giovedì 18 Settembre 2025

Una petizione per “obbligare” all’adozione: siamo alla frutta…

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Valeria Rossi
Valeria Rossi
Savonese, annata ‘53, cinofila da sempre e innamorata di tutta la natura, ha allevato per 25 anni (prima pastori tedeschi e poi siberian husky, con l'affisso "di Ferranietta") e addestrato cani, soprattutto da utilità e difesa. Si è occupata a lungo di cani con problemi comportamentali (in particolare aggressività). E' autrice di più di cento libri cinofili, ha curato la serie televisiva "I fedeli amici dell'uomo" ed è stata conduttrice del programma TV "Ti presento il cane", che ha preso il nome proprio da quella che era la sua rivista cartacea e che oggi è diventata una rivista online. Per diversi anni non ha più lavorato con i cani, mettendo a disposizione la propria esperienza solo attraverso questo sito e, occasionalmente, nel corso di stage e seminari. Ha tenuto diverse docenze in corsi ENCI ed ha collaborato alla stesura del corso per educatori cinofili del Centro Europeo di Formazione (riconosciuto ENCI-FCI), era inoltre professionista certificato FCC. A settembre 2013, non resistendo al "richiamo della foresta" (e soprattutto avendo trovato un campo in cui si lavorava in perfetta armonia con i suoi principi e metodi) era tornata ad occuparsi di addestramento presso il gruppo cinofilo Debù (www.gruppodebu.it) di Carignano (TO). Ci ha lasciato prematuramente nel maggio del 2016, ma i suoi scritti continuano a essere un punto di riferimento per molti neofiti e appassionati di cinofilia.

petizione_adottadi VALERIA ROSSI – Eh, sì: con questa, siamo proprio arrivati alla frutta.
Perché l’ormai famigerato motto “Non comprare, adotta” non è più un semplice consiglio: vorrebbe diventare un obbligo di legge, un’imposizione, una costrizione… almeno nelle intenzioni di chi ha lanciato la petizione rivolta genericamente “Alle istituzioni” (quali?), che viene presentata così:
“Sono troppi, migliaia di cani chiusi in luride gabbie, non curati, magri, privi di ogni contatto umano. CHIEDIAMO STOP ALLA VENDITA DI CANI E GATTI, SE VUOI UN CANE O UN GATTO VAI A SALVARNE UNO AL  CANILE/GATTILE”.
Non è uno scherzo, giuro, la petizione c’è davvero: se vi interessasse, la trovate qui.
Ora, per carità: non è che mi preoccupi l’esito di una simile iniziativa (che al momento in cui scrivo ha raccolto ben cinque firme…): mi preoccupa la testa di chi l’ha ideata.
Mi preoccupa il fatto che si continui a voler criminalizzare chi compra un cucciolo, anziché chi abbandona.
Mi preoccupa la generalizzazione “a tappeto” che riunisce tutti coloro che vendono cani o gatti sotto l’etichetta di “biechi sfruttatori di vite”, senza un minimo di distinzione tra allevatori, cagnari, privati, importatori e così via.
Mi preoccupa che si possa anche soltanto pensare di puntare un metaforico fucile contro qualcuno per obbligarlo alla scelta ritenuta “buona” da qualcun altro. Ma porcapupazza, perfino Dio ci ha dato il libero arbitrio: e mo’ gli animalisti ce lo vorrebbero togliere? E chi si credono di essere?
Mi preoccupa anche il fatto che in una petizione come questa, tutta infarcita di Sacro Fuoco Animalista, si sia scritto “se VUOI un cane o un gatto”, anziché “se pensi di essere in grado di amare, curare, seguire con competenza e passione un cane o un gatto”: perché mi fa proprio specie che il cane/gatto venga presentato come un oggetto che si può “volere” a prescindere, senza alcun esame di coscienza preliminare, proprio da chi è disposto a lanciare proposte assolutamente improponibili (pensiamo solo a quante persone che lavorano professionalmente nel settore resterebbero senza lavoro…) pur di “salvare” gli ospiti dei canili/gattili.
Questa petizione si poteva anche presentare così: “VUOI un cane? Metti (obbligatoriamente) in mezzo alla strada un allevatore”.
Oppure così: “VUOI un cane? Portatene (obbligatoriamente) a casa uno che non ti piace, perché quello che ti piace davvero non lo troverai più: essendo vietato vendere, gli allevatori che non fanno Agnelli o Gates di cognome sono costretti a smettere di allevare cani e gatti di razza, perché allevare bene costa un pacco di soldi (e se non puoi vendere non ci stai dentro)”.
E se poi proprio non riesci a conviverci?
Boh, si vedrà: d’altro canto una cosa che si “vuole”, per pura e semplice logica, a un certo punto si può anche “non volere più”.

ingresso_canileMa il futuro è lontano: per ora occupiamoci solo di vietare la vendita.
E allora okay, proviamo ad immaginare che questa folle petizione raccolga decine di migliaia di adesioni: proviamo anche ad immaginare che i nostri politici, a qualsiasi misteriosa istituzione appartengano, in tempo di elezioni si rendano conto che partorire una legge del genere porterebbe loro una caterva di voti (unica motivazione che spinge i politici ad occuparsi di animali, per chi non se ne fosse ancora accorto).
La proposta diventa legge e tutti i volontari speranzosi si schierano sulle porte di canili e gattili in attesa della marea di adottanti.
Pensate forse che ne vengano travolti? Che mezza Italia si riversi nelle varie strutture, svotandole?
Ma anche no!
Chi amava e desiderava il cane o il gatto di razza pura, con regolari documenti e soprattutto con tutte le garanzie del caso (a partire dai controlli sanitari), rinuncerà semplicemente all’idea di prendersi un animale da compagnia.
Fine.
Perché allevamenti e canili non sono MAI stati realmente in competizione (se non nella testa dei fanatici), e mai lo saranno. E il motivo è molto semplice: hanno target totalmente diversi.
Da una parte c’è chi vuole “un cane” (o gatto) e basta, dall’altra c’è chi vuole “quel” cane o gatto.
E’ vero che a volte gli appartenenti alla prima categoria vanno ad acquistare il cucciolo anziché adottarlo: ma sono una percentuale irrisoria, perché chi vuole “un animaletto” a caso preferisce spender poco (o meglio ancora, niente).
Chi invece appartiene alla seconda categoria, in canile/gattile non ci va: perché ha del cane/gatto un’immagine totalmente diversa. Immagine che può essere zootecnica, può essere di consapevolezza sanitaria, può essere di sfiducia verso il mondo protezionistico/animalista, può essere anche di puro e semplice edonismo (che sarà anche condannabile, non dico  di no: ma col cavolo che lo estirpi “obbligando” a non comprare. Semmai lo estirpi facendoti il dovuto mazzo per migliorare la cultura e la sensibilità nei confronti degli animali… ammesso poi che sia possibile, perché finché ci saranno uomini e donne che scelgono i propri partner umani in base alla bellezza, non vedo proprio come si possa sperare di modificare questa tendenza quando si parla di cani o gatti).
Insomma, io sono proprio certissima che, se mai andasse in porto una legge che impedisce la vendita di animali e che “obbliga” all’adozione, alle porte di canili e gattili si presenterebbero le stesse identiche persone che si presentano adesso: perché, grazie al cielo, credo che il passo successivo (ovvero quello di obbligare chiunque a possedere forzatamente un animale) sia realmente fuori da ogni possibile scelta politica.
D’accordo che i nostri cosiddetti onorevoli ci hanno ormai abituato al peggio del peggio… ma neppure in campagna elettorale credo che si potrà mai partorire una follia di questa portata.
E allora? Allora chi già aveva intenzione di andare in canile continuerà ad andarci… e chi aveva intenzione di acquistare un cucciolo di razza pura se ne starà beatamente senza cane o gatto.
Anzi,  ho la vaga idea che pure qualche indeciso finirebbe per rinunciare, solo per “far dispetto” a chi gli ha voluto imporre una scelta che invece avrebbe voluto vivere liberamente: io, per esempio, con la testa che ho, di fronte a un simile obbligo credo che mi terrei ben lontana da qualsiasi canil-gattile… anche se in passato ho adottato sia cani che gatti. Ma quando mi puntano un fucile in faccia (almeno quelli metaforici), in media io non mi arrendo: mi incazzo e divento un ringhioso e puntiglioso bastian contrario.
Insomma: non ce lo prescrive il medico (e neppure ci obbligherà mai la legge) ad avere un animale per casa.
Quindi, se non troviamo quello che sogniamo, facciamo senza!
Se ne convincano, per pietà, non soltanto coloro che hanno lanciato questa petizione (di fronte alla quale, davvero, non si sa se ridere o piangere), ma anche tutti gli animalisti che continuano a promulgare campagne “anti-vendita” anziché promulgare quelle anti-abbandono e – soprattutto – anziché preoccuparsi di combattere chi davvero specula sulla pelle dei cani (cagnari, importatori & affini), sostenendo invece gli Allevatori seri e spingendo verso di loro chi, pur non facendo parte del loro target canil-gattilesco, sarebbe ben felice di ricevere suggerimenti utili e sensati sulla libera (LIBERA, perdio!) scelta da compiere.

 

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  • Valeria Rossi

    Savonese, annata ‘53, cinofila da sempre e innamorata di tutta la natura, ha allevato per 25 anni (prima pastori tedeschi e poi siberian husky, con l'affisso "di Ferranietta") e addestrato cani, soprattutto da utilità e difesa. Si è occupata a lungo di cani con problemi comportamentali (in particolare aggressività). E' autrice di più di cento libri cinofili, ha curato la serie televisiva "I fedeli amici dell'uomo" ed è stata conduttrice del programma TV "Ti presento il cane", che ha preso il nome proprio da quella che era la sua rivista cartacea e che oggi è diventata una rivista online. Per diversi anni non ha più lavorato con i cani, mettendo a disposizione la propria esperienza solo attraverso questo sito e, occasionalmente, nel corso di stage e seminari. Ha tenuto diverse docenze in corsi ENCI ed ha collaborato alla stesura del corso per educatori cinofili del Centro Europeo di Formazione (riconosciuto ENCI-FCI), era inoltre professionista certificato FCC. A settembre 2013, non resistendo al "richiamo della foresta" (e soprattutto avendo trovato un campo in cui si lavorava in perfetta armonia con i suoi principi e metodi) era tornata ad occuparsi di addestramento presso il gruppo cinofilo Debù (www.gruppodebu.it) di Carignano (TO). Ci ha lasciato prematuramente nel maggio del 2016, ma i suoi scritti continuano a essere un punto di riferimento per molti neofiti e appassionati di cinofilia.

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50 Commenti

  1. Salve a tutti.
    E’ la prima volta che mi decido a scrivere un commento, ma facendo parte della fascia media italiana credo che il mio pensiero faccia statistica.
    Premetto che sono sempre stata un po’ San Francesco, da piccola tornavo a casa con ogni genere di animaletto trovato ferito o in difficoltà, dal passerotto con un’ala rotta al cane del cacciatore di turno trovato impallinato nel bosco. Fortunatamente questo è proprio ciò che i miei genitori mi hanno insegnato fin da piccola, dandomi per primi il buon esempio, quindi hanno sempre ben tollerato la nostra “zoolandia”. Detto ciò, sono ovviamente cresciuta con cani, gatti, uccellini che non potevano più volare, e chi più ne ha più ne metta, ma non ho mai avuto un cane che fosse veramente “mio”, anche se mi sono sempre occupata del cane di casa, ma la scelta era sempre stata fatta dai miei genitori, io ero solo la “sorellina” del peloso (che in realtà poi se ne occupava quasi a tempo pieno, visto che i miei hanno sempre lavorato full time). A 28 anni, dopo essermi letta fior di libri ed articoli, mi sento pronta e preparata a condividere la mia vita con un peloso, ma essendo il primo cane davvero “mio” desidero prendere il cane dei miei sogni, un Weimaraner. Prendere questa decisione per me è stato quasi come andare contro tutto ciò in cui ho sempre creduto, ero una sostenitrice del “non comprare, adotta”, ho fatto volontariato in canile, ma quando inizi a documentarti un’articolo tira l’altro, un libro viene divorato dopo l’altro, più capisci e più vorresti saperne, ed impari un sacco di cose che ti fanno capire qualcosa (ma solo pochino, eh!) di cinofilia, allora ti rendi anche conto che acquistare un cane da un allevatore serio non fa male a nessuno, men che meno ad un cane in canile, perchè adottando non sai mai come crescerà, che indole avrà, mentre un cane nato in un Allevamento con la A maiuscola avrà certe caratteristiche proprie della razza che è stata selezionata con fatica ed amore dall’allevatore stesso. Acquistare un cucciolo in allevamento la vedo un po’ come una specie di “garanzia” (oddio, che brutto termine riferito ad un cucciolo, ma non so veramente in che altro modo esprimermi!) di come verrà su il tuo amico peloso.
    Trovare poi un allevamento serio, è tutta un’altra storia (infatti, il cane ancora non ce l’ho).

  2. http://www.avaaz.org/it/petition/ALLE_ISTITUZIONI_svuotiamo_i_caniligattili_ADOTTIAMOLI/?cPzvrgb

    Tante chiacchere e una sola verità: i cani di razza sono un giro di affari e i cani abbandonati pure… il resto è opportunismo e ipocrisia.
    SONO D’ACCORDISSIMO A CHIUDERE GLI ALLEVAMENTI DI CANI DI RAZZA E VIETARE LA VENDITA DI ANIMALI.
    Per combattere il fenomeno dell’abbandono quando qualcuno dovesse rendersi conto di non poter più tenere l’animale per svariati motivi secondo me non andrebbe criminalizzato ma compreso e semmai aiutato.

    • perfettamente d’accordo… da quale razza potremmo cominciare? il pastore tedesco secondo me dato che è tanto diffuso… e notoriamente non serve a niente. cosa importa che in una razza prevalga una motivazione di collaborazione e in un’altra una di competizione? mescolato e misterioso è bello!

    • Quindi scusa Paolo fammi capire: chiudiamo tutti gli allevamenti, vietiamo la vendita dei cani e. facciamo estinguere tutte le razze giusto? Beh ottimo mi sembra una soluzione perfetta per distruggere la cinofilia. E allo stesso tempo non risolverebbe nemmeno il problema del randagismo perché persone che abbandonano ci saranno sempre. Complimenti!

      • Credo/Spero che sia un messaggio troll. Anche se vedendo la gente che sta firmando la petizione il dubbio che qualcuno pensi davvero queste cose ce l’ho…

      • La proposta illuminata non mi stupisce. Resta da stabilire se è un provocatore od un ignorante. Per dire insensatezze del genere basta spegnere il cervello, disconnettere i neuroni e firmare la petizione. Del resto diffondere slogan semplicistici costa meno che analizzare il problema e trovare soluzioni fattibili.

        Si immagina un mondo senza razze canine ( quand’anche fosse biologicamente possibile, le razze naturali gli dicono nulla? la biodiversità, poi, è un valore per gli stessi meticci del futuro), insieme ai suoi compari si prodiga a gettare fango sugli allevatori ( come se fosse un’attività remunerativa ), si auspica la messa al bando delle vendita dei pet ( come se un cane regalato fosse più felice di un cane acquistato: e dove sta l’automatismo? bisognerebbe chiederglielo ), e nonostante ciò continua-continuano-a ripetere strategie approssimative e demagogiche per combattere il randagismo ( come se i canili fossero pieni di cani di razza, come se su 6.000.000 e passa di cani in Italia la maggioranza non fosse costituita da meticci, la minoranza da cani di razza e la minoranza della minoranza da cani di razza iscritti da allevatori e non da privati).

  3. Nei commenti facebook in coda a quest’articolo qualcuno propone di rendere obbligatoria la sterilizzazione dei cani senza pedigree. A me sembra una bella violenza per di più anche in stile hitlerian/nazista/difesa della razza ariancanina.
    Chiedo scusa in anticipo ma se penso che qualcuno mi possa obbligare per legge a sterilizzare il mio meraviglioso meticcio che ho raccolto per strada e con il quale faccio agility con grandissima soddisfazione di entrambi, chiedo scusa ancora, ma a me mi si scatenano i meccanismi di attacco.
    E non mi si venga a dire che la sterilizzazione non cambia l’indole del cane perchè allora voglio sapere dove sono le statistiche che provano che nulla cambia per il cane sportivo. Mi rispondo da sola: ovviamente non ci sono.
    Molto diverso invece è andare ad incentivare con sconti sulle imposte i proprietari di cani (di razza e non) che decidono di farli sterilizzare, ne parlava Valeria qualche articolo fa.

    • quella delle differenze del cane sportivo sterilizzato rispetto al cane sportivo intero non la sapevo! 🙂 ma c’è veramente così tanta differenza? Quindi se io ho una cagna sportiva, a cui però non farò mai fare i cuccioli, mi conviene sterilizzarla per prevenire tumori alle mammelle, piometra ecc. o tenerla intera per avere una migliore performance sportiva?

      • Io mi riferivo ai cani maschi.
        In agility il fenomeno della sterilizzazione delle femmine è molto diffuso senza che si conoscano conseguenze di rilievo rispetto alle performance. Io ho tre cagne sterilizzate che fanno agility, una molto veloce e motivata e le altre due adorabili, tenerissime, luce dei miei occhi e inesorabilmente brocchette prima e dopo la sterilizzazione.
        Non c’è invece alcun fenomeno di rilevo in relazione alla sterilizzazione dei maschi a parte lo sporadico cane sfigato che si ammala da quelle parti.
        Eppure sterilizzare i maschi potrebbe far molto comodo in gara perchè a tutti capita prima o dopo di giocarsi una gara a causa del solito menfreghista che ha portato una cagna in calore a bordo campo.
        E non vale nemmeno troppo il discorso che ti tieni il cane intero perchè poi quando dovesse avere dei risultati di rilievo lo fai accoppiare e ti vendi i cuccioli. In realtà, a parte i campioni nazionali, per tutti gli altri non c’è un gran mercato in termini di possibilità di accoppiamento. Non è peraltro nemmeno detto che il figlio di un campione possegga le qualità del genitore, anzi.
        Però nessuno sterilizza i maschi. Sarà che siamo una manica di Sciuremarie con il mito italico della potenza maschile? Non lo so mi piacerebbe assai sapere che ne pensa Valeria. Nel frattempo, in attesa di una letteratura scientifica in merito, il mio meraviglioso meticcio me lo tengo intero e non tanto per i risultati che potremo o non potremo avere in gara quanto perchè me lo voglio tenere proprio così com’è adesso: pazzo, scatenato, ipercinetico e allegrissimo.

    • Di fatti è una proposta assurda. E’ giusto promuovere ed incentivare campagne di sterilizzazione per prevenire il randagismo e le cucciolate indesiderate, ma obbligare un padrone che non ha intenzione di farlo perchè ha altri modi per prevenire cucciolate, come semplicemente sorvegliare la femmina per il periodo del calore, o che semplicemente vorrebbe farne, sarebbe una violenza bella e buona.

    • Ehhhh, caro il mio Federico, come mai gli Italiani, malgrado tutto hanno continuato a votare i soliti RiC? Non bisogna stupirsi, purtroppo.

  4. Non sono assolutamente d’accordo con la petizione, secondo me però, non è che le persone che vogliono cani di razza ne fanno a meno, andranno solo a procurarseli in maniera diversa. Una legge come questa favorirebbe solo il traffico illegale…

    • Tante chiacchere e una sola verità: i cani di razza sono un giro di affari e i cani abbandonati pure… il resto è opportunismo e ipocrisia.
      SONO D’ACCORDISSIMO A CHIUDERE GLI ALLEVAMENTI DI CANI DI RAZZA E VIETARE LA VENDITA DI ANIMALI.
      Il traffico illecito di animali di razza?! e dove li tieni nascosti ?!!

      ahahahahahaha!

  5. Bell’articolo ma contesto solo una cosa:
    “Allora chi già aveva intenzione di andare in canile continuerà ad andarci… e chi aveva intenzione di acquistare un cucciolo di razza pura se ne starà beatamente senza cane o gatto.”
    Nah, non esageriamo dai… ci sono così tanti allevamenti all’estero, soprattutto in paesi più attenti al benessere dei nostri quattrozampe 😉

  6. L’obbligo coercitivo resta una palese assurdità, bisognerebbe come lei sosteneva indurre e promuovere la cultura cinofila come patrimonio, dacché di sicuro gli animi sensibili s’ accompagneranno Anche a cani e gatti o altro non blasonati, come tra l’altro ho fatto anch’io.
    La protezione delle razze può tranquillamente sposarsi con questioni etiche e di economia pubblica

  7. Sig.ra Rossi, leggo nel suo articolo cose molto condivisibili. La frase “chi vuole un’animaletto a caso e non vuole speder nulla” però suona come “chi va in canile e’ perche’ e’ un morto di fame” e mi pare poco felice e poco rispettosa per chi sceglie il canile non perche’ non vuole spender nulla ma perché crede sia la via migliore per lui. Ho interpretato male?

    • Non voler spendere nulla non mi sembra sinonimo di essere morto di fame…penso voglia dire semplicemente, non vuole spendere nulla, perchè non ha necessità particolari, gli va bene un cane qualsiasi e quindi ne prende uno dal canile. Non vedo perchè voler dare connotazioni negative ad una frase che proprio non ce le ha.

    • se hai interpretato male non sei l’unico ma, almeno io, ho sorvorvolato. sto dal lato di chi “vuole l’animaletto” gratis evidentemente senza consapevolezza sanitaria o zootecnica, perchè quelli stanno nella seconda categoria e in canile non ci vanno.
      Pare che la categoria di chi prende un cane perchè lo ama in quanto cane, sceglie il canile perchè sono pieni di animali splendidi e pieni di potenzialità (insufficienti per i più? quanti qui addestrano il cane davvero?), di chi non va ad acquistare il cucciolo anziché adottarlo, taglia la testa al toro e va a prendere l’animale adulto o anzianotto. Che poi razza che vuol dire, ci sono cani meticci che sono “meglio” di certi cani di razza, a me non tutte le razze sembrano uno splendore (alcune senz’altro).
      Devo dire che se etologia, metodi educativi, specificità delle razze, attività godibili con un 4zampe mi hanno appassionata, il mondo cinofilo mi lascia sempre più perplessa… e lo dico con sincero dispiacere.

  8. Sarei stata d’accordo se la petizione fosse stata contro coloro che vendono cani e gatti IN NEGOZIO, o a caxxo su internet..
    O se fosse stata una petizione per..Che so…Aumentare i controlli del traffico di cuccioli dall’est? (Bene o male sono sempre quelli che figliano e vendono in negozio.)

    Così com’è messa ora, mi da solo un certo senso di fastidio. Suona come un “DEVI farlo.” ed io mi permetto uno “Sticaxxi.”.

    Io resto sempre della mia idea.
    Per svuotare i canili -o almeno per AIUTARE a svuotare i canili- ci vuole:
    1. Cervello/Responsabilità. (Troppo comodo adottare un cane, se poi finisce che “Il bambino lo vuole tantotanto”. Sarebbe anche uscito da canile, ma sarebbe finito in mano a degli incoscienti. In una bella casa, per carità…Ma sempre una vita di me*da.)
    2. Possibilmente l’obbligo di sterilizzazzione per TUTTI quelli che non hanno un allevamento/ non vogliono tenersi i cuccioli dopo.
    Così diminuiamo un po’ il numero di potenziali randagi.
    3. Naturalmente, patentino obbligatorio per chiunque abbia un cane.Di qualunque taglia/razza/non razza.
    (Quelli che non vogliono farlo, magari ci pensano un paio di volte a prendersi un cane/gatto. Si evitano ulteriori potenziali abbandoni.)

  9. Una mia amica che è sempre stata una sostenitrice del prendere il cane in canile(la ragazza fra l’altro è vegana convinta e pacifista ad oltranza una talebana ) con questa filosofia di vita e sempre stato quasi un obligo mentale prendere il cane in canile(e fin qui non la si puo biasimare dal punto di vista umanitario) e ha sempre preso i cani più sfigati che incontrava,i più problematici,e ha passato gli ultimi anni fino alla morte di vecchiaia della sua ultima cagnolina in mezzo ad un sacco di problemi canini sia fisici che comportamentali ,ne è venuto fuori che con il tempo la ragazza a forza di corsi con educatori cinofili per risolvere i problemi dei suoi cani ha maturato una certa esperienza cinofila,rimasta senza cane e venutami a rovare si è innamorata della mia Bianca (una femmina di Golden) per farla corta io piano piano me la sono lavorata ai fianchi e portandola in un allevemento(ottimo fra l’altro) con la scusa di vedere dei cuccioli l’ho convinta a fare il gran passo e di getto travolta dalla passione ha comprato una cucciola bellissima,il cane ora è cresciuto e ha 18 mesi di eta,e a parte i piccoli problemi che puo dare un cucciolo e allevato da una che oramai sa crescere uun cane come si deve e venuto su un cane oltre che bello bravissimo e ben educato,alla mia amica si è aperto un mondo nuovo quello di avere un cane con caratteristiche di razza ben selezionate con pochi problemi dii comportamento e se ben allevato ottimo compagno di vita questo per dire che se si vuole un cane con determinate caratteristiche comprarne uno di razza non è un peccato ciao a tutti Aqwuila della notte

  10. 12 anni fa volevo un cane. Mi trasferivo in una casa nuova, con giardino, e avendo tenuto un alano in appartamento (non stortate il naso, ci sta benissimo! L’alano è un cane da appartamento), volevo un cane di una certa mole, che potesse ANCHE stare in giardino, che fosse rustico, robusto, di carattere docile (ero anche incinta delle mia seconda figlia) e che, perchè no, facesse anche la guardia. Sono andata inizialmente in canile. Ho girato tutti i canili della mia zona, e in tutti chiedevo un cane con queste caratteristiche. Risposte? La stessa dappertutto: “Proprio così non lo abbiamo, però potrebbe prendere quest’altro…” e mi proponevano cani che proprio non c’entravano nulla con quello che cercavo. Allora mi sono documentata e mi sono orientata su un cane di razza in allevamento. Alla fine ho preso un cane corso presso un allevamento amatoriale. Forse è stato un azzardo, con il senno di poi, ma ha vissuto 11aa con me, è scomparso da poco, ed è stato durante la sua vita il miglior membro della mia famiglia. Avessi DOVUTO prendere un cane in canile? Sarei stata senza cane!

  11. Se un istruttore o chicchessia, mi dicesse di dare una ginocchiata al mio cane, quel p…a non mi vedrebbe più e di certo non gli farei una buona pubblicità, se poi dovessi vedere che lui da una ginocchiata al mio cane, come per riflesso partirebbe una ginocchiata a lui, talmente ben assestata, da fargli trovare le palle al posto delle tonsille, poi vediamo con che voce fa “l’istruttore”!!!

  12. A me preoccupano quelle cinque firme. Molto più facile seguire le scemenze, dando il consenso con un istantaneo clic, che azionare il pensiero razionale e informato. Il paziente lavoro di informazione che fanno tutti i cinofili responsabili viene sbriciolato dai movimenti animalisti ad ogni adepto che riescono ad arruolare. L’aspetto più preoccupante è proprio questo: sparare a zero, vietare questo e quello, punire senza conoscere realmente il problema di cui si vorrebbe parlare. Con tutti gli animali che soffrono nel pianeta davvero sono i cani quelli che stanno peggio? i politici seguono la corrente dell’opinione pubblica; e in passato hanno già dato buona prova dei provvedimenti stupidi che riescono a prendere in materia cinofila.

  13. Cito dal testo:
    “Da una parte c’è chi vuole “un cane” (o gatto) e basta, dall’altra c’è chi vuole “quel” cane o gatto.
    E’ vero che a volte gli appartenenti alla prima categoria vanno ad acquistare il cucciolo anziché adottarlo: ma sono una percentuale irrisoria, perché chi vuole “un animaletto” a caso preferisce spender poco (o meglio ancora, niente).”
    Purtroppo, a parer mio, la percentuale della prima categoria che acquista sta incrementando paurosamente. Oggi un cucciolo di (finta) razza viene pubblicizzato su millemila siti, e costa “meno” perché non ha il pedigree (meno rispetto all’idea che la gente non cinofila ha in merito ai costi di allevamento). Oh che affare, allora me lo posso permettere, pensa qualcuno. E via di cagnari. Non sanno che il pedigree costa 20/40 euro. Non sanno che cercando potrebbero trovare un allevatore serio che vuole poche centinaia di euro in più per un cane di razza. Non sanno che vengono truffati. Se lo sapessero (per carità, è colpa loro se non si informano) forse deciderebbero che piuttosto che essere truffati è meglio andare in canile.
    Questo dovrebbero pubblicizzare le associazioni animaliste.
    Per riportare quella percentuale dove era prima, abbattere i cagnari e rialzare le adozioni al canile.

  14. Ma se anche fosse? Se oggi PUF sparissero tutti i cani dai canili… quanto tempo ci metterebbero a ripopolarsi nuovamente? Non è il problema delle adozioni, è che per 10 cani che fai adottare te ne entrano altrettanti! Finchè ci sarà ignoranza e noncuranza (cucciolate non desiderate, date a padroni stolti che non chippano e non si curano di cercare il cane se lo perdono, o lo abbandonano volontariamente) cosa ce ne facciamo OGGI di svuotare i canili, se DOMANI saranno come prima?

    Personalmente sono d’accordo a pubblicizzare le adozioni dal canile, soprattutto se l’adottante cerca un buon amico ma non ha alcuna intenzione di farlo lavorare. Però tutti devono essere liberi di scegliere, sempre poi rispettando il tipo di cane che sceglieranno.

  15. ciao a tutti,assolutissimamente d’accordo con Valeria (come sempre!) e veramente i fanatici animalisti han raschiato il fondo del barile dopo questa!
    Ci tengo a specificare che la mia ultima cana entrata in casa a settembre dell’anno scorso,di pura razza fantasia (anche se è evidentemente incrociata con un labrador) l’ho adottata dal canile.Scelta mia,poteva capitarmi di tutto (e credetemi,ho visto bracchi diventati ciechi e con tanto di foro in mezzo alla fronte perchè il proprietario gli aveva sparato,quindi inviterei i soliti animal-fanatici,che secondo me in un canile mai ci han messo piede,a farsi un giretto per vedere cosa c’è davvero,e altro che il cane adottato non richiede visite e cure rispetto al cane con pedigree acquistato dall’Allevatore!) e invece la cucciolona è sempre stata (fortunatamente,direi)sana come un pesce,anche,soprendentemente,caratterialmente. Essì,perchè puoi far campagne proadozione (talebanesimo o meno) finchè vuoi,ma la verità è che adottando un cane del canile,soprattutto se sei un neofita e di cani ne sai nulla,non è bello per nessuno dei due prendere un quattrozampe quasi sicuramente problematico per tutto ciò che è stato il suo passato prima di finire accalappiato.(e dite ai cari animal fanatici che lì sì devi prenderlo e andare da un Addestratore e cercare di fare il più possibile per smussare certe fobie che si porta dietro…Ah,ma questo non lo dicono perchè: POVERINOOOOO,TANTO SOLOOOOOO!!! TANTO BUONOOOOOOO!! e poi però giustamente il cane che arriva il più delle volte da maltrattamenti e abbandoni è tanto buono perchè semplicemente si “freeza” davanti ad un qualsiasi (o una determinata specie) muso umano che gli capiti davanti.

  16. “Sono troppi, migliaia di cani chiusi in luride gabbie, non curati, magri, privi di ogni contatto umano.” se io leggo questa frase la prima cosa che mi viene in mente è che sarebbe preferibile reintrodurre l’eutanasia.
    Così, inoltre, non ci sarebbero canili che speculano sulla pelle dei cani, evitando in ogni maniera di dartene uno anche se piangi in cinese.

  17. Condivido in pieno Valeria, certa gente, secondo me, sta sveglia la notte per ideare le stronzate…oppure gli nascono spontanee? 😉

  18. Ah dimenticavo, per Andrea: scusa mi sembra che tu abbia affermato con un po’ troppa facilità che “l’allevatore ammolla il Labrador coccoloso e docile alla famiglia che non ha mai avuto cani e poi alla prima lezioncina gratuita gli dice che per non farlo saltare addosso deve dargli una ginocchiata”. Mi sembra un discorso un pochino superficiale… ci saranno senza dubbio anche allevatori molto incompetenti ma non puoi esprimerti con così tanta faciloneria. Nel nostro allevamento si fornisce a tutti i nuovi proprietari di nostri cuccioli Labrador un piccolo corso di gestione in cui di certo non si insegnano le “ginocchiate in bocca” e ogni persona viene preparata e informata prima dell’arrivo del cucciolo. Secondo poi: perchè un cane preso al canile non può presentare problemi appena arriva a casa? Forse anche molti di più di un cucciolo preso in allevamento serio. E ha bisogno di cure esattamente come il cane di razza. Anche di più in molti casi, se il cane di razza lo si è preso in allevamento serio avrà in media meno problemi sanitari del cane di canile. Per cui credo che soprattutto a chi è alle prime armi bisognerebbe consigliare un cucciolo di razza adatta, da allevamento serio. Per poter approcciare al mondo cinofilo con più semplicità. Chi invece già ha esperienza con i cani allora può senza dubbio compiere il bellissimo gesto dell’adozione, perchè già un po’ più esperto e preparato.

    • Sig Silvia,

      Il Labrador del mio esempio vive in casa della mia compagna.

      Non è con facilità, ma al contrario con grande dispiacere, che parlo di come questo cane si ritrova a subire un collare a strozzo e ginocchiate in faccia (e non so cos’altro di cui non sono a conoscenza).

      E queste pratiche le ha indicate come prima e unica soluzione proprio la persona che gestisce l’allevamento dove questo cane è venuto al mondo.

      Il collare a strozzo per non far tirare il cane quando si passeggia e per non fargli mangiare nulla di ciò che trova in terra.

      La ginocchiata per non far saltare il cane addosso agli ospiti quando entrano in casa (l’allevatore, mi ha raccontato la mia compagna, ha consigliato anche di dire agli ospiti di dare le ginocchiate).

      (Se non trova questi esempi abbastanza indicativi posso informarmi meglio sul tipo di pratiche suggerite anche per altre occasioni così da farle un quadro migliore, forse)

      Altro esempio che posso farle, tanto per farle avere un quadro completo, è legato al canile al quale mi sono rivolto per prendere il cane che posseggo attualmente.

      Un canile dove, prima di farmi fare il giro delle gabbie, sono stato radiografato completamente.
      La volontaria che mi ha accompagnato mi ha chiesto tutto della mia vita.
      Mi ha esaminato per capire quanto fossi a conoscenza del modo di trattare un cane quando entra in casa il primo giorno, di come insegnarli a non distruggere casa quando lo si lascia solo, etc..

      In base alle mie risposte mi ha detto chiaramente che non mi avrebbe affidato determinati cani, e mi ha indirizzato verso quello che attualmente posseggo.

      Ovviamente non voglio dire che TUTTI gli allevatori sono dei cretini, così come non voglio dire che TUTTI i volontari dei canili sono competenti e capaci.

      So benissimo che l’esempio del labrador della mia compagna e il mio meticcio sono due esempi e non vanno presi come la verità assoluta.

      Non è senza cognizione di causa, però, che affermo che i canili sono visti come posti pieni di:
      – animali malati
      – mordaci
      – abbaioni
      – fobici
      – cattivi
      – traumatizzati

      Non dico che non sia così, sia chiaro.

      Dico che se l’unica immagine che viene mostrata dei canili è questa, allora forse occorrerebbe iniziare a pensare a come migliorare questa immagine.

      Anche perché se diventa normale pensare ai canili come dei lazzaretti, allora non ci vedo niente di strano nel considerare normale l’allevatore quando consiglia di dare ginocchiate in faccia al proprio cane per non farlo saltare.

      Anche perché dove sta l’alternativa?

      Qual’è l’istituzione da prendere da esempio riguardo il modo di relazionarsi con il cane?

      Dove sta scritto che la ginocchiata non serve a niente?

      Dove sta scritto che il collare a strozzo non serve a niente?

      • Ma infatti Andrea, avevo perfettamente capito che il suo era un esempio. Solo che invitavo a non esprimersi troppo genericamente per non far passare il messaggio che gli allevatori sono “quelli che”. Anche perchè, per fare un esempio, nel nostro allevamento e centro di addestramento non si insegna, come già detto, a dare le ginocchiate in bocca al cane, ma si usa, ove necessario, il collare a scorrimento (che lei chiama a strozzo) che come ribadito anche più volte da Valeria in altri mille articoli, non è assolutamente uno strumento che strangola i cani usato da torturatori, ma un semplice strumento che, se usato con cognizione di causa, serve in in addestramento in molte circostanze e in molti casi salva la pelle dell’addestratore. E nel nostro allevamento/centro addestramento nessun cane viene maltrattato, anzi!!! Sono veramente tutti come figli! E’ per questo che prego di non parlare troppo per generalizzazioni! Bisogna conoscere bene le circostanze, altrimenti passa il messaggio che l’allevatore burbero che da le ginocchiate in bocca ai cuccioli e usa lo strozzo è uguale all’allevatore serio e in gamba che al suo campo di addestramento usa (non con i cuccioli) quando serve e con cognizione di causa il collare a scorrimento. Nessuno pensa, o almeno io e tante persone come me, che i canili siano lazzaretti pieni di cani malati o pazzi e sono la prima a ribadire con forza che la scelta dell’adozione è un gesto nobile. Ma essendo allevatrice ritengo altrettanto nobile scegliere un cane di razza da allevamento serio affinchè quella razza possa progredire nel tempo per mantenere nel tempo la storia della cinofilia.

  19. Sono senza parole! Questa petizione è qualcosa di folle e spero proprio non venga presa sul serio anche se nonostante tutti i nostri sforzi (allevatori seri e cinofili professionisti) ci sono ancora troppe persone che la pensano così e che invitano a boicottare tutti gli allevamenti indiscriminatamente, senza avere un minimo di cultura cinofila. Spero proprio che con il tempo questo fanatismo si riveli una bolla di sapone… A noi non resta che continuare con tutte le forze a fare vera informazione! Grazie Valeria 🙂

  20. Cara Valeria,
    sono d’accordo con te sul senso del tuo pezzo. Non sopporto più le petizioni e ogni giorno mi ritrovo richieste per firmare “la qualunque” da cose ragionevoli ad altre lontane anni luce. Credo però che il senso di questa petizione non sia quello di attaccare allevatori e selezionatori seri, ma di denunciare il collasso dei canili.
    Almeno io la leggo così!
    Non la firmerò, così come non firmerò più niente perché credo che se bombardiamo con millemila petizioni di qualunque genere queste perderanno credibilità. Ormai in questo paese il cittadino non è più ascoltato né rispettato e se faranno una legge non sarà studiata per risolvere il problema ma solo per ottenere consensi. Così, dopo l’improbabile legge, i cittadini onesti saranno penalizzati, e di brutto, mentre i soliti continueranno a fare il “solito” schifo.
    Sono certo che non si risolverà il problema con una legge di questo tipo, ci vorrebbero delle proposte concrete e al momento non se ne vedono, che inducano e non obblighino, le persone a non far accoppiare i cani di privati. Il vero problema dei canili non è causato dagli abbandoni estivi, ma dalle decine di migliaia di cani che nascono ogni anno senza certificazione e che nessuno vuole. In più da bravi e sensibili quali siamo ce li andiamo a prendere pure dalla Spagna e dalla Romania per trovare adozioni in Germania o in Svezia.
    Sai cosa non trovo più in giro? Il Buon Senso!
    🙂

    • concordo in tutto, penso anche che queste petizioni lasciano il tempo che trovano e non meritano molta attenzione.
      avrebbe senso chiedere di disciplinare più seriamente la vendita degli animali per stroncare l’allevamento e il commercio incompetenti e selvaggi, che temo numericamente siano rilevante. questo perchè in un canile serio non affidano un animale a chiunque, mentre in negozio e in certi allevamenti basta pagare per averne uno, trattati alla stregua di prodotti sullo scaffale, così c’è chi compra il tenero cuccioletto che però poi cresce, e non lo posso più tenere, etc etc.. e molti sono persone cui nè un canile nè un allevatore serio avrebbe dato un animale. e intanto i canili sono al collasso, pieni di splendidi animali la cui vita è sprecata, e di cuccioli che passano i priodi più formativi in un box.

  21. In realtà in una situazione di legge come questa passata io vedrei una situazione ben peggiore, cioè la creazione di un vero e proprio mercato nero con transazioni non controllate (e quindi anche quel minimo di tracciabilitàe controllo ora esistente bello andato a benedire).
    Aggiungici la terza categoria, cioe’ quelli che vogliono quel cane/gatto, ma fregandosene di controlli e garanzie basta che ci spendono il meno possibile, e si che ci sarebbe da piangere.

    • Non passerebbe mai una legge del genere, sarebbe incostituzionale.
      Ma mettiamo pure che ne promulghino una, tanto i tempi della Consulta sono quelli che sono, gli allevamenti continuerebbero lo stesso, chiuderebbero la partita IVA e aprirebbero “fondazioni a tutela della razza tale” ed i cuccioli verrebbero ceduti gratuitamente, i proprietari, “generosamente, farebbero una donazione”, guarda caso uguale al prezzo di acquisto e problema risolto per il tempo in cui la legge non verrà cassata; e comunque c’è sempre l’estero!, conosco una persona che è andata in Germania a prendersi il levriero arabo, i sarei andata in Svizzera (sono piemontese) a prendere la mia Papillon se non ci fossero stati allevamenti in Italia, ma ci sono tanti appassionati di una razza o di un’altra che fanno centinaia di km per avere il cane dei loro sogni.

  22. Per carità, è uno scempio di petizione..

    Ma vorrei far presente che, da bastian contrario quale sono: credo che i canili abbiano una nomea orrenda, come posto dove alcuni cani DEVONO stare perché “brutti”, “cattivi”, “asociali”, “adatti solo a chi ha molta pazienza” etc..

    Magari non obbligare, ma spingere verso il canile, piuttosto che verso una razza “pura” chi è intenzionato a prendere il suo primo cane non mi sembra un’idea malvagia.

    Per due motivi, oltretutto:
    1 – Il cane che viene dal canile spesso è sterilizzato/castrato.. quindi molti accoppiamenti ad-cazzium si eviterebbero tra le sciuramarie perbeniste pucci-pucci.
    2 – Il cane di razza richiede spese, costi, cure, attenzioni e si rischia di capitare da allevatori teste-di-beeeeep che ti rifilano il labrador come “cane docilissimo e da coccolare”, o offrendoti un servizio di primo addestramento con la prima lezione nella quale ti informano, con naturalezza, che per non far saltare il cane addosso alle persone devi dargli una ginocchiata sul muso.

    E dato che, lei stessa lo dice spesso, questi due punti sono la causa principale per cui i canili sono pieni di bastardini provenienti da accoppiamenti non voluti o di cani di razza “violenti” o “fobici”.. ecco che direzionare verso i canili aiuterebbe non tanto ad acculturare gli ignoranti, quanto a portare molti cani adottabili a casa di chi realmente ne desidera uno (sempre secondo criterio, ovviamente, non dico di dare tutti i cani al primo che capita), mentre chi è disposto ad informarsi, a faticare, a studiare, la vendita di razze specifiche comunque sarebbe la prima scelta.

    Insomma.. pubblicizzare il canile per chi vorrebbe il suo primo cane, piuttosto che verso specifiche razze, secondo il mio parere, avrebbe benefici non indifferenti.
    Oltretutto le varie razze si valorizzerebbero molto, no?

    • Mi scusi sig. Andrea mi sorge una domanda spontanea: ma i cani che provengono dai canili non richiedono spese costi cure e attenzioni?

    • Pubblicizzare il canile per chi vuole il primo cane…ovvero per chi non ha molta esperienza…si mi pare proprio una idea geniale. Io non ho mai avuto un cane, non sono esperta, mi fai scegliere a caso un cucciolo che non sapendo da che incroci venga fuori non si sa bene come crescerà, che indole avrà ecc…

      Il cane di razza richiede cure attenzioni…sto prendendo in questi giorni un cucciolo di razza, per tutti i vari motivi che non le elenco, e le assicuro che il costo del cucciolo è irrisorio il resto che serve per QUALUNQUE cane sono accessori, CIBO (il mangime costa a meno che non si voglia comprare gli schifi che portano a —>) cure veterinarie, le ferie che prendo per stare col piccolo la prima settimana prima di lasciarlo a mia mamma/babbo mentre lavoro la mattina, poi ho previsto il cambio dell’auto visto che un cane di grossa taglia nella punto mi entra male, vacanze in cui bisogna prevedere di portarsi dietro il cane, assicurazione (non deve mancare se si è padroni responsabili), danni che un cucciolo farà in casa ecc….e potrei continuare un bel po’. Il costo del cucciolo è proprio irrisorio, le dico solo che con l’allevatrice per mesi che ci siamo sentite e viste ne abbiam parlato una volta sola come ultima cosa, e non perchè io sia miliardaria, (guadagno 800 euro al mese, forse avrò il Renzi bonus…per fortuna vivo con i miei quindi affitto e bollette non le pago), ma perchè le cose importanti sono altre!

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