di VALERIA ROSSI – E dire che c’è stato uno che si è limitato a moltiplicare pani e pesci: ed è pur vero che l’hanno messo in croce, ma dopo 2000 anni ne parlano ancora tutti…
No, non intendo essere blasfema: ma è un dato di fatto che la nostra cinofilia stia producendo tali e tante “moltiplicazioni” che il buon Gesù, al confronto, era un dilettante.
Si è cominciato con la scoperta della figura dell'”educatore cinofilo” (quello che si doveva distinguere dall’addestratore-brutto-cattivo-e-violento-che-impiccava-i-cani): perché una volta identificata – e magari anche un po’ mitizzata – questa figura del buono-gentile-rispettoso con i cani, bisognava anche capire dove questi personaggi andavano a parare. E così nacquero i corsi: prima tenuti e gestiti da un paio di sigle, poi da millemila… anche perché le adesioni fioccavano, ognuno voleva avere il suo tornaconto e quindi perfino all’interno della stessa sigla cominciavano gli scanni e le divisioni, con conseguente nascita di nuovi organismi.
Risultato: prima moltiplicazione, quella delle associazioni. Ad oggi, confesso, non sono in grado di dirvi quante siano perché è diventato impossibile contarle (in pratica, ogni giorno ne nasce una nuova).
Ovviamente, a monte di tutto questo, c’è il totale vuoto legislativo per cui ognuno può svegliarsi alla mattina, fondare la propria associazione cinofila e cominciare a tenere corsi. Tenuti da chi, con quali competenze, con quale formazione alle spalle? Boh, chi se ne importa? Non c’è nessuna regola, nessuna legge che dica “per fare il docente devi avere almeno questi requisiti”.
Nei giorni scorsi ho commentato un filino dubbiosa la pagina di un tizio che ha messo in vendita un e-book, anzi due, dal titolo “Addestramento del cane”. Prezzo, 17 euro.
Niente di male, per carità… chiunque può scrivere quello che je pare e pubblicizzarselo finché gli pare: io di libri ne ho scritti un centinaio, quindi figuriamoci se mi dà fastidio che qualcun altro si cimenti nella stessa impresa.
La nota stonata sta nel fatto che questo signore pubblicizza i suoi parti attaccando gli addestratori che invece lavorano sul campo (testuali parole: “al 99% delle persone – che non ci riescono senza – basta leggere un buon libro per educare il cane. Il resto sono bugie per chiedervi un sacco di soldi che potete risparmiare“); sta anche un po’ nel fatto che la formazione di questo signore, per sua stessa ammissione, sta nell'”avere sempre avuto cani” e nell’aver ottenuto risultati mirabilanti che però non può dimostrare, perché al momento non ne ha più neanche uno.
Ma questo personaggio, dopo tutto, sarebbe soltanto pittoresco (specie se non approvasse, nel suo libro, l’uso del collare elettrico…): invece mi preoccupa assai il fiorire di corsi per educatore sprovvisti di parte pratica.
Eh, sì… perché già mi era saltata la mosca al naso quando la DeAgostini aveva ottenuto il patrocinio dell’ENCI per quello che, inizialmente, sembrava essere un corso “solo” per corrispondenza: ma poi lì si è chiarito tutto, la parte pratica c’è e si fa sul campo (tant’è che ho anche collaborato con loro).
Invece adesso scopro l’esistenza di corsi esclusivamente online, senza riferimento alcuno ad una possibile pratica… e a prezzi che sicuramente faranno moltissima gola a una marea di aspiranti educatori.
L’ultimo che mi è stato segnalato è quello che potete trovare a questo link… a 49 euro (però “solo per pochi giorni”: poi ne costerà ben 200… o 250, non si è ben capito perché sulla stessa pagina appaiono entrambe le cifre)!
E’ vero che il programma è un filino limitato (dieci esercizi in tutto), ma il fatto che a fine “corso” venga anche rilasciato un “attestato” (de che?) è decisamente sintomatico: infatti chiunque abbia pagato 49 euro e seguito queste lezioni (a fine pagina, al link indicato sopra, c’è un video dimostrativo… che non commento perché non ho parole. Vi prego di guardarlo – fino in fondo, ovvero fino alla dimostrazione pratica – e di trarre da soli le vostre conclusioni) potrà aprirsi il suo bel campetto, appendersi al muro il diplomino e cominciare lavorare (ovvero, in queste condizioni, a far danni).
Certo, è vero che poi interviene la “selezione naturale”: di campi aperti su basi simili a questa ne sono già nati e morti un’infinità… e che muoiano è fuori discussione, a lungo andare. Ma è quel “lungo andare” il problema, perché ci sarà comunque sempre qualcuno a queste persone, ingenuamente, affida il proprio cane, così come ci sarà chi si illude che un libro non possa semplicemente “aiutare a capire meglio” e “affiancare” il lavoro con un bravo educatore/addestratore, ma possa sostituirlo.
Verrà, prima o poi, il giorno in cui una professione delicata come quella dell’educatore/addestratore verrà regolamentata in modo decente?
No, perché io “c’ho un’età”… e quel giorno mi piacerebbe vederlo, ma se andiamo avanti così dubito di arrivarci.
Ultima moltiplicazione, quella dei fornitori di pedigree: abbiamo già parlato dell’Alianz Canine, adesso è il turno dell’Italian Club Breed Dogs (perché poi in inglese, se è italiano? Per di più mi pare un inglese un po’ maccheronico, ma non è certo questo il problema…).
Pure questo club, esattamente come l’Alianz, promette “pedigree di prima origine” (si intende “prima generazione? Non mi è chiaro): in più ci mette anche il “riconoscimento di razze canine” (aiuto!).
Il tutto “su basi documentate”: ma quali?!?
L’unico documento che può fungere da base per l’attribuzione di un pedigree, fino a prova contraria, è il pedigree dei genitori. Se questo manca, si potranno attribuire certificati genealogici basandosi esclusivamente sul fenotipo, ovvero su ciò che si vede “a occhio”: il che, ovviamente, non garantisce assolutamente ciò che può esserci alle spalle (ricordo ancora una volta che uno dei frutti della “fuitina” di un mio pastore tedesco con una cocker sembrava, “a occhio”, un pastore tedesco purissimo: ma non oso pensare a cosa sarebbe saltato fuori se fosse stato usato in riproduzione).
Sia chiaro: io NON sono e non sarò mai una fanatica dell’ENCI. Ho ripreso la tessera perché sono tornata a lavorare in cinofilia, perché insegno ai corsi ENCI e mi sembrava quantomeno civile ri-associarmi a un Ente per cui effettuo dei lavori… ma continuo a pensare che l’ENCI potrebbe lavorare molto, ma molto, ma molto meglio di quanto non faccia.
Ciononostante, almeno le linee guida dell’ENCI (che sono poi quelle dell’FCI) hanno un senso zootecnico: ed io non avrei proprio nulla in contrario se domani nascesse un Ente alternativo capace di migliorarlo, questo senso zootecnico (per esempio selezionando meglio i propri allevatori ed effettuando controlli severissimi sul loro operato… anziché rinnovare la tessera anche a personaggi condannati per maltrattamento).
Però quello che sta apparendo all’orizzonte, purtroppo, non promette niente di buono: l’unico scopo sembra quello di approfittare della direttiva EU 174\91 (che liberalizza la tenuta di libri genealogici) per attirare come mosche sul miele i proprietari di cani senza pedigree, rilasciando “pezzi di carta” che di zootecnico non possono avere nulla.
L’unica speranza è che il proliferare di iniziative simili ottenga lo stesso effetto della moltiplicazione dei corsi cinofili: alla fine la gente non ci capisce più nulla… e quando prende informazioni, la prima cosa che chiede è se hanno il riconoscimento ENCI.
E’ un vero peccato che il nostro Kennel Club, forte del suo riconoscimento ministeriale (oltre che dei suoi 132 anni di vita), a volte non sappia essere all’altezza delle aspettative dei cinofili: però, se le alternative sono queste, God save the ENCI.
Almeno finché “cinofilia” significherà anche “zootecnia” (e davvero non vedo che altro potrebbe significare).
Sono un amatore del pastore belga, tutti i miei cani hanno avuto il pedigree targato enci. Riguardo alla nascita di nuove associazioni cinofile che autorizzano il rilascio di un pedigree non vedo cosa ci sia di male. Sapete quanti cani con pedigree Enci ci sono in giro che di fatto del pastore belga hanno poco o niente? Tantissimi! Spero che queste nuove associazioni lavorino in buona fede e di concorrere nell’interesse di salvaguardare le razze cosa che per mia esperienza l’enci non a saputo fare.
Per Laura pet-therapist :Beh, che io sappia durano mesi perchè si svolgono nel week end. Io parlo della pratica, corsi da 180 ore di cui solo 50 di pratica, a me non sembra sensato, io prima facevo addestramento cavalli, altro che 50 ore di pratica ci sono volute! Ad ogni modo ognuno imposta la propria filosofia dell’apprendimento come gli pare, non mi interessa giudicare le persone o le loro scelte, faccio una riflessione su come il tutto è gestito dagli enti. Io faccio 3 giorni di pratica a settimana, in più partecipo a vari progetti gestiti dal centro, questo mi sembra un buon training
Secondo il mio parere, uno dei problemi più grandi derivato dalla moltiplicazione delle scuole cinofile è che i (già pochi) proprietari che si affacciano in questo settore si sentono completamente spaesati, si affidano ad un corso che (sulla carta) sembra promettente e poi non vedono mai risultati. La conseguenza è che pensano che la colpa sia solo loro o, in alcuni casi, dei cani, facendo così allontanare quelle poche persone che, invece, potrebbero iniziare a promuovere l’educazione cinofila..
Lorenza
Sa signora Valeria cosa vorrei che facesse L’ENCI se avesse onestà intellettuale oltre che concreta? Dovrebbe ogni tanto fare un po di test DNA. Mi sa che si scoprirebbero un bel po di meticci, un bel po di figli della porta accanto. E magari qualche patologia non dichiarata. E poi se veramente ci fosse onestà intellettuale non si dovrebbero vendere cani senza pedigree ( esiste una legge europea in proposito) che ne hanno invece diritto. Si sa non tutte le ciambelle riescono col buco, ma in Italia pare che la perfezione sia un dono universale degli iscritti enci. Sembra che nascendo da due bellissimi i figli siano per forza bellissimi sempre. C’è qualcosa che non va se si sente la necessità di giustizia. O no?
Mi sfugge come possa fare giustizia il pedigree allianz…. L’enci ha un regolamento e dovrebbe sicuramente farlo rispettare con più attenzione, togliendo la tessera a chi non si comporta in modo etico, ma le leggi sul fatto che è illegale vendere cani senza pedigree non l’ha promulgata l’enci e l’enci non può sanzionare chi lo fa. L’enci non può dire ne’ al negoziante (leggi importatore dall’est) ne’ alla Sciuramaria di turno che ha fatto fare una bella cucciolata alla sua cagnolina ma non ha chiesto i pedigree (vuoi perché non le interessavano, vuoi perché i genitori della cucciolata non ce l’hanno, anche se di razza (simil razza, al massimo, se non ce l’hanno) che non devono vendere i cuccioli. Anche perché di sicuro non sono nemmeno soci Enci. L’enci ha l’obbligo di fare cultura cinofila in modo migliore e più capillare di come sta facendo adesso ma se io sono andata a comprare il cucciolo dal cagnaro di turno, dal negoziante o dal mio vicino, perché così ho fatto la furbata e ho il cane di razza in offerta, e poi scopro che senza il pedigree non e’ considerato tale perché, mettitela via, non puoi dimostrare a posteriori chi sono i genitori e quindi se è davvero di razza o solo molto somigliante, e quindi non posso portarlo alle expo se non nella sezione meticci e non posso fare cucciolate con pedigree, beh, questo e’ un problema mio, e non è con questi certificati dell’allianz otterrò giustizia, anzi farò solo più danni, perché se ho tirato al risparmio sul pedigree voglio vedere se mi pongo il problema delle malattie genetiche prima di far riprodurre il mio cane. Giustizia me la posso fare solo io, rendendomi conto di aver fatto la cazzata, avvicinandomi con un po’ più di umiltà al mondo della vera cinofilia, imparando cos’è davvero e a cosa serve veramente un pedigree, e facendomi un po’ di cultura per evitare di rifare la stessa cazzata in futuro. Io non giudico chi compra il cane dal cagnaro o addirittura in negozio e poi si accorge di quello che comporta in fatto di salute e benessere sia del cane sia suo, perché da neofiti tutti abbiamo fatto cavolate più o meno grandi, ma non li giudico solo se, quando si scontrano con la dura realtà, si rendono conto che la cazzata l’hanno fatta prima di tutto loro, si impegnano a farsi un po’ di cultura, e fanno in modo di non ripetere l’errore e magari cercano di trasmettere ciò che hanno capito anche ad altri neofiti. Se invece, dopo aver fatto la cavolate, pretendono pure di essere delle vittime alle quali deve essere riconosciuto qualcosa a cui non hanno diritto e hanno l’arroganza di dire che il problema e’ l’enci e si aggrappano ad una truffa ancora più grande come possono esserlo i pedigree allianz per poter, a dispetto della realtà, avere ancora ragione, beh, oltre ad esserle pirla siete pure recidivi e perseveranti nella vostra ottusità, e allora vi sta bene continuare a sbattere il naso contro muri di cemento armato. Peccato che a rimetterci siano però soprattutto i vostri cani. Per inciso, per i cani selezionati, ossia che superano le prove morfologiche e di lavoro (se previste) che ne attestano l’idoneità alla riproduzione, la registrazione del DNA e’ già obbligatoria, come e’ obbligatorio testarli per le malattie congenite riconosciute per le varie razza. Certo, questo punto e’ migliorabile, nel senso che in alcune razze alcune patologie importanti non hanno ancora obbligo di essere testate, ma il concetto c’è ed e’ applicato. Da migliorare sicuramente ma è applicato. Non mi risulta, invece, che l’allianz richiesta tutto questo…
Qunto può costare addestrare un cucciolo volpino ?
Leggo l’articolo ed ecco che cosa mi ritrovo su facebook 10 minuti dopo!!
Leggo l’articolo ed ecco che cosa mi ritrovo su facebook 10 minuti dopo!!
Comunque il Club Italiano Cani di Razza ha la stessa matrice dell’Alianz, scrivono le stesse identiche cose e oggi il link alla loro pagina fb è stato rimosso dalla mia e da altre bacheche. Il link è questo:
https://www.facebook.com/ItalianClubBreedDogs?fref=ts
io non ho capito cosa è questa Allianz? l’argomento non mi appassiona per niente ( mi fa anche ridere ).. ma trovo assurdo che qualcuno pensi di operare fuori dall’enci, l’unico ente ufficiale della cinofilia.
A proposito di corsi; sul sito dell’ENCI ho trovato al seguente link (http://www.enci.it/masterallevatore/) la seconda edizione 2014/2015 per conseguire il Master per allevatore cinofilo. Iniziativa interessante, altamente istruttiva e qualificante visti gli argomenti trattati nei 3 moduli formativi del programma medesimo. Quello che mi sfugge però negli Obiettivi e Norme inseriti nel volantino informativo, sono i criteri di adesione “ …ma tutti possono partecipare…”. Cioè anche una come la sottoscritta potrebbe conseguire un master certificato con relativo diploma? E’ sufficiente pagare la quota di iscrizione per fregiarsi di tale titolo? E’ vero che vi sono indirizzi info, ma sarei invece curiosa di sapere se altri si sono posti i miei stessi dubbi. Grazie.
A me pare piuttosto logico che la formazione si faccia prima di cominciare una qualsiasi attività. Penso sia un corso base per futuri allevatori con alcune nozioni di aggiornamento utili anche ad allevatori più esperti. I docenti sono tutti cultori delle loro materie e questo dovrebbe essere garanzia di serietà. Semmai mi chiedo cosa si possa imparare di altamente tecnico in soli tre week end. Quando penso ai master, penso a qualcosa di molto specialistico; invece penso che non sia così specialistico. Se devo dare un giudizio, lo scopo reale mi sembra più rilasciare una cosa “cartacea” per avere più credibilità davanti alle persone. Ma questo pezzo di carta non è sinonimo di effettiva preparazione di alto livello. I corsi di livello universitario ( taeec ) offrono una didattica in eccesso per fare l’allevatore di pelosi; per cui posso anche capire che l’enci abbia ideato un “master” di questo tipo. Tra i due, Stato ed Enci, penso che sia l’enci a capire meglio le esigenze degli allevatori, e in questo senso si è mossa.
Tommaso mi era sembrato di capire dall’illustrazione che ne fanno, che non fosse un corsetto ma un qualcosina di più…. Ma se come dici, l’ENCI ha più competenza nelle esigenze degli allevatori, si è mossa nel rilasciare una cosa “cartacea” alias Master!!!!! ai suoi adepti? Ma la stessa cosa “cartacea” la rilascerà anche a me che non sono una loro discepola?
Se sei socia Enci, secondo me sì! però vedo che c’è una quota iscrizione anche per i non soci, quindi il corso è aperto sia ai soci che ai non soci. Lo chiamano master ma non sono nemmeno richieste al partecipante ( o raccomandate ) conoscenze propedeutiche in scienze naturali. A me sembra un corsetto, di buono c’è che i docenti sono liberi professionisti, qualcuno con cattedre a tempo nelle università.. di pessimo c’è che in 16 ore circa per week end si può insegnare ben poco. 45 minuti su un argomento, poi si passa ad altro. L’istruzione non si fa a colpi di slide. Il costo: è un bell’investimento in termini di denaro ma non in termini di tempo e studio. 3 week end, et voilà, ho l’attestato. Serve per accreditarsi meglio ( come funziona in Italia ) ma a mio parere c’è più necessità di sapere che di sembrare colti ed istruiti.. Allevatori esperti ed attivi non ce li vedo potenzialmente interessati a questo master: sia per mancanza di tempo che per reali esigenze di selezione. Tutto sommato hanno il loro veterinario di fiducia e tanto basta. I destinatari sono altri: allevatori senza arte né parte o alle prime armi.
L’allevamento canino non si può condensare in tre week end. E’ l’aspetto che più mi lascia …O_O! Mi sembra un buon compromesso per far cassa, da un lato, e dare attestati in breve tempo, dall’altro. Come vuole oggi il mercato. E tutti son contenti. Il giorno dopo si apre l’allevamento come succede per i campi di addestramento. Come per i corsi di addestramento, io non mi sentirei allevatore dopo aver frequentato il corso super compatto. Sicuramente si impara qualcosa ma da qui ad avere strumenti per fare l’allevatore, ce ne corre. Poi c’è il discorso razze. Ogni razza è un mondo a sé ed ha le sue problematiche. Troverei più utile un convegno sulla razza che si vorrebbe allevare.
Tommaso mi hai dato una risposta veramente sensata e realistica. Mi meraviglio anche su coloro che ci hanno messo la faccia ma preferisco stendere un velo pietoso…..
Come avrai capito non avevo nessuna intenzione di partecipare a quei corsi, volevo solo sollevare una presa di coscienza sulla realtà degli obiettivi dell’ente; cioè far cassa e contribuire ad alimentare anzichè reprimere il mercato dei cialtroni dei cani di razza….
Grazie di avermi risposto.
Sante parole!
Sono d’accordo su tutto, ma aggiungo che in merito all’educazione cinofila, l’ENCI non fa per niente scuola, anzi, è stato per me una grossa delusione ancora una volta. Il loro corso per “educatori cinofili” dura ben 3 week-end e poi ti rilasciano l’attestato, beh, io mi sono rifiutata di farlo, ed ho invece scelto di fare il mio tirocinio in un posto dove non c’è termine per il mio imparare, non c’è una scadenza a breve termine ma andrò avanti finché non sarò pronta, questa è serietà, sinceramente non m’interessa avere l’attestato dell’ENCI, che in tre week-end ti dichiara addestratore cinofilo,che se non hai un cane tuo, te ne danno uno loro…insomma, anche se uno non ha mai avuto un cane in vita sua, in tre week-end diventa un addestratore, bell’esempio!
Ciao,
ioi ho frequentato un corso per addestratori cinofili riconosciuto dall’ENCI ma non è durato tre fine settimana bensì 4 mesi con tanto di esame teorico e pratico. Se vai sul sito dell’ENCI dovresti trovare una sezione in cui vengono segnalati, divisi per zona, i centri che tengono corsi riconosciuti con tanto di diploma finale se viene superato l’esame (e non tutti lo passano).
infatti,tanti sono gli addestratori che,ho visto Cani che solitamente dotati di temperamento carattere,personalità essere larve di imprecisate specie
Da quando la piccoletta ha iniziato ad essere più tranquilla con gli altri cani, e da quando lo splendido comune ha chiuso l’ ingresso dell’ unico parco ai cani (con la scusa che lo rovinano, poi ci autorizzano per tutta l’ estate feste mangerecce che si può immaginare come lasciano l’ oramai ex prato), abbiamo iniziato a portare le puzzole alle mostre amatoriali per farla socializzare ed abituare agli altri cani, ed a parte l’ ambiente tutt’ altro che amatoriale (già li si scannano in una maniera allucinante), ma la cosa che mi ha più colpito è quanto questa allianz canine abbia fatto piede, e quanti proprietari, perdonatemi la durezza, totali idioti abbiano fatto richiesta per avere l’ ufficialità di razza, a volte con risultati francamente imbarazzanti (uno pseudopastore tedesco grosso la metà dello standard) o con l’ applicazione di razze rarissime mai vista in italia.
Putroppo concordo con juliet, la verità sta sempre li, queste cose fioccano perchè la gente ahime ci va appresso con tutto il rimorchio.
scusate gli orrori di scrittura, l’ ho fatto a più riprese^^.
Mostre amatoriali? Ho partecipato ad una ed e’ stata una delusion totale….
Anch’io ho fatto qualche mostra amatoriale, quelle che organizzano durante le fiere di paese, ma a presiederle c’era sempre un giudice Enci. In quelle a cui avete partecipato voi ammetteva anche i cani di pseudo razza con il falso pedigree dell’allianz? Perché, diciamolo chiaramente, i pedigree allianz sono veri come i diplomi che vendono nei negozi di regali e carabattole! E comunque, finché non ci sarà cultura cinofila vera e diffusa, la maggior parte della gente continuerà a pensare che il pedigree sia solo un pezzo di carta che “fa figo” e nulla più.
No, in quella dove sono stato io bastava direche il prorio cane era di razza; e loro si fidavano… Ma se volete ridere provo a scriverne un resoconto e lo mando a Valeria
Si Eros io ci terrei al tuo resoconto perchè riderci su prima può evitare a molti di piangersi su dopo.
E’ quello il bello, erano nella sezione meticci perché non gli avevano passato il cane di razza, ma continuavano a sostenere che fosse di razza perché riconosciuto da quelli li.
Una ha anche minacciato il giudice di denuncia, quello gli ha dato le generalità e detto pure di proseguire, ammetto di aver carognamente applaudito all gesto ^^.
Fortunatamente i cani se ne fregavano delle beghe e continuavano allegramente a giocare e farsi i fattacci loro.
Poi in Italia per le razze poco comuni il RSR e’ aperto; quindi basta far esaminare il proprio cane da un giudice Enci per avere l’ iscrizione come capostipite (sempre che il cane sia di quella razza). Solo che la gente per paura di sentirsi dire che il cane non e’ di razza non lo fa. Per esempio Balrog e’ iscritto al RSR messicano perche io ho avuto il “coraggio” di farci giudicare.
Questa della tipa che minaccia il giudice perché se ne stracatafotte del pedigree allianz avrei voluto vederla anch’io. Speriamo che, andando a sbattere a muso duro contro la reale inutilità (per non dire dannosità) di questi falsi pedigree, la gente che si è fiondata in massa a prenderli cominci ad usare un po’ di buonsenso. Anche se è più probabile che rimarranno convinti di avere in mano un pedigree reale e valido e che l’Enci e’ l’ennesimo caso di casta italiana chiusa che vuole solo tutelare i suoi diritti e i suoi soci (che in alcuni casi e’ vero, ma in questa situazione il giudice ha semplicemente fatto il suo lavoro, ossia esprimere un valore zootecnico e tutelare e rispettare il lavoro dei soggetti che stavano partecipando all’esposizione).
Io devo essere davvero stupido!!! Questi mi darebbero un pedigree e io invece di rivolgermi a loro che ho fatto? Me ne sono andato alla FCM a farmi dare un semplice certificato di tipicita; e ora Balrog e’ iscritto al RSR imvece di avere il suo bel pedigree da incorniciare… E per il pedigree mi tocca aspettare 4 generazioni di discendenti in standard. Perche sono stato piu cinotecnico che “furbo”??? Perche???
Ma…Io posso farti una domanda? Come funziona questa cosa del certificato di tipicità di cui parli?
Mi hai incuriosita..
Cioè…Se non erro, tu hai un…Mastino spagnolo, mi pare…
Ma se già sai che il tuo cane appartiene ad una determinata razza, perchè ti sei fatto dare un certificato di tipicità?
(Non è una critica ne niente, eh..XD Sono solo ignorante & curiosa, perchè non ho capito come funziona sta cosa..)
..O nel senso che il tuo cane è nato da due mastini spagnoli, sani e tutto, solo che non ha il pedigree per ragioni? Ed in questo caso, come fai ad aspettare quattro generazioni per avere un pedigree, se appunto non hai un pedigree?
Cioè…Come fai? ..Mi sto autoincasinando, temo.. XD
Il certificato di tipicita e’ per i capostipite. Balrog e’ figlio di due cani da lavoro, io ho visto la madre e anche lei sembra un mastino spagnolo; pero non ne possiamo essere sicuri perche non ha un pedigree.
Alcuni paesi hanno il RSR per i capostipiti aperto solo per alcun razze (per esempio l’ Italia) mentre altri lo hanno aperto per tutte (come il Mexico). E alcuni paesi rilasciano il riconosciento tramite partecipazione ad expo mentre altri mediante controllo nella sede della federazione cinofila.
Quindi se uno ha un cane che “sembra” appartenere ad una determinata razza puo andare a chiedere di controllarlo, e in caso in cui “superasse” il controllo verrebbe iscritto nell’ apposito registro appunto come caposipite. E i suoi cuccioli (quelli in standard) avrebbero il CT di seconda generazione i nipoti (sempre quelli in standard e figli di genitori in standard) il CT di terza generazione. Fino ad arrivare al momento in cui si ha l’ aderenza allo standard per abastanza generazioni da poter emettere un pedigree per i bisnipoti del cane di partenza. E in questo pedigree Balrog apparirebbe tra i bisnonni (o trisnonni, ora non ricordo il numero di generazioni). E se non avesse mai cuccioli in standard rimarrebbe nei registri come capostipite senza discendenza. Insomma ci vogliono varie generazioni in standard per poter emettere un pedigree, ma existe un documento “alternatvo” per i capostipite, che e’ utile soprattutto per le razze poco diffuse. Ovviamente ho semplificato vari passaggi, ma credo che il concetto posa essere chiaro…
E sul punto “se già sai che il tuo cane appartiene ad una determinata razza, perchè ti sei fatto dare un certificato di tipicità?”
Balrog non ha il pedigree, a me sembra un mastino spagnolo, anche la madre mi sembrava un mastino spagnolo, ho preso lo standard del mastino spagnolo e lo rispettava (almno secondo il mio parere, ma non sono un esperto). A quel punto avrei potuto fare com tanti che definiscno il loro cane come appartenente alla razza xyz solo perche glielo ha detto il negociante/veterinario/vicino/cuggino… oppure andare in federazione a farlo valutare da un esperto che se lo avesse trovato aderente allo standard lo avrebbe iscritto al RSR. In modo da avere un documento che confermi la sua appartenenza a tale razza.
Capito. Sei stato chiarissimo.
Mi sfuggiva la cosa delle generazioni. (Siccome in teoria, un cane senza pedigree, anche se nato da due cani di razza x -anch’essi senza pedigree-, non si potrebbe definire di razza ecc..E di conseguenza non dovrebbe avere cuccioli definibili “di razza”.)
Ora ho capito il motivo. di tutto XD
E..Sì di nuovo. Sei stato solo più “accurato” e hai deciso di far valutare il cane da degli esperti. La mia non voleva essere una critica, eh..Hai fatto benissimo.
E’ solo che mi stavo confondendo tantissimo. XD
Grazie per la spiegazione!
non funzina il link del mirabolante corso da 49 euro 😛 Non che mi interessi particolarmente eheh
Non e’ possibile! Io lo volevo fare; ho una macchia sul muro e volevo quel diploma per coprirla. Anche perche mi sarebbe costato meno che chiamare un imbianchino…
Quello che non capisco è cosa dovrebbe farsene una persona di un “pedigree” rilasciato da questi nuovi enti. Non ha alcun senso, se non, forse, il fatto di potersi vantare di avere il cane “di razza”… “Certo, è un bracco del Kirgiuckistan purissimo”…
Poi, chissenefrega delle malattie genetiche, del carattere e delle attitudini, dei caratteri fissati da secoli, se non da millenni, di paziente ed attenta selezione.
Chissenefrega del fatto che il cane possa essere un buon riproduttore, con una buona struttura che gli permette di svolgere al meglio il lavoro per il quale è stato selezionato.
L’amara verità è che siamo ancora all’età della pietra, in cui la gente pensa che si prenda un cane di razza solo perché “fa figo”, o che invece, all’estremo opposto, “un amico non si compra”… Salvo scatafiondarsi sui cuccioli dell’Est per avere il cane di razza gratis 🙁
siete proprio degli sfigati a scrivere ste robe ma andate a lavorare, frustrati …………………………………
state sempre li a buttare m………… sugli altri ma le vostre vite fanno davvero cosi schifo…..
Alura… a fronte di questo illuminato commento, sorgono alcune ipotesi: a) sei un semplice troll da strapazzo, e allora chissenefrega; b) sei uno che mangia soldi con (a scelta) corsi per educatori, libri e affini… e allora magari potresti motivare la tua ira funesta, anziché consumarti le dita in insulti inutili.
Però ho idea che l’ipotesi giusta sia la a) 🙂