Mentre placido scrutavo la televisione
‘l cane mio entrò coatto a mo’ di squalo
esaminando ogn’anfratto del mio androne
mentre ‘l gatto, appartato, con far felino facea da palo.
In tal momento esaminai il manufatto che Nerone
avea lasciato sotto l’albero come regalo
ed interrogato egli rispose, col suo far guascone:
“Non esser schifato, anche a Natal con le feci il territor segnalo”.
Infervorato, un calcio diedi ne le sue nere terga
ma con sorpresa vidi il piede color ambrato
“è normale, il letame dal posteriore sgorga”
disse colui che ‘l viscidume avea creato.
Dinnanzi a tal risposta taumaturga
accettai ‘l mio destino disgregato
“lo faccio adesso, prima che l’olezzo mi sommerga”
pensai sconfitto, pulendo il defecato.
Giovanni La Manna