di VALERIA ROSSI – Nell’ultima parte della “Storia dell’educazione-addestramento in Italia…vista da me” ho parlato delle varie sigle che, di volta in volta, sono andate a creare quel caotico panorama cinofilo nel quale oggi le persone “normale” non riescono più a raccapezzarsi: ed ho parlato anche dell’APNEC, che è stata la prima Associazione di educatori e che avrebbe potuto/dovuto essere l’unica (visto che era strutturata in modo molto serio)…ma siccome siamo appunto in Italia, non è riuscita a far valere il primato né a tenere coesi tutti gli educatori, e alla fine dall’APNEC si sono staccati vari “satelliti” che sono andati a costituire altre associazioni, senza contare quelle nate in modo autonomo negli anni seguenti.
Riguardando un po’ tutto il panorama delle varie sigle, appare sempre più evidente che l’APNEC, se ha peccato in qualcosa, l’ha fatto probabilmente nel marketing (che invece è il punto di assoluta forza – e in alcuni casi l’unica forza – di altre sigle): perché in realtà tutti hanno copiato quasi pedissequamente il codice etico-deontologico dell’APNEC quando hanno dato vita ad altre associazioni similari.
E il codice APNEC, se lo si legge attentamente, contiene veramente l’essenza di ciò che deve essere un educatore, nonché preziose indicazioni deontologiche che, se fossero state applicati da tutti, non avrebbero mai permesso l’avvio delle attuali “guerre di religione”.
Cito a caso:
– Gli Educatori Cinofili devono evitare comportamenti che possano sfociare in controversie con colleghi. Nell’eventualità dell’insorgenza di queste, ne cercheranno la possibile composizione amichevole all’interno dei propri organismi istituzionali. – L’acquisizione di clientela tramite metodi sleali o millanterie costituisce lesione grave all’onore professionale. – L’educazione del cane ha come principale funzione quella di aiutare l’animale a superare lo stress derivante dalla vita all’interno di una società urbanizzata che, come tale, è innaturale per qualsiasi animale. L’addestramento ha come scopo principale quello di valorizzare le capacità naturali di ogni singolo cane, frutto della memoria di razza congiunta ad una corretta selezione. Nella pratica di educazione, addestramento e rieducazione devono essere utilizzate metodiche di apprendimento che rifiutino ogni forma di coercizione.
Cioè: in questo codice (del quale ho copincollato solo alcuni brevi stralci) c’era l’essenza della funzione dell’educatore, l’essenza della correttezza professionale, l’essenza della deliminitazione delle competenze: tutto quanto stiamo cercando, negli ultimi mesi, di raggiungere attraverso scontri anche molto accesi.
Eppure qui c’era già tutto: e c’era dal 2002!

Ne abbiamo parlato con Francesco Polidori, socio APNEC dal 2006 ed educatore che abitualmente NON litiga con nessuno e non critica nessuno.
– Ci racconti la tua personale visione dell’Associazione?
Certamente, dicendo subito che – nonostante sia disposto ad ammettere la fondatezza di alcune critiche – io mi sento di spezzare una lancia in favore dell’APNEC. Perché ci credo, perché è stata la prima e forse è ancora l’unica Associazione italiana che si preoccupa di formare davvero gli educatori. E quando dico “formare” non intendo “fare il corso”, e fine della storia: perché il corso è soltanto il punto di partenza. Chi ha fatto “solo” il corso non può neppure definirsi “educatore APNEC”(come invece molti fanno), perché quello dell’educatore APNEC è un percorso continuativo, che richiede aggiornamenti e studio anche dopo il termine del corso.
– Come funziona, esattamente?
Con il metodo dei crediti formativi, che non ottieni soltanto frequentando manifestazioni APNEC, ma anche con stage, seminari, convegni organizzati da altri; poi pubblicando articoli, partecipando a riunioni, facendo vita sociale. Ovviamente, a seconda dell’importanza dell’evento, si otterranno più o meno crediti: ma l’importante è che un educatore APNEC continui, anche dopo la fine del corso, a fare cinofilia “attiva”, perché alla base della filosofia di questa associazione c’è proprio la continuità.
I crediti formativi si possono ottenere in tali e tanti modi che è quasi più difficile “non” averne che averne: per esempio, anche si partecipa al convegno o allo stage X o Y, si può chiedere l’autorizzazione al proprio Presidente regionale ed ottenere crediti. Gli stessi organizzatori di stage e seminari possono chiedere direttamente all’APNEC che vengano assegnati crediti formativi a quell’evento: insomma, se ci si tiene aggiornati e si continua a far cinofilia “partecipativa”, non è affatto difficile ottenere il numero di crediti previsto per ogni anno. Se invece ci si disinteressa completamente di aggiornamenti e formazione…allora definirsi “educatori APNEC” non è più corretto, neppure se si è fatto un corso.
– Tutto chiarissimo. E per quanto riguarda competenze e limiti, il codice deontologico viene seguito davvero?
Direi proprio di sì, perché in generale direi che gli educatori APNEC non partecipano ad alcuna “guerra di religione”. D’altronde il nostro ruolo è ben definito: noi siamo persone che si occupano di curare il rapporto cane/uomo cercando di renderlo il più possibile sereno per entrambi, senza conflitti e problemi di vario tipo. Il discorso “addestramento” è un discorso a parte, che può non interessare affatto alcuni degli educatori mentre può piacere ad altri (in vari campi e in campi settori): ma per questo occorre una preparazione diversa, che l’educatore è libero di farsi o meno. Lo stesso dicasi per la rieducazione di cani problematici. Nulla è precluso, ma sono passi successivi alla formazione di un educatore. E di sicuro non sono in conflitto con la figura dell’educatore. Ognuno deve fare ciò che SA fare: personalmente io non mi occupo di cani difficili, con problemi di comportamento e così via: preferisco impostare i rapporti dall’inizio (come credo che dovrebbero fare tutti, proprio per evitare che nascano questi problemi), dedicandomi a cani giovani sui quali si può ancora lavorare serenamente.
Mi rendo conto benissimo del fatto che non viviamo in un mondo ideale nel quale tutti allevano ed educano i cani con l’aiuto di un professionista, e che quindi spesso si sbaglia e il cane problematico salta fuori: ma se lo portano a me mi limito ad indirizzarli verso persone più competenti di me in quello specifico ambito. Non pretendo di saper fare tutto. La “tuttologia” non è sicuramente materia di studio all’APNEC.
– Una delle critiche più feroci verso il corsi per educatore cinofilo sta nel fatto che siano costosissimi; l’altra riguarda il fatto che “chi paga viene promosso” indipendemente da quello che sa fare. L’APNEC come si pone, di fronte a queste critiche?
Direi che non può averne paura, visto che i prezzi dei corsi sono nella media, che gli stage successivi APNEC sono tutti gratuiti e che, come dicevo prima, si possono ottenere crediti anche con stage, seminari eccetera organizzati da altri. Ma è importante anche sapere che l’esame di un corso APNEC si può affrontare (e superare, se si è preparati!) anche “da privatista”, sia formandosi in proprio, sia avendo seguito corsi presso sigle diverse dalla nostra. Quindi direi proprio che l’etichetta di “mangiasoldi” non è applicabile a questa associazione!
NOTA: per sapere se un educatore è effettivamente APNEC – visto che ci sono in giro varie “autoattribuzioni”… – si può consultare l’elenco degli educatori riconosciuti sul sito www.apnec.it
Ho visto con i miei occhi il presidente APNEC della mia regione prendere a calci un cane di fronte a numerosi testimoni, ho scritto diverse e-mail all’APNEC (a tutti gli indirizzi presenti sul sito) senza però ottenere mai nessuna risposta.
Qui: https://www.tipresentoilcane.com/2012/05/23/gli-addestratori-della-domenica/ è raffigurato in una piccola foto opportunamente sfocata il più stretto collaboratore del suddetto presidente con il cane “presidenziale”.
Cos’altro vi occorre per cacciare queste persone con ignominia dall’APNEC, che vengano sorpresi durante un rito satanico?
Gavino. non so a chi sia rivolta l’ultima domanda: presumo alla presidenza nazionale, non certo a noi che nulla possiamo fare in merito (personalmente non sono mai stata socia APNEC né di altra sigla. L’unica tessera l’ho pagata all’ENCI, per vent’anni… poi mi sono stufata anche di loro e quindi non sono più socia di nulla).
Però anche l’informazione può avere la sua utilità: quindi,se mi mandi copia della denuncia che hai inoltrato all’APNEC, posso chiedere ragione della mancata risposta alla Presidenza..e sentire cosa dicono (sempre ammesso che a noi rispondano, ovviamente).
Lo mando a info@tipresentoilcane.com ?
Mandata!
Ti ho inoltrato l’ultima e-mail che ho inviato all’APNEC al tuo indirizzo info@tipresentoilcane.com
…e sono curiosissimo di vedere cosa succederà adesso!
Ma simona ancora continui…..hai detto cose inesatte, ti sei informata, e ancora continui????
Ma sta tranquilla, prendi questo spunto per imparare cose che non sapevi e mucala li!
Siamo nati tutti ignoranti e siamo qui tutti per imparare qualcosa o no?
Senza sta discussione, sterile Tu dici, non ti saresti informata, con tutto quel che ne consegue.
Io qui, di cose ne ho imparate, ed è 30 che sto nei cani, e sterile non l’ho detto a nessuno.
Ciao e stammi bene.
Orse’… ebbasta!!!
“Comunque se lei insiste in maniera sterile e non aggiornata e fa promessa, per iscritto, che farà una buona offerta al canile di Genova, le posso citare nomi e cognomi di persone che con la sola terza media tengono docenza al Politecnico di Milano, e aggiungo anche, per sua conoscenza, che sono anche accreditati come Periti presso il Tribunale di Milano.” ……….non sembrava una scommessa c’è scritto promessa e sembra un ricatto…..comunque posso sbagliarmi anche su questo…..sarò stupida e leggerò male… ma questo è quel che sembra….
Conclusione………
a volte si innescano delle discussioni (sterili dice qualcuno)e si va a trascendere, ma rileggendo io non mi sono offeso quando Lei Simona ha chiamato RIDICOLA leggere bene, un università che usa docenti,perchè anche se non sono inquadrati, e lo fanno gratuitamente tali sono in quel momento.E altro ancora , mi stupisce la sua sicurezza prima e il suo lagnarsi dopo, ma nessun problema!
Inoltre come ho scritto e si può rileggere bene, non ho RICATTATO nessuno, per tagliar corto, dopo vari scampi di opinione ho detto se insiste facciamo una scommessa a fin di bene, tutto ciò basta rileggerlo e finiamola qui.
Per il sig.polidori, io non discuto nulla, non voglio impiccirmi della sua apnec, ho chiesto solo IL PERCHE’ della maturità, poi si è un innescata la discussione, e il resto si può rileggere tranquillamente.
Il lascia noi, poi …….faccia pure il suo lavoro o segua pure la sua passione, come ha fatto fin ora spero con buon profitto, per sua gioa e gaudio, non mi rassegno ad un ben nulla, lei faccia il suo e io faccio il mio!
Lascia a noi suona male, su sto forum (e non solo) ci sono molte persone che il culo se lo sono tirato davvero
e anche in momenti molto molto difficili, mettendoci, passione, impegno, competenza, e soldini!!!!!!!
Stia tranquillo e sereno,che lei non è il solo a tirarsi il mazzo!
Cordialmete vi saluto, e passiamo ad altro.
Sig. Orsetto trovo simpatico il suo intercalare tra il formale e il portuale,il lasci a noi è da intendersi come persone socie Apnec e lei non ci tiene ad esserlo…o sbaglio !!
Leggo con piacere che da 30 anni ”stà coi cani”…complimenti, spero che i cani abbiano avuto modo di accorgersene !!
non riuscivo nemmeno a scriverlo ”stà nei cani”
Bravo, bravo, sai comè…se lo sai…a volte si scrive velocemente e capitano errori di battitura!
Per quanto mi riguarda ho da imparare molto, ma te sicuramente no!
Non me ne volere!
Saluti.
Le persone senza titoli accademici possono insegnare alle Università ma devono avere delle conoscenze di attività specifiche ( e sono pochissime) e sono inquadrati come docenti…..mi sono informata e aveva ragione ( perchè quando si ha ragione è giusto ammetterlo)ma arrivare a chiedere dei soldi da dare anche in offerta per dire nomi e cognomi lo trovo disgustoso…un conto avere le proprie opinioni e arrivare fino in fondo ad una discussione , un conto è addirittura avvalersi di offerte per dire nomi e cognomi…sinceramente se lei ha ragione mi fa piacere e io sono sempre pronta a rivedere le mie ideee,( non ho l’arroganza di avere sempre ragione ne tanto meno di avere le bende sugli occhi- mi informo e posso anche cambiare idea) ma io i miei soldi li devolvo a chi voglio e senza che nessuna persona che sfotte (Maestra Simona è detto in modo dispregiativo a quanto leggo) me li chieda per un motivo tanto squallido….e con questo…buona continuazione e tutti…
Spero che la prossima volta le offerte si chiedano senza ricattare nessuno…allora si possono fare anche volentieri….ed è più rispettoso verso gli animali a cui andranno!
Simona
@Orsetto mi permetta, con molta cordialità, di dire che a me il suo titolo di studio importa molto poco…anzi per nulla. Ogni associazione ha delle regole che stabilisce a suo insindacabile giudizio, detto questo se lei non possiede i requisiti richiesti dovrà ahimè rassegnarsi a polemiche sterili.Sono sicuro che lei sia impegnato in un lavoro concettualmente interessante e che le dà grandi soddisfazioni…ecco lasci a noi quella del volersi adoperare per rendere migliore la vita dei cani e dei proprietari che con fiducia ci chiedono aiuto.
Sono socia APNEC in Piemonte e avrei solo una domanda: ma i corsi di aggiornamento gratuiti dove vengono effettuati? Ogni regione dovrebbe tenerne almeno un tot all’anno o la cosa è casuale?
Sul discorso del seguire le nuove leve, sono d’accordo. Io sono un’educatrice e punto a diventare una rieducatrice. Ma x farlo mi serve un tutor…………….. ce ne fosse uno libero!
Gent. Cla
Il regolamento prevede che le scuole di formazione organizzino uno stage gratuito di otto ore nella regione in cui operano. Non so quali siano le scuole di formazione riconosciute nella sua regione ma se contatta il presidente regionale sarà sicuramente in rado di fornirle una risposta.
Buonasera Maestra Simona, premettendo che questo è un sito che Valeria Rossi ha messo a disposizione per affrontare argomenti di cultura cinofila penso che questa nostra discussione stia andando fuori tema, di questo ne converrà.
Per concludere, quello che io ho detto è dimostrabile a tutti, basta informarsi per verificare che quello che io dico corrrisponde al vero. Il mio disappunto è nato solamente dal fatto che un’associazione PRIVATA chieda come ingresso la maturità, tutto qui!
Un’università è comunque un’università al di là della facoltà, e oggi come oggi rappresenta in ogni caso la massima espressione di cultura, almeno accademica. Comunque se lei insiste in maniera sterile e non aggiornata e fa promessa, per iscritto, che farà una buona offerta al canile di Genova, le posso citare nomi e cognomi di persone che con la sola terza media tengono docenza al Politecnico di Milano, e aggiungo anche, per sua conoscenza, che sono anche accreditati come Periti presso il Tribunale di Milano.
Detto ciò, lasciamo che su questo sito si ritorni ad occuparsi dell’argomento per il quale è stato creato e cordialmente la saluto.
Egr. Orsetto,
vorrei porre l’accento che si sta parlando di due cose diverse: pur essendo possibile prestare docenze presso le Università per argomenti particolari (anch’io ho effettuato delle docenze in un corso universitario a Roma 3) non è possibile iscriversi se non si possiede almeno la maturità (o diploma di medie superiore) perché per diventare un professionista è necessario possedere una cultura di base accettabile. Da qui potrei iniziare una nuova polemica sul fatto che chi sia in possesso di tale certificato possieda effettivamente tale cultura, ma questo è un altro discorso. Ribadisco che per poter affrontare il discorso della “professionalità” il CoLAP (Coordinamento delle Libere Associazioni Professionali) richiede che nello statuto di ogni sua associazione sia presente tale clausola e che il percorso verso il riconoscimento non può essere affrontato come singola associazione che si fa le regole come gli pare (magari per poter assorbire il maggior numero di soci), ma è necessario essere inserito in quel contesto che si occupa del “riconoscimento delle nuove professioni”. http://www.colap.it
Sono d’accordo quando afferma che stiamo andando fuori tema, ma questa discussione parte dal tono polemico con cui lei l’ha generata. Ci sono modi e modi per parlare di cose bizzarre e io le avevo risposto chiaramente in una precedente del 17 u.s. in cui la mettevo al corrente del fatto che questa regola non è stata stabilita dalla direzione dell’Associazione.
Errata C. Vorrei porre l’accento… deve essere letta nel seguente modo:
Stiamo parlando di due cose differenti: la prima è la docenza e la seconda è l’iscrizione.
1) È vero che si possono effettuare docenze presso le Università anche se si è in possesso soltanto della quinta elementare, ma che io sappia si tratta solo di materie integrative.
2) L’iscrizione al corso di Laurea per conseguire il Titolo
mai mettersi a scrivere quando si ha fretta!
Salve Riccardo, ho seguito la discussione o scambio di idea tra te e il tuo interlocutore e in linea di massima ritengo che entrambi portate avanti un concetto fatto da due visioni diverse della stessa materia,ma la mia domanda é rivolta a te e cioè sei sicuro che all apnec vi siamo iscritti solo soggetti con titolo di studio di scuola media superiore? Ti dico questo non x insinuare qualcosa ma solo perché ho la certezza che sia così x averci parlato e confrontato. Allora non credi che se c é stata una volta l eccezione ci potrebbe essere anche altre volte? E quindi quel famoso regolamento di cui sopra é interpretativo? Allora magari tanto torto non ce l ha il tuo interlocutore. in conclusione quello che voglio dirti é che vada sempre bene x regolamenti che tengono l ordine e i parametri qualitativi ma ogni tanto fermiamoci a valutare i casi nella sua integrità e soggettività…e qui ti parla chi ha subito sulla sua pelle l imposizione del cos.detto “regolamento”. Buon lavoro.
interpretativo?
Vabbè Chiudiamola qui. Hai ragione sul fatto che in APNEC ci sono persone che non hanno conseguito la maturità, ma questo si può fare per un breve periodo di “sanatoria” in cui le persone che operano nel settore da molto tempo possano accedere per esperienze pregresse. Questo è consentito dal Coordinamento delle libere professioni, ma si vuole arrivare a una formazione che abbia almeno un livello di cultura generale garantito. Quindi si sana il “vecchio” e si “prepara il “nuovo”. In APNEC c’è una proroga fino al 31 dicembre 2012 che permette a un non diplomato di iscriversi, poi mi auguro che non ne seguano altre.
Re. Sig.Rccardo due cose, polemico non mi sembra di esserlo, come domanda s’intende, poi la polemica nasce!
A me l’apnec non interessa affatto, non che non la ritenga utile, non mi interessa e basta.
Ci saranno sicuramente, tanti tipi di persone, come in tutte le strutture, competenti, simpatici, antipatici e sboroni!
O fatto una domanda semplice, d’altronde anche nelle scuole professionali, vedi idraulici, meccanici, ecc.ecc si entra dopo la terza media!
Tutto qui, ti sembra una domanda insensata la mia?
Poi che nasca una polemica è un altro discorso.
Saluti.
Certo ha ragione sul fatto che “tanti pastori sardi hanno molto da insegnare a tanti blasonati addestratori su come si vive e ci si deve comportare con un cane, e tanti esquimesi hanno tanto da insegnare su come si conduce una muta nello sleddok, tanto per fare degli esempi.” ma certo non può dirmi che qualcuno con la terza media può insegnare economia o ingegneria…io intendevo quello come Università…. non penso che insegnino all’Università a condurre le greggi…quello si impara sul campo…..tutto sta nell’argomento….per quanto riguarda me le assicuro che mai e poi mai mi metterei più in alto di altri e tanto meno alla cattedra universitaria perchè non è nel mio carattere insegnare a persone che hanno studiato più di me, non è ne passione ne conoscenza è rispetto e correttezza per chi ha più diritto di me ( e forse per come sono io, sarò vecchia maniera…)…..per Enzo Ferrari o chicchessia…beh di Enzo Ferrari e di Da Vinci ce ne sono stati ben pochi nella storia….e prima di dare le lauree ad Honorem devono aver fatto molto più dei pastori sardi ( senza nulla togliere al lavoro che fanno che è onorevole,rispettabile e bellissimo!)e inoltre tutto ha il suo tempo ed è figlio del suo tempo..
Buona serata e a presto
SImona
“Questo è un mio parere non è detto che sia oro colato , ma non stupiamoci se alcune associazioni mettono dei paletti sulla formazione scolastica. Forse sono più scrupolose le associazioni private che le Università pubbliche………..” . Senza offesa, da sbellicarsi dalle risate!!!!!!
Le faccio un esempio pratico!
Una persona non può presentarsi né nelle medie, né nelle superiori, non può accedere alle aule e di conseguenza assistere alle lezioni, in quanto non iscritto!
Ma un pensionato (per fare un esempio) può entrare e assistere tranquillamente alle lezioni nella maggior parte delle aule universitarie…chiaro?
Inoltre ci andrei piano a far valere certe sue valutazioni: Enzo Ferrari e molti altri ancora hanno ricevuto lauree ad honorem grazie alle competenze maturate sul campo e risultati raggiunti (da vivi si intende).
Inoltre, a mio avviso tanti pastori sardi hanno molto da insegnare a tanti blasonati addestratori su come si vive e ci si deve comportare con un cane, e tanti esquimesi hanno tanto da insegnare su come si conduce una muta nello sleddok, tanto per fare degli esempi.
Comunque Leonardo da Vinci non aveva fatto neanche la scuola elementare, e tantomeno Giotto aveva frequentato l’accademia di Brera!
I docenti di ruolo queste cose le sanno e, a volte, si servono di chi, pur non avendo titoli accademici, ha acquisito sul campo conoscenze equivalenti o superiori alla cultura universitaria che permettono loro di fare docenza in modo più che adeguato.
Grazie Sig.Simona dell’attenzione, magari un giorno, chi lo sa, potrà sedersi anche lei, se la passione e la conoscenza la supportano, a fare docenza in un’aula universitaria.
Saluti-
Certo che sono sicura….tanto è che non posso insegnare oltre la scuola elementare perchè non ho fatto l’Università e posso insegnare ” solo” negli asili e nelle scuole elementari….
Sinceramente sono più stupita che un docente con meno titoli e qualifiche di un allievo possa insegnare! Se io mi trovassi all’università docenti che hanno la terza media penso che quell’Università sia un pò ridicola….
Nulla da criticare a chi ha solo la quinta elementare o la terza media, ma all’Unversità ci va gente che ha fatto il liceo…..se fossi un docente con quelle qualifiche mi sentirei un po in imbarazzo di fronte a ragazzi che hanno studiato ed hanno una qualifica maggiore della mia ( stiamo parlando di Università non di calzolai o muratori che possono imparare lavorando sul ” campo”)….anche se non percepissi nessuno stipendio.
Questo è un mio parere non è detto che sia oro colato , ma non stupiamoci se alcune associazioni mettono dei paletti sulla formazione scolastica. Forse sono più scrupolose le associazioni private che le Università pubbliche….
Re.Simona
Ma Lei è sicura di quel che dice?
Saluti.
Salve,nelle università, e in molte anche ci sono i docenti fuori corso, che tengono lezioni in vari ambiti, che hanno al massimo la terza media.
A Pisa per esempio, nel corso tecniche dell’allevamento cinofilo io conosco personalmente due docenti con terza media, intendiamoci bene non sono docenti stipendiati e di ruolo, ma tengono docenza comunque.
Può sembrare un paradosso ovviamente, non ti puoi iscrivere,perchè ti manca la maturità ma puoi tenere docenza.
Non solo, chi insegna in modo continuativo, si può fregiare anche del titolo di professore, ma non di dottore.
Questo succede anche all’univerita di Tor Vrgata, e anche in altre università!
Ultimamente si possono utilizzare questi crediti formativi, per accedere alle università, tenendo poi presente che in molte facoltà, libero è l’accesso alle lezioni, casalinghe comprese.
Da qui il mio stupore per sta apnec.
Spero di essermi spiegato bene, senza poi considerare, che è un associazione privata, con tutto ciò che ne consegue.
Saluti.
Infatti, io sono un’insegnante ma all’Università non potrei insegnare…tanto meno al liceo…tanto meno alle medie…..
Che cosa strana,l’apnec, o meglio dire che regole strane che applica per entrare, quella della maturità per iscriversi non l’ho proprio capita!
Cioè un individuo con la quinta elementare può insegnare in varie università, ma non può iscriversi all’apnec?
Strana regola davvero!
Saluti.
Non è l’APNEC strana. Ci sono regole più grandi di noi. Per poter aderire a una associazione PROFESSIONALE che venga riconosciuta a livello istituzionale il socio deve essere in possesso di un diploma che attesti di aver superato gli esami di maturità. Questa regola non è interna all’APNEC per caso, se non ci fosse non avremmo potuto neanche iniziare il percorso per trasformare questo “mestiere” in una professione. Sinceramente non so cosa possa insegnare un individuo con la quinta elementare in un’Università e quale titolo possa essere riconosciuta la sua docenza. Può rispondere a queste domande? Gliene sarei molto grato.
@Mario…in base a che cosa sostieni che l’esame ENCI è più difficile dell’esame APNEC?
Hai fatto entrambi? oppure è sempre il sentito dire?
E’ una curiosità mia …..
Sai la differenza tra esami Apnec ed esami ENCI? sai la differenza tra corsi APNEC e corsi ENCI?
Forse andrebbero chiarite le differenza prima di dare dei giudizi….
Dal post scritto dal “semplice” socio A.P.N.C. Marcello di SALVO ,mi sembra che si “evidenzino” le perplessità da me descritte nei post precedenti a riguardo dell’applicazione dei regolamenti nelle varie “sigle” di aggregazione cinofila. E nello specifico la mancanza di uguaglianza per tutti gli iscritti alla “sigla” in oggetto.
Penso che ora la mia scelta e i miei commenti precedenti possano essere di più facile comprensione!
Per poter aderire all’APNEC il professionista, in possesso di titolo di studio di scuola media superiore……
Ma davvero ci vuole la maturità per partecipare ad un corso di educazione cinofila?
E’ una domanda la mia!
chi mi sa rispondere ?
Saluti e grazie!
Salve Orsetto,
per potersi iscrivere all’APNEC è necessario un titolo di studio come quello descritto, tuttavia non tutti gli organizzatori dei corsi richiedono tale qualifica. Ci sono diverse federazioni sportive che richiedono solo la scuola dell’obbligo.
Ho letto l’articolo e sono d’accordissimo su quasi tutto…voglio condividere con voi però questa mia esperienza per sapere il vostro parere…e il massimo sarebbe sentire anche il tuo carissima Valeria per cui nutro una stima immensa…se avete pochi minuti di pazienza per leggere sotto capirete il mio stato d’animo.
Buon lavoro a tutti i veri cinofili.
“””Per poter aderire all’APNEC il professionista, in possesso di titolo di studio di scuola media superiore e di attestati di cultura cinofila, dovrà sostenere un esame con prova scritta, orale e di pratica cinofila, e ogni anno, per mantenere l’iscrizione, dovrà dimostrare di aver seguito un percorso di formazione continua attraverso l’acquisizione di un certo numero di crediti formativi.”””
Preg.mo consiglio direttivo nazionale dell’APNEC,
Prendo spunto dal concetto sopra evidenziato per rivolgermi a Voi tutti membri del consiglio direttivo e in particolar modo all’attuale presidente F.F. in quanto nostro rappresentante super partes.
Mi rivolgo a Voi perché ho bisogno di capire, in qualità di socio con più di tre anni di permanenza all’interno dell’APNEC, se l’associazione in questione è la stessa a cui ho creduto qualche anno fà e se l’associazione è ancora dalla parte della qualità cinofila prima e dell’educatore professionista poi oppure se per qualche arcano evento è passata o sta passando o qualcuno cerca di imporre una mentalità lobbistica e padronale in cui le libere interpretazioni o, ancora peggio, i conflitti ideologici e divergenza di vedute, abbiano preso il posto dei sopra citati valori.
Questa breve premessa personale, che non ha in nessun caso lo scopo di demonizzare o puntare il dito su nessuno dei componenti a cui è indirizzata codesta lettera, scaturisce da uno stato di rammarico ma ancor di più di impotenza di fronte al contesto di una chiusura dittatoriale, del non confronto, della simbologia del padre padrone punto e basta.
Nella mia breve carriera professionale, nata ufficialmente il 14 maggio del 2000, di soprusi professionali, di diatribe decisionali, di divergenze a 360° ne ho attraversate parecchie ma tutte sono state comunque legate da un filo conduttore che era per tutti il miglioramento e l’avanzamento del collettivo e del contesto cinofilo, oggi ahimè ho dovuto constatare che dopo 12 anni di attività mi trovo a subire un sopruso, un abuso di potere dettato dalla carica a cui non posso sottrarmi e per cui invano ho atteso giustizia.
Il fatto in questione, cari consiglieri, riguarda una richiesta di accreditamento per uno stage del progetto C4Z da organizzare in Sicilia, terra manco a dirlo, che non gode certo di lustri e ricchezze e dove gran parte di noi professionisti sono dovuti emigrare per accedere a corsi di formazione, perfezionamento ecc ecc.
In un primo momento è stata inviata una richiesta di accreditamento, cosi come prevede il regolamento APNEC, al presidente della regione ospitante e nello specifico alla regione Sicilia, la stessa veniva respinta in quanto, secondo il parere del presidente regionale, la documentazione era carente nei seguenti punti: primo punto il relatore ha una iscrizione all’APNEC inferiore a 3 anni, ma con una esperienza nel campo dell’educazione documentata di anni 6, e quindi secondo il regolamento della medesima associazione, non poteva esercitare tale ruolo,
( chiedo lumi del perché il medesimo corso è stato organizzato con un relatore nella medesima condizione del suddetto in regione Lombardia); punto secondo “non ci sono credenziali riguardo il centro cinofilo che organizza l’evento”, e in ultimo mi si chiedeva, qualora fosse stato tutto ok, che a farne richiesta dell’accreditamento sarebbe dovuto essere il socio appartenente alla regione organizzatrice.
Ricevuta, ma non condivisa, tale risposta ci mobilitiamo per ottemperare alle correzioni richieste e nello specifico viene inserito un relatore con più di 3 anni d’appartenenza all’APNEC, viene modificato, anche se nessun regolamento lo indica come punto essenziale, il luogo dell’evento e soprattutto la richiesta viene trasmessa dal socio sopra richiesto. Arriva il secondo diniego con le seguenti motivazioni: punto primo che il relatore aggiunto non aveva le credenziali e l’abilitazione per svolgere e fungere da relatore al progetto, punto secondo che nella richiesta mancava il luogo esatto dell’evento ( la domanda sorge spontanea e cioè oltre ad indicare provincia, paese, struttura ospitante cosa avremmo dovuto mettere le coordinate satellitari?) , punto terzo mancava il programma e poi per finire ci sottolineava che mentre prima il relatore era uno solo ora nella seconda richiesta erano due e che questo non era proprio una procedura chiara, mentre dal nostro punto di vista rispondeva semplicemente alla prima carenza di credenziali da lui evidenziata.
(aggiungerei io che di chiaro ad ora ho visto solo una cosa ma spero ci arriviate da soli alla fine della lettura).
Inoltriamo una terza richiesta di accreditamento fatta in extremis in quanto prima dello scadere dei 30 giorni richiesti, dove il relatore fornisce le credenziali specificandole nel modulo competente quindi assumendosi la responsabilità di ciò che dichiara secondo le normative vigenti in materia di falsa testimonianza. Evidenziamo in modo analitico il luogo, la provincia, il paese, il locale ospitante e lo spazio esterno che occuperemo per svolgere lo stage. Comunichiamo ancora una volta il programma facendo attenzione di inserire orari ben definiti con le relative pause.
Inviamo il tutto alle ore 23 del 18 aprile e alle 23.41 ricevo il terzo diniego con le seguenti motivazioni che estrapolandole dall’email le allego cosi come le ho ricevute:
“”Le carte in tavola sono state cambiate ben TRE volte: la prima richiesta portava solo il nome di R**** D*****e, e non poteva essere accolta poichè lo stesso è iscritto Apnec da meno di 3 anni; la seconda richiesta portava il nome di R***** D****** e Marcello Di Salvo, ma poichè quest’ultimo non ha abilitazioni C4Z anche questa richiesta è stata respinta: la terza, quella di stasera, è praticamente uguale alla seconda ma stavolta, all’improvviso, spuntano le abilitazioni (a nome Suo) per il C4Z. Per trasparenza, allego inoltre la SECONDA richiesta inviatami da R***** D******, in cui non c’è traccia dell’abilitazione C4Z a nome Marcello Di Salvo. E’ curioso come le cose cambino da una mail a un’altra.
Mi rincresce, ma la Sua richiesta non può trovare accoglimento. La prego, inoltre, di voler chiarire la Sua posizione. Resto comunque a disposizione per qualsiasi chiarimento, anche telefonico ( il mio numero di cellulare dovrebbe averlo…)””.
Riscrivo per avere spiegazioni e in un’ ultima email, il presidente in questione, riporta un’apertura invece e mi chiede di inviare di nuovo la richiesta in un formato digitale e non modificabile, fatto anche questo ulteriore passo di buon senso, ma ad oggi non ho ricevuto alcuna risposta ne tanto meno la pubblicazione sul portale regionale e/o nazionale ne ancor più una risposta ufficiale seguita dal modulo, cosi come da regolamento, allegato nella richiesta che altro non è che un passo ufficiale e dovuto dal presidente adepto a valutare il si e il no. ( forse il motivare ufficialmente non rientra tra gli obblighi del presidente regionale mentre la libera interpretazione si).
Per quanto letto io personalmente ho davvero seri dubbi a comprendere la logica e a seguirne il ragionamento, perché se di cambiamento si è trattato lo si è fatto al solo scopo di sopperire alle mancanze delle precedenti richieste e che il presidente stesso ci aveva fatto notare, per me è la prima volta che richiedo un’ accreditamento e quindi scusate se come in ogni prima volta ci può stare l’errore o la disattenzione nel trascrivere un’informazione ritenuta poco rilevante ma invece di fondamentale rilevanza per il soggetto adepto a valutare la qualità del progetto presentato.
Per quanto invece concerne le credenziali, signori del consiglio direttivo APNEC, dalle mie parti si dice che a pensar male si fa peccato ma qualche volta si indovina, cioè non è che il presidente della regione Sicilia vuole mettere in dubbio e screditare la provenienza delle mie abilitazioni? Perché se cosi fosse credo che si stia infrangendo più di una regola sia dal codice deontologico dell’APNEC , debitamente firmato da ogni socio e in vostro possesso, che dal codice civile in materia di diffamazione o discredito che dir si voglia.
A questo punto dopo aver rimediato apposto le correzioni richieste non mi resta che alzare le mani e arrendermi allo strapotere decisionale e dittatorialmente unilaterale del presidente della regione Sicilia.
Ho fatto leggere questo scambio di email a 8 persone diverse, di cui 6 addetti ai lavori, e tutti i soggetti non hanno avuto dubbi sul definire codesto atteggiamento come un fattore personale di prevaricazione, e soprattutto con un sottofondo di astio e rivalsa personale nei confronti del richiedente.
Non so dove arriverà questo mio scritto e se mai troverà riscontro da parte vostra ma quello che so è che ho creduto fortemente a questa realtà che si chiama APNEC, e voglio continuarci a credere con la consapevolezza che l’APNEC è dalla parte della cultura cinofila, della formazione, della lealtà e del confronto sano e costruttivo e non dalla parte dei giochi di potere fatti attorno ad un tavolo o frutto di decisioni prese per principio o partito.
Visti i tempi e le disdette già avute per via del mancato accreditamento con danni sia economici che di immagine, la mia richiesta, in quanto socio, è che vengano presi seri provvedimenti nei confronti del presidente della regione Sicilia per il suo atteggiamento ostruzionistico, documentata dalle email, e la sua condotta poco rispettosa nei confronti di un socio screditando la sua formazione e le sue credenziali rispetto al progetto C4Z e alla sua attività di educatore cinofilo.
Con l’auspicio di trovare in voi la giustizia negatomi fin d’ora dal presidente in questione, sarà mia cura valutare, qualora la mia richiesta non dovesse trovare riscontro presso codesto consiglio direttivo, l’eventuale diffusione presso gli organi di informazione e le associazioni di categoria web e quant’altro affinché un fatto simile non debba ripetersi in altre realtà, so anche, che potrei incorrere, qualora non venisse presa in considerazione la logicità delle richiesta e l’incoerenza delle risposte, in uno scontro trasversale con la realtà dell’APNEC, ma con tutta sincerità vi dico che se la condizione a cui sottostare è questa allora ho sbagliato a crederci per tutti questi anni.
Con il rispetto e la stima di sempre, mi è gradita l’occasione per porgere i più cordiali saluti con l’augurio di un buon lavoro.
Li Catania 30/04/2012
Marcello Di Salvo
P.S.
Martedì 1 Maggio ricevo una risposta da parte del presidente regione Sicilia ma la mia integrità mi impedisce di accettare. Allego sotto la risposta.
….
Egregio Presidente Regionale APNEC SICILIA Dott. Calogero Piscopo,
Mi scusi per l’ alterigia ma è cosi che preferisco rivolgermi a Lei,
e per conoscenza, ma anche nell’eventualità di un Vostro intervento, al presidente nazionale APNEC f.f. ,
al consigliere Minoli Claudio e al collega Renato del Fedele.
Noto con estremo piacere che ad appena 24 ore dalla mia lettera al consiglio direttivo APNEC sia giunta la Sua risposta di accreditamento, tardiva per di più credo fuori tempo massimo rispetto a ciò che dice il regolamento ufficiale, ma possibilmente Lei è esentato dal rispettarlo, e ne prendo atto.
Volendo comunque chiarire alcuni punti con Lei, Egregio Presidente Regionale APNEC SICILIA Dott. Calogero Piscopo, e renderne partecipe anche i signori sopra citati.
Lei, Egregio Presidente Regionale APNEC SICILIA Dott. Calogero Piscopo, utilizza molti NONOSTANTE nella Sua tardiva risposta ma ancora una volta non Le riesce spontaneo ne tanto meno dovuto elencare o motivare i perché e i per come dei suoi dinieghi, cioè Lei mi imputa la colpa di aver trasmesso 4 richieste diverse frutto di Suoi dinieghi per mancanze o presunte carenze e poi mi puntualizza come negatività il fatto che abbiamo ritrasmesso le richieste con le dovute modifiche e/o cambiamenti qua e la di relatori, location ecc ecc come dire da una parte ci chiede di “armonizzare” il tutto per renderlo più corretto possibile rispetto al regolamento e dall’altra Mi imputa di averlo fatto come un fattore a mio svantaggio. Ho chiesto lumi al mio mentore ed è andato in analisi a causa mia.
Successivamente, Egregio Presidente Regionale APNEC SICILIA Dott. Calogero Piscopo, le vie ufficiali che ad oggi sono di mia conoscenza per quanto riguarda i dinieghi si trovano nel terzo foglio del modulo richiesta degli accrediti stessi il quale deve essere firmato dal valutatore di turno, nella fattispecie Lei, e rispedito con una motivazione valida al richiedente, se Lei invece ha un canale diverso da quello ufficiale o se ha una autorizzazione particolare da parte del consiglio direttivo, io alzo le mani e mi arrendo chiedendo umilmente scusa.
Veniamo invece ad un fattore più interessante dei Suoi NONOSTANTE, Egregio Presidente Regionale APNEC SICILIA Dott. Calogero Piscopo, e cioè in quali punti avrei trasgredito al regolamento, al codice deontologico e ancor più il mio operato è stato illegittimo?
Mi creda, Egregio Presidente Regionale APNEC SICILIA Dott. Calogero Piscopo, qui se c’è qualcuno che è andato oltre le righe, che non è stato lucido nel valutare, nel considerare il bene comune, nel mettere prima il benessere della regione che rappresenta al cospetto delle diatribe personali, delle divergenze di opinioni ecc ecc mi creda quello è stato Lei, perché se solo si fosse confrontato, cosi come ho fatto io, e avesse fatto leggere le varie richieste, email e quant’altro a qualcuno con la mente più lucida e libera dal conflitto con il Suo alter ego, avrebbe avuto una visione diversa e meno contorta e sicuramente nell’interesse del collettivo e non del Suo solo IO.
Mi creda, Egregio Presidente Regionale APNEC SICILIA Dott. Calogero Piscopo, non le nego che io non ho per Lei ne stima personale ne tanto meno professionale, Lei ha ridotto l’APNEC Sicilia in una condizione primordiale, ha demolito l’eccellente lavoro svolto dal Suo predecessore, oggi l’APNEC Sicilia conta appena 7 iscritti e se togliamo me, Lei e il precedente presidente arriviamo a 4 soci, colleghi che lavorano nel mondo cinofilo e che portano eccellenti risultati sia in Italia che all’estero quest’anno non hanno rinnovato la tessera e confrontandomi con loro non sento dire nulla di buono sulla nostra realtà associativa e premetto che ho autorizzazione scritta a fare i nomi di codeste persone ma evito per delicatezza, e ancora Lei sta li a sindacare sulla forma, sulla location o la qualità più o meno referenziata dei relatori? Come direbbe un noto comico: ma mi faccia il piacere….
Egregio Presidente Regionale APNEC SICILIA Dott. Calogero Piscopo, si spogli della Sua veste di critico autorevole e decisionista insindacabile e cominci a lavorare oltre che per il Suo tornaconto anche per l’accrescimento dell’associazione nel suo insieme dove per insieme ci metto anche quelli che come me non La condividono nei modi e nella sostanza.
Nonostante, me ne conceda almeno una la prego, la Sua “concessione”, Egregio Presidente Regionale APNEC SICILIA Dott. Calogero Piscopo, velata da una “condizione” che non nomino ma che lascio interpretare a voi che leggete, io in quanto organizzatore dell’evento Le comunico che RIFIUTO l’accreditamento, i partecipanti allo stage hanno aderito numerosi perché hanno valutato la qualità, la finalità sociale dell’evento e la sua prosperità nella professione intrapresa oltre ad aver avuto modo di apprezzare la scelta del relatore che con la sua esperienza, solo da Lei messa in discussione, professionalità e preparazione che darà un tocco di qualità in più che in un contesto come quello Siciliano non può che fare bene.
Consiglio vivamente a Lei e alla commissione di vigilanza di trascorrere il 19 e 20 maggio c.m. in altro modo fermo restando che se Lei volesse partecipare allo stage al fine di conseguire la qualifica di tecnico C4Z, cosi da poter arricchire il Suo già vasto curriculum vitae, non ha che da farne esplicita richiesta e Le invierò il materiale e la scheda di iscrizione.
Considerando la Sua “immunità” decisionale e la Sua capacità soggettiva e insindacabile nel decidere ciò che è buono o meno per l’APNEC SICILIA l’augurio che posso farLe è che un giorno Lei possa occupare un posto di prestigio all’interno del consiglio direttivo cosi da poter, con la Sua esperienza, apportare contributi positivi e costruttivi nella medesima associazione.
La presente e-mail rappresenta risposta ufficiale, e viene inviata anche alla Direzione Nazionale, che legge per conoscenza e con cui mi scuso se, secondo Piscopo pensiero, con la mia lettera rivolta al consiglio direttivo vi ho “importunato” , ma resto nella predisposizione di ricevere da parte Vostra una valutazione alle mie richieste o quanto meno UNA RISPOSTA.
Spero sia tutto chiaro anche per Lei, , Egregio Presidente Regionale APNEC SICILIA
Dott. Calogero Piscopo, e con l’occasione mi è gradita per augurarLe buon lavoro nell’interesse della regione Sicilia.
Saluti.
Marcello Di Salvo semplice socio APNEC.””””
Salve Marcello,
credo che il presidente sia stato votato regolarmente insieme ad altri soci in una regolare assemblea regionale per costituire il direttivo della Sicilia. I presidenti regionali hanno facoltà di ritenere accreditabile un percorso formativo seguendo delle indicazioni nazionali. Il regolamento relativo ai crediti è nuovo e sta dando ovviamente dei problemi in tutte le regioni per differenti motivazioni. Trascorso un sensato periodo di rodaggio saranno applicate delle modifiche che porteranno al miglioramento del regolamento evitando il maggior numero di lamentele. Tuttavia mi sembra corretto rispettare le regole al fine di rendere il percorso tale da poterlo definire realmente formativo. È forse sbagliato pensare che un giovane socio non sia in grado di offrire una formazione di qualità? Per poter insegnare bisogna avere esperienza.
Come avrà avuto modo di osservare anche tra i commenti di questo articoli, qualcuno sostiene che la formazione è di scarsa qualità, qualcun altro, come ad esempio lei, sostiene di essere boicottato con la “scusa” della qualità formativa. ESISTE UN REGOLAMENTO e delle persone preposte al controllo della corretta applicazione.
Se lei ritiene che sia vero quanto ha denunciato pubblicamente nella sua ultima, la informo che esiste in associazione il Collegio dei Probiviri che ha il preciso dovere di indagare sulla correttezza del comportamento dei nostri soci proprio per evitare giochi di potere che altro non possano fare se non arrecare danni all’immagine dell’Associazione (come in questo caso).
Non credo che la nostra associazione sia stata guidata al meglio nell’ultimo periodo tuttavia c’è stato un cambio importante nella Direzione Nazionale e ora sembra che le cose stiano andando molto meglio, inoltre la data del congresso è molto vicina. Il congresso rappresenta il momento più importante per la vita dell’Associazione e tutti i soci possono apportare il loro contributo affinché si evidenzino i disagi, i malfunzionamenti ma soprattutto per portare nuove idee e proposte.
Il numero di educatori sta aumentando a dismisura e anche la richiesta dei nostri interventi, in questo momento è importante essere coesi e diventare una forza sempre più grande per poter essere ascoltati. La frammentazione in tante piccole associazioni, le lotte individuali e l’evidenziare pubblicamente alcuni “disservizi” (senza contare che nella presente non abbiamo la controparte e quindi potrebbe essere lei quello in torto) non sono mai utili. In qualsiasi organizzazione saranno sempre presenti dissidenti ma quello che conta è l’efficacia del lavoro svolto.
Cordialmente
Presidente Regione Lazio
Riccardo Totino
Salve Riccardo, il punto è proprio quello e cioè che il presidente in questione non si è limitato a valutare la correttezza della proposta in questione ma l ha imbrigliata tra mille valutazioni personali che nella mia lettera riporto e che se fossero contestate potrebbero trovare riscontro nelle email originali. Detto questo capisco anche la tua posizione e dell’ associazione a cui io x primo ho creduto,però dissento sul fatto che non è il tempo di permanenza in Apnec che definisce un buon relatore,testimonianza lo è il fatto che il relatore da me scelto ha una esperienza quasi decennale nel settore ma una iscrizione apnec con meno di 3 anni. Detto questo ribadisco che se ci si fosse attenuti al regolamento da te citato oggi avremo uno stage accreditato senza condizioni. P .s . A conferma che si è trattato di un puro fattore personale lo dimostra il fatto che dopo la mia lettera lo stage era stato accreditato perché appunto non esistevano motivi x negarlo.
Con stima. Buon lavoro a tutti. Marcello
ottimi propositi Simona e Riccardo…oltre che parlare tra noi dobbiamo imparare a parlare agli altri…potrebbe essere un proposito a cui lavorare tutti !!!
Infatti Riccardo ho intenzione di chiudere ogni polemica e lavorare,come sto facendo già da anni, per un’associazione in cui comunque credo…comunque sono convinta che a volte a qualcosa le polemiche portano….
Come si può continuare una polemica così sterile?
Cara Simona mi sembra che Roberto abbia espresso chiaramente il suo dissenso verso organizzazioni (che non chiamerei sigle) finalizzate a qualche obiettivo perché è un deluso. Quindi probabilmente non si presenta neanche quando è chiamato a votare qualcuno che lo dovrebbe rappresentare alla guida del paese. Dico probabilmente, e solo perché a mio personalissimo avviso,che se crede nella correttezza non può votare nessuno.
Restando più sul tema ci sono persone che credono nella compattezza e nel gruppo (branco?) e credono anche che potendo farsi rappresentare tutti insieme possano mostrarsi come una forza in grado di avere un credito verso le istituzioni che continuano a ignorare la nostra esistenza, l’importanza del nostro lavoro e l’impegno che mettiamo per crescere e migliorare.
Io, come Valeria, credo che in Italia ci siano dei grandi educatori-addestratori-istruttori cinofili anche molto più bravi di quelli oltralpe o oltreoceano che non hanno mai visto da vicino cani come Raoul o Otello (cane meno famoso del primo ma altrettanto pericoloso)perché soppressi con largo anticipo. Io non credo che un singolo possa far crescere la cinofilia italiana, può crescere da solo questo è vero, ma non porta contributi agli altri che però a loro volta li restituirebbero a lui. Ognuno fa le sue scelte e io ha scelto di credere nel gruppo con tutte le lotte che si devono sostenere per migliorare il gruppo stesso.
Questo pianeta è popolato di animali solitari e di animali sociali, i primi hanno una fitness migliore se vivono isolati dai loro conspecifici i secondi non possono sopravvivere se non sono inseriti in un gruppo. La tendenza è alla solitudine (cioè se un animale può star da solo lo preferisce al sociale) perché richiede minor dispendio di energie, ma è solo la relazione tra ambiente e genetica che permette a una specie il lusso di vivere in modo solitario.
Sinceramente credo che sia più opportuno che tu risparmiassi il tuo tempo, per dedicarlo a chi è in grado e abbia voglia di comprendere il tuo messaggio in modo da crescere insieme e ti consiglio di non buttarlo via in polemiche che porteranno te e il tuo interlocutore in nessun luogo.
Roberto avrà le sue ragioni per pensarla come ha ampiamente descritto: sarà deluso, stanco di combattere o chissà quale altro motivo, noi magari continueremo a parlare in occasione del congresso di Giugno che sarà l’occasione per portare avanti nuove idee e migliorare la direzione e il lavoro della nostra Associazione.
Un saluto
Ho letto l’articolo ma non ho imparato nulla di nuovo.
E’ positivo il fatto di aggiornarsi sempre ma anche il primo esame dovrebbe difficile per evitare che troppa gente inesperta intraprenda questo lavoro.
Non sarebbe meglio prima fare l’esame ENCI uguale per tutti e poi ognuno si iscrive all’associazione che preferisce?
Intanto c’è da chiedersi perché fare prima l’esame ENCI. L’Ente Nazionale Cinofilia Italiana finora si è occupata soltanto di addestramenti finalizzati a esposizioni, gare e brevetti e non si è occupata dell’educazione di quei cani che non avrebbero portato nessun elemento in nessuna gara. Si è sempre occupata di cani di razza, di allevatori e di prestazioni, mai di meticci o di cani di canile. Se non dico eresie, ha riconosciuto campi e figuranti, allevatori e affissi, ma fino allo scorso anno non si è occupata di “formazione” di educatori-addestratori-istruttori.
L’A.P.N.E.C. invece è nata sul concetto di formazione e con l’intento di trasformare un “mestiere” in “professione”, quindi se posso esprimermi penserei che sarebbe più corretto sostenere che prima fai l’esame A.P.N.E.C. e poi ti iscrivi all’associazione che preferisci. Il fatto che l’ENCI esista da più tempo non le conferisci titoli e qualità per le quali non si mai espressa e né mai ha operato.
Riccardo, quello che scrivi e’ giusto, ma ti sfugge un piccolo particolare, l’esame ENCI e’ molto piu’ difficile dell’esame APNEC.
Non solo ma l’e.n.c.i dichiara anche il falso, vedi il regolamento I.P.O che è stato tradotto in maniera impropria, e inoltre è un ente privato, oltre ad essere spesso commissariato!
Nel regolamento i.p.po che è stato scritto in tedesco possono partecipare tutte le razze meticci compresi!
Scusa ho erroneamente scritto ippo invece di I.P.O. sennò qualcuno che ha fatto il corso di dog- dance me l’ho fa notare!
Simona: ripeto,ognuno fortunatamente è libero di avere proprie opinioni e pensieri. Io se ai letto bene i miei post ..non o affermato che sono “contro” le regole a prescindere! Ma non sono favorevole alle regole inique e diseguali nelle sue attuazioni,e le mie scelte sono state dettate da esperienze personali all’interno di varie sigle e/o aggregazioni. Spero di essere stato abbastanza chiaro e di aver scritto in Italiano corretto per essere ben compreso. Io sul mio sito pubblico tutte le informazioni necessarie a far capire come lavoro e le mie varie esperienze,il mio scrivere “sbandierare” era inteso quando si parla in generale,ovvio che sul proprio sito si pubblichino tutte le informazioni da divulgare al futuro cliente. La partita IVA non è una regola dettata da una qualsiasi associazione..ma è LEGGE dello STATO se si vuole intraprendere questa professione,non è facoltativo come in molti del nostro settore “pensano”.
Spero di essere stato esaustivo nella spiegazione di quello che intendo io per “regole”…regole si,ma non inique,non discriminatorie e sopratutto regole da attuare in uguale misura verso tutti.
Cosa che purtroppo in 20 anni di esperienze in varie associazioni non o visto applicate nel modo corretto,nello specifico applicarle giustamente ed in modo uguale verso tutti i soci e/o iscritti,e questa è stata la motivazione che mi a portato a scelte diverse.
Parli di regole che non vuoi seguire poi dici che gli altri non seguono le ” regole” perchè non hanno partita iva. Partendo dal fatto che io la ho e ne faccio la mia battaglia non è detto che chi ha la partita iva sia professionista altrimenti sarebbe un controsenso, tutti prenderebbero la partita iva senza fare nessun percorso.
Per quanto riguarda che ci si confronta solo con chi ha le nostre idee… nulla di più sbagliato….come ben sa Francesco ad un ultimo corso dove eravamo quasi tutti APNEC è sorto un contrasto su una delle 1000 sfacettature che la cinofilia offre….ma nessuno ha lasciato APNEC e nessuno si è aggregato di chi non lo era….è stato un modo di confrontarsi e chiarirsi…e comunque ai corsi APNEC si trovano anche un sacco di persone che non si iscriveranno mai all’associaizone ma che partecipano comunque….nessuno esclude nessuno e niente..Soci Apnec che vanno a corsi di altre sigle o di altri centri non associati….
Nessuno vuole catechizzare nessuno….le associazioni quando iniziano fanno sempre una serie di errori e col tempo cercano di migliorare….poi sta ad ognuno di noi avere lo spirito associativo o meno, credere in qualcosa o meno ….io trovo che le associazioni possono aiutare tantissimo lo svolgimento della nostra attività, fa conoscere qualcosa che ancora è poco conosciuto e aiuta chi vuole iniziare dando dei servizi e delle indicazioni, ma ovviamente non si può essere daccordo con tutto altrimenti saremmo dei caproni….c’è sempre qualcosa che ad uno o all’altro danno fastidio,con questo però l’intento dovrebbere essere lo stesso.
Per ultimo: io invece pubblico sul mio sito i corsi che frequento perchè credo che le persone che si avvicinano a me debbano sapere che mi aggiorno…non è presunzione ma credo professionalità…li la gente può giudicare di qualcosa che legge chiaramente, non che immagina.
Simona: come ribadito nei miei post..ognuno deve essere libero di fare le scelte migliori per lui/lei,ed essere iscritti e/o aggregati in qualsiasi sigla preferisce! La “professionalità” di cui accenni nel tuo post può essere valida vs persone che nel loro percorso nulla hanno fatto per divenire dei professionisti. Ma in Cinofilia l’acqua calda è già stata scoperta..si possono fare stage con professionisti di cui si a stima e non si è ancora riusciti a conoscere sotto il profilo lavorativo,si può scegliere in qualsiasi momento(come già descritto) di andare dal tale professionista che organizza il tale stage e/o corso che si reputa interessante…ma tutto questo si può fare anche non aggregandosi a nessuna sigla!!! Oppure si a bisogno di persone all’interno di un’aggregazione che ci dettano delle regole perchè da soli con le nostre gambe e testa non riusciamo a camminare? Il mio “dissenso” vs alcune sigle nasce da esperienze personali fatte in molte di queste associazioni..non nascono solo per antipatia oppure perchè penso di essere il n°1 della cinofilia!!! Ovvio che se tirassi in ballo i veri motivi del mio dissenso,dovrei fare degli esempi piuttosto “imbarazzanti ” capitati a molte persone e tirare in ballo nomi e cognomi di persone…e non mi sembra questo il luogo ideale per fare delle polemiche! Ma visto che la “professionalità” sembra appannaggio “solo” delle persone che scelgono di iscriversi ad una o più associazioni perchè all’interno di queste esistono delle regole che permettono agli aggregati di ritenersi dei professionisti a discapito di chi invece (dopo aver fatto esperienze prima di loro in certe sigle..) a fatto altre scelte e non meno professionali . Allora dico che non ci stò,dico che non sono le persone come me a non volere i confronti..ma esattamente il contrario,voi volete solo e sempre confrontarvi con persone che la pensano esattamente come voi..se trovate una persona che dissente,ma rispetta, il vostro pensiero..allora non và più bene e bisogna fargli notare che essere parte di un’associazione dove ci si confronta,dove ci sono delle regole(che spesso non sono “uguali vs tutti..),dove se partecipi ad uno stage e/o corso ti vengono dati dei crediti formativi ecc… ecc…è il posto migliore e la scelta giusta!!!! Io penso da sempre con la mia testa,gli stage e/o corsi a cui o partecipato in questi 20 anni con i vari professionisti del settore(scelti da me..) non li sbandiero a destra e a manca,ma li tengo dentro di me e a casa mia…per cui non permetto a NESSUNO di affermare chi è un professionista e chi invece non lo dovrebbe essere solo per una scelta di campo diversa dall’aggregarsi in una oppure più sigle! Nulla contro APNEC-LIBERTAS -ENCI ecc.. ecc… ma l’essere professionisti non significa avere in tasca la tessera di una sigla,ma ben altro,rispetto tutte le persone che hanno deciso di aggregarsi ad una qualsiasi sigla e auguro loro un buon lavoro e proseguimento,ciò non toglie che persone che come me che hanno fatto scelte diverse devono sentirsi “meno” professionisti di altri! Simona: il mio non era un “lamentarsi” per i crediti e/o altro…rileggiti bene il mio post…ma cercavo di spiegare e far comprendere il mio pensiero. Visto che non faccio parte di APNEC e/o altre sigle,perchè mai mi dovrei lamentare di regole a cui io non essendo un’iscritto non devo sottostare? Ma tutti hanno sempre da aprire la bocca e sbandierare la propria “professionalità”..ma quanti di questi “professionisti” poi esercitano in pieno rispetto delle Leggi vigenti e con Partita Iva?
Detto quello che dovevo vi saluto e auguro a tutti un buon proseguimento di lavoro.
Sono pienamente daccordo con Riccardo.
Io faccio parte di Apnec da anni e devo dire che problemi di regole non ne ho mai avuti….le regole comunque, in qualsiasi ambiente ci devono essere per il bene di qualsiasi attività.
Vogliamo la professionalità associata al fare ciò che si vuole…allora non credo possa essere identificata come professionalità.
L’obbligo di fare crediti non deve essere sentito come un obbligo ma un aggiornamento e Apnec permette a tutti di frequentare corsi anche non Apnec per aggiornarsi. ( in fondo non è la prima attività che obbliga all’aggiornamento: anche i dipendenti regionali devono fare corsi di aggiornamento., anche i più impensabili…ma li fanno)
Gli esami possono essere sostenuti da tutti coloro vogliono farne parte e i corsi, moltissime volte sono gratuiti. Quelli non gratuiti permettono ai regionali di organizzare altri corsi gratuiti e vi assicuro che essere in consiglio regionale o in Apnec non ci si guadagna nulla…anzi…..
Come ho già detto in altri post ,chi non si aggiorna ( ovunque sia iscritto o no) pecca di presunzione….trovo che Apnec o altre sigle siano la speranza di noi educatori che, frequentando e aggiornandoci possiamo anche confrontarci e spero che anche l’Enci ” obblighi” tutti i suoi addestratori iscritti ad aggiornarsi annualmente.
Da quando sono segretaria regionale non ho mai sentito particolari lamentele per i crediti o per qualsiasi altra cosa..ho sempre incontrato professionisti anche giovani, che si sono sempre messi in gioco partecipando ad eventi , corsi e stage e si sono confrontati con chi sono più anni che fanno questa attività.
Chi non si aggiorna o non ha passione…beh c’è la selezione naturale….li perdi…ma è fisiologico e normale che si sia un ricambio in ogni associazione.
Ognuno è libero di stare dove vuole o di non stare con nessuno ma, come in qualsiasi altra attività, se non si partecipa non ci si può sempre lamentare…
Roberto, ho letto. Libertà di pensiero, ribadisco. ok.
Le regole rappresentano “sempre” un limite per me quando le ritengo ingiuste oppure applicate non a tutti ..ma solo a convenienza! Le regole viste dal mio punto di vista nel momento che le sottoponi e gli altri le accettano devono essere messe in atto verso tutti,questa è uguaglianza e parità di diritti! Cosa che purtroppo nei miei 20 anni di cinofilia o visto “raramente” regole di uguaglianza verso tutti in varie “sigle”..da questa osservazione o deciso molti anni fa di non essere aggregato in nessuna Associazione. Il paragone con un Laureato in medicina non regge con la “nostra” professione…la mia dignità professionale lo avuta sempre e a cominciare proprio dagli inizi della mia carriera(settembre 1991),e sono soddisfatto del mio percorso formativo e professionale e di tutte le mie scelte fatte in piena libertà e autonomia.
Proprio le moltitudini di esperienze fatte in varie sigle e la conoscenza di molte persone, mi a convinto che la scelta fatta per il mio modo di vivere e pensare è stata idonea ..l’unica aggregazione (associazioni) in cui ho operato per 13v anni ,sono state le Associazioni di Volontariato in Protezione Civile come Unità Cinofila da Soccorso. Ma ovviamente non sono Associazioni e/o Sigle riconducibili ed assimilabili a quelle di cui stiamo commentando. Scusate il disturbo,o solo voluto rispondere perchè citato in un post.
Buona Domenica a tutti e buon lavoro e proseguimento.
roberto
Dici bene, Roberto. Libertà di scelta, ci mancherebbe. Ne ho avuta anche io, anche se… mi piacerebbe tanto non averne, in questo caso. Un veterinario per esercitare deve iscriversi all’ordine, così un ingegnere. Non credo che questi professionisti ragionino con la teta di qualcun altro. Ripeto, ciò che cerco è dignità professionale. Ovviamente, non mi sento di sottostare a nulla. Vedi, le regole, non rappresentano sempre un limite. Cmq, libertà di pensiero. In bocca al lupo.
Chiara: che tu,come Francesco vi troviate bene in questa sigla ..nulla da eccepire! Ma altre persone, che non fanno parte della vostra sigla,ma di altre sigle-associazioni-enti potrebbero affermare esattamente la stessa cosa affermata da te . Vedi Chiara,rimanere un anno oppure di più…non sarebbe cambiato nulla per come vedo io un certo mondo cinofilo..ed un certo modo di applicare i miei pensieri in questa cinofilia. Il costruire qualcosa, come giustamente affermi,e la formazione continua sono priorità che o da 20 anni..e che nel momento in cui il mio lavoro e le possibilità economiche lo permettono..mi scelgo da solo in assoluta autonomia. Senza dover sottostare a “crediti formativi” e chiedere “permessi” al Presidente di Turno ecc.. ecc… Poi visto che siamo in un paese democratico,ognuno è libero di aggregarsi a qualsiasi sigla e sottostare alle regole vigenti! Ma tutto questo non fa per me,se dissento su una tematica sono solito non stare zitto…sono uno spirito troppo libero,per cui non mi aggrego in nessuna sigla ,non pago tessere (nemmeno all’ENCI..) ,ma decido sempre e solo con la mia testa quello che devo dire e fare. Rispetto naturalmente tutte le scelte diverse dalle mie che altre persone effettuano.
Errata corrige: (l’aspetto che più mi ha ammaliata) e un aspetto
Mi è piaciuto molto l’articolo presentato da Valeria Rossi ed anche l’intervista del collega Francesco. Quello che ne esce fuori è molto vicino a quello che è il profilo della nostra Associazione. Spesso commettiamo l’errore di non inquadrarla per quello che è; da socia, inizialmente, l’ho fatto anche io. Era facile muovere critiche… pagavo una quota associativa e… in cambio? Guardavo altre realtà, altre “sigle”, e ne riscontravo un “attivismo” diverso, una presenza diversa. Qualcosa, però, mi dava la sensazione, divenuta certezza, che l’APNEC era ed è qualcosa di diverso. Non ho smesso di crederci e, oggi, so che ho fatto la scelta giusta. Una scelta che va ben oltre il “ritorno” pratico ma che si fonda sulla sostanza. Come Educatore voglio lavorare, sì, ma ancora prima voglio essere riconosciuta come PROFESSIONISTA. Questa differenza l’Apnec l’ha sempre fatta. Ha sempre mirato alla certificazione professionale (l’aspetto che più mi ha ammaliato. La sua organizzazione sul territorio, i suoi criteri di accesso… Per rispondere a Roberto Mannu,credo che nulla si possa costruire dal nulla in un anno (meno che meno in un settore come il nostro dove vigeva tutt’altro che regolamentazione). La formazione continua è un’aspetto a cui l’associazione tiene più di ogni altra cosa. Non mi sembrano poche le occasioni che il palcoscenico offre. Nella mia regione, ad esempio, l’anno scorso si sono organizzati eventi per l’acquisizione di crediti formativi e tutti (24) a titolo gratuito per i soci. Nessuna opportunità economica. L’Apnec non guadagna nè ricava nulla dalla formazione (nè da altro) @ Luca, non ci trovo nulla di macchinoso. Quanto ai corsi di formazione per Educatori Cinofili, concordo con Totino… costosi? Non mi pare. Quanto al meccanismo di vendere corsi, nemmeno questo è vero. Viene esaminato da una commissione chiunque abbia seguito un corso di formazione (anche esterno!) con il minimo di criteri didattici teorico/pratico del caso e/o con un curriculum valido. Quanto alla dirigenza… aldilà di tutto, mi pare che sia stato fatto un buon lavoro istituzionale (partenza dovuta per costruire il resto: vedi ns presenza nelle camere di commercio, tribunali… vedi presenza al Ministero per iter decreto), un buon lavoro di “definizioni” e “competenze”. Insomma, un’Associazione deve crescere nel tempo e, in dieci anni, credo l’Apnec sia un’Apnec diversa che dalla sua costituzione. E, quindi, ci si ferma, siamo apposto così? Assolutamente! Avanti e meglio! Sì, meglio, anche! Come Presidente Regionale (da pochissimo) ho intenzione di fare la mia buona parte. Ogni socio dovrebbe. E’ un doppio flusso quello che serve, per intenti comuni. Io sono fiduciosa. Leggo con interesse le azioni di questi ultimi mesi, le novità, le proposte, LO SPIRITO e… sono ancora più convinta che l’Apnec può fare la differenza. AH! Nell’articolo si cita l’aspetto marketing e visibilità. Vero neo ma… anche su questo, pare si stia uscendo fuori. Da parte mia, sulla storia, dico CONTINUA…
A.P.N.E.C….ecco ora scritto giusto!!! è stato solo un errore di trascrizione Francesco!!!! Ciaooo
Francesco, ma dici a me? Ti ho già risposto in un messaggio precedente. NON SONO UN EDUCATORE e non voglio esserlo. Questo tuo modo di fare mi conferma che (visto che parli a nome della associazione) il confronto, lo scambio e il miglioramento mettendosi in discussione non interessano affatto. A questo punto, visto il livello delle risposte, non ho più nulla da dire. Ho avuto conferme. Contenti voi.
@ Luca io non parlo a nome dell’associazione, come detto sono uno dei tanti soci che ha a cuore il futuro della associazione stessa…sono semplicemente meravigliato che qualcuno che non si definisce educatore possa fare dall’esterno critiche su fatti e cose che non conosce. sono portato a pensare che non lo si voglia ammettere ma in fondo, in qualche modo, si faccia parte dell’ambiente magari militando in altre sigle.
boh, io anni fa ho chiesto di sostenere l’esame da educatore apnec e mi è stato risposto che non potevo perché non avevo frequentato un corso apnec, inutile dire che la cosa mi ha puzzato un po’ di business
Caro @cigolo sappi che ti hanno risposto male. Se vai sul sito c’è scritto tutto quello che bisogna sapere e avere per poter sostenere un esame e sicuramente non c’è scritto che per diventare socio bisogna aver frequentato un corso riconosciuto. Come presidente della Regione Lazio ti posso assicurare che tutti i candidati con un curriculum accettabile hanno sostenuto l’esame e quasi tutti l’hanno superato.
Per rispondere a chi scrive che chi paga supera automaticamente l’esame vorrei spiegare che si sbaglia e nel Lazio ne abbiamo la conferma. Inoltre sono anche stanco di sentire che i corsi sono troppo costosi. Un corso in media costa meno di 10 euro l’ora, che mi sembra una cifra ragionevole, e devono comprendere almeno 100 ore pratica. Pensare di permettere a un candidato che non abbia studiato niente di specifico o che non abbia mai esercitato di sostenere un esame mi sembra scorretto nei confronti di chi sceglie la formazione pagando la sua quota e impegnando il suo tempo.
Ma si sa, la gente parla senza sapere o per sentito dire.
Non che l’APNEC sia questa grande Associazione con una invidiabile organizzazione, però ce la stiamo mettendo tutta, sperando di migliorare sempre di più, per costruire un’alternativa in grado di contrastare la cinologia commerciale.
una associazione seria cerca di garantire il buon nome della associazione stessa e questo può solo farlo escogitando un sistema che la garantisca. nel nostro caso il sistema è stato individuato nei crediti formativi…e meno male per litaliano ”brava gente” è naturalmente portato ad inventare sotterfuggi.la garanzia viene offerta su un macchinario non su un qualcosa di personale…nessuno potrà mai garantire la tua riuscita se tu per primo non fai nulla per arrivarci…dicci è andata così…vero ?? non ci sei riuscito…ritenta se studi magari ce la fai….
Formazione continua è il minimo ed è una cosa fondamentale. Un educatore responsabile e appassionato la dovrebbe fare per sua volontà e interesse, non perchè imposta da una associazione. Ci sono educatori che si formano, aggiornano e partecipano a corsi e attività anche se non riconosciute dalll’APNEC ma che li appassionano e interessano (macinando chilometri e investendo nel loro futuro) mentre ci sono soci che fanno il minimo indispensabile (minimo di crediti obbligatori per mantenere l’iscrizione) cercando l’evento più vicino casa. Ma questo non solo in cinofilia eh, ben inteso. Questo non garantisce nulla e i clienti non sono affatto tutelati. Purtroppo partecipare ad un corso non da garanzia su quanto appreso dai partecipanti ne su come poi gli associati lavorano. Certo che se già i soci esperti e di vecchia data non sono disposti ad affiancare i nuovi ragazzi… Se non ci crede l’associazione nei nuovi ragazzi…
Rimarco poi l’aspetto fiscale che mi sta particolarmente a cuore e sul quale si continua a svicolare. Chi si definisce professionista da tale si deve comportare. L’assiciazione che riunisce i Professionisti dovrebbe prendere le distanze dalla pratica di costituirsi in ASD allo scopo di ottenere vantaggi fiscali. L’attività di educatore cinofilo è fiscalmente inquadrabile come “Professionista” e dovrebbe comportare tassazione e contribuzioni di conseguenza. L’associazione dovrebbe chiedere conto ai propri associati della posizione fiscale personale e rifiutare furbetti. Questa è serietà.
condivido che l?Apnec debba avere un futuro e spero che un giorno tu possa entrare nelle file dell’Apnec.
io non parlo di corsi ma di un percorso che richiede un continuo aggiornamento, costituito anche dai crediti formativi, questo per garantire il proprietario in difficoltà che si rivolge a noi.
Preciso che non sono socio APNEC e personalmente nulla ho a che fare con la associazione. Conosco e ho a che fare con molti soci ed ex. soci APNEC. So per certo che quanto ho esposto corrisponde alla realtà in alcune regioni e proprio quesi problemi hanno portato all’uscita di molti dalla associazione. La questione fiscale e di apertura di posizione professionale la ho seguita io personalmente quindi ti garantisco che corrisponde al vero.
Per quanto riguarda la formazione, perdona ma tu nell’intervisa esordisci dicendo che il corso è un punto di partenza e che chi ha fatto solo quello non dovrebbe definirsi educatore. Il tirocinio è una realtà seria in qualsiasi altro ambito regolamentato (commercialisti, avvocatiecc.) Pur non essendo una professione ordinistica, a parere di chi scrive, dovrebbe mirare a quel tipo di esrietà. Il problema del mancato affiancamento (o meglio la mancata disponibilità degli iscritti di vecchia data a seguire nuove leve) è la “paura” della concorrenza. La associazione dovrebbe mirare a scalzare la concorrenza dei cialtroni, fare scelte ben precise e a quel punto il bacino d’utenza consentirebbe l’inserimento delle nuove leve. Il problema spesso è che si continuano a formare giovani ma non si fa nulla per garantire loro un futuro.
La vita associativa deve essere spontante a si ha, a mio parere, sulla comunione di intenti e sulla condivisione di visione ma, da troppe parti, ho conferma che tale condivisione, purtroppo, manca.
Ripeto, il mio intervento non è una critica sterile. E’ un rammarico. Non mi piace affatto che altri solo più commerciali e smaliziati guadagnino terreno immotivatamente. L’APNEC deve avere un futuro…ma un buon futuro. Ascoltare le voci della base sarebbe un inizio.
L’APNEC, sotto il profilo post formazione/introduzione nel “mondo del lavoro”, anche dietro richiesta, non consentedi continuare un percorso formativo tramite “tirocinio/affiancamento presso centri di iscritti con eseprienza (magari accade solo in alcune regioni). La associazione non segue affatto i giovani nel percorso della apertura di una posizione professionale (non consentendo loro di accedere a forme di contribuzione regionali). Gli incontri sono sporadici, si limitano a qualche corso, a nessun incontro/tavola rotonda in merito a scambio di opinioni/confronto e spesso si traducono in una unica assemblea per il rinnovo delle cariche. L’ottenimento dei crediti formativi è spesso macchinoso e molti eventi/corsi non APNEC non vengono riconosciuti a volte per il solo motivo di non essere di interesse/usuali per la associazione o essendo corsi di formazione/post formazione (pur se tenuti da professionisti di fama nazionale e dalla comprovata esperienza). Un indirizzo di condotta in ambito di inquadramento fiscale non viene fornito e anzi, la posizione è ambigua. Non piace che una associazione che si dichiara PROFESSIONALE accolga tra le sue fila A.S.D. che per definizione, non hanno nulla a che vedere con la professione.
L’aspetto di coesione, unione d’intenti e visione della attività cinofila, specialmente in alcune realtà e soprattutto negli ultimi tempi, viene a mancare. All’interno della associazione coesistono persone con visioni e metodi totalmente differenti (se non adirittura in contrapposizione). Questa non vuole essere una critica alla associazione che sicuramente presenza anche ottimi punti di forza. Vuole essere uno spunto affinchè i vertici facciano chiarezza e riprendano le redini ascoltando il malcontento di molti. Sarebbe un peccato, come detto nell’articolo, buttare o perdere quanto di buono è stato fatto. Serve però un rinnovamento e un indirizzo chiaro verso una scelta corggiosa di rigore e serietà.
in prima battuta lamenti la non continuazione di un percorso formativo, ma poi dici che si tratta di una associazione professionale (cosa che é)…quindi un professionista dovrebbe già essere formato o almeno si presuppone. il rilascio dei crediti non mi pare per nulla macchinoso e basta andare sul sito e verificare…non sò se tu sei già un educatore Apnec, se lo sei chiedi al tuo presidente regionale.Per fare quello che auspichi occorre che i soci partecipino in maniera attiva e ti invito se lo ritieni opportuno a visitare la pagina facebook dell’APNEC nazionale…dove potremmo, se ti và, iniziare a fare un pò di vita associativa, cordialmente Francesco Polidori
Preciso che nel mio post precedente tutto quello descritto era “esclusivamente” riferito all’A.P.N.C. e non certo verso la persona di Francesco.
cordialmente , Roberto
Roberto, curiosità: perché continui a chiamarla APNC senza la “E”?
Apprezzo sempre l’equilibrio di Francesco in tutto ciò che scrive e che dice. Lui sa bene quanto lo stimo. Manca solo di avere l’occasione di incontrarci e fare quattro lunghe chiacchiere (prima o poi succederà).
I guru che navigano all’interno della cinofila italiana avrebbero molto da imparare da un uomo (prima che educatore) come lui.
Naturalmente, tanti apprezzamento anche per il nuovo arrivato, Bruss 🙂
Giovanni
A.P.N.C. era nata come associazione che raggruppava professionisti dell’addestramento,all’epoca il primo Presidente era Luigi Polverini ed io sono stato il primo referente A.P.N.C. per la Regione Piemonte e nella Provincia di Alessandria(zona dove svolgo la mia attività di Allevamento e Educazione/Addestramento).
Dopo un’anno di A.P.N.C. e vedendo come “funzionava” codesta associazione,non rinnovai più la tessera dell’associazione.
Naturalmente non intendo giudicare e condannare nessuno,ognuno fortunatamente rimane libero di “aggregarsi” in enti e/o associazioni che preferisce,oppure no,la mia scelta di non continuare il percorso in A.P.N.C. è stata dettata da linee di pensiero sul modo di fare cinofilia che non erano consone al mio pensiero .
verificare sempre sul sito http://www.apnec.it se l’educatore a cui ci si affida è effettivamente un Educatore APNEC !!!!
Giusto…lo aggiungo anche dentro l’articolo, che magari i commenti non tutti li leggono!