di VALERIA ROSSI – Per la serie “non c’è limite al peggio”, ricevo in email una storia veramente agghiacciante, dalla quale si può solo evincere che, in Italia, comportarsi in modo corretto procura guai, mentre fare i furbi paga sempre. D’altronde l’hanno già dimostrato decenni di campagne elettorali, e questa non sembra fare eccezione: ma se in politica ci siamo abituati, in cinofilia questo andazzo fa proprio saltare la mosca al naso: anche perché appare evidente che gli innocenti vengono puniti e i colpevoli la fanno franca.
Ma lascio subito la parola alla lettrice che mi ha scritto la sua storia:
Quando cerca a sua volta di annusare il cagnetto, questo comincia a brontolare sonoramente anche perchè nel frattempo si è avvicinato il proprietario per riprenderlo. Non faccio in tempo a dire “Non lo tocchi!” che il bastardino si avventa sul collo di Sam. Io mi spavento di brutto anche perchè i due cani non accennano a staccarsi e i ringhi aumentano sempre di più.
Il mio fidanzato, allora, afferra per il collare il cagnetto e lo spinge verso il padrone, che però non lo acchiappa. A quel punto il cagnetto riparte all’attacco, questa volta verso il mio ragazzo e lo morde ad una mano facendolo cadere a terra.
Sam, forse vedendolo in difficoltà, interviene: afferra il cagnetto per il collo e questo finalmente molla la presa dalla mano del mio ragazzo. Io a quel punto urlo a SAM un sonoro “LASCIA!” e fortunatamente lui obbedisce lasciando andare il cagnetto.
Il proprietario di quest’ultimo tenta di giustificarsi dicendo “Mi scusi, mi è scappato quando ho aperto il cancello” e si offre di accompagnare il mio moroso al Pronto Soccorso.
Qui la ferita viene disinfettata, suturata (2 punti) e stop. Non viene prescritto nessun antibiotico e nemmeno l’antitetanica.
Il proprietario del cane (in realtà il fratello della proprietaria) ci lascia il suo numero di telefono e sembra sinceramente dispiaciuto per l’accaduto.
Decidiamo di non sporgere denuncia, pensando (ingenuamente) di poter risolvere la cosa tra persone civili. Poi però scopro (grazie alle testimonianze di alcuni vicini) che quel cagnetto è sempre a zonzo da solo in mezzo alla strada e la proprietaria non se ne cura minimamente.
Intanto la mano masticata del mio ragazzo comincia a gonfiarsi, ma è sabato e il suo medico non fa ambulatorio. Lo chiamiamo al telefono per sapere se è il caso di prendere almeno un antibiotico e lui prescrive l’Augmentin. Domenica la mano è gonfissima, il rossore si è esteso al polso, il mio fidanzato ha la nausea e la febbre.
La guardia medica cambia la terapia prescrivendo un antibiotico più pesante e un antinfiammatorio. Io chiamo la proprietaria del cagnetto per sapere se almeno è vaccinato e/o assicurato e lei comincia ad inveire dicendo che voglio spillarle dei soldi (è vero che la prima domanda che le ho fatto, dopo essermi presentata, è stata “Scusi, ma il suo cane è vaccinato? Ha l’assicurazione?” ma ero preoccupata per il mio ragazzo e sono andata dritta al punto), che è normale che i cani mordano perchè hanno i denti, che lei non è una di quelle che tiene il cane alla catena, ecc.
Insinua che io stia cercando di estorcerle del denaro e non si mostra minimamente disponibile a raggiungere un accordo.
A me cominciano a girare le palline. Se mi avesse detto “Guardi, mi dispiace per l’accaduto, mi rendo conto della gravità della situazione e le prometto che d’ora in poi starò più attenta” io mi sarei anche accontentata. Invece no, oltre al danno anche la beffa di sentirmi dire che mi invento le cose per soldi!
La signora dice che non è tenuta a farmi vedere il libretto sanitario del cane e noi cominciamo a sospettare che il cane non sia vaccinato o regolarmente detenuto.
Andiamo dai Carabinieri per sapere come è meglio muoversi in casi come questo; loro ci rassicurano dicendo che effettueranno i dovuti controlli e noi NON sporgiamo denuncia… anche perché si sa come vanno queste cose, in Italia.
Lunedì torniamo al Pronto Soccorso perchè la mano non accenna a migliorare, la ferita viene riaperta e “spremuta” per far uscire l’infezione. Viene prescritta l’antitetanica, alleluia (ci sono 48 ore di tempo per farla dal momento in cui si viene morsi).
Intanto comincio a notare in Sam piccoli ma significativi cambiamenti quando si approccia ad altri cani.
Lo vedo più rigido, soprattutto con i maschi, e quando usciamo mi sembra teso. Anch’io sono nervosa e mi guardo continuamente intorno con circospezione…
Il primo cane che incontriamo dopo l’aggressione è un Labrador… SCIOLTO! Sam si blocca e lo guarda, il Labrador fa altrettanto. Quando comincia ad avvicinarsi, Sam scatta in avanti e punta dritto al suo collo ringhiando!
Fortunatamente non succede nulla, mi scuso col signore del Labrador, ma gli faccio anche notare che tenere un cane slegato è pericoloso (oltretutto eravamo accanto ad una strada molto trafficata).
Spaventata per l’accaduto e per il drastico cambiamento d’atteggiamento di Sam, chiamo il mio educatore di fiducia e fisso un appuntamento per valutare il da farsi.
Intanto a distanza di una settimana la mano del mio ragazzo, che in un primo momento sembrava stesse guarendo, riprende a gonfiarsi e ad arrossarsi. Per la quarta volta viene modificata la terapia farmacologica: nuovo antibiotico, antinfiammatorio, impacchi di ghiaccio.

Poi un giorno ricevo la telefonata dell’ufficio igiene che mi dice che devo sottoporre il mio cane ad un controllo sanitario perchè il cagnetto dell’aggressione ha riportato una ferita al collo. Ovviamente fra un Golden di 30 kg e un cagnetto che a dir tanto sarà stato 15 kg chi è più probabile che ci rimetta durante una zuffa?! Il Golden ha dei canini di 2 cm circa e una folta pelliccia che protegge le zone sensibili come ad esempio il collo (oltretutto il mio non è toelettato e attorno al collo ha una bella criniera… utile a salvare la pelle in caso di risse, infatti Sam non ha riportato lesioni).
Addirittura registrano la telefonata.
Faccio notare che sicuramente la ferita non è molto grave, visto che la proprietaria ha aspettato 5 giorni per portare il suo cane dal veterinario… ma mi rendo disponibile a fare tutti i controlli necessari: non ho nulla da nascondere.
Intanto devo tenere il cane in osservazione presso il mio domicilio per dieci giorni e teoricamente in questo periodo non posso spostarmi con lui.
Passato il periodo delle festività ricevo un’altra telefonata, questa volta dall’ASL: la veterinaria di turno mi avvisa che verranno a controllare il cane per verificare che sia in regola con vaccinazioni e iscrizione all’anagrafe canina.
Arriva il giorno del controllo, io agitatissima faccio accomodare la veterinaria e Sam le fa le feste, le porta un pupazzetto e si comporta da perfetto gentilcane.
La dottoressa mi fa alcune domande (“E’ maschio? Intero o castrato? Età? Quante volte viene portato fuori? Lei ha figli?”), compila un modulo, me lo fa firmare e annuncia che la visita si è conclusa con esito favorevole. MA: “Ora il suo cane risulta schedato nel database dell’ASL come CANE MORSICATORE”.
Eeeeehh?!? A me si rizzano i capelli in testa dal nervoso.
Primo: di che visita sta parlando? Il cane non lo ha nemmeno toccato e non ha controllato neppure il libretto sanitario.
Secondo: il MIO cane è schedato come “cane morsicatore”?
Cosa doveva fare mentre il cagnetto lo aggrediva, stare lì a prendersele scodinzolando? Si è semplicemente difeso, punto. Non è e non è mai stato un cane morsicatore.
Ma non è finita, perchè prima di andarsene la dottoressa mi fa “La avviso che prossimamente le arriverà a casa un bollettino, perchè questo servizio è a pagamento”.
Ok, tanto abbiamo già speso una fortuna per tutta ‘sta storia…
Nel frattempo l’educatore mi rassicura dicendo che secondo lui il mio cane non ha problemi di comunicazione intraspecifica. Poi un giorno, durante una passeggiata in campagna, mentre Sam è al guinzaglio, incontriamo un cane sciolto che ci viene incontro. Mi costa moltissimo in quel momento resistere all’impulso di tirare via Sam, ma mi tornano in mentre le parole dell’educatore e… sgancio il guinzaglio, vediamo che succede. Passano alcuni secondi che mi sembrano ore, in cui passo rapidamente dal “Sono una cretina, perchè l’ho sciolto, non dovevo farlo” al “Ma in fondo lui sa comunicare, devo fidarmi di lui, non devo trasmettergli ansia” e poi… quei due mattacchioni si mettono a rincorrersi! Immenso sollievo!
Vederli giocare è una gioia per gli occhi e vorrei tanto ringraziare la proprietaria di quel cane, che si chiama Newton, per i bei momenti trascorsi insieme nei prati di Luni.
E dal momento che non mi sento la coscienza a posto e che per sporgere denuncia siamo ancora in tempo (si può fare entro tre mesi dal giorno dell’aggressione) contattiamo la Municipale.
Non per vendetta, non nella speranza di ottenere un risarcimento, non per renderci antipatici: solo per dovere civico e morale, perchè quello che è successo a noi poteva capitare ad un ragazzetto a spasso col proprio cane, o ad un anziano.
E poi non è giusto che un cane venga gestito in modo così superficiale, lasciato libero di circolare in mezzo alla strada, esposto al pericolo di essere investito e a mille altri ancora.
In questa storia assurda mi sembra ci siano alcuni punti fondamentali da sottolineare:
Prima di tutto la solita trascuratezza con cui si pretenderebbe di fare “il bene del proprio cane” lasciandolo libero di andare in giro a far danni, considerando come unica possibile alternativa quello di “tenerlo alla catena”: l’ipotesi di portarlo a correre e a giocare, sì, ma stando con lui e controllandolo, non attraversa neppure l’anticamera del cervello di queste persone.
Eppure l’omessa custodia del cane è un reato. Nella fattispecie:
Reato number one. Per di più la signora, se davvero il suo cagnetto “è sempre a zonzo da solo in mezzo alla strada e la proprietaria non se ne cura minimamente”, sembrerebbe pure recidiva.
In questo caso, però, non si tratta solamente di omessa custodia, visto che il suo cane ha morso una persona (oltre ad aver aggredito un cane). E la signora è nuovamente responsabile, visto che:
Reato numero due.
Purtroppo la nostra lettrice ha fatto conto sul senso di civiltà e di responsabilità che la sciura evidentemente possiede nella stessa misura in cui possiede cultura cinofila e rispetto per il suo cane… mentre avrebbe dovuto denunciare immediatamente l’accaduto. Per fortuna la risposta ineducata e incivile che ha ricevuto l’ha indotta, alla fine, a rivolgersi a chi di dovere: ma in questi casi è meglio muoversi per primi, perché non ci sono scusanti per chi molla un cane aggressivo libero o affidato a persona non competente.
Tra l’altro la giurisprudenza precisa che gli obblighi si estendono non solo al proprietario, ma anche all’eventuale custode provvisorio dell’animale (in questo caso il fratello): v. Cassazione penale n. 25474/2007 e Cassazione penale 16 dicembre 1998.
Per quanto riguarda le eventuali interpretazioni relative anche alla piccola taglia del cane, ho trovato questa spiegazione molto esplicativa, fornita da un avvocato:
E della veterinaria, ne vogliamo parlare?
Va a fare un controllo sanitario e non si fa neppure mostrare il libretto?!? Questo, a mio avviso, è gravissimo.
Non le si può imputare nulla, invece, per il fatto di aver segnalato il cane come morsicatore: purtroppo questa è la legge.
Secondo il D.d.g. del 14 ottobre 2010 n.10401 è obbligatoria la segnalazione per il medico che effettui la visita di controllo, e la visita scatta automaticamente qualora ci sia una denuncia di morsicatura a persona o ad animali.
Certo, quando si tratta di episodi palesemente incidentali come questo – anzi, in questo caso si è trattato di legittima difesa pura e semplice! – si dovrebbe dare per scontato che il vero colpevole, e cioè il proprietario del cane aggressore, se ne stesse buonino e tranquillino.
Invece, in questo caso, la sciura è partita all’attacco per timore di vedersi chiedere un risarcimento (se non avesse avuto questo timore non sarebbe evidentemente andata neppure dal veterinario, visto che ha aspettato cinque giorni!).
La conclusione, purtroppo, può essere una sola: MAI confidare nell’educazione e nel senso civico altrui.
Se qualcuno è responsabile di due reati, come in questo caso, lo si deve denunciare subito.
Soprattutto non si deve temere (come spesso accade) che al cane “imputato” venga imposta chissà quale pena. Qualcuno teme addirittura che venga abbattuto… ma non succede nulla di tutto questo!
L’unica cosa che succede sono gli “arresti domiciliari” (ovvero, l’osservazione a titolo di profilassi antirabbica) per dieci giorni, dopodiché il cane verrà effettivamente “segnalato”… ma non gli succederà nulla di tragico: al massimo potrà avere l’obbligo di guinzaglio e museruola nei luoghi pubblici.
Qualora il cane abbia morso più volte e risulti “a rischio elevato” verrà invece imposto al proprietario di seguire un programma di recupero comportamentale… cosa che sicuramente non fa male alla salute né del cane, né dell’umano incapace di controllarlo.
Non può essere assolutamente imposta l’eutanasia.
Questo è importante saperlo, perché a volte ci si lascia intimorire da questa ipotesi e non si sporgono denunce che invece sarebbero sacrosante.
Salve, vedo che storie strane con i ns amici più fidati c’è ne sono tante, vi racconto la mia:
18 sett 2015, come di consueto mia moglie prende il ns cane un basenji di 14 anni e inizia la sua passeggiate verso una strada di campagna, ad un certo punto trova una conoscente che a sua volta è con il proprio cane nel verso opposto (cane di mola dopiia rispetto al mio), il suo cane inizia a tirare verso il mio e inizia a ringhiare e a muoversi evitandosi, la sig,ra pensa bene di infilarsi tra i due cani e prendersi il suo in braccio, facendo questo viene morsa ma non se ne era neanche accorta, ma da quale cane? Mia moglie nota un piccolo lembo di pantalone stracciato e dice alla signora (ripeto conoscente e quando il proprio cane era cucciolo si avventava su di noi e se anche qualche volta abbiamo avuto un graffietto per noi era tutto normale) vedi probabilmente hai ricevuto un morso, ora che vai a casa lava bene la ferita e mettigli su un pò di ghiaccio (consigli in quanto mia moglie lavora nel campo sanitario). Dopo un paio di ore, mia moglie, telefona a questa conoscente per chiedere come và, la signore gli risponde che erano state necessarie delle cure al pronto soccorso, OK dice mia hai fatto bene e non ti preoccupare fammi sapere delle spese che ti vengo incontro, credo che il comportamento di mia moglie è sgtato corretto.
La signora invece di farci conoscere le spese sanitarie ci invia una raccomandata dal suo legale affermando che la sua assistita è stata aggredita dal ns cane ed e stata trasportata urgentemente al pronto soccorso per le cure necessarie, senza far menzione della lite tra cani.
Vi chiedo si può parlare di aggressione e poi urgenza quando l’accadatutto è stato alle 18,15 e lei si è presentata al pronto soccorso alle 19,36.
Grazie
Mi piacerebbe dirlo una sola volta: i padroni dei cani che scelgono di avere un cane devono ficcarsi in testa che c’è chi dei cani ha paura, spesso per concrete ragioni, e che nessuno è tenuto ad amare la compagnia dei cani. Guinzaglio e museruola. SEMPRE.
Cara Silvia, se non fosse per la museruola, sarei davvero d’accordo con te o perlomeno con quello che scrivi…ma mi spieghi a cosa servirebbe secondo te la museruola “SEMPRE”?
Io invece lo dico diverse volte: sono d’accordo sul guinzaglio SEMPRE, mentre la museruola va utilizzata solo con i cani aggressivi, o in condizioni particolari tipo viaggi su autobus affollati. Se il cane è al guinzaglio, chi ha paura (per ragioni concrete o stupide, poco conta) ha solo che da spostarsi di un metro. Il rispetto deve essere reciproco: c’è chi ha paura dei cani ed è giusto metterlo in condizione di non correre nessun rischio, ma NON ESISTE proprio che io debba costringere il mio cane (buonissimo) a portare in eterno la museruola solo per accontentare le fobie di gente che ha bisogno dello psichiatra.
Anch’io ho paura dei ladri: ma non pretendo che tutti gli umani vadano in giro ammanettati a prescindere.
…è successo a mio padre oggi. Stava passeggiando con il mio YaChi (razza akita inu) e si era fermato a parlare tranquillamente con una persona lungo un marciapiede, quando di spalle dall’altra parte della strada ecco attraversare ed arrivare di corsa una bimba di 6 anni verso il cane. Poverina, sicuramente avrà avuto tutte le buone intenzioni…ma come si è fiondata sul cane per accarezzarlo con la mano… lui gli ha dato un morso su un braccino. Mio padre resosi subito conto dell’accaduto..ha tirato via Ya·Chi e ha cercato di sincerarsi delle condizioni della bimba. La mamma spaventata è arrivata in soccorso e avendo visto la bimba piangere e con un bel taglio sul braccino è scappata di corsa verso casa…non dando a mio padre modo di verificare come stava e sincerarsi delle condizioni. Ha solamente mandato l’altra figlia più grande a chiedere il nome e cognome di mio padre per poi partire. Mezz’ora dopo ecco arrivare i carabinieri a casa con l’accusa a mio padre di “omissione di soccorso” perchè il padre della bimba, non presente in quel momento, li ha chiamati affermando che il proprietario del cane dopo il morso era scappato via! O_O (capisco benissimo la situazione di un padre che vede la sofferenza della piccola…. ma arrivare a dire questo…) Tutto sta che mio padre era già partito verso il pronto soccorso per sapere se almeno questa bimba l’avevano portata a curarsi. I carabinieri non avendolo trovato a casa, lo chiamano al cellulare per dirgli di non avvicinarsi al padre della bimba perchè fuori di testa per l’accaduto (comprensibile). Lo raggiungono e insieme vanno a parlare con i genitori della piccola. In pratica nessuno dei due ha confermato l’omissione di soccorso ..ma anzi hanno confermato la versione di mio padre, questa che vi ho raccontato io. La piccola essendo piccola purtroppo ha riportato una ferita che si chiude con 7 punti di sutura… ora però non vorrei che si andasse oltre con accuse fuori dal normale. ho un cane vaccinato..con pedigree..regolarmente iscritto all’ENCI ed al SAKI e con ATTESTATI di frequenza ad “educazione sociale”.
Ok, mai confidare, ma per cose da poco successe una volta sola almeno il beneficio del dubbio ci sta. Certo è che senza personaggi come la signora si starebbe un Valhalla (cosa non fa dire la lettura norrena XD). GRANDE VALERIA
Vi dico la verità..io di lasciare i miei cani sciolti per strada….HO PAURA…lascia perdere le leggi, le multe, la ASL etc…io i MIEI cani non li voglio liberi x la LORO sicurezza!Io morirei a sapere che un mio cane vaga solo soletto x strada!Questa gente è malata di mente!! X la padrona si Sam: dovevi farli il…..non ti posso lare il gesto…quanto una capanna!!!Tanto, devo che il tuo cane è equilibrato con altri cani…altri cani equilibrati… ma il morso del tuo fidanzato?? roba da poco??? Un bacio a Sam!
Quelli del Pronto Soccorso… ma non c’è un protocollo base da seguire? Lo so ne faccio troppe di domande, ma ci fosse qualche medico tra i lettori mi piacerebbe sentire il suo parere.
Quelli del Pronto Soccorso…ma non c’è un protocollo base da seguire? Lo so ne faccio troppe di domande, ma ci fosse qualche medico tra i lettori mi piacerebbe sentire il suo parere.
Purtroppo è finita l’era nella quale i rapporti tra persone erano sorretti da correttezza e rispetto. Siamo nell’era della “causa civile”. Ad ogni piè sospinto la gente (approfittatrice) vede il miraggio di risarcimentoni, così via di corsa dai carabinieri, dai medici legali ecc. ecc.
Un tempo tutto si risolveva con le scuse, eventualmente ,qui da me in campagna, con qualche risarcimento in natura: uova, galline, verdure; solo raramente denaro . . .magari solo per ricomprare un paio di calzoni strappati.
Ora si corre subito dall’avvocato!
Purtroppo la situazione attuale ci spinge, per legittima difesa, a essere molto attenti alla tenuta dei documenti, alla stipula di assicurazioni e alla solerte denuncia alle autorità di ogni irregolarità.
Ricordate che un risarcimento si può sempre rifiutare o, al limite, devolvere in beneficienza. Se si è dalla parte della ragione, meglio fare tutto il necessario per rimarcarlo; altrimenti si rischia di essere “cornuti e mazziati”!!!
La storia mi ha lasciato allibita. E’ proprio vero che al peggio non c’è mai fine e che in “itaglia” spesso la gentilezza non paga.
Sulla facilità, invece, con cui viene applicata a sproposito l’etichetta di “morsicatore” a un cane vorrei raccontare un episodio capitato personalmente a me.
Adotto un cane al canile – incrocio di pt e rottweiler.
In casa ho una scala a chiocciola, secondo gli addetti alla ispezione dell’abitazione ai fini dell’adozione, non serve che la sbarri in qualche modo (in effetti i miei cani precedenti non ci erazno mai saliti sopra).
Arriva finalmente il cucciolone, che, non appena io salgo al piano di sopra mi segue con passo felino, come volevasi dimostrare, ben intenzionato a non mollarmi un attimo.
Hmm, penso, sei salito adesso però scendi.
Col cavolo… Guarda il vuoto, fa la faccia da cane ENPA e non schioda di un millimetro. Passano le ore, io sotto, che lo chiamo, gli metto la ciotola dell’acqua e delle crocchette sotto la scala, cospargo di pezzi di bistecca i gradini… nada de nada.
Mi offre di aiutarmi a portarlo giù un amico, che di cani ne ha avut parecchi.
Sei sicuro di riuscirci? chiedo. Tranquilla.
Viene a casa, presentazioni di rito, “biscottino dell’amicizia” dopodiché fa per prenderlo in braccio, un cane di quaranta chili, che lo aveva visto per la prima volta un quarto d’ora prima e che si trovava in un ambente a lui del tutto sconosciuto da nemmeno un giorno!!
Non faccio in tempo a dirgli “lascia!”, all’amico, non al cane, che quest’ultimo lo pinza fra pollice e indice.
E poi si sposta in un altro angolo della stanza come se nulla fosse successo.
E in effetti non era successo nulla, sebbene l’amico si guardasse la mano (si era ritrovato con una scalfittura, poi disinfettata con un po’ di alcool e del cicatrene in polvere)dicendo quasi incredulo “Mi ha morso. Non ci posso credere, mi ha morso”. A sua discolpa va detto che dopo la pinzatura non aveva dato in escandescenze. Siamo scesi giù senza dire una parola o lanciare sguardi di qualsivoglia tipo al “pavido scenditore di scale”, come se non fosse successo niente di particolare.
Considerata la stazza, considerate le razze di provenienza, considerato soprattutto che si trovava davanti a un perfetto sconosciuto che gli aveva letteralmente messo le mani addosso, il neoadottato si era comportato in modo assolutamente equilibrato. Versione canina di quella che, fra umani, sarebbe stata una piccola spinta per allontanare una persona sconosciuta e fin troppo invadente.
L’amico se ne è reso conto ed è finita lì.
C’è poco da fare, in Itaglia (l’errore grammaticale è VOLUTO) ha sempre ragione chi denuncia per primo !!!
Per questo quando succedono cose del genere (e ne ho viste!), consiglio di denunciare SEMPRE….almeno può servire a dare una svegliata a certi “padroni” !
Aggiungerei anche un’ultima cosa…chi è a conoscenza di cani che vengono REGOLARMENTE tenuti liberi in giro dovrebbe assolutamente fare una segnalazione alla Polizia Municipale! Mi rendo conto che sembra un’esagerazione, ma se questo cagnetto e la sua padrona fossero stati segnalati precedentemente (magari anche con una bella multa salata!), probabilmente questa brutta storia non sarebbe accaduta. Invece si tende a dire “ma che vuoi che sia”, “tanto non fa niente a nessuno”, “non voglio litigare con i vicini”…tutte cose che poi alla fine portano a litigi e discussioni ben più gravi! Io ho una vicina che lascia spesso il suo bassotto libero e io a volte vado a camminare con il mio terranova rigorosamente al guinzaglio. Un giorno lei alla finestra mi urlò “Non si preoccupiiiiiiii, non le fa nullaaaaaaaa” e io le risposi “invece il mio è cattivo come il diavolo, dunque le consiglio di rimettersi il cagnetto in giardinoooooooo”. Morale della favola? La signora non mi saluta più però il cane in giro da solo non l’ho più trovato. Eccheccazzo!
Proprietari che lasciano incustoditi cani aggressivi? Nessuna pietà. Soprattutto se si scopre che la cosa è abituale. Deve scattare la denuncia. Lo dico perché sono vissuta in un’epoca in cui le denunce per questi motivi non si facevano (non so se fossero diverse le leggi).
Ero bambina e un imbecille che abitava di fronte a casa mia aveva prodotto un cane che i giornali di oggi magari definirebbero killer, ma era un cane mal allevato, mal gestito e in parte maltrattato, trasformatosi in un’autentica belva. Udivo spesso nelle sere d’estate guaiti strazianti di cagnetti di quartiere (allora ce n’erano) o di cani di proprietà al guinzaglio dei padroni, che venivano mutilati o sbranati, il più delle volte uccisi, dal suddetto cane, un pastore tedesco. Questo cane era figlio di una madre già molto aggressiva, fatta accoppiare con un suo figlio, in consanguineità molto stretta dunque; non era stato mai socializzato né con umani né con altri cani, viveva rinchiuso in un cortiletto piccolo a guardia di un negozio. Mai portato a spasso. Mai fatto entrare in casa. Mai fatto uscire a spasso. A volte però il cancello si apriva e allora addio cani del vicinato. Ho visto morire tra le sue fauci il cagnolino di una mia amica (che cercò di frapporsi ma dovette desistere per non essere morsa) ed è stata azzannata anche la mia cocker, salvata, fortunatamente, dall’arrivo del proprietario della “belva”, l’unico che riuscisse a fermare quel cane. All’epoca però non si usava risarcire i danni (a noi non furono certo pagate le spese veterinarie, alla mia amica non furono pagati nè danni morali né materiali per la morte del suo cagnolino). Morale della favola? Oggi che le denunce si possono fare, facciamole! Nessuna tolleranza per chi non gestisce i propri cani mettendo in pericolo altri, persone o animali che siano.
Ultima cosa. La dicitura “cane morsicatore” mette sullo stesso piano un cane che ha dato un singolo morso ad un altro, magari, come Sam, per difendersi, con un cane che morde sistematicamente per uccidere e uccide? Ovviamente non vado in cerca di etichette “killer” ma di recuperi comportamentali anche forzati e di sanzioni severe per chi lascia incustoditi animali che si sono già rivelati, magari più volte, particolarmente pericolosi. Mi spiego: il tizio di cui ho raccontato la storia era molto contento del proprio cane, perché lo considerava un ottimo deterrente per potenziali ladri; forse lo sarebbe stato un po’ meno se fosse stato sottoposto a sanzioni ogni volta che il suo animale faceva danni. E se gli avessero parlato di recupero comportamentale forse non avrebbe pensato che un cane da guardia dovesse essere com’era il suo!
sai che? mi fa ncazzare solo una cosa…siamo ostaggio di INCOMPETENTI vet asl….che il piu delle volte non san distinguere il culo dal muso del cane…leggono le carte e compilano un verbale. Punto. Che il cane sia presente o no è UGUALE….(esperienza personale)
… ma quelli sono burocrati, non veterinari…
se avesse morso un aggressore umano Sam sarebbe un eroe da prima pagina perchè ha salvato i suoi padroni…in questo caso la stessa notizia se fosse stata messa su un giornale avrebbe avuto un titolo sanguinario…
Chi sa perchè non mi meraviglio più di tanto…purtroppo l’Italia è fatta così…
comunque voglio far tesoro di questa storia…mai fidarsi…”MAI confidare nell’educazione e nel senso civico altrui.”
Sabry, io cercherei di sapere se anche l’altro cane ora è schedato come “morsicatore”, quanto meno per par condicio. Auguri e buon lavoro riabilitativo per te e Sam.
Ad una prima emotiva lettura anche a me sembra un’ingiustizia la schedatura del cane che si è difeso…
Riflettendo, però, non mi pare cosa tanto insensata: forse è fuorviante la definizione di “cane morsicatore” che evoca subito un’immagine di belva ferale con la bava alla bocca e che evidentemente mal si concilia con la realtà del cagnone in foto…
Meglio sarebbe parlare forse di “cane che ha morsicato”, anche se nell’ipotesi specifica poteva averne tutte le sacrosante ragioni. Ed il cane può aver morsicato una volta, due volte, ma immagino che dalla terza, cane e padrone saranno oggetto di maggiori attenzioni da parte delle autorità coinvolte… ed infatti la legge prevede che dalla prima schedatura non derivi alcuna conseguenza.
La schedatura, quindi, non è altro che una debita registrazione di un episodio che, volente o nolente, è accaduto. Registrazione che a mio avviso va fatta: solo così infatti si può tenere il conto di avvenimenti simili che possano interessare lo stesso cane e valutare se quel singolo cane sia pericoloso o meno indipendentemente da quanto possa affermare il proprietario.
Se non si pensa a Sam, ma al cagnetto aggressivo, che presumo sia stato ugualmente schedato, è evidente che la proprietaria, nel caso si ripetra un episodio come quello descritto, non potrà più sostenere che si è trattato di un incidente, che “non era mai successo” etc., ma sarà probabilmente chiamata ad affrontare le proprie responsabilità di mancata custodia…
senza tale schedatura sarebbe facile per la proprietaria del cagnetto aggressivo, continuare a fare come le pare…
certo si potrebbe pure ipotizzare non una schedatura automatica (che va fatta al semplice verificarsi di un episodio di morsicatura) ma che venga fatta solo se era “colpa” del cane da schedare… ma a questo punto chi dovebbe valutare la responsabilità? il veterinario dell’asl? e non si dovrebbe assicurare un contraddittorio fra i due proprietari che evidentemente affermerebbero ciaascuno la colpa dll’altro? e quanto durerebbe la tenzone? con quali costi? ci dovrebbe essere pure la possibilità di una sorta di appello contro l’eventuale decisione?
se il maccansimo fosse quello descritto alternativo alla schedatura automatica, sarebbe verosimile che la schedatura ad canem funzionasse?
allora forse è meglio mantenere la schedatura automatica… anhe se fa rabbia…
Anche in questo caso mi attacco qui per rispondere un po’ a tutti: il fatto che il cane venga segnalato non comporta, di per sè, nessuna conseguenza. Ci sono tre categorie di rischio: rischio leggero, medio, forte. I cani che rientrano nella prima categoria restano, appunto, soltanto “schedati”, in modo che, se dovesse ripetersi un episodio simile, si possa avere una cronistoria che permetta di capire, per esempio, che il cane non ha morso solo una volta per caso, ma che ce l’ha un po’ per vizio… nel qual caso scatterà probabilmente l’obbligo di museruola.
Certo che fare ogni volta una sorta di “processo” sarebbe l’ideale…ma tu immagina le condizioni: trovare testimoni, convocarli, metter di mezzo giudici e giurie…per un cane che ha dato una sgagnatina a un altro. Sinceramente, con tutto l’amore che ho per i cani, non mi sembra un panorama pensabile!
Tutto sommato la legge che abbiamo non è malaccio. D’altronde la perfezione non è di questo mondo 🙁
Sono assolutamente d’accordo sul fatto che in una lite tra due cani liberi vengano registarti entrambi come morsicatori per praticità. Non lo sono assolutamente quando il litigio avviene, come in questo caso, tra un cane libero(fuori legge) ed uno controllato con guinzaglio.
Addirittura ritengo che se un cane libero si avvicini con intenzioni pacifiche(esempio classico del cane che non sa comunicare) ad un cane al guinzaglio e quest’ultimo lo aggredisca non si dovrebbe segnalare il cane agressore come morsicatore.
Questa storia sicuramente insegna a non fidarsi mai di chi non si conosce.
Vorrei solo precisare che i signori possono comunque ancora tutelare i propri diritti per le lesioni riportate alla mano del ragazzo (ricorso che il proprietario risponde in sede penale delle lesioni che una persona abbia riportato a seguito del morso del proprio cane, oltre che in sede civile), che ci sono 90 giorni di tempo per sporgere querela e cinque anni per agire in sede civile. Occorrerebbe poi verificare se sia possibile impugnare il provvedimento dell’Asl.
Gli avvocati servono per tutelare i diritti delle persone ed è a loro che occorre rivolgersi in queste situazioni!
una domanda da ignorante: cosa comporta per il cane e per la padrona il fatto che ora sia registrato come CANE MORSICATORE? Ci saranno ripercussioni di qualche tipo in futuro?
Grazie Valeria per la specifica, in effetti nella mia testa la paura che denunciando un cane aggressivo che ha morso potrebbe essere pericoloso per lui mi aveva sempre preoccupato!
I miei complimenti alla proprietaria di Sam per essersi fidata del suo cane, e spero che il suo fidanzato si sia ristabilito completamente
Ciao a tutti, sono l’amica umana di Sam. Io all’inizio non ho voluto sporgere denuncia anche perchè ricordavo l’esperienza di un signore del mio paese il cui cane, alcuni anni fa, aveva aggredito una bambina ferendola gravemente alla testa. Il cane era stato portato al canile comunale e tenuto per un lungo periodo in quarantena e io avevo paura che la stessa cosa capitasse a Sam. Temevo anche che, venendo a sapere della denuncia, la signora si vendicasse sui cani, che so, facendo sparire dalla circolazione il suo e magari spargendo qua e là qualche polpetta appetibile per il mio…
Comunque alla fine si è beccata due multe: una di 103 € per mancata custodia dell’animale e un’altra di 150 € per lesioni personali, più l’obbligo di assicurare il cane.
Ora il mio fidanzato sta bene, gli è solo rimasta qualche cicatrice sulla mano. A me è rimasta un po’ di paura, ma cerco di controllarmi per non trasmetterla al cane. E Sam… è cambiato, sicuramente è un po’ più sospettoso e diffidente rispetto a prima, soprattutto con i maschi adulti, ma stiamo lavorando per lui 🙂
Sabry, capisco il uo punto di vista, io mi sarei fatta gli stessi scrupoli, ma una persona così andava denunciata. E’ la tipica persona alla quale queste cose non succedono per caso, e non succedono solo una volta. Chissà quanti prima di te hanno chiuso un occhio, solo perchè magari finora nessuno era finito all’ospedale. Non so se dopo la denuncia che si è beccata la signora si farà un esame di coscienza (purtroppo questo tipo di persone non se lo fanno mai), però almeno possiamo sperare che non lascerà più il cane andare a zonzo senza controllo. Spero che il tuo ragazzo stia meglio, e auguro a te e a Sam di ritrovare la sicurezza di prima.
Concordo con Alice. Senza contare che, con le multe che si è beccata e i soldi totali che deve sborsare, la signora potrebbe desiderare di vendicarsi ugualmente, no? Allora non vedo la differenza: denunciare sempre e subito. (certo che pure quelli del pronto soccorso…)
Scusa Valeria ma in realtà, purtroppo, nessuna delle due norme da te citate rappresenta un reato. Le condotte previste dall’art. 672 c.p. infatti,sono state depenalizzare e configurano quindi solo illeciti amministrativi.
La seconda norma da te citata è quella di cui all’art. 2052 c.c. che costituisce una ipotesi di responsabilità da fatto illecito e giustifica una richiesta di risarcimento danni in sede civile.
Una cosa però può suggerirsi. Ed infatti siccome il proprietario del cane è responsabile per i danni cagionati dal cane, il morso alla mano è sufficiente a fondare una denuncia per lesioni personali colpose ex art. 590 c.p., che è si un reato, procedibile a querela (entro tre mesi dal fatto) e di competenza del Giudice di Pace.
Mi sembra una buona soluzione. Non per ottenere giustizia… che la “giustizia italiana” funziona come funziona …. ma comunque beccarsi una bella querela e doversi presentare davanti al Giudice come imputato non è che faccia sempre un gran piacere!!
Agnese, hai ragione, non sono stata precisa con il termine “reato”, che forse si addice solo ai reati penali. Io l’ho inteso in senso più lato, e cioè come “cosa penalizzata alla legge”. Sicuramente sbagliando (sorry, non sono un legale… ci starò più attenta in futuro!): però, ‘nzomma, il senso era che la sciura aveva commesso azioni scorrette e quantomeno multabili :-).
MAI confidare nell’educazione e nel senso civico altrui.
Vero verissimo!
Parole sacrosante!
Io ci sto passando proprio in questi giorni! Il padrone del pastore tedesco che settimana scorsa ha morso Mollie è scomparso nel nulla una volta che gli è stato comunicato il conto del veterinario dove la mia pelosetta è stata soccorsa e tenuta in cura in questi giorni!
Io mi sono fatta 1200 problemi e scrupoli nei confronti di una persona che ha evidenti problemi con il proprio cane; non l’ho denunciato temendo chissà quali ripercussioni sul cane.
Mi sono appena resa conto, leggendo l’articolo, che in realtà in qualche modo sto favorendo l’atteggiamento superficiale, irresponsabile e disonesto di questa persona!
Assolutamente no alla coercizione sugli animali, ma assolutamente sì sugli imbecilli e falsi come la padrona del cagnetto.
Mi dispiace davvero tanto per la lettrice, per il suo ragazzo e per il povero Sam.
L’epilogo di questa storia mi sta facendo girare le scatole di prima mattina come se il cane fosse mio.
Ma per contestare l’etichetta di morsicatore, in questo caso, non si può fare nulla? C’è da prendersi un avvocato e portare in tribunale tutte le parti coinvolte, sperando di convincere un giudice? O c’è un’altra strada?
Maremma gatta….. :/