di VALERIA ROSSI – Quando non sappiamo più cosa inventarci per costruire guerre tra poveri, ecco che ci dedichiamo con tutta l’enfasi possibile al benaltrismo, ovvero a tentare di attaccare un’argomentazione sostenendo che i “veri problemi son ben altri”.
E va bene, ci può stare. A volte mi ci dedico io stessa, per esempio quando dico che la stragrande maggioranza dei proprietari di cani non ha la più pallida idea di cosa significhi avere un cane, e invece di diffondere un po’ di sana cultura generale noi cinofili stiamo a scannarci su collare o pettorina.
Credo che nessuno riesca ad essere davvero esente da benaltrismo, in cinofilia come in qualsiasi altro settore della vita umana: però… a volte lo si può anche accettare e a volte proprio no.
Un esempio di “volta no” è quello che mi viene suggerito dai commenti di una lettrice, che in due articoli diversi ha paragonato il taglio delle code alla sterilizzazione.
Copincollo testuamente entrambi i commenti:
Quindi un giorno di dolore post operatorio è meglio di un minuto per il taglio della coda a due gg dalla nascita? E se il cane ha una soglia del dolore alta… perchè la coda no e le ovaie e i testicoli si????
La lettrice chiede una risposta, che mi appresto a darle: ma queste stesse argomentazioni si trovano su diversi siti di allevatori favorevoli al taglio (se non delle orecchie, almeno della coda: ma in alcuni casi anche delle orecchie) e in diverse discussioni che vedono protagonisti dei veterinari.
Bene: la mia prima risposta è che paragonare i due interventi è un po’ come chiedersi se sia più buono un piatto di pastasciutta o una webcam.
Perché sono due cose totalmente diverse!
Mentre la sterilizzazione nella cagna è una prevenzione sanitaria contro patologie gravissime e talora mortali (pensiamo solo alla piometra…), il taglio delle orecchie ha scopo esclusivamente estetico (la favoletta della prevenzione delle otiti, che io stessa mi sono bevuta a lungo, è stata totalmente smentita dalla scienza e dai fatti).
Quello della coda viene ancora giustificato dal fatto che i cani da caccia potrebbero ferirsela infilandosi tra rami, rovi eccetera, o addirittura “sbattendola” contro i muri dei box o perfino dentro casa: ma anche questa è una leggenda metropolitana, perchè i veterinari sono concordi nel dire che di code ferite durante l’attività venatoria ne hanno viste (se ne hanno viste) in numero assolutamente esiguo (niente di paragonabile, per esempio, alle ferite procurate dai cinghiali… tipico caso di “benessere dei cani a orologeria”, come direbbero i politici). Quanto ai cani che sbattono la coda nel box, se succede è evidente che vivono in box troppo piccoli (quand’è che si faranno veri controlli sugli spazi vitali concessi ai cani da caccia? Ah, già! Forse quando le lobby dei cacciatori e dei venditori di armi non saranno più così potenti…); che poi si feriscano scodinzolando dentro casa, proprio non riesco a mandarla giù.
Ho avuto decine e decine di cani, a pelo lungo, corto o raso, tutti con la coda tranne due (una boxer e un dobermann, nati in tempi in cui era impensabile trovare un cucciolo non amputato), tutti vissuti in case che andavano dal mediamente grande al vero e proprio buco (una in particolare la chiamavamo “il loculo”, da tanto spaziosa che era…), e MAI mi è successo che un cane si ferisse dando codate ai muri.
Ho parlato di sterilizzazione della femmina, e non di castrazione del maschio, non solo perché è la prima ad essere più attaccata dai benaltristi, ma anche perché sulla necessità del secondo nutro io stessa seri dubbi. Infatti i più recenti studi hanno dimostrato che l’efficacia preventiva è sicuramente rilevante nei cani maturi/anziani (dopo i 6 anni, all’incirca), mentre la castrazione precoce sembrerebbe addirittura avere un effetto peggiorativo sull’incidenza di alcune patologie (per esempio, cancro alla prostata e osteosarcomi).
Sono personalmente contraria (il che non significa che io abbia in tasca la Verità Infusa: è un mio parere) anche alla castrazione utilizzata come rimedio ai problemi comportamentali (che quasi sempre rimangono immutati, a meno che non siano proprio strettamente legati alla sessualità); e in entrambi i sessi sarei (condizionale) contraria anche alla castrazione di maschi e femmine per evitare le gravidanze indesiderate, visto che basterebbe tenere i cani sotto controllo.
Il condizionale, purtroppo, è d’obbligo perché i fatti dimostrano che la gente NON tiene i cani sotto controllo e quindi di cucciolate ad capocchiam ne nascono in quantità industriali, riempiendo i canili.
Eticamente mi infastidisce che per arginare l’imbecillità umana si debbano colpire i cani… ma nel caso delle femmine, lo ripeto, il fattore “prevenzione sanitaria” è di tale rilievo che la mia etica torna a sentirsi in pace con se stessa.
Qualcuno obietta: “Tutte sciocchezze!
Basta controllare periodicamente le cagne, dopodiché si interviene solo quando è necessario”.
Cioè?!? Interveniamo quando la cagna ha già il cancro, o quando è già in setticemia?
Vista l’incidenza davvero altissima di tumori alla mammella e di piometre nelle cagne intere (queste patologie sono legate all’azione degli estrogeni che, per dirla in modo non troppo scientifico ma comprensibile, “girano a vuoto” nelle femmine che non vengono accoppiate), trovo veramente rischiosissimo non sterilizzare le cagne non adibite alla riproduzione.
Sì, certo, è vero che l’intervento è piuttosto invasivo (molto meno se ci limita ad eliminare le sole ovaie anziché togliere anche l’utero, che intanto si atrofizza da solo in mancanza delle ovaie: quindi, sempre parere personale, preferisco di gran lunga l’ovariectomia all’ ovario-isterectomia): ma se lo si effettua su una cagna sana, giovane e in buone condizioni di forma si tratta di un intervento di routine, con rarissime complicazioni e con un post-operatorio di lievissima entità.
Ben diverso il caso in cui si debba intervenire (magari d’urgenza) su un caso di piometra. Qui l’asportazione dell’utero diventa indispensabile, lo stato generale della cagna è seriamente compromesso (anche perché di solito la piometra diventa sintomatica solo quando si è a un passo dalla morte!), il post- operatorio è più lungo e complesso… e così via.
“Eh, però mica siamo così sicuri che le venga!” – ribattono i detrattori della sterilizzazione.
No, sicuri al 100% non lo siamo: ma purtroppo c’è un 60% di probabilità, almeno nelle cagne intere sopra gli 8 anni. Secondo alcuni vet può arrivare al 66%.
Dunque, mancata sterilizzazione in una cagna che non si riproduce = altissimo rischio di una patologia potenzialmente mortale.
A questo punto gli antibiotici, gli antidolorifici e lo stesso dolore (che direi moderato nella maggior parte dei casi: tutte le mie cagne, a due giorni dall’intervento, erano le stesse di prima. Alcune femmine sembrano molto più sofferenti di quanto non siano, solo perché hanno capito che facendo la faccia infelice raccattano overdose di coccole e di attenzioni…) per me valgono la candela.
Invece… mancato taglio della coda, uguale nessunissimo rischio. E anche prendendo per buona la storia del cane che sbatte la coda nei muri, avremmo sempre un rischio mortale contro quello di una sbucciatura.
Il caso delle orecchie neppure lo prendo in considerazione, visto che nessuno si è mai spinto al punto di dire che il suo cane sbatte pure quelle nei muri. L’unico vero rischio è quello di avere il cane con la “faccia più pacioccona e meno cattiva”, cosa che irrita moltissimo certi allevatori e proprietari (mentre a me fa venir voglia di morderli).
Ecco perché mettere a confronto i due (o i tre) interventi, se parliamo di prevenzione sanitaria, mi pare sensato come paragonare la pastasciutta alla webcam.
Se invece parliamo solo di lotta al randagismo, o di teoriche (molto teoriche) terapie comportamentali che comprendano la castrazione… allora sono la prima, ripeto, a sollevare dubbi. Ma almeno nel caso della cagna, l’importanza della prevenzione sanitaria è talmente predominante che tutto il resto passa in secondo piano.
Infine, a proposito del taglio della coda che secondo la nostra amica commentatrice causa “un minuto di dolore”, copincollo qui le conclusioni della relazione del Centro di referenza nazionale per il benessere animale (Istituto zooprofilattico sperimentale della Lombardia e dell’Emilia-Romagna):
➢ Causa il dolore acuto ai cuccioli ed si suppone in grado di causare dolore a lungo termine dovuto all’attività patologica del nervo come conseguenza del danno tissutale e sviluppo di neuroma
➢ I Cani neonati, come con altri giovani mammiferi, sono probabilmente molto sensibili al dolore e comunque più intensamente degli adulti
➢ Muscoli importanti della regione pelvica e perineale del cane continuano sulla coda e si attaccano alle vertebre della coda. Vi è evidenza che il taglio della coda indebolisce i muscoli in questione nella defecazione e nel mantenimento della resistenza del diaframma pelvico, conducendo al rischio aumentato di incontinenza fecale, di ernia perineale e di incontinenza urinaria nelle femmine
➢ La rimozione della coda priva il cane di mezzi importanti di espressione delle relative intenzioni ed emozioni e può condurre a malintesi sia con l’uomo che altri cani. Il dolore e l’afflizione causati dall’amputazione della coda possono anche compromettere il processo di socializzazione nei cuccioli
➢ La rimozione della coda del cane può ridurre la resistenza del posteriore e compromettere il relativi equilibrio e agilità
➢ Le lesioni della coda sono relativamente rare (per esempio, 4 per 10.000 cani trattati in cliniche) e la prova non indica che i cani con coda mozza abbiano un rischio aumentato di ferita della coda. Non è accettabile amputare la coda di un gran numero di cuccioli per evitare un piccolo numero di lesioni possibili della coda in cani adulti, specialmente se la maggior parte di quelle lesioni possono essere trattate da ambulatori di pronto soccorso
➢ La stragrande maggioranza dei cani tradizionalmente di “working breeds” (razze da lavoro) ora sono mantenuti come animali da compagnia o da mostra, spesso in un ambiente urbano e non sono utilizzati in attività ad alto rischio
➢ All’interno delle varietà di cani da lavoro (Spaniels, Terriers, cani da guardia o da pecore) ci sono contraddizioni notevoli tra razze con coda mozza e con coda 20 / 24 integra.
Il fatto che molte razze da lavoro siano utilizzate con coda integra anche se svolgono le stesse attività di razze con coda amputata suggerisce che il taglio della coda in effetti sia una pratica di natura estetica, di standard di razza e di tradizione piuttosto che per il rischio reale di ferite della coda nel corso dell’attività del cane.
Queste conclusioni sono state tratte da un’equipe di veterinari, non di animalisti. E non mi pare il caso di aggiungere altro.
A Camilla, povera stella, avevano tagliato la sua codina. Per tutta la sua vita l’ho guardata pensando che le avevano fatto un gran torto: al di là dell’estetica, (che comunque dispiace vedere un bel cane rovinato così), è stata privata inutilmente di un importante mezzo di comunicazione.
Poi è arrivata Infinity… Guardarla muoversi con quel bel codino frangiato è un’autentica gioia per gli occhi. Ha un bellissimo portamento, e la coda lo enfatizza molto.
Quando è sdraiata sul pavimento ed è felice si sente il tap tap della coda, quando mi fa le feste appena rientro in casa “bussa” col codino sulla porta, e per me non c’è suono più bello.
Poi lei, da brava cockeressa, scodinzola sempre. E io la guardo e mi chiedo chi mai potrebbe rovinare un cane e trovarlo pure bello, al punto da lanciarsi in assurdi mirror climbing per difendere una tale schifezza.
Anche nella femmina aumentano di gran lunga le probabilità di osteosarcomi e altre patologie se castrata, soprattutto in giovane etá. Inoltre in quelle di taglia grande le probabilità che abbia dell incontinenze sono altine. La tendenza ad ingrassare puó essere controllata se si fa attenzione (cosa che molti non fanno, infatti i castrati spesso sono grassi), ma la perdita di tono muscolare é un dato di fatto, quindi in cani che fanno molta attivitá fisica la castrazione é un azzardo. Diciamo che nel maschio ormai non ci sono piú dubbi che la castrazione, se non in etá avanzata/fatta per motivi medici sia non solo inutile ma pure dannosa. Nella femmina ci sono tanti fattori da considerare, ma ormai si é capito che la castrazione preventiva serve a poco, e anche le femmine dovrebbero essere eventualmente sterilizzate dopo i 6 anni
Io ho sentito voci raccapriccianti sull’amputazione della coda: spero davvero siano racconti splatter inventati e “tramandati” per il solo gusto di spaventare (in poche parole un fai da te con lacci casalinghi..)…
Ho in mente un meticcio simil chihuahua con una specie di moncherino inguardabile, che vive dalle mie parti…
In effetti ogni tanto salta fuori anche qualche Pinscherino così ridotto..chissà…
Mi rincresce essere io a dirtelo ma non è una leggenda metropolitana…..viene stretto un elastico alla coda finché la parte finale va in cancrena e cade da sola….lo stesso metodo viene usato per castrare i vitelli/buoi e maiali, chi ha del bestiame lo sa bene, viene fatto da sempre e (per quanto ne so) lo consigliano anche i vet PER IL BESTIAME……per i cani che sia per cancrena o per taglio secco il secondo giorno di vita mi fa venire la nausea solo il pensiero, visto che viene fatto solo per un capriccio “estetico” …..
Che schifo…(in tutti i sensi)…spero siano punibili (almeno per i cani, per gli altri animali non so se vale la stessa legge) anche questi “proprietari” oltre ai veterinari compiacenti…certo, tanti auguri, lo so che non siamo a Disneyworld….
ho spulciato online per capirne di più (o almeno perchè) su qualche forum “aperto al pubblico” di cacciatori ma non ho avuto il coraggio di leggere le risposte a come procedere con questo fa da te….sembra che qualche utente chieda la ricetta della crostata…mi fa pensare che l’amputazione della coda sia ordinaria amministrazione, in tanti casi…
Per glia altri cani mi sembra folle….io alla mia non faccio avvicinare nessun cane con coda e orecchie tagliate…già sono alle prime armi, figuriamoci senza ste parti cosa posso capire…
p.s. dopo un “messi dopo la seconda vertebra ho smesso di leggere”….
E lo so…..poi ripeto, un discorso è tagliare la coda per estetica (cosa per cui dovrebbero punire senza alcuna esitazione), ma i vet favorevoli di cui parlo sono riferiti alla castrazione……si fa in tutto il mondo, puoi vederlo anche in TV a seconda del documentario….e non sto parlando di terzo mondo ma di Paesi sviluppati ecc…..poi se cerchi sul web troverai centomila opinioni diverse ovviamente….
riguardo alle code io ho una pitbull mix con una coda tipicamente da pitbull (lunga sino al garretto, pelo raso a manico di pompa e nella razza la coda non è mai stata amputata), e mi è capitato + volte che andando a casa dei miei la sbattesse sul termosifone della cucina eccitata dal cibo e se la spellasse facendola sanguiinare e schizzando mezza casa: sono lesioni lievi ma non facilissime da guarire e l’ultima volta non è + ricresciuto il pelo di una parte della punta della coda che ora appare biforcuta!! Ma ciononostante non si può paragonare ciò al vedere ad es boxer non + giovani che senza coda camminano come se avessero una scopa nel sedere (mentre i boxer coduti camminano assai meglio)… una mia amica aveva un alano (altra razza a coda a pelo raso e integra) che sel’è rotta 2 volte sbattendo sui muri di casa, la seconda volta visto che a causa dello scodinzolio non guariva quindi anche se era già anzianotta la hanno dovuta amputare a metà lunghezza circa facendole un epidurale perchè temevano che un’anestesia generale a quell’età l’avrebbe uccisa.. Quindi tali casi capitano (e capiteranno anche a cani di razze a coda amputata soprattutto se a pelo raso), ma appunto sono casi singoli x cui eviterei personalmente di levare a un cane il bilancere x lo + x estetica..anche se trovo assurdo considerare le amputazioni maltrattamento visto che i veri maltrattamenti sono altri; io personalmente avrei tassato pesantemente i cani amputati dopo una certa data (a parte quelli adottati già amputati ad es in canile) e avrei dato penalità a tali cani in expo a prescindere dallo standard di razza poichè un qualcosa di amputati non è visibile dal giudice e quindi può celare difetto..e le tasse x chi vuole comunque tagliare le avrei fatte andare x qualcosa in tutela dei cani. Spesso colpire nel portafoglio fa + che costringere.
Messaggio alla sciura:un cane si taglia la coda sbattendola contro il muro??? stia tranquilla che crolla prima il muro…..certificato al 100%…..
Pensiero personale: paragonare amputazioni varie alla sterilizzazione è come paragonare, che so, rifarsi il naso per capriccio o rifarselo per problemi respiratori. L’unica differenza è che noi siamo liberi di scegliere, i pelosi purtroppo devono subire le nostre scelte, che non sempre sono nel loro interesse….
mi piacerebbe poter leggere gli studi sull’incidenza della piometra in cagne non riproduttive poichè sono sempre alla ricerca di nuove informazioni. Grazie
W orecchie e code integre, non c’è scusa che tenga…
Per la sterilizzazione, concordo appieno per quanto riguarda le motivazioni a sostegno di quella per le femmine escluse dalla riproduzione, mentre per il discorso sulle riserve relative all’utilità nei maschi casco dalle nuvole: pensavo potesse avere valenza preventiva anche per loro per una serie di patologie (come quelle citate nell’articolo benchè in senso inverso), l’avevo sentito dire anche da veterinari, ma evidentemente anni fa i dati a disposizione erano diversi; la ritengo comunque una possibilità da tenere in considerazione nel caso di cani che diventano ingestibili in caso di femmine in calore anche a distanze considerevoli, tendendo alla fuga (proprio ieri parlavo con un signore che ha da poco perso il suo cane perchè è riuscito a scappare nonostante alta recinzione -ha scavato una via di fuga non ho ben capito in che punto nascosto del giardino- ed è stato investito da un camion), o che vanno in frustrazione arrivando a comportamenti autolesionistici o comunque distruttivi sempre per lo stesso motivo (non si può costringere il vicino di casa a sterilizzare la cagna se non vuole, e impedire al maschio di intercettare l’odore quando si è costretti a transitare dallo stesso vialetto non è agevole). Per me il problema non si pone, non ho cani maschi, ma se ne avessi uno non credo escluderei a priori l’opzione “sterilizzazione” senza per questo sentirmi crudele.
Sulla questione della castrazione nei cani maschi sono curiosa: avresti qualche link degli studi citati? È da un po’ che voglio informarmi sull’argomento e mi sembra un’ottima occasione per farlo, solo che ho sempre paura di beccare studi farlocchi causa inesperienza in campo cinofilo/veterinario!
Se le ferite alla coda fossero un rischio reale, beh, Sif sarebbe dal veterinario ogni dieci minuti… Sbatte quel codino d’acciaio sulle scale di marmo, sul legno del divano, sulle sbarre del cancello…finora i più lesionati siamo noi quando ci becca; e fortuna che è “alto” tipo venti centimetri…
ho tenuto boxer e dobermann con coda e orecchie tagliate, ora ho un boxer con coda e erecchie intere, devo dire che è molto, molto più simpatico e vi posso garantire che la coda gli serve per frustarmi come un servo quando giochiamo, la sbatte si in ogni angolo della casa e abita in una casa enorme con un giardino adeguato (1000 mt)
chiaro avessi potuto tagliargliela lo avrei fatto appena acquistato ma ora che lo vedo in salute e vispo più che mai NON lo farei, anzi quella coda invadente mi piace assai
Io invece ho avuto un Dobermann amputato e ora ne ho uno totalmente integro e concordo in pieno con te: il cane appare molto più slanciato e armonioso, mai avuto problemi, l’unica pecca è che le orecchie non stanno molto ferme, si girano spesso, ma questo è solo un problema di selezione che può essere risolto. La coda invece e un gancio perfetto che durante questo natale ha messo in pericolo molte palline dell’albero XD
Pure io XD
Brava Valeria! Adesso sono curioso di leggere la risposta