa che vengono manipolato x ottenere i risultati voluti: casi come il VIOXX o il vecchio Talliomide insegnano, ma ce ne sono ytantoi altri fra cui farmaci antirigetto che sui cani funzionavano ma NON sull’uomo..).”
Vero, ma infatti da quello che ho capito la sperimentazione animale è solo un passaggio, che serve come modello per testare le reazioni di un’organismo complesso, e fare previsioni delle reazioni di un organismo umano. Insomma nel caso dei farmaci, in teoria la sperimentazione animale serve a ridurre i rischi della sperimentazione umana: se un farmaco si rivela estremamente tossico e dannoso sugli animali, non viene testato sull’uomo.
Mentre il farmaco efficace e con effetti positivi sugli animali, prima di essere commercializzato, deve comunque essere trattato su volontari umani, e se si rivelasse dannoso per l’uomo, non dovrebbe essere commercializzato. Poi purtroppo errori e frodi sono sempre possibili!
Questa ovviamente è la teoria spiegata dagli scienziati favorevoli, poi come ti dicevo non sono uno scienziato, e non ho studiato a fondo l’argomento, quindi non saprei dire quanto c’è di vero e quanto di falso!
Alice, ma dove le hai lette queste cose? su Topolino??? guarda che esistono dei libri, dei siti, dove informarsi DAVVERO. Non ho tempo per confutare una per una la lunga serie di castronerie che hai scritto, però una te la spiego: per la medicina legale la propria salute è un bene “indisponibile”. Cioè l’individuo non ne può disporre liberamente: quindi non può, dietro compenso, partecipare ad una sperimentazione pericolosissima rischiando la salute, la legge non glielo permette. Da qui se ne deduce che i test (di tossicità, per esempio) negli umani devono essere preceduti da quelli sugli animali, e i composti tossici scartati prima di arrivare nell’uomo. Contrariamente a quello che la gente ne pensa, gli animali, con cui condividiamo la stragrande maggioranza del DNA, sono molto predittivi. I tessuti in vitro NO.
Informati meglio, Alice, per favore.
Beh… io non avevo già dubbi sul fatto che la Brambilla ha trovato nella difesa degli animali l’unico modo per fare ancora parlare di lei. Ma il problema non è questo… il problema è che ha i media dalla sua parte (i più visti) e la gente non capirà mai queste cose. Questa gente deve scomparire! L’informazione si deve resettare e tornare ad essere tale, non al servizio dei soli potenti. Brava Valeria.
Sono d’accordo sulla rimozione, questo articolo fa molto più “danno” di quello rimosso.
La Sig.ra Michela Vittoria Brambilla ha deciso di legare il suo nome a qualcosa che reputo esempio del peggio della società italiana.
I suoi tentativi di limitare le conseguenze delle sue scelte per me equivale a rovistare negli escrementi, si ottiene di spanderne l’olezzo ancora più lontano!
Che la signora Michela Vittoria Brambilla ci marciasse sulle condizioni dei poveri animali è un sospetto che mi era venuto ancor prima di leggere gli articoli da te segnalati, in luglio, per l’enfasi abbastanza falsina che ci metteva nel parlare di loro a telecamere accese; d’altra parte pensavo, magari vedo del marcio dove non c’è.
Poi dopo aver letto gli articoli, mi è dispiaciuto apprendere che ci avevo visto giusto.
Questa gente che mangia pane e querele, può anche mandare in giro i propri tirapiedi a cancellare articoli e a minacciare chi divulga notizia, ma la memoria e le opinioni delle persone non riuscirà a resettarli.
Ora vado a vomitare la colazione.
Ciao Valeria, hai fatto proprio bene a diffondere questo articolo di spegazioni e visto che voglio aiutarti a farlo indicizzare sui motori di ricerca legandolo alla Sig.ra Michela Vittoria Brambilla cercherò di iserire in questo mio commento il maggior numero di volte possibile il nome dell On. Sig.ra Michela Vittoria Brambilla.
In modo che queste precisazioni siano ben visibili sui motori di ricerca quando la Sig.ra Michela Vittoria Brambilla viene ricercata in merito a qualche informazione che possa interessare il pubblico sull’On. Sig.ra Michela Vittoria Brambilla.
Del resto credo che la Sig.ra Michela Vittoria Brambilla meriti di avere visibilità per tutto ciò che fa e non fa!
Del resto il binomio animali – Sig.ra Michela Vittoria Brambilla è riconosciuto su tutto il web e le apparizioni in ogni trasmissione che trattino di animali della Sig.ra Michela Vittoria Brambilla sono utili e i suoi interventi mentre sorride alle telecamere con in braccio un animale mentre si parla di abbattere randagi o simili fanno capire quanto spontanea e vera sia la sua battaglia per i diritti degli animali…
la cosa divertente è che mi sa proprio che pesta di più i piedi questo articolo che non quello rimosso. E tra l’altro su questo non possono manco attaccarsi alla storia delle fonti, stiamo a vedere che succede. -___-
Grande Valeria!!! Sempre dalla tua parte!!!!
Ha tutto il mio appoggio, per quello che conta, ma sono d’accordo con lei e le faccio i complimenti per essersi assunta la briga di spiegare fatti ed antefatti. Avrei agito come lei!
Voler colpire ad ogni costo gli animalisti impegnati perchè non sono di sinistra o perchè simpatizzano con Berlusconi è la cosa più idiota che mi viene in mente.
A me la cosa più idiota che viene in mente è pensare che io ce l’abbia con la Brambilla perché è di destra.
O meglio: “politicamente” certo che non mi piace perché è di destra! Ma dal punto di vista animalistico, non mi piace perché cavalca le battaglie mediatiche e poi ha un’associazione che ha gestito un canile ai limite del lager…per tacer del fatto che la sua famiglia alleva trote per alimentazione umana.
Un essere umano civilizzato che abbia a cuore davvero i diritti degli altri animali, da secoli torturati, divorati o schiavizzati in nome del cristianesimo, dell’islam, dell’ebraismo o della scienza, non sta a chiedersi se una animalista impegnata come la Brambilla sia di destra o marxista, ma valuta i risultati delle sue battaglie (mediatiche, certo, e che altro?) in termini di piccoli passi avanti nella tutela dei diritti di tutti i partecipanti all’evoluzione naturale. All’ironia guidata da sinistra sulle idee politiche della Brambilla preferisco una bella satira sui macellai, sui toreri e sugli esperimentatori di farmaci inutili e di cosmetici chic.
Guidata da sinistra sarà tu’ sorella, si può dire?
Che mentalità stupida.
La famiglia della Brambilla alleva trote? Ma allora è passata con la lega? O forse lo è sempre stata della lega vista la sua faccia da tro…ta!!!
Insultare la Brambilla è lecito,immagino che il Nanni sia un macellaio islamico o un cacciatore di cinghiali, ma non fa ridere chi sta dalla parte degli animali e della civiltà: perchè la voce della Brambilla è una delle poche costantemente, tenacemente e intelligentemente udibili nello scenario deprimente dell’animalismo snobistico e velleitario del nostro Paese.
Pat pat…coraggio: prima o poi l’ingenuità passerà anche a te. E’ un male che prima o poi guarisce.