di VALERIA ROSSI – Avevo detto che saremmo stati “chiusi per ferie” fino alla Befana, a meno che non succedesse qualcosa di cui si dovesse assolutamente parlare. Ed ecco, qualcosa è successo.
Non una cosa bella, purtroppo: una cosa triste, che mi spinge a sedermi davanti alla tastiera anche durante le vacanze di Natale.
Ma non si tratta di maltrattamenti, né di una delle solite (ahimé) brutture umane nei confronti dei cani.
Si è semplicemente spento, tranquillamente e serenamente, un vecchietto.
Anzi, no: “il” Vecchietto, maiuscolo perché questo era proprio il suo nome.
Perché la morte naturale di un cane così anziano dovrebbe spingermi ad interrompere le vacanze?
Be’… spero che questo lo capirete dopo aver letto la sua storia.
Al canile di Avola c’era arrivato già molto avanti con gli anni. Storia precedente, sconosciuta.
Situazione del momento: senza grandi speranze.
Non solo di razza, ma proprio di tipologia indefinita, anziano, un po’ stortignaccolo, decisamente non oberato da un eccesso di bellezza, era uno di quei cani che entrano già con l’etichetta di “inadottabile” appiccicata addosso.
Vista l’età, le volontarie lo chiamarono “Vecchietto”, convinte che non sarebbe vissuto molto a lungo e che il termine naturale della sua vita fosse ormai vicino.
E infatti… da quel giorno sono passati nove anni.
Ieri il Vecchietto, sul Ponte, c’è volato davvero: all’età presunta (molto presunta: ma se i veterinari hanno sbagliato l’hanno fatto quasi certamente per difetto) di diciassette anni. Ne ha “rubati” almeno cinque o sei alle più rosee previsioni, quindi si potrebbe pensare: “vabbe’, dài, che si poteva pretendere di più?”.
Invece avremmo voluto tutti di più.
Anche se sarebbe stato assurdo sperarlo, anche se la natura ha dei limiti, anche se… metteteci tutti gli “anche se” che volete: resta il fatto che il Vecchietto, nella sua lunga permanenza in canile, era diventato molto più di una mascotte. Era un’icona, un’istituzione: e si fatica davvero a credere che se ne sia andato.
Io l’ho conosciuto tre anni fa, la prima volta che sono stata ad Avola: l’ho visto sdraiato in un angolino, un mucchietto di ossa, pelle e (poco) pelo, ed ho pensato “aiuto, questo mi tira le cuoia proprio sotto il naso”.
Invece il Vecchietto, dopo un po’, si è accorto che erano entrati degli umani (ahò, la vista e l’udito non è che fossero proprio più di primo pelo…), ha rizzato le orecchie, ha alzato la testa ed è arrivato di corsa (vabbe’… quasi di corsa) a farci le feste.
Intanto che io pensavo a dove potergli fare una carezza senza romperlo, lui mi saltava addosso e faceva andare il codino a mille all’ora, vivace come un cucciolo.
“Ops, no: sbagliato. Questo non muore mica”, ho pensato allora. E negli anni seguenti ho cominciato a credere che non sarebbe morto mai più.
L’ho creduto vedendolo sempre arzillo e sempre allegro.
L’ho creduto vedendolo all’opera nel suo fondamentale ruolo di educatore: da nove anni a questa parte, infatti, tutti i cuccioli di Avola sono passati tra le sue zampe.
Marco Anselmino, presidente dei Canisciolti, dice che sono stati più di quattrocento.
Dice anche che negli ultimi anni i volontari si erano posti il problema: ce la farà ancora, decrepito com’è, ad occuparsi di cuccioletti tanto scalmanati ed irruenti? Non sarà meglio lasciargli vivere in pace il poco tempo che gli resta?
Ma la risposta arrivava dallo stesso Vecchietto, che del suo ruolo aveva fatto una vera e propria missione: qualsiasi nuovo cucciolo arrivasse al canile, lui era lì pronto a fornire la sua opera.
Li aiutava, insegnava loro come comportarsi, li sgridava quand’era il caso, ma soprattutto li socializzava: molti cuccioli di canile sono timidissimi, ma quando vedevano l’entusiasmo del Vecchietto di fronte agli umani, immancabilmente lo imitavano e venivano anche loro a fare le feste e a prendere coccole.
Se c’era qualche bocconcino in vista, il Vecchietto era in primissima linea: sempre lì a saltellare su due zampe (stortignaccole o meno), con la faccia da mortodefame, a mendicare proprio come un cucciolotto.
Poi magari tornava su quattro zampe e… pant, pant… gli ci voleva un attimo per riprendere fiato. Ma dopo quell’attimo, rieccolo pronto a fare i suoi numeri.
Finita la visita degli umani, o il cibo, o la sessione di lezione scolastica ai cuccioli… bang, giù secco. A riposare con quell’aria da canemorto che gli avevo visto la prima volta: ma pronto a tornare alla carica non appena qualche residuato di senso lo avvertiva che valeva la pena di rimettersi in moto.
Un Jack in the box canino: un personaggio inimitabile e indimenticabile.
Boh… non so se sono riuscita a spiegare Vecchietto in queste righe.
Non è mai facile raccontare un cane, tantomeno quando si tratta di un cane eccezionale per la sua assoluta normalità: un eroe di tutti i giorni, uno che ha saputo semplicemente prendere in mano una vita di merda (come è quella di un cane abbandonato) e farne qualcosa di speciale.
Il fatto è che non si poteva pensare “Oh, poverinooo…”, guardando Vecchietto.
Perché lui era un esserino fiero e orgoglioso di ciò che era: e glielo leggevi proprio in faccia.
Brutto, vecchio, stortignaccolo? Ma va là.
Lui si sentiva importante, sapeva di essere importante. E lo è stato davvero.
Lo è stato per quei quattrocento cuccioli, lo è stato per tutti gli umani che l’hanno conosciuto e hanno ammirato la sua grandiosa capacità di essere felice con poco.
Quasi con niente.
Vecchietto non è morto in canile.
Una volontaria se l’era portato a casa da qualche mese, sperando di offrirgli la tranquillità e il calore necessari a superare ancora un inverno: poi, in primavera, sarebbe tornato al suo posto di battaglia.
Vecchietto ha accettato con il solito entusiasmo anche questo cambiamento. Se ne stava al calduccio, amava prendere il sole, si infervorava come sempre di fronte al cibo: poi, l’altro ieri, forse per la prima volta in vita sua, ha rifiutato di mangiare. E ieri se ne è andato, serenamente e senza chiasso: proprio come è vissuto.
Chissà, forse ha pensato di aver trovato finalmente una famiglia, dopo tanto tempo. Lo spero davvero.
Ma se oggi mi sento triste perché lui non c’è più… sono ancora più triste per tutti quelli che non hanno mai voluto offrirgliene una.
Non sanno cosa si sono persi.
scusate ma in questa storia ci vedo tanta ipocrisia….tanto simpatico, splendido carattere……e in nove anni tra tutti i volontari e i visitatori che hanno circolato in canile non l’ha cagato nessuno!!??…..secondo me ci sarebbe da riflettere sui parametri di lavoro …….
Pur non conoscendolo mi sono commossa e leggendo ho immaginato ogni scena raccontata. Che dispiacere! Addio vecchietto…
:'(
Grazie per averci raccontato di questo piccolo grande cane, una bellissima storia.
❤️
Ciao cucciolo!…porta il buon esempio anche lassù! Mai sopratutto non preoccuparti la dove andrai troverai moltissime famiglia che ti prenderanno con loro, ciao! :'(
Il giorno dopo Natale ho perso la migliore anima che io abbia mai conosciuto dopo 14 anni di vita accanto…sempre insieme.. la presi al canile quando aveva circa 6/7 mesi; mi dispiace tantissimo per questo angelo che si è ripreso il cielo!
Lacrime vere
R.i.p. Vecchietto
<3
Valeria, mi hai scaldato il cuore , oltre che riempirmi gli occhi di lacrime…grazie x averci fatto partecipi della storia di Vecchietto R.I.P.
Ciao vecchietto ci hai insegnato qnto siamo stupidi !!!! Ciao piccolo angelo!
Ciao Vecchietto, buon viaggio.
Beh….giusto oggi una collega mi ha chiesto consiglio su quale cane comperare, lei che ha paura, che è sempre elegante e ha la casa perfetta, che non è sportivissima e probabilmente pensa a un grosso peluche alla moda.
Le ho suggerito di rivolgersi a un vero esperto….ma anche di contemplare l’idea di un cane di un buon canile, di quelli che sanno consigliarti e fare un buon abbinamento. Ha storto il nasino, il cagnetto da canile, tout court, stona con il suo look.
E mi sono imbattuta in questo racconto splendido, e ho pensato al mio matto fobico che ci sa fare con i cani e ai miei imperfetti che mi danno gioia, e ammetto di avere avuto un groppo in gola. In questa nostra società com’è ora, sfigata, piena di problemi, compreso quello dei cani abbandonati – creature, creature come noi – trovo così ingiusto comperare un cane senza porsi l’alternativa di adottarne uno….
Sarebbe bello che non esistessero più i cani abbandonati e potessimo scegliere un cucciolino tutto nuovo come lo vogliamo (ce lo immaginiamo) noi. Ma qui non è così, non nella nostra società.
Che peccato, perchè credo davvero sia molto affascinante scegliere una razza (ammesso che poi l’individuo ti soddisfi, soprattutto se sei alle prime armi), ma PERSONALMENTE credo che non potrei mai farlo, sapendo che posso avere l’affetto, la fiducia, la reciprocità, il divertimento, la fatica e l’impegno che mi può dare un altro tipo di cane, non comperato.
Credo di spiegarmi male, non ce l’ho con quelli che scelgono il cane di razza, anche se penso che molti lo facciano senza troppa consapevolezza. Però mi mette tristezza l’idea di non darsi alternative, di non pensarci. Di ignorare la nostra realtà.
Così.
Così questo Vecchietto mi ha preso un pezzo di cuore e chissà quanti ce ne sono….
Grazie per la testimonianza!
R.i.p. <3
anche il mio vecchietto è sempre in precario equilibrio.. un giorno sta peggio ma poi si riprende… spero non debba soffrire quando succederà:(
Mi sono commossa ,
Quante lacrime versate ……corri Vecchietto nel giardino dell’arcobaleno…..
Ciao vecchietto
Ciao piccolino adesso sei tra le stelle e magari ai conosciuto il mio piccolo dixi ♡ correte insieme tra le nuvole ♡♡♡♡
Valeria, non pensi che forse se fosse vissuto in una casa non avrebbe potuto continuare nella sua missione e forse si sarebbe sentito inutile. Io credo che tutto sommato sia stato forse non proprio felice ma almeno soddisfatto. Altrimenti non credo che sarebbe vissuto così a lungo. Buon arcobaleno Vecchietto!
Ciao Vecchietto
MUY AMADO Y ÚTIL COMO ÉL QUISO SERLO. ¡¡¡GRANDE LINDO VIEJO, INOLVIDABLE!!!
R.I.P. Vecchietto!!
Ciao Vecchietto ♡♡♡:'(:'(
Grazie Valeria per questa bellissima storia..
Ciao VECCHIETTO :-*
<3
chissà quanti vecchietti ci sono nei canili accuditi ed amati dai soliti pochi volontari….
Grazie.
Ciao vecchietto ❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️
Nodo in gola, buon riposo Vecchietto
Letto e pianto. Fa davvero pensare questa storia. Grazie di averla voluta raccontare
Lei scrive cose bellissime in modo semplice . Mi ha commesso . Il mio cane è morto in aprile a 18 anni e vorrei che ora potesse avere come amico Vecchietto .
“Ma se oggi mi sento triste perché lui non c’è più… sono ancora più triste per tutti quelli che non hanno mai voluto offrirgliene una. Non sanno cosa si sono persi.”
Non c’è altro da commentare… 🙂
Bellissima storia; bellissimi questi volontari! Vecchietto: un angelo !
Buon ponte caro vecchietto!! <3
Caro cagnolino mi spiace molto, vorrei che foste eterni…ma purtroppo non lo e’ x nessuno. Un grande bacio…spero tu non abbia sofferto..almeno:'(♡♡:'(
Grazie Valeria per questo regalo
Valeria, come al solito, dimostri un cuore grande! Un affettuoso augurio per un meraviglioso 2015!
🙁
CD!
…mi hai fatto piangere…grazie Valeria di queste righe
Questa storia mi commuove ancora come sempre mi fa soffrire troppo. Soltanto chi ne possiede uno può capire tutto tutto il bene amore affetto che riescono a darti. Amateli all infinito al contrario di noi loro hanno davvero u anima nobile
Era bellissimo***
Lacrime lacrime lacrime…. dolce Vecchietto…. che dirti… grazie anche se non ti ho conosciuto.
Ciao vecchietto
Che storia dolcissima quanto dovremmo imparare da questi adorati esseri viventi…..
<3
assomiglia al nostro vecchietto TAC, tanti anni di canile, età indefinita, un solo dente…ma tanta voglia di riscatto.Ci piacerebbe fargli la possibilità di iniziare l’anno in una casetta solo sua.
Brava Valeria come sempre sei riuscita a trasmettere amore e buon senso. Se ti domandi ancora se abbiamo capito chi era vecchietto, io ti rispondo che sì almeno un po’ l’ ho capito.
Ma perché nessuno lo ha mai preso?
Ciao
Addio VECCHIETTO ☹
Grande Vecchietto!
Buon viaggio e grazie.
Buon viaggio…
❤
Grazie Valeria
Buon ponte amore…
Ciao piccolino….buon viaggio !!!
Ciao Vecchietto!