di VALERIA ROSSI – Oggi ho deciso di scrivere qualcosa di diverso: sempre cani, sempre cani… e che noia, cambiamo un po’!
Parliamo un po’ anche degli animali marini, che sono tantissimi: e alcuni di loro possono essere anche addomesticati, quindi in fondo qualche legame con la cinofilia lo si può anche trovare.
Dunque, ecco il mio articolo:
Stop!
Mi fermo qui e vi chiedo: quanti di voi si sono accorti che ho sparato un mare di stronzate?
In realtà gli invertebrati marini sono in numero immensamente superiore ai vertebrati; i delfini non c’entrano una beata cippa con gli echinodermi (che sono, per esempio, le stelle marine), l’orca non è un pesce ma un mammifero. Se qualcuno ha pensato “mavala’!” a proposito del polpo intelligente, invece, ha pensato male: perché quella è l’unica cosa vera.
E adesso immagino che vi chiederete dove voglio arrivare, con questa buffonata: ve lo spiego subito.
Mi è stato segnalato da più parti, proprio in tutte le salse (sulla pagina FB di questo sito, in email, sul mio profilo privato…) un articolo, questo (vi ho linkato la versione online pubblicata sul Secolo XIX), che evidentemente ha fatto tanto colpo perché è stato scritto da un esimio professore dell’Università del Salento.
Professore di zoologia, però… che magari, per i meno esperti in materie accademiche, significa “uno che sa tutto sugli animali e quindi anche sui cani”.
Invece no!
La zoologia normalmente non si occupa di animali domestici e tantomeno di cani; e in generale non si occupa neppure di comportamento individuale, ma solo di grandi sistemi zoologici.
La verità è che il dottor professor Ferdinando Boero, autore dell’articolo, di psicologia canina può saperne poco più della Sciuramaria: e infatti ragiona nello stesso modo.
Ne sa all’incirca quanto ne so io di biologia marina (che è il suo effettivo campo di studi e di lavoro): e quando parla di cani può sostenere le stesse sciocchezze che io ho sostenuto nel mio finto incipit… ma senza che nessuno o quasi se ne accorga, perché cultura cinofila e biologia marina sono entrambe materie che pochi conoscono davvero a fondo.
La differenza, però, sta nel fatto che se io scrivo scemate sulla biologia marina, anche se sono in pochi a sgamarmi, nessuno dà per scontato che siano vere: perché io non sono un luminare della scienza, sono una pirla qualsiasi. Se il dottprof scrive scemate sui cani, al contrario, in molti pensano che quella sia la Verità Infusa: perché lui è appunto un luminare, uno che “ne deve sapere per forza” perché fa lo zoologo.
Stesso errore che spesso si compie nei riguardi dei veterinari, chiamati a dare giudizi sul comportamento canino e perfino sulla purezza delle razze: materie che non esistono proprio a Veterinaria, ma che possono essere apprese solo con corsi di studio successivi.
Ora, quello che mi domando è: “Per quale motivo una persona, chiamata a disquisire su un giornale di una materia che non conosce, non dovrebbe sentirsi in dovere di dirlo chiaramente, che non la conosce?”
La risposta temo sia proprio insita nell’italianità: qui siamo tutti allenatori di calcio e tutti esperti cinofili.
Io credo che all’estero, se a uno zoologo venisse chiesto di parlare di comportamento canino, risponderebbe “Ma anche no, non è la mia materia e non ne so nulla”.
Qui tutti si sentono in dovere di salire in cattedra su qualsiasi argomento. E la conseguenza è che si finisce per dire, o per scrivere, grosse sciocchezze.
E il prof Boero ne scrive a iosa, a partire dal paragone tra cani che difendono il proprietario uccidendo un malvivente e cani che invece attaccano bambini e anziani.
Ma meno male, eh! Che sono rarissimi i malviventi uccisi.
Stiamo scherzando?
In Italia la pena di morte sarebbe stata leggerissimamente abolita da qualche secolo. Se però andiamo a contare i cani che hanno messo in fuga un malvivente, abbaiandogli contro o al limite rifilandogli un morsetto dimostrativo (e salvando comunque il loro proprietario e/o i suoi beni), il numero sale esponenzialmente e diventa immensamente più alto di quello dei bambini/anziani attaccati.
Ma poi, perché andare solo a fare paragoni tra diversi tipi di aggressione? Io il paragone lo farei tra i cani morsicatori e cani da pet therapy, da protezione civile, da soccorso eccetera eccetera: perché ha senso paragonare cani “che si comportano male” e cani “che si comportano bene”, non certo paragonare cane mordace con cane mordace (o il prof crede davvero che per un cane faccia differenza mordere “un cattivo” o mordere un bambino? Il cane morde perché sa farlo; morde perché ha i denti; morde perché quella è l’unica arma che ha. Ma non ha un senso morale).
Il prof continua paragonando il pit bull a una katana.
Per metà articolo va avanti con questa similitudine, per poi concludere (smentendosi da solo): “Ma un cane non è come una spada. Una spada non ucciderà mai nessuno se non sarà impugnata da qualcuno. Ma un cane ha una sua volontà indipendente e può fare cose che il proprietario non vorrebbe mai che facesse“.
WOW! Ma davvero?
In effetti, questo lo sa anche la Sciuramaria… o almeno dovrebbe saperlo.
Ed è proprio questo il motivo per cui cani e bambini piccoli da soli NON-SI-LASCIANO, per nessun motivo: specie quando non sono neppure conviventi, ma si conoscono appena o non si conoscono affatto.
Perché i cani possono reagire, sì, di loro volontà a stimoli di vario tipo. Anche quando sono buonissimi ed educatissimi e socializzatissimi (per quanto, ovviamente, le probabilità in questi casi diminuiscano di molto).
E se danno al bambino anche solo una morsicatina di avvertimento, possono fare danni gravissimi.
Quindi, di chi è la colpa se un cane morde un bambino? DEI GENITORI, punto.
Che si sono fidati troppo. O che non hanno sorvegliato abbastanza il figlio.
Invece, secondo il prof Boero, “la colpa è di chi ha selezionato i cani fino a ottenere certe razze, e anche di chi pensa che queste razze possano essere tenute come un qualunque altro cane, se allevate con amore e senza istigazioni alla violenza”.
Certo, come no. E i delfini sono echinodermi.
Le razze non c’entrano un accidenti con la possibilità di essere morsi: l’hanno detto, ripetuto e provato migliaia di scienziati in tutto il mondo. Lo provano le statistiche, lo prova il fatto che tutti i Paesi che hanno introdotto delle “liste nere” non hanno migliorato la situazione di una virgola.
E’ “il cane” che può mordere, ed è verissimo che può farlo indipendentemente da come è stato allevato… se si commettono gravi sciocchezze come quella di lasciarlo in balia di un bambino.
Guarda caso, poi, nessuno è mai presente quando succedono gli episodi più tragici (nel caso di Pordenone c’era solo una cuginetta di otto anni, in quello della bambina che ci ha rimesso un piedino a Lecce – e a cui si riferisce il dottprof – non c’era nessuno; anche nel caso della bambina uccisa a Roma l’anno scorso non c’era nessuno): però si traggono conclusioni.
Il prof sostiene che il cane potrebbe aver reagito al fatto che la bimba gli abbia fregato il posto sul divano e che poi si sarebbe potuto eccitare alle sue urla: non è escluso, ci sta (possessività/territorialità nei confronti di un intruso, morsetto di avvertimento che diventa più serio quando il morsicato si comporta da preda e quindi innesca l’impulso predatorio del cane)… ma non sono escluse neppure possibilità diverse, per esempio che la bambina abbia causato (volontariamente o meno) dolore al cane e che questi si sia difeso.
Se nessuno ha visto, come si fa a conoscere la verità?
In una sola cosa sono d’accordissimo col prof: sul fatto che i cani possono mordere.
Ma non ci vuole una laurea, né in zoologia né in altre materie, per capirlo: basta il comune buon senso, proprio quello che viene a mancare quando gli adulti lasciano da soli bambini e cani.
Dare la colpa ad altri, prendersela con una razza, pensare alle black list è solo un comodo escamotage per evitare di dare degli irresponsabili agli adulti che permettono, con la loro superficialità, che questi episodi succedano.
Certo, è brutto, è sgradevole, è irrispettoso prendersela con chi già sta vivendo un brutto momento o addirittura una tragedia: ma prendersela con chi NON ha alcuna responsabilità è ancora peggio.
E’ una vera vigliaccata, non giustificabile neppure dai sentimenti di commozione e di empatia verso le vittime.
Per quanto un cane sia socievole, non è in grado di capire al volo il comportamento umano, figuriamoci quando si trova con bambini dagli atteggiamenti imprevedibili. Nemmeno le persone, quando incontrano un loro simile, riescono a capire subito se è amico o nemico. Chi guardando la foto che allego ( molto vecchia e sfocata ) è in grado di dirmi lo stato d’animo di mio figlio e del cane?
Mi pare d’averlo già detto ed il tal caso scusate… ma santapupazza, perchè in Italia ogni tre per due chiunque – o quasi – abbia una qualche targa attaccata al nome si ritiene in dovere di esprimere la propria opinione come si trattasse del vangelo su ogni argomento dello scibile umano, anche se la specializzazione che lo concerne è tutt’altro di maniche paio?
Sono una cuoca bravina, ma non mi metterei mai a parlare della cucina molecolare, visto che l’unica cosa che capisco dell’argomento è all’incirca niente. Passeggio in montagna da anni, ma non mi metterei a criticare il metodo di scalata di Messner… così come gioco a tennis da anni, ma davanti a Federer o Nadal,tanto di cappello, anche se usano il rovescio quando invece io tirerei di dritto.
Invece da quando esistono testate on line e co, c’è stato un proliferare di tuttologi che sparano cavolate come le artiglierie cannonate .
Certo che i cani ( tutti i cani , di razza o che più metecci non si può ) possono essere armi se li metti in mano a deficenti.
Come possono diventare armi non i buon vecchi coltelli da cucina – il cui uso “improprio” è piuttosto frequente – ma forbici, picozze, cacciaviti, trapani, automobili, statuette ricordo, persino le chiavi di casa, che se sapute usare fanno bei danni,…ogni cosa che non sia burro – e magari anche no: spalmane un bel pò su una bella scala ripida e poi vedi – può essere un’arma… basta che capiti in mano al deliquentee/o pazzo di turno o a qualcuno che dal deliquente e/o pazzo di turno si deve difendere con qualsiasi cosa abbia disponibile lì per lì.
E poi… le armi sono “cattive”?
E chi l’ha detto? Odio la caccia, ma i fucili di mio zio appesi alla parete cibo per muffa da decenni mi piacciono pure: hanno delle decorazioni bellissime e sono completamente innocui. A meno che non li stacchi ( io ) dalla parate per darli in testa a qualcuno a mo di bastone, dato che con quelli altro non si può fare.
Le armi ( e non fraintendemi , a me non piacciono; sarei felice non le avessimo mai inventate ) non sono ne buone ne cattive: sono, visto che le abbiamo create. Buono o cattivo è l’uso che se ne fa.
Buono o cattivo è colui che le usa.
In questo caso, un cattivo padrone fa un cattivo cane.
Ma non è colpa del cane. Solo che dirlo non attira consensi.
D’altra parte se quanto uno sciatore che se ne va in primavera fuoripista dopo una nevicata e finisce sotto una slavina (cosa facilissima con la neve umida e il caldo primaverile) i giornali titolano “Montagna assassina” che possiamo aspettarci? Parlo da straniera, ma è una tendenza molto italiana (ci vivo da quasi 20 anni) di voler trovare un colpevole per non avere responsabilità…
oltretutto l’articolo è scritto malissimo, a me a leggerlo è venuto il mal di mare, e non solo per i contenuti, anche per la forma!!
Dio santo che nervoso! Non so se è peggio l’articolo o i commenti….
Ma non c’è qualcuno già registrato al sito del giornale che può rispondere a questo mucchio di cavolate?! Anche se mi rendo conto che contro una tale ignoranza pare di essere Don Chisciotte…
Quante volte si sente di incidenti (ultimamente proprio ieri), di giovani in moto che ci rimettono la vita, anche qui si sente dire che è colpa della moto, NO, casomai è colpa dell’eccessiva velocità o della distrazione. Chi ha avuto figli sa perfettamente cosa voglia dire non perderli d’occhio nemmeno un secondo (anche se purtroppo a volte non basta), quante volte si è sentito del piccolo che si è scottato rovesciandosi addosso l’acqua bollente, di chi è la colpa? Ahhh, ma della pentola, ovvio! Alla fine l’ignoranza continua ad allargarsi a macchia d’olio, purtroppo Valeria, hai ragione a incavolarti, perchè se non si conosce a fondo un tipo di argomento, sarebbe bene tacere per non creare allarmismi e paure inutili facendo disinformazione. Perchè non intervistano chi veramente ha conoscenze approfondite in materia in modo da dare la più corretta informazione?
Avrei una domanda da porre a quei pozzi della scienza che accusano e incitano a sopprimere questo, quel cane: voi, lascereste in mano a un bambino una scatola di fiammiferi, un tagliacarte o lo lascereste solo in auto con il motore acceso?
E’ molto più facile dare la colpa al resto del mondo, cose e persone, che a se stessi. Oggi anche a scuola la colpa è sempre degli insegnanti e mai dei ragazzi se hanno brutti volti o pessimi comportamenti… Ed in effetti la colpa non è dei ragazzi (almeno non tutta), ma dei genitori, sempre più assenti, concentrati sui propri obiettivi di soddisfazione personale, o così stanchi dal lavoro (altrimenti non mangi) che non hanno né la forza nè la voglia di mettersi lì a studare, educare, comunicare con i propri figli. Insomma non essere presenti è un diritto del genitore e poi la colpa è sempre degli altri. In linea di massima la generazione X, di cui faccio parte ad evitare l’assunzione di responsabilità, nrmmrno fosse una palla di fuoco. Ovviamente quanto detto vale per molti ma non per tutti … per fortuna!
Tra i commentatori all’articolo de “Il Secolo XIX” qualcuno, pur di essere (secondo me) tranquillizzato rispetto alle proprie paure e/o ignoranza (della serie: se lo dice il Signor Boero Ferdinando, il professore universitario allora vedi che ho ragione a temere queste belve) si lancia in espressioni come: “puro vangelo”…”bell’articolo, equilibrato e obiettivo”…..non mi tornano i conti: “libero di mangiare ciò che crede”: la mia lo fa già, non si preoccupi! poi vomita e prima o poi so che si finirà dal veterinario per questo, ma su questo è liberissima! p.s. riguardo al commento sul circo: casa mia lo è diventata dopo l’arrivo della bassotta in maniera del tutto naturale…
Beh, allora anche mio figlio dodicenne è un’arma, avendo fatto otto anni di judo. Che faccio, giriamo con la museruola..?
Edit: …e Sif in arabo significa “Spada” !!! Sono denunciabile?
magari con mani e gambe legate….;)
Sì, se supera il metro e ottanta di altezza….(o supererà nei prossimi anni). altrimenti è di piccola taglia. quindi innocuo…
Alto è alto…ma ha questo fisico spaventoso da ragno della polvere… Mi sa che non rientra nella black list, posso star tranquilla.
Domenica in montagna con i 2 cani (il mio e quella di papà): arrivano dei ragazzini che si approcciano a loro con calma e quindi loro si lasciano accarezzare (Betty fa anche le feste, mentre Attila lo vedo che è un po’ spaventato e sembra chiedermi “ma sei sicura che mi devo far toccare da questi estranei?” e io con lo sguardo gli dico “sì sopporta”),poi i ragazzini si allontanano e 2 minuti dopo tornano di corsa come se fossero i migliori amici dei miei cani e praticamente li “aggrediscono” di carezze…risultato Betty (che è un cane dal passato sicuramente traumatico, basta vedere come l’hanno recuperata…) spiaccicata a terra terrorizzata e Attila che è indietreggiato e si è messo ad abbaiare…fortuna che sono 2 bravi cani che tendono più alla fuga che non all’aggressione quando spaventati, altrimenti era dura spiegare come mai due cani prima “socievoli” poi avessero morso i ragazzini….
Ma anziché far subire una aggressione ai tuoi cani, non hai detto ai ragazzini di non toccarli? Li vedi spaventati e non fai niente?!!
Il primo contatto era stato corretto e anche se Attila non ne era felice deve imparare a farsi toccare da tutti quelli che lo approcciano in modo corretto stando tranquillo e senza spaventarsi, il secondo contatto (quello troppo irruento) è stato stoppato immediatamente dalla voce di Attila…per cui non serviva il mio intervento. Se io intervengo e lascio che abbia paura quando viene approcciato bene, sarà terrorizzato (con rischio di morso in caso di giornata no o se si sente senza vie di fuga) quando viene approcciato male, deve imparare a stare tranquillo e godersi le coccole extra nel primo caso e spaventarsi il meno possibile nel secondo
..si ma sul secondo intervento hai lasciato che i ragazzi senza conoscere il cane, continuassero ad accarezzarlo rischiando di essere morsi.
perchè educarlo con dei ragazzini estranei e non con qualcuno che conosce il carattere del tuo cane in modo che sappia come approcciarsi, anzichè usare degli estranei come cavia?!
No perché la sequenza rapidissima è stata: ragazzini che arrivano di corsa per accarezzare, un cane spiaccicato al suolo per la paura e l’altro che indietreggia e abbaia, appena il cane abbaia i ragazzini ritraggono le mani da entrambi i cani…Attila ha solo preceduto il mio intervento ed è stato molto più efficace e rapido di quanto sarebbero potute essere le mie parole, nessun cane è stato toccato in condizione di forte spavento perché sarebbe stato uno stress inutile e forse un trauma peggiore.
sappi che con quelle 4 righe in verde mi hai fatto venire un mal di pancia epocale!
Abbi cuore, quando fai ste cose metti un disclaimer “not safe for marine biologists”… grazie
Ok ora posso continuare a leggere l’articolo
Ecco, vedi, le tue raccomandazioni sono utilissime!!!!!!!! ed è capitato proprio domenica scorsa: arriviamo con la cucciola (vabbè ha compiuto un anno, ma nei comportamenti è ancora molto “cucciola”) nella casa in montagna. Arriva in giardino il bambino dei vicini, non è un bimbetto, ha già dieci anni, lei è un samoiedo, quindi mordere non è proprio nella sua natura, ma io non mi sono fidata a lasciarli soli a giocare……. è un attimo solo, un comportamento sbagliato, lei non conosce il bambino, è comunque un cane grande rispetto a lui… e io son rimasta lì, in disparte, li controllavo senza intervenire, ma senza mai perderli di vista.