di DANIELA – Mentre scrivo piango, piango e non riesco a fermare le lacrime. Piango per l’ ennesimo cane morto che si poteva salvare. E non parlo di un cane ucciso da qualche sadico, di un cane in mezzo alla strada.
Parlo di Tobi, uno yorky che stava nel bel giardino di una villetta, morto per l’ incuria e il menefreghismo del suo padrone, che ha fatto prima a farlo morire di stenti nel suo bel giardino – chissà, forse si era stancato di avere un cane – che ad abbandonarlo.
Tobi è morto solo, nell’indifferenza di tutti, sì, di tutti noi che lo vedevamo rannicchiato davanti alla porta di casa a cercare un po’ di calore, rannicchiato per ripararsi dalla pioggia, dal gelo, dalla neve e dall’afa estiva. Sempre li. Giorno e notte, in ogni stagione. Solo.
Tobi è morto cercando una carezza da chi passava davanti al suo cancello.
Tobi è morto solo, nell’indifferenza di chi ha ignorato i suoi occhi che chiedevano aiuto.
Tobi è morto anche per colpa mia. Che ho aspettato a denunciare alla polizia.
Se avessi denunciato prima, forse Tobi avrebbe saputo cosa fosse un po’ d’amore.
Ho sbagliato a dare ascolto a chi mi diceva che sono io l’esagerata con i miei cani, che Tobi stava benissimo, viveva in cortile, mangiava ogni tanto… insomma faceva il cane.
No, cazzo. Un cane non può vivere così.
In quella situazione qualcosa non andava. Non ero esagerata, avevo visto giusto.
Tobi è morto a nove anni di polmonite, non era nutrito da almeno un mese, era disidratato e con un infezione che lo mangiava da dentro.
Tobi è morto per colpa mia.
Non bastava che gli portassi il cibo, dovevo portarlo via da quella casa. Non dovevo ascoltare chi mi diceva che un cane che vive cosi sta bene.
Lo sapevo. Dovevo avere fiducia nelle forze dell’ordine e denunciare. Prima. Molto prima.
Ho denunciato una fredda mattina di dicembre, cominciava a nevicare.
Tobi, uno scricciolo, si è rifugiato sotto la mia mano, tra le sbarre, porevo contargli le ossa.
Al campanello nessuno ha risposto, ho chiamato la polizia e sì, sono intervenuti, hanno portato via Tobi. Cure urgenti. Ma ormai era troppo tardi.
Tobi è morto di stenti in un bel giardino col prato all’ inglese.
Tobi è morto e forse l’ unico gesto d’amore lo ha ricevuto solo prima di chiudere gli occhi per sempre. Con questo voglio solo dirvi: siate testardi, denunciate, segnalate alla polizia, rompete le scatole, anche se avete solo un dubbio che un cane sia maltrattato, qualcuno che vi ascolterà lo troverete, fatelo per tutti i Tobi di questo mondo.
Io ringrazio la Polizia Municipale della mia città, perché si è data da fare e mi ha ascoltato.
Ringrazio loro e rimprovero me, Tobi poteva salvarsi.
E ora piango perché non riesco a dimenticare il suo corpicino che cercava di scaldarsi nella mia mano e i suoi occhi che elemosinavano un briciolo di compassione.
Cani abbandonati? Denunciate!

se va in porto l’idea della depenalizzazione dei reati “fatui” cioè non importanti, i proprietari che hanno lasciato morire di fame e malattia il loro cane se la caveranno beatamente!
adesso il nostro “cantastorie” sostiene di aver fermato la proposta di legge ma chissà come mai io non ci credo!
Un pochina di consolazione all’idea che chi di dovere sia intervenuto. Mi è capitato proprio poco fa di segnalare un cane abbandonato e ferito lungo la strada, accasciato per il freddo, la fame e la stanchezza sul ciglio della strada. Ho impiegato 45 minuti di scarica barile telefonici a tutti i numeri utili prima che polizia municipale del luogo mi sbattesse in faccia un simpatico ” O lega il cane o non veniamo perché sarebbe uno spreco di soldi” (e parliamo di un maremmano randagio, non proprio il tipo di cane che da perfetta estranea desideri provare a catturare a mani nude)… quando dopo un’accesa discussione e un’altra ora di attesa hanno mandato un responsabile il tizio si è limitato a farlo palesemente scappare a gesti e a dirmi di andare a casa perché non poteva far nulla… non mi abituerò mai all’indifferenza umana…
Sarà perché ho avuto anche io una piccola yorkina, sarà che la situazione raccontata nell’articolo è dura, ma sto piangendo anche io come chi ha scritto 🙁 sono curiosa di sapere cosa ne dice il padrone, ma in fondo non voglio nemmeno sapere cosa abbia da dire; dirò io invece una cosa forte, certamente apparirà esagerata, ma io vorrei la pena capitale per gente che commette queste cose.
I sensi di colpa dovrebbe averli il proprietario, chiamare prima i vigili probabilmente non sarrebbe servito perchè non avrebbero trovato evidenti segnali di malessere. che profonda tristezza.
chissà quanti cani vengono lasciati in giardino o peggio ancora in veranda o peggio ancora tenuti alla catena. Le autorità non fanno un bel niente, i vigili chiamati da me personalmente in diverse occasioni non vengono !!! Da poco ho trovato un cane per strada aveva il microchip, li chiamo e mi rispondono che loro non avevano i mezzi di lasciarlo li o se no di farmi carico io e portarlo all’anagrafe canina, cosa che poi ho fatto e il cane è tornato al proprietario, se l’avessi lasciato in strada l’avrebbero quasi sicuramente investito o chissà che fine avrebbe fatto. Queste sono le forze dell’ordine italiane. I vigili urbani potrebbero pure levarli tutti tanto non servono a niente. Quel cane non doveva morire
Io non credo nell’esistenza di un Paradiso o di un inferno (…quando leggo queste cose mi vengono dei dubbi sul secondo…); però…sono fiduciosa nella teoria della reincarnazione. E allora…beh, avete capito.
Non fartene una colpa, l’unica responsabilità va all’umano (“umano”??) del povero Tobi.
Cavolo, uno yorky… non che se fosse stato un altro cane sarebbe stato diverso, però un piccoletto così al freddo e al gelo in una villa col prato all’inglese… mi si è stretto il cuore. Chissà cosa prova il proprietario mentre Valeria si danna per i sensi di colpa… probabilmente farà spallucce e tutto sommato sarà contento di avere un problema in meno. Che poi… ma quanto mai potrà dare da fare un cagnolino così piccolo da non volersene prendere cura???
Ops, ho riletto l’articolo a distanza di giorni e mi sono accorta che non l’ha scritto Valeria ma una certa Daniela… chiedo scusa, il senso del mio intervento comunque non cambia…
Grazie per questo articolo.. mi ha fatto piangere.
Grazie perché credo che la tua testimonianza possa dar la forza a qualcuno di denunciare. Ma ti prego, non incolparti. Non è colpa tua.
Grazie,grazie di cuore.Solo che non riesco a non pensare che potevo salvarlo..