mercoledì 8 Ottobre 2025

Diritto d’autore e buona educazione: questi sconosciuti

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Valeria Rossi
Valeria Rossi
Savonese, annata ‘53, cinofila da sempre e innamorata di tutta la natura, ha allevato per 25 anni (prima pastori tedeschi e poi siberian husky, con l'affisso "di Ferranietta") e addestrato cani, soprattutto da utilità e difesa. Si è occupata a lungo di cani con problemi comportamentali (in particolare aggressività). E' autrice di più di cento libri cinofili, ha curato la serie televisiva "I fedeli amici dell'uomo" ed è stata conduttrice del programma TV "Ti presento il cane", che ha preso il nome proprio da quella che era la sua rivista cartacea e che oggi è diventata una rivista online. Per diversi anni non ha più lavorato con i cani, mettendo a disposizione la propria esperienza solo attraverso questo sito e, occasionalmente, nel corso di stage e seminari. Ha tenuto diverse docenze in corsi ENCI ed ha collaborato alla stesura del corso per educatori cinofili del Centro Europeo di Formazione (riconosciuto ENCI-FCI), era inoltre professionista certificato FCC. A settembre 2013, non resistendo al "richiamo della foresta" (e soprattutto avendo trovato un campo in cui si lavorava in perfetta armonia con i suoi principi e metodi) era tornata ad occuparsi di addestramento presso il gruppo cinofilo Debù (www.gruppodebu.it) di Carignano (TO). Ci ha lasciato prematuramente nel maggio del 2016, ma i suoi scritti continuano a essere un punto di riferimento per molti neofiti e appassionati di cinofilia.

Copyright_symboldi VALERIA ROSSI – Rob de mat. Altro non riesco a dire né a pensare.
Succede che un’amica di FB mi segnali il fatto che una signora ha preso di peso e pubblicato in una sua nota i due articoli apparsi su “Ti presento il cane” relativi al cosiddetto “nuovo ceppo” di parvovirus… senza curarsi di citare né autore, né fonte.
E’ la millesima volta che succede, normalmente faccio presente che copincollare in questo modo non è corretto (a dire il vero è un vero e proprio reato, che si chiama “plagio”… ma non avendo l’abitudine di spedire avvocati a destra e a manca, di solito mi limito a un commento o un messaggio) e ogni volta, fino ad oggi, ho ricevuto risposte del tipo “Ops, mi scusi, non lo sapevo/non ci ho pensato/non mi sono reso conto di non aver citato la fonte”. Dopodiché le informazioni mancanti venivano aggiunte, e tutto finiva a tarallucci e vino.
Stavolta, invece, no. Stavolta la sciura in questione mi ha risposto cose gentilissime, tipo “Ma lei come sta messa?” , o “Crede di aver scoperto l’acqua calda? Sono anni che parlo di queste cose”  (e allora aveva proprio bisogno di fregarsi gli articoli miei? Non se ne poteva scrivere uno da sola? Troppa fatica?) e via dicendo. Mi ha detto anche che “voglio fare la prima della classe”… ma quando in calce alla sua nota è apparso un commento che le faceva i complimenti, mica si è premurata di rispondere che quella non era farina del suo sacco. Ergo, se io chiedo di scrivere che l’articolo è mio “faccio la prima della classe”; se invece lei si prende i complimenti per il lavoro altrui, allora è una persona umile e modesta.
Comunque, la sequenza è stata la seguente:
a) ha cancellato il mio commento (educatissimo, giuro).
b) ha cancellato il  suo “ma lei come sta messa?” dalla sua prima risposta;
c)  siccome mi sono leggerissimamente alterata, ha cancellato tutta la nota ringhiandomi che “avrebbe spiegato il motivo per ui la cancellava”: e infatti ha scritto “informare per curare e salvare……ma mi raccomando mettete le firme…senno non si salvano…”, come se fosse un problema di mia visibilità (posso presuntuosamente dire che non ne avrei troppo bisogno?) o addirittura di “pubblicità” (sigh… questa rivista è gratuita… che me ne viene in tasca?), e non di correttezza e rispetto per la legge italiana.

Evidentemente questi ultimi due piccolissimi particolari, nel mondo di Facebook, sono diventati opzionali: perché proprio non sono riuscita a farmi capire, a spiegare che nun me ne po’ frega’ de meno di vedere citato il mio nome o quello del mio sito sulla pagina FB di una qualsiasi allevatrice,  ma che esistono regole, esiste un codice civile, esiste – mo’ mi allargo – una “morale” che dovrebbe far capire immediatamente a chi si frega il lavoro altrui (perché di questo si tratta) di aver fatto qualcosa di sbagliato.
Tra le altre cose, la cosiddetta “proprietà intellettuale”, in questo caso, mi interessava perché uno dei due articoli era quello che conteneva l’intervista al professor Bonavoglia, che l’ha rilasciata appunto a me … non perché sono la più bella del reame, ma perché sapeva dove sarebbe stata pubblicata e gli stava bene che apparisse sul mio sito.
Non sta scritto da nessuna parte che fosse altrettanto contento di vedere le sue parole riportate su pagine diverse, che magari non conosceva e non aveva avuto modo di controllare.
E questo vale per chiunque venga intervistato da chicchessia (proprio per questo esistono regole e leggi).
Ma secondo voi, la sciura allevatrice ha capito di aver sbagliato?
Ovviamente NO!
Mi ha risposto ancora una volta che lei sulla parvovirosi sa tutto, che conosce anche lei il professore e che poteva farsi mandare tutto il materiale che voleva (e allora perché non l’ha fatto prima, anziché rubare il lavoro mio?), che non ho scoperto nulla e che ho poco da tirarmela (infatti non ho scoperto nulla: ho intervistato chi l’aveva fatto), che lei può benissimo scrivere un SUO articolo e pubblicarlo (idem: perché non l’ha fatto prima?).
In ogni caso, fine discussione: la signora ha eliminato la nota (ancora convintissima di aver ragione) ed io non posso che scrivere queste poche righe per spiegare, per l’ennesima volta, che:

Tutti gli articoli di “Ti presento il cane” sono di libera diffusione, anzi sono ben contenta che vengano diffusi, purché ci citino autore e fonte, come previsto dalla legge italiana. In realtà sarebbe opportuno anche chiedere un permesso (ogni volta che inserisco in un libro una citazione anche brevissima, tanto per dire, l’editore mi chiede la liberatoria firmata dall’Autore…), ma siccome appunto il mio scopo è quello di fare cultura, e c’è poco da far cultura se poi questa non viene diffusa il più possibile, NON voglio alcuna richiesta di permesso: invece chiedo che vengano citati autore e fonte. Se a qualcuno questa pretesa sembra eccessiva, eviti gentilmente di ripubblicare gli articoli pubblicati su questa rivista e saremo tutti tranquilli e sereni.

P.S.: farei notare che non tutti sono tolleranti come la sottoscritta: quindi, se evitate di pubblicare articoli presi dal mio sito ma lo fate con quelli di altri, senza citare la fonte, non è escluso che vi arrivi una bella denuncia tra capo e collo. Ed è soprattutto questo il motivo per cui ho scritto questo articoletto.

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  • Valeria Rossi

    Savonese, annata ‘53, cinofila da sempre e innamorata di tutta la natura, ha allevato per 25 anni (prima pastori tedeschi e poi siberian husky, con l'affisso "di Ferranietta") e addestrato cani, soprattutto da utilità e difesa. Si è occupata a lungo di cani con problemi comportamentali (in particolare aggressività). E' autrice di più di cento libri cinofili, ha curato la serie televisiva "I fedeli amici dell'uomo" ed è stata conduttrice del programma TV "Ti presento il cane", che ha preso il nome proprio da quella che era la sua rivista cartacea e che oggi è diventata una rivista online. Per diversi anni non ha più lavorato con i cani, mettendo a disposizione la propria esperienza solo attraverso questo sito e, occasionalmente, nel corso di stage e seminari. Ha tenuto diverse docenze in corsi ENCI ed ha collaborato alla stesura del corso per educatori cinofili del Centro Europeo di Formazione (riconosciuto ENCI-FCI), era inoltre professionista certificato FCC. A settembre 2013, non resistendo al "richiamo della foresta" (e soprattutto avendo trovato un campo in cui si lavorava in perfetta armonia con i suoi principi e metodi) era tornata ad occuparsi di addestramento presso il gruppo cinofilo Debù (www.gruppodebu.it) di Carignano (TO). Ci ha lasciato prematuramente nel maggio del 2016, ma i suoi scritti continuano a essere un punto di riferimento per molti neofiti e appassionati di cinofilia.

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24 Commenti

  1. Mi hanno riferito ( e sono cascata dalle nuvole) che purtroppo mettendo foto su facebook si da automaticamente il consenso al loro trattamento su web, diventano di proprietà di FB. Acconsenti nel momento in cui sottoscrivi l’account. è davvero così?

    • Bhe, in realtà -presumo- che facendoti un account su FB e postando foto su quell account, tu dai il consenso alla diffusione di quelle suddette immagini SU FACEBOOK. Non sul web generico.

      Se tu hai una qualunque foto o immagine copyrightata e tu acconsenti a postarla -o passarla..non so come funziona in FB, ma presumo che funzioni come sul sito dove posto io i miei disegni..- in facebook, non è che stai dando il diritto al primo che passa, di prendere e di postare la suddetta immagine sul web o su qualche altro sito come vuole lui/lei.
      A meno che non te lo abbiano chiesto prima e tu abbia acconsentito, oppure a meno che non ti abbiano dato i crediti.

      Voglio dire..Non è che io posto le mie foto personali e di conseguenza dò il consenso a chicchèsia, di prendere queste immagini e di postarle in giro, ti pare?
      Che ne sai dove vanno a finire?
      Tutto ciò sarebbe IN TEORIA.
      Poi in pratica ci son quelli che se ne fregano e le usano lo stesso.

      Se non ti piace la cosa, e hai la possibilità di usare un programma come photoshop, puoi sempre aggiungere ai tuoi lavori una firma virtuale da mettere sulle foto, in trasparenza.
      Io di solito faccio così.
      Rimuovere quelle firme non è tanto facile di solito, se le si mette in posti strategici.

  2. a me è successo che in facebook ritrovo una foto che ho scattato io, tral’altro in uno scritto che parla di cani da combattimento.. contatto chi l’ha messa e mi dice che l’ha presa da google, gli dico che google non ha niente di suo e che se risale un secondo al sito vede che… l’ho presa da google, l’ho presa da google… capisco che non l’aveva presa dal mio sito ma da qui, in un articolo avete messo delle mie foto, gli provo a spiegare delle cose… mi dice che lui ci fa quello che vuole, gli dico che se me l’avesse chiesta.. ma così senza citare neanche il mio nome, e poi parlando di cani pericolosi ….si mette a ridere, dice vieni a prenderla la foto… che mi faccio delle risate…
    Così ho contattato FB, che probabilmente di default per non saperne niente hanno cancellato la foto che ha postato e i relativi millemila messaggi a seguito, e meno male perchè era una falsa notizia su una pagina che ha a che fare di cani, ma dove prendono le leggende per notizie, e pubblicano, che più sono cagate e più gli scemi commentano. Era una notizia falsa

  3. Questo discorso tocca l’annoso tasto del copyright.
    Ormai per quello che si trova on line tra un passaggio e l’altro, tra un copia ed incolla, tra un taglia, aricopia e condividi è quasi impossibile risalire alla fonte.

    Molti giornali ormai per tutelarsi dal “rubare” on line scrivono nei crediti fonte internet e poi in piccolo una specie di nota “in caso di contestazioni o di reclami siamo disposti a pagare la fonte”….

    anche per quanto riguarda le foto è difficile dimostrarne la proprietà a meno che non sia stata pubblicata con nome e cognome e fatturata.
    Per una foto basta cambiare lo sfondo, modificare un pò i contorni e quini la foto diventa un’altra, non più tua ma mia!

    Un ottimo articolo lo potete trovare su Il giornale dell’Arte – n.303 novembre 2010 – “Inchiesta : diritti e doveri di un’arte ambigua e contestata tra prodotto, prestazione e creazione geniale” di Walter Guadagnini

  4. Certo che la gente ce n’ha proprio voglia… Io sta moda dei litigi virtuali non la capisco… sarà che sono troppo pigra 😛
    Che pazienza, Valeria… io da FB sono scappata un paio di anni fa!

  5. Mi sa che la tizia dovrebbe fare il richiamo contro la Trollite… non so perché ma ho come la vaghissima sensazione che stia scadendo la copertura del vaccino.

  6. Bhe, ma se la tipa era su facebook, volendo si poteva tranquillamente far rimuovere l’articolo in questione, semplicemente mandando una mail agli admins, evitandosi commenti cafoni da parte della “ladra”.
    (Lo dico, perchè l’ultima frase dell’articolo recitava “farei notare che non tutti sono tolleranti come la sottoscritta: quindi, se evitate di pubblicare articoli presi dal mio sito ma lo fate con quelli di altri, senza citare la fonte, non è escluso che vi arrivi una bella denuncia tra capo e collo. Ed è soprattutto questo il motivo per cui ho scritto questo articoletto. “)
    Se chi viene beccato a rubacchiare, si rifiuta di dare credito, o di rimuovere il lavoro in questione, è un attimo a farglielo rimuovere senza coinvolgere avvocati ecc. -Almeno..Se dopo la prima rimozione, il ladro continua, allora si passa alle vie legali, presumo..-

    Uno comunque può far rimuovere qualunque immagine/foto e presumo anche articolo -se copyrightato come in questo caso- semplicemente con una mail all’indirizzo “ip@facebook.com” .

    Lo so, perchè io posto disegni -nulla di serio, ma tant’è..- su di un altro sito chiamato Deviantart e spesso ho scoperto su facebook -grazie ad altri utenti che sono anche sul sito in cui posto le mie cose, perchè io facebook non lo farò mai- di gente che aveva rubato lavori miei e li spacciava come cose fatte da loro.
    Non avendo io modo di riportare le cose rubate in quanto priva di account ed essendo questi -presumibilmente- ragazzini o teenagers che non era il caso di denunciare, una ragazza che mi seguiva sull’altro sito mi ha dato quell’indirizzo mail che serve proprio per queste situazioni di furto o violazione di copyright.

    Basta mandare una mail con link del lavoro originale, link del lavoro rubato, una breve spiegazione del problema -meglio se scritta in inglese- e i dati personali -numero telefonico, via, CAP, stato ecc..- ed in meno di cinque ore, gli admins ti rispondono e rimuovono tutto ciò che ti è stato rubato.
    Funziona, perchè l’ho usato spesso.
    Per cui se dovesse ricapitare…Bhe, puoi provare quell’indirizzo lì.
    Poi naturalmente dipende quanto ti importi di gente che usa i tuoi lavori.

    • Grazie, Lola… non sapevo che esistesse questo indirizzo. Ne terrò conto, anche se normalmente preferisco chiarire direttamente con la persona interessata. Ma vista l’esperienza odierna… non si sa mai che torni utile! 🙂

      • Di nulla.
        E guarda..Nemmeno io sapevo che esistesse questa cosa finchè non me l’hanno passata. Io sapevo solo di quella specie di scheda on-line da compilare, che è un casino..Poi non avendo io facebook, ci capisco meno di zero.

        L’unico “problema” della mail da spedire, sarebbe lo scrivere tutti i dati personali ecc..Ad alcuni non piace scrivere ‘ste cose.
        Però posso dirti per esperienza personale, che non mi hanno mai nè telefonato, nè scritto. A parte via mail.

        Poi se provi con link funzionanti e tutto, che hai effettivamente ragione -Una cosa utile è ricordati di citare ora e data di pubblicazione dei tuoi lavori, che un ladro pubblicherà sempre dopo di te.- non fanno troppe domande e rimuovono tutto a ragion di prove.

        Poi..Io ti sto dicendo questo solo per casi estremi.
        Se tu riesci a far ragionare chi ti ha usato i tuoi lavori e glieli fai togliere/ti fai dare i dovuti crediti allora nessun problema.
        Se invece per ipotesi ti ritrovi una qualche “vecchia conoscenza” che ha deciso di ri-rubare cose tue e non hai voglia di discutere, allora mandi la mail e stop.
        Io uso questo metodo, appunto perchè non ho un account facebook e non ho modo di parlare ai diretti interessati..

  7. Personalmente ho più volte pubblicato / diffuso gli articoli di Valeria sulla mia pagina facebook,li trovo splendidi e anche molto utili, ma l’ho sempre fatto con il tasto ” condividi” in modo che apparisse sul diario il link proprio con titolo, nome dell’autrice, e rimando a TI PRESENTO IL CANE..

  8. Bella Nicoletta, il cinoncioecc, hi,hi, non faccio il copia e incolla…e mi associo nel pregare Valeria di non chiamarla sciura, altrimenti ci offendiamo nè?
    Mah! Non dovrei stupirmi più di niente eppure ogni volta resto con la bocca aperta come un’ebete. L’educazione? Per certa gente è una parola mai sentita, completamente sconosciuta, l’umiltà? Idem, ecccchecccivole? Dire opss, scusa ho sbagliato?

  9. Ho seguito il post in questione e sono rimasta allibita!
    Comunque, cara Valeria, non chiamarla sciura perchè noi, “vere sciure doc”, potremmo offenderci dall’essere paragonate a questa “Signora” che oserei definire CINONCIOCAPITONABEATAMINCHIA!!!!

  10. carissima, non sai quanto ti capisco… Io sono appassionata di fotografia, e ti lascio solo immaginare quante mie foto (coperte da Copyright) sono state utilizzate impunemente senza neanche chiedere il permesso. Permesso che peraltro ho sempre concesso a chiunque abbia chiesto… E’ un’altra pecca culturale del nostro paese: copiare è lecito, e quante storie! Ho amici le cui foto (rubate da internet) sono finite su quotidiani nazionali e alle loro proteste si son visti rispondere che in fondo dovrebbero essere contenti di avere il loro lavoro pubblicato (gratis e davvero “a loro insaputa”) su testate così importanti…

    • Guarda, Simona, io sono una di quelle che “rubano” foto su google immagini a tutto spiano: soprattutto perché all’inizio chiedevo sempre l’autorizzazione, ma poi ho visto che nessuno sapeva mai di chi erano le foto (“Io ti autorizzerei anche, ma l’ho presa anch’io su google e non so di chi sia…” era la risposta più frequente). Allora ho messo un bel disclaimer in fondo al sito, e buonanotte: però, ovviamente, ogni volta che qualcuno mi segnala “Ehi, la foto era mia!”, chiedo scusa e – a scelta dell’autore – o metto il suo nome, oppure levo proprio la foto.
      In fondo non ci vuole molto…e la cosa mi sta benissimo anche quando si tratta di testi (anche se è più difficile trovarli “sparpagliati” per google come avviene per le foto): se faccio notare che sono miei e chiedo gentilmente che si citi la fonte, di solito mi rispondono educatamente e inseriscono i dati che mancavano. Questa è la prima volta in tanti anni che qualcuno mi manda a quel paese! 😀

      • Ciao!
        Segnalo che per le foto basta ricorrere a Wikimedia Commons o fare una cerca di materiale sotto Creative Commons license su siti come flickr.com, nel caso ti possa essere utile 🙂

        • Gwen, so che ci sono mezzi per arrivare alla proprietà delle foto: ma io metto online dai due ai quattro articoli al giorno, ognuno con 4-5 foto (in quelli sulle razze, anche 10-15). Se dovessi cercare tutte le proprietà per poi chiedere tutte le autorizzazioni (aspettando pure che arrivino, perché mica son tutti lì sul pc pronti a scattare…) credo che potrei – forse – fare un settimanale, ma non certo un sito “quasi quotidiano” come questo. Peraltro, senza foto, gli articoli (specialmente i miei, molti dei quali sono orrendamente lunghi…) diventerebbero illeggibili.
          La soluzione che ho trovato, al momento, è stata quella di fare un abbonamento a 123fr: le foto le pago, ma almeno per quelle son tranquilla. E’ che molto spesso, quando cerchi una razza canina, ti appaiono dei veri mostrini!!! 🙁 E a me piacerebbe far vedere dei cani corretti.

          • Forse mi sono spiegata male, scusa XD.

            Io cerco direttamente le immmagini in quei posti senza passare prima dal google, proprio perché perché in quei tipi di archivi le immagini sono direttamente sotto license Creative Commons e quindi utilizzabili (previa attribuzione, ovvio) senza tante pare e senza andare a rincorrere la gente, visto che vengono pubblicate con il permesso pre-accordato che possano essere utilizzate (basta selezionare la casellina apposita perché quelle non utilizzabili vengano automaticamente filtrate).

            Un po’ come usare un 123fr ma con le immagini ‘aggratis’.

            Poi se ti serve il cane di razza semisconosciuta o il super-maltese da show (credo siano rari nel grande pubblico XD) magari non sono abbastanza specialistici, ma se vuoi un’immagine un po’ più generica e fatta bene (soprattutto nel caso di flickr) ti risparmi tempo, la ‘seccatura’ di dover cambiare immagine se ti chiedono di toglierla e magari un po’ di soldi a quanto dici. 🙂

          • Gwen, avevo capito malissimo io. Mo’ che ho capito meglio (ci metto un po’, sigh…è l’età! 🙂 ) andrò subito a vedere “come si fa”! Grazie!

    • Purtroppo son cose che succedono piuttosto spesso. Mio marito sfogliando una guida vi ha trovato stampata a piena pagina una sua foto. L’autore del libro l’ha scaricata da flickr senza chiedere alcunchè e l’ha stampata attribuendosene la paternità. Contattato si è scusato e ci ha omaggiato di una copia del suo libro ma continuo a pensare che non abbia fatto una gran figura.
      Peraltro se gliel’avesse chiesta lui sarebbe stato lusingatissimo a cedergliela (aggratis)..

      Ma almeno si è scusato!! Stare in torto e fare pure gli arroganti è incommentabile..

  11. Valeria, e chi potrebbe darti torto? Hai avuto a che fare, semplicemente, con una persona maleducata e ignorante.

    Su FB esiste la condivisione, esiste la possibilità di includere un link in un messaggio o in una nota, non c’è assolutamente bisogno di fare copia/incolla “dimenticandosi” di citare la fonte.

    Chi lo fa o è ignorante, o è in malafede. O tutte e due le cose.
    Sciocco, comunque, perché una cosa del genere si trova e si smaschera facilmente.

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